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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 4 Aprile 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 13
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03392
APPROVAZIONE REGOLAMENTO DELLE AREE DI SOSTA ATTREZZATE PER ROM E SINTI.
Interventi
TISI Elide
Sì, grazie, Presidente. Io ho avuto già occasione nella Commissione che è stata fatta nel
merito di questo regolamento, rivisitazione di regolamento come lo definisce
l'Assessora Schellino, di rappresentare alcune preoccupazioni e anche alcune
sottolineature. Intanto io credo che sia importante ricordare a questo Consiglio che
questo dei regolamenti per le aree autorizzate è un tema antico in questa Città. Il primo
regolamento risale al 1991 nato proprio con la necessità di dare un quadro organizzato a
quelle che erano le aree autorizzate, l'ultimo come è stato già ricordato è del 2004,
perché sottolineo questo aspetto dell'autorizzazione? Perché le aree autorizzate della
Città e quindi oggetto di questo regolamento sono sostanzialmente quattro: strada
Aeroporto, che è anche credo la prima autorizzata in ordine di tempo; due campi:
Sangone e Le Rose di sinti piemontesi che sono cittadini italiani a pieno titolo e una
piccolissima parte di Germagnano. Questa sottolineatura la voglio fare perché io credo
che il messaggio che, almeno in alcune occasioni, è stato trasmesso è che attraverso un
regolamento si possa risolvere il problema dei campi rom, non è così e credo che
occorra anche, diciamo, per trasparenza ribadirlo; si tratta semplicemente di rivedere
alcune modalità regolamentari, che peraltro in gran parte erano già preesistenti nel
regolamento del 2004, in piccolissime parti, che interessano solo una piccola parte del
più ampio problema dei campi rom. Allora, è chiaro che l'aspettativa, io credo, della
Città, anche con il rimando che è stato fatto ad un progetto speciale che viene..., che
diventa parte integrante di questo regolamento. Io però su questo vorrei far notare che ci
sono due aspetti di questo regolamento che cambiano sostanzialmente rispetto a quello
precedente, che ci sono alcuni rimandi, uno è questo alla stesura di un piano, di un
progetto speciale rom, l'altro è alla definizione della Commissione che sarà deputata
alla designazione e all'individuazione dei beneficiari che viene demandata ad atti di
Giunta, quindi in qualche modo il Consiglio Comunale fa un po' un passo indietro da
questo punto di vista. È chiaro che l'individuazione di nomi e cognomi di Commissioni
è un atto di Giunta, ma credo che sarebbe stato opportuno che, quantomeno, come
figure interne all'Amministrazione come ruoli ci potesse essere anche, come dire, un
atto che veniva dal Consiglio Comunale perché è molto diverso avere una Commissione
presieduta, faccio un esempio, da una persona che in qualche modo rappresenta dei
percorsi più di inclusione sociale da, invece, delle figure che rappresentano
un'applicazione di elementi di ordine pubblico. Io credo che questa sia una scelta
politica che con questo regolamento demandiamo a degli atti di Giunta. La stessa cosa
vale per il progetto speciale. Noi abbiamo atteso a portare in Consiglio la modifica di
regolamento, nuovo regolamento se vogliamo così definirlo, perché si attendeva di
avere il progetto speciale. Ora è altrettanto evidente che, dal mio punto di vista, un
progetto speciale deve avere delle caratteristiche che devono durare nel tempo ed è
altrettanto evidente che oggi c'è potenzialmente la possibilità che la Giunta decida di
rivederlo anche in tempi molti ristretti e molto rapidi. Perché è importante un progetto
speciale? Perché deve avere un ampio respiro e soprattutto a mio parere deve guardare
non soltanto a quello che è la verifica regolamentare dei campi autorizzati, ma anche a
quello che invece è stato definito anche da componenti di Maggioranza, il più
complessivo generale tema del superamento dei campi rom. Ci sono alcuni altri aspetti
che io vorrei sottolineare e che non ho ritrovato né nel regolamento, né nel progetto
speciale. Ne cito due in modo particolare, io credo che non ci sono degli elementi, e ce
l'ha confermato anche ieri in Commissione il comandante della Polizia Municipale, che
ci dicano esattamente come le regole potranno essere applicate perché naturalmente
questo è un punto di criticità che è sempre stato presente, ma che credo vada
risottolineato perché le regole, se non ci sono gli strumenti per farle rispettare,
ovviamente, diventano delle non regole e l'altro elemento è come e se si pensa
nell'affrontare questo tema di trattare, come dire, l'eventuale decadenza di requisiti
delle famiglie che abitano all'interno del campo e quale può essere il loro destino e la
loro sorte, su questo non ci sono elementi. Come pure io credo che sia stata un po' persa
un'occasione perché tra il regolamento del 2004 ad oggi sono successe molte cose nella
nostra Città da questo punto di vista, tra queste c'è stata una delibera di iniziativa
popolare, che io credo anche la Sindaca Appendino ricordi bene, perché aveva visto la
sottoscrizione se non sbaglio di 3.000 cittadini che l'avevano presentata, che aveva
richiamato anche non solo la necessità su queste tematiche di agire sotto due direttrici:
solidarietà e regole, ma anche sottolineando l'importanza della partecipazione, non
soltanto interassessorile, ma anche della partecipazione di cittadini organizzati o di
quelle formazioni che da molti anni si occupano di questi temi. Ecco, io credo che forse
si sarebbe dovuto coinvolgerle di più nella scrittura di un regolamento che vuole
rivisitare delle condizioni, perché certamente c'è tanta storia in questa Città pur nelle
fatiche e nelle difficoltà di affrontare un tema così complesso e difficile, ma c'è anche
tanta competenza non solo dentro l'Amministrazione, ma anche al di fuori. È stato,
anche in passato, costituito un osservatorio permanente che non è mai stato revocato e
che, quindi, credo possa costituire ancora oggi una risorsa, ma che non ha visto un
coinvolgimento, come pure a mio parere, è stato scarso, il coinvolgimento delle
Circoscrizioni, soprattutto quelle Circoscrizioni nelle quali sono presenti i campi rom.
Quindi, io credo che, senza voler sminuire o negare la complessità di questo problema,
io penso che si sarebbe potuto in una fase di questo tipo, di riscrittura di un regolamento
allargare il livello di coinvolgimento, tener maggiormente in conto le problematiche che
in parte si sono già presentate in passato e soprattutto all'interno di un progetto speciale
provare a tracciare o a ribadire la necessità di trovare degli strumenti anche economici -
in questo ha ragione la Capogruppo Montalbano - anche economici, da ricercare per
coniugare appunto solidarietà e rigore come era già stato tracciato proprio dalla delibera
di iniziativa popolare.

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