Interventi |
CANALIS Monica Sì, grazie, Presidente. Credo che in tutta Italia e forse anche in altre parti d’Europa, sia noto l’understatement sabaudo, il basso profilo dei torinesi, che è anche un tratto di stile ed eleganza, non è soltanto una caratteristica da deprecare: è una nostra qualità. Nel 2006 abbiamo vissuto un’esperienza che ha permesso a Torino e ai torinesi di credere in se stessi, di mettere da parte la propria timidezza e di mostrare al mondo, con forza, la bellezza della nostra città, delle nostre valli e delle nostre capacità. Ecco, nelle Olimpiadi del 2006 è rimasta l’eleganza di Torino e dei torinesi, ma l’abbiamo mostrata al mondo; quello è stato un momento molto importante per la comunità, che ha permesso a tutti noi di rafforzare il senso di comunità, di riscoprire l’orgoglio di essere torinesi e di rilanciare l’identità di Torino nel mondo. Ecco, quello a cui, invece, abbiamo assistito in questi giorni, è stata un’incrinatura al nostro senso di comunità, perché dobbiamo rendere conto ai fatti e alla realtà. I fatti ci dicono di una manifestazione di interesse che non riguarda soltanto questo Consiglio Comunale e non riguarda soltanto il territorio urbano, ma riguarda, in egual misura, anche i territori montani, le nostre valli, in particolare, la Val Chisone, la Val Germanasca, la Val Pellice, la Val di Susa. Ecco, da quei territori è arrivata, coralmente, la richiesta di fare questa manifestazione di interesse e quando uso la parola coralmente, mi riferisco proprio a delle comunità che si sono espresse e dal basso ci hanno fatto questa richiesta, attraverso i cittadini e anche attraverso i Sindaci di quelle comunità. Quello che ho visto, invece, dall’altra parte, è stata una grande debolezza da parte di chi, questa comunità, dovrebbe guidarla. Chi dovrebbe guidare questa comunità, ha anteposto i numeri della sua Maggioranza all’interesse generale, ha permesso che le divisioni interne al proprio movimento politico diventassero esterne, si ripercuotessero all’esterno e ha permesso che la debolezza di una forza politica si riverberasse sulla città. Guardate che Torino è una città che in questi anni ha attraversato molte difficoltà, ma non è una città debole. Il tessuto sociale che tiene in piedi questa città, è tutt’altro che debole; chi tiene in piedi questa città, tutti i giorni, nell’ambito economico, sociale, è gente che non ama mettersi in mostra, ma è gente che ha una grande forza, tutto diverso dalla debolezza che abbiamo visto in questi giorni. Questa è una città senza guida. Noi abbiamo bisogno di un Sindaco, non di una lady tentenna, perché, guardate, quando si fa una manifestazione di interesse, è vero, noi iniziamo un percorso, non siamo ancora arrivati al traguardo, ma un conto è iniziarlo con convinzione, un conto è mettere perennemente le mani avanti e fare sempre dei distinguo e dire sì, ma esprimere continuamente dei dubbi, mettere delle condizioni, questo non è rafforzare la comunità, questo è venir meno a quello che la comunità ci sta chiedendo. Allora, noi non ci rassegneremo mai ad un ruolo ancillare rispetto a Milano, perché noi siano Torino, Città e Valli, e abbiamo una bellezza inestimabile; i nostri musei, le nostre attività commerciali, le nostre attrazioni turistiche cittadine, possono essere coniugate con le attrazioni turistiche alpine, perché sono un tutt’uno, stanno insieme e questo Consiglio Comunale, oggi, non può permettersi di ignorare quello che gli altri territori ci chiedono. Allora, purtroppo, mi sembra difficile ridare una guida forte alla città, dopo quello che abbiamo visto in questi giorni, ma, perlomeno, possiamo sperare che si ricominci a prendersi cura della nostra comunità, innanzitutto, ascoltandola. |