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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Marzo 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 21
MOZIONE 2017-05378
"GIOCHI OLIMPICI INVERNALI 2026, CANDIDATURA DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 27 NOVEMBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO CARRETTA. [Testo coordinato]
Interventi
FASSINO Piero
Sì, grazie. Ad integrazione di quello che è già stato detto dai Consiglieri del nostro
Gruppo, tre considerazioni. La prima, l’argomento che spesso viene utilizzato quando si
discute di eventi, è che questi eventi costano, ma che la loro ricaduta non parifica i costi.
Allora, questo è un ragionamento privo di fondamento, perché i grandi eventi vanno
visti sia nella loro dimensione dei costi materiali, sia in tutte le ricadute che producono
in tempo breve, ma anche in tempo medio e in tempo più lungo. Guardate, proprio
guardando gli eventi olimpici, Londra, che è una città che ha conosciuto una fase di
difficoltà, si è rilanciata e continua ad essere una città che ogni anno cresce, grazie ai
Giochi Olimpici. Guardate quello che è successo a Milano con l’Expo; Milano è in
grandissimo spolvero, perché l’Expo gli ha dato un traino di cui continuano a vedersi le
ricadute e se ne vedranno ancora e Torino 2006 ha avuto la stessa storia. D’altra parte,
se non fosse così, perché staremmo qui a discutere di rifare le Olimpiadi? Se davvero
non vi fossero state ricadute, se davvero fosse stato solo un costo, se davvero il costo
non avesse, come dire, eguagliato i benefici, perché dovremmo discutere, quindi rifare
per la seconda volta le Olimpiadi? Evidentemente perché tutti sappiamo che, invece, le
Olimpiadi sono state per Torino un passaggio essenziale nella sua trasformazione e nel
suo rilancio. Allora, se è così, e io mi rivolgo al Sindaco, guardi, scelte come queste, o
si fanno, o non si fanno; non si fanno a mezza bocca, non si fanno tentennando. O si è
decisi e si è convinti, oppure, non lo si è e si decide di non farlo. E' legittimo anche dire:
“Non voglio le Olimpiadi”, per carità, è un’opinione come le altre, però bisogna dirlo in
modo chiaro; non si può dire: “Le faccio, ma non sono sicura che sia poi un vantaggio.
Le faccio, ma forse sarebbe meglio non farle”, perché, così, la candidatura diventa
immediatamente debole e di fronte al fatto che ci sono altre Città che si candidano e
invece dicono: “Le volgiamo fare”, se uno si presenta a mezza bocca, incerto e senza
determinazione e entusiasmo, è chiaro che è più debole nella competizione. E questa è
una prima considerazione. La seconda considerazione: “Si può fare, ma bisogna fare
un’Olimpiade low cost, che costi meno, che non abbia gli sprechi del 2006”, perché è
stato detto anche questo. Allora, se si farà l’Olimpiade a Torino, e io mi auguro di sì e si
riuscirà a farla low cost, si riuscirà a farla, probabilmente, spendendo meno, perché il
Pala Isozaki c’è già, perché l’Oval c’è già, perché la piscina olimpionica c’è già, perché
anche il trampolino c’è già. No? C’è, da ristrutturare, ma c’è il trampolino, non da
costruire nuovo, c’è. Comunque, tutte le altre infrastrutture ci sono e allora, non è che
nel 2006 si è sprecato, perché se voi candidaste oggi Torino a fare le Olimpiadi, senza le
Olimpiadi del 2006 alle spalle, certo che l’onere per la Città sarebbe molto più grande.
Se potrete fare un’Olimpiade che costa di meno, è perché allora non si è sprecato; si
sono fatte infrastrutture che oggi vengono a vantaggio della Città, nel poter fare l’evento
olimpico senza dover rifare tutti gli investimenti che sono stati fatti allora, perché, in
buona misura, possono essere utilizzate anche oggi. Terza questione: le Olimpiadi o
qualsiasi grande evento, va poi anche visto come una grande occasione di
modernizzazione di una città. Quando si dice che, appunto, è stata un’occasione che, in
realtà, è costata molto alla Città, è per strutturare la città in vista delle Olimpiadi che si è
costruita la Metropolitana, non credo che nessuno di voi possa andare a spiegare ai
torinesi che sarebbe meglio non averla. E così tutta una serie di altri investimenti che
sono stati fatti sul territorio e nella Città e io credo che le Olimpiadi siano l’occasione,
come qualsiasi grande evento, anche per questo, per mettere in moto una Città nella sua
trasformazione, nella sua modernizzazione. Le risorse? Ma io ricordo che tutti i Giochi
Olimpici, in qualsiasi Paese, non fanno carico di risorse soltanto della Città che le
organizza e quindi è chiaro che, nel momento i cui ci si candida, bisogna aprire anche
un negoziato con il Governo e con il CONI, per capire qual è la parte di oneri, di
investimenti e di risorse che lo Stato può afferire per la realizzazione dell’evento. Ma
l’importante, però, ripeto, è decidere, decidere e non…, io dico che non mi convince
quello che ha detto il Capogruppo di 5 Stelle, che qui noi siamo semplicemente a
manifestare la disponibilità di avanzare una candidatura. E' debole, se non altro per una
ragione, perché ci sono altre città che, mentre noi siamo qui a manifestare una
disponibilità, hanno già detto: “Vogliamo i Giochi Olimpici”, si sono già candidati,
partiamo da una condizione di debolezza; quindi, prima decidiamo, e decidiamo con
chiarezza, meglio è. Grazie.

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