Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Sì, grazie, io vorrei unirmi a questo coro, diciamo, come dire, amichevole, non ho tutta la pazienza della collega Artesio, sinceramente, e di questo chiedo scusa all'Aula. Nel caso specifico, la mozione, per cui io invece chiedo che l'Assessora oggi ci dica che cosa ha fatto, è una mozione, lo dico anche ai Presidenti di Commissione, a chi prima mi ha richiamato, ha richiamato la mia attenzione su quanto zelo ci fosse da parte di alcuni, invece, a dare soddisfazione alle verifiche della mozione, la mia è una mozione del 2016. Nel 2016 il Consiglio Comunale affronta per la prima volta, questo Consiglio Comunale, affronta per la prima volta una discussione e lo fa in un modo sereno, in un modo apparentemente costruttivo. Nel 2016, per alcune settimane, per tre Commissioni Consiliari per un totale di 18 ore, questo Consiglio Comunale discute un testo, una mozione, che chiede, sostanzialmente, tre cose, eravamo nel 2016, dice: "Cara Assessora Patti", diceva quella mozione, "sappia che c'è un problema in Città, ci sono alcuni genitori che stanno rinunciando al servizio di ristorazione scolastica, c'è un problema legato all'occupazione, o meglio, la riduzione dell'orario di lavoro di alcuni lavoratori impiegati nel servizio, nell'erogazione di questo servizio e ci proponiamo di dirle, cara Assessora Patti", eravamo alla fine del 2016, "che varrebbe la pena incominciare a riflettere sulle tariffe". Poi ci siamo distinti, alcuni chiedevano che questa riflessione si concentrasse sulla tassa di iscrizione, alcuni chiedevano che vi fosse una rimodulazione nell'accesso alle …, agli sconti, agli sgravi, alle riduzioni delle tariffe in base alle fasce ISEE, poco importa, la cosa positiva, Presidente, è che nel febbraio 2017, all'unanimità, questa mozione …, questo Consiglio Comunale approva una mozione di indirizzo alla Città di Torino, alla Giunta, all'Assessora Patti e chiede: "Giunta, per favore, Assessora Patti, per favore, lavori, faccia il suo mestiere, ci metta del suo, dimostri di dare soddisfazione al nostro indirizzo". Quella mozione era …, l'avevo scritta io, ma l'avevano anche firmata il Consigliere Mensio, la Consigliera Albano, molti Consiglieri della Maggioranza e io ho creduto, forse ingenuamente, che quest'ampia condivisione, la sottoscrizione anche da parte di alcuni membri della Maggioranza, desse un po' più forza ad un atto di un semplice tapino della Minoranza, il quale sono e che in qualche modo lei si facesse carico di questa esigenza che il Consiglio Comunale le rappresentava. Oh, ragazzi, è passato un anno e mezzo, non avete avuto neanche il coraggio di portarla in Commissione e verificarla questa mozione. Ma il colpo di teatro viene stamattina, questa mattina l'Assessora, finalmente, ci dimostra di aver lavorato, probabilmente nel weekend, probabilmente complice l'entusiasmo di San Giovanni, ci sottopone tre alternative, la festa è stata inebriante, forse anche, diciamo, la rappresentazione di stamattina, in parte, che c'erano degli errori clamorosi, ma poco importa, abbiamo apprezzato il fatto che, finalmente, dopo un anno e mezzo, l'Assessora Patti ci dica: "Possiamo lavorare alla riduzione delle tariffe". Ci fa tre esempi, tre bellissime slide, devo dire, tutte e tre abbastanza convincenti, ci dice: "Guardate, riusciamo a venire incontro alle famiglie disagiate. Riusciamo a fare quello che voi, Consiglio Comunale, un anno e mezzo fa, mi avete chiesto", con un anno e mezzo di ritardo, ma, pazienza, questi sono i tempi di questa Amministrazione, salvo poi, però, alla fine della Commissione, dire: "Però sappiate che queste tre ipotesi costano più o meno 4 milioni di Euro all'Amministrazione e io, questi 4 milioni di Euro non so dove andarli a prendere". Quindi, dopo un anno e mezzo, dopo essere stati portati a passeggio, dopo che nessuno di voi ha avuto il coraggio di verificare l'attuazione di quella mozione, oggi l'Assessora, con il sorriso, ci racconta che lei avrebbe tre ipotesi, ma, tanto, non hanno copertura economica. È per quello che io, Presidente, chiedo che la verifica di questa mozione avvenga adesso, avvenga in Aula e che adesso l'Assessora Patti ci dica che intenzioni ha. Poi, fortunatamente abbiamo degli strumenti, abbiamo una proposta di deliberazione, abbiamo un altro atto di indirizzo, ma, abbia pazienza, Consigliere Mensio, ha capito il valore che riconosce questa Giunta agli atti di indirizzo? Un Consigliere Comunale, forse della precedente Amministrazione, l'avrebbe definita carta morbida, no? Gli atti di indirizzo del Consiglio Comunale. Questo è il valore che la Giunta attribuisce ai nostri atti di indirizzo, se ne faccia una ragione, Consigliere Mensio. Quello che mi interessa, Assessora Patti, è che lei si metta a lavorare, per favore, lei si metta a lavorare, abbiamo il compito, abbiamo il dovere di recuperare quelle tante, migliaia di famiglie torinesi che nell'ultimo anno e mezzo, cioè da quando lei ha preso in mano l'Assessorato, hanno deciso, sarà una coincidenza, forse è una coincidenza … LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Hanno deciso di non aderire più al patto con la Città di Torino e di servirsi di un servizio, di cui eravamo orgogliosi, che è quello della ristorazione scolastica. Ci dimostri adesso, in questi pochi minuti, che anche lei crede con orgoglio a quel servizio, lo difende e lo rilancerà a partire da settembre. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Sì, grazie, Presidente. Io sono un po' in imbarazzo, perchè, non essendo mai successo nella storia di questo Comune che una mozione non venisse verificata per più di un anno e mezzo e che quindi, ai sensi dell'articolo 50 del nostro Regolamento, approdasse nuovamente in Consiglio Comunale, sono un po' in imbarazzo perché, a questo punto, non so come comportarmi. Dopo aver ascoltato l'Assessora Patti, potrei tranquillamente dire che, non solo questa mozione non è verificata, ma che, anzi, l'Assessora Patti vuole prendere altro tempo, ci ha detto sostanzialmente un: "Vedremo, faremo, io sono brava, ho fatto tante riunioni, mi impegno, ovviamente, a recuperare coloro i quali si sono allontanati dal servizio di ristorazione scolastica promosso dalla Città si Torino". C'è un'ipotesi che stamattina ci è stata raccontata, che dovrebbe prevedere un impegno di spesa di 4 milioni di euro. Abbiamo chiesto anche nei corridoi, al resto della Giunta, all'Assessore Rolando, questi 4 milioni di euro non ci sono, Assessora, io glielo dico e quindi, Presidente, chiedo che questa mozione venga riverificata, magari contestualmente alla deliberazione, se è possibile, non lo so, perché è la prima volta che accade, ripeto, nella storia di questo Comune. Io, quello che le dico, Assessora Patti, è che il Consiglio Comunale può darle una mano. Una delle competenze del Consiglio Comunale, oltre a quella dell'indirizzo di controllo, è elaboratine e l'approvazione di un documento importante per l'Amministrazione, che è il Bilancio. Noi glielo abbiamo già detto nella fase di predisposizione del Bilancio di Previsione, abbiamo detto: "Assessora Patti, si ricorda che le abbiamo chiesto di ridurre le tariffe scolastiche, siamo qui, pronti a darle una mano e a rivedere il Bilancio", lei ha detto: "No, ci penso io, parlo io con l'Assessore Rolando, convincerò io la Sindaca Appendino". Sono talmente tanto convinti l'Assessore Rolando e la Sindaca Appendino che lei continua a rimanere sola, isolata, allora noi siamo qui a darle un amano. La Consigliera Artesio, Capogruppo Artesio, le sta concedendo ulteriore tempo su quella deliberazione, quella deliberazione ha bisogno di una copertura economica. Il Consigliere Mensio le sta concedendo ulteriore tempo rispetto ad un atto di indirizzo, l'ennesimo. Siamo ancora qui a darle fiducia, Assessora Patti, per favore, glielo chiediamo per favore, da qui a settembre ci dimostri che ha voglia di fare l'Assessore all'Istruzione di questa Città, da qui a settembre ci dimostri concretamente, con degli atti, però, non con delle parole, con dei "vedremo", con dei "lo farò", che lei ha intenzione davvero e concretamente di lavorare nell'ottica auspicata dal Consiglio Comunale, e quindi di ridurre significativamente l'accesso a un servizio, di cui, ripeto, io credo che noi tutti si debba continuare nonostante il lavoro che non sta facendo, ad essere orgogliosi. |