Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Io mi asterrò in questa mozione, perchè ho una preoccupazione che ho espresso in Commissione Consiliare, e che riferisco anche in Aula. L'elenco delle problematiche relative alle manutenzioni del verde pubblico è difficilmente confutabile, ciascuno di noi nel ruolo di Amministratore, piuttosto che di residente di una Circoscrizione, può aver rilevato le difficoltà che sono state dettagliatamente elencate nella narrativa: sia la sovrapposizione delle competenze, sia la definizione di cronoprogrammi diversi nell'attuazione della periodicità degli interventi di manutenzione, sia le problematiche gestionali, dovute alla riduzione progressiva di risorse economiche e di dotazioni organiche. Tuttavia, se l'analisi dello stato delle cose può essere condivisibile, le soluzioni che vengono proposte adombrano, almeno dal mio punto di vista, delle preoccupazioni. È vero che nella parte riferita all'impegna, viene indicato al punto 2 il compito in capo alla Giunta, di valutare un sistema che permetta di gestire le attività manutentive di gestione delle aree verdi e delle attività connesse, in modo complessivo e non suddiviso. E questa generale, generica, indicazione, potrebbe permettere delle soluzioni organizzative differenti che tengano in capo il principio di cooperazione, di collaborazione tra l'Amministrazione centrale e i diversi Consigli Circoscrizionali, che è la soluzione che io auspicherei. È pur vero che nella narrativa, sulla quale ancora nell'intervento precedente il Consigliere Sicari ha ritenuto di sottolineare che non si ammettono modifiche rispetto al testo originario, di individuare già quale debba essere la soluzione di questo sistema futuribile, e lo si individua nel paragrafo che dice: "Una gestione unica delle risorse, sia umane, che economiche, in capo a un'unica Divisione", il che può permettere di generare risparmi ed efficientare l'utilizzo degli stessi. Ora, questo tema dell'unicità della Divisione amministrativa e dell'unicità del governo, delle risorse umane ed economiche, lascia già intendere di voler ricondurre in capo all'Amministrazione centrale, in quanto unica referente, la competenza relativa al sistema. Ora, questo vizio di cercare di ridurre le complessità, riducendo ad uno il soggetto di governo, non è un vizio recente, e non è nemmeno un vizio ascrivibile soltanto a questa Amministrazione. È il conflitto permanente tra gestione centrale e articolazioni del decentramento amministrativo; un conflitto che è difficile intrinsecamente, che diventa ancora più difficile quando le maggioranze politiche, come in questa fase, sono diverse, non unica, a caso, nella storia della Città di Torino, ci sono stati casi precedenti. Lo sforzo, però, di semplificazione, volendo accentrare nel governo comunale la responsabilità, per prendere, quindi, meriti e per evitare demeriti; perchè una delle questioni di cui ci si preoccupa molto è che i cittadini possano imputare al Comune di Torino responsabilità di ritardi o di mancanze, che invece sono in capo alle Circoscrizioni, è una soluzione troppo facile rispetto a quello che c'è in gioco, che è esattamente l'esercizio della democrazia nei livelli del decentramento. Perché, sapete, una modalità con la quale avere una gestione unitaria, ma non accentrata, potrebbe anche essere che la gestione di materie come queste, non sia in capo alla Divisione, a cui corrisponde un Assessore, ma sia in capo a una Divisione a cui corrisponde, invece, il Comitato di coordinamento del Decentramento, cioè l'Assemblea dei dieci Presidenti. Però questa opzione non è stata individuata, e ogniqualvolta si fa riferimento alla relazione Centro-Circoscrizioni, si fa riferimento al fatto che il Centro o sia danneggiato nell'immagine o sia sacrificato nei trasferimenti. Questo atteggiamento, congiunto al fatto che sono in corso altri atti che rispondono esattamente alla stessa volontà di riportare all'Amministrazione comunale competenze in modo unitario, penso al Piano di riorganizzazione dei Servizi Sociali, su cui le Circoscrizioni non sono ancora formalmente coinvolte, penso ai numerosi Tavoli di coprogettazione, di progettazione civica, che stentano a relazionarsi con le Circoscrizioni, mi fa pensare che ci sia davvero la voglia di prendere questa scorciatoia, cioè di bypassare i Consigli di Circoscrizione, quindi questo non può trovarmi favorevole. |