Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Niente, mi spiace, vi toccherà ascoltarmi. Allora, partiamo da due concetti diversi, nel senso che un conto è la mozione e quindi quello che chiede la mozione, un conto è l'intendimento generale di ampliare il più possibile la partecipazione; sono due concetti diversi. Sull'ampliare il più possibile il concetto di partecipazione, la possibilità di partecipare noi siamo sempre stati favorevoli, sulla mozione no, perché la mozione, io poi avevo espresso in Commissione anche la mia idea, nel senso che secondo me non è la Città di Torino che deve farsi carico di decidere gli abitanti di quale Comune hanno il diritto di dire qualcosa sulla Città di Torino perché nel momento in cui appunto, diceva la Consigliera Ferrero, 100.000 studenti universitari di cui mi sembra il 60% da fuori Torino, cioè gente che vive a Torino, quindi domiciliata a Torino nelle residenze, negli alloggi, eccetera, eccetera, se uno abita ad Asti non può dire nulla perché abita ad Asti e non è compreso nella prima cintura. Quindi, un conto è trovare eventualmente degli strumenti che possono essere: apriamo la partecipazione a tutti i domiciliati a Torino; esempio: studenti, lavoratori in trasferta, eccetera, eccetera, chi è domiciliato a Torino può votare le petizioni. Diventa poi un onere enorme però poi per gli uffici perché bisogna, nel momento in cui hai le petizioni in cui raccogli il numero di carte d'identità, eccetera, eccetera, gli uffici tendenzialmente devono verificare nei Comuni di provenienza l'effettiva veridicità di quanto uno ha dichiarato, soprattutto in quelle che sono, per dire, le proposte di deliberazione diciamo popolari o nelle proposte di referendum, cioè dove la petizione tutto sommato ha un limite a 300 firme, eccetera, eccetera, ma una proposta di referendum, una proposta di deliberazione di iniziativa popolare ha comunque sia necessità di avere la certezza, un po' come le liste elettorali, devi avere la certezza che chi firma abbia il diritto di firmare e via dicendo. Quindi, io l'avevo detto anche in Commissione, secondo me la proposta del Consigliere Tresso ha una sua logica e nell'andare a dare la possibilità a tutti i cittadini diciamo che hanno degli interessi, sono portatori di interessi nei confronti della politica della Città di Torino può esserci, io non sono d'accordo, ripeto, sulla questione della prima cintura, cioè per me, voglio dire, una persona di Susa che viene a lavorare a Torino tendenzialmente dovrebbe avere la stessa possibilità di un cittadino di Collegno che viene a lavorare a Torino, cioè non capisco perché Susa no, Collegno sì. Avevo semplicemente detto, e adesso dico io una cosa alla Consigliera Grippo, che secondo me il luogo deputato a questo tipo di iniziative, vuoi anche per la questione della Legge Delrio, se vogliamo, è la Città Metropolitana, cioè l'istituzione, io so che la Città Metropolitana ha tutta una serie di istituti di partecipazione. Secondo me, e lo dico ai Consiglieri della Città Metropolitana qua presenti, è la Città Metropolitana che dovrebbe aprire a tutti i Comuni della Città Metropolitana un istituto di richiesta al Sindaco della Città Metropolitana che per effetto della Legge Delrio è anche il Sindaco della Città di Torino, cioè quindi secondo me è questo, è quello che avevo detto anche in Commissione. Ma dal punto di vista proprio pratico della gestione dell'istanza della petizione questa era l'idea, per quel che riguarda invece nello scaricare sul Comune di Torino le verifiche delle firme, eccetera, eccetera, diventa complicato per gli uffici, diventa oneroso e quindi la proposta del Consigliere Tresso da questo punto di vista non è accoglibile; dal punto di vista ripeto dell'intenzione, quindi dell'estendere la partecipazione sapete, per noi è sempre cosa buona e giusta, per cui questa è la motivazione del voto contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Consigliere Iaria, ne ha facoltà per tre minuti. IARIA Antonino Ma sarò molto più breve, ad integrazione delle parole appena dette da Damiano Carretto. Io non c'ero a quella Commissione, però non posso essere che concorde visto che la Città Metropolitana nel suo Statuto ha proprio questi strumenti di partecipazione, petizione, referendum, sono già presenti e che la Città Metropolitana diciamo anche come Ente va anche al di fuori delle proprie competenze nel poter fare proposte, nel senso che può anche essere un supporto ai Comuni della Città Metropolitana, quindi anche a Torino, per eventuali iniziative anche se non sono proprio direttamente nelle proprie competenze. Non so se sono stato chiaro, nel senso che un referendum metropolitano non dovrebbe riguardare solo scuole superiori e strade, ma potrebbe riguardare qualsiasi cosa e può essere promosso come un Ente a supporto degli Enti Locali appunto. L'unico discorso della Città Metropolitana, che è vero che sono presenti nello Statuto, c'è da lavorare solo sugli strumenti attuativi e come Consiglio Metropolitano abbiamo forse già affrontato anche a latere queste diciamo modifiche del Regolamento, i regolamenti attuativi dello Statuto che tra l'altro appunto avendo anche Città Metropolitana una maggioranza chiaramente anche diversa da quella della Città di Torino è anche forse più facile arrivare ad una soluzione condivisa, quindi io dico appunto ai miei colleghi della Città Metropolitana di poter fare un'azione condivisa in Città Metropolitana che vada anche nell'ottica di prendere alcuni spunti che vengono fuori da questa mozione, ma chiaramente così è, secondo me, zoppa. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Pongo in votazione la mozione, prego, Consiglieri, votate. Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 21, favorevoli 1, contrari 19, astenuti 1, dichiaro la mozione respinta. |