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VERSACI Fabio (Presidente) Passerei alle prossime ... comunicazioni. Scusate ... scusate ... alle prossime scusate, Consigliere Carretto ... le prossime comunicazioni sono: "Avvicendamenti al Teatro Regio" VERSACI Fabio (Presidente) Risponde l'Assessora Leon, prego. LEON Francesca Paola (Assessore) Presidente, Consigliere e Consiglieri. Il Teatro Regio di Torino è la più importante istituzione culturale della Città, ha circa 300 dipendenti tra professori di orchestra, artisti del coro, personale tecnico amministrativo. Tra spettacoli di lirica sinfonici balletto avuto nel 2016, 122 alzate di sipario, 40 spettacoli e concerti da camera in sede e fuori sede, 13 spettacoli in tournée tra opera lirica, lirica in forma di concerto e concerti, a questo si aggiungono le attività dedicate alle scuole. Nel 2016 nella classifica ministeriale derivante dai punteggi attribuiti dalla Commissione consultiva per la musica del MiBACT da cui deriva una quota della distribuzione del fondo unico dello spettacolo, il Teatro Regio ha ottenuto 60 punti su 150, collocandosi a metà classifica delle fondazioni lirico - sinfoniche. Negli ultimi 20 anni il teatro è cresciuto in qualità artistica, mettendo in scena la forma di spettacolo più complessa e più famosa al mondo, affrontando nel tempo anche grande difficoltà, analogamente a tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Ma veniamo all'analisi di quanto accaduto negli ultimi mesi: nell'autunno dello scorso anno il Sovrintendente Vergnano ha manifestato alla Sindaca, Presidente della Fondazione Teatro Regio di Torino, la volontà di anticipare la chiusura del suo mandato, in scadenza alla fine del 2019, a seguito della presentazione della stagione 2018 - 2019 dell'elaborazione del piano triennale e dell'approvazione del Bilancio consuntivo 2017. Questo percorso aveva come scopo introdurre un nuovo Sovrintendente per la restante parte del mandato dell'attuale consiglio di indirizzo, per inviare un percorso di cambiamento nella gestione del teatro. La scoperta di un possibile squilibrio di Bilancio nel 2017 ha accelerato questo processo, portando il 18 aprile 2018 alle dimissioni del Sovrintendente, accettate dal Consiglio di indirizzo. Si ricorda che con le dimissioni del Sovrintendente decadono per Statuto e per legge la 367/96 all'art. 13 tutte le nomine dirette, in questo caso il Direttore musicale e il Direttore artistico. La consapevolezza dell'esistenza di un possibile squilibrio è emersa il 6 aprile scorso, ed è stata immediatamente comunicata dal Sovrintendete alla Presidente, e sono in corso le verifiche da parte del Collegio dei Revisori del Conti. Il possibile squilibrio di bilancio si innesta in una situazione di grave sofferenza finanziaria, dovuta ad alcuni elementi: erogazione da parte della Città di Torino di contributi in forma di immobili nel 2011 per un ammontare di 9,6 milioni e nel 2013 di immobili per un valore di 3,4 milioni e 900.000 euro di contributi. Una parte di questi immobili sono stati venduti nel corso del 2014, altri non possono essere venduti in quanto sede di attività tecniche e produttive del teatro. In ragione di ciò il ricorso al credito bancario è sensibilmente cresciuto, in misura superiore rispetto alla gestione ordinaria per far fronte alle necessità di cassa in assenza di liquidità, liquidità di cassa che il conferimento di immobili ha aggravato aggiungendosi al ritardo dei pagamenti da parte degli Enti Locali. Le conseguenze di questa situazione sono: incremento dei fidi bancari, nel triennio 15 - 18 hanno raggiunto i 2,3 milioni di euro; incremento degli interessi passivi, circa 2 milioni e mezzo di euro in 7 anni; incremento dei debiti verso fornitori per circa 9 milioni al 31/12/2017; l'approvazione da parte del Consiglio di indirizzo di utilizzo delle risorse triennali del fondatori pubblici e di quelli privati assimilati relativi al triennio 15 - 18 alla gestione 2015, in parte al 2016 e nessuna nel 2017; (inc.) degli ammortamenti degli immobili a conto economico. Da primi approfondimenti è emerso che il margine operativo lordo del singolo spettacolo negli ultimi 3 anni tende ad essere negativo. Nonostante siano stati effettuati risparmi sui costi artistici, i ricavi di biglietteria non arrivano a copertura dei costi artistici e nel 2017 risultano, ai dati attuali, sensibilmente ridotti. In questo quadro il teatro ha incrementato le sue presenze all'estero, una nel 2010, 7 nel solo 2017, ma queste trasferte non sempre hanno realizzato il pareggio dei conti con un conseguente aggravio dei costi a carico della Fondazione. In occasione del Consiglio di indirizzo del 18 aprile, il Consiglio ha ritenuto di accertare le dimissioni del Sovrintendente per avviare rapidamente le procedure per la nomina del nuovo Sovrintendente, al fine di affrontare la situazione e avviare il non più procrastinabile lavoro di organizzazione e risanamento del teatro, attività che deve essere progettata e realizzata dal nuovo Sovrintendente, raccogliendo la disponibilità di Walter Vergnano a garantire un passaggio di informazioni indispensabile alla redazione del piano. A questo scopo è stato convocato il Consiglio di indirizzo per la settimana successiva, il 24 di aprile. l'ordine del giorno: la proposta del nominativo da sottoporre all'Autorità Statale per la nomina. La Presidente, dopo attenta valutazione, ha proposto al Consiglio di indirizzo il nome di William Graziosi, professionista che fino al 2017 ha diretto la Fondazione Pergolesi Spuntini di Jesi nel ruolo di amministratore delegato, con esperienza internazionale nel campo della gestione e produzione lirica e musicale. È stato proposto a tutti i Consiglieri di incontrare il candidato al fine di avere un colloquio conoscitivo prima del 24 aprile. Il candidato risponde alle caratteristiche previste per il Sovrintendente, come da Statuto della Fondazione Teatro Regio all'art. 10.2: il Sovrintendente deve essere scelto tra persone di comprovata esperienza nel settore dell'organizzazione musicale e della gestione di enti consimili. Per la nomina del Sovrintendente la normativa vigente, il decreto "valore cultura" o Legge Bray, Legge 91 dell'8 ottobre 2013, prevede che il Sovrintendente venga nominato dal Ministro dei Beni Culturali su proposta del Consiglio di indirizzo, la via della selezione tramite bando non è prevista, quindi dalla legge in vigore e in assenza di una norma specifica si è proceduto come è avvenuto in tutte le Fondazioni liriche italiane nel corso degli ultimi anni. Accanto al nome del nuovo Sovrintendente, anche per rispondere alle indicazioni emerse insieme al Consiglio di indirizzo di valorizzare le competenze interne, è stato proposto di affiancare a Graziosi l'attuale direttore Area Artistica Alessandro Galoppini, per garantire un supporto di competenza e conoscenza del funzionamento del teatro indispensabile in questa fase delicata di passaggio. Il 24 aprile in Consiglio di indirizzo il Presidente ha messo in discussione il nome del candidato, sul quale non vi è stata l'unanimità dei consensi, ma ritenendo un danno per il teatro procrastinare i tempi della scelta, il Presidente ha deciso di procedere alla votazione del candidato proposto affinché si arrivasse celermente alla nomina per affrontare subito i problemi legati alle difficoltà di Bilancio del 2017 - 2018 e proporre la necessaria riprogrammazione dell'attività del teatro. Nella stessa riunione del Consiglio di indirizzo, alla luce delle difficoltà economiche, sono state autorizzate le sole tournée con copertura totale dei costi. La tournée negli Stati Uniti, non essendo stati reperiti i fondi necessari a coprire i costi per un milione di euro, nonostante il teatro abbia assunto un professionista a questo scopo, poiché il Consiglio di indirizzo ha stabilito che non si sarebbero potute effettuare tournée senza totale copertura dei costi, non ha proceduto alla conferma di questa specifica tournée con il voto unanime del Consiglio di indirizzo. Concludo ringraziando il Sovrintendente Walter Vergnano per il lavoro svolto in questi anni. Lascia alla Città un teatro che si collocherà ai massimi livelli del teatro d'opera europei, ed in virtù dell'attività svolta in questi anni ha acquisito notevole rilevanza internazionale, un teatro sorretto da lavoratori partecipi che in questa fase difficile di passaggio hanno manifestato legittime preoccupazioni tramite una lettera del 12 aprile firmata da 204 dipendenti di tutti i settori del teatro ed invita la Presidenza e i Consiglieri del Consiglio di indirizzo, nella quale si mettono in evidenza i rischi derivanti da un'eventuale squilibrio di bilancio, e si perorava una scelta gestionale atta a conseguire obiettivi di solita gestione unita ad alta qualità artistica. Tali istanze sono state recepite dalla Presidenza, che intende mettere al centro dei progetti futuri volti a portare la Fondazione a divenire teatro di eccellenza e competere con le massime istituzioni musicali italiane e internazionali. I lavoratori che sono parte fondamentale del futuro del teatro, ognuno con specifiche competenze musicali, tecniche, amministrative, tutte indispensabili per il funzionamento della complessa macchina dello spettacolo. Intenzione dell'Amministrazione, tramite il nuovo Sovrintendente, è di proporre soluzioni atte a continuare ed espandere lo sviluppo della nostra Fondazione lirica, sia a livello locale che internazionale, assicurando l'alta qualità artistica necessaria per competere nel panorama attuale. Un modello di teatro che sia al servizio della città e del territorio, ampliando l'offerta per giovani studenti e famiglie, studiando collaborazioni virtuose con tutte le istituzioni musicali, incrementando la formazione per amministratori, tecnici e corpi artistici, sviluppando la diffusione tramite le nuove possibilità offerte dalle piattaforme digitali, studiando le possibili connessioni con i flussi turistici, seguendo l'esempio di molte città italiane sede di Fondazione lirica. La Sindaca, Presidente della Fondazione, incontrerà nel corso della giornata del 9 maggio sia le rappresentanze sindacali che i lavoratori tutti della Fondazione, al fine di informare sugli avvenimenti e i cambiamenti e di iniziare un percorso che veda uniti Città e Teatro Regio per il fine comune di diffondere l'arte e la cultura musicale nella nostra città e nel mondo, un percorso che sarà necessariamente condiviso e per il quale ci sarà bisogno del sostengo di tutte le parti in causa. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 5 minuti. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Ma leggendo i giornali, non solamente adesso, ma anche qualche..., negli scorsi mesi, Vergnano dichiarava ottime relazioni con il Sindaco Appendino e a quanto mi pare pensava a tutto tranne che alle dimissioni, e poi leggiamo sull'intervista della scorsa settimana delle parole che sono anche abbastanza importanti: "Su quello che è accaduto dopo taccio, perché si chiamerebbero in campo altre questioni. Ma da chi è stato informato? Sono questioni di cui non parlo, dovrei chiamare in campo anche altre persone, e non è nel mio stile". Cioè uno poi si chiederà anche cosa sia successo, se questa persona è stata minacciata, se gli è stato mandato qualcuno a parlare per intimorirlo, per ... spiegateci quale motivo, Sindaco ci spieghi cosa è successo, come mai dal giorno alla notte una persona che dichiara comunque di avere conti tendenzialmente in ordine decide di prendere e di andarsene? Un'altra spiegazione ce la deve dare su questo signor Graziosi, cioè una persona che, grande esperienza internazionale, ma dove? Commissariato dal Sindaco di Jesi, dove con addirittura 10 dipendenti riesce a fare 600.000 euro di danno e dove addirittura interviene la Prefettura di Ancona per diffidare il suo lavoro? Dove dice "Risulta particolarmente elevato e preoccupante, incrementa la posizione debitoria della Fondazione, passando dal 119% del 2015 al 129 del 2016", questa è la Prefettura di Ancona che lo dice, e questa è la grande esperienza internazionale di cui ha bisogno un teatro che comunque rischia, visti i tagli, economicamente un po' di problemi? Queste sono le persone di livello internazionale che selezionate? Ma soprattutto, i bandi, Sindaco Appendino, i bandi ... ci avete menato il torrone per tantissimi anni, ma questi bandi dove sono finiti? Per andare a scegliere il Sovrintendente di uno dei più importanti teatri lirici di Italia, e noi ... cioè, oltre a spiegarmi come avete scelto Graziosi spiegatemi anche come siete arrivati, qual è stato l'input, chi vi ha dato il suggerimento? Visto il suo grandissimo curriculum che si porta dietro. Dopodiché vediamo anche subito, immediatamente dopo, una cosa che ci ha fatto fare una figura dei cioccolatai a livello internazionale, tanto che riescono a prenderci in giro New York Times e Washington Post, le dimissioni di Noseda, io credo che un'altra di quelle tegole, davvero secondo me importanti, che sono cadute sul sipario del Teatro Regio, e io sono convinto che questo sia forse uno degli abbandoni più importanti, anche questo ci dovete dare delle spiegazioni, come pensate di intervenire? E oltretutto, io sono contento che l'Assessore Leon finalmente abbia parlato, perché di tutta questa questione, lei, che è l'Assessore alla Cultura, neanche una parola ... io ringrazio chi della Maggioranza si è prodigato per spiegare, per fare e disfare, spiegando ai giornali qual è il sistema, qual è la politica culturale del Teatro Regio, e io sono dispiaciuto nel vedere che l'Assessore alla Cultura della mia Città esce dicendo, su una nota ufficiale del Gruppo di Maggioranza, dicendo: "Alla fine anche l'Assessore alla Cultura è d'accordo". Vabbè ... bello, eh, grazie dell'importante contributo, Assessore Leon, perché ne avevamo davvero bisogno, anche vedendo quanto è interessata al dibattito, credo che qualcuno la stia ampiamente sostituendo, magari pagatelo come merita, perché ci sono Consiglieri Comunali che stanno facendo il lavoro anche degli Assessori, almeno dategli pienezza di poter fare questo lavoro. Io però quello che mi chiedo è: ci avete raccontato 40 aperture di sipario, 13 tournée ... però oggi si parla di un piano di decrescita, di taglio, meno produzioni, meno tournée e più repliche, molto bene, ma gli abbonati, agli abbonati, quelle persone che pagano l'abbonamento cosa volete dargli? 4 repliche della stessa cosa? Volete fargli imparare a memoria tutte le opere, così che magari se vi servirà qualcuno che va a cantare potere prenderlo dal pubblico? Cioè, la domanda che vi faccio è: ma come ragionate? Ma stiamo parlando del Teatro Regio di Torino, non del teatrino di provincia. Io credo che quest'approssimazione sia anche figlia di alcune competenze che mancano, ma mancano in maniera strutturale, quindi se è ora di fare un cambio fatelo, ridateci Noseda e prendetevi l'Assessore Leon perché ci sono dei seri, seri problemi e qua mi sembra che qualcuno stia sottovalutando, e a pagarlo sia il Teatro Regio e i torinesi, come sempre. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie, ha chiesto di intervenire il Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Innanzitutto diamo il benvenuto al nuovo Sovrintendente, e speriamo davvero che sia ... come dire, lo attende un compito arduo e il compito arduo che l'attende è quello di essere quantomeno allo stesso livello di chi l'ha preceduto, sia per quanto riguarda la promozione che ha avuto il Teatro Regio a Torino e soprattutto la proiezione del Teatro Regio a livello internazionale, e anche per quanto riguarda la modalità con cui lei, Sindaca Appendino, ha costruito questo avvicendamento. Noi le imputiamo una scarsa autorevolezza nella costruzione di questa procedura perché crediamo che sia comunque brutto scegliere il Sovrintendente del Teatro Regio a maggioranza di 4 a 3, facendo uscire il rappresentante della Regione, e costringendo alle dimissioni due Consiglieri di Amministrazione. Onestamente, se questo lei lo considera un successo, a nostro modo di vedere denota con chiarezza la sua concezione del ruolo e soprattutto la sua incapacità di costruire consenso attorno alle sue proposte. L'Assessora Leon, anche io le do il benvenuto in quest'Aula, finalmente parla l'Assessora Leon, perché qui di Regio parlano tutti eccetto che l'Assessore alla Cultura che dovrebbe essere quella che ne parla di più. Ha sostanzialmente citato, uso le parole dell'Assessora, il 24 la Sindaca formula la sua proposta, "dopo attenta valutazione della Sindaca". Ora, "l'attenta valutazione della Sindaca" noi la rispettiamo nelle sue prerogative, ma avrebbe potuto essere oggetto di minor livello di polemiche qualora fosse stata resa trasparente, perché ha ragione, mi dispiace Sindaca, chi dice che in certi casi la forma è sostanza, e se come abbiamo letto è vero che nella seduta del 24 che è stata convocata dopo il ... con la convocazione del 18 in cui nell'ordine del giorno c'era scritto "Procedure per il nuovo Sovrintendente", sono arrivate in quella discussione, durata ore, altre candidature, e le è stato chiesto di soprassedere 24/48 ore per poterle esaminare, abbia pazienza Sindaca, come dire, forse una valutazione politica diversa era in quel caso, a nostro modo di vedere, necessaria, ma non tanto perché lei non doveva dimostrare che è forte Sindaca Appendino lei è forte, cioè qui ha una Maggioranza bulgara, in Consiglio fa la Sindaca di Torino, nomina, disfa, fa, dice, il tema non è quello, ma per tutelare anche il futuro Sovrintendente. Guardi, io non sono esperto di lirica, non so valutare le caratteristiche artistiche di un Sovrintendente, c'è chi dice che non è all'altezza, c'è chi dice che invece lo sarà ... lo vedremo all'opera, ma proprio perché arriva in un contesto difficile, ed è un contesto difficile per le cose che sono state anche dette in quest'Aula, che non scopriamo oggi perché guardate, l'erogazione del contributo 2011 e l'erogazione del contributo 2013 fatta in immobili invece che in liquidità non è che sia stata una brillante invenzione perché a qualcuno gli piace, è particolarmente sadico e tendenzialmente gli piace complicare la vita, non è quella la ragione, la ragione era che sennò si andava verso il dissesto dell'Ente, e quindi in procedura emergenziale fu fatta quella scelta, giusta, sbagliata, complicata, l'alternativa era mandare in dissesto l'Ente. Allora, qua sono tutti fenomeni, io lo riconosco davvero Sindaca Appendino, voi siete molto più bravi, abbiamo scoperto un buco di 1.800.000 euro, probabilmente potrebbe anche essere più elevato, vedremo come verrà ripianato, perché i bancomat e i pin dei bancomat Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo, finché regge il quadro politico ci sono, e ci sarà un momento in cui magari non ci saranno più. Quindi sotto questo profilo a noi sarebbe piaciuto capire qual è stata la sua attenta valutazione, perché ci è stato detto che è lei, che si era assunta la responsabilità, che ha fatto un'attenta valutazione, non abbiamo capito le chiediamo scusa Sindaca, noi purtroppo non sediamo in quelle riunioni e siamo costretti a leggere i giornali qual è stata la sua attenta valutazione? Soprattutto la ragione per cui lei ha di fatto forzato la mano, sostanzialmente costringendo il Consiglio ad esprimersi in una votazione, quando risulta dalle cronache giornalistiche, più di uno le aveva chiesto di soprassedere 24/48 ore? Ora, il Regio ha problemi strutturali che durano da anni Sindaca Appendino, se non da decenni, forse ritardare di 24/48 ore quella nomina non è detto che avrebbe prodotto questo stravolgimento nelle sorti del Regio, con tutta probabilità sarebbe stato anche un gesto di rispetto nei confronti di persone che forse erano lì anche prima che lei arrivasse lì, che sono persone dotate di intelligenza, sono persone dotate di raziocinio, che hanno a cuore l'istituzione e che si pongono il problema di lasciare l'istituzione in mani qualificate. Usciva il Sovrintendente da lei individuato forse allo stesso identico modo, Sindaca Appendino, ma ribadiamo la forma è sostanza, noi oggi ci troviamo un Sovrintendente che arriva tra le polemiche delle forze politiche che Ricca le ha citate prima, Osvaldo Napoli credo che invece ne tesserà le lodi e così via, a seconda di quali sono le "attente valutazioni". Io onestamente, noi non facciamo le "attente valutazioni" ... IMBESI Serena (Vicepresidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano Lei, secondo noi, ha sbagliato il metodo, speriamo davvero, non abbiamo le competenze per poterlo dire, abbia azzeccato il merito, il punto sta nel futuro strategico che vogliamo dare al Regio, che è il vero argomento, e concludo, che è sparito dal radar del ragionamento, e che forse dovrebbe essere invece, alla luce delle problematiche evidenziate della situazione attuale e della difficoltà che stiamo avendo a gestire questo particolare passaggio, un po' più chiaro. Almeno, e concludo, chiedo scusa Presidente, prendo qualche minuto in più ma credo che l'argomento ne valga la pena, sotto i seguenti profili: il programma artistico, la proiezione internazionale, il sostentamento economico di questa proiezione internazionale e, mi si consenta, le scelte poi anche artistiche che verranno fatte perché forse qualcuno è stato contento, ha stappato lo champagne che Gianandrea Noseda sia stato dimissionato con Vergnano, a noi sembra di non ... che non ci sia nessun motivo per festeggiare, siamo in compagnia di alcuni autorevoli quotidiani internazionali a cui abbiamo regalato, forse per una questione anche di metodo, Sindaca Appendino, una colossale figuraccia di questa Città, se ho detto tutte cose sbagliate, lei le prenda e le butti nel cassetto, se ce n'è almeno una che forse valeva la pena gestire in maniera diversa, si faccia un esame di coscienza e forse, come dire, provi almeno a rettificare e a ricomporre quella che è una frattura in un Consiglio di indirizzo che proprio per le ragioni che dicevamo è davvero un organo che avrebbe dovuto essere coinvolto e decidere, non diciamo all'unanimità, ma certamente non con questi morti e feriti lasciati sul campo. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie, ha chiesto di intervenire il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 5 minuti. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Ha ragione Lo Russo. Io non sono un ragazzo del coro in questo caso, la penso diversamente, e devo già correggere, io chiedo scusa, la figuraccia su Noseda, io credo che la figuraccia l'abbia fatta Noseda, chapeau come maestro, ma che Noseda si interessi di chi viene nominato da parte politica alla direzione di un Ente non riesco a capirlo il perché. Si interessi a fare il maestro, ma lasci agli altri decidere chi deve fare e chi deve dirigere il teatro ... cosa c'entra Noseda? No, io vi chiedo molte scuse, Noseda faccia quello che deve fare, e chapeau, lo ripeto in maniera estremamente chiara, chapeau a Noseda, internazionale, mondiale, ci ha portato a tutti i livelli in termini di capacità nel suo settore ai massimi livelli, ma non può intervenire in scelte politiche e le sue dimissioni, a mio giudizio, sono state un errore suo e nei suoi confronti. Ho voluto iniziare da questo, ecco, però aggiungo anche: io ho una certa età e l'abitudine, lo dico anch'io, di criticare sempre le nomine degli altri rientrano anche nelle mie caratteristiche, è stata anche nella mia storia, però sono passati i tempi, io credo che criticare sempre le nomine degli altri fine a se stesso soltanto perché li nominano gli altri e non noi sia un errore, e di questo mi stupisco, perché è vero, io ho chiesto, ho richiesto, col Sindaco non ho avuto nessun rapporto nel senso di dire ... ho chiesto chi era il personaggio, devo correggere Ricca, la Prefettura richiama i non pagamenti dei fornitori che hanno dei debiti ma tutti gli enti, non soltanto quello di Jesi, quindi è diverso il rapporto, ma al di là dio questo, io ho chiesto, persona preparata, persona per bene, persona corretta, persona apolitica che non è di una parte o dell'altra, io dico che dobbiamo aver pazienza, aspettiamolo all'opera, se fra un anno, un anno e mezzo, due, quello che c'è, non avrà i risultati che deve avere, io credo certamente che alcuni provvedimenti dovremmo prenderli però vedete, il mio ragionamento è diverso, aggiungo anche: chapeau a Vergnano, certamente ha fatto un grande lavoro. Ma vi chiedo scusa, criticate uno che ha 600.000 euro di debito o di chi per esso, poi ci troviamo Vergnano che ci dice che al 31 marzo non sapeva che il teatro aveva 1.800.000 euro di debito. Ma vi chiedo scusa, ma di cosa stiamo parlando? Ma qua nessuno ne parla? Cioè, vogliamo sapere, vorremmo sapere, visto che e ripeto, chapeau a Vergnano, è persona estremamente corretta anche qua, preparata e il resto, ma quando Vergnano ci dice che al 31 marzo non sapeva di questo debito e all'8 di aprile, dico più o meno le date, si scopre invece che c'è 1.800.000 nessuno ne parla? Si parla di chi viene nominato ma non si parla invece dei debiti che qualcuno ha nascosto per tutto questo tempo, tanto che il Sovrintendente, in questo caso il dott. Vergnano, non ne era a conoscenza? Beh, io credo che anche su questo però le forze politiche dovremmo saperlo, vorremmo sapere perché nel giro di 8 giorni le sue dimissioni non sono dovute, ma lui ha affermato che sono dovute al fatto che ha scoperto questa differenza di 1.800.000, ma parliamo di questo amici, lasciamo stare chi viene nominato, quando verrà nominato se non sarà bravo lo mandiamo a casa, ma parliamo del perché ci siamo trovati in queste condizioni e Vergnano ci dice nel giro di 8 giorni ha trovato tutto questo. Bene, io finisco, io devo dire che mi ha fatto piacere che le maestranze invece abbiano tenuto un comportamento diverso, estremamente importante, quello di dire "Vediamo un attimo, troviamoci con il Sindaco", mi fa piacere, è anche dovere del Sindaco interpellarli, trovarli, parlargli e mi ha fatto piacere che il Sindaco abbia immediatamente risposto dicendo "Siamo qua". Bene, io credo che in tutto questo ci sia qualcosa di preventivo, e aggiungo, lo dico agli amici e finisco ... beh, Franceschini è Ministro, se ha dato il benestare io credo che Franceschini come Ministro non possa dare il benestare così tanto per dare, perché se lo da soltanto per simpatia o se lo dà perché è così, ma io credo che almeno i suoi tecnici hanno trasmesso al Ministro cosa pensa di Graziosi, perché il Ministro, io credo, essendo un Ministro bianco rosso e verde, non può firmare una nomina fine a se stessa, oltretutto sapendo che a Torino il suo stesso partito è contrario a quella nomina? Io credo che Franceschini lo abbia fatto coscientemente, conoscendo le capacità dell'uomo che è stato scelto. Per quanto ne so io, l'uomo ha delle capacità, mi auguro che queste capacità sappia dimostrarle in maniera tale che anche voi possiate cambiare idea su quella che è stata la sua nomina, grazie. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie a lei, ha chiesto di intervenite il Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Mah, io intervengo brevemente solo per dire che, non entro nel merito della questione dell'individuazione del nuovo Sovrintendente, perché non ho sicuramente le competenze e non voglio ... così ... dare giudizi sulle figure professionali di persone che hanno un loro percorso, e tantomeno anche sul fatto che possano aver lasciato dei buchi - tra l'altro sfido chiunque forse a valutare chi non abbia gestito delle fondazioni liriche con delle passività - poi si può ragionare anche su questo. Però quello che invece lamento, effettivamente, è la modalità con cui questa situazione è stata gestita. Vede Assessora, da quello che lei oggi ci ha raccontato, tutto è stato causato da un'accelerazione di un processo che era in qualche modo in essere, e che quindi ha determinato una gran fretta nella valutazione e nel prendere questo tipo di decisione. Però sono state decisioni che, come già è stato detto da alcuni che mi hanno preceduto, non sono state in qualche modo anche condivise. Allora, una istituzione come il Teatro Regio, che è comunque un'istituzione a livello territoriale di eccellenza, non è solo il teatro di Torino, ma è il teatro che rappresenta tutto questo nostro territorio, e che in qualche misura è proprio l'eccellenza di quello che noi possiamo produrre a livello di cultura, richiede forse che ci sia una progettualità, ma nel senso di un'idea, di prospettiva, di sviluppo su quello che è la sua funzione e quello che deve assolvere. In questi due anni io francamente è la prima volta che ne sento parlare del Teatro Regio. Abbiamo avuto sì una mozione presentata da un Consigliere, dal Consigliere Giovara, che è in fase ancora articolata, di discussione, che sicuramente propone dei temi anche interessanti, a mio modo di vedere a volte anche velleitari, ma che comunque li pone, e su cui si sta probabilmente valutando, io poi non so dire se sia preferibile un (inc.) il modello alla tedesca, il modello anglosassone, però vorrei che l'Assessore ci dicesse rispetto a quello che è il contesto della città, che è il contesto di Torino, che è la storia del Teatro Regio per Torino, quella che è l'idea di sviluppo di un teatro, una Fondazione lirica, che non rischi poi di diventare un teatro nazionale, ma di una Fondazione di quello spessore, di quei livelli, e ci dice se oggi abbiamo individuato questa persona perché è quella che meglio si confà a quella idea che noi abbiamo, perché è quella che meglio ha risposto nei colloqui che avremo avuto a quella che era una nostra idea. Invece questo non l'abbiamo sentito. Abbiamo sentito che bisogna decidere in gran fretta e che questo ha determinato quindi il fatto di trovare una persona, anche forzando la mano e anche andando contro un parere che, per carità, non era scontato e non era richiesto che fosse unanime, ma che sicuramente poteva essere maggiormente condiviso e maggiormente concertato. Peraltro, mi fa piacere sentire che la Sindaca sentirà e udirà il 12, le maestranze e gli artisti, ma mi risulta che da parecchio tempo, anche gli artisti, hanno chiesto all'Assessora di incontrarla però questo poteva avvenire anche prima, anche per avere quel tipo di loro parere che poteva aiutare anche l'individuazione nella scelta. Quindi, in sostanza, io non trovo ... non mi esprimo sulla persona e lasciamolo lavorare, certo che preoccupa pensare che in un colpo solo abbiamo decapitato quest'istituzione nelle tre maggiori figure apicali: il Sovrintendente, il Direttore artistico e il Direttore musicale; poi che le cose fossero collegate perché cadendo uno cade anche l'altro, poi sicuramente è sembrato di cogliere che vi fossero anche dei dissapori, ma però questa situazione è una situazione che lascia delle preoccupazioni, e quindi andava gestita con un minimo più di ponderazione e di misuratezza. L'impressione è quella di aver agito comunque in fretta, volendo proporre questa scelta, ci affacciamo ad un periodo in cui probabilmente ancora per un tempo non proprio breve non avremo un governo, forse si poteva anche accettare di aspettare una settimana, e avere una situazione che tenesse conto di una maggiore condivisione e una maggiore partecipazione. Io credo che forse se lo meritava questa città, se lo meritava l'istituzione, se lo meritavano quei 300 dipendenti che lei ha citato, e indubbiamente sarebbe stato un risultato che avrebbe dato un contributo alla città un pochino più di livello, nell'ottica di non dire "Questa è un'istituzione e adesso la gestiamo noi", ma nell'ottica proprio di dire "Questa è un'eccellenza a cui stiamo puntando e vi facciamo capire che questo è il modello che abbiamo in testa e per questo stiamo facendo queste scelte". IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie, ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovara. GIOVARA Massimo Io ringrazio tutti gli intervenuti, mi fa molto piacere che ci sia questo grande interesse, lo dico veramente e senza ironia, nei confronti della Fondazione Teatro Regio, spero che tutti quanti collaboreremo ... la mozione che ho presentato qualche tempo fa, ed è già stata presentata in Commissione, è stata rimandata di nuovo in Commissione, anche su suggerimento del collega Tresso, io spero che ci sia un contributivo fattivo anche in quell'occasione, ancora maggiore. È vero che si è data l'impressione di agire con fretta, evidentemente il mondo della lirica italiana è estremamente complesso, e noi dobbiamo ancora fare molta strada per conoscerlo un po' più a fondo, perché forse solo chi è addentro al mondo della lirica lo conosce davvero. A giudicare dalle reazioni che ci sono state in questi giorni, che io posso giudicare un po' scomposte, anche se in parte giustamente preoccupate, capisco anche la fretta della Sindaca nell'arrivare ad una soluzione. Volevo rispondere al collega Ricca rispetto alle cose che ha detto, che è da un po' di giorni che io mastico e ... rispetto al danno fatto da Graziosi a Jesi, ha risposto in persona il Sindaco, il danno non è attribuibile alla responsabilità di William Graziosi, posso citare direttamente una lettera ... allora ... "Con grande piacere scrivo questa lettera per presentare William Graziosi, raffinato esperto nella gestione della produzione lirico-sinfonica. Durante gli anni di collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini, William Graziosi ha prodotto risultati significativi, sia in termini di qualità artistica che di relazioni internazionali. Il teatro che ho l'onore di presiedere si è avvalso dell'impegno di Graziosi come direttore esecutivo prima e amministratore delegato poi, dal gennaio 2005 al dicembre 2017, durante i quali ha riscosso successi di pubblico e critica specializzata e generalista, arrivando ad essere un modello di gestione virtuosa in un ambito caratterizzato da difficoltà economiche continue e crescenti". Traduco: lui è riuscito a gestire in maniera virtuosa un teatro che aveva difficoltà economiche crescenti. Purtroppo questo non lo dico solo io, sembra essere un po' la situazione, un po' come i comuni italiani, anche gli enti lirici seguono la stessa sorte. Rispetto all'appunto sulle dimissioni di Noseda, io penso che bisogna smettere di dire questa cosa perché abbiamo chiarito che c'è una legge che prevede che, se decade il Sovrintendente, decade anche il Direttore, automaticamente. Quindi, non si è dimesso nessuno, nessuno poteva dimettersi, era automatico. Rispetto alla situazione economica ho sentito dire: "Abbiamo dato gli immobili nel 2011, l'alternativa era mandare in dissesto l'ente". Io mi limito a dire che se l'alternativa era mandare in dissesto l'ente la gestione precedente ha rischiato di mandare in dissesto l'ente, mi limito a dire questo, grazie per l'attenzione. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie a lei. In conclusione ha chiesto di intervenire la Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente, ringrazio anche tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Ci tengo a precisare che sia io, sia l'Assessora Leon non siamo intervenute nel dibattito giornalistico per scelta e per rispetto nei confronti del Consiglio Comunale sul cui ci troviamo impegnati a riferire, e del Consiglio di indirizzo che la prossima settimana si riunirà di nuovo. Lo dico perché credo che da un lato sia, come dire, un segno di importante rispetto nei confronti del teatro, il dibattito che è emerso, le legittime preoccupazioni che comprendo, che molti attori della nostra città hanno espresso. E quindi questo non può che essere da stimolo rispetto, ovviamente, a chi oggi si trova a dover affrontare una situazione sicuramente difficile. Dico altrettanto che, purtroppo, quando inizia ... come dire, la vicenda giornalistica su un nome, in particolare nel mondo culturale e della lirica, si tende sempre a schierarsi tra bianco e nero e difficilmente, come su tutto, si può avere una visione, come dire, oggettiva rispetto al lavoro che viene fatto da una persona se non si è all'interno dell'ente. Ora, io ribadisco qui quello che ho detto in Consiglio di indirizzo senza entrare nel dettaglio: mi assumo pienamente la responsabilità della scelta e della proposta che ho fatto, di Graziosi, nei confronti ovviamente del Consiglio di indirizzo, e mi assumo la responsabilità perché evidentemente penso che possa essere la persona giusta, se no non lo proporrei. Nessuna istituzione, nessun rappresentante di istituzione proporrebbe una persona che riterrebbe non essere all'altezza. Mi assumo anche la responsabilità di aver accelerato il processo, e qui vorrei chiarire, perché lo ha detto l'Assessora Leon, ma lo ribadisco: cosa significa aver accelerato il processo? Quanto ha detto l'Assessora Leon è esattamente quanto è accaduto, Consigliere Ricca. Ad ottobre, in modo del tutto riservato, insieme al Sovrintendente, che ringrazio per il lavoro che ha svolto in tutti questi anni con grandissima passione per il teatro, era evidentemente dopo 19 anni maturata l'opinione condivisa che fosse opportuno ... in modo ovviamente condiviso, che si potesse utilizzare questo anno che c'era, perché si immaginava in realtà una sua uscita, come ha detto l'Assessora Leon, a giugno indicativamente, per iniziare un percorso che era comunque un momento difficile per il teatro, perché capite comunque che quando si arriva a così tanti anni di gestione, ad un equilibrio che, e vorrei fare pure una precisazione, a mio parere si è rotto nel 2014, nel teatro, poi non voglio ripercorrere la storia, ma ricordiamo tutti, soprattutto chi era in questo Consiglio, cosa accadde nel 2014, quando ci fu comunque uno scontro molto forte all'interno del teatro. Si decise allora - e non voglio giudicare quella scelta - di inserire una persona terza che avrebbe mantenuto gli equilibri, ma nel 2014 ci fu la prima grande crisi del Teatro Regio. Allora, nelle condizioni in cui eravamo, avevamo deciso insieme al Sovrintendente uscente di prenderci un po' di tempo, e quindi utilizzare questo anno, che ci sarebbe stato, per gestire una fase comunque di transizione del teatro. Quanto accaduto, oggettivamente ha cambiato lo scenario, e quindi perché la forzatura nei confronti del Consiglio di indirizzo, se così la vogliamo chiamare, io non ritengo sia tale, e la forzatura nei confronti del teatro rispetto alle dimissione dell'ex Sovrintendente, che forzatura non è stata? Perché evidentemente quando emerge un fatto straordinario, e cioè di un potenziale ... non equilibrio di bilancio - e poi tornerò anche su questo - è chiaro che diventa necessario intervenire con una nuova programmazione che significa raccogliere le tre sfide che dovrà raccogliere il nuovo Sovrintendente, e quindi questo sì che mette, a mio avviso, la necessità a chi presiede l'ente di dover accelerare in modo tale che ci sia una guida che si assuma pienamente la responsabilità del nuovo percorso che dovrà essere fatto, e cosa intendo per "nuovo percorso"? Primo: raccogliere la sfida, non semplice, dell'equilibrio finanziario dell'ente. Io, anche, devo dire, ho colto con sorpresa, è la prima volta che sento dire qui in Aula che nel 2012 ... 11, adesso non ricordo l'anno, si rischiò il dissesto, e lo dico perché ... quando quest'Amministrazione l'anno scorso ha effettuato un taglio importante, sicuramente, sul settore culturale, ma ha garantito delle risorse fisse, e quindi le ha stabilizzate ... sembrava quasi che noi stessimo facendo una follia. In realtà abbiamo applicato lo stesso ragionamento, anzi, al contrario, abbiamo detto: "Immobili non ne diamo più perché è peggio, perché poi alla fine metti una pezza, ma dopo tre anni, che è da quando ci siamo noi, adesso i nodi vengono al pettine, diamo delle risorse finanziarie, garantiamo su quelle risorse e su quelle risorse dobbiamo costruire un modello culturale". Venendo alla questione del Regio, al Teatro Regio noi abbiamo garantito per tutti i prossimi anni, quindi in ottica di programmazione triennale, la stessa cifra, che sono 4 milioni di euro. Ricordo peraltro che il Teatro Regio è l'ente che non ha subìto tagli dall'Amministrazione. Aggiungo di più: siccome questo teatro è un teatro a cui noi tutti teniamo e tutta la città tiene, l'Amministrazione quest'anno si farà carico, e lo sta facendo, anche di stanziare risorse aggiuntive per intervenire sul palcoscenico, perché c'è la necessità di fare un investimento strutturale che non è stato fatto negli anni precedenti. Quindi, io vorrei rassicurare che quello che è stato fatto da parte mia come Presidente dell'ente è solo ed esclusivamente nell'interesse del Teatro Regio, che dovrà innanzitutto raccogliere la sfida finanziaria, perché è come un elastico, lo tiri, lo tiri, lo tiri e poi rischia di rompersi, e abbiamo parecchi segnali, a parte la questione finanziaria di cui sono responsabili anche gli enti locali, quindi non è una questione politica; gli enti locali in generale, i ritardi nei pagamenti ... ne abbiamo parlato tante volte, hanno generato sostanzialmente dei costi finanziari che in parte sono più alti dei contributi che vengono erogati, e questo evidentemente è una follia. La questione dell'immobile ha inciso parecchio nel caso del Teatro Regio, ha inciso in modo molto significativo il fatto che si decise nel 2015 e nel 2016 di anticipare l'utilizzo delle risorse triennali, perché sapete che c'è un fondo triennale, e cosa accadde? Nel 2015 si anticipò la quota 2016 sul 15, nel 16 venne anticipata quella del 17, nel 2017 non c'era più la quota, e quindi si è creata una difficoltà strutturale. Nel frattempo l'ente, sostanzialmente, non è stato riorganizzato. Quindi, la prima sfida sarà sicuramente mettere in equilibrio l'ente, ma non perché qualcuno si diverta a farlo, ma perché per dare, come abbiamo fatto su Fondazione Torino Musei, c'è stata sicuramente una fase difficile, ma però per dare continuità ad un ente bisogna riuscire ad intervenire per far sì che possa essere, dal punto di vista strutturale, non in emergenza, prima sfida. La seconda sfida: allora, io non sono esperta di lirica e quindi non faccio il mestiere che non è il mio e sicuramente sarà compito del nuovo Sovrintendente, affiancato da Galoppini, ... rivedere sostanzialmente l'offerta, ma a me sembra evidente che la sfida che noi abbiamo, e si parlava degli abbonati, sicuramente il tema degli abbonati, ma è il tema del pubblico; se noi guardiamo i numeri in modo freddo e facciamo un'analisi dei numeri, negli ultimi anni la situazione della biglietteria e degli incassi non è migliorata, e quindi ci si dovrebbe interrogare su che tipo di pubblico abbiamo e come possiamo allargare la platea del pubblico, perché questo poi è un effetto anche, ovviamente, finanziario dal punto di vista dei conti. La terza sfida è sicuramente riuscire a garantire e mantenere quello che è lo standard, comunque, internazionale, le professionalità e competenze che ci sono all'interno del teatro. Io credo che un teatro come il nostro, grazie, devo dire, al lavoro che è stato fatto, perché è inutile negare il lavoro che è stato fatto, certo che è stato fatto un lavoro, però bisogna anche pensare a quali sono i punti di debolezza che esistono e mettere a posto quelli che sono i punti deboli dell'ente. In questo momento i punti deboli dell'ente non sono sicuramente le professionalità, le competenze, il teatro in quanto persone che lo compongono, ma certamente la parte finanziaria. Allora, quello che io dico è: dal punto di vista anche della programmazione artistica sicuramente dobbiamo mantenere il livello, sicuramente dobbiamo permettere alle professionalità che sono all'interno dell'ente di continuare a crescere e far conoscere il teatro all'estero, ma bisogna anche tornare in un'ottica per cui, come è stato fatto, deve esserci una gestione finanziaria più oculata, che significa, come abbiamo fatto nell'ultimo Consiglio, che non è che qualcuno non vuole fare le tournée, giusto vista la polemica giornalistica che c'è stata negli ultimi giorni. Non è che qualcuno non vuole fare le tournée, ma le tournée le facciamo se riusciamo a coprirle dal punto di vista finanziario, come ha detto l'Assessora Leon nello stesso Consiglio di indirizzo. Alcune tournée sono state autorizzate, altre no perché c'era un disavanzo strutturale della tournée stessa. Quindi io credo che in un'ottica anche corretta nei confronti del teatro e per la gestione oculata del teatro sia necessario essere, ovviamente, più attenti anche da questo punto di vista. Quindi io credo che il tema di che teatro ci sarà e che teatro vorremo sarà un tema che sarà condiviso dal nuovo Sovrintendente, Galoppini, il teatro stesso, che sono i suoi lavoratori; perché il teatro sono i suoi lavoratori, e credo che dovremmo affrontare la grande sfida dell'equilibrio tra una gestione che sia dal punto di vista finanziario corretta, dall'altro lato, ovviamente, una programmazione culturale che sia all'altezza di un teatro che negli anni è cresciuto, e aggiungo una cosa: in questo momento lo sforzo del Consiglio di indirizzo, in particolare della Sindaca, è concentrato sul riuscire a non chiudere in disavanzo il bilancio 2017, e tutto l'impegno che il Consiglio di indirizzo sta mettendo è per riuscire a non chiudere in disavanzo il 2017 e il 2018, perché questo elemento è fondante per il futuro del teatro. Sappiamo benissimo che cosa significa per una Fondazione lirica avere un disavanzo, eventuale, di bilancio. Stiamo lavorando affinché questo non accada, e voglio ringraziare peraltro tutti i membri del Consiglio di indirizzo che stanno lavorando, ovviamente, in quest'ottica, e credo quindi che quello che serva in questo momento al teatro - e io ringrazio anche per i toni della discussione di oggi, in particolare le Minoranze - quello che serve oggi al teatro è riuscire a ricostruire un clima sereno nelle difficoltà in cui siamo, evidentemente, mettere un punto e ripartire con due obiettivi chiari: equilibrio finanziario e programmazione che sia all'altezza del teatro. Purtroppo, e dico purtroppo, avremmo preferito, credo chiunque avrebbe preferito avere una situazione finanziaria più semplice, non ce l'abbiamo, ma io credo che questa sia una sfida che dobbiamo raccogliere e trasformare in un'opportunità, è possibile? Io credo di sì. Io credo che sia possibile perché ci sono delle leve che si possono attivare e che non sono state ancora attivate, e sono certa che la nuova squadra che si metterà a disposizione grazie, ribadisco, al lavoro fatto negli anni e grazie a che cos'è il teatro, sarà in grado di raccogliere questa sfida. Quindi io spero che da domani, da dopodomani, si possa davvero iniziare a parlare senza pregiudizi di che cos'è il teatro che vogliamo e di come vogliamo portare il teatro a quel risultato. Le condizioni ci sono, spero che si possano lasciare alle spalle tutte le polemiche, a me non interessa neanche tornare a dire come, chi ... come è stato fatto il buco, non è questo il punto - sempre che questo buco ovviamente ci sia - non è questo il punto; il punto da oggi è che tipo di teatro vogliamo e come lo costruiamo. La Città sta mettendo tutto il suo impegno per mettere a posto dal punto di vista finanziario l'ente, intervenire insieme alle Fondazioni bancarie per non andare in disavanzo e permettere al teatro di continuare a crescere. C'è bisogno, però, di maggior serenità, e io questo chiedo a tutte le persone che in qualche modo hanno interesse nel teatro e credono nel bene del teatro, grazie. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie a lei. Abbiamo concluso la parte del Consiglio Comunale dedicata alle comunicazioni. |