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IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo quindi alla 01778 del Capogruppo Magliano: "Nel blu dell'asfalto dipinto di blu" IMBESI Serena (Vice Presidente) Prego, Assessora Lapietra. LAPIETRA Maria (Assessora) Sì. Allora, ringrazio il Consigliere Magliano per questa interpellanza perché forse mi aiuta anche a chiarire delle cose che non sono forse chiare a tutti i cittadini di Torino. Allora, mi viene chiesto se l'Amministrazione abbia un progetto per aumentare il numero di stalli generici riservati alle persone con disabilità, allora questo è un problema che ho affrontato da quando sono arrivata perché la nostra Amministrazione non garantisce il minimo di legge né in zona blu, cioè di avere almeno un posto disabile generico ogni 50 posti auto in Città ed è proprio per questo motivo che in Città è permesso ai disabili che fanno richiesta a GTT di avere un permesso apposta oltre al permesso diciamo quello europeo per persone con disabilità di avere un permesso per poter parcheggiare in zona blu senza ricevere sanzioni, questo forse ancora non è conosciuto e anche a persone non residenti in Comune di Torino per determinate ragioni che possono essere motivo di studio o per visite mediche possono avere un permesso apposta, che si chiama permesso H se non sbaglio, per poter parcheggiare in maniera gratuita sulle strisce blu proprio perché non riusciamo ancora a garantire uno stallo ogni 50 posti auto in zona blu. Stiamo cercando di estendere questi stalli generici e non solo estenderli, ma anche metterli in posizioni accessibili perché non tutti gli stalli di oggi presenti gialli sono accessibili da persone con disabilità, quindi c'è un piano assolutamente sì che la società sta portando avanti, non solo, con la nuova delibera per gli stalli ad personam abbiamo anche deciso di dare un'opportunità in più e cioè le persone che non hanno diritto ad avere lo stallo generico ad personam possono richiedere uno stallo a distanza di 50 metri da casa. Con ANCI stiamo portando avanti un altro lavoro e cioè quello di geolocalizzare su Google addirittura se fosse possibile per tutte le città, ma soprattutto per città come Torino la mappa degli stalli gialli proprio intanto per verificare dove mancano, ma per far capire alle persone con disabilità dove sono presenti nelle varie città gli stalli gialli. Un'altra cosa che mi viene richiesta è quale procedura e quale iter vengono seguiti dall'Amministrazione nel momento in cui per qualunque motivazione in capo alla persona con disabilità venga a cessare il diritto per lo stallo ad personam; non sono sicura di aver capito la domanda, ma se cessa nel senso che magari c'è una persona che muore o che appunto non ha più diritto viene fatta una denuncia di morte e il CSI comunica a noi i dati e noi togliamo diciamo il permesso ad personam, se invece per qualsiasi altro motivo la persona non ha più diritto allo stallo ad personam appunto come dicevo prima può fare richiesta di uno stallo generico a distanza di 50 metri dalla propria abitazione. Mi viene anche richiesto quante siano state le sanzioni amministrative elevate a veicoli che esponevano il contrassegno disabili, allora questo è impossibile saperlo per me, nel senso che dal Comando della Polizia Municipale mi è stata data una cifra totale delle sanzioni annue, ma mi hanno detto che non si può sapere quante di queste sanzioni sono state date a persone con disabilità, però ripeto è strana questa domanda perché le persone con disabilità che fanno richiesta a GTT per avere questo permesso in più, H mi sembra che si chiami, possono parcheggiare nella zona blu, quindi se hanno ricevuto delle sanzioni è o perché non lo sapevano o perché erano parcheggiati in maniera irregolare. Quale sia l'attività della Polizia Municipale per contrastare l'utilizzo fraudolento del contrassegno per disabili e quali risultati ottenuti negli ultimi 3 anni? Adesso vi leggo quanto mi ha scritto la... Mi hanno scritto che i controlli sono effettuati nell'ambito dei servizi di Polizia Stradale e da qualche anno a seguito della revisione dei permessi rilasciati dalla Città e dell'introduzione del nuovo contrassegno per disabili di formato comunitario è stata messa in atto un'attività più incisiva per prevenire e contrastare l'utilizzo improprio di tali permessi, nello specifico l'attività viene svolta ad iniziativa dal Corpo o su specifica richiesta della Divisione Infrastrutture e Mobilità e consiste in verifiche mirate su strada per individuare l'abuso o l'utilizzo scorretto del permesso stesso. Nel caso di accertato uso improprio gli agenti ritirano i documenti e li restituiscono all'ufficio emittente oltre all'applicazione della sanzione prevista per la norma violata. Gli agenti della Polizia Municipale hanno provveduto al ritiro di 32 permessi nel 2016, 41 nel 2017 e 7 al momento nel 2018. Vorrei dire un'altra cosa, sempre insieme ad ANCI stiamo cercando di portare avanti il discorso per riuscire ad avere sul permesso europeo un chip, questo chip ci permetterà insieme anche all'Assessora Pisano, quindi all'innovazione di munire la Città di sensori per riuscire a verificare se diciamo le autovetture parcheggiate su determinati stalli abbiano il permesso di rimanere oppure no, è una sperimentazione che volevamo già portare avanti, ma per noi è difficile fino a quando a livello nazionale tutti i permessi per disabili non siano muniti di chip perché se no chi arriva da altre città e parcheggia non essendo cittadino di Torino incorrerebbe in una multa. Grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Grazie, Assessora, le chiedo se posso avere quanto da lei letto in Aula, come fanno ormai di prassi i suoi colleghi Assessori. Rispetto alla risposta, beh, innanzitutto il fatto che noi non rispettiamo 1 a 50 è un dato non imputabile solo a quest'Amministrazione, ma che storicamente è così, per cui questo è un problema e mi auguro che invece si possa trovare una soluzione soprattutto quando andiamo a ridisegnare i nuovi spazi di zona blu, penso tutte le nuove zone blu se evitiamo di portarci dietro il mal costume di non avere uno spazio generico per disabili ogni 50 spazi forse almeno quelle zone non dovranno essere oggetto di revisione. Se ho capito bene, mi confermi quello che ho sentito, in questo momento chi ha il pass H, quello europeo, può parcheggiare nella zona blu e non essere multato proprio perché l'Amministrazione si fa carico del fatto che non avendo uno stallo generico entro i 50 posti dà questa opportunità e già questo secondo me valeva la pena dirlo anche in aula e darne pubblicità perché è una delle cose per cui spesso si pone il tema se non avendo un numero adeguato di stalli gialli se questa è un'opportunità esperibile da parte delle persone con disabilità o dai propri accompagnatori. L'altra cosa che però a me preoccupa è questa legata ai 50 metri da casa perché lei sa meglio di me ed è per quello che ho fatto alcune domande che quando con la revisione della delibera o comunque partendo dal presupposto che la persona che vive con te deve..., appunto se la persona vive con te puoi avere lo stallo ad personam, se non vive più con te e tu quindi non hai l'auto, quindi l'auto non è in tua proprietà non hai più diritto allo stallo ad personam, funziona così. Cosa capita? Capita che spesso dei cittadini e capiterà sempre più spesso, Assessora, che nella stessa abitazione, nello stesso stabile o comunque nella stessa via vi siano più persone che sono nella condizione di non potersi muovere, questo fa sì che quello stallo che magari è presente nei 50 metri non basti, il caso limite, vabbè, però questo oggettivamente capita in alcuni casi della nostra Città che nella via in cui c'è un poliambulatorio lo spazio lasciato per le persone con disabilità sia regolarmente occupato dagli avventori del poliambulatorio, potrei fare una lista di casi che mi sono stati segnalati perché i parenti accompagnano lì la persona e invece gli abitanti di quella zona non possono utilizzarlo, però io penso che questo invece debba far poi parte nel caso di una revisione che tante volte ci siamo detti che andrebbe fatta di questa delibera perché oggettivamente più passerà il tempo più noi data l'età anagrafica, data la possibilità che ci siano più persone che fanno..., e l'invecchiamento della nostra popolazione torinese ci troveremmo in vie dove ci sono più persone con disabilità e questo numero maggiore di persone con disabilità forse non troverà soddisfazione entro i 50 metri, perché? Perché non si dà..., il criterio non è mai la persona, il criterio, Assessora, mi corregga se sbaglio, è quanto è lunga la via e quant'è il numero di stalli che ci sono, ogni 50 ne metto 1 e per questo per un criterio che segue la via, non segue il numero di persone che hanno quel problema in quella via, questo è il vero tema, se prima l'ad personam era: io ne ho diritto, lo voglio sotto casa, se oggi non ne ho più diritto devo trovare quello libero che ho nei 50 metri, se in una via ci sono più persone in quella condizione, cioè più persone che non hanno più diritto di quello ad personam per una serie di motivi che prima vi ho elencato si troveranno ad avere meno opportunità di parcheggio. Da questo punto di vista prendo atto, vabbè, quando ci sarà la possibilità di avere un chip su tutti i permessi di tutte le persone che possono arrivare a Torino allora avrà un senso fare questo ragionamento perché se i regolamenti cambiano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia, da Regione a Regione è evidente che se non è univoco diventerà molto complesso regolarlo. Detto ciò io mi auguro, questo sì, che tanto quanto noi diamo l'opportunità alle persone di avere uno stallo dedicato in alcuni casi e manteniamo comunque la criticità rispetto ai 50 metri che invece le sanzioni comminate a coloro che usano in modo non adeguato questi permessi siano accertate sempre di più perché non c'è niente di peggio di dare l'opportunità di potersi muovere con una certa autonomia persone che hanno una disabilità e poi vedere che questo privilegio, non è un privilegio, che questo permesso invece viene utilizzato come privilegio da parte dei propri parenti, perché non le nego, Assessora, che spesso sento di storie per cui hanno il permesso, ma poi questo permesso viene utilizzato dai parenti per fare quello che vogliono e la persona rimane chiusa in casa tutto l'anno e questo oggettivamente è un problema, per cui io sono soddisfatto dell'onestà intellettuale dell'Assessora che candidamente ammette che noi non rispettiamo il rapporto 1 a 50 e invece mi auguro che... IMBESI Serena (Vice Presidente) La invito a concludere. MAGLIANO Silvio Sì, invece mi auguro che questo attendere venga fatto, che diamo la possibilità non sanzionandoli a parcheggiare nelle zone blu e che quando verrà rimessa mano alla delibera si tenga conto di tante storie, fatti o fatterelli che ho provato ad inviarle in questo periodo di persone che vivendo un po' di fatica rispetto a questo tema oggettivamente non riescono a muoversi per la nostra Città, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Vuole replicare? Se si prenota. Prego, Assessora. LAPIETRA Maria (Assessora) Sì, scusate, ma ci tengo perché è un argomento veramente importante e secondo me vale la pena riuscire a spiegarlo definitivamente una volta per tutte. Allora, stallo ad personam è un argomento ancora più delicato, allora, tutti i disabili che hanno un'autovettura e quindi hanno la patente, hanno la possibilità di guidare hanno diritto ad uno stallo ad personam, giustissimo. Quello che viene invece diversificato città per città e anche qui chiederò all'ANCI di avere una misura univoca perché se no veramente la Città va per conto suo e non ha senso, il Comune di Torino cosa diceva prima, prima, prima di me? Diceva che qualsiasi persona che non avesse un'autovettura propria, che avesse un parente che poteva accompagnarlo a casa oppure no e che avesse almeno 10 giorni di visite l'anno aveva diritto ad avere uno stallo generico ad personam. Poi è successo quello che è successo, ve lo ricorderete meglio di me, comunque il Consigliere Lubatti, l'ex Assessore Lubatti era stato richiamato da una famiglia che aveva una ragazza disabile che voleva uscire di casa giustamente non solo per delle visite, ma magari anche per fare un giro al parco, quindi l'Assessore Lubatti aveva cambiato questa delibera dicendo che non c'era più il vincolo delle dieci uscite al mese, giustissimo, ma aveva fatto un vincolo alla residenza, forse ancora più forte, quindi dovevi avere per forza un parente che risiedeva con te, questo ha creato un ulteriore problema che poi ho dovuto gestire e risolvere io perché molti parenti sono venuti da me dicendo giustamente "io voglio che il mio parente disabile sia libero di vivere da solo", perché lede la libertà ad un parente disabile di avere la sua indipendenza, in più io parente ho comprato magari la casa vicino al mio parente disabile, però non abito con lui e adesso non ho più..., ed è per questo che siamo andati incontro un po' a tutti trovando questa formula e cioè se tu hai l'auto tua, benissimo, hai diritto allo stallo ad personam, se è un parente che risiede con te hai diritto ad uno stallo ad personam, se il tuo parente risiede lontano, ma ti porta tutti i giorni a fare cosa, non importa cosa, uscire anche per andare al cinema, hai diritto ad uno stallo generico a distanza di 50 metri, se ci sono altre persone in una via a distanza di 50 metri se ne metteranno tre, ma il problema qual è di fondo? È che quello stallo perché non è fisso per quel parente lì? Perché non abbiamo la macchina del disabile che deve sostare lì tutto il giorno, il parente deve accompagnare il parente disabile, spostare la macchina e lasciare quello stallo libero ed è questo che non viene capito, quando lei mi dice se ci sono tre persone? Eh no, perché il carico e scarico di un parente disabile, certo, a volte può durare anche un'ora, non lo metto in dubbio, perché devi arrivare fino in casa, ma poi devi andare via da tuo stallo generico ed è proprio per questo che con l'Assessora Pisano cercheremo di portare avanti un discorso di sensoristica perché ci saranno persone che hanno diritto ad avere l'auto parcheggiata tutto il giorno lì, ma altre persone no, dovranno arrivare ed andarsene perché se no veramente non ci sarà spazio per tutti, per forza, la città è una sola e lo spazio è di tutti, questo messaggio non viene concepito, io faccio un esempio banale, ho avuto due fratelli che avevano una mamma disabile, mi hanno chiesto due stalli per le loro due autovetture, ma lo stallo non è per il parente, è per accompagnare il parente disabile e questo veramente non riesce a passare come concetto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, Assessora, se usiamo i casi limite di chi vuol farsi e vuol fare il furbo evidentemente è una scelta politica che va in una direzione rispetto che ad un'altra, io chiederei a questo punto, data la risposta dell'Assessora, un approfondimento in Commissione per confrontarci alla luce dei numerosi cambiamenti rispetto a questa materia su che cosa oggettivamente viene chiesto dalle associazioni che si occupano di questo e dalle associazioni familiari che si occupano di questo tema, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) L'interpellanza 01778 va quindi in II Commissione per approfondimenti. |