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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Giugno 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 17
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-01485
REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA. TUTELA DELLA QUIETE PUBBLICA E PRIVATA. INDIRIZZI A TUTELA DEL RIPOSO E DELLA VIVIBILIT? URBANA NELLE AREE CITTADINE INTERESSATE DA AFFLUSSO PARTICOLARMENTE RILEVANTE DI PERSONE. APPROVAZIONE NUOVO ARTICOLO 44 TER.
Interventi
GIUSTA Marco (Assessore)
Grazie, Presidente, provo a rispondere ad alcune delle tematiche che ho sentito
affrontare in quest'Aula e se da un alto mi vedono concorde, dall'altro mi stupiscono un
po'. C'è una narrazione che, diciamo, come diceva bene il Consigliere Carretto,
descrive come spazi della città che in qualche maniera vengono chiusi e molto spesso
questa narrazione dà, diciamo così, responsabilità all'Amministrazione della chiusura di
determinati spazi. Normalmente, quando si parla di questo tema viene fatto un elenco,
questo elenco viene fatto girare: "È stato chiuso il Samo, è stato chiuso il CAP, è stato
chiuso Officine Corsare, è stato chiuso il Bunker, è stato chiuso l'Imbarchino", eccetera,
eccetera, eccetera. Poi, andando a vedere, magari, invece di una narrazione dominante i
singoli fatti, scopriamo che il Samo aveva 800 persone con una capienza di 200; che il
CAP 10100 non è stato chiuso dall'Amministrazione comunale, ma è stato chiuso dalla
Circoscrizione 8; che Officine Corsare non è chiuso, ma ha riaperto con altre modalità,
grazie anche a un Accordo di Servizio tra Comune e Regione Piemonte, che ci sono
altre iniziative, altre attività; c'è stata un'interpellanza sull'Imbarchino, poche settimane
fa, che ha dato risposte anche in quella direzione. È chiaro che noi abbiamo un
problema che è derivante dalla concentrazione degli spazi. Io su questo sono sempre
stato molto chiaro, non ho un approccio securitario, né un approccio punitivo nei
confronti dei giovani, con i quali, sì, ci sono stati dei Tavoli di incontro, ci sono state
delle possibilità di ragionamento, ci sono state delle visioni. Da alcune di queste visioni
sono nati anche i Punti Verdi, perchè uno dei punti principali che i giovani di questa
città in qualche maniera raccontano, è la possibilità di poter uscire la sera e con 2 Euro
provare tranquillamente a bersi una birra in spazi, anche, tranquilli della città, non
necessariamente degli spazi di movida, non necessariamente dove ci sia un
concentramento così forte, perché il concentramento e gli atteggiamenti che in qualche
maniera vengono attivati e che non fanno parte di tutti i giovani e non fanno parte solo
dei giovani, in qualche maniera sono quelli che determinano un po' la difficoltà
complessiva di questa convivenza. E allora, da un lato, noi abbiamo la necessità di
tranquillità, una necessità di riposo - giustissima - da parte dei residenti e sulla quale si è
intervenuto l'anno scorso già con alcune ordinanze e che quest'anno viene ampliato
anche in altre situazioni, come diceva correttamente il Consigliere Carretto. Altre
questioni invece sono più legate ad una programmazione, secondo me, che dovrà
avvenire in tempi futuri rispetto all'utilizzo degli spazi, ed è per questo che questo
Assessorato ha richiesto alla Regione Piemonte un fondo proprio in un'ottica strutturale
per la riapertura e la riorganizzazione degli spazi, ed è per questo che questo
Assessorato sta scrivendo, a partire anche dalle sollecitazioni che arrivano dal territorio,
una delibera che porti un accompagnamento in maniera più semplice sulla riapertura e
sull'ottenimento delle licenze di pubblico spettacolo che, in qualche maniera, toccano
non solo gli spazi aggregativi, ma anche i centri del protagonismo giovanile, ed è per
questo motivo che abbiamo provato anche, come dicevo prima, a fare i Punti Verdi, sui
quali io ho fatto una critica, un'autocritica molto netta: siamo arrivati tardi, siamo partiti
tardi, ma abbiamo costruito un lavoro che sarà possibile fare per il prossimo anno senza
grossi problemi, perchè tutta l'attività di verifica, tutta l'attività di analisi dei territori, in
qualche maniera, è già stata portata a casa e l'abbiamo in qualche maniera consolidata.
Mi si permetta, perciò, visto che anche dopo faremo una trattazione rispetto alla
delibera, come è stato suggerito dalla Capogruppo Artesio, una piccola definizione,
però: alcune tematiche, come potevano essere, ad esempio, l'orario in cui un suonatore
di strada suona, se dalle 5 e mezza alle 7 e mezza, se ogni volta le vogliamo passare in
Consiglio, se ogni volta, in qualche maniera, abbiamo questa necessità di rivederci e
ridiscuterne, vuol dire che stiamo paralizzando la città. Io allora mi permetto di dire che,
normalmente, visto che il compito del Consiglio è quello di dare un indirizzo politico e
verificare le linee di programmazione di una Giunta, che questa Giunta può agire
all'interno di questa visione nel momento in cui riceve un incarico dal Consiglio
Comunale e questa situazione è la situazione che vedremo successivamente, anche
dall'altra delibera e io non ci vedo nulla di male che sia la Giunta a occuparsi in
determinate situazioni, e in determinate specifiche, che sono più connaturate al proprio
incarico, al proprio ruolo. Questa è un po' l'impressione che ne ho, in forma generale.
Detto questo, io credo che noi a Torino viviamo anche una situazione un po' complicata
dal punto di vista ideologico, la movida è fatta solo di alcool? La movida è fatta solo per
restare per strada a bere, la sera, fino ad un determinato orario? Oppure, la movida è
anche altro? È anche cultura, è anche iniziative, è anche possibilità di stare insieme;
diciamocelo anche in maniera un po' più netta, è anche la possibilità per i giovani di
conoscersi, di incontrarsi, di scambiare relazioni, eccetera, eccetera, e tutto quello che
ne consegue. Quindi, da questo punto di vista, io, davvero, mi permetto anche di fare
una piccola riflessione di tipo politico; da questo punto di vista, se davvero il problema
è che non si può bere, se davvero lo vogliamo inquadrare all'interno di questa difficoltà,
cosa che non è vera, perché questo regolamento ci dà la possibilità, appunto, di normare
determinati tipi di azioni, determinati tipi di comportamenti, noi non possiamo però
limitarci al tema dell'alcool e al tema del bere in giro. Noi dobbiamo poter cominciare a
ragionare sull'apertura di spazi che in qualche maniera vadano in una direzione altra,
anche in qualche maniera in controtendenza rispetto a quello che io temo sia stato un
po' lasciato negli ultimi anni - non è una critica alla Consiliatura della Giunta
precedente - ma è proprio un trend che in qualche maniera si è avviato, sul lasciare
all'alcool la possibilità di sostituire determinati rapporti sociali e determinate capacità di
relazioni che in questo momento, in un momento di estremo individualismo stanno
venendo meno e quindi questo regolamento pone un freno a determinati tipi di
comportamenti, a determinati tipi di situazioni, nel frattempo occorre costruire un'altra
risposta, e su questo ci stiamo impegnando e stiamo lavorando.

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