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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Giugno 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-01343
REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PROGRAMMAZIONE E LA DISCIPLINA DELL'ATTIVIT? DI VENDITA DI QUOTIDIANI E PERIODICI. APPROVAZIONE E CONTESTUALE ABROGAZIONE REGOLAMENTO COMUNALE N. 333.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo al punto successivo, il meccanografico è lo 01343, avente per oggetto:

"Regolamento Comunale per la programmazione e la disciplina
dell'attività di vendita di quotidiani e periodici.
Approvazione e contestuale abrogazione Regolamento Comunale n. 333"

VERSACI Fabio (Presidente)
Lascio la parola all'Assessore Sacco, prego.

SACCO Alberto (Assessore)
Buongiorno, buongiorno a tutti. Allora qui parliamo delle modifiche al regolamento
delle edicole, argomento già affrontato più volte in Commissione, anche qua con alcune
interpellanze, già discusso in Commissione, le modifiche, tendenzialmente, ve le vado a
leggere, il riassunto che mi sono scritto: "Consentire alle rivendite esclusive collocate su
suolo pubblico di effettuare la vendita in modo non prevalente, fino ad un massimo del
49% della superficie di vendita, di prodotti alimentari e non alimentari, con l'esclusione
di quelli per i quali vige il divieto di vendita su area pubblica". Quindi, praticamente, le
edicole, se il Consiglio deciderà di approvare queste modifiche al regolamento, le
edicole potranno vendere il 51% di prodotti editoriali, che vuol dire giornali e riviste,
quello che è, e 49% di altri prodotti, ad esempio, materiale pubblicitario, prodotti tipici
della nostra Città. Quindi è un cambiamento importante, avremmo voluto che il
cambiamento fosse più importante, stiamo lavorando in questa direzione, in questo
momento è già un passo importante avanti. Quindi: "49 e 51", come è stato detto in
Commissione, viene diviso per gli spazi; possibilità di integrare la vendita del prodotto
editoriale con la fornitura di servizi quali punti di consegna pacchi e raccomandate;
pubblicizzare prodotti o esporre materiale pubblicitario; escludere dalla
programmazione i punti vendita di quotidiani e periodici non esclusivi; quindi rivendita
di monopoli; rivendita di carburante, bar, medie strutture di vendite commerciali, con
superficie di vendita di più di 700 metri quadrati; assoggettare le richieste di apertura di
nuovi punti vendita; la disciplina della segnalazione certificata di inizio attività, e viene
invece mantenuta la programmatine per le rivendute esclusive di quotidiani e periodici,
in attesa di approvazione delle relative linee guida in sede di conferenza unificatoria",
queste sono le modifiche.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, se ci sono degli interventi… Prego, Consigliere Russi.

RUSSI Andrea
Sì, grazie, Presidente. No, il Regolamento comunale per la programmazione della
disciplina dell'attività di vendita di quotidiani e periodici è stata approvata per la prima
volta nel 2010, e da allora è la seconda modifica che subisce ed anche in questo caso è
stato il calo di vendite del comparto che è un po' il sintomo di una profonda crisi del
settore dell'editoria, della carta stampata, a rendere necessaria una nuova riforma del
sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica, che viene recepita con
l'approvazione del Regolamento che oggi andremo a votare, se, ovviamente, verrà
approvato dall'Aula. I dati forniti da FEDEGI sono allarmanti: "Dal 2004 al 2014
questi", vi leggo, "hanno infatti chiuso senza essere sostituite circa 10.000 rivendite tra
edicole e negozi di giornali e riviste. Complessivamente la rete è passata da un totale di
40.000 punti vendita a poco meno di 30.000, per una riduzione complessiva del 25%,
negli ultimi 10 anni è sparita un'edicola su 4. Anche per Torino, ovviamente il quadro
rispecchia quanto avviene a livello nazionale, creando un problema occupazionale e di
reddito. Questo nuovo regolamento cerca di dare un respiro al settore, ampliando il
ventaglio delle proposte e delle possibilità che ognuna delle tre tipologie di rivendita
esistenti sul territorio comunale potrà affrontare. La prima riguarda la rivendita
esclusiva di quotidiani e periodici che potranno ampliare le categorie merceologiche,
potranno fornire servizi, come per esempio, la consegna dei pacchi o l'esposizione di
materiale pubblicitario, e la seconda riguarda i punti vendita esclusivi su suolo pubblico,
che potranno vendere fino al 49% di altri prodotti, mantenendo l'attività primaria di
rivendita edicole, e di conseguenza il coefficiente COSAP per le edicole che è un po'
agevolato. I punti vendita non esclusivi non saranno soggetti alla programmazione a cui
le edicole sono soggette", che è una delle poche categorie rimaste in programmazione, a
causa del fatto che con i pezzi fissi non possono fare concorrenza. Ogni modifica,
ovviamente, è il frutto di un percorso con associazioni di categoria e anche di un
passaggio in Commissione con le associazioni. Ringraziamo così la Giunta per aver
tentato di rianimare un paziente che però è in stadio terminale, di più proprio non si
poteva fare, se in 7 anni si è arrivati (incomprensibile) di modifica del regolamento,
vuol dire che, non solo le si sono provate tutte, ma si sta rasentando proprio
l'accanimento terapeutico per il settore. A questo punto, infatti, io colgo proprio
l'occasione per fare anche una considerazione politica, esiste una naturale tendenza a
considerare la progressiva diminuzione dei numeri di lettori della carta stampata una
conseguenza diretta della concorrenza esercitata da internet, perché comprare un
giornale se le stesse notizie si possono trovare in rete? Ed è vero, internet ha
indubbiamente contribuito a determinare la perdita di una quota di lettori e l'arrivo del
digitale ha destabilizzato gli squilibri di un settore che aveva sempre mantenuto una sua
stabilità difficilmente ritrovabile altrove, in altri mercati. Però non è l'unico fattore, non
è l'unico fattore, il 18 dicembre del 2017 Demos, l'Istituto di Ricerca fondato da Ilvo
Diamanti ha pubblicato i dati della consueta indagane "Osservatorio sul capitale
sociale". A partire da questi dati può essere utile fare alcune considerazioni, sia sul
presente, sia sul futuro prossimo del giornalismo in Italia, non solo a Torino. Quasi un
italiano su due, il 44%, non legge i quotidiani, non lo fa neanche una volta al mese e
solo un italiano su sei, 17%, li legge tutti i giorni, ma, soprattutto, dico soprattutto, allo
stesso tempo, per il 36% degli italiani internet è il luogo dove si trova l'informazione
più libera, qualsiasi cosa voglia dire informazione più libera, premetto. I giornali
quotidiani e, quindi, almeno in parte, i giornalisti di carta stampata in Italia godono di
un livello di fiducia che è pari al 13%, praticamente un terzo rispetto ad internet. Non è
che la crisi dei giornali, a questo punto, è una crisi, contemporaneamente, sia di
modello, ovvero internet verso carta stampata, sia di fiducia, questa è la riflessione che
bisogna anche fare quando si parla di editoria. Non è che il vero problema è la
percezione di quella mancanza di neutralità, per non dire di libertà, che da anni
posiziona l'Italia ai posti più bassi nelle graduatorie relative alla libertà di informazione,
perché negli altri stati europei, nonostante internet, la stampa tiene, questi sino sempre
dati di Demos. Ogni ipotesi di riforma dovrebbe proprio partire da un censimento di
tutti i finanziamenti, sia pubblici, che para pubblici alla carta stampata. In ogni caso,
approvando questi Regolamento, noi Consiglieri facciamo ciò che è nelle nostre
possibilità per aiutare le edicole e le rivendite di quotidiani e periodici, che in questo
contesto tentano con tutte le forze di provare a sopravvivere, ma tutto il settore
dell'editoria dovrebbe comunque comprendere che è giunto il momento di fare una
riflessione, tornando a puntare sia sulla credibilità, che sull'attrattività dei giornali. Mi
esprimo anche sugli emendamenti che sono stati presentati dal Consigliere Lubatti e
firmati dagli altri Consiglieri, ovviamente hanno parere non favorevole della Giunta,
propongono cose…, propongono una serie di modifiche che sono state cassate dal
Ministero dello Sviluppo Economico con una risoluzione, tra l'altro, di questo febbraio,
di pochi mesi fa, sono inaccettabili per questo, ne apprezzo sicuramente lo spirito, ma
sono stati proprio cassati dal Ministero dello Sviluppo Economico, quindi non sono
accoglibili, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliere Lubatti.

LUBATTI Claudio
Io riprendo le parole del Presidente Russi, al quale riconosco la bontà del lavoro che è
stato fatto in Commissione, però mi permetto di sottolineare un elemento nel merito
dell'osservazione che ci arriva dal Ministero. Gli emendamenti che noi abbiamo
presentato non sono emendamenti che sono contro la norma esistente, c'è
un'interpretazione sul regolamento, da parte del Ministero che non è, per sua natura, in
quanto interpretazioni vincolante alle normative regolamentari dei singoli Comuni,
posso portarvi a testimonianza altre tre grandi città che hanno votato lo stesso
Regolamento nelle scorse settimane, con le modifiche che noi chiediamo di inserire,
mettendo agli atti della discussione l'interpretazione che il Ministero ha dato, ma nello
stesso tempo nel pieno delle potestà regolamentarie che sono proprie del Consiglio
Comunale, hanno esercitato a pieno il loro diritto di esprimere una volontà sul
Regolamento. Quindi io ho alla fine deciso, insieme ai colleghi che hanno voluto
sottoscrivere il testo di questi emendamenti, di mantenere agli atti della discussione gli
emendamenti, creando e proponendo un'opportunità di approccio alla Giunta,
all'Assessore Sacco, che su questo, devo dire, ha informato e ha utilizzato un buon
metodo di confronto anche con le Organizzazioni Sindacali, che rappresentano i tanti
operatori economici sul nostro territorio, che gli riconoscono un lavoro puntuale, ma
presentando e lasciando comunque all'ultima parola del Consiglio Comunale, ho voluto
proporre un metodo al Consiglio Comunale, cioè, prendiamoci noi, non la responsabilità
di andare contro la Legge, perché non lo avrei fatto, ma prendiamo noi la responsabilità
di dare un segnale politico al Ministero, che come hanno fatto altre città, anche la
nostra Città va, andando ad approvare un elemento che non è in linea con
l'interpretazione, lo ripeto, perché ci tengo molto a questo aspetto, perché mai mi sarei
sognato di proporre un emendamento solo per fare un gesto politico, ma, essendo contro
legge, offrendo facile la risposta all'Amministrazione e alla Giunta, in questo caso,
però, in questo caso io credo che sia nel pieno delle nostre facoltà invece utilizzare lo
strumento del Regolamento per dare un segnale politico. Sarebbe troppo facile, tra
l'altro, sottolinearvi che il Ministero dello Sviluppo Economico oggi non è guidato da
un esponente del Partito Democratico, è un esponente che nelle sue prime dichiarazioni
ha detto in maniera chiara che vuole aprire tutti gli strumenti possibili per facilitare lo
sviluppo economico degli operatoti economici sul territorio, e questo ne è un classico
esempio. Quindi io la riflessione che chiedo, in ultima battuta, Presidente, poi non do,
non riprenderò la parola, né per illustrare gli emendamenti, né per fare le dichiarazioni
di voto, se non poi per una dichiarazione di voto finale sulla delibera, che vorrò poi
concordare con i colleghi che interverranno dopo di me, ma sulla questione
emendamenti io chiedo al Consiglio Comunale un supplemento di riflessione, cioè so
perfettamente che c'è agli atti un documento che è un'interpretazione del Ministero, so
perfettamente che non c'è in questo momento una norma che vieta al Consiglio
Comunale di esprimersi con…, accogliendo gli emendamenti che noi presentiamo, in
particolare con quel "e, o", negli articoli 7, 6, eccetera, eccetera, che vengono citati
negli emendamenti, non voglio annoiarvi, i documenti sono a disposizione di tutti. Visto
e considerato che questo si può fare, aggiungo, visto e considerato che questo è già stato
fatto nelle altre città, io credo che si apra un'opportunità per la nostra città di dare un
segnale verso il Ministero dello Sviluppo Economico, che quel Regolamento Nazionale
Quadro ha bisogno di una modifica complessiva e vada anche modificata, a questo
punto, anche l'interpretazione che i tecnici del Ministero vengono a proporci nel
documento che ci è stato messo a disposizione. Registro, come hanno fatto tutti i
Consiglieri Comunali, che esiste un parere non favorevole, tecnico, da parte del
Dirigente di Settore, che legittimamente, attenendosi all'interpretazione tecnica del
Ministero, diciamo, esprime un parere non favorevole, detto questo, però, questo è un
puro atto di natura politica, visto anche la dichiarazione che l'Assessore Sacco ha fatto
nel momento in cui ha incontrato i Sindacati, i rappresentanti delle organizzazioni e gli
ha dato tutta la disponibilità a lavorare per poter avere il maggior numero di strumenti
possibili per mettere in moto dei meccanismi economici positivi per le loro attività, che,
come tante altre attività nella nostra città soffrono in questa fase complicata di
congiuntura economica, io penso che questa libertà, questa possibilità a regolamentare
esista tutta, statutaria, esiste tutta, e quindi io penso si debba accogliere. Per quanto ci
riguarda, sugli emendamenti, avendoli presentati, il nostro parere sarà favorevole,
valuteremo al termine del dibattito il comportamento da tenere sulla delibera nel suo
complesso, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Capogruppo Magliano, prego.

MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente, ma questo è un tema di cui mi sono occupato già nella scorsa
Consiliatura, nasce anche un po' da una serie di atti che avevo presentato, almeno
l'interesse rispetto a questa tipologia di attività è un interesse che nasce dal fatto che
finché quei 3/4 di edicole vivono ancora, vuol dire che c'è la possibilità di avere un
mercato, ma sono d'accordo con il Consigliere Russi quando dice che è un po' allungare
la vita a chi fa questo tipo di attività, e mi si permetta, senza voler offendere nessuno, è
un po' una situazione all'italiana, cioè 49% e 51%, cercheremo di fare in modo che
queste attività vendano tutto tranne che i giornali, alla fine della fiera, dovremmo
rispettare questo 51%, ma poi il vero dato è un altro, Assessore, ma su questo mi pare
che non ci sia stata la possibilità, né gli strumenti, in questo momento, di trovare
un'altra soluzione. Le edicole rappresentano oggi un pezzo del passato della città, poi io
non la penso come almeno ha fatto intuire il Consigliere Russi, che in modo molto
intelligente dice: "Se non vendere i giornali non è colpa delle edicole, è per quello che
c'è scritto, ed è questo un problema di credibilità, fin quando continuerete a parlare
male del Movimento 5 Stelle, non venderete più giornali, per cui iniziate a parlare bene
di noi, così come in tutta Europa si venderanno più giornali di carta stampata, ma è stato
devo dire, un'arte retorica assolutamente lodevole, io, evidentemente, non la penso così.
Detto questo però, invece, penso, Assessore, che noi, prima o poi, dovremmo aggredire,
invece, un altro tema, il fatto che noi abbiamo delle edicole in postazioni centrali della
nostra città che possono rappresentare altro, non un luogo di vendita dei giornali, ma un
luogo, invece, di vendita di prodotti di marketing territoriale, biglietteria, e cose di
questo tipo, sono tutte attività che però, in questo momento, il nostro Regolamento non
ci permette di realizzare, perché sono accatastate in un certo modo, perché sono di
proprietà di chi le ha realizzate, pagano la COSAP, pagano anche l'IMU, è evidente,
secondo me, che su questo noi dovremmo anche, in qualche modo, non si è potuto fare
in questa delibera, ma io ci tenevo almeno per amor di verbale, parlare di quei soggetti
che si trovano in questo momento in proprietà di un'edicola, questa edicola continua
ogni mese, alla fine del mese, a portare un conto, un conto, il più delle volte, salato,
senza aver la possibilità di trovare un acquirente, perché, chi te la compra un'edicola
con uno scenario così raccontato, devo dire, in maniera puntuale dal Consigliere Russi e
quindi tendenzialmente a pensare che un patrimonio di una famiglia possa in qualche
modo essere sempre più eroso da questa condizione del mercato. Detto questo, però,
Assessore, lo dico anche a lei, varrà la pena poi ragionare se trovare qualche strumento,
anche normativo, perché ad oggi lo si può dire, se il riferimento è una norma dello Stato
italiano, si può anche pensare di cambiarla da questo punto di vista, perché io penso
veramente che il rischio nel quale noi potremmo incorrere è trovare, come ce ne sono
nella nostra città, edicole abbandonate, che possono essere distrutte solo ed
esclusivamente dal proprietario, ma se non traviamo più il proprietario, come capita, in
questo caso parliamo di edicole, ma potremmo parlare anche come negozi che vendono
fiori, chioschi che vendono fiori, di fatto la nostra Città, con questi manufatti che non
sono più gestiti, mantenuti, e con l'Amministrazione che non è in grado di andare a
prenderne i proprietari. Parlavamo in Commissione dell'ipotesi dell'esproprio, che è
un'ipotesi che, comunque, è già verificatasi nel nostro ordinamento, se tu non ottemperi
a una serie di ordinanze, ripetute, evidentemente, per cui questo è un po' il
ragionamento che, secondo me, ci è chiesto di fare. Noi oggi cerchiamo di dare una
soluzione, cioè mettere una pezza, questo è un po' il tema. 49, 51, dal punto di vista
dell'attività di vendita, secondo me dovremmo trovare il coraggio di ripensare queste
edicole, che evidentemente hanno un loro ordinamento, hanno una loro
regolamentazione, perché si occupavano di una materia molto precisa, però pensare
come alcuni di questi posti, anche molto centrali, vorrei evitare che attendere, come
diceva un po' il Consigliere Russi, l'accanimento terapeutico che continuiamo a portare
avanti, nel caso chiudessero, di trovare dei manufatti non gestiti, non assolutamente
tenuti in ordine in luoghi bellissimi della nostra città. Per cui si approvi pure questi
Regolamento, questa modifica, ma secondo me non risolve il problema strutturale che
ha questo mondo e che nel caso ci troveremo poi a dover affrontare noi, come
Amministrazione, nel momento in cui una su 4 diventano 2 su 4, 3 su 4, quando iniziano
ad essere, però, quelle di, mi auguro di no, piazza Castello, via Cernaia e altri posti
molto belli, a capire che soluzioni trovare. Ad oggi questa delibera una soluzione a
questo problema non c'è, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie. Sì, anch'io trovo che, rispetto a quanto detto dal Consigliere Lubatti, si poteva
osare un pochettino di più, perché ci sono dei regolamenti e ci sono delle leggi
nazionali, però si può cercare di avere delle impronte un pochino più propositive per
cercare di dare un impulso maggiore a questa che è un'attività che necessariamente,
come ci ha giustamente detto il collega Russi, ha avuto nel tempo un declino che è
anche contingente rispetto a quello che è il significato della carta stampata. Sono
assolutamente d'accordo con quanto detto dal Capogruppo Magliano, ne avevamo già
parlato in Commissione, credo che questo tema meriti un approfondimento. Sono
numerose, ci è stato riferito dagli uffici, le edicole che giacciono, ahimè, non più in stato
di manutenzione, non più operative, questo è un tema che riguarda anche la
rigenerazione urbana, ci sono esempi virtuosi anche in altre città e anche all'estero in
cui questi stessi edifici sono stati utilizzati per il BookCrossing, per il portierato di
quartiere, per tutta un fruizione anche di servizi, come diceva il Consigliere Magliano,
che possono essere di marketing territoriale in certe zone, magari più auliche, e in altre,
invece, di presidio, in zone, per esempio periferiche, quindi meritano, secondo me, una
riflessione che deve partire da una ricognizione, da una mappatura di dove sono ubicate,
con una caratterizzazione precipua di ogni localizzazione e di ogni edicola, perché
possano essere una marca territoriale che si cerca di dare, si cerca di restituire. Quindi
io, come è stato detto oggi, cerchiamo di approvare un atto che in qualche maniera,
contingentemente cerca di dare una soluzione, ma questo tema, secondo me, può
davvero meritare questo approfondimento, che auspico anche da parte dell'Assessore
Sacco, che conosciamo come persona attenta a queste problematiche, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Non ho nessun altro iscritto a parlare.

VERSACI Fabio (Presidente)
Assessore Sacco c'è anche un suo emendamento, vuole illustrarlo?

SACCO Alberto (Assessore)
Allora, le riflessioni sono assolutamente condivisibili e mi fa piacere che abbiamo una
comunione di pensiero sull'argomento. Io, come ho detto, annunciando il testo della
modifica del Regolamento, era mia intenzione fare un intervento molto più incisivo,
questo è stato il massimo, in questo momento, perché è vero, come ha ricordato il
Consigliere Lubatti, Andrea, c'è questo parere di pochi giorni fa, che chiaramente non è
una legge, non è vincolante, passatemi il termine, al 100%, ma è un precedente,
combinazione, è proprio di pochi mesi, non era possibile, per questo non possiamo
accogliere i vostri emendamenti, è l'unico motivo per cui non li accogliamo. Certamente
andremo avanti nella speranza di trovare una soluzione, perché siamo consapevoli…, tra
l'altro anche con la Regione abbiamo parlato più volte per trovare una soluzione alle
edicole, che sono tante e possono trasformarsi in una risorsa per la nostra città dal punto
di vista turistico, ad esempio, ma ci sono davvero tanti progetti, dobbiamo lavorare, se
sarà il caso di lavorare a livello nazionale, sicuramente non ci tireremo indietro. Sugli
emendamenti, sì, sugli emendamenti diamo parere negativo agli emendamenti del…
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Devo dire i numeri? Emendamenti 2, 3, okay.
E parere favorevole… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Quelli delle
Circoscrizioni, sì, quelli.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Pongo in votazione il primo emendamento di Giunta, con il parere favorevole
della Giunta, prego Consiglieri, votate.
Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 31, favorevoli 23, astenuti 8. Dichiaro il primo emendamento approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento n. 2 del Consigliere Lubatti ed altri, col parere contrario della
Giunta, prego Consiglieri, votate.
Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 30, favorevoli 6, contrari 23. Dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Darei lo stesso esito per l'emendamento n. 3.

VERSACI Fabio (Presidente)
Stesso esito per l'emendamento n. 4.

VERSACI Fabio (Presidente)
Stesso esito per l'emendamento n. 5.

VERSACI Fabio (Presidente)
Darei lo stesso esito per l'emendamento n. 6.

VERSACI Fabio (Presidente)
Darei lo stesso esito per l'emendamento n. 7.

VERSACI Fabio (Presidente)
Darei lo stesso esito per l'emendamento n. 8.

VERSACI Fabio (Presidente)
Darei lo stesso esito per l'emendamento n. 9.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ci sono dichiarazioni di voto? Prego Consigliere Lubatti, ne ha facoltà per 5 minuti.

LUBATTI Claudio
Presidente, ovviamente ci rivolgiamo a lei, ma parliamo a lei perché la Giunta intenda.
Noi abbiamo pensato a questi emendamenti per migliorare un atto che aveva visto un
percorso positivo, corretto, che condividiamo e che poteva essere un'opportunità, anche
le Circoscrizioni, lo segnalo, perché non l'ho detto nella scorsa, nello scorso intervento,
avevano sottolineato, in particolare la Circoscrizione 1, la Circoscrizione 4, la
Circoscrizione 5 e la Circoscrizione 6 avevano ricordato e segnalato l'opportunità di
andare a fare questa modifica per migliorare, per quanto possibile, per quanto nelle
nostre possibilità, la situazione economica, le condizioni economiche nelle quali questi
operatori economici svolgono la loro attività quotidianamente. Il Regolamento è
comunque un Regolamento che va in quella direzione, e quindi nonostante non ci sia al
pieno della possibilità di condividere il testo, perché abbiamo visto bocciare le proposte
emendative che avevamo protocollato, il nostro sarà un voto di astensione, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la delibera, prego
Consiglieri, votate.
Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 30, favorevoli 23, astenuti 7. Dichiaro la delibera approvata.
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