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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 10 Aprile 2018 ore 16,00
Paragrafo n. 5
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-00759
NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) - PERIODO 2018-2021 (ARTICOLO 170, COMMA 1, DEL D.LGS. N. 267/2000). APPROVAZIONE.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Si tratta di un emendamento che richiama un impegno che era già stato rappresentato
durante la discussione del programma di mandato della Giunta Appendino e che aveva
ricevuto dalla Giunta la richiesta di poter sospendere l'immediata esecutività di questa
proposta per consentire all'Amministrazione di approfondire la tematica e trovare i
risvolti organizzativi più adeguati. Effettivamente, dal luglio del 2016 all'aprile del
2018 non abbiamo fatto dei passi in avanti rispetto a queste ipotesi, per cui vale la pena
di capire se è da archiviarsi per ragioni che ovviamente l'Amministrazione motiverà o
se, semplicemente, si tratta di dare un impulso ad un impegno che invece si ritiene di
poter condividere. Che cosa dicevamo nella discussione del programma di mandato e
poi anche nell'atto allegato? Richiamavamo la possibilità di applicare, nel contesto
torinese, quello che in altri contesti europei - faccio riferimento oltre che ai paesi del
Nord Europa, in modo particolare alla situazione berlinese - è ormai una consuetudine
accreditata, vale a dire il fatto che per pensare le politiche della Città in un'ottica di
accessibilità queste politiche debbano essere rivisitate con gli occhi dei diretti interessati
e poiché le singole persone vivono la Città in una modalità differente, a seconda della
loro condizione, questa condizione deve essere resa esplicita e il punto di vista deve
essere espresso a partire dal posizionamento di ciascuna persona nel rapporto con la
Città. È innegabile che la differenza primaria nella capacità di utilizzare la Città, nel
sentirla propria, nel partecipare alla trasformazione è la differenza di genere. E quindi
proponevo la costituzione del gender city manager, esperienza dicevo che in altre città
europee è più che acclarata. Si tratta di sottoporre all'ottica di genere le deliberazioni
che trasformano sul piano urbanistico, trasportistico, sociale le caratteristiche della
nostra Città. L'Assessore Giusta mi aveva anche, credo di non svelare nessun segreto,
rappresentata una prima bozza di lavoro in questa direzione, quindi io qui chiedo, si
vuole costituirlo e allora adottiamo nel Documento di Programmazione questo indirizzo
oppure si ritiene che altre misure siano più efficaci, che non sia necessario, che la
capacità di accogliere le differenze e valorizzarle sia già adeguata nella nostra Città e
non ci sia bisogno di questa scrittura e lo si dichiari.

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