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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Giugno 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 23
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2018-00358
INDIRIZZI PER L'ESERCIZIO 2018 DEL SISTEMA TARIFFARIO DELLA RISTORAZIONE PER LA SCUOLA DELL'OBBLIGO (PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO).
Interventi
ARTESIO Eleonora
Questa proposta di deliberazione è datata gennaio 2018 ed era stata presentata
opportunamente in previsione dell'adozione, da parte del Consiglio Comunale, del
Bilancio di Previsione, ai fini di poter intervenire sull'impianto tariffario. Quando
abbiamo discusso del Bilancio di Previsione, accanto ad un emendamento della
Maggioranza che assumeva un impegno a rivisitare l'impianto tariffario della refezione
scolastica nella direzione di una agevolazione delle famiglie e di una ripresa di
affezione nei confronti del servizio, mi era anche stato detto che sarebbe stato possibile,
in ogni caso, intervenire in corso d'anno sull'impianto tariffario della refezione, perché
la delibera programmatica delle tariffe limitava la previsione delle tariffe di refezione
all'anno scolastico appena concluso, lasciando, quindi, per il prossimo trimestre, per il
futuro anno scolastico, la facoltà all'Amministrazione Comunale di intervenire. Ecco
perché ho pazientato fino a questo momento, rispetto alla richiesta di chiamare in Aula
la proposta di deliberazione. Quindi, essendo che stamane è stata discussa in
Commissione Consiliare, essendo che l'Assessore ha controdedotto alcune altre ipotesi
di modulazione delle tariffe, essendo che ascolto ora la richiesta di poter verificare con
la Giunta la compatibilità economica della mia proposta di deliberazione, nulla osta che
si faccia, da parte mia, una discussione con elementi di certezza e quindi, per arrivare ad
una determinazione che orienti le famiglie in modo determinato, conclusivo,
nell'iscrizione del servizio della refezione. Ovviamente, chiedo che la mozione della
Maggioranza segua lo stesso percorso e che quindi il tema venga discusso nella sua
complessità per le mie proposte, il mio punto di vista e quelle degli altri Consiglieri
sullo stesso tema.

ARTESIO Eleonora
Dunque, le ragioni per le quali la mozione richiamata dal Consigliere Lavolta è stata
votata da tutto il Consiglio Comunale, è esattamente per il fatto che tutto il Consiglio
Comunale condivide tre preoccupazioni. La prima preoccupazione, il fatto che il
consumo della refezione scolastica, il momento della mensa sia parte integrante
dell'offerta formativa, lo è stato storicamente, lo è negli ordinamenti, desideriamo che
continui ad esserlo perchè lo riteniamo un momento educativo. Due, i comportamenti
conseguenti all'applicazione della sentenza e alla possibilità di consumare il pasto
prodotto da casa nei locali scolastici, negli stessi orari, produce delle disuguaglianze
significative, non solo disuguaglianze nell'approccio al cibo, ma anche disuguaglianze
indotte dalle condizioni socio economiche dei singoli bambini, disuguaglianze che
proprio l'introduzione della refezione scolastica nell'orario scolastico aveva come
obiettivo di superare. Tre, la riduzione della partecipazione alla refezione scolastica
comporta una riduzione delle prestazioni da parte delle ditte fornitrici, comporta una
riduzione delle condizioni di lavoro, in termini di orario, di organico, da parte delle ditte
che hanno ottenuto l'appalto. Queste tre preoccupazioni hanno indotto il Consiglio
Comunale a tentare di risalire la china attraverso azioni di sensibilizzazione verso la
refezione scolastica di vario tipo e natura. Per quello che mi riguarda, la questione
economica è una delle questioni sulle quali intervenire. Il Comitato che in questa sede di
Tribunale Civile ordinario di Torino ha ottenuto il consumo del pasto domestico, si
chiama non casualmente "caro mensa". Quindi è evidente che una delle argomentazioni
addotte dai sostenitori del ricorso è esattamente il costo del pasto stesso. Che poi le
condizioni di disaffezione si siamo manifestate non come sarebbe stato intuibile
immediatamente nelle fasce che partecipano maggiormente al costo, cioè nell'ultima
fascia ISEE, ma si siamo verificate anche nelle fasce intermedie, è una delle questioni
da indagare, perché può anche significare che la condizione socio economica già
precaria fa ritenere rilevante quella tariffa mensile che può essere ancora sostenibile
quando le condizioni di reddito sono sostenute da due genitori lavoratori, come
nell'ultima fascia ISEE. In ogni caso, il tema del costo della refezione scolastica è, dal
mio punto di vista, un tema sia che si sia di fronte a comportamenti diversi delle
famiglie delle diverse fasce di reddito, sia che questo problema non si manifesti, perchè
non è ragionevole che la partecipazione al costo della refezione scolastica sia fino
all'88% del costo reale del servizio e questo è un trend che è presente in questa Giunta,
che è stato presente nelle Giunte precedenti. I servizi pubblici a domanda individuale,
per legge, pretendono una partecipazione degli utenti non inferiore al 36, nel caso della
refezione, noi chiediamo ai nostri utenti una compartecipazione fino all'88% del costo,
quindi, mettere mano alla tariffa è necessario, anche se non fossimo nella situazione
critica in cui siamo, a maggior ragione nella nostra situazione. Intervenire sulla
composizione del costo, che per il 22% introduce costi indiretti, cioè non il costo vivo
delle derrate, ma il costo di gestione del servizio di refezione, è come se noi
chiedessimo a qualunque altra prestazione di pagare non solo quanto come costo vivo di
prestazione viene erogato, ma anche il costo di tutte le pratiche di ufficio per arrivare a
erogare, cosa che accede solo nella mensa. Quindi, mettere mano all'aspetto economico
è necessario, anche non fossimo nella situazione di criticità in cui siamo. Quindi, la mia
conclusione è la seguente, io mi auguro che il Consiglio possa affrontare il tema del
costo della refezione scolastica per le ragioni generali che ho detto, e affrontandolo,
riuscire a recuperare gli elementi di disaffezione a cui stiamo assistendo. Mi auguro che
lo si faccia velocemente, e quindi in tempo utile per mettere mano all'anno scolastico
2018-2019. Ovviamente, la soluzione che io propongo, che è l'abolizione della tassa di
iscrizione, che ha un onere di minori entrate per il Comune, quasi di 4 milioni, non
diverso dall'onere di minori entrate che l'Assessora ci ha presentato questa mattina nelle
sue 3 opzioni, possa vedere la sensibilità di tutto il Consiglio e recuperare questa
condizione, ma mi auguro, soprattutto, che il Consiglio dimostri la sua volontà
autonoma di intervenire e che non ci tocchi aspettare l'ultimo grado della sentenza,
perchè ci potremmo trovare anche di fronte ad uno scenario diverso, di fronte al quale
magari qualcuno tirerà un respiro di sollievo. Magari a Torino avremo una sentenza
come quello di Napoli, che non autorizza il consumo del pasto domestico, ma il tipo di
vulnus che si è creato tra l'Amministrazione Comunale e gli utilizzatori di questi
servizio, resta comunque aperto. Quindi mi auguro davvero che si possa procedere con
speditezza.

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