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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Marzo 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 21
MOZIONE 2017-05378
"GIOCHI OLIMPICI INVERNALI 2026, CANDIDATURA DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 27 NOVEMBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO CARRETTA. [Testo coordinato]
Interventi
LO RUSSO Stefano
Credo che ne userò meno. Che le Olimpiadi di Torino 2006 siano state un fulgido
esempio di efficienza amministrativa, noi ne siano assolutamente convinti. Che siano
state un esempio di come si possano organizzare grandi eventi senza grossi problemi
legati anche al cosiddetto malaffare, ne siamo convinti; che sia stato proprio tutto da
salvare - va detto con onestà intellettuale - forse no, sono stati fatti degli errori
nell’organizzazione dei Giochi Olimpici di Torino 2006, sia nella fase progettuale, sia
nella fase esecutiva e, soprattutto, nella fase del cosiddetto post olimpico, e questo va
detto con grande chiarezza, perché, altrimenti, ci iscriviamo a partiti aprioristi, no o sì, a
priori. Noi siamo assolutamente convinti che il giudizio sull’evento olimpico di Torino
2006, largamente diffuso in questa Città, in questo territorio, sia largamente positivo,
che non vuol dire che è stato fatto tutto bene, qualcosa si poteva migliorare e sarebbe
stato utile migliorarlo. Ma da lì ad esprimere un giudizio negativo su quella che è stata
l’importanza dei Giochi Olimpici di Torino 2006, per questa Città, bene, passa e ne
passa tanta di acqua sotto i ponti. Sotto questo profilo, noi, forse un po’ ingenuamente,
continuiamo a ritenere un vanto internazionale, per il nostro Paese, ospitare i Giochi
Olimpici. Avremmo avuto il piacere di ospitare i Giochi Olimpici a Roma, anche se
siamo amministratori della Città di Torino. Avrebbe fatto tanto del bene all’immagine
internazionale del nostro Paese, che, guardate, non è che sia particolarmente efficace, in
giro per il mondo. Avremmo potuto, tutti, cogliere questa discussione, e questa
occasione, per dimostrare che è possibile organizzare dei grandi eventi, bene, facendo
avere ricadute importanti, ovviamente monitorando quello che va monitorato, perché
questi grandi eventi possano essere, in qualche modo, gestiti al meglio. A maggior
ragione, troviamo del tutto incomprensibile, ai nostri occhi, come si possa non cogliere
l’importanza di un’occasione come quella della candidatura ai Giochi Olimpici
Invernali di Torino 2026. Noi, ci saremmo aspettati, Sindaca Appendino, una, come
dire, adesione entusiasta da parte della Sindaca della Città, un’adesione entusiasta a
questa opportunità. Attenzione, stiamo parlando della possibilità di candidare la Città,
magari potessimo decidere noi di ospitare i Giochi di Torino del 2026. Abbiamo le
infrastrutture, abbiamo l’esperienza per poterli organizzare. Guardate che in giro per il
mondo, vengono da tutto il mondo a studiare il caso di Torino, come caso, modello di
scuola. I Giochi Olimpici Invernali in Cina hanno avuto dei gruppi di lavoro che sono
venuti a Torino, per mesi e mesi, a verificare come sono stati organizzati i Giochi
Olimpici a Torino, quali sono stati gli errori, e come si può emendare. Si possono far le
cose anche bene. Il problema, è che, però, va detto con chiarezza che queste cose qua
vanno dette con chiarezza, con chiarezza. Lei ha mandato una lettera e ci ha tenuto a
precisare che si tratta di una disponibilità alla manifestazione di interesse e non di una
candidatura. Io no entrerò nella polemica della, come dire, del fatto che noi siamo qua,
oggi, a discutere, della lettera inviata. Abbiamo dichiarato in tutte le salse: bene ha fatto,
Sindaca Appendino, a mandar sta lettera, ha fatto benissimo. Avrebbe potuto
tranquillamente aver maggior forza quella lettera, se lei fosse passata da una votazione
democratica in quest’Aula. Esattamente come ha fatto in Città Metropolitana. E, quindi,
diciamo così, forse siamo eccessivamente malpensanti noi; ci è sembrato un pochino un
escamotage tattico, quello di evitare la votazione sulla mozione, perché evidentemente
una sparuta minoranza di Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle - ribadisco, con
tutto il dovuto rispetto per i dissidenti, una sparuta minoranza di Consiglieri comunali 5
Stelle - tiene in scacco la Città di Torino. Voi fate bene a fare il vostro mestiere, il
problema non siete voi, il problema è chi guida l’Amministrazione. Sindaca Appendino,
lei è la Sindaca della Città di Torino, non è la Sindaca, capo del Movimento 5 Stelle.
Allora, a fronte di obiettivi così ambiziosi e così importanti, abbia pazienza, ma viene
prima l’interesse della Città, alla tenuta della sua Maggioranza, oltretutto tenuta che, nei
numeri di quest’Aula, scusate, non mi pare, come dire, neanche messa in discussione,
neanche messa in discussione, perché, se poi lei si relaziona con un contesto
internazionale, che è di quello di cui stiamo discutendo, ho la vaga sensazione che i
distinguo intorno al Movimento 5 Stelle del Consiglio Comunale di Torino, hanno
un’importanza relativa, diciamo così, non proprio prioritaria e, forse, ha più importanza
il fatto che la Sindaca della Città di Torino, che è anche la nostra Sindaca, è la Sindaca
degli imprenditori, dei lavoratori, delle associazioni che stanno spingendo in
quest’ottica, sia forte di un voto popolare suo, preso nel 2016, forte di un mandato che
le può dare quest’Aula, a candidare, a mettere sul tavolo Torino, tra le ipotesi da
prendere in considerazione e, questo, a maggior ragione alla luce del fatto che è
evidente che il CONI, forse anche scottato anche dalla non perfetta gestione della
vicenda Roma, ha dato formale incarico, spendendo risorse per studiare un’ipotesi
alternativa alla nostra, che è Milano. Allora, Sindaca Appendino, noi, davvero, facciamo
appello, un pochino, al suo senso di responsabilità istituzionale, da Sindaca, da Sindaca,
una volta, e non da capo del Movimento 5 Stelle, con questo surreale teatrino della
riunione. Poi telefona Beppe Grillo che dice: “Sì, ragazzi, semaforo verde”. Ma, non so
se abbiamo il senso delle cose e capiamo le scale a cui stiamo ragionando. Noi, lo
diciamo con franchezza, siamo laici nel valutare le ipotesi di candidatura di Torino, ci
piacerebbe poter candidare Torino, le diamo carta bianca, da questo punto di vista, vada
avanti anche a nome nostro, a nome del Partito Democratico, perché ci rappresenta a
quei tavoli; vada, però, avanti, vada avanti con chiarezza, dicendo con chiarezza che la
posizione della Città di Torino è quella di essere entusiasta della candidatura
all’assegnazione dei Giochi Olimpici di Torino 2026. Noi proveremo a dare, come dire,
tre punti di indicazione propositiva. Il primo: Sindaca Appendino, lei esca, quest’oggi,
da quest’Aula, con una chiarezza di posizione. Torino non è che dà la disponibilità a
valutare l’interesse a ospitare…, Torino candida se stessa e il sistema delle valli
olimpiche, a ospitare i Giochi Olimpici di Torino 2026. “Caro CONI, caro CONI, noi ci
siamo”, dica questo, perché, altrimenti, a breve, stante che già il clima non è
propriamente favorevole alla nostra Città, il fatto che lei ondeggi continuamente e che
non capisca mai dove mette sto timone di sta barca che sta guidando ci verrà usato
contro e noi rischieremmo di essere, come dire, forse, se ci va bene, un evento periferico
delle Olimpiadi di Milano, ammesso che arrivino in Italia. Ma abbiate pazienza, un po’
di ambizione, Sindaca Appendino. Lei, oltretutto, potrebbe anche uscirne, glielo
diciamo con franchezza, per una volta, elevi la statura, si elevi, non ha problemi, più di
tanto, qui, non li ha, ha tutta la città che le sta dicendo di farlo, tutta la città che conta, e
anche quella che conta meno, ammesso che esistano le due città che contano, e che
contano meno, che le stanno dicendo di farlo. Provi a salire un po’, salga, salga,
Sindaca, salga di livello e lo dica con chiarezza, sennò noi verremo travolti da questa
questione, da questo continuo tentennamento, questo continuo esasperato tatticismo.
Con tutto il dovuto rispetto per i quattro colleghi di quest’Aula, abbiate pazienza,
rappresentate, comunque, per vostra, non solo una minoranza del vostro Gruppo, con
certezza, una stragrande minoranza in questa Città, fatevene una ragione, fate la vostra
battaglia, ma lei, Sindaca, faccia la Sindaca. La seconda proposta: convochi, promuova,
attivi, istantaneamente, una cabina di regia istituzionale, con Regione Piemonte, con
Camera di Commercio, per costruire, velocemente, una proposta di candidatura e la
sottoponga il prima possibile al CONI, poi, guardi, andrà bene, non andrà bene, lo
valutiamo dopo, tiri dentro, faccia sistema; l’ha fatto sui fondi della Linea 2, Sindaca
Appendino. Guardi che quando lei - e arrivo al terzo punto - chiama le forze politiche, al
di là della contrapposizioni, per un obiettivo della Città, ma ci trova, ci ha sempre
trovato. Allora, noi siamo convinti di aver stimolato la questione, ma, oltre a stimolarla,
le diamo fin d’ora, carta bianca, per attivarsi, davvero, con determinazione, per questo
obiettivo. Ha tutte le condizioni per farlo: la copre Grillo, la copre Di Maio, la copre la
Maggioranza del suo Gruppo consiliare, la copre la Minoranza consiliare, la copre la
Confindustria, la Camera di Commercio, tutti la stanno coprendo, ma cosa aspetta,
Sindaca Appendino, cosa aspetta? Che cosa deve capitare? Mai un Sindaco ha avuto una
copertura come questa, mai. Per favore, prenda l’iniziativa, al di là della lettera di
cinque righe e se ne occupi, purché qua non è in gioco l’interesse suo personale, del 5
Stelle, del PD, di Tizio e di Caio, è in gioco l’interesse di Torino. Almeno un po’ di
ambizione, Sindaca, proviamo a giocarci le carte.

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