Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Possiamo procedere con l'ordine dei lavori, le comunicazioni alla Sindaca: "Mancata partecipazione della Città al bando europeo su progetti di contrasto al terrorismo". Risponde l'Assessore Giusta, prego. GIUSTA Marco (Assessore) Buongiorno Presidente. Allora, proviamo a ripercorrere un po' i fatti su questa vicenda, che, in qualche maniera, è passata agli onori della cronaca con molte inesattezze. Il 31 gennaio, in una riunione con i miei uffici, veniamo messi a conoscenza dell'opportunità di un bando europeo, con scadenza il 15 marzo - ricordiamocelo, scadenza 15 marzo - perché, poi, ritornerà successivamente. Lo stesso giorno, il mio staff scrive all'Ufficio delle Relazioni Internazionali, per capire la fattibilità di questo progetto. Le Relazioni Internazionali danno disponibilità ad un incontro il 12 febbraio. Relazioni Internazionali, durante l'incontro, appunto, del 12 febbraio, affermano correttamente di non poter fare da capofila, ma solo da partner; si inviano diverse mail per capire se è possibile agganciarsi a qualche progetto, come normalmente avviene. Tutte le città che contattiamo, rispondono quello che abbiamo risposto noi: i tempi sono ristretti per fare da capofila a progetti di questo genere. Il 22 febbraio ci viene girata una email del direttore della rete EFUS, che ci propone di fare da partner a un loro progetto. La loro deadline, consideriamola bene, la loro deadline, per chiudere il partenariato il 26, ovvero, 4 giorni dopo, il lunedì, 4 giorni dopo, con sabato e domenica in mezzo. Di fatto, per rispondere, ci sono meno di 48 ore. Sempre il 22, Relazioni Internazionali, immediatamente, si attiva per chiedere informazioni alla città di Nizza sulla rete EFUS; città di Nizza che ha formato un documento, un partenariato contro la radicalizzazione che, in qualche maniera ci interessa e con il quale avevamo già dei contatti. Lo stesso giorno, anzi, scusate, il giorno dopo, Nizza ci risponde che la rete EFUS è affidabile - è una rete che non conoscevamo - al tempo, pertanto, la richiesta viene inoltrata gli uffici di competenza. Il 27, visto che non sono ancora arrivate le risposte rispetto agli uffici di competenza, che dovevano identificare delle persone, se erano disponibili, delle persone al livello del progetto, che parlassero inglese, eccetera, eccetera e che non fossero già caricate su altri progetti. Noi scriviamo a EFUS, per chiedere se c'era la possibilità di avere una proroga della deadline, non la deadline del bando, ma una deadline che aveva dato il presentatore. Nel frattempo noi, come uffici, il 2 marzo diamo la possibilità di entrare all'interno di questo partenariato. Il 5 marzo, non avendo ancora ricevuto riposta da EFUS, ricontattiamo EFUS per chiedere la possibilità di partecipare come partner. Il 6 Marzo, differente, quindi, dal 15 marzo, però, il 6 marzo il direttore di EFUS risponde che ormai è tardi e che, quindi, terranno sicuramente in conto Torino per i prossimi progetti, cosa che sta avvenendo, anche questo sta avvenendo, teniamocelo a mente. Ora, alcune piccole considerazioni, perché, quando, giustamente, si parla di questi temi, anche se poi balzano agli onori della cronaca con: "Torino perde X euro", in realtà, non è proprio così. Cominciamo dal dire che Torino non ha mai visto nessun tipo di progetto, per cui noi potremmo, in qualche maniera, aver avuto interesse a delle attività legate a questo progetto, ma non abbiamo mai visto né il progetto, né la divisione del budget, c'è, semplicemente, stato detto. "C'è un possibilità di partecipare". Quindi, partecipare a un bando, tra l'altro, poi non vuol dire neanche vincerlo, e non vuol dire nemmeno che quei 700.000 euro arrivino tutti al componente che fa da partenariato a questo progetto. Di solito arrivano cifre molto inferiori, che, inoltre, non si traducono mai in cash per il Comune, ma che coprono una serie di attività, come: voli, viaggi, affitti, catering, alberghi, e altre cose di questo genere. Altra piccola considerazione: ogni anno escono decine, se non centinaia, di bandi, se il Comune partecipasse a tutti i bandi di questo genere, noi non faremmo altro dal mattino alla sera. Un'ultima cosa, anzi due puntualizzazioni precise, rispetto, però, alla notizia che era uscita. Le motivazioni che sono partite dai miei uffici per velocizzare la partecipazione al bando, non erano legate all'arresto di presunti jihadisti, come è stato scritto nell'articolo, ma ai fatti di Macerata, anche perché, per noi, questa forma di terrorismo, è particolarmente importante da considerare. I fatti legati all'arresto dei jihadisti arrivano quasi un mese dopo dallo scambio delle mail, e che, quindi, erano assolutamente oltre la scadenza del bando. Nel frattempo, comunque siamo andati avanti. In queste settimane è in corso di finalizzazione l'iter da parte della Città per aderire alla rete EFUS e alla rete Italiana FISU, che è la controparte italiana della rete EFUS, con la quale si sta già valutando delle proposte progettuali in comune. Quindi, su questo tema, ci siamo. Il fatto che non abbiamo manifestato l'interesse nei tempi, non del bando, ma nei tempi che ci venivano prospettati da una rete con la quale non avevamo ancora rapporti, ma li stiamo allacciando adesso, in qualche maniera, non la vedo come una cosa così negativa, avremo altre possibilità e avremo altre iniziative da mettere in campo. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per 5 minuti. GRIPPO Maria Grazia Grazie Presidente, ma a sentire la risposta dell'Assessore su come si sia inceppato il meccanismo con cui il Comune di Torino avrebbe potuto ottenere finanziamenti per 700.000 euro per progetti destinati al contrasto della radicalizzazione violenta, quindi, progetti di prevenzione al terrorismo. Ecco, a sentire il suo intervento, sarebbe passata la voglia a chiunque, di partecipare, perché il tema è questo: continuare a minimizzare laddove, invece, si dovrebbe valorizzare. Ora, ci sono volute due settimane per ricostruire l'iter di una vicenda che pare essere ordinaria nell'attività dell'Assessorato di Giusta. Non nascondo che sono rimasta particolarmente colpita dal fatto che non soltanto ci sono volute due settimane, ma che alcune considerazioni che erano, invece, considerazioni piuttosto semplici - se era così evidente e tracciabile l'iter – perché comprendo che ricostruire nel dettaglio, ma rispetto ad un atteggiamento di attenzione alta, una dichiarazione all'articolista, evidentemente, affinché l'informazione fosse un'informazione corretta, la si poteva dare subito, invece no, l'Assessore si è trincerato dietro un no comment, che, a questo punto, considero particolarmente sospetto, e oggi ci troviamo a dover minimizzare quello che, invece, poteva essere un'opportunità. Sono rimaste in sospeso alcune domande senza risposta; la prima, quindi, non è vero che poco prima che si insediasse l'Amministrazione, il Comune di Torino partecipò, quella volta come capofila, a un analogo bando; senza vincerlo, è vero, ma piazzandosi in graduatoria ed essendo in grado con le proprie forze di accedere, di tentare di accedere ai finanziamenti. Altra domanda che attende risposte, non da oggi, è: che ne è della delibera con cui si doveva istituzionalizzare il Tavolo di lavoro su prevenzione e contrasto alla radicalizzazione violenta? Ricordo che l'Assessore Giusta e la Presidente della Commissione Legalità, che mi pare fosse al corrente della vicenda, dell'opportunità dei finanziamenti, ecco, l'Assessore e la Presidente della Commissione Legalità ci avevano messo la faccia, il problema è che c'è un momento in cui alle parole dovrebbero seguire i fatti. È quasi un anno, Presidente, è quasi un anno che sentiamo non soltanto parlare dell'opportunità di formalizzare questo Tavolo, ma anche degli altri impegni che intorno a questo tema l'Amministrazione si è presa nei confronti dei soggetti che se ne occupano direttamene. E qui, Presidente, veniamo al tema del perché è così importante, evidentemente, tentare tutte le strade perché l'accesso ai finanziamenti possa riuscire e, quindi, dare concretezza e progettualità alle intenzioni. Il perché riguarda il fatto che ogni qualvolta si affacci un'iniziativa, la scusa che ci viene proposta è: "Non ci sono soldi", l' abbiamo sentito anche prima, siamo riusciti a sentir parlare di piano di rientro anche su una discussine che riguardava meramente le politiche. Non ci sono soldi, Presidente, ma non si fa nemmeno nulla per recuperarne, e io lo trovo particolarmente curioso, in un tempo come questo. C'è un'espressione vernacolare napoletana, che non citerò per decoro in quest'Aula, Presidente, ma che, sostanzialmente evoca la doppiezza morale di chi piange miseria trovandosi in una posizione di favore. Ecco, io credo che, almeno su determinate tematiche, i torinesi si meritino di meglio. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare la Consigliera Tevere, ne ha facoltà per cinque minuti. TEVERE Carlotta Grazie Presidente. Nel concordare con la corretta ricostruzione degli eventi esposta dall'Assessore e con le sue considerazioni, debbo esprimere il mio personale rammarico per il trattamento che viene riservato da alcuni organi di informazione al medesimo tema e cioè la partecipazione ai bandi europei, peraltro aventi ad oggetto lo steso tema. Non si può negare la mancata presentazione della domanda di partecipazione al progetto de quo, cosa che, naturalmente dispiace, ma che, oggettivamente, è stata impedita da diversi e concomitanti fattori e problematiche tecniche, che sono stati ben spiegati dall'Assessore e sui quali, ovviamente, non mi risoffermo nuovamente. Il mio rammarico è riferito, invece, al fatto che lo stesso trattamento non viene riservato alla partecipazione, ma, soprattutto, alla vittoria del Comune nell'ambito di altri bandi europei, peraltro aventi ad oggetto lo steso tema di quello che abbiamo letto su alcuni quotidiani. Non ricordo, infatti, alcun titolo di giornali, quando, il 13 Giugno del 2017, il Comune di Torino ha aderito al Programma Europeo Horizon 2020, con il progetto Trivalent, Terrorism Prevention Via Radicalisation Counter-Narrative. L'obiettivo di Trivalent, che durerà tre anni, progetto quindi che il Comune di Torino ha vinto e partecipa, è analizzare, non a fini investigativi, ma sotto un profilo culturale, e con l'utilizzo di tecnologie innovative, i linguaggi che la radicalizzazione e l'estremismo violento utilizzano in rete, attraverso un'analisi multi disciplinare volta a fornire una visione globale del fenomeno, nonché indagare le cause alla radice al fine di sviluppare le opportune contromisure di natura culturale e di comunicazione. In concreto, il Comune, attraverso l'Unità tecnico-scientifica della P.M., recentemente rinominata R.I.T., il Reparto Investigazioni Tecnologiche della Polizia Municipale di Torino e l'Assessorato all'innovazione Smart City, svilupperà azioni di monitoraggio del web con i propri analisti; ci tengo a sottolineare i "propri analisti", quindi, del Comune e con tecnologie di social analysis e text mining. Il progetto è un progetto che, ovviamente, è un progetto in partnership, coordinato dall'Università degli Studi Roma 3, con il partenariato del Ministero Interni e Giustizia, oltre alle Agenzie di Polizia di Spagna, Belgio, Polonia, Lettonia e Albania; conta su un budget di 55.000 euro e sarà finanziato interamente dall'Unione Europea. Tale progetto, vinto il 13 Giugno 2017, lo dico con un pizzico di orgoglio, mi permetterete, è stato interamente eseguito e realizzato appunto dal R.I.T., quindi dal personale degli Uffici Comunali. Quindi, detto questo e quindi, una partecipazione e una vittoria effettiva c'è e non è l'unica, diciamo, prendiamo atto che fisiologicamente può succedere di non riuscire ad inoltrare la domanda di partecipazione ad un bando europeo, per tutti i motivi tecnici meglio esposti dall'Assessore, o di partecipare e di non essere dichiarati vincitori del bando stesso, perché questo anche può succedere. Altre volte succede di aderirvi e di risultare vincitori del bando. A mio modesto parere, l'adesione e il successivo ottenimento dei fondi europei, avrebbe dovuto avere il medesimo risalto, o meglio, la medesima attenzione da parte di un'informazione equa. Così non è stato. Detto questo, sinceramente, faccio solo, prima di chiudere, specifico solo una cosa alla Consigliera Grippo, che il tavolo sulla radicalizzazione non c'entra assolutamente nulla con la partecipazione al bando europeo. Chiudo dicendo che quello che mi inorgoglisce oggi, è importante che il Comune di Torino possa giovarsi di avere, tra le proprie risorse umane, personale specializzato che segue quotidianamente questi bandi europei, nei più diversi settori di competenza comunale e, quindi, in chiusura, volevo solo ringraziare tutte queste persone che quotidianamente operano in questo difficile settore, che richiede alte professionalità. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, se non ci sino interventi, lascio la parola all'Assessore Giusta, poi passiamo ai voti. GIUSTA Marco (Assessore) Io ringrazio del dibattito, degli interventi che sono venuti prima di me, anche con la Consigliera Tevere, con cui stiamo lavorando alacremente su questo argomento. Ora, io, visto che le notizie di giornale non erano forse così corrette, per cui hanno tratto in inganno, anche relativamente alle informazioni che sono passate, preferisco chiarire che su questo tema il Comune di Torino sta lavorando, sta lavorando alacremente, anche senza bisogno di soldi. Stiamo costruendo tutta una serie di azioni, ne cito alcune: il protocollo che stiamo facendo con la Garante delle persona private della libertà; con il Lorusso e Cutugno; con il Ferrante Aporti, per la presenza di persone con diverse fedi all'interno dei carceri, per l'assistenza spirituale, che riprende un progetto già avviato dalla ex Consigliera Diletta Berardinelli della Circoscrizione e che, in qualche modo, vuole riattivare questo progetto. Abbiamo avuto un incontro con il Prefetto per la stessa progettualità all'interno dei CIE, che adesso non si chiamano più CIE, ma non mi ricordo il nuovo nome, CRP, forse, non mi ricordo, e stiamo lavorando anche all'interno di altre reti per costituire un'azione diretta contro il radicalismo. Ora, però, cerchiamo di fare anche il punto della situazione: cosa intendiamo quando parliamo di radicalismo? perché anche su questo io preferirei avere molte opinioni: il Tavolo, in questo momento, infatti, è rallentato; non fermo, ma rallentato, perché serve un'azione, diciamo così, informativa per costruire la narrativa della delibera. Per avere un più ampio margine possibile all'interno di questa narrazione, stiamo chiedendo all'Università e, nello specifico, a due docenti dell'Università degli Studi di Torino, di darci una loro opinione, un loro parere; stiamo, quindi, formulando una lettera, che dovrebbe partire in questi giorni di incarico nei loro confronti, per la scrittura e la revisione anche di una parte in narrativa. Un'altra persona che ci ha mandato anche dei contributi, per…, probabilmente, mandato una lettera, adesso vedremo un po' come continuare questo tipo di collaborazione. Ci sono tanti tipi di radicalizzazioni, tanti tipi di fondamentalismi, non ne vogliamo guardare solo uno, ma ne vogliamo guardare tanti. Chiudo ricordando che l'Assessorato e gli uffici che ho l'onore di dirigere, in qualche modo, hanno, ciascuno, presentato progetti europei, progetti nazionali e li hanno vinti tutti, quindi, non è che non stiamo facendo le politiche senza i soldi, laddove c'ò la possibilità di prendere soldi. Dove c'è la possibilità, dove ci raccontano bene i progetti, dove abbiamo, magari, più di 48 ore di tempo per riuscire ad agganciarci a delle progettualità in essere, in qualche modo riusciamo a tener dentro tutte questa cose. Ultimissima puntualizzazione, non sono passate due settimane dalla richiesta di notizie, ma è passata una settimana, perché l'articolo è di sabato scorso. Abbiamo voluto proprio stampare e revisionare tutte le mail che sono state scambiate in quei giorno, per dare la piena risposta, più attenta e precisa possibile. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessore Giusta. Passerei al punto successivo. |