Interventi |
MENSIO Federico Grazie Presidente. Sì, io intervengo, a parte per collegarmi a quanto già detto anche dai colleghi, tra l'altro, sarebbe bello che chi firma una mozione fosse in Aula a discutere, non solo firmarla. Abbiamo presentato, insieme ai colleghi Sicari e Sganga due emendamenti, già discussi in parte in Commissione, anche con la presentatrice, prima firmataria, perché il tema è non solo il tema dei migranti, ma soprattutto chi sono queste persone, cioè, ad oggi non esiste un riconoscimento ufficiale da parte della Comunità Internazionale di rifugiati ambientali per i quali, spesso, veniva ricordato in Commissione, sono rifugiati per motivi economici, o come ricordava la Consigliera Artesio, per motivi di guerre, guerre fatte proprio per appropriarsi di quelle terre ancora fertili o di quelle terre che sono ancora salvaguardate dai cambiamenti climatici, da una parte, dall'altro il tema è anche quello della relazione causa-effetto, le cause dei cambiamenti climatici, spesso, si possono ritrovare all'interno delle nazioni, diciamo, più progredite o più consumistiche, se vogliamo chiamarle così, ma gli effetti sono decisamente su più larga scala e vanno a colpire proprio quei Paesi che hanno delle difficoltà a pianificare un adattamento o una, come dire, un sistema non solo di adattamento, ma anche di riduzione degli effetti di questi cambiamenti climatici, che spesso sono fenomeni intensi e molto brevi: tifoni, uragani, oltre a quello che ricordava già il collega Sicari, dell'innalzamento dei livelli del mare. In questo senso vorrei ricordare, come abbiamo detto anche in Commissione, che ci sono grosse organizzazioni che oggi stanno dicendo, già dal 2013 dicono che il problema dei migranti ambientali sia un problema mondiale, di proporzioni vastissime. Nel 2013 la Banca Mondiale aveva puntato l'occhio, puntato, diciamo, i riflettori, non soltanto l'occhio, sul Bangladesh, dicendo che, entro il 2050 30 milioni di persone del Bangladesh saranno costrette a spostarsi, prima internamente al loro stesso Paese e poi probabilmente, anche al di fuori, ricordando che il Bangladesh ha un confine con l'India che, sostanzialmente, è blindato da un muro e quindi lo spostamento verso l'interno delle popolazioni più costiere, più verso i fiumi che tenderanno a scomparire, per l'innalzamento dei fiumi, creerà un problema anche di spostamento delle persone da quel Paese verso altri Paesi. In secondo luogo, recentemente, la Banca Mondiale ha fatto un report, sempre sul 2050, dove per tre grandi aree, quelle subsahariane, sud est asiatico e l'America Latina, anche lì si individuano problemi di migrazioni, prima interne, poi, successivamente, verso l'esterno, perché, ovviamente, il Paese, gli stessi Paesi non potranno supportare l'emigrazione di 140 milioni di persone. Detto questo, fa un po' specie anche vedere certe cose che appaiono nel nostro Paese e non solo. Apprendo che, ad esempio, due giorni fa, no, scusate, il 12 di aprile, la Lega ha fatto, ahimè, a Verona, un Tavolo, una Conferenza dal Tema: "Climatismo, la nascita di una nuova ideologia", cioè, il tema era, Lega basta balle sul clima, questo citano gli organi di stampa. Ora, negare che ci sono dei problemi a livello mondiale, di questo tipo, è negare un'evidenza, io capisco che lo possa fare uno come Trump, però anche che lo possano fare i nostri politici, questo incomincia a diventare problematico Quindi, noi, come già detto, voteremo convintamente sì a questa mozione, i due emendamenti sono per costituire due gruppi di lavoro, uno che ci auguriamo abbia sede a Torino, che possa fare, come dire, da riferimento, per individuare quali sono i requisiti per i migranti, per essere individuati come migranti ambientali … MENSIO Federico … e l'altro per far sì che ci sia un Tavolo, anche qui, un gruppo di lavoro, che studi proprio questi causa-effetto da dare, come dire, supporto, al precedente Tavolo, per individuare quali aree verranno colpite nei prossimo anni, grazie. |