Interventi |
IMBESI Serena (Vice Presidente) Chiedo alla Consigliera Artesio sul punto 15 se intende discuterlo, prego. Quindi, la proposta di mozione: "Accesso alle prestazioni e ai servizi sanitari delle persone e dei nuclei in emergenza abitativa" ARTESIO Eleonora Ho atteso alcuni mesi per la valutazione da parte del Consiglio, presumibilmente perché la sollecitazione che vi è contenuta potrebbe essere declinata in forma anche più ampia di quella in cui io l'ho originariamente costretta, nel senso che l'aspetto che ho teso a sottolineare è il tema della tutela della salute, ma potrebbero essere presi in considerazione, come rischio di esercitare diritti primari, anche le tematiche relative ai rapporti con le istituzioni scolastiche. Stiamo parlando della condizione di quei nuclei familiari, i quali, non ancora nelle condizioni di ottenere il riconoscimento di una situazione di bisogno, a fronte della quale il sistema dell'emergenza abitativa e della solidarietà sociale, possano corrispondere soluzioni abitative adeguate, si trovano in condizioni di occupazione temporanea degli alloggi, ma accanto agli elementi che possono essere di valutazione sociale e politica dei percorsi di occupazione delle abitazioni non utilizzate, che appartiene ad altri ambiti di giudizio e soprattutto a sfere di autorità, che di volta in volta possono vedere in campo l'Agenzia Territoriale per la casa, piuttosto che l'attivazione di iniziative di privati, qui si vuole sottolineare che queste persone, però, non perdono la condizione di necessità, ad esempio di accesso ai servizi sanitari, né possono non vedere tutelata la loro salute, che è evidentemente un bene primario per gli individui, ma è anche un interesse della collettività. Il non poter determinare la scelta del medico di famiglia e dal medico di famiglia poter accedere ai servizi ambulatoriali, in conseguenza del fatto che non si ha titolarità di una residenza, comporta delle conseguenze sulle persone, ma comporta anche delle conseguenze rispetto al sistema, perché queste persone si trovano, per poter accedere a questi servizi, nella condizione di avere come unica opzione quella dei servizi di emergenza e urgenza dei Pronto Soccorso. Quindi, la richiesta di questa mozione, che si limita all'aspetto sanitario, è quella di definire, da parte dell'Amministrazione Comunale un elemento di residenza virtuale, a cui le persone possano iscriversi, ai fini di accedere almeno alle prestazioni di carattere sanitario di base. Dopodiché, so bene che gli indirizzi virtuali già esistono, che non sempre si ricorre a questi indirizzi virtuali per i timori che possono essere collegati, da un lato allo stigma, dall'altro lato ad eventuali ulteriori valutazioni da parte dei servizi sociali, tuttavia credo sia ineludibile il tema della tutela della salute di queste condizioni familiari e sociali. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, ha chiesto di intervenire la Consigliera Paoli, che ne ha facoltà per cinque minuti. PAOLI Maura Grazie Presidente. Io ringrazio la Consigliera Artesio per la pazienza avuta; avevo chiesto io stessa di sospendere la mozione ormai più di un anno fa, e l'avevo chiesto non perchè fossimo contrari a trovare un modo per garantire l'accesso alle prestazioni e ai servizi sanitari delle persone, a dei nuclei in emergenza abitativa, ma perché questa mozione andava a toccare un tema che è molto complesso, ovvero quello della residenza, come è stato anche detto, delle famiglie che a causa della crisi occupano abusivamente i numerosi alloggi vuoti presenti nella nostra città. Quindi, la richiesta della sospensione doveva permetterci di presentare una proposta che non toccasse solo l'accesso alle prestazioni sanitarie e soprattutto che non si limitasse a chiedere, alla fine, a un altro ente di attivarsi, ma che ci permettesse di attivarci come Comune e andasse a risolvere anche problemi legati alla scuola, per l'emergenza abitativa, ai sevizi cimiteriali, ai cantieri di lavoro, e, insomma, a tutti quei problemi che si presentano quando manca la residenza e credo sia importante sottolineare che la residenza non serve solo al cittadino, ma è interesse nostro, del Comune, sapere chi c'è in città e dove, per la sicurezza, per esempio, o anche per far pagare le tasse. Il problema del divieto della residenza per chi occupa, nasce dal Piano Casa di Renzi del 2014, in particolare all'Articolo 5, che collega, infatti, la possibilità di chiedere e ottenere la residenza e l'allacciamento delle relative utenze non più soltanto alla dimora abituale nel luogo dichiarato, come, peraltro, definisce anche il Codice Civile, decretando che la residenza non è un diritto, ma è un dato di fatto, ma anche all'annuale abusiva occupazione dell'immobile in cui si dichiara di avere la residenza, stabilendo che gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge. E ci tengo a dire che questo articolo, oltre ad andare in contrasto con l'Articolo 54 del Codice Penale, cioè la non punibilità di chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo di un danno grave alla persona, non tiene neanche conto della crisi, delle motivazioni che hanno spinto queste famiglie ad occupare e io credo che questo determini un costo sociale per la città, che non ci possiamo permettere. Detto questo, la nostra proposta tarda ad arrivare, ma come detto anche in Commissione, con lo strumento della Consulta per l'emergenza abitativa avremo modo di approfondire e discutere il tema, che è molto sentito, perciò, in attesa di questo percorso, ben venga iniziare con la proposta della Consigliera Artesio, che voteremo favorevolmente. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, quindi non ho altri Consiglieri iscritti a parlare. Passo, quindi, alla votazione dell'atto. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 23, contrari 0, astenuti 0, la proposta di mozione è approvata. |