Interventi |
PAOLI Maura Grazie Presidente. Io ringrazio la Consigliera Artesio per la pazienza avuta; avevo chiesto io stessa di sospendere la mozione ormai più di un anno fa, e l'avevo chiesto non perchè fossimo contrari a trovare un modo per garantire l'accesso alle prestazioni e ai servizi sanitari delle persone, a dei nuclei in emergenza abitativa, ma perché questa mozione andava a toccare un tema che è molto complesso, ovvero quello della residenza, come è stato anche detto, delle famiglie che a causa della crisi occupano abusivamente i numerosi alloggi vuoti presenti nella nostra città. Quindi, la richiesta della sospensione doveva permetterci di presentare una proposta che non toccasse solo l'accesso alle prestazioni sanitarie e soprattutto che non si limitasse a chiedere, alla fine, a un altro ente di attivarsi, ma che ci permettesse di attivarci come Comune e andasse a risolvere anche problemi legati alla scuola, per l'emergenza abitativa, ai sevizi cimiteriali, ai cantieri di lavoro, e, insomma, a tutti quei problemi che si presentano quando manca la residenza e credo sia importante sottolineare che la residenza non serve solo al cittadino, ma è interesse nostro, del Comune, sapere chi c'è in città e dove, per la sicurezza, per esempio, o anche per far pagare le tasse. Il problema del divieto della residenza per chi occupa, nasce dal Piano Casa di Renzi del 2014, in particolare all'Articolo 5, che collega, infatti, la possibilità di chiedere e ottenere la residenza e l'allacciamento delle relative utenze non più soltanto alla dimora abituale nel luogo dichiarato, come, peraltro, definisce anche il Codice Civile, decretando che la residenza non è un diritto, ma è un dato di fatto, ma anche all'annuale abusiva occupazione dell'immobile in cui si dichiara di avere la residenza, stabilendo che gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge. E ci tengo a dire che questo articolo, oltre ad andare in contrasto con l'Articolo 54 del Codice Penale, cioè la non punibilità di chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo di un danno grave alla persona, non tiene neanche conto della crisi, delle motivazioni che hanno spinto queste famiglie ad occupare e io credo che questo determini un costo sociale per la città, che non ci possiamo permettere. Detto questo, la nostra proposta tarda ad arrivare, ma come detto anche in Commissione, con lo strumento della Consulta per l'emergenza abitativa avremo modo di approfondire e discutere il tema, che è molto sentito, perciò, in attesa di questo percorso, ben venga iniziare con la proposta della Consigliera Artesio, che voteremo favorevolmente. |