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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Aprile 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2018-00972
"RIFIUTI ALIMENTARI" PRESENTATA IN DATA 16 MARZO 2018 - PRIMA FIRMATARIA TISI.
Interventi
PATTI Federica (Assessora)
Buongiorno a tutti. Allora, riguardo all'interpellanza, al primo punto dell'interpellanza
relativamente ai rifiuti alimentari se corrisponde al vero quanto segnalato dalle scuole in
realtà agli uffici non risultano se non di rado, è successo qualche volta che ci siano dei
rifiuti consistenti nelle scuole perché di solito pane e frutta che non vengono distribuiti
vengono in realtà dati via, mentre invece per quel che riguarda il secondo punto, quindi
quale attività la Città ritiene di poter sostenere al fine di evitare sprechi e recuperare
beni alimentari preziosi e diffondere conseguenti messaggi educativi sul valore del cibo
credo che sia necessario fare una premessa, nel senso che possono essere recuperati
esclusivamente eventuali alimenti non distribuiti ai bambini, i cibi caldi cucinati o
freddi avanzati nei vassoi degli utenti, quindi nei piatti non possono pertanto essere
riutilizzati per motivo igienico-sanitari, il servizio Gestione Ristorazione Scolastica
attua le seguenti modalità operative con l'obbiettivo della riduzione degli sprechi a
monte della distribuzione dei pasti. Le azioni sono individuate per la riduzione degli
sprechi riguardano questi aspetti, l'introduzione del sistema di prenotazione a
pagamento puntuale dei pasti con controlli sull'esattezza del numero dei pasti
effettivamente prenotati, questo ha consentito di abbassare molto gli sprechi,
rivalutazione delle grammature dei piatti con la revisione delle porzioni di alcuni
ottemperando così al progetto ministeriale "occhio alla salute", mantenendo sempre
costanti i limiti di assunzione raccomandata di nutrienti raccomandati dalla Società
Italiana Nutrizione Umana (SINU) e dall'Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e
Nutrizione (INRAN), l'elaborazione di menù condivisi con insegnanti e rappresentanti
della commissione mensa incrementando la consapevolezza delle scelte alimentari
corrette ed adeguate. Azioni invece per il recupero dei pasti non consumati, il recupero
del pane e della frutta in base alla legge del buon samaritano, che è una Legge
Regionale 155/2003, si organizza la raccolta di pane e frutta non distribuiti nelle mense
scolastiche delle scuole primarie e secondarie di primo grado cittadine che con
l'intervento delle ditte affidatarie vengono recuperati e distribuiti ad enti assistenziali
della Città. Il recupero è limitato al pane ed alla frutta perché queste sono derrate che
non necessitano di attrezzature refrigeranti o riscaldanti per la loro conservazione o
consumazione. Animali da affezione, il Servizio Gestione Ristorazione Scolastica
autorizza il recupero delle derrate alimentari non distribuite da parte di associazioni per
la protezione di animali iscritti all'Albo Regionale ai sensi dell'articolo 10 Legge
Regionale 34 del '93. Poi ci sono altre iniziative, nell'anno 2010 dalla collaborazione
con l'Assessorato all'Ambiente, Regione Piemonte e Associazione Banco Alimentare
del Piemonte ONLUS è nato un progetto che oltre a stimolare prioritariamente gli utenti
del servizio ad un consumo consapevole del pasto e quindi a diminuire la produzione di
rifiuti derivanti dai pasti non consumati a non distribuiti aveva l'obbiettivo di destinare i
pasti non distribuiti ad enti e associazioni benefiche, pertanto i pasti non distribuiti ad
esclusione di pane e frutta nelle mense di cinque scuole della Circoscrizione 7 fino
all'anno scolastico 2013/'14 sono stati ritirati e consegnati alla società per gli asili
notturni Umberto I ONLUS di Torino che si era dotata delle necessarie apparecchiature
per la distribuzione di tali pasti alla mensa benefica serale. Dal mese del marzo 2013 si
era sperimentato un percorso per ampliare il numero delle scuole in cui ampliare il
recupero dei pasti non distribuiti a favore delle famiglie in difficoltà coinvolgendo le
Circoscrizioni, i dirigenti scolastici e le Commissioni mensa. Affinché conseguono però
i risultati auspicati azioni e progetti come quelli sopra descritti devono essere sempre
supportati da un'adeguata funzione educativa, il progetto dei cibi di cui alla lettera A,
cioè il primo che ho letto denominato "la pietanza non avanza", era stato realizzato
anche grazie alla collaborazione delle famiglie dalla formazione degli insegnanti delle
scuole coinvolte. Questi ultimi una volta adeguatamente formati avevano svolto azioni
nei confronti dei bambini per il consumo consapevole del pasto che consisteva
nell'assaggio dei piatti proposti e successivamente qualora l'assaggio fosse stato gradito
a consumare l'intera porzione. In caso di mancato gradimento il cibo non veniva quindi
conferito nei rifiuti, ma conservato nei contenitori per essere trasferimento all'asilo
notturno Umberto I previa l'adozione di particolari attrezzature. Il progetto molto
complesso era stato adeguatamente finanziato dalla Regione anche per l'acquisto di
apparecchiature riscaldanti, abbattitori di temperatura e forni di riattivazione, entrambi i
progetti sono stati quindi successivamente sospesi uno in ragione del fatto che non si
avevano abbastanza in realtà avanzi, sia per i costi che in realtà erano eccessivi rispetto
al cibo che poi si riusciva a trasferire e a diciamo redistribuire. Nel capitolato attuale in
vigore ci sono alcune clausole con relativi costi ed oneri a carico degli aggiudicatari
relativi al recupero e gestione delle eccedenze alimentari a favore sia di associazioni
benefiche, sia delle strutture di ricovero animali, quindi questo è uno degli aspetti che
abbiamo considerato anche nel nuovo bando ristorazione. Semestralmente gli
aggiudicatari sono tenuti ad elencare la tipologia, la quantità dei prodotti alimentari, i
metodi di produzione ed origine di prodotti acquistati allegando a tale elenco la relativa
documentazione, nonché a dichiarare la quantità approssimativa dei prodotti alimentari
non consumati nel corso del semestre rilevato e le misure intraprese per ridurre tali
quantità con l'obbiettivo primario di contrastare gli sprechi alimentari.

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