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ARTESIO Eleonora Grazie. Io rispetto l'autorevolezza di chi è stato chiamato, con una consultazione elettorale, a governare una città, ma raramente ho trovato la risposta della Giunta così indisponente come quella dell'Assessore di oggi, e, quindi, non all'altezza dell'autorevolezza di governo. È vero, l'Interpellanza Generale sottoscritta era molto puntuta, ma è anche vero che i Capigruppo avevano chiesto di ricevere una nota scritta sugli aspetti più tecnici da recapitare prima dell'inizio del Consiglio Comunale, in modo tale che si potesse accantonare tutto quello che riguarda l'approfondimento di tipo tecnico e discutere della sostanza dei dubbi sollevati dall'Interpellanza. Si è preferito non far pervenire la nota tecnica, diffondersi sugli aspetti tecnici, peraltro, come risposta alle parti dell'Interpellanza e aggirare il problema sostanziale. E questo dico che è proprio indisponente, questa risposta, per una serie di ragioni. Sono arrivata nel mandato di questa Amministrazione e ho passato circa due mesi a vedere il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle rimpallarsi il merito del progetto AxTO. I primi, perché si trattava di preparazione di materiali alla candidatura e di governo connotato dalla loro Maggioranza, e i secondi per avocare alla propria capacità quello di aver messo insieme i progetti trovati nei cassetti e aver fatto una scelta politica che non era la concentrazione in un ambito territoriale, ma la procedura da agopuntura. Ora, dopo negazioni dell'attività di indirizzo politico del governo, scopriamo che anche il più particolare bando delle misure del progetto AxTO, è da ascriversi all'approvazione del Ministero competente. Consentitemi, non è che i Ministeri fanno comodo quando si deve far discendere da un loro parere, da una loro autorizzazione, l'approvazione dei progetti e poi, viceversa, il finanziamento ministeriale nazionale lo si nomina il meno possibile, e, davvero, devo dire, per esperienze di altri progetti, dubito che i Ministeri abbiano esaminato i codicilli delle modalità procedurali e abbiano fatto discendere il parere favorevole da questo, e questo è il primo tema. Ma è, questo, come dire, un tema di irritazione soggettiva, rispetto al fatto che non ci dovrebbe essere ipocrisia nei comportamenti politici. La questione che, invece, a me sembra molto seria, e che vorrei sottoporre alla vostra attenzione, è proprio un concetto secondo il quale si è ridotta una modalità di consultazione on line, l'avvio e la valutazione e il coinvolgimento su progetti di riqualificazione urbana, che riguardano interventi innovativi in ambito sociale e culturale. Non volete accogliere l'opinione della Consigliera Artesio? Provate a chiedere a qualunque esperto di sviluppo di comunità in ambito sociale, di procedure partecipative in ambito urbano, di progettazione educativa e culturale, e vi diranno tutti che la costruzione di progetti come questi, a maggior ragione, la loro capacità di trasformazione e di innovazione, dipende da una cosa che si chiama relazione, e la relazione non la si fa schiacciando il tasto di un computer, tantomeno indotti da una campagna martellante. Anch'io ho ricevuto sulle mie pagine Facebook di invito a sostenere questo o quel progetto, schiacciando "Mi piace". La relazione è qualche cosa che significa aver maturato un rapporto con un territorio e con i soggetti che quel territorio abitano, in quel territorio intervengono. Una relazione si costruisce quando si presenta un progetto mostrando i partner, gli alleati, quelli con i quali si sono condivise già esperienze, segnalando quelle realtà che non erano mai state contattate, che si è andati a cercare e alle quali si è presentata un'ipotesi di lavoro, si è concertato insieme un modo di fare e di procedere. È come se l'Assessore alle Attività Educative proponesse, Per crescere in Città, sottoponendo ad un indifferenziato elemento di consultazione pubblica il programma delle attività didattiche rivolte alle scuole. Io sono francamente esterrefatta di come di come si immiserisce il concetto della progettazione in ambito sociale, educativo e culturale. E allora non mi preoccupa la piattaforma, non mi preoccupa tanto l'anagrafe di quelli che hanno votato, mi preoccupa il modo con il quale voi pensate all'idea di coinvolgimento e di coprogettazione sociale, questo è l'aspetto grave di questa triste, per me triste, esperienza. |