Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Passerei al prossimo punto, che sono le richieste di comunicazioni: "Bando triennale 2018-2021, servizio di ristorazione mense scolastiche" VERSACI Fabio (Presidente) Risponde l'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Buongiorno a tutti. Allora, io ringrazio tutti i Consiglieri, che non sono stati pochi, a chiedere Comunicazioni in Aula; questo per me vuol dire che c'è grande attenzione per un servizio che, immagino tutti qui dentro, riteniamo importante e fondamentale, quindi con un valore molto alto. Questo per me è assolutamente importante, perchè vuol dire che tutti riconosciamo il valore del servizio della ristorazione scolastica, non solo per una questione di uguaglianza sociale, ma anche perchè anche in quel contesto, c'è un diritto alla salute dei bambini e delle bambine all'interno di un progetto educativo che deve essere uguale per tutti. Io inizierei solo togliendo il dubbio sulla questione qualità; abbiamo letto sui giornali, a mezzo stampa, tutta una serie di dubbi per quel che riguarda la qualità, anche dovuti alla questione del ribasso. Allora, innanzitutto, il fatto che ci sia..., innanzitutto bisogna sgomberare il dubbio, perchè il bando precedente aveva già una qualità molto alta, a livello di prodotti, quindi di sicuro non si può tornare indietro, ma neanche rimanere uguali, perché l'introduzione dei CAM e comunque il fatto che bisognasse migliorare l'offerta precedente, fa sì che la qualità può solo andare in rialzo, e non in ribasso. Ho letto anche cose, come dire, un po' bizzarre, per quel che riguarda l'olio, piuttosto che i biscotti, eccetera. Anche questo va spiegato, e va contestualizzato, visto che la qualità dei prodotti è molto, molto dettagliata, io non so se qualcuno di voi si è preso la briga di, comunque, leggere il bando, che sono circa 100 pagine, più 25 allegati, in realtà noterà che la qualità dei prodotti è già talmente alta, che per mettere dei punti premiali, bisognava, in qualche modo, chiedere ancora qualche cosa in più, quindi, non è che tutti i giorni si dà un olio scadente, poi, quattro volte all'anno si dà l'olio bio; no, in realtà si dà tutti i giorni l'olio extravergine di oliva e ogni tanto si dà l'olio extravergine di oliva bio. Però io volevo anche far presente sulla qualità che, rispetto al bando precedente, non solo c'è una quantità maggiore di prodotti biologici, 100% di pasta biologica, di riso biologico, di pane bio, di olio extravergine, anche tutte le certificazioni sul pesce, dal punto di vista merceologico, sono avanzate in quanto a criteri e certificazioni. L'applicazione del CAM non viene fatta in maniera, come dire, così discorsiva, ma di fatto, in realtà, vengono previste, dalla fornitura dei prodotti delle percentuali precise di CAM, perché si sono definitive a monte le percentuali richieste per ogni categoria merceologica e successivamente viene indicato che i singoli prodotti devono essere forniti totalmente biologici. Potrei andare avanti, sui trasporti, su tutta una serie di altre questioni, ma credo che queste siano tutte nel bando. È chiaro che tutta la polemica si è mossa sul ribasso di gara. Io invito a fare una riflessione in merito a questo; il ribasso di gara non va visto localmente nella città di Torino, ma va visto in una strategia a livello nazionale di aziende che si muovono sul mercato nazionale e che si spostano da un mercato all'altro della Nazione ed è in questa ottica che bisogna vedere perchè alcune offerte sono state ribassate e comunque su sei lotti, stiamo parlando di due lotti, dove l'Amministrazione ha chiesto tre volte, ha fatto slittare tre volte la data dell'aggiudicazione perché ha chiesto approfondimenti e precisazioni, proprio per quel che riguarda la congruità: il 27 aprile, il 15 maggio, il 22 maggio, ma le risposte che sono state date, in realtà, non ammettevano nessun diniego, perchè la congruità, nel loro complesso, c'era. Questo è un processo prettamente amministrativo, come credo che voi tutti Consiglieri sappiate, infatti è anche spiacevole leggere alcune affermazioni, direi abbastanza pesanti, su quelli che sono gli Uffici Amministrativi del Comune di Torino, gli stessi Uffici Tecnici, che molti di voi hanno comunque avuto…, con i quali molti di voi hanno avuto il piacere di lavorare fino a due anni fa. Per cui le verifiche di congruità hanno messo in luce il fatto che in questi due lotti in realtà la congruità ci fosse. A questo punto, che cosa può fare l'Amministrazione? Visto che il bando è molto stringente, in realtà ha anche una parte molto dettagliata per quel che riguarda i controlli e le penalità, in realtà noi possiamo controllare in maniera precisa e in maniera puntuale tutte quelle che sono le applicazioni del bando. Io vorrei anche ricordare che in realtà questo bando arriva anche alla fine di un lungo percorso che ha fatto questa Amministrazione, che quando è arrivata, io ricordo che la sentenza sulla libertà di scelta arrivò il 21 giugno 2016, e di lì si aprì il varco, per cui direi che, presa in mano, una situazione in cui credo mi si riconosca che in due anni non ho mai detto un parola, una, della situazione che mi sono ritrovata, ci siamo messi a lavorare per ricostruire quella che era la relazione con la committenza, con gli utenti, scusate, e infatti abbiamo audito, insieme alla V Commissione, tutte le Commissioni miste della Città, questo ci ha permesso di recepire tutte le criticità, sia in termini dello strumento delle Commissioni mensa, sia nei termini di quelle che sono le criticità rilevate sul pasto, tanto che molti dei menù sono stati modificati in base alle segnalazioni che ci sono state fatte e tra l'altro voi trovate la restituzione di questi documenti sulla Divisione Servizi Educativi, per cui potete, diciamo, controllare. Inoltre si è predisposto anche uno strumento on line che inseriremo, che adesso è pilota in alcun scuole, da settembre sarà in tutte le scuole, di cui verranno dotate tutte le Commissioni mensa; questo ci permetterà anche di arrivare in maniera più veloce ed efficace per quello che riguarda la gradibilità del pasto, a individuare laddove ci sono delle problematiche. C'è il progetto pilota della mensa fresca, che è stato fatto attraverso una mappatura molto ampia della città, andando a vedere le cucine delle scuole dell'infanzia comunali, per capire quali sinergie o quali possibilità c'erano, per dare la cucina fresca in alcune scuole elementari. È stato un lungo studio che ha individuato due possibilità e questo ci permetterà, in tre anni, di capire quanto questo incide in realtà sul ritorno alla refezione scolastica. Nello stesso tempo abbiamo, tra l'altro, avviato una collaborazione per fare una progettazione su due refettori, perchè credo che anche l'ambiente in cui si pranza, abbia una ricaduta sulla gradibilità e sullo star bene nel momento in cui si va a mensa. Abbiamo fatto un intervento sui menù, introducendo i menù regionali, che hanno avuto moltissimo successo. Abbiamo fatto una elaborazione del progetto…, abbiamo elaborato un progetto di educazione alimentare a supporto dei docenti della scuola primaria in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, con il laboratorio della Camera di Commercio, con l'Istituto Zooprofilattico, e con l'ASL; in realtà abbiamo collaborazioni con Slow Food, che continueranno anche a settembre, nell'evento che faremo a Torino, e in realtà abbiamo avviato una collaborazione anche con l'Università, proprio sulle motivazioni che hanno spinto alla scelta del pasto domestico, motivazioni di cui parleremo in maniera più approfondita nella prossima Commissione che verrà calendarizzata, che era rimasta sospesa, nella quale affronteremo anche il tema delle tariffe, un tema sul quale chiaramente stiamo lavorando e sul quale dobbiamo capire quali margini abbiamo per poter agire. Però io concludo avendo a cuore una cosa, io credo che questa Amministrazione abbia fatto tanto e deve ancora fare una cosa sicuramente, che è quella che riguarda la parte, diciamo, che riguarda la tariffa, una tariffa che, ripeto, è stata, tra il 2012 e '13, portata da 550 a 750, poi abbassata a 7, evidentemente, per motivi che attenevano al bilancio, immagino, e che oggi dobbiamo, in un qualche modo, ridimensionare con le stesse difficoltà, se non ulteriori, di quelle che c'erano in quegli anni. Ma detto ciò, siamo qui e io sono sempre stata disponibilissima a trovare soluzioni e comunque a portare tutte le informazioni, anche in Commissione, di cui era necessario, ma fino a quando credo noi tutti non ci prenderemo in carico di non usare la ristorazione scolastica come un elemento di strumentalizzazione politica, di battaglia politica, parlando male di questo servizio, guardate, non ci sarà azione che tenga, perché noi abbiamo almeno 8.000 pasti, okay? Rispetto al 2012, vuol dire un lotto in meno. Se teniamo tutti a questo servizio, io invito tutti a farci carico di curare questo servizio con attenzione, e di non usarlo, in realtà, perché, guardate, gli Assessori oggi sono qua, domani sono da un'altra parte, non è questo il problema, il problema è che noi attentiamo ad un servizio fondamentale, importante, come la ristorazione scolastica. Quindi io chiedo davvero a tutti di fare uno sforzo e vi faccio anche un invito, da settembre mi piacerebbe calendarizzare, una volta a settimana, un pranzo nella ristorazione scolastica con voi Consiglieri, così almeno potrete dare anche voi il vostro giudizio su questo servizio in maniera, se vogliamo, anche ludica. Quindi io predisporrò questo calendario e chiederò a voi di venire con me, potremmo insieme andare a pranzare nelle mense della ristorazione scolastica. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei, ho iscritto a parlare il Vicepresidente Lavolta, ne ha facoltà per cinque minuti. Chiedo un po' di silenzio in Aula, grazie. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. Ma: "Tagliatelle all'uovo con pomodoro fresco, Grana Padano, Raschera DOP, zucchine primavera, anguria e melone", è quello che mangiano oggi i bambini; qualche ora fa, i bambini della Scuola dell'Infanzia hanno mangiato questo menù. Costo di questo menù oggi è di 4.88 euro, è il risultato di un gara di molti anni fa, che questa Amministrazione, io la ringrazio per tutte le rassicurazioni, gli inviti che ci ha fatto, il buon senso, la buona politica, segnalo che è lei che faceva parte del Comitato Genitori qualche anni fa e cavalcava contro l'Amministrazione Fassino la scarsa qualità della ristorazione scolastica. Quell'appello dovrebbe rivolgerlo alla Signora Patti, che qualche anno fa manifestava qui sotto contro l'Amministrazione. Oggi i bambini mangiano a 4.88, quello che ho letto, e questo è il risultato, dicevo, di un bando di qualche anno fa, che questa Amministrazione, non sapendo cosa fare negli ultimi due anni, ha rinnovato, la prima volta di un anno, e ha prorogato la seconda volta per un altro anno. Che cosa è successo in questi due anni, Presidente? Sono successe tante cose, è vero, è l'unica cosa che condivido, è cresciuto esponenzialmente un'attività, una scelta che è diventata prevalente, è diventata importante nel corso dei mesi, quella, cioè, di molti genitori, di portare, di attrezzare, di dotare i propri figli di un'alternativa al servizio di ristorazione scolastica. Erano 2.000 la prima volta che ci siamo seduti, abbiamo affrontato il tema, ne abbiamo discusso e dibattuto, nel corso dei mesi siamo arrivati a 4.000, siamo arrivati a 8.000 famiglie che a Torino decidono di non avvalersi del servizio di ristorazione scolastica. Questo è successo da quando si è insediata qui, cara Assessora Patti. 23 dicembre 2016, 10 maggio 2017, 30 giugno 2017, 1° settembre 2017, 29 settembre 2017, 11 gennaio 2018, 29 marzo del 2018: queste sono le tante Commissioni Consiliari in cui il Consiglio Comunale, tutte le forze politiche, hanno affrontato questo tema e più o meno sommessamente, più o meno timidamente, in molto casi, decisamente esplicitamente, vi abbiamo segnalato quali erano dal nostro punto di vista le preoccupazioni che doveva avere lei, in qualità di Assessora, ancorché temporanea, nel predisporre un capitolato utile a soddisfare e ad affrontare questa situazione che stavamo affrontando. Guardi, glielo abbiamo messo anche nero su bianco, gliele abbiamo scritte in una mozione, addirittura il 23 novembre 2016, io ero il primo firmatario, ma era stato condiviso anche dal Consigliere Mensio, dalla Consigliera Albano, le avevamo chiesto di osservare tre priorità: ripensare il sistema tariffario; predisporre il percorso condiviso e partecipato per la predisposizione del nuovo bando; informare le famiglie sui temi della corretta alimentazione. Qualcuno qui dentro dei Consiglieri, anche del Movimento 5 Stelle, si ricorda una riunione in cui l'Assessore ci ha chiesto - probabilmente con voi l'ha fatto, visto che siete dello stesso Partito; con noi, vi posso garantire, non l'ha fatto - in cui vi ha chiesto, ci ha chiesto che cosa dovessimo inserire come priorità all'interno di quel bando. Non è avvenuto, non è avvenuto Assessore, quindi i suoi appelli e i suoi richiami oggi alla buona politica, al condividiamo, "Vi invito", ci ha detto, oggi ci ha detto. "Vi invito, a settembre venite, andiamo a mangiare insieme". Guardi, non c'è bisogno che ci inviti, perchè lo faremo, perchè il risultato di questi bando, che oggi riporta quel menù, ripeto, oggi costa 4.88 euro, a 3.99 euro, io non sono un fruitore del McDonald's, ma credo che neanche il McDonald's riesca a offrire un panino con le patatine a quel prezzo, anzi forse sì, ma del resto la qualità, forse sì, non lo so, però io ne sto distante perché ho dei pregiudizi, diciamo, sugli aspetti qualitativi. Allora, noi le avevamo chiesto di porre attenzione sull'aspetto educativo, le avevamo chiesto di garantire il diritto alla salute. Io oggi non mi presto al gioco politico, alla contesa politica, così come non mi presto neanche a chi agita la preoccupazione rispetto a quello che potrebbe succedere. La gara è durata 106 giorni. Una gara lunghissima, estenuante, con, ci sono state, ritrattate alcune cose, ci si è ravveduti, si sono chiesti degli approfondimenti, il capitolato è stato rettificato, l'allegato è stato sostituito. A me non interessa. Evidentemente ci sono state delle difficoltà, io le apprenderò, e su questo non mi esprimo, nel momento in cui mi verrà restituita la documentazione che ho chiesto. La settimana scorsa lei aveva la possibilità di venire in Aula, raccontarci che cosa stava succedendo; c'è stata la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica, che ha distolto l'attenzione dei più, non abbiamo potuto discuterne, oggi mi aspettavo qualcosina in più. Non ci è ancora…, io ho fatto una richiesta di accesso agli atti, ho chiesto quali sono state le controdeduzioni, le richieste fatte dall'Amministrazione a queste aziende, non mi è arrivato ancora nulla, quindi io sul bando mi esprimerò quando mi arriverà quella documentazione. La avverto, però, cara Assessora, non ci sono più i tempi, ovviamente, per rifare una procedura, perché se questa è durata 106 giorni, ne mancano 110-115 all'inizio dell'anno scolastico, insomma, se questi sono i tempi a cui ci abitua questa nuova Amministrazione, evidentemente non ci sono i tempi, però io la avverto che tutti… No, non è una minaccia, perché se lei, nell'ultimo anno e mezzo, Assessora, ci avesse ascoltato anche solo una volta, se lei nell'ultimo anno e mezzo, invece di darci rassicurazioni, e guardi, le promesse che ci ha fatto oggi, lei ce le aveva già fatte un anno fa, quando ci diceva in Commissione Consiliare: " Ma io voglio aprire un tavolo di confronto e dibattere con voi"… VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) …lei ce lo ha già detto, ma non lo ha mai fatto, allora io l'avviso, l'avviso, nel senso che io la riterrò personalmente responsabile quando noi scopriremo che ci saranno dei problemi sulla qualità del cibo che mangiano i nostri bambini nelle mense della scuola, quando ci accorgeremo che coloro i quali scelgono l'alternativa al servizio ristorazione scolastica cresceranno, questa era un'altra priorità, dovevamo conquistarli i cittadini torinesi, dovevamo riportarli nell'ambito della ristorazione scolastica, dovevamo convincerli sulla qualità. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Ma secondo lei, con gli articoli dei giornali di questi giorni, li abbiamo convinti? Li abbiamo convinti? E guardi, e in ultimo, nel capitolato, e ho chiuso, Presidente, il capitolato è molto chiaro sul tema occupazionale, lei non ha detto una parola quando il menù costava 4.88 euro e le aziende minacciavano di lasciare a casa dei lavoratori. Noi le abbiamo chiesto di dire qualcosa in favore di quei lavoratori, di intervenire su quelle aziende. Lei non l'ha fatto, lo abbiamo fatto noi, devo dire, lo abbiamo fatto insieme, siamo riusciti a ridurre l'impatto sull'occupazione che poteva generarsi negli ultimi mesi, nella gestione della ristorazione scolastica della città di Torino, però anche su questo io l'avviso, qualora da settembre, ottobre o novembre noi ci trovassimo nella medesima situazione di qualche mese fa, io glielo dico oggi, in modo tale che rimanga a verbale, così lei non ci può dire, a ottobre, novembre, che ci coinvolgerà in altri percorsi, io la riterrò direttamente responsabile. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per cinque minuti. ARTESIO Eleonora Grazie. Io condivido il fatto che il momento della ristorazione scolastica sia un momento integrante del tempo scuola e che sia anche un momento di educazione alla salute e di integrazione sociale; lo condivido sul piano del principio e credo di averlo praticato, avendo fatto l'insegnante, avendo consumato insieme ai miei allievi la ristorazione scolastica per tutto il tempo del mio servizio e quindi sono molto attenta a preservare e rilanciare questo tipo di servizio. Le cose che vorrei dire oggi sono queste, l'Assessore ci ha detto che avrà la pazienza di leggere il bando, vi ha già accennato il Consigliere Lavolta, noi non vogliamo avere a posteriori la pazienza di leggere il bando, tanto meno avremmo voluto scriverlo, però avremmo voluto discutere con questa Amministrazione dei principi sui quali quel bando sarebbe stato formulato e sui quali poi gli uffici, da mandato politico, avrebbero agito nella regolarità formale e amministrativa. Alcune questioni: ci è stato detto: "La riduzione del costo pasto può essere l'esito di una politica aziendale di carattere nazionale", non sarebbe stato bene ragionare, ad esempio in Commissione Consiliare, su quale sia la media dei costi degli appalti di ristorazione che altre amministrazioni comunali, con un volume analogo al nostro adottino? Avremmo potuto orientarci rispetto al giudizio sul valore di questo prezzo unitario. Non sarebbe stato bene ragionare in Commissione sulla platea alla quale potenzialmente il servizio di ristorazione si orienta? Cioè discutere in un consesso politico come gestire il problema della diminuzione degli abbandoni dovuti al pasto domestico? E quale sia, o voglia essere, l'intenzione dell'Amministrazione nell'andare al recupero delle persone che hanno abbandonato, e per la qualità educativa del tempo mensa, e per la tutela dell'occupazione di coloro che prestano questi servizi? Non sarebbe stato ragionevole discutere durante la fase istruttoria, ad esempio se alcuni requisiti apparentemente stringenti chiesti ai partecipanti al bando non potessero essere sostituiti da altri? Ad esempio la questione della sostituzione delle lavastoviglie, ad esempio la questione relativa alla dotazione nelle scuole degli abbattitori per la temperatura, ai fini anche di ricostruire un circuito virtuoso sull'utilizzo degli avanzi, che si fa con le scuole di Novara e non si riesce a fare con quelle di Torino, perché non c'è l'abbattitore di temperatura. Tutte questioni che avremmo potuto discutere e non abbiamo discusso. Quindi, andate a leggere il bando, purtroppo è tardivo. La seconda questione, va spiegato, ho preso testualmente le sue parole, va assolutamente spiegato, perchè adesso siamo di fronte ad un rischio potentissimo, l'incrocio tra la libertà di scelta, o il pasto domestico, come volete chiamarlo, o il diritto al panino, come è diventato nel linguaggio comune, e l'abbandono di coloro che utilizzano la refezione per il timore che da domani la refezione sarà qualitativamente peggiore di quanto non sia oggi. Ma vi rendete conto del detonatore di questa cosa? E allora, bisogna parlare, ma bisogna parlare, non si può dire in Consiglio Comunale va spiegato e non far accadere nulla all'esterno; bisogna mettere in piedi delle iniziative pubbliche, far discutere collettivamente del valore di questa refezione e delle garanzie di sicurezza di questa refezione, perché altrimenti, se si ribatte solo colpo per colpo, e per giunta tardivamente, sugli articoli di giornale, si fa una difesa di ufficio non convincente e noi rischiamo di perdere per strada il valore del servizio e l'affetto verso questo servizio che le famiglie ancora vorrebbero conservare. Quindi io credo che anche ai fini dell'ultimo obiettivo che lei ha richiamato, restituire, ricostruire la relazione con l'utenza, vada fatto molto di più di quanto non sia stato fatto finora, perchè non è solo con il monitoraggio istituzionale, con il lavoro amministrativo degli uffici, con le convocazioni delle Commissioni, va rilanciata una grande campagna pubblica sulla qualità educativa del servizio della ristorazione scolastica e per farlo bisogna anche essere coerenti con le dichiarazioni, perchè, se si dice che quel servizio è un momento di educazione alla salute e di eguaglianza, poi bisogna mettere in moto tutte le leve utili per riportare le persone ad usarlo e quello dell'impianto tariffario è sicuramente una leva. Ho sentito tante volte l'Assessore dire: "Il costo non è l'unica ragione", non lo sarà, ma intanto a quello possiamo mettere mano. E allora, per favore, non sarà la mia proposta di delibera che giace da alcuni mesi, sarà un'altra proposta quella che volete fare? Io suggerivo di abolire la quota fissa di iscrizione, in questo modo riaffezionando anche quelle fasce per le quali se anche la mensa non è insostenibile, però quel costo è già significativo da fare indurre all'abbandono e da far indurre al pasto domestico. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. ARTESIO Eleonora Quindi riprendiamo in mano la leva economica, che è quella su cui possiamo agire e quando diciamo: "Va spiegato", facciamolo, ma facciamolo pubblicamente, con una grande azione culturale di promozione di questo servizio. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Consigliere Mensio, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Ma guardi, Assessora, io penso di parlare a nome del nostro Gruppo, quando…, un po' di preoccupazione per quello che abbiamo visto in queste settimane, ce lo siamo messo, ce l'ha messo. Io non voglio scendere sul merito del bando, però sull'aggiudicazione sì, perchè la preoccupazione è, intanto, sul…, non tanto sul merito del ribasso, che tra l'altro è molto diversificato, perché abbiamo dei ribassi fino a quasi il 20% sul pasto veicolato e molto più basso su quello delle derrate, in un'altra situazione abbiamo il 10 e il 10, quello è quello che è il risultato pubblico del bando, quindi vuol dire più o meno le due cose si compensano, ma quando io vedo un 20% di ribasso sul veicolato, le soluzioni sono tre, uno quel ribasso lì, come ha detto lei, l'azienda decide di entrare in un mercato, fa una scelta aziendale che io non discuto, decide di ridurre i suoi profitti, e va tutto bene. Però, guardi, io sono molto utopistico in questo, ci credo, ci credo così ciecamente, però temo, e la preoccupazione è questa, che quel ribasso invece va ad investire o sui lavoratori, perchè questo è quello che a volte, non sempre, succede, o sulla qualità del pasto. Tre sono i fattori, o c'è meno profitto, e ci posso credere, o c'è una preoccupazione legittima per le tutele dei lavoratori, o sulla qualità dei pasti. Sul ribasso, sul minor profitto, sarà l'azienda a fare delle scelte, che io non discuto, sui lavoratori, vi assicuro, che questo Consiglio, credo tutti, nella nostra funzione di controllo, non tanto di indirizzo, perchè, a questo punto, quello possiamo fare, vigileremo, vigileremo tutti, credo Lavolta, credo Artesio, anche noi, anche con il Consigliere Russi abbiamo più volte sentito le lavoratrici, i lavoratori delle aziende di ristorazione. Sulla qualità. Sulla qualità è untile che ce lo nascondiamo, sulle derrate non c'è riduzione, non c'è riduzione e in effetti sappiamo che sulle derrate crude che vengono servite cotte nelle Scuole Materne, dell'Infanzia, l'abbandono, sostanzialmente, non c'è, non c'è perchè si vede, evidentemente. L'abbandono dove c'è? Sul pasto veicolato. Allora, un 20% di riduzione sul pasto veicolato, bè a me preoccupa, credo preoccupi a tutti, poi vedremo cosa accade. C'è un'altra parte e le dico anche che, sicuramente, il costo del pranzo veicolato è probabilmente un deterrente rispetto all'uso del pranzo da casa, ma anche la qualità gioca un ruolo fondamentale. Io non ci credo che se pagassimo un euro in più, ma la qualità fosse eccezionale, non manderemo a mangiare i bambini ad un euro in più. La seconda preoccupazione invece riguarda il ricorso, io immagino che chi è escluso, immagino, perché normalmente si fa, magari poi non lo fanno, faranno ricorso. Che cosa succede? Se chiedono la sospensiva? Possiamo essere sicuri che la sospensiva ci darà la continuazione del servizio da settembre in poi e in caso di sospensiva e di ricorso, siamo sicuri che poi queste aziende, visto che i ricorsi sappiamo come vanno, riusciranno queste aziende nell'arco del triennio, chi si è aggiudicato oggi formalmente il servizio, riuscirà ad iniziare nei prossimi tre anni a fare il servizio? Non lo so, io spero che lei su questo, veramente, ci rassicuri. Volevo solo…, due cose sul bando, va tutto spiegato, per carità, però mi domando come mai, su tutta la parte tecnica, tutte le aziende hanno ottenuto il massimo dei punteggi, tutte, non ce n'è una che ha avuto un punto in meno, un punto in più, tutte hanno avuto 70 punti su 70. Allora, o le richieste erano troppo blande, oppure non lo so, evidentemente queste derrate di olio extravergine di oliva, una volta ogni due mesi, non è proprio una richiesta… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) No, scusate, non è un dibattito, non si interviene fuori microfono. MENSIO Federico No, guardi, l'olio extravergine di oliva biologico, c'è scritto sul bando che deve essere fornito almeno una volta…, credo di aver letto, biologico, sì, una volta ogni otto settimane, una volta ogni due mesi. Si poteva chiedere di più? Non lo so, probabilmente questo è quello che ricordavano la Consigliera Artesio e il Consigliere Lavolta, era un po' quello che il Consiglio Comunale poteva, senza entrare nel merito tecnico, ci mancherebbe altro, del bando, ci mancherebbe altro, ma dire: "Magari puntiamo di più sul biologico", perché anche solo il fatto della frutta biologica o in alternativa, come dice il bando, da produzione integrata, beh, c'è differenza. E quella alternativa, cosa vuol dire? Vuol dire che su 20 giorni del mese di pasto, posso fornire una volta biologico e 19 in alternativa con la produzione integrata? Non c'è un merito di quello e anche su quello si giocano le tariffe, perchè il biologico ha un prezzo, la produzione integrata un altro e, diciamo, il tradizionale ancora un altro. Io su questo, veramente, un po' di preoccupazioni ce le abbiamo. Io mi auguro che il pasto torni ad essere, come dire, di qualità, come ha detto lei, me lo auguro, assolutamente, perché sennò qui assisteremo altro che a 8.000 pasti in meno, forse anche qualcosa in più. Per cui, io prendo atto che è uscito questo bando, che ci sono delle aziende aggiudicatrici, che c'è stato un percorso complicato, evidentemente, con delle…, come dire, giuste…, come dire, dei chiarimenti da parte dell'Amministrazione rispetto a quelle che erano indicate offerte anomale, sono state aggiudicate, adesso vediamo nei prossimi 30, ormai 20 giorni, eventualmente ricorsi, però su alcune cose vorrei che ci fosse chiarezza, sul fatto che si tutelerà sui lavoratori, sulla qualità e sul possibile ricorso. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Napoli. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Debbo innanzitutto fare una precisazione in termine politico, cioè, sentire il Consigliere Mensio affermare quello che ha affermato, mi fa enormemente piacere, è la prima volta che sento una diversità di opinione tra la Giunta e il Consiglio Comunale e gli appartenenti al Movimento 5 Stelle e per me questa è democrazia. Avreste dovuto fare la stessa cosa per quanto riguardava le Olimpiadi, non andare via, ma rimanere in Aula e dire quello che avete detto adesso, forse tutte le polemiche che ci sono state, non ci sarebbero state, anche per quanto riguarda l'altro argomento, mentre invece la diversità di quello che lei ha detto adesso mi fa enormemente piacere, l'invito che lei fa all'Assessore. Le gare di appalto vinte da alcune ditte, con la previsione di fornire pasti al costo di 3.99, permettetemi, rischiano di incentivare la fuga dei bambini dalle mense scolastiche. Come si può garantire un pasto di qualità, Assessore, con gli apporti proteici giusti, indispensabili per il bambino nell'età di crescita con una cifra così irrisoria? Qualsiasi persona che vede 3,99 non compra nulla. E come si fa? Ci sarebbe da porre questo problema. Io sono uno che nella mia vita amministrativa sono stato sempre contrario al massimo ribasso, anche quando tutti gridavano: "Massimo ribasso, massimo ribasso", per dare un senso di trasparenza. Il massimo ribasso non è trasparenza, è bassa qualità e quando si raggiungono certi livelli di ribasso è qualcosa sotto c'è. Bene, allora, ci sono Comuni che hanno trovato soluzioni alternative, Assessore; andiamo a sentirle, andiamo a chiedere come hanno fatto, mantenendo la qualità. Vede, la fuga dalle mense scolastiche è stata finora intorno la 20% e cioè un bambino ogni cinque è stato ritirato dalle famiglie che provvedono in altro modo per la fornitura del pasto. Voglio ricordare, senza polemica, che tra i primi impegni annunciati dall'attuale Amministrazione, c'era quello di prevedere un'alimentazione di tipo vegano, un'ipotesi davvero eccentrica e controcorrente e comunque, a mio giudizio, dannosa per una corretta alimentazione. Penso che di questo si ricorda, Assessore. Questo significa alimentare un'informazione sbagliata e una cultura del cibo che porti inevitabilmente a disprezzare la qualità e la bontà, a meno che l'Amministrazione pentastellata non ritenga che qualità e bontà siano riservate soltanto a chi può permettersele. Bene, noi siamo di avviso contrario, le mense sempre più vuote, i piatti destinati ad essere sempre più poveri, devono interrogare la coscienza della Giunta del Sindaco, di tutti noi, perchè mangiar bene, mangiar sano, è un diritto dell'infanzia e io mi auguro che questo, Assessore, con estremo equilibrio, penso come faccio sempre, di dargli un invito forte a controllare bene tutto, perchè questo è voler bene ai bambini, ma è voler bene anche alle famiglie. Le famiglie hanno diritto a prezzo e qualità, non soltanto bassa qualità. A questo punto non possiamo che aspettarci la bassa qualità, non può essere diverso, Assessore; andiamo a controllare bene nell'interesse di tutti, è troppo basso per avere una qualità modesta, e debbo dire, lo ripeto, che il Consigliere Mensio, dicendo quello che ha detto, apprezzo tantissimo una critica giusta, una critica fatta al proprio interno, e anche, come dire, uno stimolo alla Giunta a controllare e a fare meglio. Credo che sia da apprezzare. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Montalbano. MONTALBANO Deborah Sì, grazie, Presidente. Allora, noi, quando abbiamo iniziato questo lavoro, Assessora, lo ricordava anche lei, cioè, gli obiettivi erano due, erano rivedere le tariffe e la qualità del cibo all'interno delle mense scolastiche. Tutto il lavoro in Commissione, le audizioni, insomma, io ero presente, me lo ricordo, l'ho seguito. Il problema è che quale obiettivo abbiamo raggiunto? Perché poi, a un certo punto, bisogna anche fermarsi e dire: "Abbiamo raggiunto uno dei due obiettivi?". Da quello che abbiamo oggi, no. No. Ora io fino a stamattina sono stata, ho fatto un giro nelle scuole del mio quartiere, sono andata a parlare con le maestre, anche con delle operatrici, e il messaggio che è passato è questo: "C'è un ribasso, il mangiare già non era buono, figuriamoci come sarà; il prossimo anno qui vanno tutti con il panino da casa", è questo che abbiamo prodotto, noi stiamo incentivando le famiglie a progredire e chi ancora quest'anno, magari, si è iscritto alla mensa scolastica, il prossimo anno, probabilmente, per entrambi i motivi, sia per la questione della qualità del cibo, perchè adesso abbiamo anche parlato di prodotti biologici, cioè, mi scusi, se io una cosa la pago un euro in meno, faccio fatica a pensare che possa essere migliore di quella che pagavo un euro in più, perchè questo è il messaggio che arriva fuori, è questo. Io sono una delle 8.000 famiglie: io mia figlia la mando a scuola con il panino da casa, già da un anno e il prossimo anno, Assessora, io rifarò il panino da casa, ma glielo dico chiaramente, perchè monoreddito, una famiglia normale, io, ad oggi, ho un minimo di stipendio, quindi non…, ma grazie al lavoro che faccio, sì, grazie al lavoro che faccio, ma laddove si è precari, si lavora non tutti i mesi consecutivi, una famiglia monoreddito, con uno stipendio minimo, che si trova a pagare all'anno 700-800 euro solo di mensa scolastica, ma non ce la si fa, non ce la si fa, e non ci giriamo attorno, perchè tanto, finché non andiamo… |