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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Maggio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2018-01363
"QUALI SONO LE INTENZIONI DELL'AMMINISTRAZIONE IN TEMA DI DERIVATI?" PRESENTATA IN DATA 16 APRILE 2018 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Proseguiamo i nostri lavori. L'interpellanza 1363, del Consigliere Magliano e della
Consigliera Artesio:

"Quali sono le intenzioni dell'Amministrazione in tema di derivati?"

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Risponde l'Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Buongiorno a tutti. Allora, siccome l'interpellanza pone un quesito specifico che
riguarda quanti e quali dei contratti derivati attualmente in essere potrebbero essere
interessati dalla sopra citata sentenza della Commissione Europea che si riferisce alla
sentenza AT 39914 che permette ai singoli cittadini, imprese ed Enti Pubblici di
chiudere i contratti in presenza della indeterminatezza del tasso di parametro e
quant'altro. Allora, i contratti che potenzialmente potrebbero essere interessati dalla
decisione assunta dalla Commissione Europea del 2013 in materia di manipolazione
tasso interbancario Euribor sono quelli contrassegnati dai numeri 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 11,
12, 13 e 14 come da nota integrativa allegata al bilancio di previsione finanziario 2018
in quanto stipulati tra il 26 settembre 2005 e il 31 maggio 2008. Occorre tuttavia
considerare che non tutti i suddetti contratti possono essere oggetto di contenzioso, ma
eventualmente soltanto quelli stipulati con le banche per le quali è stata ravvisata dalla
Commissione Europea comportamento contrario alle disposizioni di leggi e
regolamenti, altrimenti è molto difficile dimostrare che il contratto non era valido
perché parametrato su un tasso alterato da soggetti terzi e non dal diretto contraente.
Agli uffici risultano essere stati sanzionati i seguenti istituti: Barclays, Deutsche Bank,
Société Générale, Real Bank of Scotland. Solo con quest'ultima banca è stato stipulato
un contratto, più precisamente quello contrassegnato al numero che vi dirò dopo perché
stiamo controllando soltanto se l'elenco si riferisce di numerazione al numero assegnato
la prima volta che è stato stipulato il contratto, però è quello di Bank of Scotland il
quale a partire dalla stipula dell'11 luglio 2007 e fino al 31 dicembre 2017 ha
comportato un differenziale positivo per 731.000 Euro. In ogni caso, a prescindere da
questo caso dove essendoci un differenziale positivo sarebbe ben buffo ristudiarlo - però
non c'è problema, se si riesce a ridisegnare anche sottostante è un'operazione da fare -
in ogni caso quest'Amministrazione ha da tempo posto in essere una ricognizione di
tutti i contratti in modo da verificare se le varie operazioni concluse nel corso degli anni
abbiano perseguito le finalità legittime per le quali sono state poste in essere.
Normalmente le finalità previste dalla legge perché siano atti accettati dalla normativa
sono la riduzione del costo finale del debito, la riduzione all'esposizione dei rischi di
mercato e inoltre se le controparti abbiano perseguito eventualmente un profitto tale da
aver cagionato un danno all'Amministrazione, i famigerati costi impliciti come li
chiamarono ai tempi del decreto Tremonti. Si tratterà inoltre di verificare se le
aspettative relative alla complessiva convenienza economica nel momento della
conclusione del contratto erano fondate su elementi ragionevoli sostenuti da elementi
congruenti ed oggettivi che tenessero conto delle possibili ricadute di lungo periodo sul
bilancio dell'Ente. Questa azione che abbiamo posto in essere di verifica troverà il suo
completamento nell'arco di poche settimane con un atto di Giunta.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente e grazie, Assessore. Ma innanzitutto le chiederei, Assessore,
magari di passare prima in Commissione rispetto all'atto di Giunta se fosse possibile;
passare prima in Commissione perché, come poi avrà modo di dire anche la mia collega,
questo fatto nuovo, cioè il fatto che è stata pubblicata questa sentenza e che questa
sentenza potrebbe, perché la Direzione Generale della concorrenza della Commissione
Europea con questa sentenza che abbiamo citato nell'interpellanza apre degli scenari. È
evidente che dalla sua risposta forse noi l'unico scenario che potremmo aprire è sulla
Royal Bank of Scotland che però avrebbe un effetto contrario rispetto al nostro..., al
nostro auspicio, è evidente però, Assessore, e su questo devo dire che per memoria
storica fu la prima interpellanza che fece l'allora Assessore Passoni, ormai sette anni fa,
è evidente però che noi stiamo aspettando e sono numerose le Commissioni che
abbiamo fatto, al di là della pubblicità della possibilità che tutti i cittadini sappiano che
tipologia di prodotti finanziari abbiamo sottoscritto, però stiamo aspettando di sapere,
ormai sono passati due anni, che cosa l'Amministrazione vuol fare su questo tema. So
che devo darle atto che ha incontrato più soggetti, le fu proposto un consulente del
Gruppo parlamentare dei 5 Stelle a Roma, ma che poi non vi fu buon esito, altri
Consiglieri le proposero e soprattutto le posero l'attenzione su questo tema per capire
che cosa l'Amministrazione voleva fare, anche perché era uno dei punti fondanti del
programma della Maggioranza di Chiara Appendino, cioè mettere mano ai derivati,
mettere mano a questi prodotti, capire se noi stavamo pagando delle cifre non dovute,
sapendo che dal 2002 al 2016 per i derivati il Comune di Torino ha, possiamo dire così,
speso quasi 74 milioni negli ultimi anni, perdiamo ogni anno circa 15 milioni con una
perdita prevista per il futuro di 167 milioni, questi sono dei dati che ci sono stati forniti,
per cui io prendo atto di quanto lei ha detto, mi piacerebbe capire se questa sentenza è
una sentenza che oggettivamente si applica solo a quelle banche, ce ne erano alcune
altre che..., ad esempio J.P. Morgan, Credit Agricole, Barclays assolutamente sì,
Deutsche Bank e quella scozzese e anche quella francese che ha citato lei, mi
piacerebbe capire però attraverso che tipologia di esplorazione stiamo facendo per
capire se c'è del margine perché è evidente, Assessore, che qualsiasi quantità, ogni Euro
che noi riusciremo a portar via da questo indebitamento potremmo metterlo sia per
l'abbattimento del nostro debito, sia soprattutto per politiche sociali e per tutte quelle
risorse che in questo momento ci stanno mancando. Per cui, io prendo atto della sua
risposta, le chiedo se... Sto parlando con lei, Assessore. No, se era possibile avere
quanto da lei detto in Aula, cioè la relazione che lei ha letto in Aula e di convocare
quanto prima, lo dico al Presidente della Commissione I che so che su questo tema è
sempre stato molto sensibile, un approfondimento per capire come questa sentenza può
essere applicata a noi, se possiamo utilizzarla per andare in una contrattazione con le
banche perché è evidente che in questi due anni di derivati ne abbiamo parlato
tantissimo, io atti concludenti o iniziative concludenti da parte della Giunta non ne ho
viste. Stamattina in Commissione, vado a concludere, Presidente, l'Assessore devo dire
che ci ha un po' illustrato quello che accadde per quanto riguardò le Regioni sulla
possibilità di ricontrattazione parlando anche di Cassa Depositi e Prestiti, se su questa
Commissione potessimo approfondire anche quell'aspetto sarebbe assolutamente
necessario anche perché mi piacerebbe, nel giro di pochi mesi, arrivare ad una; o
riusciamo a capire se chi ha sottoscritto questi accordi l'ha fatto in modo leggere, con
colpa grave, non rendendosi conto di quello che stava sottoscrivendo, oppure se non
possiamo intervenire proprio. Questo è un po' il tema, perché se no continueremo col
tempo ad affrontare questa tematica dicendo sempre che siamo lì lì per arrivare, per
addivenire ad un punto dal quale possa emergere la posizione dell'Amministrazione, io
ad oggi non l'ho ancora capita. Per cui, se prima di passare in Giunta riuscissimo a fare
questa Commissione per capire anche noi come Consiglieri quali sono le attività che
l'Amministrazione intende fare rispetto alle banche e quanto quest'Amministrazione
avrà il coraggio anche di sfidare alcuni istituti di credito che magari ci hanno fatto
sottoscrivere, abbiamo sottoscritto peraltro poi mettendo il luogo di arbitraggio a
Londra, per cui anche su questo ulteriori problemi, almeno ne arriviamo ad una perché
mi pare che su questo si siano spese tante, troppe parole e ad oggi non sia ancora chiaro
se vogliamo provare ad aggredire questo problema oppure se vogliamo lasciarlo così
com'è. Grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei. Prima di fare intervenire l'Assessore Rolando, faccio intervenire la
Capogruppo Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Beh, è evidente che intorno alla questione dei derivati si stanno muovendo
molte attenzioni nonché molte preoccupazioni. Abbiamo almeno due situazioni che
devono essere poste all'attenzione delle istituzioni e dei decisori politici, disegno
diverso, ma entrambe significative rispetto alle conseguenze sulla finanza locale. La
prima, quella che era oggetto della nostra interrogazione, vale a dire la sanzione della
Commissione Europea per la valutazione dell'Euribor negli anni 2005/2008 a carico di
Deutsche Bank e J.P. Morgan, la seconda che invece riguarda i prodotti derivati che alla
fine del 2011 Morgan Stanley decise unilateralmente di chiudere in maniera anticipata,
costringendo il Governo italiano, in modo particolare la fase era quella del Governo
Monti, a versare in modo anticipato 3,1 miliardi di Euro. Quindi il tema dei derivati
oltre alle segnalazioni dei cultori della materia dell'epoca della sottoscrizione degli
stessi sta dimostrando, alla prova dei fatti, l'effettiva percentuale di rischio. La
situazione in cui versa il Comune di Torino è già stata ricordata in termini di quote di
interesse annuo e di importo complessivo laddove decidessimo di concludere i derivati
in questa fase, ha una caratterizzazione nelle relazioni tra la Città e gli istituti bancari
con tre realtà. Il primo, la banca franco-belga Dexia per circa 53,6 milioni di derivati; il
secondo, con Intesa San Paolo per 35 milioni di derivati e se non mi sbaglio anche con
J.P. Morgan per 4.199.744. Ora io ho colto che la sentenza, quella relativa agli Euribor,
quella comminata dalla Commissione Europea non coinvolgerebbe direttamente gli
interlocutori finanziari con i quali la Città di Torino ha in corso dei contratti e dei
contratti derivati sottostanti ai mutui e che quindi non sarebbe possibile utilizzare quel
tipo di procedura per aggregarsi rispetto all'analisi degli eventuali rischi o danni subiti
dalla Città di Torino non essendo quelli gli interlocutori. È però interessante acquisire
quello che l'Assessore diceva, cioè di mettere a fuoco il tema dei derivati del loro livello
di rischio rispetto alla condizione del bilancio del Comune di Torino, quindi mi associo
a quanto ricordava il Consigliere Magliano sollecitando una specifica convocazione di
Commissione Consiliare su questo tema segnalando anche che non sarebbe inedito da
parte di un'Amministrazione Comunale avviare una messa in discussione dei contratti
derivati perché abbiamo alcuni precedenti, uno è quello del Comune di Prato le cui sorti
in via giudiziaria non conosco all'interno di questo contenzioso dopo che è stato avviato
e l'altro è quello del caso francese. È vero che il caso francese segnala una copertura,
partenariato coinvolgimento dello Stato in ordine all'iniziativa degli enti che
autonomamente avevano sottoscritto derivati, ora si trovano a pagarne conseguenze
impreviste. Quindi io convengo sulla necessità di approfondire la materia in
Commissione e anche mi auguro sulla volontà dell'Amministrazione Comunale di
valutare quali siano le conseguenze reali di esposizione a rischio da una parte, di
esposizione agli interessi dall'altra derivanti dai contratti derivati.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Voleva quindi intervenire di nuovo, se si segna le do la parola, prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Ho soltanto una puntualizzazione da fare. Premesso che l'unico caso, alla luce delle
informazioni che abbiamo oggi con le nostre capacità, l'unico caso sarebbe questo
contratto n. 12 nella nota integrativa che ha un MTM positivo, quindi come facciamo a
chiedere indietro dei flussi positivi? Non esiste. Sul tema di convocare una
Commissione io non ho niente in contrario, forse sarebbe più opportuno,
successivamente all'emanazione della delibera che sarà a breve presa, convocare la
Commissione e non prima perché siccome da questa delibera emergeranno degli
elementi tali da innescare un processo di valutazione, forse sarebbe opportuno farlo
dopo, che è una cosa più usuale mi sembra, che non fare la Commissione prima di
completare un'azione amministrativa in corso.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, se non ha nulla in contrario anche la Consigliera Artesio va bene. No, perché sarà
una delibera di Giunta, non una delibera di Consiglio.

ROLANDO Sergio (Assessore)
È da tempo che stiamo studiando una delibera per conferire un incarico ampio spettro
per la valutazione con tutti i legami del caso. Questo tipo di discorso ha richiesto tempo
perché lei ricorderà che anche nel caso in cui ha avuto l'occasione di parlare con
numerosi operatori nel settore abbiamo riscontrato che c'erano dei problemi
documentali sui temi ereditati dai documenti dei derivati. Abbiamo completato questa
fase istruttoria, adesso arriveremo con delle determinazioni che identificano il percorso
che voi state richiedendo. Non sarà un tempo enorme quello che ci avvicina e poi sarà
ininfluente perché non è che sulla base di una Commissione uno decide una delibera,
no, perché l'attività della Giunta è un conto, l'attività immagino è successiva e di altra
natura. Solo per questo l'ho detto io.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Do ancora brevemente la parola al Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, evidentemente se è una delibera di Giunta ne prenderemo poi atto in Commissione e
valuteremo insieme, assolutamente; pensavo che fosse addirittura un passaggio che
volevate fare in Consiglio, tutto qui. Grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Io comunque invio l'interpellanza 01363 all'esame della I Commissione.
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