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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 3 Maggio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 17

Comunicazioni della Sindaca su "Avvicendamenti al Teatro Regio".
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei alle prossime ... comunicazioni. Scusate ... scusate ... alle prossime scusate,
Consigliere Carretto ... le prossime comunicazioni sono:

"Avvicendamenti al Teatro Regio"

VERSACI Fabio (Presidente)
Risponde l'Assessora Leon, prego.

LEON Francesca Paola (Assessore)
Presidente, Consigliere e Consiglieri. Il Teatro Regio di Torino è la più importante
istituzione culturale della Città, ha circa 300 dipendenti tra professori di orchestra, artisti
del coro, personale tecnico amministrativo. Tra spettacoli di lirica sinfonici balletto
avuto nel 2016, 122 alzate di sipario, 40 spettacoli e concerti da camera in sede e fuori
sede, 13 spettacoli in tournée tra opera lirica, lirica in forma di concerto e concerti, a
questo si aggiungono le attività dedicate alle scuole. Nel 2016 nella classifica
ministeriale derivante dai punteggi attribuiti dalla Commissione consultiva per la
musica del MiBACT da cui deriva una quota della distribuzione del fondo unico dello
spettacolo, il Teatro Regio ha ottenuto 60 punti su 150, collocandosi a metà classifica
delle fondazioni lirico - sinfoniche. Negli ultimi 20 anni il teatro è cresciuto in qualità
artistica, mettendo in scena la forma di spettacolo più complessa e più famosa al mondo,
affrontando nel tempo anche grande difficoltà, analogamente a tutte le Fondazioni
lirico-sinfoniche italiane. Ma veniamo all'analisi di quanto accaduto negli ultimi mesi:
nell'autunno dello scorso anno il Sovrintendente Vergnano ha manifestato alla Sindaca,
Presidente della Fondazione Teatro Regio di Torino, la volontà di anticipare la chiusura
del suo mandato, in scadenza alla fine del 2019, a seguito della presentazione della
stagione 2018 - 2019 dell'elaborazione del piano triennale e dell'approvazione del
Bilancio consuntivo 2017. Questo percorso aveva come scopo introdurre un nuovo
Sovrintendente per la restante parte del mandato dell'attuale consiglio di indirizzo, per
inviare un percorso di cambiamento nella gestione del teatro. La scoperta di un possibile
squilibrio di Bilancio nel 2017 ha accelerato questo processo, portando il 18 aprile 2018
alle dimissioni del Sovrintendente, accettate dal Consiglio di indirizzo. Si ricorda che
con le dimissioni del Sovrintendente decadono per Statuto e per legge la 367/96 all'art.
13 tutte le nomine dirette, in questo caso il Direttore musicale e il Direttore artistico. La
consapevolezza dell'esistenza di un possibile squilibrio è emersa il 6 aprile scorso, ed è
stata immediatamente comunicata dal Sovrintendete alla Presidente, e sono in corso le
verifiche da parte del Collegio dei Revisori del Conti. Il possibile squilibrio di bilancio
si innesta in una situazione di grave sofferenza finanziaria, dovuta ad alcuni elementi:
erogazione da parte della Città di Torino di contributi in forma di immobili nel 2011 per
un ammontare di 9,6 milioni e nel 2013 di immobili per un valore di 3,4 milioni e
900.000 euro di contributi. Una parte di questi immobili sono stati venduti nel corso del
2014, altri non possono essere venduti in quanto sede di attività tecniche e produttive
del teatro. In ragione di ciò il ricorso al credito bancario è sensibilmente cresciuto, in
misura superiore rispetto alla gestione ordinaria per far fronte alle necessità di cassa in
assenza di liquidità, liquidità di cassa che il conferimento di immobili ha aggravato
aggiungendosi al ritardo dei pagamenti da parte degli Enti Locali. Le conseguenze di
questa situazione sono: incremento dei fidi bancari, nel triennio 15 - 18 hanno raggiunto
i 2,3 milioni di euro; incremento degli interessi passivi, circa 2 milioni e mezzo di euro
in 7 anni; incremento dei debiti verso fornitori per circa 9 milioni al 31/12/2017;
l'approvazione da parte del Consiglio di indirizzo di utilizzo delle risorse triennali del
fondatori pubblici e di quelli privati assimilati relativi al triennio 15 - 18 alla gestione
2015, in parte al 2016 e nessuna nel 2017; (inc.) degli ammortamenti degli immobili a
conto economico. Da primi approfondimenti è emerso che il margine operativo lordo
del singolo spettacolo negli ultimi 3 anni tende ad essere negativo. Nonostante siano
stati effettuati risparmi sui costi artistici, i ricavi di biglietteria non arrivano a copertura
dei costi artistici e nel 2017 risultano, ai dati attuali, sensibilmente ridotti. In questo
quadro il teatro ha incrementato le sue presenze all'estero, una nel 2010, 7 nel solo
2017, ma queste trasferte non sempre hanno realizzato il pareggio dei conti con un
conseguente aggravio dei costi a carico della Fondazione. In occasione del Consiglio di
indirizzo del 18 aprile, il Consiglio ha ritenuto di accertare le dimissioni del
Sovrintendente per avviare rapidamente le procedure per la nomina del nuovo
Sovrintendente, al fine di affrontare la situazione e avviare il non più procrastinabile
lavoro di organizzazione e risanamento del teatro, attività che deve essere progettata e
realizzata dal nuovo Sovrintendente, raccogliendo la disponibilità di Walter Vergnano a
garantire un passaggio di informazioni indispensabile alla redazione del piano. A questo
scopo è stato convocato il Consiglio di indirizzo per la settimana successiva, il 24 di
aprile. l'ordine del giorno: la proposta del nominativo da sottoporre all'Autorità Statale
per la nomina. La Presidente, dopo attenta valutazione, ha proposto al Consiglio di
indirizzo il nome di William Graziosi, professionista che fino al 2017 ha diretto la
Fondazione Pergolesi Spuntini di Jesi nel ruolo di amministratore delegato, con
esperienza internazionale nel campo della gestione e produzione lirica e musicale. È
stato proposto a tutti i Consiglieri di incontrare il candidato al fine di avere un colloquio
conoscitivo prima del 24 aprile. Il candidato risponde alle caratteristiche previste per il
Sovrintendente, come da Statuto della Fondazione Teatro Regio all'art. 10.2: il
Sovrintendente deve essere scelto tra persone di comprovata esperienza nel settore
dell'organizzazione musicale e della gestione di enti consimili. Per la nomina del
Sovrintendente la normativa vigente, il decreto "valore cultura" o Legge Bray, Legge 91
dell'8 ottobre 2013, prevede che il Sovrintendente venga nominato dal Ministro dei
Beni Culturali su proposta del Consiglio di indirizzo, la via della selezione tramite
bando non è prevista, quindi dalla legge in vigore e in assenza di una norma specifica si
è proceduto come è avvenuto in tutte le Fondazioni liriche italiane nel corso degli ultimi
anni. Accanto al nome del nuovo Sovrintendente, anche per rispondere alle indicazioni
emerse insieme al Consiglio di indirizzo di valorizzare le competenze interne, è stato
proposto di affiancare a Graziosi l'attuale direttore Area Artistica Alessandro Galoppini,
per garantire un supporto di competenza e conoscenza del funzionamento del teatro
indispensabile in questa fase delicata di passaggio. Il 24 aprile in Consiglio di indirizzo
il Presidente ha messo in discussione il nome del candidato, sul quale non vi è stata
l'unanimità dei consensi, ma ritenendo un danno per il teatro procrastinare i tempi della
scelta, il Presidente ha deciso di procedere alla votazione del candidato proposto
affinché si arrivasse celermente alla nomina per affrontare subito i problemi legati alle
difficoltà di Bilancio del 2017 - 2018 e proporre la necessaria riprogrammazione
dell'attività del teatro. Nella stessa riunione del Consiglio di indirizzo, alla luce delle
difficoltà economiche, sono state autorizzate le sole tournée con copertura totale dei
costi. La tournée negli Stati Uniti, non essendo stati reperiti i fondi necessari a coprire i
costi per un milione di euro, nonostante il teatro abbia assunto un professionista a
questo scopo, poiché il Consiglio di indirizzo ha stabilito che non si sarebbero potute
effettuare tournée senza totale copertura dei costi, non ha proceduto alla conferma di
questa specifica tournée con il voto unanime del Consiglio di indirizzo. Concludo
ringraziando il Sovrintendente Walter Vergnano per il lavoro svolto in questi anni.
Lascia alla Città un teatro che si collocherà ai massimi livelli del teatro d'opera europei,
ed in virtù dell'attività svolta in questi anni ha acquisito notevole rilevanza
internazionale, un teatro sorretto da lavoratori partecipi che in questa fase difficile di
passaggio hanno manifestato legittime preoccupazioni tramite una lettera del 12 aprile
firmata da 204 dipendenti di tutti i settori del teatro ed invita la Presidenza e i
Consiglieri del Consiglio di indirizzo, nella quale si mettono in evidenza i rischi
derivanti da un'eventuale squilibrio di bilancio, e si perorava una scelta gestionale atta a
conseguire obiettivi di solita gestione unita ad alta qualità artistica. Tali istanze sono
state recepite dalla Presidenza, che intende mettere al centro dei progetti futuri volti a
portare la Fondazione a divenire teatro di eccellenza e competere con le massime
istituzioni musicali italiane e internazionali. I lavoratori che sono parte fondamentale del
futuro del teatro, ognuno con specifiche competenze musicali, tecniche, amministrative,
tutte indispensabili per il funzionamento della complessa macchina dello spettacolo.
Intenzione dell'Amministrazione, tramite il nuovo Sovrintendente, è di proporre
soluzioni atte a continuare ed espandere lo sviluppo della nostra Fondazione lirica, sia a
livello locale che internazionale, assicurando l'alta qualità artistica necessaria per
competere nel panorama attuale. Un modello di teatro che sia al servizio della città e del
territorio, ampliando l'offerta per giovani studenti e famiglie, studiando collaborazioni
virtuose con tutte le istituzioni musicali, incrementando la formazione per
amministratori, tecnici e corpi artistici, sviluppando la diffusione tramite le nuove
possibilità offerte dalle piattaforme digitali, studiando le possibili connessioni con i
flussi turistici, seguendo l'esempio di molte città italiane sede di Fondazione lirica. La
Sindaca, Presidente della Fondazione, incontrerà nel corso della giornata del 9 maggio
sia le rappresentanze sindacali che i lavoratori tutti della Fondazione, al fine di
informare sugli avvenimenti e i cambiamenti e di iniziare un percorso che veda uniti
Città e Teatro Regio per il fine comune di diffondere l'arte e la cultura musicale nella
nostra città e nel mondo, un percorso che sarà necessariamente condiviso e per il quale
ci sarà bisogno del sostengo di tutte le parti in causa.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 5 minuti.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Ma leggendo i giornali, non solamente adesso, ma anche qualche...,
negli scorsi mesi, Vergnano dichiarava ottime relazioni con il Sindaco Appendino e a
quanto mi pare pensava a tutto tranne che alle dimissioni, e poi leggiamo sull'intervista
della scorsa settimana delle parole che sono anche abbastanza importanti: "Su quello
che è accaduto dopo taccio, perché si chiamerebbero in campo altre questioni. Ma da chi
è stato informato? Sono questioni di cui non parlo, dovrei chiamare in campo anche
altre persone, e non è nel mio stile". Cioè uno poi si chiederà anche cosa sia successo, se
questa persona è stata minacciata, se gli è stato mandato qualcuno a parlare per
intimorirlo, per ... spiegateci quale motivo, Sindaco ci spieghi cosa è successo, come
mai dal giorno alla notte una persona che dichiara comunque di avere conti
tendenzialmente in ordine decide di prendere e di andarsene? Un'altra spiegazione ce la
deve dare su questo signor Graziosi, cioè una persona che, grande esperienza
internazionale, ma dove? Commissariato dal Sindaco di Jesi, dove con addirittura 10
dipendenti riesce a fare 600.000 euro di danno e dove addirittura interviene la Prefettura
di Ancona per diffidare il suo lavoro? Dove dice "Risulta particolarmente elevato e
preoccupante, incrementa la posizione debitoria della Fondazione, passando dal 119%
del 2015 al 129 del 2016", questa è la Prefettura di Ancona che lo dice, e questa è la
grande esperienza internazionale di cui ha bisogno un teatro che comunque rischia, visti
i tagli, economicamente un po' di problemi? Queste sono le persone di livello
internazionale che selezionate? Ma soprattutto, i bandi, Sindaco Appendino, i bandi ...
ci avete menato il torrone per tantissimi anni, ma questi bandi dove sono finiti? Per
andare a scegliere il Sovrintendente di uno dei più importanti teatri lirici di Italia, e noi
... cioè, oltre a spiegarmi come avete scelto Graziosi spiegatemi anche come siete
arrivati, qual è stato l'input, chi vi ha dato il suggerimento? Visto il suo grandissimo
curriculum che si porta dietro. Dopodiché vediamo anche subito, immediatamente dopo,
una cosa che ci ha fatto fare una figura dei cioccolatai a livello internazionale, tanto che
riescono a prenderci in giro New York Times e Washington Post, le dimissioni di
Noseda, io credo che un'altra di quelle tegole, davvero secondo me importanti, che sono
cadute sul sipario del Teatro Regio, e io sono convinto che questo sia forse uno degli
abbandoni più importanti, anche questo ci dovete dare delle spiegazioni, come pensate
di intervenire? E oltretutto, io sono contento che l'Assessore Leon finalmente abbia
parlato, perché di tutta questa questione, lei, che è l'Assessore alla Cultura, neanche una
parola ... io ringrazio chi della Maggioranza si è prodigato per spiegare, per fare e
disfare, spiegando ai giornali qual è il sistema, qual è la politica culturale del Teatro
Regio, e io sono dispiaciuto nel vedere che l'Assessore alla Cultura della mia Città esce
dicendo, su una nota ufficiale del Gruppo di Maggioranza, dicendo: "Alla fine anche
l'Assessore alla Cultura è d'accordo". Vabbè ... bello, eh, grazie dell'importante
contributo, Assessore Leon, perché ne avevamo davvero bisogno, anche vedendo
quanto è interessata al dibattito, credo che qualcuno la stia ampiamente sostituendo,
magari pagatelo come merita, perché ci sono Consiglieri Comunali che stanno facendo
il lavoro anche degli Assessori, almeno dategli pienezza di poter fare questo lavoro. Io
però quello che mi chiedo è: ci avete raccontato 40 aperture di sipario, 13 tournée ...
però oggi si parla di un piano di decrescita, di taglio, meno produzioni, meno tournée e
più repliche, molto bene, ma gli abbonati, agli abbonati, quelle persone che pagano
l'abbonamento cosa volete dargli? 4 repliche della stessa cosa? Volete fargli imparare a
memoria tutte le opere, così che magari se vi servirà qualcuno che va a cantare potere
prenderlo dal pubblico? Cioè, la domanda che vi faccio è: ma come ragionate? Ma
stiamo parlando del Teatro Regio di Torino, non del teatrino di provincia. Io credo che
quest'approssimazione sia anche figlia di alcune competenze che mancano, ma
mancano in maniera strutturale, quindi se è ora di fare un cambio fatelo, ridateci Noseda
e prendetevi l'Assessore Leon perché ci sono dei seri, seri problemi e qua mi sembra
che qualcuno stia sottovalutando, e a pagarlo sia il Teatro Regio e i torinesi, come
sempre.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie, ha chiesto di intervenire il Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Innanzitutto diamo il benvenuto al nuovo Sovrintendente, e speriamo davvero che sia ...
come dire, lo attende un compito arduo e il compito arduo che l'attende è quello di
essere quantomeno allo stesso livello di chi l'ha preceduto, sia per quanto riguarda la
promozione che ha avuto il Teatro Regio a Torino e soprattutto la proiezione del Teatro
Regio a livello internazionale, e anche per quanto riguarda la modalità con cui lei,
Sindaca Appendino, ha costruito questo avvicendamento. Noi le imputiamo una scarsa
autorevolezza nella costruzione di questa procedura perché crediamo che sia comunque
brutto scegliere il Sovrintendente del Teatro Regio a maggioranza di 4 a 3, facendo
uscire il rappresentante della Regione, e costringendo alle dimissioni due Consiglieri di
Amministrazione. Onestamente, se questo lei lo considera un successo, a nostro modo
di vedere denota con chiarezza la sua concezione del ruolo e soprattutto la sua
incapacità di costruire consenso attorno alle sue proposte. L'Assessora Leon, anche io le
do il benvenuto in quest'Aula, finalmente parla l'Assessora Leon, perché qui di Regio
parlano tutti eccetto che l'Assessore alla Cultura che dovrebbe essere quella che ne
parla di più. Ha sostanzialmente citato, uso le parole dell'Assessora, il 24 la Sindaca
formula la sua proposta, "dopo attenta valutazione della Sindaca". Ora, "l'attenta
valutazione della Sindaca" noi la rispettiamo nelle sue prerogative, ma avrebbe potuto
essere oggetto di minor livello di polemiche qualora fosse stata resa trasparente, perché
ha ragione, mi dispiace Sindaca, chi dice che in certi casi la forma è sostanza, e se come
abbiamo letto è vero che nella seduta del 24 che è stata convocata dopo il ... con la
convocazione del 18 in cui nell'ordine del giorno c'era scritto "Procedure per il nuovo
Sovrintendente", sono arrivate in quella discussione, durata ore, altre candidature, e le è
stato chiesto di soprassedere 24/48 ore per poterle esaminare, abbia pazienza Sindaca,
come dire, forse una valutazione politica diversa era in quel caso, a nostro modo di
vedere, necessaria, ma non tanto perché lei non doveva dimostrare che è forte Sindaca
Appendino lei è forte, cioè qui ha una Maggioranza bulgara, in Consiglio fa la Sindaca
di Torino, nomina, disfa, fa, dice, il tema non è quello, ma per tutelare anche il futuro
Sovrintendente. Guardi, io non sono esperto di lirica, non so valutare le caratteristiche
artistiche di un Sovrintendente, c'è chi dice che non è all'altezza, c'è chi dice che invece
lo sarà ... lo vedremo all'opera, ma proprio perché arriva in un contesto difficile, ed è un
contesto difficile per le cose che sono state anche dette in quest'Aula, che non
scopriamo oggi perché guardate, l'erogazione del contributo 2011 e l'erogazione del
contributo 2013 fatta in immobili invece che in liquidità non è che sia stata una brillante
invenzione perché a qualcuno gli piace, è particolarmente sadico e tendenzialmente gli
piace complicare la vita, non è quella la ragione, la ragione era che sennò si andava
verso il dissesto dell'Ente, e quindi in procedura emergenziale fu fatta quella scelta,
giusta, sbagliata, complicata, l'alternativa era mandare in dissesto l'Ente. Allora, qua
sono tutti fenomeni, io lo riconosco davvero Sindaca Appendino, voi siete molto più
bravi, abbiamo scoperto un buco di 1.800.000 euro, probabilmente potrebbe anche
essere più elevato, vedremo come verrà ripianato, perché i bancomat e i pin dei
bancomat Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo, finché regge il quadro politico
ci sono, e ci sarà un momento in cui magari non ci saranno più. Quindi sotto questo
profilo a noi sarebbe piaciuto capire qual è stata la sua attenta valutazione, perché ci è
stato detto che è lei, che si era assunta la responsabilità, che ha fatto un'attenta
valutazione, non abbiamo capito le chiediamo scusa Sindaca, noi purtroppo non
sediamo in quelle riunioni e siamo costretti a leggere i giornali qual è stata la sua attenta
valutazione? Soprattutto la ragione per cui lei ha di fatto forzato la mano,
sostanzialmente costringendo il Consiglio ad esprimersi in una votazione, quando risulta
dalle cronache giornalistiche, più di uno le aveva chiesto di soprassedere 24/48 ore?
Ora, il Regio ha problemi strutturali che durano da anni Sindaca Appendino, se non da
decenni, forse ritardare di 24/48 ore quella nomina non è detto che avrebbe prodotto
questo stravolgimento nelle sorti del Regio, con tutta probabilità sarebbe stato anche un
gesto di rispetto nei confronti di persone che forse erano lì anche prima che lei arrivasse
lì, che sono persone dotate di intelligenza, sono persone dotate di raziocinio, che hanno
a cuore l'istituzione e che si pongono il problema di lasciare l'istituzione in mani
qualificate. Usciva il Sovrintendente da lei individuato forse allo stesso identico modo,
Sindaca Appendino, ma ribadiamo la forma è sostanza, noi oggi ci troviamo un
Sovrintendente che arriva tra le polemiche delle forze politiche che Ricca le ha citate
prima, Osvaldo Napoli credo che invece ne tesserà le lodi e così via, a seconda di quali
sono le "attente valutazioni". Io onestamente, noi non facciamo le "attente
valutazioni" ...

IMBESI Serena (Vicepresidente)
La invito a concludere.

LO RUSSO Stefano
Lei, secondo noi, ha sbagliato il metodo, speriamo davvero, non abbiamo le competenze
per poterlo dire, abbia azzeccato il merito, il punto sta nel futuro strategico che
vogliamo dare al Regio, che è il vero argomento, e concludo, che è sparito dal radar del
ragionamento, e che forse dovrebbe essere invece, alla luce delle problematiche
evidenziate della situazione attuale e della difficoltà che stiamo avendo a gestire questo
particolare passaggio, un po' più chiaro. Almeno, e concludo, chiedo scusa Presidente,
prendo qualche minuto in più ma credo che l'argomento ne valga la pena, sotto i
seguenti profili: il programma artistico, la proiezione internazionale, il sostentamento
economico di questa proiezione internazionale e, mi si consenta, le scelte poi anche
artistiche che verranno fatte perché forse qualcuno è stato contento, ha stappato lo
champagne che Gianandrea Noseda sia stato dimissionato con Vergnano, a noi sembra
di non ... che non ci sia nessun motivo per festeggiare, siamo in compagnia di alcuni
autorevoli quotidiani internazionali a cui abbiamo regalato, forse per una questione
anche di metodo, Sindaca Appendino, una colossale figuraccia di questa Città, se ho
detto tutte cose sbagliate, lei le prenda e le butti nel cassetto, se ce n'è almeno una che
forse valeva la pena gestire in maniera diversa, si faccia un esame di coscienza e forse,
come dire, provi almeno a rettificare e a ricomporre quella che è una frattura in un
Consiglio di indirizzo che proprio per le ragioni che dicevamo è davvero un organo che
avrebbe dovuto essere coinvolto e decidere, non diciamo all'unanimità, ma certamente
non con questi morti e feriti lasciati sul campo.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie, ha chiesto di intervenire il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 5 minuti.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Ha ragione Lo Russo. Io non sono un ragazzo del coro in questo
caso, la penso diversamente, e devo già correggere, io chiedo scusa, la figuraccia su
Noseda, io credo che la figuraccia l'abbia fatta Noseda, chapeau come maestro, ma che
Noseda si interessi di chi viene nominato da parte politica alla direzione di un Ente non
riesco a capirlo il perché. Si interessi a fare il maestro, ma lasci agli altri decidere chi
deve fare e chi deve dirigere il teatro ... cosa c'entra Noseda? No, io vi chiedo molte
scuse, Noseda faccia quello che deve fare, e chapeau, lo ripeto in maniera estremamente
chiara, chapeau a Noseda, internazionale, mondiale, ci ha portato a tutti i livelli in
termini di capacità nel suo settore ai massimi livelli, ma non può intervenire in scelte
politiche e le sue dimissioni, a mio giudizio, sono state un errore suo e nei suoi
confronti. Ho voluto iniziare da questo, ecco, però aggiungo anche: io ho una certa età e
l'abitudine, lo dico anch'io, di criticare sempre le nomine degli altri rientrano anche
nelle mie caratteristiche, è stata anche nella mia storia, però sono passati i tempi, io
credo che criticare sempre le nomine degli altri fine a se stesso soltanto perché li
nominano gli altri e non noi sia un errore, e di questo mi stupisco, perché è vero, io ho
chiesto, ho richiesto, col Sindaco non ho avuto nessun rapporto nel senso di dire ... ho
chiesto chi era il personaggio, devo correggere Ricca, la Prefettura richiama i non
pagamenti dei fornitori che hanno dei debiti ma tutti gli enti, non soltanto quello di Jesi,
quindi è diverso il rapporto, ma al di là dio questo, io ho chiesto, persona preparata,
persona per bene, persona corretta, persona apolitica che non è di una parte o dell'altra,
io dico che dobbiamo aver pazienza, aspettiamolo all'opera, se fra un anno, un anno e
mezzo, due, quello che c'è, non avrà i risultati che deve avere, io credo certamente che
alcuni provvedimenti dovremmo prenderli però vedete, il mio ragionamento è diverso,
aggiungo anche: chapeau a Vergnano, certamente ha fatto un grande lavoro. Ma vi
chiedo scusa, criticate uno che ha 600.000 euro di debito o di chi per esso, poi ci
troviamo Vergnano che ci dice che al 31 marzo non sapeva che il teatro aveva
1.800.000 euro di debito. Ma vi chiedo scusa, ma di cosa stiamo parlando? Ma qua
nessuno ne parla? Cioè, vogliamo sapere, vorremmo sapere, visto che e ripeto, chapeau
a Vergnano, è persona estremamente corretta anche qua, preparata e il resto, ma quando
Vergnano ci dice che al 31 marzo non sapeva di questo debito e all'8 di aprile, dico più
o meno le date, si scopre invece che c'è 1.800.000 nessuno ne parla? Si parla di chi
viene nominato ma non si parla invece dei debiti che qualcuno ha nascosto per tutto
questo tempo, tanto che il Sovrintendente, in questo caso il dott. Vergnano, non ne era a
conoscenza? Beh, io credo che anche su questo però le forze politiche dovremmo
saperlo, vorremmo sapere perché nel giro di 8 giorni le sue dimissioni non sono dovute,
ma lui ha affermato che sono dovute al fatto che ha scoperto questa differenza di
1.800.000, ma parliamo di questo amici, lasciamo stare chi viene nominato, quando
verrà nominato se non sarà bravo lo mandiamo a casa, ma parliamo del perché ci siamo
trovati in queste condizioni e Vergnano ci dice nel giro di 8 giorni ha trovato tutto
questo. Bene, io finisco, io devo dire che mi ha fatto piacere che le maestranze invece
abbiano tenuto un comportamento diverso, estremamente importante, quello di dire
"Vediamo un attimo, troviamoci con il Sindaco", mi fa piacere, è anche dovere del
Sindaco interpellarli, trovarli, parlargli e mi ha fatto piacere che il Sindaco abbia
immediatamente risposto dicendo "Siamo qua". Bene, io credo che in tutto questo ci sia
qualcosa di preventivo, e aggiungo, lo dico agli amici e finisco ... beh, Franceschini è
Ministro, se ha dato il benestare io credo che Franceschini come Ministro non possa
dare il benestare così tanto per dare, perché se lo da soltanto per simpatia o se lo dà
perché è così, ma io credo che almeno i suoi tecnici hanno trasmesso al Ministro cosa
pensa di Graziosi, perché il Ministro, io credo, essendo un Ministro bianco rosso e
verde, non può firmare una nomina fine a se stessa, oltretutto sapendo che a Torino il
suo stesso partito è contrario a quella nomina? Io credo che Franceschini lo abbia fatto
coscientemente, conoscendo le capacità dell'uomo che è stato scelto. Per quanto ne so
io, l'uomo ha delle capacità, mi auguro che queste capacità sappia dimostrarle in
maniera tale che anche voi possiate cambiare idea su quella che è stata la sua nomina,
grazie.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie a lei, ha chiesto di intervenite il Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Mah, io intervengo brevemente solo per dire che, non entro nel
merito della questione dell'individuazione del nuovo Sovrintendente, perché non ho
sicuramente le competenze e non voglio ... così ... dare giudizi sulle figure professionali
di persone che hanno un loro percorso, e tantomeno anche sul fatto che possano aver
lasciato dei buchi - tra l'altro sfido chiunque forse a valutare chi non abbia gestito delle
fondazioni liriche con delle passività - poi si può ragionare anche su questo. Però quello
che invece lamento, effettivamente, è la modalità con cui questa situazione è stata
gestita. Vede Assessora, da quello che lei oggi ci ha raccontato, tutto è stato causato da
un'accelerazione di un processo che era in qualche modo in essere, e che quindi ha
determinato una gran fretta nella valutazione e nel prendere questo tipo di decisione.
Però sono state decisioni che, come già è stato detto da alcuni che mi hanno preceduto,
non sono state in qualche modo anche condivise. Allora, una istituzione come il Teatro
Regio, che è comunque un'istituzione a livello territoriale di eccellenza, non è solo il
teatro di Torino, ma è il teatro che rappresenta tutto questo nostro territorio, e che in
qualche misura è proprio l'eccellenza di quello che noi possiamo produrre a livello di
cultura, richiede forse che ci sia una progettualità, ma nel senso di un'idea, di
prospettiva, di sviluppo su quello che è la sua funzione e quello che deve assolvere. In
questi due anni io francamente è la prima volta che ne sento parlare del Teatro Regio.
Abbiamo avuto sì una mozione presentata da un Consigliere, dal Consigliere Giovara,
che è in fase ancora articolata, di discussione, che sicuramente propone dei temi anche
interessanti, a mio modo di vedere a volte anche velleitari, ma che comunque li pone, e
su cui si sta probabilmente valutando, io poi non so dire se sia preferibile un (inc.) il
modello alla tedesca, il modello anglosassone, però vorrei che l'Assessore ci dicesse
rispetto a quello che è il contesto della città, che è il contesto di Torino, che è la storia
del Teatro Regio per Torino, quella che è l'idea di sviluppo di un teatro, una Fondazione
lirica, che non rischi poi di diventare un teatro nazionale, ma di una Fondazione di
quello spessore, di quei livelli, e ci dice se oggi abbiamo individuato questa persona
perché è quella che meglio si confà a quella idea che noi abbiamo, perché è quella che
meglio ha risposto nei colloqui che avremo avuto a quella che era una nostra idea.
Invece questo non l'abbiamo sentito. Abbiamo sentito che bisogna decidere in gran
fretta e che questo ha determinato quindi il fatto di trovare una persona, anche forzando
la mano e anche andando contro un parere che, per carità, non era scontato e non era
richiesto che fosse unanime, ma che sicuramente poteva essere maggiormente condiviso
e maggiormente concertato. Peraltro, mi fa piacere sentire che la Sindaca sentirà e udirà
il 12, le maestranze e gli artisti, ma mi risulta che da parecchio tempo, anche gli artisti,
hanno chiesto all'Assessora di incontrarla però questo poteva avvenire anche prima,
anche per avere quel tipo di loro parere che poteva aiutare anche l'individuazione nella
scelta. Quindi, in sostanza, io non trovo ... non mi esprimo sulla persona e lasciamolo
lavorare, certo che preoccupa pensare che in un colpo solo abbiamo decapitato
quest'istituzione nelle tre maggiori figure apicali: il Sovrintendente, il Direttore artistico
e il Direttore musicale; poi che le cose fossero collegate perché cadendo uno cade anche
l'altro, poi sicuramente è sembrato di cogliere che vi fossero anche dei dissapori, ma
però questa situazione è una situazione che lascia delle preoccupazioni, e quindi andava
gestita con un minimo più di ponderazione e di misuratezza. L'impressione è quella di
aver agito comunque in fretta, volendo proporre questa scelta, ci affacciamo ad un
periodo in cui probabilmente ancora per un tempo non proprio breve non avremo un
governo, forse si poteva anche accettare di aspettare una settimana, e avere una
situazione che tenesse conto di una maggiore condivisione e una maggiore
partecipazione. Io credo che forse se lo meritava questa città, se lo meritava
l'istituzione, se lo meritavano quei 300 dipendenti che lei ha citato, e indubbiamente
sarebbe stato un risultato che avrebbe dato un contributo alla città un pochino più di
livello, nell'ottica di non dire "Questa è un'istituzione e adesso la gestiamo noi", ma
nell'ottica proprio di dire "Questa è un'eccellenza a cui stiamo puntando e vi facciamo
capire che questo è il modello che abbiamo in testa e per questo stiamo facendo queste
scelte".

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie, ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovara.

GIOVARA Massimo
Io ringrazio tutti gli intervenuti, mi fa molto piacere che ci sia questo grande interesse,
lo dico veramente e senza ironia, nei confronti della Fondazione Teatro Regio, spero
che tutti quanti collaboreremo ... la mozione che ho presentato qualche tempo fa, ed è
già stata presentata in Commissione, è stata rimandata di nuovo in Commissione, anche
su suggerimento del collega Tresso, io spero che ci sia un contributivo fattivo anche in
quell'occasione, ancora maggiore. È vero che si è data l'impressione di agire con fretta,
evidentemente il mondo della lirica italiana è estremamente complesso, e noi dobbiamo
ancora fare molta strada per conoscerlo un po' più a fondo, perché forse solo chi è
addentro al mondo della lirica lo conosce davvero. A giudicare dalle reazioni che ci
sono state in questi giorni, che io posso giudicare un po' scomposte, anche se in parte
giustamente preoccupate, capisco anche la fretta della Sindaca nell'arrivare ad una
soluzione. Volevo rispondere al collega Ricca rispetto alle cose che ha detto, che è da
un po' di giorni che io mastico e ... rispetto al danno fatto da Graziosi a Jesi, ha risposto
in persona il Sindaco, il danno non è attribuibile alla responsabilità di William Graziosi,
posso citare direttamente una lettera ... allora ... "Con grande piacere scrivo questa
lettera per presentare William Graziosi, raffinato esperto nella gestione della produzione
lirico-sinfonica. Durante gli anni di collaborazione con la Fondazione Pergolesi
Spontini, William Graziosi ha prodotto risultati significativi, sia in termini di qualità
artistica che di relazioni internazionali. Il teatro che ho l'onore di presiedere si è avvalso
dell'impegno di Graziosi come direttore esecutivo prima e amministratore delegato poi,
dal gennaio 2005 al dicembre 2017, durante i quali ha riscosso successi di pubblico e
critica specializzata e generalista, arrivando ad essere un modello di gestione virtuosa in
un ambito caratterizzato da difficoltà economiche continue e crescenti". Traduco: lui è
riuscito a gestire in maniera virtuosa un teatro che aveva difficoltà economiche
crescenti. Purtroppo questo non lo dico solo io, sembra essere un po' la situazione, un
po' come i comuni italiani, anche gli enti lirici seguono la stessa sorte. Rispetto
all'appunto sulle dimissioni di Noseda, io penso che bisogna smettere di dire questa
cosa perché abbiamo chiarito che c'è una legge che prevede che, se decade il
Sovrintendente, decade anche il Direttore, automaticamente. Quindi, non si è dimesso
nessuno, nessuno poteva dimettersi, era automatico. Rispetto alla situazione economica
ho sentito dire: "Abbiamo dato gli immobili nel 2011, l'alternativa era mandare in
dissesto l'ente". Io mi limito a dire che se l'alternativa era mandare in dissesto l'ente la
gestione precedente ha rischiato di mandare in dissesto l'ente, mi limito a dire questo,
grazie per l'attenzione.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie a lei. In conclusione ha chiesto di intervenire la Sindaca.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente, ringrazio anche tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Ci
tengo a precisare che sia io, sia l'Assessora Leon non siamo intervenute nel dibattito
giornalistico per scelta e per rispetto nei confronti del Consiglio Comunale sul cui ci
troviamo impegnati a riferire, e del Consiglio di indirizzo che la prossima settimana si
riunirà di nuovo. Lo dico perché credo che da un lato sia, come dire, un segno di
importante rispetto nei confronti del teatro, il dibattito che è emerso, le legittime
preoccupazioni che comprendo, che molti attori della nostra città hanno espresso. E
quindi questo non può che essere da stimolo rispetto, ovviamente, a chi oggi si trova a
dover affrontare una situazione sicuramente difficile. Dico altrettanto che, purtroppo,
quando inizia ... come dire, la vicenda giornalistica su un nome, in particolare nel
mondo culturale e della lirica, si tende sempre a schierarsi tra bianco e nero e
difficilmente, come su tutto, si può avere una visione, come dire, oggettiva rispetto al
lavoro che viene fatto da una persona se non si è all'interno dell'ente. Ora, io ribadisco
qui quello che ho detto in Consiglio di indirizzo senza entrare nel dettaglio: mi assumo
pienamente la responsabilità della scelta e della proposta che ho fatto, di Graziosi, nei
confronti ovviamente del Consiglio di indirizzo, e mi assumo la responsabilità perché
evidentemente penso che possa essere la persona giusta, se no non lo proporrei. Nessuna
istituzione, nessun rappresentante di istituzione proporrebbe una persona che riterrebbe
non essere all'altezza. Mi assumo anche la responsabilità di aver accelerato il processo,
e qui vorrei chiarire, perché lo ha detto l'Assessora Leon, ma lo ribadisco: cosa significa
aver accelerato il processo? Quanto ha detto l'Assessora Leon è esattamente quanto è
accaduto, Consigliere Ricca. Ad ottobre, in modo del tutto riservato, insieme al
Sovrintendente, che ringrazio per il lavoro che ha svolto in tutti questi anni con
grandissima passione per il teatro, era evidentemente dopo 19 anni maturata l'opinione
condivisa che fosse opportuno ... in modo ovviamente condiviso, che si potesse
utilizzare questo anno che c'era, perché si immaginava in realtà una sua uscita, come ha
detto l'Assessora Leon, a giugno indicativamente, per iniziare un percorso che era
comunque un momento difficile per il teatro, perché capite comunque che quando si
arriva a così tanti anni di gestione, ad un equilibrio che, e vorrei fare pure una
precisazione, a mio parere si è rotto nel 2014, nel teatro, poi non voglio ripercorrere la
storia, ma ricordiamo tutti, soprattutto chi era in questo Consiglio, cosa accadde nel
2014, quando ci fu comunque uno scontro molto forte all'interno del teatro. Si decise
allora - e non voglio giudicare quella scelta - di inserire una persona terza che avrebbe
mantenuto gli equilibri, ma nel 2014 ci fu la prima grande crisi del Teatro Regio.
Allora, nelle condizioni in cui eravamo, avevamo deciso insieme al Sovrintendente
uscente di prenderci un po' di tempo, e quindi utilizzare questo anno, che ci sarebbe
stato, per gestire una fase comunque di transizione del teatro. Quanto accaduto,
oggettivamente ha cambiato lo scenario, e quindi perché la forzatura nei confronti del
Consiglio di indirizzo, se così la vogliamo chiamare, io non ritengo sia tale, e la
forzatura nei confronti del teatro rispetto alle dimissione dell'ex Sovrintendente, che
forzatura non è stata? Perché evidentemente quando emerge un fatto straordinario, e
cioè di un potenziale ... non equilibrio di bilancio - e poi tornerò anche su questo - è
chiaro che diventa necessario intervenire con una nuova programmazione che significa
raccogliere le tre sfide che dovrà raccogliere il nuovo Sovrintendente, e quindi questo sì
che mette, a mio avviso, la necessità a chi presiede l'ente di dover accelerare in modo
tale che ci sia una guida che si assuma pienamente la responsabilità del nuovo percorso
che dovrà essere fatto, e cosa intendo per "nuovo percorso"? Primo: raccogliere la sfida,
non semplice, dell'equilibrio finanziario dell'ente. Io, anche, devo dire, ho colto con
sorpresa, è la prima volta che sento dire qui in Aula che nel 2012 ... 11, adesso non
ricordo l'anno, si rischiò il dissesto, e lo dico perché ... quando quest'Amministrazione
l'anno scorso ha effettuato un taglio importante, sicuramente, sul settore culturale, ma
ha garantito delle risorse fisse, e quindi le ha stabilizzate ... sembrava quasi che noi
stessimo facendo una follia. In realtà abbiamo applicato lo stesso ragionamento, anzi, al
contrario, abbiamo detto: "Immobili non ne diamo più perché è peggio, perché poi alla
fine metti una pezza, ma dopo tre anni, che è da quando ci siamo noi, adesso i nodi
vengono al pettine, diamo delle risorse finanziarie, garantiamo su quelle risorse e su
quelle risorse dobbiamo costruire un modello culturale". Venendo alla questione del
Regio, al Teatro Regio noi abbiamo garantito per tutti i prossimi anni, quindi in ottica di
programmazione triennale, la stessa cifra, che sono 4 milioni di euro. Ricordo peraltro
che il Teatro Regio è l'ente che non ha subìto tagli dall'Amministrazione. Aggiungo di
più: siccome questo teatro è un teatro a cui noi tutti teniamo e tutta la città tiene,
l'Amministrazione quest'anno si farà carico, e lo sta facendo, anche di stanziare risorse
aggiuntive per intervenire sul palcoscenico, perché c'è la necessità di fare un
investimento strutturale che non è stato fatto negli anni precedenti. Quindi, io vorrei
rassicurare che quello che è stato fatto da parte mia come Presidente dell'ente è solo ed
esclusivamente nell'interesse del Teatro Regio, che dovrà innanzitutto raccogliere la
sfida finanziaria, perché è come un elastico, lo tiri, lo tiri, lo tiri e poi rischia di
rompersi, e abbiamo parecchi segnali, a parte la questione finanziaria di cui sono
responsabili anche gli enti locali, quindi non è una questione politica; gli enti locali in
generale, i ritardi nei pagamenti ... ne abbiamo parlato tante volte, hanno generato
sostanzialmente dei costi finanziari che in parte sono più alti dei contributi che vengono
erogati, e questo evidentemente è una follia. La questione dell'immobile ha inciso
parecchio nel caso del Teatro Regio, ha inciso in modo molto significativo il fatto che si
decise nel 2015 e nel 2016 di anticipare l'utilizzo delle risorse triennali, perché sapete
che c'è un fondo triennale, e cosa accadde? Nel 2015 si anticipò la quota 2016 sul 15,
nel 16 venne anticipata quella del 17, nel 2017 non c'era più la quota, e quindi si è
creata una difficoltà strutturale. Nel frattempo l'ente, sostanzialmente, non è stato
riorganizzato. Quindi, la prima sfida sarà sicuramente mettere in equilibrio l'ente, ma
non perché qualcuno si diverta a farlo, ma perché per dare, come abbiamo fatto su
Fondazione Torino Musei, c'è stata sicuramente una fase difficile, ma però per dare
continuità ad un ente bisogna riuscire ad intervenire per far sì che possa essere, dal
punto di vista strutturale, non in emergenza, prima sfida. La seconda sfida: allora, io
non sono esperta di lirica e quindi non faccio il mestiere che non è il mio e sicuramente
sarà compito del nuovo Sovrintendente, affiancato da Galoppini, ... rivedere
sostanzialmente l'offerta, ma a me sembra evidente che la sfida che noi abbiamo, e si
parlava degli abbonati, sicuramente il tema degli abbonati, ma è il tema del pubblico; se
noi guardiamo i numeri in modo freddo e facciamo un'analisi dei numeri, negli ultimi
anni la situazione della biglietteria e degli incassi non è migliorata, e quindi ci si
dovrebbe interrogare su che tipo di pubblico abbiamo e come possiamo allargare la
platea del pubblico, perché questo poi è un effetto anche, ovviamente, finanziario dal
punto di vista dei conti. La terza sfida è sicuramente riuscire a garantire e mantenere
quello che è lo standard, comunque, internazionale, le professionalità e competenze che
ci sono all'interno del teatro. Io credo che un teatro come il nostro, grazie, devo dire, al
lavoro che è stato fatto, perché è inutile negare il lavoro che è stato fatto, certo che è
stato fatto un lavoro, però bisogna anche pensare a quali sono i punti di debolezza che
esistono e mettere a posto quelli che sono i punti deboli dell'ente. In questo momento i
punti deboli dell'ente non sono sicuramente le professionalità, le competenze, il teatro
in quanto persone che lo compongono, ma certamente la parte finanziaria. Allora, quello
che io dico è: dal punto di vista anche della programmazione artistica sicuramente
dobbiamo mantenere il livello, sicuramente dobbiamo permettere alle professionalità
che sono all'interno dell'ente di continuare a crescere e far conoscere il teatro all'estero,
ma bisogna anche tornare in un'ottica per cui, come è stato fatto, deve esserci una
gestione finanziaria più oculata, che significa, come abbiamo fatto nell'ultimo
Consiglio, che non è che qualcuno non vuole fare le tournée, giusto vista la polemica
giornalistica che c'è stata negli ultimi giorni. Non è che qualcuno non vuole fare le
tournée, ma le tournée le facciamo se riusciamo a coprirle dal punto di vista finanziario,
come ha detto l'Assessora Leon nello stesso Consiglio di indirizzo. Alcune tournée sono
state autorizzate, altre no perché c'era un disavanzo strutturale della tournée stessa.
Quindi io credo che in un'ottica anche corretta nei confronti del teatro e per la gestione
oculata del teatro sia necessario essere, ovviamente, più attenti anche da questo punto di
vista. Quindi io credo che il tema di che teatro ci sarà e che teatro vorremo sarà un tema
che sarà condiviso dal nuovo Sovrintendente, Galoppini, il teatro stesso, che sono i suoi
lavoratori; perché il teatro sono i suoi lavoratori, e credo che dovremmo affrontare la
grande sfida dell'equilibrio tra una gestione che sia dal punto di vista finanziario
corretta, dall'altro lato, ovviamente, una programmazione culturale che sia all'altezza di
un teatro che negli anni è cresciuto, e aggiungo una cosa: in questo momento lo sforzo
del Consiglio di indirizzo, in particolare della Sindaca, è concentrato sul riuscire a non
chiudere in disavanzo il bilancio 2017, e tutto l'impegno che il Consiglio di indirizzo sta
mettendo è per riuscire a non chiudere in disavanzo il 2017 e il 2018, perché questo
elemento è fondante per il futuro del teatro. Sappiamo benissimo che cosa significa per
una Fondazione lirica avere un disavanzo, eventuale, di bilancio. Stiamo lavorando
affinché questo non accada, e voglio ringraziare peraltro tutti i membri del Consiglio di
indirizzo che stanno lavorando, ovviamente, in quest'ottica, e credo quindi che quello
che serva in questo momento al teatro - e io ringrazio anche per i toni della discussione
di oggi, in particolare le Minoranze - quello che serve oggi al teatro è riuscire a
ricostruire un clima sereno nelle difficoltà in cui siamo, evidentemente, mettere un
punto e ripartire con due obiettivi chiari: equilibrio finanziario e programmazione che
sia all'altezza del teatro. Purtroppo, e dico purtroppo, avremmo preferito, credo
chiunque avrebbe preferito avere una situazione finanziaria più semplice, non ce
l'abbiamo, ma io credo che questa sia una sfida che dobbiamo raccogliere e trasformare
in un'opportunità, è possibile? Io credo di sì. Io credo che sia possibile perché ci sono
delle leve che si possono attivare e che non sono state ancora attivate, e sono certa che
la nuova squadra che si metterà a disposizione grazie, ribadisco, al lavoro fatto negli
anni e grazie a che cos'è il teatro, sarà in grado di raccogliere questa sfida. Quindi io
spero che da domani, da dopodomani, si possa davvero iniziare a parlare senza
pregiudizi di che cos'è il teatro che vogliamo e di come vogliamo portare il teatro a quel
risultato. Le condizioni ci sono, spero che si possano lasciare alle spalle tutte le
polemiche, a me non interessa neanche tornare a dire come, chi ... come è stato fatto il
buco, non è questo il punto - sempre che questo buco ovviamente ci sia - non è questo il
punto; il punto da oggi è che tipo di teatro vogliamo e come lo costruiamo. La Città sta
mettendo tutto il suo impegno per mettere a posto dal punto di vista finanziario l'ente,
intervenire insieme alle Fondazioni bancarie per non andare in disavanzo e permettere al
teatro di continuare a crescere. C'è bisogno, però, di maggior serenità, e io questo
chiedo a tutte le persone che in qualche modo hanno interesse nel teatro e credono nel
bene del teatro, grazie.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie a lei.
Abbiamo concluso la parte del Consiglio Comunale dedicata alle comunicazioni.
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