Interventi |
ARTESIO Eleonora Questa proposta di deliberazione è datata gennaio 2018 ed era stata presentata opportunamente in previsione dell'adozione, da parte del Consiglio Comunale, del Bilancio di Previsione, ai fini di poter intervenire sull'impianto tariffario. Quando abbiamo discusso del Bilancio di Previsione, accanto ad un emendamento della Maggioranza che assumeva un impegno a rivisitare l'impianto tariffario della refezione scolastica nella direzione di una agevolazione delle famiglie e di una ripresa di affezione nei confronti del servizio, mi era anche stato detto che sarebbe stato possibile, in ogni caso, intervenire in corso d'anno sull'impianto tariffario della refezione, perché la delibera programmatica delle tariffe limitava la previsione delle tariffe di refezione all'anno scolastico appena concluso, lasciando, quindi, per il prossimo trimestre, per il futuro anno scolastico, la facoltà all'Amministrazione Comunale di intervenire. Ecco perché ho pazientato fino a questo momento, rispetto alla richiesta di chiamare in Aula la proposta di deliberazione. Quindi, essendo che stamane è stata discussa in Commissione Consiliare, essendo che l'Assessore ha controdedotto alcune altre ipotesi di modulazione delle tariffe, essendo che ascolto ora la richiesta di poter verificare con la Giunta la compatibilità economica della mia proposta di deliberazione, nulla osta che si faccia, da parte mia, una discussione con elementi di certezza e quindi, per arrivare ad una determinazione che orienti le famiglie in modo determinato, conclusivo, nell'iscrizione del servizio della refezione. Ovviamente, chiedo che la mozione della Maggioranza segua lo stesso percorso e che quindi il tema venga discusso nella sua complessità per le mie proposte, il mio punto di vista e quelle degli altri Consiglieri sullo stesso tema. ARTESIO Eleonora Dunque, le ragioni per le quali la mozione richiamata dal Consigliere Lavolta è stata votata da tutto il Consiglio Comunale, è esattamente per il fatto che tutto il Consiglio Comunale condivide tre preoccupazioni. La prima preoccupazione, il fatto che il consumo della refezione scolastica, il momento della mensa sia parte integrante dell'offerta formativa, lo è stato storicamente, lo è negli ordinamenti, desideriamo che continui ad esserlo perchè lo riteniamo un momento educativo. Due, i comportamenti conseguenti all'applicazione della sentenza e alla possibilità di consumare il pasto prodotto da casa nei locali scolastici, negli stessi orari, produce delle disuguaglianze significative, non solo disuguaglianze nell'approccio al cibo, ma anche disuguaglianze indotte dalle condizioni socio economiche dei singoli bambini, disuguaglianze che proprio l'introduzione della refezione scolastica nell'orario scolastico aveva come obiettivo di superare. Tre, la riduzione della partecipazione alla refezione scolastica comporta una riduzione delle prestazioni da parte delle ditte fornitrici, comporta una riduzione delle condizioni di lavoro, in termini di orario, di organico, da parte delle ditte che hanno ottenuto l'appalto. Queste tre preoccupazioni hanno indotto il Consiglio Comunale a tentare di risalire la china attraverso azioni di sensibilizzazione verso la refezione scolastica di vario tipo e natura. Per quello che mi riguarda, la questione economica è una delle questioni sulle quali intervenire. Il Comitato che in questa sede di Tribunale Civile ordinario di Torino ha ottenuto il consumo del pasto domestico, si chiama non casualmente "caro mensa". Quindi è evidente che una delle argomentazioni addotte dai sostenitori del ricorso è esattamente il costo del pasto stesso. Che poi le condizioni di disaffezione si siamo manifestate non come sarebbe stato intuibile immediatamente nelle fasce che partecipano maggiormente al costo, cioè nell'ultima fascia ISEE, ma si siamo verificate anche nelle fasce intermedie, è una delle questioni da indagare, perché può anche significare che la condizione socio economica già precaria fa ritenere rilevante quella tariffa mensile che può essere ancora sostenibile quando le condizioni di reddito sono sostenute da due genitori lavoratori, come nell'ultima fascia ISEE. In ogni caso, il tema del costo della refezione scolastica è, dal mio punto di vista, un tema sia che si sia di fronte a comportamenti diversi delle famiglie delle diverse fasce di reddito, sia che questo problema non si manifesti, perchè non è ragionevole che la partecipazione al costo della refezione scolastica sia fino all'88% del costo reale del servizio e questo è un trend che è presente in questa Giunta, che è stato presente nelle Giunte precedenti. I servizi pubblici a domanda individuale, per legge, pretendono una partecipazione degli utenti non inferiore al 36, nel caso della refezione, noi chiediamo ai nostri utenti una compartecipazione fino all'88% del costo, quindi, mettere mano alla tariffa è necessario, anche se non fossimo nella situazione critica in cui siamo, a maggior ragione nella nostra situazione. Intervenire sulla composizione del costo, che per il 22% introduce costi indiretti, cioè non il costo vivo delle derrate, ma il costo di gestione del servizio di refezione, è come se noi chiedessimo a qualunque altra prestazione di pagare non solo quanto come costo vivo di prestazione viene erogato, ma anche il costo di tutte le pratiche di ufficio per arrivare a erogare, cosa che accede solo nella mensa. Quindi, mettere mano all'aspetto economico è necessario, anche non fossimo nella situazione di criticità in cui siamo. Quindi, la mia conclusione è la seguente, io mi auguro che il Consiglio possa affrontare il tema del costo della refezione scolastica per le ragioni generali che ho detto, e affrontandolo, riuscire a recuperare gli elementi di disaffezione a cui stiamo assistendo. Mi auguro che lo si faccia velocemente, e quindi in tempo utile per mettere mano all'anno scolastico 2018-2019. Ovviamente, la soluzione che io propongo, che è l'abolizione della tassa di iscrizione, che ha un onere di minori entrate per il Comune, quasi di 4 milioni, non diverso dall'onere di minori entrate che l'Assessora ci ha presentato questa mattina nelle sue 3 opzioni, possa vedere la sensibilità di tutto il Consiglio e recuperare questa condizione, ma mi auguro, soprattutto, che il Consiglio dimostri la sua volontà autonoma di intervenire e che non ci tocchi aspettare l'ultimo grado della sentenza, perchè ci potremmo trovare anche di fronte ad uno scenario diverso, di fronte al quale magari qualcuno tirerà un respiro di sollievo. Magari a Torino avremo una sentenza come quello di Napoli, che non autorizza il consumo del pasto domestico, ma il tipo di vulnus che si è creato tra l'Amministrazione Comunale e gli utilizzatori di questi servizio, resta comunque aperto. Quindi mi auguro davvero che si possa procedere con speditezza. |