Interventi |
SCHELLINO Sonia (Assessora) Buongiorno a tutti, grazie. Gli ex abitanti del campo abusivo di Tazzoli per le informazioni a noi accessibili, ovvero telefonate, social e dichiarazioni dei parenti e controlli vari sono in Romania nelle loro abitazioni di residenza ad accezione di tre persone che probabilmente si trovano ancora sul territorio cittadino. Gli unici nuclei di cui abbiamo documentata presenza ancora a Torino sono ad oggi le persone da noi collocate in Città, tre nuclei per un totale di sette persone. Va precisato che la maggior parte degli abitanti tutti rumeni in gran parte rom, anche se non tutti, aveva lasciato il campo con le proprie autovetture e furgoni la sera prima, ovvero il 4 di giugno, dopo essere venuti a conoscenza, tramite la comunicazione della Polizia Municipale, dell'ordinanza. Si ricorda che la comunità rom rumena è caratterizzata da costante mobilità da e verso il paese d'origine dove tutti hanno regolare residenza presso abitazione di proprietà o in locazione. Ogni anno anche in assenza di eventi critici come l'incendio avvenuto gran parte degli abitanti delle aree spontanee cittadine prolungano la loro permanenza in Romania per tutto il periodo estivo. Martedì 5 giugno, quando è iniziato l'intervento di evacuazione, erano presenti nell'area 12 adulti, nessun minore. La presenza di camper rom segnalati in Città nei giorni seguenti non sono in nessun modo collegati allo sgombero di Tazzoli, ma fanno parte di movimenti ciclici e/o stagionali che riguardano camminanti siciliani e rom bosniaci provenienti da altri Comuni. Come è già stato precisato in altre occasioni anche dall'Assessore Finardi, le persone residenti in Tazzoli non avevano dei camper. Si precisa inoltre che fa parte della consuetudine della comunità rom rumena sostare con camper nelle città, la sistemazione precaria riguarda esclusivamente la costruzione o il reperimento di baracche, cioè non fa parte della consuetudine, scusate. Ad oggi non abbiamo nessuna segnalazione documentazione di ex abitanti di Tazzoli negli altri insediamenti spontanei rumeni della città. Per quanto riguarda i costi l'allestimento e la gestione dei due siti emergenziali, la tenda e la palestra, è costata 4.356,83 euro attinti dallo stanziamento dell'ex "emergenza freddo", due ore di pullman sono costati 480,48 euro, i pasti caldi sono costati 850 euro; poiché solo 12 sono stati utilizzati perché come detto lo spazio è stato trovato vuoto, non c'è stato spreco alcuno in quanto gli altri pasti sono stati distribuiti nei dormitori della Città. Gli interventi tecnici dell'area evacuata sono costati 4.089,79 euro, di questi 2.606 euro sono il costo delle demolizioni recinzioni del campo. Sono stati abbattuti per ragioni di sicurezza degli alberi, 1.200 euro e l'ospitalità in accoglienza dei tre nuclei per un periodo limitato di tempo è costata 2.065,34 euro. Le tende installate in via Onorato Vigliani per assicurare il pernottamento nel caso ce ne fosse stato il bisogno non sono state utilizzate ed entrambi i siti sono stati smantellati nella mattina del 6 sempre a cura della Croce Rossa. Per quanto riguarda i servizi cinque persone hanno accettato il 5 giugno una collocazione in uno o più dei siti emergenziali predisposti in collaborazione con la Protezione Civile gestiti dalla Croce Rossa in via delle Magnolie, delle persone indicate sopra tre hanno chiesto un supporto per tornare in Romania con i pullman di linea; uno di loro era senza documenti perché erano andati bruciati nell'incendio e il Consolato ha fornito la certificazione necessaria per il viaggio, le restanti due persone hanno lasciato autonomamente il sito emergenziale dichiarandosi non appartenenti alla comunità rom e solo di passaggio a Tazzoli, sono stati quindi inseriti in una struttura di bassa soglia per adulti in difficoltà. Sono state prese in carico dai servizi tre donne con documentate patologie insieme ai loro familiari per un totale di sette persone; dal giorno dello spostamento sono state provvisoriamente accolte presso una struttura residenziale apposita in attesa di ulteriori accertamenti sanitari e sociali, hanno avuto due colloqui di approfondimento coi nostri operatori; verificato che le tre situazioni sono molto diverse sia dal punto di vista della gravità delle patologie, sia dal punto di vista delle risorse economiche e della situazione anagrafica si sono impostati percorsi diversi. Con un nucleo sono già state verificate concrete progettualità autonome avendo un lavoro a tempo indeterminato, la residenza in un'altra città e la rete familiare ben integrata in un altro Stato dell'Unione Europea con alti livelli di servizi, il supporto è stato pertanto finalizzato unicamente a sostenere le scelte autonome del nucleo. In data 19 giugno la coppia è stata accompagnata nella città dove la moglie ha lavoro e residenza, in attesa di una collocazione autonoma sono ospitati in un'accoglienza della Caritas. La signora è in mutua della sua attività lavorativa, appena terminerà questo periodo di mutua con regolari ferie perché ha preso successivamente potrà recarsi dai parenti all'estero o nel paese di origine. Con la seconda coppia, dato il percorso sanitario particolarmente impegnativo della signora, continuano gli approfondimenti mirati a verificare la possibilità disposta residenziale di almeno otto mesi, specifica per lei a Torino, nel caso in cui ritorni in famiglia in Romania con uguale protocollo sanitario ovviamente non sia possibile. Per il terzo nucleo tre adulti, padre, madre e figlio maggiorenne è stata individuata la presenza di risorse famigliari ed economiche. La signora ha ancora necessità di controlli per un pregresso serio problema sanitario e questo potrebbe indirizzare su soluzioni residenziali con il loro contributo per un periodo. Per quanto riguarda come sono avvenute le cose, la dinamica di quella giornata lo sgombero è avvenuto per motivi di sicurezza con ordine contingibile n. 665/2018 a firma della Sindaca ed eseguito in data 5 giugno da agenti del Reparto Informativo Minoranze Etniche della Polizia Municipale. Il provvedimento è stato emesso a seguito della relazione tecnica dei Vigili del Fuoco successiva all'incendio avvenuto in data 27 maggio che aveva interessato un consistente numero di rifugi di fortuna del campo di corso Tazzoli. Al momento del rogo numerosi ricoveri risultavano vuoti perché i dimoranti erano rientrati temporaneamente in Romania oppure perché gli occupanti allontanatisi durante l'evento si erano provvisoriamente sistemati presso parenti dello stesso insediamento. Nel corso della settimana intercorsa tra l'incendio e lo sgombero dell'area, avendo saputo dell'imminente chiusura del campo, numerose famiglie si sono cercate sistemazioni autonome allontanandosi dal sito e le stesse non sono state al momento reperite nel territorio cittadino. Gli accertamenti esperiti dal personale del Nucleo in merito all'eventuale sistemazione in camper dei soggetti presenti, come già detto, hanno evidenziato che nessuna delle famiglie già dimoranti nel campo di corso Tazzoli era munita di tali veicoli ad uso abitativo. Grazie. |