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MONTANARI Guido (Vice Sindaca) Grazie, Presidente. Allora, si tratta di un intervento in via Garibaldi 23, è un intervento qua vicino È un palazzo storico che è rimasto in abbandono per tanti anni, in pratica la parte posteriore su via Botero è ancora un grande buco nella città, dovuto ai bombardamenti della guerra, del '42, se non sbaglio. L'edificio è un edificio storico, oggetto di tutela e ha una scheda di Piano Regolatore che prevedeva una rigidità alla trasformazione che noi purtroppo, a seguito di una proposta di un intervento di restauro, di ristrutturazione, di definizione delle sue funzionalità, abbiamo dovuto modificare. Dico purtroppo perchè la variante, che qui noi approviamo, in realtà è l'inizio di un percorso lungo di variante, che durerà quasi un anno e che porterà semplicemente una lieve modifica del planivolumetrico, cioè dell'organizzazione tra gli spazi aperti e gli spazi chiusi di questo edificio. Quindi, una modifica davvero molto, molto minima, che non intacca per niente, né le quantità, né le superfici destinate al commercio ed altro, ma semplicemente riorganizza, ripeto, in modo piuttosto minimo gli spazi pubblici e privati. Dico questo perchè io mi auguro che nel corso della riforma del Piano che stiamo portando avanti, interventi come questo, ancora una volta, non debbano sottoporsi ad una trafila così lunga. Richiamo, ancora una volta, che la trafila di oggi che inizia è la stessa della Revisione generale, strutturale, totale del Piano Regolatore; cioè noi abbiamo una normativa che è come se mettesse sullo stesso piano costruire un garage e costruire un grattacielo, giusto per capire in che condizioni siamo. Nello specifico, devo dire che questo edificio è stato in abbandono a lungo: è stato di proprietà della città, è stato poi venduto, è passato attraverso alcuni proprietari. Circa un anno fa, un proponente dell'intervento ha proposto di realizzare delle attività commerciali al piano terreno e al piano interrato e al primo piano, come da Piano Regolatore previste, e delle attività ricettive ai piani superiori. È stato un confronto con il proponente abbastanza lungo, perchè la prima ipotesi d'intervento lì era un'ipotesi - da un punto di vista del rispetto storico, di un contesto ambientale di pregio - non era secondo me valida. In pratica, il proponente proponeva un grande scatolone di cemento armato, variamente rivestito, all'interno di un cortile storico. In un lungo dibattito con gli operatori siamo arrivato a rivedere questa formula, mantenendo sostanzialmente l'edificio nella sua…, o meglio, riproponendo l'edifico nella sua conformazione storica, e cioè restaurando il lato su via Garibaldi, costruendo una parte verso via Botero e realizzando un cortile che è quello storico, che viene ripristinato; adesso non c'è più, perchè quella parte è demolita. Dunque, viene ricostruito un cortile storico abbastanza importante, con una esedra fatta di archi, anche pregevole da un punto di vista architettonico. Questo cortile viene coperto al secondo piano con una copertura in vetro portante e dunque realizzerà uno spazio coperto, ma destinato al commercio, che è il piano terreno. Due piani interrati sono destinati agli annessi delle attività commerciali e alle attività di parcheggio; la parte posteriore è quella che collega direttamente con un passaggio storico antichissimo, che è quello che collega via Botero con via San Francesco d'Assisi, una stradina che noi vorremmo mantenere, anzi, promuovere, migliorare, creando uno spazio, in questa stradina, che diventa uno spazio parzialmente pubblico e parzialmente privato; cioè è uno spazio aperto, però in parte di gestione privata, in parte di proprietà pubblica, che completerà l'intervento. Quindi, sostanzialmente, noi oggi approviamo una modifica, ripeto, molto minima del Piano Regolatore, cioè del disegno del Piano. Poi, questo è stato già discusso in Commissione; è stato rilevato che sul progetto sarebbe bene avere un dibattito più ampio, io sono assolutamente a favore di questo. Io qui ho delle ipotesi progettuali, che verranno ulteriormente definite nel corso di questa approvazione di variante, però, ripeto, la variante oggi parte, tornerà in Consiglio ancora tra qualche mese nella sua versione definitiva e dunque stiamo, praticamente, facendo un'operazione, come dire, un po' burocratica, ma necessaria, grazie. MONTANARI Guido (Vice Sindaca) Solo due precisazioni, come ho già detto, siamo assolutamente disponibili a discutere il progetto nelle sue fasi che sono, comunque, iniziali, e sono queste, abbiamo tutto il tempo per farlo. Però, preciso una cosa: questa è una proprietà privata, se l'operatore si muove nei vincoli del Piano Regolatore, noi non possiamo chiedergli null'altro che non sia l'applicazione delle tabelle da valorizzazione, eccetera. Quindi, non è che possiamo chiedergli di fare i Centri di informazione o quant'altro. Quello che invece abbiamo discusso e che abbiamo ritenuto di interesse pubblico è proprio la conformazione planimetrica e la realizzazione di spazi pubblici di qualità, il privilegiare le visuali: il collegamento da via San Francesco d'Assisi e via Botero, e via così, che già ha comportato un forte lavoro di dialogo, eccetera. Non credo che sia possibile chiedere ad un operatore commerciale di destinare una parte dei suoi negozi a fare servizi per la Città; ecco, questo, assolutamente non lo penso proprio, e poi forse non glielo chiederei neppure, perchè vorrebbe dire avere noi spazi che non sappiamo neppure come gestirli. Invece, quello sul quale sono assolutamente d'accordo è vigilare, discutere la qualità dell'intervento architettonico, urbanistico e planivolumetrico, anche nei suoi materiali, anche tenendo conto, comunque, che un supporto, da questo punto di vista delle scelte, verrà dalla Soprintendenza, come peraltro è già avvenuto. Questo è un progetto che è già stato discusso in visione preliminare con la Soprintendenza, che ha diritto di valutare. Una piccola osservazione: ringrazio la Consigliera Ferrero, che ha detto tutte cose condivisibili; questi resti archeologici che sono lì presenti, si pensava proprio nel dialogo di progetto, che c'è stato e ci sarà ancora, di esporli pubblicamente nella zona pubblica che si crea esattamente dietro la zona dell'intervento. Quindi potrebbero diventare proprio delle sorte di sedute, o di segni sul territorio, anche di qualche qualità, perché sono blocchi di pietra scavata, destinati al collettore della fogna ai tempi romani, quindi resti che hanno 2000 e passa anni, grazie. |