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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Maggio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 12
MOZIONE 2018-00901
(MOZIONE N. 25/2018) "UN COMPENSO EQUO PER IL NUOVO SEGRETARIO GENERALE PER SALVARE LA FONDAZIONE TORINO MUSEI" PRESENTATA IN DATA 12 MARZO 2018 - PRIMO FIRMATARIO RICCA.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Quando un Consigliere Comunale farà pervenire al dibattito di quest'Aula un
provvedimento quadro per la riduzione dei compensi delle varie figure di carattere
tecnico esecutivo all'interno delle partecipate o delle fondazioni di
quest'Amministrazione comunale io sarò lieta di votarlo. Non aderisco invece alla
corrispondenza di amorosi sensi con la quale viene raccolta questa mozione per la
ragione che spiego velocemente. Se si porta a motivazione della necessità di un
atteggiamento morigerato in capo al Segretario Generale la motivazione per la quale
sono stati previsti dei licenziamenti del personale dipendente e solo una faticosa
iniziativa accompagnata dalla politica e non soltanto dalla Giunta, ma accompagnata dal
Consiglio Comunale è riuscita ad evitare che queste situazioni di professionalità, come
ricordava il Consigliere Giovara, fossero condannate al licenziamento, ebbene, in tutto
quel percorso l'attore che ha programmato i licenziamenti e le riduzione è il Presidente
della Fondazione. Lo stesso Presidente della Fondazione che appena nominato da
quest'Amministrazione si preoccupava di spiegare che gli investimenti e i trasferimenti
da parte degli Enti Pubblici verso la cultura potrebbero serenamente essere fatti se si
riducesse il sistema di welfare e se si riducessero le spese dei Servizi Educativi, a
cominciare dall'asilo nido. In quest'Aula né la Maggioranza che lo ha nominato, né
l'opposizione che ha ritenuto che dichiarazioni di questo tipo fossero ascrivibili alla
libertà di pensiero, cosa che ovviamente non si nega a nessuno, ma è altrettanto libero di
pensare e di agire un Ente Pubblico che produce queste nomine e che su queste nomine
produce, o dovrebbe produrre dei giudizi, nessuno né di Maggioranza, né di Minoranza
ha ritenuto di censurare quel livello di interpretazione politica del ruolo di Presidente di
una fondazione culturale. Io l'ho detto in una seduta dei Capigruppo, ne ho portato un
documento in quest'Aula, l'ho detto di fronte all'interessato nelle consultazioni di V
Commissione. Ora che non potendo, volendo intervenire sul Presidente, si intervenga su
una figura di carattere tecnico esecutivo mi pare una di quelle operazioni nemmeno da
ascrivere al modello "parlare a nuora perché suocera intenda"; qui proprio con la
suocera non si vuol parlare e si prova a bastonare la nuora. Dopodiché, per quello che
riguarda invece gli emolumenti di tutte le figure tecniche esecutive da sottoporre ad un
vaglio perché siano più morigerate rispetto all'andamento economico sarò lieta, se
qualcuno mi dà mandato, di scrivere un documento, diversamente di sottoscrivere
quello scritto da altri perché ho capito che se è scritto da altri ha più probabilità di
successo che non se scritto da me, quindi da questo punto di vista non aderisco a quella
che giudico un'ipocrisia a), b) una modalità di consenso che forse non è da ascrivere
sull'oggetto specifico, ma ad un altro clima politico che si sta formando in questi ultimi
giorni.

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