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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Aprile 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 10

Comunicazioni della Sindaca su "Mancata partecipazione della Città al bando europeo su progetti di contrasto al terrorismo".
Interventi
GIUSTA Marco (Assessore)
Buongiorno Presidente. Allora, proviamo a ripercorrere un po' i fatti su questa vicenda,
che, in qualche maniera, è passata agli onori della cronaca con molte inesattezze. Il 31
gennaio, in una riunione con i miei uffici, veniamo messi a conoscenza dell'opportunità
di un bando europeo, con scadenza il 15 marzo - ricordiamocelo, scadenza 15 marzo -
perché, poi, ritornerà successivamente. Lo stesso giorno, il mio staff scrive all'Ufficio
delle Relazioni Internazionali, per capire la fattibilità di questo progetto. Le Relazioni
Internazionali danno disponibilità ad un incontro il 12 febbraio. Relazioni
Internazionali, durante l'incontro, appunto, del 12 febbraio, affermano correttamente di
non poter fare da capofila, ma solo da partner; si inviano diverse mail per capire se è
possibile agganciarsi a qualche progetto, come normalmente avviene. Tutte le città che
contattiamo, rispondono quello che abbiamo risposto noi: i tempi sono ristretti per fare
da capofila a progetti di questo genere. Il 22 febbraio ci viene girata una email del
direttore della rete EFUS, che ci propone di fare da partner a un loro progetto. La loro
deadline, consideriamola bene, la loro deadline, per chiudere il partenariato il 26,
ovvero, 4 giorni dopo, il lunedì, 4 giorni dopo, con sabato e domenica in mezzo. Di
fatto, per rispondere, ci sono meno di 48 ore. Sempre il 22, Relazioni Internazionali,
immediatamente, si attiva per chiedere informazioni alla città di Nizza sulla rete EFUS;
città di Nizza che ha formato un documento, un partenariato contro la radicalizzazione
che, in qualche maniera ci interessa e con il quale avevamo già dei contatti. Lo stesso
giorno, anzi, scusate, il giorno dopo, Nizza ci risponde che la rete EFUS è affidabile - è
una rete che non conoscevamo - al tempo, pertanto, la richiesta viene inoltrata gli uffici
di competenza. Il 27, visto che non sono ancora arrivate le risposte rispetto agli uffici di
competenza, che dovevano identificare delle persone, se erano disponibili, delle persone
al livello del progetto, che parlassero inglese, eccetera, eccetera e che non fossero già
caricate su altri progetti. Noi scriviamo a EFUS, per chiedere se c'era la possibilità di
avere una proroga della deadline, non la deadline del bando, ma una deadline che aveva
dato il presentatore. Nel frattempo noi, come uffici, il 2 marzo diamo la possibilità di
entrare all'interno di questo partenariato. Il 5 marzo, non avendo ancora ricevuto riposta
da EFUS, ricontattiamo EFUS per chiedere la possibilità di partecipare come partner. Il
6 Marzo, differente, quindi, dal 15 marzo, però, il 6 marzo il direttore di EFUS risponde
che ormai è tardi e che, quindi, terranno sicuramente in conto Torino per i prossimi
progetti, cosa che sta avvenendo, anche questo sta avvenendo, teniamocelo a mente.
Ora, alcune piccole considerazioni, perché, quando, giustamente, si parla di questi temi,
anche se poi balzano agli onori della cronaca con: "Torino perde X euro", in realtà, non
è proprio così. Cominciamo dal dire che Torino non ha mai visto nessun tipo di
progetto, per cui noi potremmo, in qualche maniera, aver avuto interesse a delle attività
legate a questo progetto, ma non abbiamo mai visto né il progetto, né la divisione del
budget, c'è, semplicemente, stato detto. "C'è un possibilità di partecipare". Quindi,
partecipare a un bando, tra l'altro, poi non vuol dire neanche vincerlo, e non vuol dire
nemmeno che quei 700.000 euro arrivino tutti al componente che fa da partenariato a
questo progetto. Di solito arrivano cifre molto inferiori, che, inoltre, non si traducono
mai in cash per il Comune, ma che coprono una serie di attività, come: voli, viaggi,
affitti, catering, alberghi, e altre cose di questo genere. Altra piccola considerazione:
ogni anno escono decine, se non centinaia, di bandi, se il Comune partecipasse a tutti i
bandi di questo genere, noi non faremmo altro dal mattino alla sera. Un'ultima cosa,
anzi due puntualizzazioni precise, rispetto, però, alla notizia che era uscita. Le
motivazioni che sono partite dai miei uffici per velocizzare la partecipazione al bando,
non erano legate all'arresto di presunti jihadisti, come è stato scritto nell'articolo, ma ai
fatti di Macerata, anche perché, per noi, questa forma di terrorismo, è particolarmente
importante da considerare. I fatti legati all'arresto dei jihadisti arrivano quasi un mese
dopo dallo scambio delle mail, e che, quindi, erano assolutamente oltre la scadenza del
bando. Nel frattempo, comunque siamo andati avanti. In queste settimane è in corso di
finalizzazione l'iter da parte della Città per aderire alla rete EFUS e alla rete Italiana
FISU, che è la controparte italiana della rete EFUS, con la quale si sta già valutando
delle proposte progettuali in comune. Quindi, su questo tema, ci siamo. Il fatto che non
abbiamo manifestato l'interesse nei tempi, non del bando, ma nei tempi che ci venivano
prospettati da una rete con la quale non avevamo ancora rapporti, ma li stiamo
allacciando adesso, in qualche maniera, non la vedo come una cosa così negativa,
avremo altre possibilità e avremo altre iniziative da mettere in campo.

GIUSTA Marco (Assessore)
Io ringrazio del dibattito, degli interventi che sono venuti prima di me, anche con la
Consigliera Tevere, con cui stiamo lavorando alacremente su questo argomento. Ora, io,
visto che le notizie di giornale non erano forse così corrette, per cui hanno tratto in
inganno, anche relativamente alle informazioni che sono passate, preferisco chiarire che
su questo tema il Comune di Torino sta lavorando, sta lavorando alacremente, anche
senza bisogno di soldi. Stiamo costruendo tutta una serie di azioni, ne cito alcune: il
protocollo che stiamo facendo con la Garante delle persona private della libertà; con il
Lorusso e Cutugno; con il Ferrante Aporti, per la presenza di persone con diverse fedi
all'interno dei carceri, per l'assistenza spirituale, che riprende un progetto già avviato
dalla ex Consigliera Diletta Berardinelli della Circoscrizione e che, in qualche modo,
vuole riattivare questo progetto. Abbiamo avuto un incontro con il Prefetto per la stessa
progettualità all'interno dei CIE, che adesso non si chiamano più CIE, ma non mi
ricordo il nuovo nome, CRP, forse, non mi ricordo, e stiamo lavorando anche all'interno
di altre reti per costituire un'azione diretta contro il radicalismo. Ora, però, cerchiamo di
fare anche il punto della situazione: cosa intendiamo quando parliamo di radicalismo?
perché anche su questo io preferirei avere molte opinioni: il Tavolo, in questo momento,
infatti, è rallentato; non fermo, ma rallentato, perché serve un'azione, diciamo così,
informativa per costruire la narrativa della delibera. Per avere un più ampio margine
possibile all'interno di questa narrazione, stiamo chiedendo all'Università e, nello
specifico, a due docenti dell'Università degli Studi di Torino, di darci una loro opinione,
un loro parere; stiamo, quindi, formulando una lettera, che dovrebbe partire in questi
giorni di incarico nei loro confronti, per la scrittura e la revisione anche di una parte in
narrativa. Un'altra persona che ci ha mandato anche dei contributi, per…,
probabilmente, mandato una lettera, adesso vedremo un po' come continuare questo
tipo di collaborazione. Ci sono tanti tipi di radicalizzazioni, tanti tipi di
fondamentalismi, non ne vogliamo guardare solo uno, ma ne vogliamo guardare tanti.
Chiudo ricordando che l'Assessorato e gli uffici che ho l'onore di dirigere, in qualche
modo, hanno, ciascuno, presentato progetti europei, progetti nazionali e li hanno vinti
tutti, quindi, non è che non stiamo facendo le politiche senza i soldi, laddove c'ò la
possibilità di prendere soldi. Dove c'è la possibilità, dove ci raccontano bene i progetti,
dove abbiamo, magari, più di 48 ore di tempo per riuscire ad agganciarci a delle
progettualità in essere, in qualche modo riusciamo a tener dentro tutte questa cose.
Ultimissima puntualizzazione, non sono passate due settimane dalla richiesta di notizie,
ma è passata una settimana, perché l'articolo è di sabato scorso. Abbiamo voluto
proprio stampare e revisionare tutte le mail che sono state scambiate in quei giorno, per
dare la piena risposta, più attenta e precisa possibile. Grazie.

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