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LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Vede, Assessora Leon, la ragione per cui abbiamo presentato quest'interpellanza non è tanto entrare nel merito delle caratteristiche professionali del direttore Li Calzi, quanto piuttosto nell'evidenziare qualora ce ne fosse ancora bisogno, per noi è assolutamente chiaro, diciamo così, una leggerissima dicotomia tra un'impostazione filosofica che era quella della trasparenza delle decisioni che voi avete erroneamente sempre attribuito alla pubblicità attraverso bandi e invece in qualche modo una legittima, assolutamente legittima decisione politica, come ha ribadito lei nella sua risposta, nel mettere chi voglio io a fare le cose che voglio io. Questa procedura che ovviamente ha sotto alcuni aspetti una concezione proprietaria dell'istituzione che si rappresenta, che ben vi contraddistingue e che soprattutto ed è questo l'elemento più fastidioso usate geometria variabile a seconda di cosa vi conviene fare, per cui a seconda del tipo di nominativo che volete portare a casa scegliete la procedura. Legittimo, per la carità, legittimo, se non fosse che dal punto di vista squisitamente, diciamo così, politico è a nostro modo di vedere assolutamente da condannare. Vede, Assessora Leon, ben prima che lei sedesse sulla poltrona dell'Assessore alla Cultura il suo predecessore è stato letteralmente impallinato dall'attuale Sindaca Chiara Appendino per molto meno, per molto meno, cioè la Sindaca Chiara Appendino per muovere una critica frontale che ha prodotto interpellanze, interrogazioni, poi abbiamo scoperto negli anni successivi chi gliele scriveva all'Appendino e perché gliele scriveva all'Appendino, per molto meno, che era quello di aver fatto un bando e in qualche modo non aver rispettato quanto la procedura selettiva bandita andava a definire, ci ha sostanzialmente tenuti inchiodati in quest'Aula per anni, anni, anni, allora quando lei arriva candidamente in Aula, io glielo riconosco e le riconosco anche, come dire, un'onestà intellettuale quest'oggi che le fa onore, Assessora Leon, lei ha sostanzialmente detto "noi siamo i padroni della Città e facciamo un po' cosa ci pare", legittimo, legittimo, poi la cosa strana che apprendiamo oggi la leggo su un noto quotidiano edito dal Partito Democratico che è il Corriere della Sera, forse lei non lo sa, ma il Corriere della Sera da un po' di tempo a questa parte ha un editore che è il Partito Democratico. In prima pagina nella cronaca torinese di oggi si dà conto di un interessantissimo scambio su Facebook, quindi per certi versi alla luce del sole, che candidamente fa il pari esattamente con le cose che diceva lei e cioè il cronista Gabriele Ferraris nel riportare in qualche modo alcuni stralci di come voi avete riportato in questi anni la peggior concezione della politica proprietaria delle istituzioni, sostanzialmente riporta uno scambio avvenuto in coda ad un suo post in cui il Li Calzi citato scrive "è vero, è lui - facendo riferimento al collega Giovara, che è qui presente in Aula - che mi ha presentato all'Assessora Leon, né io, né Diego Borotti - che deduco essere stato scelto dal medesimo Li Calzi sulla base di quanto lei oggi ha detto in totale assenza di evidenza pubblica in piena conformità allo Statuto della Fondazione Cultura, per la carità, noi su quello ci stiamo fino in fondo - abbiamo mai chiesto un incontro con lei per autocandidarci al Torino Jazz Festival. Qualche settimana fa Massimo - che penso sia lei, Consigliere Giovara - mi fa: "comunque ci tengo a dirti che mi faceva piacere che tu e diversi altri musicisti poteste conoscere Francesca, ma guarda che non ti ho scelto io, ti ha scelto esclusivamente lei", e sui rapporti con Giovara Li Calzi precisa: "io e lui - facendo riferimento al Consigliere Giovara - siamo più colleghi che amici avendo realizzato alcuni spettacoli insieme qualche anno fa, lui è attore e regista ed io musicista", ma che bello, ma che fantastica, simpatica compagnia di giro che c'è al Comune di Torino, io non so se i colleghi della Minoranza Consiliare avete amici musicisti o che vogliono fare attività culturale a Torino, bene, abbiamo capito che il meccanismo è il seguente: c'è un Consigliere Comunale presenta i suoi amici all'Assessora e si trova nominato direttore del Torino Jazz Festival. Attenzione, lei, Assessora, ha usato l'espressione che la nomina risponde alle esigenze del mondo del jazz torinese, ha usato esattamente queste parole, allora se tanto mi dà tanto, deduco che noi dovremmo rivolgerci al Consigliere Giovara, attore e collega di teatro del regista e musicista scelto per la direzione del Torino Jazz Festival e da questo punto di vista chiederemo anche noi appuntamento al Consigliere Giovara qualora dovessimo presentare una progettualità di carattere culturale, sperando che pur non avendo lavorato con lui, onestamente io chiedo scusa, Consigliere Giovara, lei non si offende, io sono poco pratica di teatro, non ho traccia... LO RUSSO Stefano ...della sua produzione artistica, ma è un problema mio, da questo punto di vista chiederemmo a lui, Assessora Leon, se effettivamente in questa Città nell'impero appendiniano e nella concezione proprietaria che avete del mondo culturale vale tutto e conseguentemente le famiglie e gli amici degli amici lavorano e i cosiddetti, come dire, le persone che non sono all'altezza vengono lasciate a casa. |