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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 10 Aprile 2018 ore 10,00
Paragrafo n. 5
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-00759
NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) - PERIODO 2018-2021 (ARTICOLO 170, COMMA 1, DEL D.LGS. N. 267/2000). APPROVAZIONE.
Interventi
APPENDINO Chiara (Sindaco)
Grazie Presidente, ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Mi dispiace
che non siano tutti presenti coloro che sono intervenuti, anche a lungo, replicherò,
comunque, e spero che avranno il tempo di andare a sentirsi, se avranno voglia,
ovviamente, la replica. Intanto, permettetemi di iniziare da un ringraziamento,
ovviamente, l'Assessore Rolando e tutta la Giunta che ha lavorato con grande dedizione
a questo Bilancio, non semplice, e un ringraziamento particolare agli uffici, al dottor
Lubbia e a tutte le persone delle varie Direzioni che hanno speso, ovviamente, tempo e
energie. Credo che abbiano approcciato questo Bilancio, non solo come un atto dovuto,
ma come è giusto che sia, come una forma di programmazione importante dell'Ente in
un momento molto difficile. Concordo con chi dice che il Bilancio deve essere
contestualizzato, perchè non si può paragonare un Bilancio di un piano di rientro, con
un Bilancio di 10 anni fa, dove non c'era un piano di rientro, dove c'erano delle leve
che si potevano utilizzare. Io credo, davvero, con grande fermezza, sennò non lo direi,
che questo Bilancio è il miglior Bilancio che questa Amministrazione potesse attuare in
queste condizioni. Le condizioni sono chiare, non credo di dire nulla di nuovo e non
voglio ripeterle. Le condizioni sono quelle di un piano di rientro e qui rispondo a
qualcosa che, ogni tanto, dice la Capogruppo Artesio, lo ha detto in Commissione, non
ho replicato allora, forse è stato detto in Aula, non ho sentito tutto l'intervento. Io sono
perfettamente consapevole che la scelta politica di attuare il Piano di rientro è tutta di
questa Amministrazione, intesa come Giunta e Maggioranza, e la rivendico e ne sono
perfettamente convinta, non voglio delegare a qualcun altro questa scelta, non mi
assumo, però, la responsabilità di che cosa ha portato questa situazione dei conti, mi
assumo la scelta, si potevano percorrere altre scelte, forse sì. Qualcuno ha detto anche
legittimamente, poco fa, che si poteva percorrere il predissesto. Io sono convinta della
scelta che abbiamo fatto e me ne assumo pienamente la responsabilità di quella scelta e
di cosa accadrà da qui ai prossimi 4, 5 anni del Piano di rientro e penso che sia la scelta
migliore e non perché sia divertente, evidentemente, attuare una politica di rigore, ma
penso che sia la scelta migliore, perchè è l'unica scelta che ci permette di tutelare, come
è avvenuto in questo Bilancio, da un lato, giustamente, le esigenze che ci sono, di
sviluppo di un territorio, in cui noi stiamo credendo e, dall'altro, le esigenze di tutela
delle fasce deboli. Faccio due esempi: senza il Piano di rientro non avremmo potuto,
perché saremmo, probabilmente, andati in predissesto, mantenere le agevolazioni ISEE,
di cui abbiamo ampiamente discusso in quest'Aula - ampiamente discusso in quest'Aula
- che oggi ci sono, perché con il predissesto, in automatico, si perde la legittimità e la
possibilità di mantenere le agevolazioni perchè vanno in automatico tutte le tasse e tutte
le imposte comunali, al massimo, cosa che già in parte ci sono, perché sappiamo
benissimo che l'IMU è al massimo, ma la leva che perdi, nell'ambito del predissesto,
qual è? Poter finanziare le agevolazioni. Quindi, consapevolmente abbiamo scelto il
pano di rientro per, da un lato - e faccio un esempio - tutelare le fasce più deboli.
Dall'altra parte, consapevolmente abbiamo scelto il piano di rientro, per poter utilizzare
quella poca leva che abbiamo di margine politico che abbiamo, per fare delle scelte. È
vero, in un Bilancio ci sono delle scelte. Ora, io credo anche, che da quello che ho
sentito, che, forse, la differenza non sta che qualcuno ha la visione e qualcuno non ce
l'ha, ma che ci sono visioni diverse, perchè se io sento dire dal Capogruppo del Partito
Democratico - e rispetto la battaglia politica che qualcuno stava facendo, perché è
legittima - che la ZTL è tornare indietro, per me, rivedere la ZTL è guardare avanti, per
me ragionare su una mobilità diversa è guardare avanti. Invece, mantenere una ZTL così
com'era, sperimentale, in modo, peraltro, assolutamente non congruo rispetto al resto
del mondo, io credo che invece sia guardare indietro, ed è bene che ci sia questo
dibattito, è bene, ma ci sono, semplicemente, due visioni diverse. Altro esempio:
AperTo, questo Bilancio riporta, ovviamente. tutte quelle che sono le politiche di
AperTo È una scelta ben precisa, abbiamo discusso tante volte anche in quest'Aula,
qualcuno diceva, dai banchi delle Minoranze, che per AperTo dovevamo decidere di
investire su un grande progetto. Noi abbiamo fatto una scelta diversa, che io continuo a
rivendicare. Forse si vede meno, ma stanno partendo questi piccoli interventi di
riqualificazione che riguardano lo spazio urbano, che riguardano, ovviamente, quello
che è il tema della coesione sociale, e che per noi sono importanti, quindi io non credo
che ci sia - ho fatto due esempi - una visione che prima c'era e oggi non c'è più,
semplicemente, ci sono visioni diverse, poi, su alcune cose saremmo d'accordo,
probabilmente, se vi parlo di, credo, spero - non l'ho sentito parlare, lo ha detto solo il
Consigliere Fornari - di rivedere, provare a ricostruire la filiera dell'Automativ, e
guardando alla guida autonoma, nell'ottica di riprendere la nostra filiera e rilanciarla,
credo, spero, credo che siamo tutti d'accordo su questo; è probabilmente un punto di
sviluppo in cui tutti crediamo, e grazie a questo, peraltro, si è creato un tessuto
commerciale ed economico, sociale, attorno a questo progetto importante. Però, non
accetto, o meglio, non condivido, l'idea che da una parte ci sia la realtà assoluta, una
visione assolutamente concreta e dall'altra parte non ci sia. Ci sono idee in parte
diverse, che si confrontano; visioni in parti diverse, visioni in parte simili. Altro
esempio: questo Bilancio prende atto di una scelta importante di questa
Amministrazione, che è non privatizzare GTT; abbiamo scelto di non privatizzare GTT,
e in questo Bilancio abbiamo fatto uno sforzo straordinario, perché ci sono risorse in
più, per tenere fede rispetto agli impegni che si sono presi con le aziende: GTT, con la
Regione Piemonte, grazie anche al lavoro, ovviamente, della Regione e il Governo e
tutti coloro che si sono messi a disposizione. Quindi, non è che non ci sono scelte
strategiche, ci sono scelte strategiche nel contesto in cui siamo. Faccio due numeri, due
numeri: l'Amministrazione, nel 2011, di qualunque colore fosse, poteva utilizzare o,
comunque, fare debito per certe cifre. Passiamo da - si dice perché le risorse non
vengono usate per investimenti - noi, quello che possiamo fare, ovviamente, lo
utilizziamo per gli investimenti, ma io vi do dei numeri: 2011, 75 milioni; 2012, 30
milioni; 2013, 238 milioni, grazie al DL 35; 2014, 211 milioni, DL 35; 22 milioni;
2014, sempre di nuovi mutui; 2015, 32 milioni di nuovi mutui e 66 milioni di DL 35;
2016, 42 milioni; 2017, 20 milioni; 2018, 5 milioni. Non perché in qualche modo, non
ci divertiamo a investire ma perché, evidentemente, nel contesto in cui siamo, non ci
possiamo più permettere di fare qualche debito che era stato fatto allora. È stato usato
bene o male, non è questo il punto, non voglio entrare in questa discussione. Però il
punto è che il quadro è diverso e quindi noi, con le risorse che abbiamo, cerchiamo di
fare il possibile. Consigliere Tresso, perchè non usiamo i 32 milioni di euro per fare
investimenti? La Corte dei Conti ci dice che c'è un disavanzo di 80 milioni, facciamo
un Piano di rientro, perché dobbiamo arrivare a colmare quegli 80 milioni. Ci permette,
grazie al Piano di rientro di utilizzare entrate straordinarie, per non avere un taglio secco
di 80 milioni e quindi quei 32 milioni, evidentemente, ci servono per spesa corrente,
perché, se non ci servissero per la spesa corrente. Ha ragione a dire, il Consigliere
Fornari, facciamo un emendamento, da dove prendiamo quei 32 milioni di euro, dove li
tagliamo? Io credo, onestatamente, che è bene discutere, ed è bene discutere delle
progettualità ma altra, scusatemi, baggianata che è stata detta, questa Amministrazione
non crede nella cultura e nel turismo: Ma guardate che questo Bilancio, sempre grazie al
Piano di rientro, è un Bilancio che non taglia più - come avevamo detto l'anno scorso -
un euro alla cultura. Non ci sono tagli alla cultura, non perché evidentemente l'altro
anno ci fossimo divertiti a farli, ma perché l'anno scorso abbiamo fatto un'operazione,
come facciamo su tutti i nostri enti, in cui abbiamo riportato degli enti che non erano in
equilibrio e quest'anno la Fondazione Torino Musei, mantenendo anche l'impegno che
è stato più volte ribadito da questo Consiglio Comunale, ovviamente, nel tutelare quella
che è l'occupazione, sta portando avanti delle politiche finalmente culturali, che non
sono solo più - come è stato l'anno scorso - una questione di gestione economica
dell'ente, e chiudo su una considerazione ultima, che città lasceremo? Credo che
ciascuno di noi, naturalmente, lavori, sennò, non saremmo tutti qui, perché lavoriamo
tutti per lasciare una città migliore di quella che abbiamo ereditato. Però, perdonatemi,
non esiste una città che può guardare al suo futuro se non ha i conti in ordine, ma non
esiste; non esiste perché è come non avere le fondamenta. Se noi vogliamo tornare ad
avere una città che è in grado di fare investimenti, come giustamente è stato detto, io
vorrei avere milionate per fare investimenti, ma non le ho. Se vogliamo creare una città
che può tornare a fare investimenti, deve avere un Bilancio sano, dove non dobbiamo
più ricorrere alle entrare straordinarie,per far la spesa corrente, ma deve essere un
Bilancio sano. Allora, stiamo lavorando per avere un Bilancio sano, che possa tornare a
fare investimenti, in modo strutturale. Peraltro, come diceva qualcun altro, negli
interventi precedenti, una città è sana quando una città è coesa, e guardate che gli
interventi che si stanno facendo anche grazie al regolamento beni comuni, come
venivano ricordati: Co-City, AperTo, sono strumenti che, probabilmente, non si
misurano poi in termini di PIL. È vero, non lo misuriamo in termini di PIL ma lo
misuriamo nella sfida che credo abbiamo tutti, tutte le forze politiche, di tutti i colori, di
tutte le sedi, di riavvicinare e creare un tessuto di partecipazione nei confronti della cosa
pubblica, perché se vogliamo tornare all'educazione civica, se vogliamo tornare a far sì
che le persone si sentano rappresentate, non da Chiara Appendino, non dal Movimento
5 Stelle, non è questo il punto, ma tornare a credere nell'Amministrazione, noi abbiamo
anche la responsabilità di costruire una comunità coesa e questo lo fai sicuramente con
politiche di sviluppo, con politiche di welfare, ma anche ricreando un tessuto che parte
da nuove sperimentazioni, come il regolamento beni comuni, come progetti che stanno
facendo su Co-City, dove le persone tornano a sentirsi parte attiva. Noi questa sfida la
stiamo provando a raccoglie poi si possono fare tutte le discussioni, legittime, è giusto il
metodo, è sbagliato il metodo, però è una sfida che credo anche noi tutti, Minoranza e
Maggioranza abbiamo di fronte a un tessuto sociale che tende a sfaldarsi. Ultima cosa e
chiudo, io credo, poi vedremo strada facendo, che questo Bilancio tenga insieme la
scelta politica che ci porteremo avanti nei prossimi anni del Piano di rientro, con tutto
quello che comporta e dall'altra parte, la necessità di far sì che questa città possa tornare
a crescere. I numeri, che diceva l'Assessore Rolando, in parte danno un certo ottimismo,
ma è evidente che c'è ancora una soglia di povertà enorme, e c'è ancora una crisi molto
forte che la nostra città - e non voglio entrare in questioni di responsabilità, lo abbiamo
detto tante volte - ha subìto più di tante altre città del Nord. Allora, è difficile per un
Ente che non ha capacità di spesa riuscire a far ripartire il tessuto commerciale e
produttivo. Sì è difficile, evidentemente, è una sfida che tutti stiamo raccogliendolo, io
credo che questo Bilancio la raccolga. Ultima questione, rispetto al debito, che è stata
sollevata. È evidente che è nostra intenzione e l'Amministrazione vuole rinegoziare il
debito, ma è altrettanto evidente che, nel momento in cui si rinegozia un debito, ci sono
più parti in causa. Allora, io credo, come ho detto più volte, l'ho sollevata anche più
volte in ANCI questa questione, lo abbiamo già discusso, anche più volte in questo
Consiglio, che il risanamento dei nostri conti e l'equilibrio in parte corrente che
andremo, in qualche modo, a maturare negli anni, debba passare da una rinegoziazione
del nostro debito, come debba passare da una revisione di alcun partite che riguardano i
nostri derivati. Ma è altrettanto vero che non è facile per soggetti che, in qualche modo
in predissesto, avere forza contrattuale, nel rivedere le proprie posizioni, e quindi, sì,
sono d'accordo con lei, Consigliera, ma come diceva il Consigliere Fornari, sicuramente
serve un intervento anche solo dal punto di vista nazionale. Perché, guardate che, lo
sapete meglio di me, nel momento in cui si decide di dilazionare su più anni un mutuo -
che è un elemento su cui bisogna intervenire in caso di rinegoziazione - l'Ente Locale è
debole nel fare questa operazione. Quindi, qualsiasi atto, documento, scelta che faccia
questo Consiglio, credo tutto, che aiuti questa Amministrazione sia nei confronti
nazionali, sia nei confronti locali, sia nei confronti regionali,e tutti gli attori coinvolti,
che ci aiuti ad avere maggiore forza nella riorganizzazione dei debiti, noi ci siamo, ci
stiamo già provando; ad oggi, evidentemente, non ci siamo ancora riusciti, non è
semplice. Quindi, ben venga, sono assolutamente d'accordo con voi, e anche in ANCI si
è discusso questo, peraltro, credo che l'abbia discusso anche l'ex Sindaco Fassino
quando era Presidente di ANCI. Più volte si è sollevata questa cosa ed è sentita non solo
a livello locale, torinese, a livello di tutti i comuni, perchè è vero che in momenti di
crisi, come stiamo vivendo, in parte di ripresa, bisogna interrogarsi ma a livello
nazionale, sul fatto che su chi sia il modello di sviluppo sul territorio. Io credo che noi
siamo tutti qui, abbiamo scelto di fare i Consiglieri comunali, il Sindaco, perchè
crediamo tutti nel fatto che sia l'Ente territoriale il motore di sviluppo, ma questo si
deve tradurre, a un certo punto, in scelte a livello nazionale, quindi, quante risorse
vengono date agli enti, quanti strumenti dati agli enti per, ad esempio, rinegoziare i
debiti, come viene accantonato l'FCDE, sono scelte che ricadono su di noi. Quindi io
auspico, come tanti altri comuni, come ha già detto ANCI anche in passato, come
continua a dire, che il prossimo Governo riprenda in mano il tema dei rapporti con gli
Enti Locali, credo che sia una questione trasversale forse una delle prime cose che
potrebbe, forse, mettere d'accordo tutte le forze politiche. Permettetemi di chiuder con
un ringraziamento al Collegio dei Revisori dei Conti per il lavoro che ha fatto, per la
disponibilità e per il tempo che ha dedicato, insieme agli uffici, e ringrazio tutti i
Consiglieri che sono intervenuti e procederemo dopo ai singoli emendamenti, darò
parere successivamente, grazie.

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