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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Giugno 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 17
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-01485
REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA. TUTELA DELLA QUIETE PUBBLICA E PRIVATA. INDIRIZZI A TUTELA DEL RIPOSO E DELLA VIVIBILIT? URBANA NELLE AREE CITTADINE INTERESSATE DA AFFLUSSO PARTICOLARMENTE RILEVANTE DI PERSONE. APPROVAZIONE NUOVO ARTICOLO 44 TER.
Interventi
GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie, Presidente. Allora, siccome io faccio un intervento e ho anche la mozione di
accompagnamento che lei citava, di cui sono prima firmataria, mi appello alla sua
pazienza, ma cercherò di stare nei tempi, Presidente.
Con l'introduzione dall'articolo 44 ter, nel Regolamento di Polizia Urbana la Giunta si
propone di tutelare riposo e vivibilità nelle aree interessate dalla cosiddetta "movida",
che è un obiettivo lodevole che noi condividiamo in pieno, ma che, purtroppo, viene
affrontato da questa Amministrazione con un approccio che mi permetto di definire
parziale, superficiale, per certi versi contraddittorio e per altri miope e persino
cervellotico, limitando l'azione amministrativa a decretare il perenne stato di emergenza
in alcune zone della città, perché questo succede se si trasferisce pari pari un'Ordinanza
contingibile e urgente in un Regolamento, senza nemmeno provare a immaginare
soluzioni di convivenza civile a lungo termine. Si dichiara che la città vive stabilmente
in una condizione di emergenza ed è questo che ci chiedete oggi di fare, Assessore, ci
chiedete di dichiarare che a Torino è emergenza movida, rinunciando a fare la
differenza tra mala movida, che è un dato, e rivitalizzazione del territorio attraverso
opportunità di ritrovo per i giovani e di rilancio dell'economia nel settore terziario. Ho
parlato di approccio superficiale, perché i dati che lei citava, che sono in vostro
possesso, sul beneficio acustico e sul miglioramento del decoro urbano, ancor meno,
non sono tali da giustificare il ricorso ad una misura così drastica come la
trasformazione, lo dicevo prima, di un'Ordinanza in norma regolamentare, tant'è che in
Italia esistono esempi di altre Ordinanze, ma non esistono esempi di altri Regolamenti,
segno che la strada più corretta da intraprendere per risolvere un problema del genere e
per tenere insieme esigenze diverse, è quella di politiche integrate e non la strada degli
sceriffi che invece vi piace tanto. Ho parlato di approccio contraddittorio, perché
sebbene l'intera delibera poggi idealmente sulla tutela della salute dei cittadini, nonché
sul loro diritto al riposo notturno, le modifiche al Regolamento si concentrano
solamente sulla limitazione dell'uso e del consumo di alcool da asporto. Il dettaglio, ad
eccezione del punto E, comma 1, articolo 44 ter, che interessa i distributori automatici e
lì, effettivamente, potrebbe avere senso una limitazione del servizio, il primo Comma
dell'articolo ter è tutto dedicato ed è tutto costruito sull'assunto che, limitando l'uso
dell'alcool da asporto si avrà un beneficio sulla tutela del riposo e sul decoro urbano. La
conseguenza, che non è esplicitamente detta, ma che diventa evidente, è quella che si
comincia a una lotta senza quartiere nei confronti dei numerosi mini market che negli
ultimi anni sono comparsi in città e quindi noi facciamo una bella modifica al
Regolamento per trovare nei mini market, che esistono in tutta Europa, ci sono anche
catene che vendono alcool da asporto tutta la notte, ma noi non riusciamo a conviverci,
facciamo una modifica regolamentare per farlo diventare un bel capo espiatorio, quindi
un'altra delle occasioni in cui l'elefante partorisce un topolino. Da lì ne nasce, si passa
da contraddittorio a cervellotico, perché poi c'è tutta l'esplicazione di come noi
andiamo ad abbinare il cibo con l'alcool, per cui, comma 2, 3 e 4, vediamo che
presentano svariate limitazioni alla vendita da asporto da alcolici, da asporti di alcolici,
alcune delle quali sono surreali, tant'è che lei è stato costretto a fare proprio
l'emendamento sushi del Vice…, ecco, era sashimi, vi chiedo scusa, scusate, ma mi
scuso con colui che lo ha ispirato. Ora, limitare l'orario dei servizi di food delivery, così
come stabilire una quota congrua di cibo per l'acquisto di alcolici da asporto, rasenta
veramente il giochino giapponese che ci spacca la testa, Assessore, però intendete farlo,
intendete farlo toccando il Regolamento e quindi facendolo diventare legge. Ho parlato
di approccio parziale, perché fosse anche che diventa buona e giusta la vostra
intenzione, la sua declinazione, poi non avete la possibilità di andare a fare dei puntuali
controlli su ciò che sta avvenendo nelle zone che saranno interessate dalla modifica
regolamentare e non lo dico io, che non sono nessuno, Assessore, ci mancherebbe altro,
lo dice il Comandante della Polizia Municipale Bezzon, in una Commissione congiunta,
I, II, III, IV, il 28 maggio, nella 1 Circoscrizione, quando afferma che: "Stante l'età
media elevata del Corpo, molti agenti, per motivi anagrafici, non sono più adatti ai
servizi notturni su strada", quindi noi affidiamo alla carta e allo sceriffo di carta una
serie di intendimenti, che personalmente non condivido, ma che almeno fossimo in
grado, poi, di far rispettare e invece e questo non lo dico io, lo dice Bezzon, non sarà
così. Ma la cosa più grave, e qui vengo al perché ho ritenuto di dover presentare un atto
di indirizzo collegato, riguarda la miopia di un intervento di questo genere, perché ha
completamente tagliato fuori il territorio nell'interlocuzione, ma soprattutto una parte
importante che è interessata dal provvedimento, che è quella dei movimenti giovanili.
Per cui tutto quello che è stato il lavoro fatto dalle Circoscrizioni, nessuna delle quali ha
dato parere favorevole pieno, ma tutte parere favorevole condizionato, è stato gettato via
senza essere preso in alcuna considerazione. Quindi in alcuna considerazione sono stati
presi i tentativi di politiche integrate sull'argomento, cosa che invece mi sembrava del
tutto naturale, visto e considerato che l'interlocuzione con il territorio se si è cercata per
andare ad individuare le aree dove applicare il Regolamento, la si doveva cercare anche
per mettere insieme tutti i pezzi, senza dover rinunciare a nessuno. Ho cercato di farlo
io, Assessore, ed è per questo che c'è una mozione di accompagnamento all'articolo 44
ter, raccogliendo le istanze contenute in alcune interpellanze ex articolo 45 presentate in
Circoscrizione 3 e 4, soprattutto da una serie di giovani Consiglieri che qui ringrazio.

GRIPPO Maria Grazia
Sennò facciamo una modifica regolamentare anche qua. Dicevo, le istanze contenute
nelle interpellanze ex articolo 45 presentate da alcune Circoscrizioni e da alcuni giovani
Consiglieri che io qui ringrazio, il testo di un ordine del giorno approvato in
Circoscrizione 1 e, come dicevo, le osservazioni che sono giunte da tutte le
Circoscrizioni cittadine, e che al momento non sono state tenute in alcun conto da
questa Amministrazione, se non nell'atto di indirizzo di cui sono la prima firmataria.
Ebbene, poiché la stragrande maggioranza dei locali, o sono chiusi o proprio non
riapriranno più in questa Città, locali che erano punti di aggregazione per i giovani, che
potevano trovare altri approdi, se non le strade di San Salvario, piuttosto che altre zone
cosiddette, tra virgolette, calde, varrebbe la pena di cominciare a lavorare su una serie di
altre misure che nel mio atto di indirizzo cito e che per mancanza di tempo non andrò a
leggere, ma che sono una svariata serie. Ne leggerò soltanto alcune per far comprendere
ai colleghi e alle colleghe di Maggioranza che non me lo sono inventate, che in altre
città, penso ad esempio agli incentivi per i residenti delle zone particolarmente soggette
ai fenomeni della movida, destinati all'installazione di doppi vetri, a Prato è stata una
proposta che è giunta dal Gruppo del Movimento 5 Stelle. Altre città hanno fatto
esperienze di questo genere, come ci sono esperienze, la Capogruppo Artesio mi
ricordava che era persino nel loro programma elettorale, dell'introduzione della figura
del Sindaco della notte, che in alcune città europee, come Amsterdam ha avuto
un'ottima ricaduta perché è un anello di congiunzione tra il comune e i vari portatori di
interesse rispetto al movimento della vita notturna, ecco, nel mio atto di indirizzo ho
cercato di sintetizzare alcune delle principali proposte che sono giunte dai territori e
soprattutto dai Consiglieri più giovani e ho chiesto di impegnare con altri colleghi che
hanno voluto firmare, che ringrazio, questa Amministrazione non soltanto a prendere e
ad assumere una di queste soluzioni per dare un segnale all'esterno, che non si tratta
soltanto di rispondere con dei divieti ad una problematica di questo genere, ma anche ad
intraprendere un confronto con tutte le realtà giovanili presenti sul territorio, che sia
contestuale, però, al cambio di regolamento, perché altrimenti è la solita politica facile,
la politica facile dei divieti, la politica facile delle Ordinanze, la politica facile del: "Ti
metto lo sceriffo", sceriffo di carta, perché quelli veri non ce li abbiamo e non ce li
abbiamo. Se dobbiamo metterci nelle condizioni di dire che questo è fatto, è una misura
che è fatta per tutte le parti interessate, tutti i portatori di interesse, lo dobbiamo
dimostrare nei fatti, per cui diventa l'occasione per dire che, a seconda di quello che è
l'atteggiamento, parlo a titolo personale, che avrà la Maggioranza nei confronti del mio
atto di indirizzo, sceglierò se astenermi o non partecipare al voto rispetto al
Regolamento, alla modifica regolamentare, oppure votare esplicitamente contro, perché
voto contro ad un approccio che non tiene in alcuna considerazione oggi quelle che sono
le istanze che ci provengono dai territori e soprattutto dalla fascia più giovane di essi,
grazie.

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