Interventi |
ARTESIO Eleonora Si tratta di un emendamento che richiama un impegno che era già stato rappresentato durante la discussione del programma di mandato della Giunta Appendino e che aveva ricevuto dalla Giunta la richiesta di poter sospendere l'immediata esecutività di questa proposta per consentire all'Amministrazione di approfondire la tematica e trovare i risvolti organizzativi più adeguati. Effettivamente, dal luglio del 2016 all'aprile del 2018 non abbiamo fatto dei passi in avanti rispetto a queste ipotesi, per cui vale la pena di capire se è da archiviarsi per ragioni che ovviamente l'Amministrazione motiverà o se, semplicemente, si tratta di dare un impulso ad un impegno che invece si ritiene di poter condividere. Che cosa dicevamo nella discussione del programma di mandato e poi anche nell'atto allegato? Richiamavamo la possibilità di applicare, nel contesto torinese, quello che in altri contesti europei - faccio riferimento oltre che ai paesi del Nord Europa, in modo particolare alla situazione berlinese - è ormai una consuetudine accreditata, vale a dire il fatto che per pensare le politiche della Città in un'ottica di accessibilità queste politiche debbano essere rivisitate con gli occhi dei diretti interessati e poiché le singole persone vivono la Città in una modalità differente, a seconda della loro condizione, questa condizione deve essere resa esplicita e il punto di vista deve essere espresso a partire dal posizionamento di ciascuna persona nel rapporto con la Città. È innegabile che la differenza primaria nella capacità di utilizzare la Città, nel sentirla propria, nel partecipare alla trasformazione è la differenza di genere. E quindi proponevo la costituzione del gender city manager, esperienza dicevo che in altre città europee è più che acclarata. Si tratta di sottoporre all'ottica di genere le deliberazioni che trasformano sul piano urbanistico, trasportistico, sociale le caratteristiche della nostra Città. L'Assessore Giusta mi aveva anche, credo di non svelare nessun segreto, rappresentata una prima bozza di lavoro in questa direzione, quindi io qui chiedo, si vuole costituirlo e allora adottiamo nel Documento di Programmazione questo indirizzo oppure si ritiene che altre misure siano più efficaci, che non sia necessario, che la capacità di accogliere le differenze e valorizzarle sia già adeguata nella nostra Città e non ci sia bisogno di questa scrittura e lo si dichiari. |