Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Do la parola al Consigliere Carretta per l’illustrazione. CARRETTA Domenico Posso? Allora, grazie, Presidente. In realtà tutto quello che si poteva dire sull’argomento lo abbiamo già detto. Tutto quello che si poteva fare l’abbiamo già fatto; tutto quello che si poteva non dire è già stato non detto dalla Sindaca nei giorni passati. Però noi siamo convinti che una discussione sull’argomento debba passare anche non solo sui giornali, non solo attraverso una giusta interlocuzione che deve arrivare tra i vari livelli istituzionali, ma guarda caso anche all’interno del Consiglio e quel dibattito, che forse era opportuno fare in tempi non sospetti, non si è fatto per vari motivi e oggi forse è necessario potarlo qui in Sala Rossa, è necessario per la Città di Torino; è necessario per le Valli Olimpiche, è necessario per i ceti produttivi, per i corpi intermedi, per una città, per un territorio che ci chiedono di andare in una direzione e noi a quell’appello abbiamo risposto presente. Le Olimpiadi rappresentano una grande occasione per Torino, erano una grande occasione per la Torino del 2006, una Torino che era chiamata ad una difficile fase di transizione, una fase di deindustrializzazione che dava dei contraccolpi notevoli da un punto di vista del tessuto sociale, produttivo. Rappresentano una grande occasione anche per la Torino di oggi, una Torino che si trova ad affrontare dei problemi diversi: ci sono sicuramente meno soldi, c’è un’emergenza sociale importante, una questione di Bilancio anche di cui tener conto. È una grande occasione anche per quest’Amministrazione: ha l’occasione per rimettersi in sintonia con la città. Una sintonia che ha smarrito sin dal primo giorno e non è mai riuscita a riprendere. Perché vede, le occasioni, Sindaca, vanno costruite, seguite, vanno incoraggiate, i processi - si diceva un tempo - i processi vanno governati e noi abbiamo provato a restituire rispetto a quelle che erano le richieste della Città con un senso di responsabilità. Noi abbiamo fatto in modo che questa discussione non fosse affrontata durante una fase elettorale, una campagna elettorale - una delle più brutte degli ultimi tempi - che avrebbe inevitabilmente mortificato quelle che erano le ambizioni di un’intera Città e abbiamo pensato di farlo dopo, abbiamo pensato di farlo dopo la presentazione del dossier da cui lei nel giro di 24 ore si è prima dissociata, poi ne ha riconosciuto la bontà; abbiamo pensato di portare la discussione nell’unico posto dove queste discussioni vanno affrontate, nel Consiglio. Allora, i suoi silenzi, invece, Sindaca, eccome se si sono fatti sentire: si sono fatti sentire prima, si sono fatti sentire durante la fase di non discussione della mozione e questi silenzi, guardi, hanno fatto altro che indebolire quelle che sono le possibilità di questa Città di arrivare ad un traguardo che tutti vogliono. Questi silenzi, ad un certo punto, si sono trasformati invece in qualcosa d’altro, un qualcosa di politicamente più valido, sostenibile. Ad un certo punto l’unica preoccupazione era quella di tener conto di equilibri di Maggioranza, perché erano l’unica cosa che a lei serviva in quel momento: quattro, cinque dissidenti rivoluzionari decidono di dire no alle Olimpiadi, mettono sotto scacco un’intera Città e a quel punto nulla può la Sindaca, nulla possono le telefonate in vivavoce del capo azienda, nulla può nulla. Ma siamo convinti che, comunque, lei ha una grande opportunità in questo momento. Ha l’opportunità di uscire da quelli che sono i giochini in cui si è infilata, da vecchia politica: trovare l’emendamento giusto, la frase giusta, trovare le cinque righe giuste che per quanto mi riguarda sono un epitaffio su quelle che sono le ambizioni, se ancora ne abbiamo. Ha una grande opportunità, diventare la Sindaca di tutta la città, di diventare la Sindaca di quello che le sta chiedendo tutta la Città e non la Sindaca del Movimento 5 Stelle o meglio di quattro o cinque Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Ha questa grande opportunità, c’è una mozione, andava discussa prima, andavano dette sicuramente delle parole importanti. Però, guardi, adesso noi abbiamo una grossa paura, che tutto quello che verrà fatto rischia di diventare inutile ed io già immagino, se vuole le anticipo anche il suo intervento, se ci sarà, la colpa, la responsabilità della scelta è del CIO, è del CONI, non è la nostra; invece è sua la responsabilità, è sua, è sua per come non ha agito, è sua perché ha gestito in malo modo la vicenda fino adesso. Io adesso mi auguro che almeno sia riuscita a portare a casa la quadra all’interno della Maggioranza, così siamo più tranquilli e possiamo guardare ai prossimi appuntamenti anche con un senso di serenità migliore, però se è questo il modo che ha di affrontare l’unica occasione che le è concessa per rimettere la Città sulla carreggiata giusta, allora abbiamo ragione ad essere preoccupati. Vede, Sindaca, lei è a capo di un Movimento che si è proposto, ha fatto dei successi importanti, avete avuto successi importanti da un punto di vista elettorale avendo come unico obiettivo quello di distruggere chi governava prima; ecco, l’unica cosa che state facendo è distruggere ogni volta che siete chiamati a governare. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per cinque minuti. ROSSO Roberto Beppe Grillo ha fischiato la fine della ricreazione e i ragazzi e le ragazze dei 5 Stelle sono tornati prudentemente nei ranghi. Quest’oggi, quindi, avremo una votazione unanime, il ché non può che giovare a chiunque (incomprensibile) pensano che le Olimpiadi sia utili. Però voglio ricordare un fatto, siccome io non sono credo l’unico che in quest’Aula abbia seguito il blog di Grillo in tutti questi anni, penso che anche alcuni di voi lo abbiano seguito, è la comica finale quello che è successo da voi, perché quello che è successo è che Grillo che per anni ha definito le grandi opere, i grandi movimenti, i grandi eventi come delle occasioni di corruzione, di mafia, di spreco, dice oggi che in nome del Governo Di Maio deve prestare attenzione anche a queste grandi opere e farle diventare, improvvisamente, eticamente compatibili. Capisco che non deve essere facile per alcuni di voi sopportare queste cose, altri hanno lo stomaco come il ferro, quindi passano tutto, altri invece penso che abbiano lo stomaco più leggero, abbiano qualche difficoltà in più ad accettare queste cose. Io spero che la Sindaca Appendino riesca fino in fondo a trovare una compensazione tra le posizioni che ha tenuto in questi anni. Due anni fa dichiarava la propria inammissibilità per la TAV - l’opera che più utile non potrebbe essere per una città chiusa nel confine Nord Occidentale del Paese - siccome non doveva mettere il proprio veto definitivo sulla TAV, cioè poteva andare continuamente d’accordo col Sistema Torino di cui vuole essere (incomprensibile) interprete e contemporaneamente dichiarare ai suoi, a quelli che protestano fuori, che invece c’era la sua contrarietà. Oggi siamo arrivati a redde rationem: non si può dire una cosa e farne un’altra e quindi prevale il Sistema Torino, prevalgono gli interessi oggettivi, in questo caso della Città, e prevale il fatto che la Sindaca Appendino richiami i suoi all’attenzione, li riporta a casa e li fa votare per quest’opera che fino a ieri considerava invece negativa, inappropriata, inadeguata e quant’altro. C’è una preoccupazione che va detta in queste ore: il Presidente del CONI, Malagò, ha l’attenzione specialmente su Milano, pur essendo il Sindaco Sala persona che ha dichiarato la propria indisponibilità, in questo momento, a manifestazioni di interesse per Milano sulle Olimpiadi. Malagò vorrebbe continuare questo percorso, vorrebbe tenere Torino in funzione gregaria soltanto limitandole di fatto le funzioni del ghiaccio e mantenere ad esempio tutto lo sci alpino sulla Valtellina. Spero che il vostro atteggiamento un po’ ondivago non debba compromettere questa possibilità. Io ho notato con attenzione e anche con interesse che il Capogruppo Carretta che prima aveva considerato questa possibilità l’ha tolta. Il presentatore della mozione è Carretta, ha tolto questa possibilità, ha ribadito che Torino doveva essere l’unica sede, con la Val di Susa, di quest’opportunità olimpica per la Città. Io mi auguro che quelle che erano osservazioni, credo anche giuste, da parte dei dissidenti dei 5 Stelle possano essere conservate perché ritengo che sia utile, per tutti, che non si dissestino i Bilanci pubblici nel fare grandi opere, non è che sia una cosa contradditoria, è una cosa sensata. In passato questo non è stato fatto, abbiamo oggi quasi un’eredità a debito aggregato di quasi 5 miliardi di debito derivante anche dalle Olimpiadi, ma non solo dalle Olimpiadi, perché anche quella è una mistificazione:io ero in questa Sala come Consigliere Comunale quando il Sindaco Chiamparino faceva mutui da centinaia di milioni di euro per la spesa sociale con la scusa delle Olimpiadi, pertanto non è che si è fatto solo per le Olimpiadi, ma inevitabilmente le Olimpiadi hanno rappresentato, in quella fase, anche un grimaldello per scassare i conti pubblico di questo Bilancio. Avere attenzione a queste cose mi sembra una cosa utile ed intelligente: Mi auguro che possa essere anche l’occasione, lo dico al Sindaco Appendino, non già per avere 10 milioni per la progettazione della seconda Linea di Metropolitana, per cominciare a ragionare col Governo sulla possibilità reale, così come è successo nel Governo Berlusconi, di realizzare, di concretizzare una seconda Linea di Metropolitana col contributo governativo sostanzioso e direi ultimativo su quest’opera che cambierebbe la faccia e il tracciato di Torino. Mi auguro pertanto, Sindaco Appendino, che abbia risolto le sue contraddizioni tra l’avanguardia del suo Movimento e la discepola attenta a quello che il Sistema Torino vuole che lei faccia e mi auguro che possa pertanto nei prossimi mesi interpretare una parte sola in commedia, non due come attualmente sta reggendo. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per... TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. La vicenda della candidatura di Torino per le Olimpiadi del 2026 ha messo alla luce delle difficoltà politiche che la Maggioranza ha in sé e che, come spesso accade quando ci si trova a governare delle forze che si sono aggregate più sulla logica, diciamo, dell’opposizione e della contrarietà, poi faticano a trovare, invece, in alternativa una logica di concertazione e di mediazione e quindi conseguentemente anche ad assumersi delle responsabilità di governo che siano propositive. Io quello che ho avvertito, da parte sua, Sindaca, è stata finora di ricorrere ad una sospensiva e quindi, anziché valutare in termini più trasparenti, più laici, quelle che potevano essere delle opportunità, lei per ora si è limitata a prendere tempo e in questo senso mi è sembrata essere mancante più come Sindaca della Città Metropolitana che non come Sindaca della Città stessa. Infatti, la proposizione di questo tema della candidatura olimpica è sì della Città, ma come ponte verso le valli olimpiche che, ricordiamolo, quindi non è solo Torino, ma il suo territorio: Pinerolese, la Valle di Susa, la Val Chisone. Peraltro territori che portano l’eredità dell’evento precedente, anche nelle accezioni più negative, perché comunque le realtà più evidenti, come il bob, il trampolino, faticano a trovare delle modalità di gestione, di smantellamento, invece questa potrebbe essere l’opportunità, forse, per ricucire delle ferite che quei territori hanno segnato. Peraltro, l’esempio che ci è stato dato dai dieci Sindaci delle valli mi sembra, anche in questo senso, un paradigma importante, perché hanno trovato, al di là degli orientamenti politici, una compattezza che forse andrebbe presa, davvero, come stimolo e hanno dimostrato, comunque, di voler credere a delle opportunità che possono dare, anche, uno spirito, diciamo così, di concordia istituzionale, delle valutazioni che sono nel senso di cercare delle logiche per il territorio. La decisione che abbiamo appreso dagli organi di stampa di decidere in autonomia, di proporre la candidatura, con una lettera inviata al CONI, trovo sia stato anche un atto non così democratico, nei confronti del Consiglio, in quanto è stata presa senza consultarsi, preventivamente, con quello che è il Consiglio cittadino. Se Torino abbia bisogno di una nuova Olimpiade, è un tema che ci stiamo ponendo e io credo che possa essere un’opportunità concreta in termini di futuro e anche per saper costruire quel senso di fierezza, di appartenenza, anche di speranza, che tutti abbiamo apprezzato, nella precedente edizione. Sicuramente, il contesto è diverso, sicuramente bisogna far fronte e a un indebitamento che è importante, ma non bisogna, per questo, perdere il coraggio e avere anche il coraggio di gestire dei processi che sono, di per sé, articolati, complessi, ma che Torino ha nelle corde tutte le capacità di governare, proprio perché, di per sé, esiste già un hardware che è a buon punto, va rifunzionalizzato, ed esiste una capacità, un software che, diciamo, è stato collaudato nell’occasione precedente. Abbiamo anche, sul territorio, delle capacità tecniche importanti, io penso a tutto il tessuto delle società di ingegneria, degli atenei, degli studi, che già sono stati, in prima persona, messi a disposizione, in precedenza, che ancora potrebbero, dando anche tutto un indotto che comporta, quindi, capacità, acquisizione, e anche innovazione. Questa deve essere un’occasione, se così la si vuole valutare, importante per anche ridefinire la vocazione di queste valli, secondo un piano strategico che sia, quindi, non solo Torino, ma Torino e il suo territorio, proprio rivedendo un utilizzo, anche, e pensando a una masterplan generale, dal turismo, alla rifunzionalizzazione degli abitati, a tutto quello di cui queste valli hanno bisogno e Torino deve necessariamente poter vedere in una sinergia. Pensiamo, per esempio, all’iniziativa importante, che la banda ultra larga potrà costituire per queste aree remote e, quindi, anche la possibilità di sperimentare tutta una serie di implementazioni che queste innovazioni possono portare, e che, quindi, possono essere l’occasione per dare un’accezione nuova e completamente sostenibile se ben progettate e ben governate. In più, ancora, le risorse che si renderebbe disponibili, perché, necessariamente, ci sono delle economie, dovute al fatto che, come dicevamo, abbiamo già una logistica e dell’impiantistica che è già a buon punto, potrebbero anche concorrere, se ben pianificate e coordinate, a finanziare quegli interventi che la Città ritieni necessari, ma che, ad oggi, non ha risorse per poter realizzare. Pensiamo, per esempio, non so, mi viene in mente il caso della rotonda Maroncelli, mi viene in mente come, per esempio, le strutture che potrebbero essere utilizzate contemporaneamente per ospitare gli atleti e i media, possano essere restituite, poi, con funzione di housing sociale, eccetera. Infine, mi sembra che anche le tempistiche possano giocare a favore, perché se si parte seriamente con un programma realizzativo serio e fatto bene, si possono anticipare le realizzazioni delle infrastrutture e prevedere, quindi, l’utilizzo per un periodo che è prolungato e avere più a cuore quello che è il tema della legacy, cioè, di sapere poi valutare come lasciare la fase post olimpica. Questa deve essere anche un’occasione per giocarsela bene nei rapporti con il CIO. Se si decide di rifunzionalizzare impianti che poi, di per sé, non hanno una possibilità di gestione, proprio perché mancano, magari, del necessario utilizzo, vedi, appunto, il discorso del bob, forse, può essere l’occasione per chiedere al CIO di impegnarsi, tramite le federazioni, a riutilizzarli anche per le prossime edizioni, o, addirittura, si può pensare di considerare già la possibilità di smantellarli, sempre inserendo i costi dello smantellamento, in quelli che sono i costi olimpici, cosa che, sennò, lasciamo queste ferite che, come dicevo prima, sono aperte, e non hanno modo, poi, di essere risanate. Nel 2006 si trattò di una scelta politicamente trasversale… VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. TRESSO Francesco E vado a chiudere, appoggiata da governi regionali, di centrodestra, provinciali e cittadini, di centrosinistra; io auspico che anche in questo caso non prevalga una politica del no a propri, ma che, invece, proprio prevalga una capacità e un senso istituzionale che voglia davvero mettere a disposizione del territorio di Torino una capacità di programmazione fattuale, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per cinque minuti. ARTESIO Eleonora La mozione di cui stiamo discutendo è stata depositata il 27 di novembre ed è stata assegnata alle Commissioni il 4 dicembre; da quel momento nessuna Commissione si è convocata sull’oggetto di questa mozione. La Presidenza di ogni Commissione in questo Consiglio è della Maggioranza, del Movimento 5 Stelle, la responsabilità di non aver consentito di discutere i contenuti e i dubbi insiti in quella mozione, è tutta in capo alla Maggioranza, e, quindi, arriviamo a discuterne oggi, non soltanto con una manifestazione di interesse già adottata, ma nell’impossibilità di discutere gli argomenti che avrebbero potuto motivarla o disincentivarla. Poiché subisco la decisione della Conferenza dei Capigruppo, assunta a Maggioranza, di rispettare il limite temporale da Regolamento e, quindi, posso intervenire per cinque minuti soltanto, non potrò che elencare, per titoli, gli argomenti di cui avrei voluto discutere nei tre mesi, che ho ricordato, e anche nel testo di questa mozione, sulla quale avevo presentato emendamenti di merito, ma che nella modifica introdotta in data odierna, non mi sarò possibile illustrare e, quindi, per titoli, citerò quegli argomenti che mi sarebbero sembrati dirimenti. Il primo argomento: la sostenibilità ambientale. Giustamente, in un’intervista, il Sindaco Castellani ricordava che la Città di Torino, nell’edizione 2006, ha ottenuto riconoscimento per aver rispettato, per quello che riguarda le emissioni, il Protocollo di Kyoto. Vancouver ha fatto meglio, nel senso che ha, anche, diminuito il livello di emissioni, rispetto a quello di Torino. Ma noi possiamo ragionare in termini di compatibilità ambientale sulla base di un determinante, o pensando che basti una modifica in termini di risparmio energetico di un manufatto, per dire che le Olimpiadi saranno verdi come l’ambiente? Credo che occorrerebbe un piano strategico di maggior periodo, quindi, di valutazione temporale più ampia, e anche di maggiore larghezza dal punto di vista della veduta sul territorio che potrà essere coinvolto. Quindi, il tema mi sembra essere - accanto al rispetto della prescrizioni ambientali - possono le valli alpine ritenere desiderabile, tollerabile, compatibile, sostenibile, un’edizione delle Olimpiadi? Questa domanda resta aperta. Altre parti delle valli alpine hanno già determinato la loro risposta; ricordo le prese di posizione del Tirolo austriaco, dei cantoni svizzeri, che sono state prese di posizione negative. Quindi, il tema, senza volerlo esaminare in modo aprioristico, tanto meno, ideologico - che è bestemmia - il tema avrebbe dovuto trovare alcuni riscontri almeno su questi aspetti. Vengo all’altra questione, la sostenibilità economica. Esiste uno studio di lungo periodo, che dimostri che, accanto al dato, innegabilmente positivo del periodo del durante e dell’immediato dopo, produca, nel tempo, la conservazione di benefici economici? Oppure si rischia di cadere in quella che viene chiamata la maledizione del vincitore, per la quale maledizione del vincitore perdurano i costi nel tempo, senza aver discusso prima le eventuali compartecipazioni e vantaggi? Oggi leggo sui giornali che, per la prima volta, ci sarà una compartecipazione economica del CIO, ma io sapevo che i proventi derivanti dalle sponsorizzazioni, dai diritti televisivi, vanno tutti in capo al CIO e non conosco quali saranno, invece, gli interventi di compartecipazione che saranno garantiti. Quindi, esiste un grandissimo tema di approfondimento del dibattito, proprio per rendere questa scelta non una scelta ideologica: sì, sì, no, no, ma una scelta fondata su dei dati di evidenza. Ci è stata negata dalla Maggioranza questo approfondimento, ci è negato dal clima, col quale discutiamo oggi, la manifestazione di interesse di poter ragionare nelle questioni di merito e, quindi, a noi tocca, nella presa d’atto di quanto è già successo, semplicemente, augurarci che, non quello che dichiaro io, ma quello che dichiara un rappresentante del CIO, per il caso di Torino sia una città che si avvantaggia dei giochi, e non i giochi che si avvantaggiano di una città. Però, per parlare di città, di vantaggi attesi, di speranze e di sogni rincorsi, di eventuali delusioni con cui misurarsi, bisognerà fare alcune cose, di qui alla costruzione delle candidature, gennaio, di qui alla presentazione della candidatura, marzo-aprile, se non mi sbaglio e, nel fare queste cose, ad esempio, provare a rispondere ai banali interrogativi che ho cercato di proporre al Consiglio; magari sarebbe bene non farlo in splendida solitudine nell’ufficio del Sindaco, della Sindaca della Città Metropolitana, non in splendida dialettica della Maggioranza di questo Consiglio, ma, magari, coinvolgendo la cittadinanza. E, quindi, conservo un emendamento sull’ultimo punto della mozione del Partito Democratico, che parla, appunto, della consultazione popolare. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Lo Russo, ha ancora ventiquattro minuti a disposizione. LO RUSSO Stefano Credo che ne userò meno. Che le Olimpiadi di Torino 2006 siano state un fulgido esempio di efficienza amministrativa, noi ne siano assolutamente convinti. Che siano state un esempio di come si possano organizzare grandi eventi senza grossi problemi legati anche al cosiddetto malaffare, ne siamo convinti; che sia stato proprio tutto da salvare - va detto con onestà intellettuale - forse no, sono stati fatti degli errori nell’organizzazione dei Giochi Olimpici di Torino 2006, sia nella fase progettuale, sia nella fase esecutiva e, soprattutto, nella fase del cosiddetto post olimpico, e questo va detto con grande chiarezza, perché, altrimenti, ci iscriviamo a partiti aprioristi, no o sì, a priori. Noi siamo assolutamente convinti che il giudizio sull’evento olimpico di Torino 2006, largamente diffuso in questa Città, in questo territorio, sia largamente positivo, che non vuol dire che è stato fatto tutto bene, qualcosa si poteva migliorare e sarebbe stato utile migliorarlo. Ma da lì ad esprimere un giudizio negativo su quella che è stata l’importanza dei Giochi Olimpici di Torino 2006, per questa Città, bene, passa e ne passa tanta di acqua sotto i ponti. Sotto questo profilo, noi, forse un po’ ingenuamente, continuiamo a ritenere un vanto internazionale, per il nostro Paese, ospitare i Giochi Olimpici. Avremmo avuto il piacere di ospitare i Giochi Olimpici a Roma, anche se siamo amministratori della Città di Torino. Avrebbe fatto tanto del bene all’immagine internazionale del nostro Paese, che, guardate, non è che sia particolarmente efficace, in giro per il mondo. Avremmo potuto, tutti, cogliere questa discussione, e questa occasione, per dimostrare che è possibile organizzare dei grandi eventi, bene, facendo avere ricadute importanti, ovviamente monitorando quello che va monitorato, perché questi grandi eventi possano essere, in qualche modo, gestiti al meglio. A maggior ragione, troviamo del tutto incomprensibile, ai nostri occhi, come si possa non cogliere l’importanza di un’occasione come quella della candidatura ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2026. Noi, ci saremmo aspettati, Sindaca Appendino, una, come dire, adesione entusiasta da parte della Sindaca della Città, un’adesione entusiasta a questa opportunità. Attenzione, stiamo parlando della possibilità di candidare la Città, magari potessimo decidere noi di ospitare i Giochi di Torino del 2026. Abbiamo le infrastrutture, abbiamo l’esperienza per poterli organizzare. Guardate che in giro per il mondo, vengono da tutto il mondo a studiare il caso di Torino, come caso, modello di scuola. I Giochi Olimpici Invernali in Cina hanno avuto dei gruppi di lavoro che sono venuti a Torino, per mesi e mesi, a verificare come sono stati organizzati i Giochi Olimpici a Torino, quali sono stati gli errori, e come si può emendare. Si possono far le cose anche bene. Il problema, è che, però, va detto con chiarezza che queste cose qua vanno dette con chiarezza, con chiarezza. Lei ha mandato una lettera e ci ha tenuto a precisare che si tratta di una disponibilità alla manifestazione di interesse e non di una candidatura. Io no entrerò nella polemica della, come dire, del fatto che noi siamo qua, oggi, a discutere, della lettera inviata. Abbiamo dichiarato in tutte le salse: bene ha fatto, Sindaca Appendino, a mandar sta lettera, ha fatto benissimo. Avrebbe potuto tranquillamente aver maggior forza quella lettera, se lei fosse passata da una votazione democratica in quest’Aula. Esattamente come ha fatto in Città Metropolitana. E, quindi, diciamo così, forse siamo eccessivamente malpensanti noi; ci è sembrato un pochino un escamotage tattico, quello di evitare la votazione sulla mozione, perché evidentemente una sparuta minoranza di Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle - ribadisco, con tutto il dovuto rispetto per i dissidenti, una sparuta minoranza di Consiglieri comunali 5 Stelle - tiene in scacco la Città di Torino. Voi fate bene a fare il vostro mestiere, il problema non siete voi, il problema è chi guida l’Amministrazione. Sindaca Appendino, lei è la Sindaca della Città di Torino, non è la Sindaca, capo del Movimento 5 Stelle. Allora, a fronte di obiettivi così ambiziosi e così importanti, abbia pazienza, ma viene prima l’interesse della Città, alla tenuta della sua Maggioranza, oltretutto tenuta che, nei numeri di quest’Aula, scusate, non mi pare, come dire, neanche messa in discussione, neanche messa in discussione, perché, se poi lei si relaziona con un contesto internazionale, che è di quello di cui stiamo discutendo, ho la vaga sensazione che i distinguo intorno al Movimento 5 Stelle del Consiglio Comunale di Torino, hanno un’importanza relativa, diciamo così, non proprio prioritaria e, forse, ha più importanza il fatto che la Sindaca della Città di Torino, che è anche la nostra Sindaca, è la Sindaca degli imprenditori, dei lavoratori, delle associazioni che stanno spingendo in quest’ottica, sia forte di un voto popolare suo, preso nel 2016, forte di un mandato che le può dare quest’Aula, a candidare, a mettere sul tavolo Torino, tra le ipotesi da prendere in considerazione e, questo, a maggior ragione alla luce del fatto che è evidente che il CONI, forse anche scottato anche dalla non perfetta gestione della vicenda Roma, ha dato formale incarico, spendendo risorse per studiare un’ipotesi alternativa alla nostra, che è Milano. Allora, Sindaca Appendino, noi, davvero, facciamo appello, un pochino, al suo senso di responsabilità istituzionale, da Sindaca, da Sindaca, una volta, e non da capo del Movimento 5 Stelle, con questo surreale teatrino della riunione. Poi telefona Beppe Grillo che dice: “Sì, ragazzi, semaforo verde”. Ma, non so se abbiamo il senso delle cose e capiamo le scale a cui stiamo ragionando. Noi, lo diciamo con franchezza, siamo laici nel valutare le ipotesi di candidatura di Torino, ci piacerebbe poter candidare Torino, le diamo carta bianca, da questo punto di vista, vada avanti anche a nome nostro, a nome del Partito Democratico, perché ci rappresenta a quei tavoli; vada, però, avanti, vada avanti con chiarezza, dicendo con chiarezza che la posizione della Città di Torino è quella di essere entusiasta della candidatura all’assegnazione dei Giochi Olimpici di Torino 2026. Noi proveremo a dare, come dire, tre punti di indicazione propositiva. Il primo: Sindaca Appendino, lei esca, quest’oggi, da quest’Aula, con una chiarezza di posizione. Torino non è che dà la disponibilità a valutare l’interesse a ospitare…, Torino candida se stessa e il sistema delle valli olimpiche, a ospitare i Giochi Olimpici di Torino 2026. “Caro CONI, caro CONI, noi ci siamo”, dica questo, perché, altrimenti, a breve, stante che già il clima non è propriamente favorevole alla nostra Città, il fatto che lei ondeggi continuamente e che non capisca mai dove mette sto timone di sta barca che sta guidando ci verrà usato contro e noi rischieremmo di essere, come dire, forse, se ci va bene, un evento periferico delle Olimpiadi di Milano, ammesso che arrivino in Italia. Ma abbiate pazienza, un po’ di ambizione, Sindaca Appendino. Lei, oltretutto, potrebbe anche uscirne, glielo diciamo con franchezza, per una volta, elevi la statura, si elevi, non ha problemi, più di tanto, qui, non li ha, ha tutta la città che le sta dicendo di farlo, tutta la città che conta, e anche quella che conta meno, ammesso che esistano le due città che contano, e che contano meno, che le stanno dicendo di farlo. Provi a salire un po’, salga, salga, Sindaca, salga di livello e lo dica con chiarezza, sennò noi verremo travolti da questa questione, da questo continuo tentennamento, questo continuo esasperato tatticismo. Con tutto il dovuto rispetto per i quattro colleghi di quest’Aula, abbiate pazienza, rappresentate, comunque, per vostra, non solo una minoranza del vostro Gruppo, con certezza, una stragrande minoranza in questa Città, fatevene una ragione, fate la vostra battaglia, ma lei, Sindaca, faccia la Sindaca. La seconda proposta: convochi, promuova, attivi, istantaneamente, una cabina di regia istituzionale, con Regione Piemonte, con Camera di Commercio, per costruire, velocemente, una proposta di candidatura e la sottoponga il prima possibile al CONI, poi, guardi, andrà bene, non andrà bene, lo valutiamo dopo, tiri dentro, faccia sistema; l’ha fatto sui fondi della Linea 2, Sindaca Appendino. Guardi che quando lei - e arrivo al terzo punto - chiama le forze politiche, al di là della contrapposizioni, per un obiettivo della Città, ma ci trova, ci ha sempre trovato. Allora, noi siamo convinti di aver stimolato la questione, ma, oltre a stimolarla, le diamo fin d’ora, carta bianca, per attivarsi, davvero, con determinazione, per questo obiettivo. Ha tutte le condizioni per farlo: la copre Grillo, la copre Di Maio, la copre la Maggioranza del suo Gruppo consiliare, la copre la Minoranza consiliare, la copre la Confindustria, la Camera di Commercio, tutti la stanno coprendo, ma cosa aspetta, Sindaca Appendino, cosa aspetta? Che cosa deve capitare? Mai un Sindaco ha avuto una copertura come questa, mai. Per favore, prenda l’iniziativa, al di là della lettera di cinque righe e se ne occupi, purché qua non è in gioco l’interesse suo personale, del 5 Stelle, del PD, di Tizio e di Caio, è in gioco l’interesse di Torino. Almeno un po’ di ambizione, Sindaca, proviamo a giocarci le carte. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per cinque minuti. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Mi dispiace, cinque minuti sono veramente pochi, però, vediamo di risolverlo. Guardate, tutto questo è un pochino una cosa, direi, non riesco a capirla, Sindaco, ma non riesco a capire la vostra Maggioranza. Sono molto sincero, o chi non ha votato l’altro giorno, o aveva la volontà di colpire il Sindaco, oppure, aveva un’incapacità totale, politica. Era sufficiente venire in Aula, votare contro e non c’era tutto questo caos che è successo in tutti questi giorni. Eppure non l’avete fatto, bastava quello, bastava che voi venivate in Aula, votavate contro a quello che è, ed era, tutto finito, mentre, invece, avete causato un danno, ed ecco perché dico, probabilmente, volevate colpire il Sindaco, ma, invece, avete colpito il Sindaco, avete colpito la Città di Torino, quando bastava venire in Aula e votare contro, tutto era finito. Allora, o incapacità politica, amministrativa, oppure una volontà politica nei confronti del Sindaco, che, non vi sono dubbi, si è trovata, dopo, in difficoltà, con una solitudine da parte sua, non sapendo cosa fare e cosa decidere. E vedete, di una Maggioranza, certamente, non soltanto qua, rotta, spaccata, perché voglio ricordare che il Consigliere Bono, in Regione Piemonte, continua ad essere in disaccordo con quelli che sono gli indirizzi che il Sindaco si è data, e quando io sento, permettetemi, una vostra collega, non so bene cosa faccia, una certa Frediani, che afferma, testualmente: “Sporcherei i muri con un altro no”. Beh, invitatela a sporcare i muri di casa sua, e non quello degli altri che devono andare a pagare per andare a pulirli. Non si permetta, un Consigliere comunale, un Consigliere regionale, ad affermare che va a sporcare i muri con un altro no. Anche perché il no sul TAV, ve lo voglio ricordare, guardate, vi ricordo soltanto una cosa, permettetemi, vi ricordo soltanto una cosa, che continuate a dire no, però, guardate, per 15 anni, ho vinto io, in Val di Susa, dicendo sì, e oggi ha vinto, nei prossimi cinque, se ci saranno, ha vinto la Daniela Ruffino, che dice sì, e ha vinto contro di voi, che dite di no, e, quindi, dite a questa Frediani di andare a sporcare i muri di casa sua, ma non quello degli altri, perché quello degli altri, sono costretti ad andare a pulirli e a pagarli di tasca propria. Ho voluto dire questo, perché, guardate, lo dico al collega Fassino, lui l’ha vissuta in un’altra maniera, io l’ho vissuta, invece, di persona. Io, esattamente il 19 giugno del ’99, ero a Seul, ed ero in rappresentanza di tutti i Comuni italiani. Io vi invito, amici dei 5 Stelle, andate a vedere la presentazione della Città di Torino, vi venivano i brividi: il video di Torino, il discorso del Presidente Ciampi, il discorso dello stesso Castellani. Guardate, quella è stata la vittoria di Torino, ha cambiato completamente... Attenzione, perché negarlo, l’intervento, allora, dell’Avvocato Agnelli, il lavoro sottobanco di Mario Pescante - allora Vicepresidente del CIO - a livello mondiale, che ha fatto in maniera tale, perché la votazione di tutto il CIO, in maniera tale che molta parte dei Presidenti del CIO votassero Torino. Ma sapete perché Torino ha vinto? Ha vinto perché noi presentavamo qualcosa di diverso e anche, devo dire, che gli sforzi, noi, voi non sapete chi è, ma è ragionevole, lo dico molto seriamente, ma il generale Romano, Ghigo, Castellani, Chiamparino, ha ragione, hanno lavorato, allora, tutti insieme, per raggiungere quel risultato, tanto che portò 5 miliardi di investimenti su Torino e sulla Regione Piemonte, di cui 3 miliardi e mezzo da parte del Governo centrale, c’era Berlusconi, ma lo avrebbe fatto anche qualsiasi altro, e un miliardo e mezzo dagli Enti Locali. Ha cambiato Torino e Torino, sul turismo, se voi andate a guardare i dati, aumenta da dopo le Olimpiadi, perché prima la conoscevano in pochi e io non sono di quelli che colpevolizzano Chiamparino o per chi esso, perché ha investito più soldi, perché li ha investiti per migliorare la città. Io non sono contro per essere contro. Allora, vedete, questo è avvenuto e io vi prego, andate a vedere il video di allora, e capite l’importanza dell’amore per la vostra città. Ebbene, guardate, Torino ha vinto, perché? Ha vinto perché per la prima volta si è scelto, fra una grande città, unita a un’ora di distanza con i campi da sci, rispetto a una proposta di una piccola città. Torino era in concorrenza, allora, con Sion: 30.000 abitanti, contro un milione. Ha vinto perché Torino poteva dare, da una parte, l’approccio estremamente positivo di quello che offre una città, dall’altra parte, i campi da sci. Potrei andare avanti, soltanto che sono cinque minuti. Guardate, lo ha detto ben qualcuno, guardate, Cantone non è intervenuto, perché l’Olimpiade di Torino non c’è stato oltre, chi vuol vendere, non c’è stato nulla. Lo ha detto bene Lo Russo prima, però, guardate, io mi chiedo, dura, Sindaco, nei confronti anche di Malagò e nei confronti di chi si dice abbia già scelto Milano, ma voi provate ad andare un attimo da Milano a Bormio, quanto ci impiegate? Cos’è, costruiscono l’autostrada? È impossibile, è una roba, e ho finito. Dico soltanto una cosa, che, se per caso, si divide la Valle di Susa, tra quelli di Cesana, Pragelato e il resto, queste devono essere località che devono essere premiate, al di là degli impianti che loro hanno e che mettono a disposizione del CIO. Finisco, è anche una piccola, piccola polemica. Io invito il Presidente Ilotte, quando fa delle proposte, come consiglio, ma lo dico in termini estremamente corretti, convochi tutte le istituzioni, non soltanto una parte con un convegno; se convocasse le istituzioni, si ha più forza, si pesa di più. Allora, io lo dico agli amici: guardate, è un’opportunità grandiosa, siamo forti nel dire che vogliamo Torino, poi, dopo, andiamo a vedere se è il caso di trattare per altro, però Torino ha la bellezza di essere una bellissima città, e di proporre dei campi da sci che pochi, in Italia e nel mondo, possono dare. Grazie Sindaco. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il capogruppo Ricca, ne ha facoltà per cinque minuti. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Sindaco, le dico: ”meglio tardi che mai”, perché seppur con favore ho colto la sua lettera di intenti, dico che, forse, avremmo rischiato tantissimo e il rischio non era, non si fermava al dibattito in quest’Aula. Il rischio di deludere tutte quelle persone della nostra città, che da noi si aspettano responsabilità, che hanno un’aspettativa verso una manifestazione che ha lasciato, forse, l’unica grande manifestazione che in questa città ha lasciato un buon ricordo e che, quando un torinese pensa al 2006, pensa, inevitabilmente, a quei momenti dove Torino non sembrava neanche Torino e spera di poter rivedere, tra qualche anno, la stessa, identica, città, sapendo che abbiamo un’esperienza e abbiamo delle strutture che possono, sicuramente, farla…, a livello internazionale, farle fare, di nuovo, una bella figura. Io sono arrivato anche a chiedere le sue dimissioni, se questo non fosse andato a compimento, perché ritengo che un’occasione del genere non possa essere sprecata, che Torino non possa perdere, ripeto, un’occasione storica di rilancio della sua attività, perché, quello che ne è stato dopo il 2006, l’onda lunga delle Olimpiadi del 2006, ha permesso a questa città di avere, oltre un cambio di look davvero importante, anche di essere riconosciuta a livello internazionale, non solo come la periferia di Milano, ma come una vera e propria entità a sé stante. Sia la città che le sue valli hanno bisogno di questa manifestazione. Io le ricordo, tutti e dieci i Sindaci che si sono espressi a favore, non lo fanno perché hanno bisogno di riavere gli impianti nuovi. Lo fanno perché la crisi ha colpito, la crisi che stiamo superando, ha colpito anche loro, ma soprattutto loro. Chi fa della neve il proprio core business, tutte quelle famiglie che vivono intorno a quelle attività, hanno subito, forse, più che a Torino, questo tipo di crisi, ed è per questo che loro lo chiedono con forza, ed è per questo che noi dobbiamo fare in modo di non farci rubare, di nuovo, da Milano, un altro evento importantissimo. Io, quello che le chiedo, è che non sia una minoranza insignificante all’interno della nostra Regione, e all’interno della nostra Città Metropolitana, a poter decidere per tutte quelle persone che, invece, trarrebbero beneficio da questo tipo di attività. Io, come ho anticipato prima alla Presidenza, ho ritirato la mozione, perché ritengo che Torino abbia già vinto, abbiano già vinto tutti quei torinesi che sperano che nel 2026 i Giochi Olimpici possano tornare nella nostra città, possano tornare a rendere grande la nostra città, più di quello che, in questi anni, purtroppo, è stato e per ridargli anche quello splendore che merita, sperando, di nuovo, di avere un’onda lunga che possa permettere, non solamente più per pochi anni, com’è stato, ma, davvero, renderla, nel panorama internazionale, una delle grandi città, sia a livello culturale, a livello turistico, dove poter venire, dove poter stare, e io dico in Italia, dato che in Italia non abbiamo competitori a livello di bellezza, e per quanto ci possa essere Venezia, Firenze, Roma, Milano, Torino ha tanto di più, dobbiamo solamente mostrarlo al mondo. Questa sarà un’altra occasione, forse l’ultima, così importante, per poterlo fare. Io, quindi, le chiedo di andare avanti, dritta, per questa strada, facendo in modo che i Giochi del 2026 possano essere, possano tornare nella nostra città, così che potranno, davvero, vincere tutti i torinesi, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Capogruppo Montalbano, ne ha facoltà per cinque minuti. MONTALBANO Deborah Grazie Presidente. Con rispetto per tutti, che pesantore! Però, a parte che non ho mai visto tutte le forze politiche così unite davanti a una possibile proposta del Movimento 5 Stelle, cioè, pensate se a livello nazionale, in tutti questi anni, tutte le forze politiche avessero appoggiato così la proposta del reddito di cittadinanza. Oggi i disoccupati italiani, magari, vivrebbero dei giorni un po’ più felici. Non entrando nel merito, perché anche io ho solo cinque minuti. Ho trovato, e vi do anche una notizia, a tutto il Consiglio, ho trovato un documento, pensate, datato 2005, molto interessante. Indovinate un po’? Parla di Olimpiadi ecosostenibili, contenimento dei costi, coinvolgimento dei privati, utilizzo di proprietà pubbliche in stato di abbandono, e sviluppo economico. C’era già, 2005. Gli effetti li abbiamo, poi, visti tutti, ad oggi, non secondo le posizioni personali, per partito preso, o ideologiche, ma rispetto alla condizione dell’andamento della città. È una lettura interessante, vi invito ad andarlo a leggere. Si tratta della valutazione degli effetti economici dei Giochi Olimpici Invernali di Torino del 2006, che era stato redatto dall’Unione Industriale di Torino. All’interno del documento, è interessante anche notare, vengono indicati i dati occupazionali, affermando che, per ogni milione di euro spesi, si sarebbero prodotti (2005) 21 unità di occupazione, quindi, 21 posti di lavoro, naturalmente, in condizione duratura nel tempo. Però, poi, sempre all’interno del documento, andando ad osservare i grafici successivi, si dimostrava - già allora - che, in realtà, questo dato prepositivo, era concentrato solo nell’anno 2005/2006, mentre, poi, andava a scemare. Gli altri anni di riferimento sono 2007, 2008 e 2009. Quindi, già allora, si era capito che anche laddove ci potesse essere un’apertura occupazionale, sarebbe durato poco e che non si parlava di occupazione duratura, ma, semplicemente, di occupazione precaria e non voglio entrare nel merito delle ditte che fallirono in quegli anni, oppure dei lavoratori sottopagati, non in regola, mi fermo qui. Un altro, mi sembra di capire, che è un altro punto forte, rispetto a questa nuova visione, tutta olimpica, si muove sulla considerazione di dire: “Costeranno meno, perché abbiamo già le strutture”. Apro, anche qui, qualche riflessione. È vero che ci sono già delle strutture, ma è anche vero che versano in uno stato di abbandono. Un conto è parlare di effettuare opere di manutenzione ordinaria o straordinaria, onerose già di per sé, che, al momento, l’Amministrazione non riesce a sovvenzionare, così, un dato, mettiamo un po’ i piedi, tutti, per terra. Vi ricordo che il fabbisogno, sulle manutenzioni, in questo momento, a livello cittadino, di arretrato e di fabbisogno che dovrebbe essere coperto, è di 40 milioni di euro: 8 milioni urgenti perché c’è in pericolo la sicurezza degli stabili, però, per questo, non abbiamo le risorse, andiamo dai cittadini e diciamo che non si possono fare le cose, mentre qui, laddove parliamo di strutture, dovremmo parlare di ristrutturazioni, e certo che i costi lieviteranno; lieviteranno, però per questi li troviamo, probabilmente, per ristrutturare le strutture olimpioniche, le risorse, molto probabilmente, private o pubbliche, usciranno fuori. Ma se anche riuscissimo a ristrutturare il già esistente, domanda: che ne facciamo, poi, dopo questa ennesima Olimpiade? Tra l’altro, ricordo a tutti che le strutture presenti in Città, a parte il MOI, che già prima di ristrutturarlo bisognerebbe liberarlo, e già lì la vedo un’impresa abbastanza difficile, gli altri palazzetti sono stati dati in gestione a concessione di privati, quindi, laddove anche noi volessimo riutilizzare le strutture presenti in Città, cosa facciano, andiamo dai provati ai quali li abbiamo date in concessione, dicendogli: “Va bene, ti pagheremo un affitto, fatecele riutilizzare”? E questi costi, chi li coprirà? Il CIO; la Città; la Regione, quella che ha azzerato i Fondi per l’Edilizia Pubblica; lo Stato, quello che ha azzerato il Fondo Nazionale per l’Edilizia Pubblica? Boh! Domanda. Quando, nello stesso momento, perché è di qualche mese fa, noi abbiamo licenziato una delibera, che si chiama “delibera dismissioni”, questo per mettere in luce una piccola contraddizione, ma sperando di aprire delle riflessioni. All’interno di questa delibera dismissioni, stiamo procedendo a mettere all’asta immobili di proprietà della Città, comprese delle unità abitative, unità abitative… VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. MONTALBANO Deborah Sì, per far fronte alle condizioni di Bilancio e perché si ritiene che le necessarie ristrutturazioni o manutenzioni degli immobili siano troppo onerosi e, quindi, non conviene intervenire, oltre che, naturalmente registrare l’assenza delle risorse. Parliamo sempre di strutture che hanno bisogno di interventi. Quindi, concludo, Signor Presidente, dicendo che poi, oltre tutto quello che possiamo scrivere sui giornali, le buone intenzioni, sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico e io credo che la Città di Torino non abbia più bisogno di portate avanti questi errori e di perseverare; cerchiamo di guardare ai bisogni concreti e reali della Città, che ce ne sono davvero tanti. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per cinque minuti. MORANO Alberto Signor Sindaco, io apprezzo la sua decisione di presentare la manifestazione di interesse, facendo un salto in avanti, bypassando il voto del Consiglio Comunale, e facendosi forza del voto della Città Metropolitana. Così agendo, lei ha operato nell’interesse della Città e della Città Metropolitana. Le Olimpiadi, se ben organizzate e gestite, sono una grande occasione per Torino e Torino ha tutti i requisiti per essere candidata alle Olimpiadi, occorre, però, Sindaco, che lei oggi faccia un passo in più, oggi e nei prossimi giorni, che lei faccia concertazione, che lei operi con tutte le forze e le risorse della Città, perché una candidatura, per essere vincente, deve avere il supporto della Città e non un voto risicato in Consiglio. Io, personalmente, avrei ritirato le mozioni, oggi, per darle un aiuto, evitando questo dibattito, ma se queste mozioni restano, purtroppo, non ci resterà che vedere l’esito del voto, e l’esito del voto ha una possibile pluralità di soluzioni. La mozione non passa, perché voi, Movimento 5 Stelle, di cui constato con amarezza il silenzio, il silenzio di chi è a favore e il silenzio di chi è contrario, votate contro dicendo che la mozione è inutile e superata e, se noi dovessimo guardare la mozione solo per il primo punto dell’impegna, è superata, perché la manifestazione di interessi è stata presentata, ma vi è un secondo punto in cui si impegna la Sindaca a confrontarsi e a relazionare al Consiglio in ordine all’avanzamento della manifestazione, per cui, questa parte della mozione, non è superata. Ed allora, se la mozione non passa, noi, comunque, avremo una candidatura in parte azzoppata. La mozione passa con il sostegno di tutte le forze responsabili della Città e con il voto contrario di una parte del Movimento 5 Stelle. Bé, anche questa è una valutazione politica importante, che comporterà delle riflessioni e che indebolirà la candidatura della Città. Per cui, in realtà, se si vota questa mozione e se si vuole il bene della Città, vi è una sola possibilità, questa mozione deve passare con il voto di tutte le forze politiche. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, io non ho nessun altro iscritto a parlare. Capogruppo Giacosa, prego. GIACOSA Chiara Grazie, Presidente. Inizierò questo intervento ringraziando a verbale la parte di Minoranza che si è resa responsabile della facilitazione del dibattito in Aula, ritirando questa mozione. Sono molto felice degli interventi successivi, perché mi danno l’opportunità di chiedere anche all’unica forza politica che, per adesso, ha ancora mantenuto il documento, di rendersi un po’ responsabile e ritirare questo documento. Veramente non si comprende, perlomeno, noi non comprendiamo l’irragionevolezza di quella parte di Minoranza che, a tutti i costi, ha voluto discutere oggi un argomento ormai sorpassato nei fatti. Le discussione e il dibattito, Presidente, sono assolutamente sempre bene accetti, sono sempre positivi, ma non in casi come questo. In questo momento, non stiamo parlando di candidatura, come non ne stavamo parlano la settimana scorsa, stavamo parlando di manifestazione di interesse ed è noto a tutti che questa manifestazione di interesse è già stata espressa. L’approfondimento richiesto a gran voce dalle Minoranze avverrà da oggi in poi, prima era assolutamente, non voglio arrivare a dire inutile, perché non mi piace come termine, ma non era il momento giusto. Da oggi in poi, è stata mandata la lettera, in cui, chiaramente, si esprime la richiesta di essere tenuti in conto per la manifestazione di interesse, da oggi inizieremo le discussioni, i dibattiti, in Aula, al di fuori dell’Aula, nei luoghi più opportuni. Vorrei fosse chiaro, Presidente, che non si tratta minimamente di sottrarsi al dialogo, non lo abbiamo mai fatto, noi non lo abbiamo mai fatto, e il mio Gruppo, checché ne dica qualcuno, non teme proprio nulla, men che meno una poco intelligente strumentalizzazione dei fatti. Riteniamo, infatti, che questa strumentalizzazione non faccia per niente bene alla Città. Evidentemente per alcuni, non per tutti, sono, probabilmente, più importanti le logiche di Partito e ho avuto conferma di questo, ascoltando gli interventi che mi hanno preceduto perché alcuni dei colleghi non conoscono neanche la base dell’iter amministrativo che abbiamo appena cominciato; parlano a gran voce, forse, forse, per i titoli dei giornali di candidatura di Torino, non siamo assolutamente ancora arrivati alla candidatura e mi preme ribadirlo, speriamo che, alla fine, lo capiscano in tanti. Il mio Gruppo rispetta, come già anche detto, le valutazioni di ogni singolo Consigliere e appoggia la decisione, in questo momento, della Sindaca. Come siamo abituati a fare, tutti insieme, nei prossimi mesi, lavoreremo compattamente in modo critico, per analizzare in ogni sua parte l’argomento, capiremo se ci saranno i presupposti, per noi vincolanti, di legalità, di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, per poter procedere. Ribadisco, concludo il mio intervento, magari ci saranno delle risposte negli interventi successivi, le mozioni... la mozione, scusate, perché, ormai è solo più una, la mozione che è rimasta in piedi, chiediamo che venga ritirata. Se non dovesse venire ritirata, durante le dichiarazioni di voto esprimerò le intenzioni di voto del mio Gruppo. Come ultimissima cosa, scusate, chiedo, a nome di tutto il Gruppo, alla Sindaca e alla Giunta, di coinvolgere tutto il Consiglio Comunale, da oggi in poi, nell’elaborazione, nei pensieri, nell’analisi di quello che succederà da oggi in poi. Grazie mille. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare la Consigliera Canalis, ha ancora 14 minuti a disposizione. CANALIS Monica Sì, grazie, Presidente. Credo che in tutta Italia e forse anche in altre parti d’Europa, sia noto l’understatement sabaudo, il basso profilo dei torinesi, che è anche un tratto di stile ed eleganza, non è soltanto una caratteristica da deprecare: è una nostra qualità. Nel 2006 abbiamo vissuto un’esperienza che ha permesso a Torino e ai torinesi di credere in se stessi, di mettere da parte la propria timidezza e di mostrare al mondo, con forza, la bellezza della nostra città, delle nostre valli e delle nostre capacità. Ecco, nelle Olimpiadi del 2006 è rimasta l’eleganza di Torino e dei torinesi, ma l’abbiamo mostrata al mondo; quello è stato un momento molto importante per la comunità, che ha permesso a tutti noi di rafforzare il senso di comunità, di riscoprire l’orgoglio di essere torinesi e di rilanciare l’identità di Torino nel mondo. Ecco, quello a cui, invece, abbiamo assistito in questi giorni, è stata un’incrinatura al nostro senso di comunità, perché dobbiamo rendere conto ai fatti e alla realtà. I fatti ci dicono di una manifestazione di interesse che non riguarda soltanto questo Consiglio Comunale e non riguarda soltanto il territorio urbano, ma riguarda, in egual misura, anche i territori montani, le nostre valli, in particolare, la Val Chisone, la Val Germanasca, la Val Pellice, la Val di Susa. Ecco, da quei territori è arrivata, coralmente, la richiesta di fare questa manifestazione di interesse e quando uso la parola coralmente, mi riferisco proprio a delle comunità che si sono espresse e dal basso ci hanno fatto questa richiesta, attraverso i cittadini e anche attraverso i Sindaci di quelle comunità. Quello che ho visto, invece, dall’altra parte, è stata una grande debolezza da parte di chi, questa comunità, dovrebbe guidarla. Chi dovrebbe guidare questa comunità, ha anteposto i numeri della sua Maggioranza all’interesse generale, ha permesso che le divisioni interne al proprio movimento politico diventassero esterne, si ripercuotessero all’esterno e ha permesso che la debolezza di una forza politica si riverberasse sulla città. Guardate che Torino è una città che in questi anni ha attraversato molte difficoltà, ma non è una città debole. Il tessuto sociale che tiene in piedi questa città, è tutt’altro che debole; chi tiene in piedi questa città, tutti i giorni, nell’ambito economico, sociale, è gente che non ama mettersi in mostra, ma è gente che ha una grande forza, tutto diverso dalla debolezza che abbiamo visto in questi giorni. Questa è una città senza guida. Noi abbiamo bisogno di un Sindaco, non di una lady tentenna, perché, guardate, quando si fa una manifestazione di interesse, è vero, noi iniziamo un percorso, non siamo ancora arrivati al traguardo, ma un conto è iniziarlo con convinzione, un conto è mettere perennemente le mani avanti e fare sempre dei distinguo e dire sì, ma esprimere continuamente dei dubbi, mettere delle condizioni, questo non è rafforzare la comunità, questo è venir meno a quello che la comunità ci sta chiedendo. Allora, noi non ci rassegneremo mai ad un ruolo ancillare rispetto a Milano, perché noi siano Torino, Città e Valli, e abbiamo una bellezza inestimabile; i nostri musei, le nostre attività commerciali, le nostre attrazioni turistiche cittadine, possono essere coniugate con le attrazioni turistiche alpine, perché sono un tutt’uno, stanno insieme e questo Consiglio Comunale, oggi, non può permettersi di ignorare quello che gli altri territori ci chiedono. Allora, purtroppo, mi sembra difficile ridare una guida forte alla città, dopo quello che abbiamo visto in questi giorni, ma, perlomeno, possiamo sperare che si ricominci a prendersi cura della nostra comunità, innanzitutto, ascoltandola. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare il Consigliere Fassino; ha ancora nove minuti a disposizione. FASSINO Piero Sì, grazie. Ad integrazione di quello che è già stato detto dai Consiglieri del nostro Gruppo, tre considerazioni. La prima, l’argomento che spesso viene utilizzato quando si discute di eventi, è che questi eventi costano, ma che la loro ricaduta non parifica i costi. Allora, questo è un ragionamento privo di fondamento, perché i grandi eventi vanno visti sia nella loro dimensione dei costi materiali, sia in tutte le ricadute che producono in tempo breve, ma anche in tempo medio e in tempo più lungo. Guardate, proprio guardando gli eventi olimpici, Londra, che è una città che ha conosciuto una fase di difficoltà, si è rilanciata e continua ad essere una città che ogni anno cresce, grazie ai Giochi Olimpici. Guardate quello che è successo a Milano con l’Expo; Milano è in grandissimo spolvero, perché l’Expo gli ha dato un traino di cui continuano a vedersi le ricadute e se ne vedranno ancora e Torino 2006 ha avuto la stessa storia. D’altra parte, se non fosse così, perché staremmo qui a discutere di rifare le Olimpiadi? Se davvero non vi fossero state ricadute, se davvero fosse stato solo un costo, se davvero il costo non avesse, come dire, eguagliato i benefici, perché dovremmo discutere, quindi rifare per la seconda volta le Olimpiadi? Evidentemente perché tutti sappiamo che, invece, le Olimpiadi sono state per Torino un passaggio essenziale nella sua trasformazione e nel suo rilancio. Allora, se è così, e io mi rivolgo al Sindaco, guardi, scelte come queste, o si fanno, o non si fanno; non si fanno a mezza bocca, non si fanno tentennando. O si è decisi e si è convinti, oppure, non lo si è e si decide di non farlo. E' legittimo anche dire: “Non voglio le Olimpiadi”, per carità, è un’opinione come le altre, però bisogna dirlo in modo chiaro; non si può dire: “Le faccio, ma non sono sicura che sia poi un vantaggio. Le faccio, ma forse sarebbe meglio non farle”, perché, così, la candidatura diventa immediatamente debole e di fronte al fatto che ci sono altre Città che si candidano e invece dicono: “Le volgiamo fare”, se uno si presenta a mezza bocca, incerto e senza determinazione e entusiasmo, è chiaro che è più debole nella competizione. E questa è una prima considerazione. La seconda considerazione: “Si può fare, ma bisogna fare un’Olimpiade low cost, che costi meno, che non abbia gli sprechi del 2006”, perché è stato detto anche questo. Allora, se si farà l’Olimpiade a Torino, e io mi auguro di sì e si riuscirà a farla low cost, si riuscirà a farla, probabilmente, spendendo meno, perché il Pala Isozaki c’è già, perché l’Oval c’è già, perché la piscina olimpionica c’è già, perché anche il trampolino c’è già. No? C’è, da ristrutturare, ma c’è il trampolino, non da costruire nuovo, c’è. Comunque, tutte le altre infrastrutture ci sono e allora, non è che nel 2006 si è sprecato, perché se voi candidaste oggi Torino a fare le Olimpiadi, senza le Olimpiadi del 2006 alle spalle, certo che l’onere per la Città sarebbe molto più grande. Se potrete fare un’Olimpiade che costa di meno, è perché allora non si è sprecato; si sono fatte infrastrutture che oggi vengono a vantaggio della Città, nel poter fare l’evento olimpico senza dover rifare tutti gli investimenti che sono stati fatti allora, perché, in buona misura, possono essere utilizzate anche oggi. Terza questione: le Olimpiadi o qualsiasi grande evento, va poi anche visto come una grande occasione di modernizzazione di una città. Quando si dice che, appunto, è stata un’occasione che, in realtà, è costata molto alla Città, è per strutturare la città in vista delle Olimpiadi che si è costruita la Metropolitana, non credo che nessuno di voi possa andare a spiegare ai torinesi che sarebbe meglio non averla. E così tutta una serie di altri investimenti che sono stati fatti sul territorio e nella Città e io credo che le Olimpiadi siano l’occasione, come qualsiasi grande evento, anche per questo, per mettere in moto una Città nella sua trasformazione, nella sua modernizzazione. Le risorse? Ma io ricordo che tutti i Giochi Olimpici, in qualsiasi Paese, non fanno carico di risorse soltanto della Città che le organizza e quindi è chiaro che, nel momento i cui ci si candida, bisogna aprire anche un negoziato con il Governo e con il CONI, per capire qual è la parte di oneri, di investimenti e di risorse che lo Stato può afferire per la realizzazione dell’evento. Ma l’importante, però, ripeto, è decidere, decidere e non…, io dico che non mi convince quello che ha detto il Capogruppo di 5 Stelle, che qui noi siamo semplicemente a manifestare la disponibilità di avanzare una candidatura. E' debole, se non altro per una ragione, perché ci sono altre città che, mentre noi siamo qui a manifestare una disponibilità, hanno già detto: “Vogliamo i Giochi Olimpici”, si sono già candidati, partiamo da una condizione di debolezza; quindi, prima decidiamo, e decidiamo con chiarezza, meglio è. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Consigliera Grippo, ha ancora quattro minuti a disposizione. GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente. Avrei evitato di intervenire, perché altri illustri colleghi sono riusciti prima di me ad esprimere la posizione del nostro Gruppo, però, purtroppo, a seguito dell’intervento della Capogruppo Giacosa, mi sono resa conto che ancora si ha paura dell’uso delle parole. Questo intervento è lo stesso che ho fatto in Città Metropolitana, non è un caso e non ci pentiamo di aver usato sempre la parola candidatura, perché è lì che vogliamo arrivare, perché usando la parola candidatura cerchiamo di arginare gli effetti di questo brutto esempio di mediocrazia, con cui è stata gestita la vicenda olimpica fin qui. L’invito, da parte del mio Capogruppo e dei nostri colleghi, ad interrompere i tatticismi per dire finalmente sì, un sì convinto, che ci dia delle chance, è un invito che io reitero, dicendo: per noi è una candidatura, perché è lì che vogliamo arrivare e, convintamente, chiediamo che ci si possa andare tutti insieme. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, non ci sono altri interventi. Vuole intervenire la Sindaca. Prego, Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Credo sia necessario fare un po’ di chiarezza, perché è bello ed è divertente e forse siamo tutti felici di dire: “Torino è candidata”. Io non voglio ripetere la discussione che ho fatto in Consiglio Metropolitano, Consigliere Tresso, dove, in realtà, il Consiglio Metropolitano si è espresso mercoledì, prima dell’invio della lettera, con un voto, peraltro, così è avvenuto in Consiglio Metropolitano, ma, a differenza di anni fa, è cambiato proprio il percorso con cui le città si avviano alla candidatura. Per cui, scrivere in una lettera, come è stato strumentalizzato dai giornali: “eventuale candidatura”, non significa indebolirsi, significa seguire esattamente l’iter che è previsto, cioè, il fatto che esista una fase in cui le città manifestano interesse. Il CONI a sua volta, peraltro, lo sapete, domani sarà presso il CIO e porterà anche la posizione di Torino, come è giusto che sia, che cosa accade? Il CONI, ovviamente, fa riferimento al CIO, porta quelle che sono le posizioni delle singole realtà ed Enti Territoriali e si apre una fase di dialogo, cosa che una volta non esisteva. La fase di dialogo è una fase in cui gli Enti Locali e le varie Città, insieme al CONI, che si sono in qualche modo manifestate, valutano insieme al CIO quali sono le condizioni e quale può essere la forma di candidatura che può essere portata avanti. Quindi, parlare, oggi, di candidatura, è sbagliato, tecnicamente, che non significa che politicamente non si avvii un percorso, perché sennò, evidentemente, la Sindaca, in rappresentanza della Città, e della Città Metropolitana, non avrebbe manifestato un interesse. Quindi, se vogliamo tutti fare una discussione utile e corretta e non strumentale, evitiamo di fare il discorso di chi vuole le Olimpiadi, parlando di candidatura, e chi non le vuole, parlando di manifestazione di interesse, perché è sbagliato, e non è neanche rispettoso nei confronti del CONI, che è più volte intervenuto nel sottolineare queste differenza. Quindi, la Città di Torino, la Sindaca, sia per la Città di Torino, sia per la Città Metropolitana, ha manifestato interesse. C’è un dialogo aperto con il CONI; domani, peraltro, come è noto, ci sarà un incontro, perché, prima di parlare ancora di manifestazione di interesse reale, bisogna valutare due aspetti che non spettano a questa Città, né al Consiglio Comunale, né al Consiglio Metropolitano e cioè, uno: se il CONI, Paese italiano, avrà la possibilità di avere una deroga, cosa, speriamo si potrà sapere domani e, due, evidentemente, qual è la posizione anche del Governo, se, un Governo eventuale, che oggi non c’è, è interessato o non è interessato a candidare il Paese Italia, rispetto alle Olimpiadi. Ora, io ritengo quindi, che questa forma di strumentalizzazione, candidatura, manifestazione di intesse, chi la vuole di più, chi la vuole di meno, non sia neanche un valore aggiunto rispetto alla nostra Città, e comunità. Io mi sono assunta la responsabilità, nei confronti della Città, di mandare una visura di interesse; adesso dobbiamo attendere, evidentemente, che cosa accadrà e come si sta anche muovendo il CONI. Ritengo, peraltro, che non sia possibile oggi dire, e torno al tema che ho già detto in Consiglio Metropolitano, dove ho già espresso la mia posizione, anche pubblicamente, ritengo che nessuno oggi qui seduto sia in grado di dire se la candidatura è corretta o non è corretta, perdonatemi, perché non sappiamo neanche ancora quali sono le condizioni contrattuali. Noi sappiamo che può essere un’opportunità, forse sì, sì, e io sono assolutamente d’accordo con quello che ha detto la Consigliera Artesio, ma quelle valutazione, non si fanno nel momento in cui si manda una manifestazione d’interesse, quelle valutazioni si fanno quando si inizia una fase di dialogo che nel 2006 probabilmente non esisteva, perché sono cambiate le regole di recente. Allora, è chiaro che oggi nessuno di noi è in grado di dire, e io non sono in grado di dire se la Città di Torino sarà in grado di soddisfare tutte le condizioni ambientali, economiche, finanziarie. Consigliera Montalbano, so benissimo che siamo in piano di rientro, lo sappiamo tutti, tanto è vero che una della condizioni, peraltro, che non ha posto solo la Città, ma tutti gli Enti Locali, giustamente, io condivido, è di non fare debito, perché non siamo nelle condizioni di farlo, in questo momento. Anche gli altri Comuni hanno detto questo, e anche gli altri Territori, con cui, giustamente deve esserci un dibattito, com’è stato in Consiglio Metropolitano, devono valutate quali sono le condizioni per i propri territori, per dire sì o no. Allora, chi dice oggi sì, è ideologico, chi dice oggi no, è ideologico. Io credo che un’Amministrazione corretta debba valutare le carte, e vedere quali sono le condizioni e, alla luce di quelle, fare una discussione serena, che non può essere fatta oggi. Quindi, io mi sono assunta la responsabilità, in Consiglio Metropolitano, come ho già detto, e qui, oggi, di manifestare l’interesse, ma chiedo a tutto il Consiglio Comunale di evitare strumentalizzazioni perché qua, oggi, ribadisco, nessuno credo sia in grado di dire se la Città di Torino è nelle condizioni, oppure no, di portare avanti una candidatura e che non conosciamo le condizioni, non conosciamo se esistono le deroghe e non sappiamo, effettivamente, quali sono gli elementi di sostenibilità economica, finanziaria, ambientale, e tutto quello di cui potremmo discutere. Io credo che la discussione parta da domani. La discussione parte da domani e io sono la prima a mettermi a disposizione del Consiglio Comunale, della Maggioranza, della Minoranza, questa è una partita che riguarda la Città, per discutere nel merito di che tipo di Olimpiadi vogliamo e se queste Olimpiadi sono sostenibili, oppure no. Ma oggi nessuno, qui, ha la risposta; nessuno, qui, ce l’ha; non ce l’hanno i Consiglieri Comunali, non ce l’hanno i Consiglieri e i Territori, che hanno, giustamente, manifestato interesse, ma che anche loro, oggettivamente, non sono ancora in grado di dire a che condizioni e come, e quindi io chiedo al Consiglio Comunale, alle minoranze, come ha fatto il Centro-Destra, che ringrazio, di assumersi questa responsabilità e ritirare l’atto, che non significa che la Sindaca non è a disposizione, come sarà, dai prossimi giorni, per discutere di merito. Ma domani c’è un momento importante, lo sappiamo, quindi io chiedo questa responsabilità alle Minoranze e ringrazio anche la Maggioranza, evidentemente, per l’apporto che sta, giustamente, portando in quest’Aula e che continuerà a portare. Come ha detto la Consigliera Artesio, come anche possono dire alcuni Consiglieri di Maggioranza, oggi non si può dire sì a una scatola chiusa e non si può dire neanche no a quella scatola chiusa; bisogna vedere cosa c’è dentro a quella scatola. Io penso, evidentemente, che le condizioni ci possono essere, per fare questa discussione, mi auguro che non venga strumentalizzata più da nessuna delle parti. Mi assumo la responsabilità, io personalmente, di quello che è successo fino ad oggi, ma chiedo, oggi, di mettere una pietra sopra, ritiriamo l’atto, ritirate l’atto e da domani iniziamo a discutere in modo aperto di che Olimpiadi vogliamo. Io ci sono, vengo in Commissione, vengo in Consiglio, mi metto a disposizione insieme all’Assessorato allo Sport e insieme a tutti i territori della Città Metropolitana, tutti i Territori della Città Metropolitana. Grazie a tutti. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Allora, giusto per aggiornare, è stato presentato un emendamento da parte del Capogruppo Lo Russo e Carretta, il vostro emendamento che modifica l’atto, quindi gli emendamenti presentati dalla Capogruppo Artesio decadono, tranne un ultimo emendamento, che è il subemendamento, perché, di fatto, il testo della mozione del Partito Democratico, è cambiato, quindi si discute il subemendamento della Capogruppo Artesio e poi si vota la mozione, chiaro? Vuole illustrarlo? Tre minuti, che, di fatto, è un emendamento, non un sub. Prego, Artesio, tre minuti. ARTESIO Eleonora Bene, nella discussione che si è svolta fino a questo momento, oltre al fatto di aver acquisito la necessità di approfondire e confrontare condizioni che io, comunque, ritengo che, se sviluppate nelle Commissioni dedicate precedentemente avrebbero consentito, anche oggi, in questo Consiglio, un altro tenore del dibattito, ho però ascoltato degli argomenti che mi sembrano molto convincenti, cioè, è stato detto che esiste una questione di valutazione della sostenibilità e delle compatibilità, ma esiste anche la necessità di rappresentare un’aspettativa, un’attesa, un orgoglio, una volontà della nostra comunità e in modo particolare ho sentito molto colleghi fare questo tipo di dichiarazioni, tutta la Città glielo chiede, alla Sindaca, al Comune, al Consiglio Comunale, quindi dobbiamo fare uno scatto di orgoglio per produrre tutta quella convergenza di interessi e di volontà che rafforzi la candidatura. È stato detto che bisogna portare a vincere la Città e, con la Città, far vincere tutti i torinesi. La candidatura sarà vincente se avrà il supporto di tutta la Città e, quindi, non soltanto di coloro che si sono espressi, perché capaci di rappresentare valutazioni economiche, di interessi, di competenze, di professionalità, bisogna prendersi cura della nostra comunità, anzitutto ascoltandola e andare alla candidatura tutti insieme. Benissimo, l’emendamento che propongo è esattamente quello del coinvolgimento della comunità. Quindi, poiché nella tempistica che ci è stata ricordata dalla Sindaca, nella fase, nell’intervallo tra la manifestazione di interesse e la candidatura, marzo 2019... no, scusate, gennaio 2019, e poi aprile 2019, in questo tempo noi abbiamo tutta la possibilità, oltre che fare le valutazioni che ci venivano ricordate, su cui si prendeva un impegno, anche di condurre la valutazione sul pathos della comunità, rispetto a questa candidatura, cioè quanto la Città concorra, condivida, sosterrà, si sentirà parte, dal volontariato civico a tutte le altre manifestazioni di interesse. E, quindi, io propongo, con questo emendamento che, rispettosamente anche al Regolamento del Consiglio Comunale e dello Statuto, ci si avvii su un referendum, consultivo o propositivo, dipende dalla modalità con cui il quesito verrà posto, che può essere indetto, a norma di Regolamento, in due intervalli: l’uno tra il 15 aprile e il 15 giugno, l’altro tra il 1° ottobre e il 30 novembre. Direi che il secondo è esattamente proprio, a quanto noi vorremmo e potremmo fare, per costruire in maniera comprensibile, gli elementi della candidatura e su questo chiamare la nostra comunità a pronunciarsi perché, effettivamente, questo percorso sia veramente vissuto da tutta la città. Sono sicura che il Consiglio converrà. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare il Consigliere Carretta, ne ha facoltà per tre minuti. CARRETTA Domenico No, era solo per entrare nel merito della richiesta, quindi, io direi, noi facciamo nostro questo subemendamento e quindi lo mettiamo, io direi di metterlo subito in votazione, come testo integrato e quindi di procedere in questo modo. Entrando nel merito del referendum, credo che, se noi non siamo riusciti a capire la differenza che passa tra candidatura e manifestazione, forse i cittadini avranno anche più capacità, in una logica di trasparenza, di illuminarci su quello che è l’iter che, evidentemente, ha fatto tanto rumore, quando invece era solo una questione di terminologia sbagliata che abbiamo utilizzato, una questione che ha creato tanto nervosismo all’interno un po’ di questa Maggioranza, anche della Minoranza. Quindi, forse anche questa indicazione potrebbe aiutare a rendere anche la questione un po’ meno ingarbugliata di quanto non lo sia già. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Giacosa, tre minuti, prego. GIACOSA Chiara Sì, grazie, Presidente. Intervengo per dire che il mio Gruppo non voterà favorevolmente l’emendamento della Consigliera Artesio, semplicemente perché lo abbiamo detto, non siamo d’accordo con l’emendamento della Consigliera Artesio, perché ribadiamo con forza e sottolineiamo l’inutilità di intervenire in questo momento. Questo non è il momento. Arriveremo tutti insieme, se arriveremo, a discutere in maniera condivisa, critica, ampia, ne discuteremo a lungo, da questo momento in poi. Su questo documento, è proprio il documento che non ha senso; il documento in sé non ha senso. Noi non è che abbiamo chiesto di ritirare la mozione perché vogliamo semplicemente che sia ritirata la mozione, è un documento che non ha senso e continuo a dire che noi possiamo anche dire a parole, possiamo anche parlare di cerimonia di chiusura di Olimpiadi, possiamo parlare di candidatura, ma questo non è il momento della candidatura. Io spero che da oggi, e qualche organo di stampa è stato così onesto da dirlo, adesso non è il momento della candidatura, non ci siamo ancora arrivati, è inutile che continuiate a dire: “La candidatura; la candidatura; Appendino…”, non è il momento. Per questo motivo, adesso la mozione è unita all’emendamento, il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle voterà contrario. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Rosso. ROSSO Roberto Io avevo dei dubbi che ci fosse anche della verità, della giustezza in quello che diceva il Movimento 5 Stelle, invece, è solo ipocrisia; voi siete profondamente divisi, vi muovete sulle uova, non avete il coraggio. Almeno quelli che non sono venuti l’altra volta, io lo dico a differenza di quello che diceva Lo Russo, hanno avuto la dignità e il coraggio di dire: “Noi siamo contrari, siamo contrari a questa cosa, non veniamo per non mostrare la nostra contrarietà”, voi, invece, siete degli ipocriti, siete già avanti alla scuola dell'imbroglio, perché avete il coraggio e l’impudenza di dire due volte cose diverse; se voi siete a favore di questa cosa, come la Appendino, che poi ha voluto anticipare la posizione mandando la sua lettera direttamente al CONI, se non siete d’accordo, non c’è niente di sbagliato a votare una seconda volta, si vota per quello che la Appendino ha già fatto e si vota per mantenere relazione su tutto l’iter che ci sarà da qui ad aprile del prossimo anno. Se voi non lo volete, non fateci perdere tempo, non fate perdere tempo alla Città. Ha ragione Lo Russo, bisogna crescere un po’ di statura qui dentro, non si può continuare a cercare di far vivere..., voi vivete solo per compensare i vostri imbrogli e cercare che in qualche modo la vostra coscienza venga fuori. Invece, è difficile mantenere due coscienze davanti allo stesso risultato. Credo che sarebbe opportuno che da parte vostra ci fossero delle dichiarazioni in cui questa cose dite che non le volete e non ci fate perdere tempo per un anno. VERSACI Fabio (Presidente) Capogruppo Morano, prego. MORANO Alberto Allora, nell’esprimere il voto favorevole alla mozione del Partito Democratico, richiamo le parole usate dal Sindaco nella manifestazione di interesse: “ Intendo, con la presente, in qualità di Sindaco della Città di Torino e della sua area metropolitana, avanzare la richiesta di accedere alla fase di dialogo e in preparazione di un’eventuale candidatura”. Quindi, il Sindaco ha detto bene, non è una candidatura, ma anche la mozione dice bene, dice: “una manifestazione di interesse per i giochi olimpici” e quindi è ben chiaro anche al PD che non siamo in fase di candidatura, al di là delle polemiche politiche. Però, richiamo l’attenzione ai Consiglieri 5 Stelle e al Sindaco Appendino, di come sarà debole il suo posizionarsi, domani, al CONI e nei prossimi giorni, avendo il voto contrario della Maggioranza del Consiglio comunale. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Rispondo solo, velocemente, alla Capogruppo Giacosa. Io, francamente, non vedo tutta questa necessità di ribadire che l’atto è inutile. Che la Sindaca abbia già espresso, grazie al parere favorevole del Collegio metropolitano, però senza avere un momento di confronto in termini del Consiglio Comunale e quindi poi abbia, si sia adoperata, spedendo la lettera in cui, come dice correttamente la mozione, veniva manifestato l’interesse, ma nel secondo punto dell’impegna si cita proprio il confrontarsi, il relazionare il Consiglio Comunale di Torino, in ordine all’avanzamento delle manifestazioni di interesse, con tutta la buona fede che lei e la Sindaca ci hanno espresso, dicendo che sarà vostra cura mantenerci aggiornati, avere un percorso: però mi sembra che sia un pochino più robusto votare un atto che questo condivide. In più, grazie al subemendamento presentato dalla Consigliera Artesio, questo aggiunge anche un elemento di novità che, comunque, impone anche un percorso che si configura molto diverso, soprattutto per chi ha fatto della propria politica un cavallo di battaglia, e quello del confronto e della partecipazione, quindi, proprio, volutamente, marcando il significato di una democrazia partecipativa, più che rappresentativa. Per cui, mi sembra davvero che questo sia un segnale di forte debolezza da parte vostra che lo esponete senza una motivazione che risulta adeguata. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Adesso, siccome i proponenti hanno recepito, recepiscono l’emendamento della Capogruppo Artesio, pongo in votazione la mozione, così come coordinata. Cosa? Prego, vuole, intervenire? APPENDINO Chiara (Sindaca) Io provo dispiacere nel fatto che la Minoranza di Centro-sinistra non abbia accolto l’appello; ringrazio, invece, il Capogruppo Ricca e il capogruppo Napoli, che hanno colto, credo, lo spirito con cui questa Amministrazione e la Sindaca si è ovviamente approcciata all’Aula. Ribadisco che la manifestazione di interesse è già stata inviata, è già nelle mani, ovviamente, del CONI e domani verrà, evidentemente, portata in sede CIO. Aggiungo, e qui chiudo ovviamente, che mi auguro che da domani, perché tanto ormai oggi siamo qui a favore tutti, giornali, telecamere, che da domani si possa tornare a discutere nel merito dell’eventuale candidatura e che significa lavorare su un dossier in cui, come Città e come area metropolitana, si entri nel merito, ribadisco, di quelli che sono i principi, peraltro anche indicati dal CIO e quindi: sostenibilità economica, finanziaria e tutto quello che abbiamo detto. Mi auguro che questa discussione possa avvenire un modo più sereno, rispetto a quanto avvenuto oggi in quest’Aula. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, pongo in votazione la mozione, col testo coordinato. Prego, Consiglieri, votate. Dichiaro chiusa la votazione. Presenti 36, favorevoli 13, contrari 23, dichiaro la mozione respinta. |