Interventi |
FERRERO Viviana Grazie Presidente, grazie anche alla Sindaca che è presente oggi con noi in Aula. Io sono contenta che sia stata scomodato Winston Churchill proprio perchè abbiamo, in qualche modo, ampliato il dibattito e l'interazione di noi con la Minoranza e non parliamo solo più di Rovazzi. Io quest'anno vorrei ripetere quell'intervento che feci l'anno scorso, che parlava di sviluppo sostenibile anche di pari dignità, nel proporre modelli di città, perché come abbiamo già detto, la città non si sviluppa solo con i grattacieli, con le grandi arterie, con i mega supermercati. Lo sviluppismo ha fallito, io quindi, non parlerò, non ripeterò che c'è lo sviluppo sostenibile, l'Olivetti, perchè noi abbiamo pensato di tenere conto delle reali e sostanziali esigenze dei cittadini. Io penso a quei cittadini che vanno riportati nell'azione politica e le politiche le abbiamo fatte, penso a Co-City, AperTo, PartecipaTo. Siamo il partito che ha superato numericamente il partito dell'astensionismo ed è una grande vittoria, se innesteremo, comunque, anche nella città di Torino quella partecipazione che è fondamentale. Parliamo di una politica puntuale di prossimità, di una politica di vicinanza. Il mio intervento è un intervento sostanzialmente politico, non voglio andare nel dettaglio del Bilancio, perchè la sottomissione al debito delle Amministrazioni la dobbiamo comunque superare, e come la possiamo superare? Affrontandola con coraggio e mi sembra che sia stato un atto di grande coraggio quello di non andare in predissesto. Premetto che è un atto di coraggio che io non condividevo neanche, perchè ritenevo che fosse veramente molto difficile riuscire a portare avanti quella politica di prudenza, che però poi, ha dato, finora, buoni frutti. Quindi, io non credo che si possa vivere di solo bilancio, ma tutti siamo capaci di grandi risorse, di fare grandi cose, e direi che il PD ha dimostrato, invece, in momenti in cui c'era una città ancora ricca e con tante risorse, ha fatto grandi disastri. Una città, quindi, su cui vogliamo lavorare; una città della qualità; una città, abbiamo detto, dei bambini e delle bambine; una città dalla visione dagli 80 centimetri, dal basso; una città che ha della sua identità culturale una unitarietà. La città che va manutenuta, da manutenere, che sappiamo che è una città che è in difficoltà, ma anche una capacità in grado di resistere all'assedio del debito; una città laboratorio, che con i beni comuni, con quella grande esperienza che stiamo sperimentando qua, a Torino, che deve essere un 'esperienza estesa su tutti i punti della città, quella dei beni comuni, perchè è una nuova forma di partecipazione della cittadinanza, e i beni comuni non hanno bisogno di denaro. Quindi, la contrapposizione non la vogliamo più declinare tra centro e periferie, perchè sa tanto di contrapposizione sociale tra ricchi e poveri, mentre sappiamo che ci sono la povertà, la povertà è un povertà grigia ed è un povertà che sta emergendo ovunque, ma anche a fare emergere la povertà è una grande presa in carico e una presa di responsabilità. Le Circoscrizioni svantaggiate ci sono, ma va fatta una mappatura che consiste proprio nel tenere insieme tutte quelle parti di città facendo dei sistemi filtranti tra le biblioteche, i beni comuni, le Case del Quartiere, i centri aggregativi, tutto quello che filtra, che mappa e che tiene insieme questa città. Una città che è cablata con Case del Quartiere, biblioteche e beni comuni; la città che viene ritessuta, in qualche modo, con il sistema sociale, quindi prudenza nel bilancio, ma grande forza nel capitale umano di cui la città dispone. Tutta l'attività che abbiamo fatto noi come Pari Opportunità, anche con le comunità straniere, tutte le attività che stiamo facendo con i centri di protagonismo giovanile, ecco, c'è tutto un lavoro che forse i numeri un po' scarni del bilancio non rappresentano, però c'è tutto un lavoro che viene e deve essere rappresentato in quest'Aula, veramente più silenzioso ma che comunque ci appartiene e appartiene al nostro modo di vedere la città. |