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TRESSO Francesco Grazie Presidente. Ma, Assessore Giusta, la qualità della sua risposta non fa che dare ragione delle preoccupazioni che hanno spinto a presentare questa preoccupazione e a chi, come me, a condividerla. Questa lunga elencazione di dati che lei ci ha fornito, in cui, ostinatamente, difende questa modalità di assegnazione del bando, non ha voluto minimamente entrare nel cuore di quello che è il problema che noi abbiamo cercato invano di porle, cioè, il fatto che qui si sta maneggiando un tema molto delicato, molto serio, che è quello di assegnazione di contributi pubblici, come è stato detto, e voi l'avete valutato al pari di quella che è la retorica, appunto, della democrazia diretta, quella che, appunto, assegna con un click la possibilità di fare scelte, in questo caso, sul territorio, e davvero lei ci viene a dire che questa è stata anche una modalità e che ha ricevuto il plauso del Ministero ed è stata, quindi, valutata positivamente. Ma siamo sicuri che al Ministero abbiano capito come avete organizzato il bando e quali sono stati, effettivamente, i criteri che avete posto? Bando che, peraltro, io me lo sono letto con cura, non era scritto male sull'assegnazione del punteggio e dei criteri che valutavano l'offerta sotto il profilo tecnico, per cui questo spiace ulteriormente, perché scade quello che è, viceversa, un lavoro fatto con cura, di valutazione di quelli che erano i meriti tecnici delle proposte presentate. Ma lei ritiene davvero che vada posta sullo stesso piano quella che è la capacità di fare marketing sociale, con la capacità di elaborare una progettualità, con la capacità di sviluppare delle tematiche e proporle sotto forma di progetto? Ma quando tutti noi siamo bombardati da richieste sui social, da Facebook, e sappiamo bene che si compra questo tipo di performance sulla possibilità di ottenere, più o meno, gradimento e questo, ripeto le sue parole testuali, è mettere tutti nelle stesse condizioni di ricevere voti? Ma lo ritiene davvero? Ci ritiene così ingenui da pensare che anche lei abbia questo stesso tipo di opinione? Ora, anche il fatto, se vogliamo, banalmente, di non aver previsto, nella richiesta di dati per la profilatura, minimamente un CAP, quando te lo chiedono anche quando telefoni per avere informazioni sulla lavastoviglie, ma, voglio dire, ma non interessa proprio a nessuno avere una mappatura anche di quelle che sono state le possibilità di esprimere voti e avere un minimo di informazione su chi ha partecipato a questo tipo di procedimento? E non mi dica che non c'era la possibilità di rendere, poi, in maniera sicura, la privacy sul dato. Peraltro, dico questo perché mi stupisce come venga, come è stato fatto notare, data la possibilità di esprimersi sull'assegnazione di fondi pubblici per lo sviluppo di progettualità sulle periferie, che è stato un tema centrale proposto da questa Amministrazione, ugualmente agli abitanti di Torino, come a quelli di Torino di Sangro, per citare un Comune che con noi, come ha ci ha ricordato il Consigliere Fornara, Fornari, chiedo scusa, Fornari, condivide il primato dell'avere silurato il Revisore dei Conti. Però, voglio dire, allora, mi consenta, Assessore, però siamo coerenti, perché quando in Commissione, non più tardi di tre settimane fa, abbiamo discusso una mia mozione, in cui chiedevo di allargare il perimetro di possibilità di presentare istanze e petizioni al Sindaco, ma non dicevo anche agli abitanti della Calabria, ma dicevo a quelli della prima cintura, proprio perché vengono a fruire di servizi che sono erogati dalla città stessa, e mi è stata fatta tutta una serie di elaborate controdeduzioni, proprio per evitare di dire: "No, però non possiamo allargare questo perimetro", e poi andiamo a votare l'assegnazione di soldi pubblici, come giustamente detto, (incomprensibile) della città di Torino, per essere spese sulla città di Torino, a un perimetro che è esteso, addirittura, a livello nazionale, se non mondiale? Forse, perché, visto che non c'era nessun filtro, chiunque poteva votate. Ecco, allora, mi sembra che il livello di risposte che lei oggi ci ha fornito, sia quantomeno imbarazzante, proprio perché non ha voluto, credo, a questo punto, scusate il bisticcio di parole, volutamente entrare nel merito della discussione, ha voluto darci dei tecnicismi che, francamente, eludono a quello che è il motivo per cui l'interpellanza è stata posta e ulteriormente, ribadisco, mi sembra che vengano applicate, ancora una volta, due pesi e due misure, ovvero, un'incoerenza su quella che è la qualità della democrazia, applicata con dei metodi di partecipazione che, di fatto, non garantiscono assolutamente questa possibilità di perequazione tra tutti quelli che possono partecipare a un processo così importante, che, peraltro, possono disporre di fondi pubblici. |