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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Giugno 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 15
INTERPELLANZA 2018-01863
"DESTINAZIONE DA PARTE DELL'ASL TO DEI FONDI OBIETTIVI DI PIANO 2015" PRESENTATA IN DATA 17 MAGGIO 2018 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'interpellanza successiva della Capogruppo Artesio e della Capogruppo
Montalbano:

"Destinazione da parte dell'ASL TO dei fondi obiettivi di Piano 2015"

VERSACI Fabio (Presidente)
Risponde l'Assessora Schellino.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Grazie. Abbiamo chiesto anche documentazione ampia e dettagliata all'ASL, ma leggo
una sintesi della documentazione che abbiamo ricevuto, ovviamente con gli opportuni
ragionamenti perché molta parte di questa documentazione, tra l'altro, fa riferimento al
tema delle malattie rare che era all'interno della Linea progettuale 5, però naturalmente
è a disposizione la trattazione completa. La DGR 117-6309 del 22 dicembre 2017 nella
Linea progettuale 5 - gestione della cronicità, dotazione totale 12.377.680, ha previsto
interventi relativi al potenziamento della rete dei servizi per la non autosufficienza,
riqualificazione della rete dei servizi per la disabilità e interventi per l'implementazione
di strumenti utili a sostenere il processo di qualificazione dell'assistenza, erogata dai
Servizi territoriali nell'ambito dell'integrazione sociosanitaria. All'interno della
cronicità c'è poi una linea specifica per le malattie rare. Alla ex ASL Torino 1 e Torino
2 l'importo dedicato dalla Linea 5 complessivamente ammonta a 2.537.347,67. Negli
anni 2014, 2016, su mandato della Conferenza Sanitaria dei Presidenti di
Circoscrizione, la Città e le Aziende sanitarie cittadine, ASL e Aziende ospedaliere
hanno approfondito, nell'ambito di un tavolo tecnico dedicato, il confronto sulla
programmazione delle attività ospedaliere territoriali alla luce delle gravi difficoltà,
delle dimissioni dai reparti ospedalieri a causa della mancanza di un'adeguata rete di
posti letti, di continuità assistenziale e dimissioni protette a tutela della salute delle
persone malate e della loro famiglia. È stato quindi elaborato congiuntamente un
documento di indirizzo che, individuando nella continuità assistenziale lo snodo
fondamentale nel percorso di cura del paziente ricoverato e una risposta appropriata in
termini sia di salute, sia di utilizzo delle risorse, ha proposto un piano programmatico di
sviluppo di posti letto, di continuità assistenziale a valenza sanitaria sul territorio
torinese articolato per fasi temporali successive, dimensionato sulla base del
fabbisogno, individuato in 495 posti letto. Tra i requisiti previsti nel Piano di sviluppo si
evidenziava la gradualità delle tempistiche di riconversione e avviamento dei posti letto,
oggi dedicati ad altra funzione RSA, e la territorialità rispetto all'individuazione delle
strutture deputate, tutte ricomprese nell'area cittadina. Il piano, infatti, riportava che
l'individuazione di tale nuova specifica vocazione per alcuni dei presidi, oggi
prevalentemente dedicati all'assistenza residenziale sociosanitaria per persone anziane
non autosufficienti, si colloca coerentemente nell'ambito di piano di potenziamento dei
numeri dei posti letto di residenzialità promosso dalla Città di Torino che ha previsto
l'attivazione di 1.200 nuovi posti letto utilizzabili sia per i ricoveri in regime di
continuità assistenziale, sia di lunga assistenza, come peraltro previsto dalla DGR 45 del
30 luglio 2012. I dati forniti dall'ASL Città di Torino in merito all'utilizzo dei
sopraccitati fondi riportano: un incremento del 3,6% 2015 su 2014 della voce di spesa
residenzialità anziani finalizzata al potenziamento dei CAVS, con un importo che passa
dai 4.953.663 del 2014 ai 7.125.293 del 2015; un incremento complessivo dell'1,7%
della spesa relativa all'assistenza residenziale, semi residenziale e domiciliare per
persone con disabilità pari a 923.112,74 che va quindi da 55.506.146 del 2014 a
56.429.259 del 2015. È nota, ed è oggetto di confronto anche in sede di Conferenza
sanitaria e sociosanitaria dei Presidenti di Circoscrizione, l'attuale diminuzione della
spesa per prestazioni sociosanitarie per persone anziane non autosufficienti, per cui le
autorizzazioni hanno subìto un rallentamento nelle more di una riforma regionale da
tempo annunciata e finora non ancora realizzata.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Ringrazio l'Assessora per la relazione, chiederei di avere copia della risposta che è stata
letta e deduco, dalle informazioni acquisite, un giudizio complessivo, purtroppo di
conferma delle preoccupazioni che con più voci abbiamo già scambiato nella
competente Commissione Consiliare, vale a dire, da un lato, la difficoltà di costruire un
rapporto diretto nel tempo ed esplicito nei contenuti all'interno della Conferenza di
Programmazione sociosanitaria dei Presidenti di Circoscrizione. Quando sulle riviste
specializzate e sugli atti informativi della Regione Piemonte ho letto della liberazione
del 30% dei fondi assegnati sulla Linea 5 verso le regioni e del dettaglio di riparto a
favore del Piemonte, e dal Piemonte, con delibera regionale a favore delle ASL, la mia
immaginazione di correttezza nei rapporti istituzionali mi aveva fatto immaginare una
specifica restituzione della notizia e dei criteri all'interno della Conferenza.
Evidentemente, la fatica con la quale l'Amministrazione ha dovuto acquisire le note e
anche i contenuti di queste note, mi confermano, nel fatto, che così non è, e questo è un
primo dispiacere, dal punto di vista della titolarità del Comune, ma più che della
titolarità del Comune, della funzione del Comune in quanto rappresentante dei bisogni
delle persone con maggiori difficoltà. La seconda osservazione riguarda la destinazione
di questo fondo, perché abbiamo appreso che trattasi di prevalenza, nei confronti della
costituzione di posti letto di continuità assistenziale a valenza sanitaria, vale a dire di
quel segmento utile, ma intermedio, tra la fase di acuzie trascorsa all'interno di un
ricovero ospedaliero e le stabilizzazioni in percorsi di residenzialità assistita o di cure
domiciliari in lunga assistenza. La continuità assistenziale a valenza sanitaria si colloca
in uno spezzone intermedio, che prima veniva svolto dai letti di Medicina Generale,
piuttosto che di Geriatria, e per i quali, per la cui attivazione, l'Amministrazione
regionale e le ASL hanno deciso di orientare queste risorse finalizzate, con ciò, lo dice
la risposta stessa, continuando a non prendere in carico il tema della residenzialità nella
non autosufficienza, di cui credo, avremo, purtroppo, ancora molto modo di discutere,
perché, purtroppo, ancora siamo distanti da una soddisfazione delle risposte rispetto alle
necessità. Prendo quindi atto di aver ricevuto una risposta compiuta, per quello che
l'Amministrazione Comunale ha nel proprio ruolo e per quello che le è stato possibile
riacquisire attraverso la Regione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie.
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