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FORNARI Antonio Grazie Presidente, io avevo preparato un primo intervento sul Bilancio, poi un altro su una mozione di accompagnamento al Bilancio, che è un po' il tema fondamentale, che è stato già ripreso da alcuni Consiglieri. Sul Bilancio mi preme sottolineare solo alcune questioni che sono state ribadite anche precedentemente, la riduzione di 24 milioni di euro delle spese, e la questione che, secondo me, è fondamentale, è quella che non c'è in questo Bilancio nessun aumento di tassi o tributi, è un Bilancio in cui ci sono delle difficoltà, che abbiamo sottolineato. Non aver aumentato alcun tributo comunale, è un segnale che deve essere sottolineato e che merita obiettivamente un plauso all'Amministrazione. Alcune questioni che sono state indicate, riportate precedentemente, le code delle anagrafi, ne abbiamo parlato in Commissione qualche settimana fa. Qualcuno ieri diceva che nelle Commissioni si fa poco, invece, in quella Commissione in cui c'era l'Assessora Pisano, è stato chiarito come mai in queste settimana, a Torino, ma non solo a Torino, ma nella maggior parte delle città italiane, ci sono state delle code alle anagrafi, magari è bene ribadirlo, perchè qualche Consigliere, magari, o non era presente in quella Commissione, o era disattento. La procedura quest'anno è cambiata, quindi, per fare la carta d'identità elettronica, bisogna registrarsi al portale del Ministero. Per alcuni giorni il portale del Ministero è stato bloccato, quindi, non c'era la possibilità nemmeno di prenotare. In più, la procedura della nuova carta d'identità elettronica prevede, lo hanno spiegato gli uffici, una procedura che raddoppia i tempi allo sportello. Se, prima, per fare una carta d'identità, occorrevano 15 minuti, ora ne occorrono 30, questo, è chiaro, porta ad avere maggiori code. In più, oltre a questo, il numero delle macchine per stampare la carta di identità elettronica, è ridotto, perchè da Roma, siccome la procedura è nazionale, da Roma hanno mandato poche macchine che stampano la carta d'identità elettronica, quindi, più di tanto, il Comune di Torino non può prendere degli appuntamenti per fare la carta d'identità elettronica. Questo problema non lo ha segnalato solo Torino, lo ha segnalato, dico un nome a caso, il Sindaco della Città di Bari, Decaro, che è anche il Presidente dell'ANCI Nazionale, invitando il Governo a fornire ai comuni le macchine per poter stampare più carte d'identità elettroniche e, quindi, dare un servizio migliore ai cittadini, quindi, almeno su queste questioni, evitiamo di fare polemiche qui in Aula, o ci informiamo in Commissione, o lasciamo perdere l'argomento e passiamo avanti, perché, sennò, facciamo come qualcun altro, che ritira fuori il tema di SAGAT, anche questo lo abbiamo discusso quando c'è stata la riorganizzazione delle partecipate, senza stare a sottolineare che c'era qualcuno che nel 2012 aveva il 38% di SAGAT, ha preso e ha venduto il 28%, dicendo che non era importante, quindi, si poteva vendere quel 28%. Adesso, invece, ci dice che il 10% è fondamentale, no, non vendiamo questo 10%, prima il 38, non era importante, ed è stato venduto, adesso il 10 no, almeno il 10 teniamolo, teniamo il 10 per fare che cosa? Per nominare un membro su 11 persone all'interno di un Consiglio di Amministrazione, dove non ha nessun potere, perchè decide tutto l'amministratore delegato; nominiamo una persona che va lì, tanto per dare una poltrona a qualcuno, per poi che cosa decidere? Nulla, perché quella è una società privata, no, con il 10% cosa possiamo decidere in un Consiglio di Amministrazione? Zero, ricordando che le competenze degli aeroporti, dei porti, noi, per fortuna, non abbiamo porti, fortuna, o purtroppo, non abbiamo porti, però abbiamo un aeroporto sono di competenza regionale, quindi, magari, possiamo chiedere di nuovo alla Regione di intervenire, magari, per acquisire quel 10% di SAGAT, proprio in vista di una riorganizzazione degli aeroporti, magari verificando se, effettivamente, una regione, come Regione Piemonte, deve tenere due aeroporti e, magari, invece di investire solo su un aeroporto, in modo da diventare un unico hub regionale, quindi, poi a livello internazionale, questo su SAGAT. Poi qualcuno parlava di sviluppo, di idee di sviluppo. Io sottolineo solo un protocollo che è stato firmato nella Città di Torino da 14 partner sula guida autonoma. Non so quante altre città nel mondo abbiano formato un protocollo del genere, ma io sono andato a vedermelo, magari vi cito i 14 partner industriali che fanno parte di questo accordo: Fiat Chrysler, il Centro Global Propulsion Systems di General Motors, Ital Design, FEV Italia, ANFIA, le aziende della filiera Automotiv, Unione Industriale, il Politecnico di Torino, l'Università degli Studi, la Fondazione Torino Wireless, 5 T, TIM, Open Fiber e Unipol, alla faccia. Io direi che proprio qua non è che non si sta facendo nulla, qualcosa si sta facendo, magari, seguiamo le notizie, perchè, se non seguiamo le notizie, o magari le seguiamo in maniera superficiale, come per le code delle anagrafi, poi ci perdiamo anche i protocolli di intesa che riguardano lo sviluppo della città e la prospettiva per il futuro. Questo per quanto riguarda il Bilancio, poi ci sono altre questioni importanti. Però il tema che secondo me è fondamentale, in questo momento, mettere al centro del dibattito - ne parlava la Consigliera Artesio.- io ho partecipato a quel dibattito che c'è stato venerdì in Sala delle Colonne, interessante, che è proprio quello della rinegoziazione dei mutui del Comune di Torino. Perché il Comune di Torino ha un debito enorme, dovuto a degli investimenti, poi, sul tipo di investimenti ci sono sicuramente dei pareri contrastanti e se, attualmente, il Comune di Torino è tra le città del Nord Italia con la disoccupazione giovanile più alta tra le città in cui il numero delle imprese cresce, la differenza tra natalità e chiusura delle imprese è il più basso a livello del Nord Italia, probabilmente, tutti questi investimenti, che sono stati rivendicati in vari dibattiti, probabilmente, sono stati un po' errati, non propriamente centrati, perchè, a monte di investimenti enormi - e siamo la città d'Italia con il debito più alto per numeri di abitanti - questi investimenti, poi, in realtà, sul territorio non è che abbiano rilasciato molte ricadute, se poi i risultati sono quelli, basta andare a vedere i risultati macroeconomici, questi investimenti non hanno avuto un grande ritorno economico. Però qualcosina di buono c'è stato o, comunque, gli investimenti sono fondamentali. Sono fondamentali, perchè? E ritorno alla mozione di accompagnamento sul Bilancio che vi dicevo, perchè alcuni dati che sono stati riportati, i Comuni, negli ultimi anni, hanno contribuito più di tutti al risanamento dei conti pubblici, nonostante il contributo degli stessi al debito pubblico nazionale non superi il 2%, che è un dato in diminuzione. Nel periodo 2010-2016, i comuni hanno aumentato le imposte locali di 7,8 miliardi eppure dispongono di risorse inferiori di 5,6 miliardi, rispetto a quello che detenevano nel 2010. Dai dati della Ragioneria Generale dello Stato, in quel 2011-2015, il contributo alla riduzione del deficit pubblico fornito dagli Enti Locali, ammonta a circa la metà: 12,5 miliardi su 25, e ben 9 miliardi dal solo comparto comunale. Quindi, questa è la situazione che c'è stata in questi anni. Perché, però, nonostante la situazione attuale, sono importanti gli investimenti, non lo dico soltanto io, che sono un semplice Consigliere comunale, ma un report della Cassa Depositi e Prestiti, ha ribadito che la strategia operata ai danni degli Enti Locali, avviata dal governo Monti nel 2011, ha bloccato gli investimenti, e con essi la ripresa. In quasi 10 anni il debito delle amministrazioni centrali, è salito di 634 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali: Regione, Comuni ed ex Province, è sceso di 22 miliardi. Da quel momento, infatti, i vincoli più stringenti imposti dal patto di stabilità interno e i tagli ai trasferimenti correnti, hanno portato le amministrazioni locali a produrre avanzi di bilancio, senza però poterli usare. Attraverso una simulazione, i ricercatori hanno notato che, a parità di condizioni, se si fosse permesso agli Enti Locali di impiegare il surplus di bilancio in nuovi investimenti, al 2016 il debito PIL sarebbe sceso di 4 punti percentuali, quindi, è stato un errore clamoroso da parte dei governi precedenti: un'azione di austerity, solo puntata, esclusivamente, sui comuni. Quindi, il sistema dei comuni, oggi, si trova a far fronte, comunque, alle proprie funzioni istituzionali, che tendono, ad aumentare di giorno in giorno:dalla protezione civile alla sicurezza, al welfare, ai nuovi obblighi di legge, però, con minori risorse e senza margini di bilancio di cui dispongono lo Stato e le Regioni. Ribadire questo è necessario per comprendere e far comprendere il contesto e il perimetro entro cui oggi ci muoviamo. Hanno imposto ai comuni un sacrificio enorme, sproporzionato, e lo scontiamo nella gestione quotidiana. L'amministrazione comunale, però ha tra gli obiettivi anche quello di ridurre l'incidenza degli oneri finanziari, anche mediante operazioni di ristrutturazione o rinegoziazione del debito, nel rispetto della normativa vigente. Pertanto, è necessario ed urgente alleggerire i bilanci dagli oneri di ammortamento di finanziamenti nati anni fa, e quindi gravati da tassi di interesse che sono lontanissimi dai livelli attuali. Negli anni futuri gli Enti Locali saranno sempre più in difficoltà nel procedere alla chiusura della parte corrente del bilancio, in molti casi resa ancora più sofferta dall'aumento della percentuale di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, oltre che della contrazione del fondo di solidarietà comunale. Occorre, quindi, l'avvio di una ricontrattazione politica ed economica dei mutui contratti, chiamando in causa il Governo, sia in quanto diretto interessato, infatti l'81,4% del capitale sociale di Cassa Depositi e Prestiti è del Ministero, sia riguardo alla necessità di un provvedimento legislativo che modifichi, attraverso il ripristino dei tassi agevolati, le modalità di sostegno di Cassa Depositi e Prestiti agli Enti Locali. È evidente l'urgenza di ristrutturare il debito, in quanto rappresenta il maggior ostacolo a un'Amministrazione che voglia far ripartire la città, riavviando gli investimenti per i servizi sociali, trasporti pubblici, interventi utili alla riqualificazione della città, in particolare delle periferie. Tutto ciò premesso, con la mozione che, ovviamente voteremo dopo il Bilancio, noi vogliamo impegnare poi la Sindaca e l'Amministrazione - mi auguro che ci sia un largo consenso da parte di tutto il Consiglio Comunale - abbiamo la fortuna di avere due Consiglieri comunali che oggi non ci sono, ma che saranno in Parlamento nei prossimi mesi, come Fassino e Napoli, quindi, mi auguro che ci sia anche il loro impegno, perché poi serve l'impegno di tutti, affinché i Comuni tornino ad essere un po' il motore di sviluppo della nostra Nazione. Per fare questo, quindi, ci sarà bisogno sia del Governo, del Parlamento, il coinvolgimento dell'ANCI, perchè poi due sono le questioni fondamentali: rimodulare il debito degli Enti Locali, per consentire, appunto, il recupero di importanti risorse in bilancio e, quindi, una gestione più flessibile. In particolare, l'operazione di rinegoziazione dei mutui, l'allungare il periodo di ammortamento di alcune posizioni debitorie già rinegoziate, e utilizzare, liberamente, i risparmi di linea capitale derivanti da queste operazioni di rinegoziazioni dei mutui, e l'altro, appunto, avviare il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti verso gli Enti Locali, di tassi agevolati che consentano la rinegoziazione dei mutui contratti, adeguandoli, a valori di mercato e liberando in questo modo risorse finalizzate ad investimenti, a infrastrutture come: ambiente e Trasporto Pubblico Locale, servizi essenziali, e piccoli e grandi cantieri, nel futuro programma di governo. Quindi, ricapitolando, la rinegoziazione dei mutui e il rilancio degli investimenti, deve partire dagli Enti Locali e deve essere, sicuramente, un tema centrale, grazie. |