Interventi |
CARRETTA Domenico Posso? Allora, grazie, Presidente. In realtà tutto quello che si poteva dire sull’argomento lo abbiamo già detto. Tutto quello che si poteva fare l’abbiamo già fatto; tutto quello che si poteva non dire è già stato non detto dalla Sindaca nei giorni passati. Però noi siamo convinti che una discussione sull’argomento debba passare anche non solo sui giornali, non solo attraverso una giusta interlocuzione che deve arrivare tra i vari livelli istituzionali, ma guarda caso anche all’interno del Consiglio e quel dibattito, che forse era opportuno fare in tempi non sospetti, non si è fatto per vari motivi e oggi forse è necessario potarlo qui in Sala Rossa, è necessario per la Città di Torino; è necessario per le Valli Olimpiche, è necessario per i ceti produttivi, per i corpi intermedi, per una città, per un territorio che ci chiedono di andare in una direzione e noi a quell’appello abbiamo risposto presente. Le Olimpiadi rappresentano una grande occasione per Torino, erano una grande occasione per la Torino del 2006, una Torino che era chiamata ad una difficile fase di transizione, una fase di deindustrializzazione che dava dei contraccolpi notevoli da un punto di vista del tessuto sociale, produttivo. Rappresentano una grande occasione anche per la Torino di oggi, una Torino che si trova ad affrontare dei problemi diversi: ci sono sicuramente meno soldi, c’è un’emergenza sociale importante, una questione di Bilancio anche di cui tener conto. È una grande occasione anche per quest’Amministrazione: ha l’occasione per rimettersi in sintonia con la città. Una sintonia che ha smarrito sin dal primo giorno e non è mai riuscita a riprendere. Perché vede, le occasioni, Sindaca, vanno costruite, seguite, vanno incoraggiate, i processi - si diceva un tempo - i processi vanno governati e noi abbiamo provato a restituire rispetto a quelle che erano le richieste della Città con un senso di responsabilità. Noi abbiamo fatto in modo che questa discussione non fosse affrontata durante una fase elettorale, una campagna elettorale - una delle più brutte degli ultimi tempi - che avrebbe inevitabilmente mortificato quelle che erano le ambizioni di un’intera Città e abbiamo pensato di farlo dopo, abbiamo pensato di farlo dopo la presentazione del dossier da cui lei nel giro di 24 ore si è prima dissociata, poi ne ha riconosciuto la bontà; abbiamo pensato di portare la discussione nell’unico posto dove queste discussioni vanno affrontate, nel Consiglio. Allora, i suoi silenzi, invece, Sindaca, eccome se si sono fatti sentire: si sono fatti sentire prima, si sono fatti sentire durante la fase di non discussione della mozione e questi silenzi, guardi, hanno fatto altro che indebolire quelle che sono le possibilità di questa Città di arrivare ad un traguardo che tutti vogliono. Questi silenzi, ad un certo punto, si sono trasformati invece in qualcosa d’altro, un qualcosa di politicamente più valido, sostenibile. Ad un certo punto l’unica preoccupazione era quella di tener conto di equilibri di Maggioranza, perché erano l’unica cosa che a lei serviva in quel momento: quattro, cinque dissidenti rivoluzionari decidono di dire no alle Olimpiadi, mettono sotto scacco un’intera Città e a quel punto nulla può la Sindaca, nulla possono le telefonate in vivavoce del capo azienda, nulla può nulla. Ma siamo convinti che, comunque, lei ha una grande opportunità in questo momento. Ha l’opportunità di uscire da quelli che sono i giochini in cui si è infilata, da vecchia politica: trovare l’emendamento giusto, la frase giusta, trovare le cinque righe giuste che per quanto mi riguarda sono un epitaffio su quelle che sono le ambizioni, se ancora ne abbiamo. Ha una grande opportunità, diventare la Sindaca di tutta la città, di diventare la Sindaca di quello che le sta chiedendo tutta la Città e non la Sindaca del Movimento 5 Stelle o meglio di quattro o cinque Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Ha questa grande opportunità, c’è una mozione, andava discussa prima, andavano dette sicuramente delle parole importanti. Però, guardi, adesso noi abbiamo una grossa paura, che tutto quello che verrà fatto rischia di diventare inutile ed io già immagino, se vuole le anticipo anche il suo intervento, se ci sarà, la colpa, la responsabilità della scelta è del CIO, è del CONI, non è la nostra; invece è sua la responsabilità, è sua, è sua per come non ha agito, è sua perché ha gestito in malo modo la vicenda fino adesso. Io adesso mi auguro che almeno sia riuscita a portare a casa la quadra all’interno della Maggioranza, così siamo più tranquilli e possiamo guardare ai prossimi appuntamenti anche con un senso di serenità migliore, però se è questo il modo che ha di affrontare l’unica occasione che le è concessa per rimettere la Città sulla carreggiata giusta, allora abbiamo ragione ad essere preoccupati. Vede, Sindaca, lei è a capo di un Movimento che si è proposto, ha fatto dei successi importanti, avete avuto successi importanti da un punto di vista elettorale avendo come unico obiettivo quello di distruggere chi governava prima; ecco, l’unica cosa che state facendo è distruggere ogni volta che siete chiamati a governare. CARRETTA Domenico No, era solo per entrare nel merito della richiesta, quindi, io direi, noi facciamo nostro questo subemendamento e quindi lo mettiamo, io direi di metterlo subito in votazione, come testo integrato e quindi di procedere in questo modo. Entrando nel merito del referendum, credo che, se noi non siamo riusciti a capire la differenza che passa tra candidatura e manifestazione, forse i cittadini avranno anche più capacità, in una logica di trasparenza, di illuminarci su quello che è l’iter che, evidentemente, ha fatto tanto rumore, quando invece era solo una questione di terminologia sbagliata che abbiamo utilizzato, una questione che ha creato tanto nervosismo all’interno un po’ di questa Maggioranza, anche della Minoranza. Quindi, forse anche questa indicazione potrebbe aiutare a rendere anche la questione un po’ meno ingarbugliata di quanto non lo sia già. |