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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Marzo 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 21
MOZIONE 2017-05378
"GIOCHI OLIMPICI INVERNALI 2026, CANDIDATURA DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 27 NOVEMBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO CARRETTA. [Testo coordinato]
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Do la parola al Consigliere Carretta per l’illustrazione.

CARRETTA Domenico
Posso? Allora, grazie, Presidente. In realtà tutto quello che si poteva dire sull’argomento
lo abbiamo già detto. Tutto quello che si poteva fare l’abbiamo già fatto; tutto quello
che si poteva non dire è già stato non detto dalla Sindaca nei giorni passati. Però noi
siamo convinti che una discussione sull’argomento debba passare anche non solo sui
giornali, non solo attraverso una giusta interlocuzione che deve arrivare tra i vari livelli
istituzionali, ma guarda caso anche all’interno del Consiglio e quel dibattito, che forse
era opportuno fare in tempi non sospetti, non si è fatto per vari motivi e oggi forse è
necessario potarlo qui in Sala Rossa, è necessario per la Città di Torino; è necessario per
le Valli Olimpiche, è necessario per i ceti produttivi, per i corpi intermedi, per una città,
per un territorio che ci chiedono di andare in una direzione e noi a quell’appello
abbiamo risposto presente. Le Olimpiadi rappresentano una grande occasione per
Torino, erano una grande occasione per la Torino del 2006, una Torino che era chiamata
ad una difficile fase di transizione, una fase di deindustrializzazione che dava dei
contraccolpi notevoli da un punto di vista del tessuto sociale, produttivo. Rappresentano
una grande occasione anche per la Torino di oggi, una Torino che si trova ad affrontare
dei problemi diversi: ci sono sicuramente meno soldi, c’è un’emergenza sociale
importante, una questione di Bilancio anche di cui tener conto. È una grande occasione
anche per quest’Amministrazione: ha l’occasione per rimettersi in sintonia con la città.
Una sintonia che ha smarrito sin dal primo giorno e non è mai riuscita a riprendere.
Perché vede, le occasioni, Sindaca, vanno costruite, seguite, vanno incoraggiate, i
processi - si diceva un tempo - i processi vanno governati e noi abbiamo provato a
restituire rispetto a quelle che erano le richieste della Città con un senso di
responsabilità. Noi abbiamo fatto in modo che questa discussione non fosse affrontata
durante una fase elettorale, una campagna elettorale - una delle più brutte degli ultimi
tempi - che avrebbe inevitabilmente mortificato quelle che erano le ambizioni di
un’intera Città e abbiamo pensato di farlo dopo, abbiamo pensato di farlo dopo la
presentazione del dossier da cui lei nel giro di 24 ore si è prima dissociata, poi ne ha
riconosciuto la bontà; abbiamo pensato di portare la discussione nell’unico posto dove
queste discussioni vanno affrontate, nel Consiglio. Allora, i suoi silenzi, invece,
Sindaca, eccome se si sono fatti sentire: si sono fatti sentire prima, si sono fatti sentire
durante la fase di non discussione della mozione e questi silenzi, guardi, hanno fatto
altro che indebolire quelle che sono le possibilità di questa Città di arrivare ad un
traguardo che tutti vogliono. Questi silenzi, ad un certo punto, si sono trasformati invece
in qualcosa d’altro, un qualcosa di politicamente più valido, sostenibile. Ad un certo
punto l’unica preoccupazione era quella di tener conto di equilibri di Maggioranza,
perché erano l’unica cosa che a lei serviva in quel momento: quattro, cinque dissidenti
rivoluzionari decidono di dire no alle Olimpiadi, mettono sotto scacco un’intera Città e
a quel punto nulla può la Sindaca, nulla possono le telefonate in vivavoce del capo
azienda, nulla può nulla. Ma siamo convinti che, comunque, lei ha una grande
opportunità in questo momento. Ha l’opportunità di uscire da quelli che sono i giochini
in cui si è infilata, da vecchia politica: trovare l’emendamento giusto, la frase giusta,
trovare le cinque righe giuste che per quanto mi riguarda sono un epitaffio su quelle che
sono le ambizioni, se ancora ne abbiamo. Ha una grande opportunità, diventare la
Sindaca di tutta la città, di diventare la Sindaca di quello che le sta chiedendo tutta la
Città e non la Sindaca del Movimento 5 Stelle o meglio di quattro o cinque Consiglieri
del Movimento 5 Stelle. Ha questa grande opportunità, c’è una mozione, andava
discussa prima, andavano dette sicuramente delle parole importanti. Però, guardi, adesso
noi abbiamo una grossa paura, che tutto quello che verrà fatto rischia di diventare inutile
ed io già immagino, se vuole le anticipo anche il suo intervento, se ci sarà, la colpa, la
responsabilità della scelta è del CIO, è del CONI, non è la nostra; invece è sua la
responsabilità, è sua, è sua per come non ha agito, è sua perché ha gestito in malo modo
la vicenda fino adesso. Io adesso mi auguro che almeno sia riuscita a portare a casa la
quadra all’interno della Maggioranza, così siamo più tranquilli e possiamo guardare ai
prossimi appuntamenti anche con un senso di serenità migliore, però se è questo il modo
che ha di affrontare l’unica occasione che le è concessa per rimettere la Città sulla
carreggiata giusta, allora abbiamo ragione ad essere preoccupati. Vede, Sindaca, lei è a
capo di un Movimento che si è proposto, ha fatto dei successi importanti, avete avuto
successi importanti da un punto di vista elettorale avendo come unico obiettivo quello di
distruggere chi governava prima; ecco, l’unica cosa che state facendo è distruggere ogni
volta che siete chiamati a governare.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per cinque minuti.

ROSSO Roberto
Beppe Grillo ha fischiato la fine della ricreazione e i ragazzi e le ragazze dei 5 Stelle
sono tornati prudentemente nei ranghi. Quest’oggi, quindi, avremo una votazione
unanime, il ché non può che giovare a chiunque (incomprensibile) pensano che le
Olimpiadi sia utili. Però voglio ricordare un fatto, siccome io non sono credo l’unico
che in quest’Aula abbia seguito il blog di Grillo in tutti questi anni, penso che anche
alcuni di voi lo abbiano seguito, è la comica finale quello che è successo da voi, perché
quello che è successo è che Grillo che per anni ha definito le grandi opere, i grandi
movimenti, i grandi eventi come delle occasioni di corruzione, di mafia, di spreco, dice
oggi che in nome del Governo Di Maio deve prestare attenzione anche a queste grandi
opere e farle diventare, improvvisamente, eticamente compatibili. Capisco che non deve
essere facile per alcuni di voi sopportare queste cose, altri hanno lo stomaco come il
ferro, quindi passano tutto, altri invece penso che abbiano lo stomaco più leggero,
abbiano qualche difficoltà in più ad accettare queste cose. Io spero che la Sindaca
Appendino riesca fino in fondo a trovare una compensazione tra le posizioni che ha
tenuto in questi anni. Due anni fa dichiarava la propria inammissibilità per la TAV -
l’opera che più utile non potrebbe essere per una città chiusa nel confine Nord
Occidentale del Paese - siccome non doveva mettere il proprio veto definitivo sulla
TAV, cioè poteva andare continuamente d’accordo col Sistema Torino di cui vuole
essere (incomprensibile) interprete e contemporaneamente dichiarare ai suoi, a quelli
che protestano fuori, che invece c’era la sua contrarietà. Oggi siamo arrivati a redde
rationem: non si può dire una cosa e farne un’altra e quindi prevale il Sistema Torino,
prevalgono gli interessi oggettivi, in questo caso della Città, e prevale il fatto che la
Sindaca Appendino richiami i suoi all’attenzione, li riporta a casa e li fa votare per
quest’opera che fino a ieri considerava invece negativa, inappropriata, inadeguata e
quant’altro. C’è una preoccupazione che va detta in queste ore: il Presidente del CONI,
Malagò, ha l’attenzione specialmente su Milano, pur essendo il Sindaco Sala persona
che ha dichiarato la propria indisponibilità, in questo momento, a manifestazioni di
interesse per Milano sulle Olimpiadi. Malagò vorrebbe continuare questo percorso,
vorrebbe tenere Torino in funzione gregaria soltanto limitandole di fatto le funzioni del
ghiaccio e mantenere ad esempio tutto lo sci alpino sulla Valtellina. Spero che il vostro
atteggiamento un po’ ondivago non debba compromettere questa possibilità. Io ho
notato con attenzione e anche con interesse che il Capogruppo Carretta che prima aveva
considerato questa possibilità l’ha tolta. Il presentatore della mozione è Carretta, ha tolto
questa possibilità, ha ribadito che Torino doveva essere l’unica sede, con la Val di Susa,
di quest’opportunità olimpica per la Città. Io mi auguro che quelle che erano
osservazioni, credo anche giuste, da parte dei dissidenti dei 5 Stelle possano essere
conservate perché ritengo che sia utile, per tutti, che non si dissestino i Bilanci pubblici
nel fare grandi opere, non è che sia una cosa contradditoria, è una cosa sensata. In
passato questo non è stato fatto, abbiamo oggi quasi un’eredità a debito aggregato di
quasi 5 miliardi di debito derivante anche dalle Olimpiadi, ma non solo dalle Olimpiadi,
perché anche quella è una mistificazione:io ero in questa Sala come Consigliere
Comunale quando il Sindaco Chiamparino faceva mutui da centinaia di milioni di euro
per la spesa sociale con la scusa delle Olimpiadi, pertanto non è che si è fatto solo per le
Olimpiadi, ma inevitabilmente le Olimpiadi hanno rappresentato, in quella fase, anche
un grimaldello per scassare i conti pubblico di questo Bilancio. Avere attenzione a
queste cose mi sembra una cosa utile ed intelligente: Mi auguro che possa essere anche
l’occasione, lo dico al Sindaco Appendino, non già per avere 10 milioni per la
progettazione della seconda Linea di Metropolitana, per cominciare a ragionare col
Governo sulla possibilità reale, così come è successo nel Governo Berlusconi, di
realizzare, di concretizzare una seconda Linea di Metropolitana col contributo
governativo sostanzioso e direi ultimativo su quest’opera che cambierebbe la faccia e il
tracciato di Torino. Mi auguro pertanto, Sindaco Appendino, che abbia risolto le sue
contraddizioni tra l’avanguardia del suo Movimento e la discepola attenta a quello che il
Sistema Torino vuole che lei faccia e mi auguro che possa pertanto nei prossimi mesi
interpretare una parte sola in commedia, non due come attualmente sta reggendo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per...

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. La vicenda della candidatura di Torino per le Olimpiadi del 2026
ha messo alla luce delle difficoltà politiche che la Maggioranza ha in sé e che, come
spesso accade quando ci si trova a governare delle forze che si sono aggregate più sulla
logica, diciamo, dell’opposizione e della contrarietà, poi faticano a trovare, invece, in
alternativa una logica di concertazione e di mediazione e quindi conseguentemente
anche ad assumersi delle responsabilità di governo che siano propositive. Io quello che
ho avvertito, da parte sua, Sindaca, è stata finora di ricorrere ad una sospensiva e quindi,
anziché valutare in termini più trasparenti, più laici, quelle che potevano essere delle
opportunità, lei per ora si è limitata a prendere tempo e in questo senso mi è sembrata
essere mancante più come Sindaca della Città Metropolitana che non come Sindaca
della Città stessa. Infatti, la proposizione di questo tema della candidatura olimpica è sì
della Città, ma come ponte verso le valli olimpiche che, ricordiamolo, quindi non è solo
Torino, ma il suo territorio: Pinerolese, la Valle di Susa, la Val Chisone. Peraltro
territori che portano l’eredità dell’evento precedente, anche nelle accezioni più negative,
perché comunque le realtà più evidenti, come il bob, il trampolino, faticano a trovare
delle modalità di gestione, di smantellamento, invece questa potrebbe essere
l’opportunità, forse, per ricucire delle ferite che quei territori hanno segnato. Peraltro,
l’esempio che ci è stato dato dai dieci Sindaci delle valli mi sembra, anche in questo
senso, un paradigma importante, perché hanno trovato, al di là degli orientamenti
politici, una compattezza che forse andrebbe presa, davvero, come stimolo e hanno
dimostrato, comunque, di voler credere a delle opportunità che possono dare, anche, uno
spirito, diciamo così, di concordia istituzionale, delle valutazioni che sono nel senso di
cercare delle logiche per il territorio. La decisione che abbiamo appreso dagli organi di
stampa di decidere in autonomia, di proporre la candidatura, con una lettera inviata al
CONI, trovo sia stato anche un atto non così democratico, nei confronti del Consiglio,
in quanto è stata presa senza consultarsi, preventivamente, con quello che è il Consiglio
cittadino. Se Torino abbia bisogno di una nuova Olimpiade, è un tema che ci stiamo
ponendo e io credo che possa essere un’opportunità concreta in termini di futuro e anche
per saper costruire quel senso di fierezza, di appartenenza, anche di speranza, che tutti
abbiamo apprezzato, nella precedente edizione. Sicuramente, il contesto è diverso,
sicuramente bisogna far fronte e a un indebitamento che è importante, ma non bisogna,
per questo, perdere il coraggio e avere anche il coraggio di gestire dei processi che sono,
di per sé, articolati, complessi, ma che Torino ha nelle corde tutte le capacità di
governare, proprio perché, di per sé, esiste già un hardware che è a buon punto, va
rifunzionalizzato, ed esiste una capacità, un software che, diciamo, è stato collaudato
nell’occasione precedente. Abbiamo anche, sul territorio, delle capacità tecniche
importanti, io penso a tutto il tessuto delle società di ingegneria, degli atenei, degli
studi, che già sono stati, in prima persona, messi a disposizione, in precedenza, che
ancora potrebbero, dando anche tutto un indotto che comporta, quindi, capacità,
acquisizione, e anche innovazione. Questa deve essere un’occasione, se così la si vuole
valutare, importante per anche ridefinire la vocazione di queste valli, secondo un piano
strategico che sia, quindi, non solo Torino, ma Torino e il suo territorio, proprio
rivedendo un utilizzo, anche, e pensando a una masterplan generale, dal turismo, alla
rifunzionalizzazione degli abitati, a tutto quello di cui queste valli hanno bisogno e
Torino deve necessariamente poter vedere in una sinergia. Pensiamo, per esempio,
all’iniziativa importante, che la banda ultra larga potrà costituire per queste aree remote
e, quindi, anche la possibilità di sperimentare tutta una serie di implementazioni che
queste innovazioni possono portare, e che, quindi, possono essere l’occasione per dare
un’accezione nuova e completamente sostenibile se ben progettate e ben governate. In
più, ancora, le risorse che si renderebbe disponibili, perché, necessariamente, ci sono
delle economie, dovute al fatto che, come dicevamo, abbiamo già una logistica e
dell’impiantistica che è già a buon punto, potrebbero anche concorrere, se ben
pianificate e coordinate, a finanziare quegli interventi che la Città ritieni necessari, ma
che, ad oggi, non ha risorse per poter realizzare. Pensiamo, per esempio, non so, mi
viene in mente il caso della rotonda Maroncelli, mi viene in mente come, per esempio,
le strutture che potrebbero essere utilizzate contemporaneamente per ospitare gli atleti e
i media, possano essere restituite, poi, con funzione di housing sociale, eccetera. Infine,
mi sembra che anche le tempistiche possano giocare a favore, perché se si parte
seriamente con un programma realizzativo serio e fatto bene, si possono anticipare le
realizzazioni delle infrastrutture e prevedere, quindi, l’utilizzo per un periodo che è
prolungato e avere più a cuore quello che è il tema della legacy, cioè, di sapere poi
valutare come lasciare la fase post olimpica. Questa deve essere anche un’occasione per
giocarsela bene nei rapporti con il CIO. Se si decide di rifunzionalizzare impianti che
poi, di per sé, non hanno una possibilità di gestione, proprio perché mancano, magari,
del necessario utilizzo, vedi, appunto, il discorso del bob, forse, può essere l’occasione
per chiedere al CIO di impegnarsi, tramite le federazioni, a riutilizzarli anche per le
prossime edizioni, o, addirittura, si può pensare di considerare già la possibilità di
smantellarli, sempre inserendo i costi dello smantellamento, in quelli che sono i costi
olimpici, cosa che, sennò, lasciamo queste ferite che, come dicevo prima, sono aperte, e
non hanno modo, poi, di essere risanate. Nel 2006 si trattò di una scelta politicamente
trasversale…

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

TRESSO Francesco
E vado a chiudere, appoggiata da governi regionali, di centrodestra, provinciali e
cittadini, di centrosinistra; io auspico che anche in questo caso non prevalga una politica
del no a propri, ma che, invece, proprio prevalga una capacità e un senso istituzionale
che voglia davvero mettere a disposizione del territorio di Torino una capacità di
programmazione fattuale, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per cinque minuti.

ARTESIO Eleonora
La mozione di cui stiamo discutendo è stata depositata il 27 di novembre ed è stata
assegnata alle Commissioni il 4 dicembre; da quel momento nessuna Commissione si è
convocata sull’oggetto di questa mozione. La Presidenza di ogni Commissione in
questo Consiglio è della Maggioranza, del Movimento 5 Stelle, la responsabilità di non
aver consentito di discutere i contenuti e i dubbi insiti in quella mozione, è tutta in capo
alla Maggioranza, e, quindi, arriviamo a discuterne oggi, non soltanto con una
manifestazione di interesse già adottata, ma nell’impossibilità di discutere gli argomenti
che avrebbero potuto motivarla o disincentivarla. Poiché subisco la decisione della
Conferenza dei Capigruppo, assunta a Maggioranza, di rispettare il limite temporale da
Regolamento e, quindi, posso intervenire per cinque minuti soltanto, non potrò che
elencare, per titoli, gli argomenti di cui avrei voluto discutere nei tre mesi, che ho
ricordato, e anche nel testo di questa mozione, sulla quale avevo presentato
emendamenti di merito, ma che nella modifica introdotta in data odierna, non mi sarò
possibile illustrare e, quindi, per titoli, citerò quegli argomenti che mi sarebbero
sembrati dirimenti. Il primo argomento: la sostenibilità ambientale. Giustamente, in
un’intervista, il Sindaco Castellani ricordava che la Città di Torino, nell’edizione 2006,
ha ottenuto riconoscimento per aver rispettato, per quello che riguarda le emissioni, il
Protocollo di Kyoto. Vancouver ha fatto meglio, nel senso che ha, anche, diminuito il
livello di emissioni, rispetto a quello di Torino. Ma noi possiamo ragionare in termini di
compatibilità ambientale sulla base di un determinante, o pensando che basti una
modifica in termini di risparmio energetico di un manufatto, per dire che le Olimpiadi
saranno verdi come l’ambiente? Credo che occorrerebbe un piano strategico di maggior
periodo, quindi, di valutazione temporale più ampia, e anche di maggiore larghezza dal
punto di vista della veduta sul territorio che potrà essere coinvolto. Quindi, il tema mi
sembra essere - accanto al rispetto della prescrizioni ambientali - possono le valli alpine
ritenere desiderabile, tollerabile, compatibile, sostenibile, un’edizione delle Olimpiadi?
Questa domanda resta aperta. Altre parti delle valli alpine hanno già determinato la loro
risposta; ricordo le prese di posizione del Tirolo austriaco, dei cantoni svizzeri, che sono
state prese di posizione negative. Quindi, il tema, senza volerlo esaminare in modo
aprioristico, tanto meno, ideologico - che è bestemmia - il tema avrebbe dovuto trovare
alcuni riscontri almeno su questi aspetti. Vengo all’altra questione, la sostenibilità
economica. Esiste uno studio di lungo periodo, che dimostri che, accanto al dato,
innegabilmente positivo del periodo del durante e dell’immediato dopo, produca, nel
tempo, la conservazione di benefici economici? Oppure si rischia di cadere in quella che
viene chiamata la maledizione del vincitore, per la quale maledizione del vincitore
perdurano i costi nel tempo, senza aver discusso prima le eventuali compartecipazioni e
vantaggi? Oggi leggo sui giornali che, per la prima volta, ci sarà una compartecipazione
economica del CIO, ma io sapevo che i proventi derivanti dalle sponsorizzazioni, dai
diritti televisivi, vanno tutti in capo al CIO e non conosco quali saranno, invece, gli
interventi di compartecipazione che saranno garantiti. Quindi, esiste un grandissimo
tema di approfondimento del dibattito, proprio per rendere questa scelta non una scelta
ideologica: sì, sì, no, no, ma una scelta fondata su dei dati di evidenza. Ci è stata negata
dalla Maggioranza questo approfondimento, ci è negato dal clima, col quale discutiamo
oggi, la manifestazione di interesse di poter ragionare nelle questioni di merito e,
quindi, a noi tocca, nella presa d’atto di quanto è già successo, semplicemente,
augurarci che, non quello che dichiaro io, ma quello che dichiara un rappresentante del
CIO, per il caso di Torino sia una città che si avvantaggia dei giochi, e non i giochi che
si avvantaggiano di una città. Però, per parlare di città, di vantaggi attesi, di speranze e
di sogni rincorsi, di eventuali delusioni con cui misurarsi, bisognerà fare alcune cose, di
qui alla costruzione delle candidature, gennaio, di qui alla presentazione della
candidatura, marzo-aprile, se non mi sbaglio e, nel fare queste cose, ad esempio, provare
a rispondere ai banali interrogativi che ho cercato di proporre al Consiglio; magari
sarebbe bene non farlo in splendida solitudine nell’ufficio del Sindaco, della Sindaca
della Città Metropolitana, non in splendida dialettica della Maggioranza di questo
Consiglio, ma, magari, coinvolgendo la cittadinanza. E, quindi, conservo un
emendamento sull’ultimo punto della mozione del Partito Democratico, che parla,
appunto, della consultazione popolare.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Lo Russo, ha ancora ventiquattro minuti a
disposizione.

LO RUSSO Stefano
Credo che ne userò meno. Che le Olimpiadi di Torino 2006 siano state un fulgido
esempio di efficienza amministrativa, noi ne siano assolutamente convinti. Che siano
state un esempio di come si possano organizzare grandi eventi senza grossi problemi
legati anche al cosiddetto malaffare, ne siamo convinti; che sia stato proprio tutto da
salvare - va detto con onestà intellettuale - forse no, sono stati fatti degli errori
nell’organizzazione dei Giochi Olimpici di Torino 2006, sia nella fase progettuale, sia
nella fase esecutiva e, soprattutto, nella fase del cosiddetto post olimpico, e questo va
detto con grande chiarezza, perché, altrimenti, ci iscriviamo a partiti aprioristi, no o sì, a
priori. Noi siamo assolutamente convinti che il giudizio sull’evento olimpico di Torino
2006, largamente diffuso in questa Città, in questo territorio, sia largamente positivo,
che non vuol dire che è stato fatto tutto bene, qualcosa si poteva migliorare e sarebbe
stato utile migliorarlo. Ma da lì ad esprimere un giudizio negativo su quella che è stata
l’importanza dei Giochi Olimpici di Torino 2006, per questa Città, bene, passa e ne
passa tanta di acqua sotto i ponti. Sotto questo profilo, noi, forse un po’ ingenuamente,
continuiamo a ritenere un vanto internazionale, per il nostro Paese, ospitare i Giochi
Olimpici. Avremmo avuto il piacere di ospitare i Giochi Olimpici a Roma, anche se
siamo amministratori della Città di Torino. Avrebbe fatto tanto del bene all’immagine
internazionale del nostro Paese, che, guardate, non è che sia particolarmente efficace, in
giro per il mondo. Avremmo potuto, tutti, cogliere questa discussione, e questa
occasione, per dimostrare che è possibile organizzare dei grandi eventi, bene, facendo
avere ricadute importanti, ovviamente monitorando quello che va monitorato, perché
questi grandi eventi possano essere, in qualche modo, gestiti al meglio. A maggior
ragione, troviamo del tutto incomprensibile, ai nostri occhi, come si possa non cogliere
l’importanza di un’occasione come quella della candidatura ai Giochi Olimpici
Invernali di Torino 2026. Noi, ci saremmo aspettati, Sindaca Appendino, una, come
dire, adesione entusiasta da parte della Sindaca della Città, un’adesione entusiasta a
questa opportunità. Attenzione, stiamo parlando della possibilità di candidare la Città,
magari potessimo decidere noi di ospitare i Giochi di Torino del 2026. Abbiamo le
infrastrutture, abbiamo l’esperienza per poterli organizzare. Guardate che in giro per il
mondo, vengono da tutto il mondo a studiare il caso di Torino, come caso, modello di
scuola. I Giochi Olimpici Invernali in Cina hanno avuto dei gruppi di lavoro che sono
venuti a Torino, per mesi e mesi, a verificare come sono stati organizzati i Giochi
Olimpici a Torino, quali sono stati gli errori, e come si può emendare. Si possono far le
cose anche bene. Il problema, è che, però, va detto con chiarezza che queste cose qua
vanno dette con chiarezza, con chiarezza. Lei ha mandato una lettera e ci ha tenuto a
precisare che si tratta di una disponibilità alla manifestazione di interesse e non di una
candidatura. Io no entrerò nella polemica della, come dire, del fatto che noi siamo qua,
oggi, a discutere, della lettera inviata. Abbiamo dichiarato in tutte le salse: bene ha fatto,
Sindaca Appendino, a mandar sta lettera, ha fatto benissimo. Avrebbe potuto
tranquillamente aver maggior forza quella lettera, se lei fosse passata da una votazione
democratica in quest’Aula. Esattamente come ha fatto in Città Metropolitana. E, quindi,
diciamo così, forse siamo eccessivamente malpensanti noi; ci è sembrato un pochino un
escamotage tattico, quello di evitare la votazione sulla mozione, perché evidentemente
una sparuta minoranza di Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle - ribadisco, con
tutto il dovuto rispetto per i dissidenti, una sparuta minoranza di Consiglieri comunali 5
Stelle - tiene in scacco la Città di Torino. Voi fate bene a fare il vostro mestiere, il
problema non siete voi, il problema è chi guida l’Amministrazione. Sindaca Appendino,
lei è la Sindaca della Città di Torino, non è la Sindaca, capo del Movimento 5 Stelle.
Allora, a fronte di obiettivi così ambiziosi e così importanti, abbia pazienza, ma viene
prima l’interesse della Città, alla tenuta della sua Maggioranza, oltretutto tenuta che, nei
numeri di quest’Aula, scusate, non mi pare, come dire, neanche messa in discussione,
neanche messa in discussione, perché, se poi lei si relaziona con un contesto
internazionale, che è di quello di cui stiamo discutendo, ho la vaga sensazione che i
distinguo intorno al Movimento 5 Stelle del Consiglio Comunale di Torino, hanno
un’importanza relativa, diciamo così, non proprio prioritaria e, forse, ha più importanza
il fatto che la Sindaca della Città di Torino, che è anche la nostra Sindaca, è la Sindaca
degli imprenditori, dei lavoratori, delle associazioni che stanno spingendo in
quest’ottica, sia forte di un voto popolare suo, preso nel 2016, forte di un mandato che
le può dare quest’Aula, a candidare, a mettere sul tavolo Torino, tra le ipotesi da
prendere in considerazione e, questo, a maggior ragione alla luce del fatto che è
evidente che il CONI, forse anche scottato anche dalla non perfetta gestione della
vicenda Roma, ha dato formale incarico, spendendo risorse per studiare un’ipotesi
alternativa alla nostra, che è Milano. Allora, Sindaca Appendino, noi, davvero, facciamo
appello, un pochino, al suo senso di responsabilità istituzionale, da Sindaca, da Sindaca,
una volta, e non da capo del Movimento 5 Stelle, con questo surreale teatrino della
riunione. Poi telefona Beppe Grillo che dice: “Sì, ragazzi, semaforo verde”. Ma, non so
se abbiamo il senso delle cose e capiamo le scale a cui stiamo ragionando. Noi, lo
diciamo con franchezza, siamo laici nel valutare le ipotesi di candidatura di Torino, ci
piacerebbe poter candidare Torino, le diamo carta bianca, da questo punto di vista, vada
avanti anche a nome nostro, a nome del Partito Democratico, perché ci rappresenta a
quei tavoli; vada, però, avanti, vada avanti con chiarezza, dicendo con chiarezza che la
posizione della Città di Torino è quella di essere entusiasta della candidatura
all’assegnazione dei Giochi Olimpici di Torino 2026. Noi proveremo a dare, come dire,
tre punti di indicazione propositiva. Il primo: Sindaca Appendino, lei esca, quest’oggi,
da quest’Aula, con una chiarezza di posizione. Torino non è che dà la disponibilità a
valutare l’interesse a ospitare…, Torino candida se stessa e il sistema delle valli
olimpiche, a ospitare i Giochi Olimpici di Torino 2026. “Caro CONI, caro CONI, noi ci
siamo”, dica questo, perché, altrimenti, a breve, stante che già il clima non è
propriamente favorevole alla nostra Città, il fatto che lei ondeggi continuamente e che
non capisca mai dove mette sto timone di sta barca che sta guidando ci verrà usato
contro e noi rischieremmo di essere, come dire, forse, se ci va bene, un evento periferico
delle Olimpiadi di Milano, ammesso che arrivino in Italia. Ma abbiate pazienza, un po’
di ambizione, Sindaca Appendino. Lei, oltretutto, potrebbe anche uscirne, glielo
diciamo con franchezza, per una volta, elevi la statura, si elevi, non ha problemi, più di
tanto, qui, non li ha, ha tutta la città che le sta dicendo di farlo, tutta la città che conta, e
anche quella che conta meno, ammesso che esistano le due città che contano, e che
contano meno, che le stanno dicendo di farlo. Provi a salire un po’, salga, salga,
Sindaca, salga di livello e lo dica con chiarezza, sennò noi verremo travolti da questa
questione, da questo continuo tentennamento, questo continuo esasperato tatticismo.
Con tutto il dovuto rispetto per i quattro colleghi di quest’Aula, abbiate pazienza,
rappresentate, comunque, per vostra, non solo una minoranza del vostro Gruppo, con
certezza, una stragrande minoranza in questa Città, fatevene una ragione, fate la vostra
battaglia, ma lei, Sindaca, faccia la Sindaca. La seconda proposta: convochi, promuova,
attivi, istantaneamente, una cabina di regia istituzionale, con Regione Piemonte, con
Camera di Commercio, per costruire, velocemente, una proposta di candidatura e la
sottoponga il prima possibile al CONI, poi, guardi, andrà bene, non andrà bene, lo
valutiamo dopo, tiri dentro, faccia sistema; l’ha fatto sui fondi della Linea 2, Sindaca
Appendino. Guardi che quando lei - e arrivo al terzo punto - chiama le forze politiche, al
di là della contrapposizioni, per un obiettivo della Città, ma ci trova, ci ha sempre
trovato. Allora, noi siamo convinti di aver stimolato la questione, ma, oltre a stimolarla,
le diamo fin d’ora, carta bianca, per attivarsi, davvero, con determinazione, per questo
obiettivo. Ha tutte le condizioni per farlo: la copre Grillo, la copre Di Maio, la copre la
Maggioranza del suo Gruppo consiliare, la copre la Minoranza consiliare, la copre la
Confindustria, la Camera di Commercio, tutti la stanno coprendo, ma cosa aspetta,
Sindaca Appendino, cosa aspetta? Che cosa deve capitare? Mai un Sindaco ha avuto una
copertura come questa, mai. Per favore, prenda l’iniziativa, al di là della lettera di
cinque righe e se ne occupi, purché qua non è in gioco l’interesse suo personale, del 5
Stelle, del PD, di Tizio e di Caio, è in gioco l’interesse di Torino. Almeno un po’ di
ambizione, Sindaca, proviamo a giocarci le carte.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per cinque minuti.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Mi dispiace, cinque minuti sono veramente pochi, però, vediamo di
risolverlo. Guardate, tutto questo è un pochino una cosa, direi, non riesco a capirla,
Sindaco, ma non riesco a capire la vostra Maggioranza. Sono molto sincero, o chi non
ha votato l’altro giorno, o aveva la volontà di colpire il Sindaco, oppure, aveva
un’incapacità totale, politica. Era sufficiente venire in Aula, votare contro e non c’era
tutto questo caos che è successo in tutti questi giorni. Eppure non l’avete fatto, bastava
quello, bastava che voi venivate in Aula, votavate contro a quello che è, ed era, tutto
finito, mentre, invece, avete causato un danno, ed ecco perché dico, probabilmente,
volevate colpire il Sindaco, ma, invece, avete colpito il Sindaco, avete colpito la Città di
Torino, quando bastava venire in Aula e votare contro, tutto era finito. Allora, o
incapacità politica, amministrativa, oppure una volontà politica nei confronti del
Sindaco, che, non vi sono dubbi, si è trovata, dopo, in difficoltà, con una solitudine da
parte sua, non sapendo cosa fare e cosa decidere. E vedete, di una Maggioranza,
certamente, non soltanto qua, rotta, spaccata, perché voglio ricordare che il Consigliere
Bono, in Regione Piemonte, continua ad essere in disaccordo con quelli che sono gli
indirizzi che il Sindaco si è data, e quando io sento, permettetemi, una vostra collega,
non so bene cosa faccia, una certa Frediani, che afferma, testualmente: “Sporcherei i
muri con un altro no”. Beh, invitatela a sporcare i muri di casa sua, e non quello degli
altri che devono andare a pagare per andare a pulirli. Non si permetta, un Consigliere
comunale, un Consigliere regionale, ad affermare che va a sporcare i muri con un altro
no. Anche perché il no sul TAV, ve lo voglio ricordare, guardate, vi ricordo soltanto una
cosa, permettetemi, vi ricordo soltanto una cosa, che continuate a dire no, però,
guardate, per 15 anni, ho vinto io, in Val di Susa, dicendo sì, e oggi ha vinto, nei
prossimi cinque, se ci saranno, ha vinto la Daniela Ruffino, che dice sì, e ha vinto
contro di voi, che dite di no, e, quindi, dite a questa Frediani di andare a sporcare i muri
di casa sua, ma non quello degli altri, perché quello degli altri, sono costretti ad andare a
pulirli e a pagarli di tasca propria. Ho voluto dire questo, perché, guardate, lo dico al
collega Fassino, lui l’ha vissuta in un’altra maniera, io l’ho vissuta, invece, di persona.
Io, esattamente il 19 giugno del ’99, ero a Seul, ed ero in rappresentanza di tutti i
Comuni italiani. Io vi invito, amici dei 5 Stelle, andate a vedere la presentazione della
Città di Torino, vi venivano i brividi: il video di Torino, il discorso del Presidente
Ciampi, il discorso dello stesso Castellani. Guardate, quella è stata la vittoria di Torino,
ha cambiato completamente... Attenzione, perché negarlo, l’intervento, allora,
dell’Avvocato Agnelli, il lavoro sottobanco di Mario Pescante - allora Vicepresidente
del CIO - a livello mondiale, che ha fatto in maniera tale, perché la votazione di tutto il
CIO, in maniera tale che molta parte dei Presidenti del CIO votassero Torino. Ma sapete
perché Torino ha vinto? Ha vinto perché noi presentavamo qualcosa di diverso e anche,
devo dire, che gli sforzi, noi, voi non sapete chi è, ma è ragionevole, lo dico molto
seriamente, ma il generale Romano, Ghigo, Castellani, Chiamparino, ha ragione, hanno
lavorato, allora, tutti insieme, per raggiungere quel risultato, tanto che portò 5 miliardi
di investimenti su Torino e sulla Regione Piemonte, di cui 3 miliardi e mezzo da parte
del Governo centrale, c’era Berlusconi, ma lo avrebbe fatto anche qualsiasi altro, e un
miliardo e mezzo dagli Enti Locali. Ha cambiato Torino e Torino, sul turismo, se voi
andate a guardare i dati, aumenta da dopo le Olimpiadi, perché prima la conoscevano in
pochi e io non sono di quelli che colpevolizzano Chiamparino o per chi esso, perché ha
investito più soldi, perché li ha investiti per migliorare la città. Io non sono contro per
essere contro. Allora, vedete, questo è avvenuto e io vi prego, andate a vedere il video di
allora, e capite l’importanza dell’amore per la vostra città. Ebbene, guardate, Torino ha
vinto, perché? Ha vinto perché per la prima volta si è scelto, fra una grande città, unita a
un’ora di distanza con i campi da sci, rispetto a una proposta di una piccola città. Torino
era in concorrenza, allora, con Sion: 30.000 abitanti, contro un milione. Ha vinto perché
Torino poteva dare, da una parte, l’approccio estremamente positivo di quello che offre
una città, dall’altra parte, i campi da sci. Potrei andare avanti, soltanto che sono cinque
minuti. Guardate, lo ha detto ben qualcuno, guardate, Cantone non è intervenuto, perché
l’Olimpiade di Torino non c’è stato oltre, chi vuol vendere, non c’è stato nulla. Lo ha
detto bene Lo Russo prima, però, guardate, io mi chiedo, dura, Sindaco, nei confronti
anche di Malagò e nei confronti di chi si dice abbia già scelto Milano, ma voi provate ad
andare un attimo da Milano a Bormio, quanto ci impiegate? Cos’è, costruiscono
l’autostrada? È impossibile, è una roba, e ho finito. Dico soltanto una cosa, che, se per
caso, si divide la Valle di Susa, tra quelli di Cesana, Pragelato e il resto, queste devono
essere località che devono essere premiate, al di là degli impianti che loro hanno e che
mettono a disposizione del CIO. Finisco, è anche una piccola, piccola polemica. Io
invito il Presidente Ilotte, quando fa delle proposte, come consiglio, ma lo dico in
termini estremamente corretti, convochi tutte le istituzioni, non soltanto una parte con
un convegno; se convocasse le istituzioni, si ha più forza, si pesa di più. Allora, io lo
dico agli amici: guardate, è un’opportunità grandiosa, siamo forti nel dire che vogliamo
Torino, poi, dopo, andiamo a vedere se è il caso di trattare per altro, però Torino ha la
bellezza di essere una bellissima città, e di proporre dei campi da sci che pochi, in Italia
e nel mondo, possono dare. Grazie Sindaco.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il capogruppo Ricca, ne ha facoltà per cinque minuti.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Sindaco, le dico: ”meglio tardi che mai”, perché seppur con favore
ho colto la sua lettera di intenti, dico che, forse, avremmo rischiato tantissimo e il
rischio non era, non si fermava al dibattito in quest’Aula. Il rischio di deludere tutte
quelle persone della nostra città, che da noi si aspettano responsabilità, che hanno
un’aspettativa verso una manifestazione che ha lasciato, forse, l’unica grande
manifestazione che in questa città ha lasciato un buon ricordo e che, quando un torinese
pensa al 2006, pensa, inevitabilmente, a quei momenti dove Torino non sembrava
neanche Torino e spera di poter rivedere, tra qualche anno, la stessa, identica, città,
sapendo che abbiamo un’esperienza e abbiamo delle strutture che possono, sicuramente,
farla…, a livello internazionale, farle fare, di nuovo, una bella figura. Io sono arrivato
anche a chiedere le sue dimissioni, se questo non fosse andato a compimento, perché
ritengo che un’occasione del genere non possa essere sprecata, che Torino non possa
perdere, ripeto, un’occasione storica di rilancio della sua attività, perché, quello che ne è
stato dopo il 2006, l’onda lunga delle Olimpiadi del 2006, ha permesso a questa città di
avere, oltre un cambio di look davvero importante, anche di essere riconosciuta a livello
internazionale, non solo come la periferia di Milano, ma come una vera e propria entità
a sé stante. Sia la città che le sue valli hanno bisogno di questa manifestazione. Io le
ricordo, tutti e dieci i Sindaci che si sono espressi a favore, non lo fanno perché hanno
bisogno di riavere gli impianti nuovi. Lo fanno perché la crisi ha colpito, la crisi che
stiamo superando, ha colpito anche loro, ma soprattutto loro. Chi fa della neve il proprio
core business, tutte quelle famiglie che vivono intorno a quelle attività, hanno subito,
forse, più che a Torino, questo tipo di crisi, ed è per questo che loro lo chiedono con
forza, ed è per questo che noi dobbiamo fare in modo di non farci rubare, di nuovo, da
Milano, un altro evento importantissimo. Io, quello che le chiedo, è che non sia una
minoranza insignificante all’interno della nostra Regione, e all’interno della nostra Città
Metropolitana, a poter decidere per tutte quelle persone che, invece, trarrebbero
beneficio da questo tipo di attività. Io, come ho anticipato prima alla Presidenza, ho
ritirato la mozione, perché ritengo che Torino abbia già vinto, abbiano già vinto tutti
quei torinesi che sperano che nel 2026 i Giochi Olimpici possano tornare nella nostra
città, possano tornare a rendere grande la nostra città, più di quello che, in questi anni,
purtroppo, è stato e per ridargli anche quello splendore che merita, sperando, di nuovo,
di avere un’onda lunga che possa permettere, non solamente più per pochi anni, com’è
stato, ma, davvero, renderla, nel panorama internazionale, una delle grandi città, sia a
livello culturale, a livello turistico, dove poter venire, dove poter stare, e io dico in
Italia, dato che in Italia non abbiamo competitori a livello di bellezza, e per quanto ci
possa essere Venezia, Firenze, Roma, Milano, Torino ha tanto di più, dobbiamo
solamente mostrarlo al mondo. Questa sarà un’altra occasione, forse l’ultima, così
importante, per poterlo fare. Io, quindi, le chiedo di andare avanti, dritta, per questa
strada, facendo in modo che i Giochi del 2026 possano essere, possano tornare nella
nostra città, così che potranno, davvero, vincere tutti i torinesi, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Capogruppo Montalbano, ne ha facoltà per cinque
minuti.

MONTALBANO Deborah
Grazie Presidente. Con rispetto per tutti, che pesantore! Però, a parte che non ho mai
visto tutte le forze politiche così unite davanti a una possibile proposta del Movimento 5
Stelle, cioè, pensate se a livello nazionale, in tutti questi anni, tutte le forze politiche
avessero appoggiato così la proposta del reddito di cittadinanza. Oggi i disoccupati
italiani, magari, vivrebbero dei giorni un po’ più felici. Non entrando nel merito, perché
anche io ho solo cinque minuti. Ho trovato, e vi do anche una notizia, a tutto il
Consiglio, ho trovato un documento, pensate, datato 2005, molto interessante.
Indovinate un po’? Parla di Olimpiadi ecosostenibili, contenimento dei costi,
coinvolgimento dei privati, utilizzo di proprietà pubbliche in stato di abbandono, e
sviluppo economico. C’era già, 2005. Gli effetti li abbiamo, poi, visti tutti, ad oggi, non
secondo le posizioni personali, per partito preso, o ideologiche, ma rispetto alla
condizione dell’andamento della città. È una lettura interessante, vi invito ad andarlo a
leggere. Si tratta della valutazione degli effetti economici dei Giochi Olimpici Invernali
di Torino del 2006, che era stato redatto dall’Unione Industriale di Torino. All’interno
del documento, è interessante anche notare, vengono indicati i dati occupazionali,
affermando che, per ogni milione di euro spesi, si sarebbero prodotti (2005) 21 unità di
occupazione, quindi, 21 posti di lavoro, naturalmente, in condizione duratura nel tempo.
Però, poi, sempre all’interno del documento, andando ad osservare i grafici successivi,
si dimostrava - già allora - che, in realtà, questo dato prepositivo, era concentrato solo
nell’anno 2005/2006, mentre, poi, andava a scemare. Gli altri anni di riferimento sono
2007, 2008 e 2009. Quindi, già allora, si era capito che anche laddove ci potesse essere
un’apertura occupazionale, sarebbe durato poco e che non si parlava di occupazione
duratura, ma, semplicemente, di occupazione precaria e non voglio entrare nel merito
delle ditte che fallirono in quegli anni, oppure dei lavoratori sottopagati, non in regola,
mi fermo qui. Un altro, mi sembra di capire, che è un altro punto forte, rispetto a questa
nuova visione, tutta olimpica, si muove sulla considerazione di dire: “Costeranno meno,
perché abbiamo già le strutture”. Apro, anche qui, qualche riflessione. È vero che ci
sono già delle strutture, ma è anche vero che versano in uno stato di abbandono. Un
conto è parlare di effettuare opere di manutenzione ordinaria o straordinaria, onerose già
di per sé, che, al momento, l’Amministrazione non riesce a sovvenzionare, così, un
dato, mettiamo un po’ i piedi, tutti, per terra. Vi ricordo che il fabbisogno, sulle
manutenzioni, in questo momento, a livello cittadino, di arretrato e di fabbisogno che
dovrebbe essere coperto, è di 40 milioni di euro: 8 milioni urgenti perché c’è in pericolo
la sicurezza degli stabili, però, per questo, non abbiamo le risorse, andiamo dai cittadini
e diciamo che non si possono fare le cose, mentre qui, laddove parliamo di strutture,
dovremmo parlare di ristrutturazioni, e certo che i costi lieviteranno; lieviteranno, però
per questi li troviamo, probabilmente, per ristrutturare le strutture olimpioniche, le
risorse, molto probabilmente, private o pubbliche, usciranno fuori. Ma se anche
riuscissimo a ristrutturare il già esistente, domanda: che ne facciamo, poi, dopo questa
ennesima Olimpiade? Tra l’altro, ricordo a tutti che le strutture presenti in Città, a parte
il MOI, che già prima di ristrutturarlo bisognerebbe liberarlo, e già lì la vedo un’impresa
abbastanza difficile, gli altri palazzetti sono stati dati in gestione a concessione di
privati, quindi, laddove anche noi volessimo riutilizzare le strutture presenti in Città,
cosa facciano, andiamo dai provati ai quali li abbiamo date in concessione, dicendogli:
“Va bene, ti pagheremo un affitto, fatecele riutilizzare”? E questi costi, chi li coprirà? Il
CIO; la Città; la Regione, quella che ha azzerato i Fondi per l’Edilizia Pubblica; lo
Stato, quello che ha azzerato il Fondo Nazionale per l’Edilizia Pubblica? Boh!
Domanda. Quando, nello stesso momento, perché è di qualche mese fa, noi abbiamo
licenziato una delibera, che si chiama “delibera dismissioni”, questo per mettere in luce
una piccola contraddizione, ma sperando di aprire delle riflessioni. All’interno di questa
delibera dismissioni, stiamo procedendo a mettere all’asta immobili di proprietà della
Città, comprese delle unità abitative, unità abitative…

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Sì, per far fronte alle condizioni di Bilancio e perché si ritiene che le necessarie
ristrutturazioni o manutenzioni degli immobili siano troppo onerosi e, quindi, non
conviene intervenire, oltre che, naturalmente registrare l’assenza delle risorse. Parliamo
sempre di strutture che hanno bisogno di interventi. Quindi, concludo, Signor
Presidente, dicendo che poi, oltre tutto quello che possiamo scrivere sui giornali, le
buone intenzioni, sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico e io credo che la Città
di Torino non abbia più bisogno di portate avanti questi errori e di perseverare;
cerchiamo di guardare ai bisogni concreti e reali della Città, che ce ne sono davvero
tanti.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per cinque minuti.

MORANO Alberto
Signor Sindaco, io apprezzo la sua decisione di presentare la manifestazione di
interesse, facendo un salto in avanti, bypassando il voto del Consiglio Comunale, e
facendosi forza del voto della Città Metropolitana. Così agendo, lei ha operato
nell’interesse della Città e della Città Metropolitana. Le Olimpiadi, se ben organizzate e
gestite, sono una grande occasione per Torino e Torino ha tutti i requisiti per essere
candidata alle Olimpiadi, occorre, però, Sindaco, che lei oggi faccia un passo in più,
oggi e nei prossimi giorni, che lei faccia concertazione, che lei operi con tutte le forze e
le risorse della Città, perché una candidatura, per essere vincente, deve avere il supporto
della Città e non un voto risicato in Consiglio. Io, personalmente, avrei ritirato le
mozioni, oggi, per darle un aiuto, evitando questo dibattito, ma se queste mozioni
restano, purtroppo, non ci resterà che vedere l’esito del voto, e l’esito del voto ha una
possibile pluralità di soluzioni. La mozione non passa, perché voi, Movimento 5 Stelle,
di cui constato con amarezza il silenzio, il silenzio di chi è a favore e il silenzio di chi è
contrario, votate contro dicendo che la mozione è inutile e superata e, se noi dovessimo
guardare la mozione solo per il primo punto dell’impegna, è superata, perché la
manifestazione di interessi è stata presentata, ma vi è un secondo punto in cui si
impegna la Sindaca a confrontarsi e a relazionare al Consiglio in ordine
all’avanzamento della manifestazione, per cui, questa parte della mozione, non è
superata. Ed allora, se la mozione non passa, noi, comunque, avremo una candidatura in
parte azzoppata. La mozione passa con il sostegno di tutte le forze responsabili della
Città e con il voto contrario di una parte del Movimento 5 Stelle. Bé, anche questa è una
valutazione politica importante, che comporterà delle riflessioni e che indebolirà la
candidatura della Città. Per cui, in realtà, se si vota questa mozione e se si vuole il bene
della Città, vi è una sola possibilità, questa mozione deve passare con il voto di tutte le
forze politiche.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, io non ho nessun altro iscritto a parlare. Capogruppo Giacosa, prego.

GIACOSA Chiara
Grazie, Presidente. Inizierò questo intervento ringraziando a verbale la parte di
Minoranza che si è resa responsabile della facilitazione del dibattito in Aula, ritirando
questa mozione. Sono molto felice degli interventi successivi, perché mi danno
l’opportunità di chiedere anche all’unica forza politica che, per adesso, ha ancora
mantenuto il documento, di rendersi un po’ responsabile e ritirare questo documento.
Veramente non si comprende, perlomeno, noi non comprendiamo l’irragionevolezza di
quella parte di Minoranza che, a tutti i costi, ha voluto discutere oggi un argomento
ormai sorpassato nei fatti. Le discussione e il dibattito, Presidente, sono assolutamente
sempre bene accetti, sono sempre positivi, ma non in casi come questo. In questo
momento, non stiamo parlando di candidatura, come non ne stavamo parlano la
settimana scorsa, stavamo parlando di manifestazione di interesse ed è noto a tutti che
questa manifestazione di interesse è già stata espressa. L’approfondimento richiesto a
gran voce dalle Minoranze avverrà da oggi in poi, prima era assolutamente, non voglio
arrivare a dire inutile, perché non mi piace come termine, ma non era il momento giusto.
Da oggi in poi, è stata mandata la lettera, in cui, chiaramente, si esprime la richiesta di
essere tenuti in conto per la manifestazione di interesse, da oggi inizieremo le
discussioni, i dibattiti, in Aula, al di fuori dell’Aula, nei luoghi più opportuni. Vorrei
fosse chiaro, Presidente, che non si tratta minimamente di sottrarsi al dialogo, non lo
abbiamo mai fatto, noi non lo abbiamo mai fatto, e il mio Gruppo, checché ne dica
qualcuno, non teme proprio nulla, men che meno una poco intelligente
strumentalizzazione dei fatti. Riteniamo, infatti, che questa strumentalizzazione non
faccia per niente bene alla Città. Evidentemente per alcuni, non per tutti, sono,
probabilmente, più importanti le logiche di Partito e ho avuto conferma di questo,
ascoltando gli interventi che mi hanno preceduto perché alcuni dei colleghi non
conoscono neanche la base dell’iter amministrativo che abbiamo appena cominciato;
parlano a gran voce, forse, forse, per i titoli dei giornali di candidatura di Torino, non
siamo assolutamente ancora arrivati alla candidatura e mi preme ribadirlo, speriamo
che, alla fine, lo capiscano in tanti. Il mio Gruppo rispetta, come già anche detto, le
valutazioni di ogni singolo Consigliere e appoggia la decisione, in questo momento,
della Sindaca. Come siamo abituati a fare, tutti insieme, nei prossimi mesi, lavoreremo
compattamente in modo critico, per analizzare in ogni sua parte l’argomento, capiremo
se ci saranno i presupposti, per noi vincolanti, di legalità, di sostenibilità ambientale,
sociale ed economica, per poter procedere. Ribadisco, concludo il mio intervento,
magari ci saranno delle risposte negli interventi successivi, le mozioni... la mozione,
scusate, perché, ormai è solo più una, la mozione che è rimasta in piedi, chiediamo che
venga ritirata. Se non dovesse venire ritirata, durante le dichiarazioni di voto esprimerò
le intenzioni di voto del mio Gruppo. Come ultimissima cosa, scusate, chiedo, a nome
di tutto il Gruppo, alla Sindaca e alla Giunta, di coinvolgere tutto il Consiglio
Comunale, da oggi in poi, nell’elaborazione, nei pensieri, nell’analisi di quello che
succederà da oggi in poi. Grazie mille.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare la Consigliera Canalis, ha ancora 14 minuti a disposizione.

CANALIS Monica
Sì, grazie, Presidente. Credo che in tutta Italia e forse anche in altre parti d’Europa, sia
noto l’understatement sabaudo, il basso profilo dei torinesi, che è anche un tratto di stile
ed eleganza, non è soltanto una caratteristica da deprecare: è una nostra qualità. Nel
2006 abbiamo vissuto un’esperienza che ha permesso a Torino e ai torinesi di credere in
se stessi, di mettere da parte la propria timidezza e di mostrare al mondo, con forza, la
bellezza della nostra città, delle nostre valli e delle nostre capacità. Ecco, nelle
Olimpiadi del 2006 è rimasta l’eleganza di Torino e dei torinesi, ma l’abbiamo mostrata
al mondo; quello è stato un momento molto importante per la comunità, che ha
permesso a tutti noi di rafforzare il senso di comunità, di riscoprire l’orgoglio di essere
torinesi e di rilanciare l’identità di Torino nel mondo. Ecco, quello a cui, invece,
abbiamo assistito in questi giorni, è stata un’incrinatura al nostro senso di comunità,
perché dobbiamo rendere conto ai fatti e alla realtà. I fatti ci dicono di una
manifestazione di interesse che non riguarda soltanto questo Consiglio Comunale e non
riguarda soltanto il territorio urbano, ma riguarda, in egual misura, anche i territori
montani, le nostre valli, in particolare, la Val Chisone, la Val Germanasca, la Val
Pellice, la Val di Susa. Ecco, da quei territori è arrivata, coralmente, la richiesta di fare
questa manifestazione di interesse e quando uso la parola coralmente, mi riferisco
proprio a delle comunità che si sono espresse e dal basso ci hanno fatto questa richiesta,
attraverso i cittadini e anche attraverso i Sindaci di quelle comunità. Quello che ho
visto, invece, dall’altra parte, è stata una grande debolezza da parte di chi, questa
comunità, dovrebbe guidarla. Chi dovrebbe guidare questa comunità, ha anteposto i
numeri della sua Maggioranza all’interesse generale, ha permesso che le divisioni
interne al proprio movimento politico diventassero esterne, si ripercuotessero all’esterno
e ha permesso che la debolezza di una forza politica si riverberasse sulla città. Guardate
che Torino è una città che in questi anni ha attraversato molte difficoltà, ma non è una
città debole. Il tessuto sociale che tiene in piedi questa città, è tutt’altro che debole; chi
tiene in piedi questa città, tutti i giorni, nell’ambito economico, sociale, è gente che non
ama mettersi in mostra, ma è gente che ha una grande forza, tutto diverso dalla
debolezza che abbiamo visto in questi giorni. Questa è una città senza guida. Noi
abbiamo bisogno di un Sindaco, non di una lady tentenna, perché, guardate, quando si
fa una manifestazione di interesse, è vero, noi iniziamo un percorso, non siamo ancora
arrivati al traguardo, ma un conto è iniziarlo con convinzione, un conto è mettere
perennemente le mani avanti e fare sempre dei distinguo e dire sì, ma esprimere
continuamente dei dubbi, mettere delle condizioni, questo non è rafforzare la comunità,
questo è venir meno a quello che la comunità ci sta chiedendo. Allora, noi non ci
rassegneremo mai ad un ruolo ancillare rispetto a Milano, perché noi siano Torino, Città
e Valli, e abbiamo una bellezza inestimabile; i nostri musei, le nostre attività
commerciali, le nostre attrazioni turistiche cittadine, possono essere coniugate con le
attrazioni turistiche alpine, perché sono un tutt’uno, stanno insieme e questo Consiglio
Comunale, oggi, non può permettersi di ignorare quello che gli altri territori ci
chiedono. Allora, purtroppo, mi sembra difficile ridare una guida forte alla città, dopo
quello che abbiamo visto in questi giorni, ma, perlomeno, possiamo sperare che si
ricominci a prendersi cura della nostra comunità, innanzitutto, ascoltandola.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare il Consigliere Fassino; ha ancora nove minuti a
disposizione.

FASSINO Piero
Sì, grazie. Ad integrazione di quello che è già stato detto dai Consiglieri del nostro
Gruppo, tre considerazioni. La prima, l’argomento che spesso viene utilizzato quando si
discute di eventi, è che questi eventi costano, ma che la loro ricaduta non parifica i costi.
Allora, questo è un ragionamento privo di fondamento, perché i grandi eventi vanno
visti sia nella loro dimensione dei costi materiali, sia in tutte le ricadute che producono
in tempo breve, ma anche in tempo medio e in tempo più lungo. Guardate, proprio
guardando gli eventi olimpici, Londra, che è una città che ha conosciuto una fase di
difficoltà, si è rilanciata e continua ad essere una città che ogni anno cresce, grazie ai
Giochi Olimpici. Guardate quello che è successo a Milano con l’Expo; Milano è in
grandissimo spolvero, perché l’Expo gli ha dato un traino di cui continuano a vedersi le
ricadute e se ne vedranno ancora e Torino 2006 ha avuto la stessa storia. D’altra parte,
se non fosse così, perché staremmo qui a discutere di rifare le Olimpiadi? Se davvero
non vi fossero state ricadute, se davvero fosse stato solo un costo, se davvero il costo
non avesse, come dire, eguagliato i benefici, perché dovremmo discutere, quindi rifare
per la seconda volta le Olimpiadi? Evidentemente perché tutti sappiamo che, invece, le
Olimpiadi sono state per Torino un passaggio essenziale nella sua trasformazione e nel
suo rilancio. Allora, se è così, e io mi rivolgo al Sindaco, guardi, scelte come queste, o
si fanno, o non si fanno; non si fanno a mezza bocca, non si fanno tentennando. O si è
decisi e si è convinti, oppure, non lo si è e si decide di non farlo. E' legittimo anche dire:
“Non voglio le Olimpiadi”, per carità, è un’opinione come le altre, però bisogna dirlo in
modo chiaro; non si può dire: “Le faccio, ma non sono sicura che sia poi un vantaggio.
Le faccio, ma forse sarebbe meglio non farle”, perché, così, la candidatura diventa
immediatamente debole e di fronte al fatto che ci sono altre Città che si candidano e
invece dicono: “Le volgiamo fare”, se uno si presenta a mezza bocca, incerto e senza
determinazione e entusiasmo, è chiaro che è più debole nella competizione. E questa è
una prima considerazione. La seconda considerazione: “Si può fare, ma bisogna fare
un’Olimpiade low cost, che costi meno, che non abbia gli sprechi del 2006”, perché è
stato detto anche questo. Allora, se si farà l’Olimpiade a Torino, e io mi auguro di sì e si
riuscirà a farla low cost, si riuscirà a farla, probabilmente, spendendo meno, perché il
Pala Isozaki c’è già, perché l’Oval c’è già, perché la piscina olimpionica c’è già, perché
anche il trampolino c’è già. No? C’è, da ristrutturare, ma c’è il trampolino, non da
costruire nuovo, c’è. Comunque, tutte le altre infrastrutture ci sono e allora, non è che
nel 2006 si è sprecato, perché se voi candidaste oggi Torino a fare le Olimpiadi, senza le
Olimpiadi del 2006 alle spalle, certo che l’onere per la Città sarebbe molto più grande.
Se potrete fare un’Olimpiade che costa di meno, è perché allora non si è sprecato; si
sono fatte infrastrutture che oggi vengono a vantaggio della Città, nel poter fare l’evento
olimpico senza dover rifare tutti gli investimenti che sono stati fatti allora, perché, in
buona misura, possono essere utilizzate anche oggi. Terza questione: le Olimpiadi o
qualsiasi grande evento, va poi anche visto come una grande occasione di
modernizzazione di una città. Quando si dice che, appunto, è stata un’occasione che, in
realtà, è costata molto alla Città, è per strutturare la città in vista delle Olimpiadi che si è
costruita la Metropolitana, non credo che nessuno di voi possa andare a spiegare ai
torinesi che sarebbe meglio non averla. E così tutta una serie di altri investimenti che
sono stati fatti sul territorio e nella Città e io credo che le Olimpiadi siano l’occasione,
come qualsiasi grande evento, anche per questo, per mettere in moto una Città nella sua
trasformazione, nella sua modernizzazione. Le risorse? Ma io ricordo che tutti i Giochi
Olimpici, in qualsiasi Paese, non fanno carico di risorse soltanto della Città che le
organizza e quindi è chiaro che, nel momento i cui ci si candida, bisogna aprire anche
un negoziato con il Governo e con il CONI, per capire qual è la parte di oneri, di
investimenti e di risorse che lo Stato può afferire per la realizzazione dell’evento. Ma
l’importante, però, ripeto, è decidere, decidere e non…, io dico che non mi convince
quello che ha detto il Capogruppo di 5 Stelle, che qui noi siamo semplicemente a
manifestare la disponibilità di avanzare una candidatura. E' debole, se non altro per una
ragione, perché ci sono altre città che, mentre noi siamo qui a manifestare una
disponibilità, hanno già detto: “Vogliamo i Giochi Olimpici”, si sono già candidati,
partiamo da una condizione di debolezza; quindi, prima decidiamo, e decidiamo con
chiarezza, meglio è. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Consigliera Grippo, ha ancora quattro minuti a
disposizione.

GRIPPO Maria Grazia
Grazie, Presidente. Avrei evitato di intervenire, perché altri illustri colleghi sono riusciti
prima di me ad esprimere la posizione del nostro Gruppo, però, purtroppo, a seguito
dell’intervento della Capogruppo Giacosa, mi sono resa conto che ancora si ha paura
dell’uso delle parole. Questo intervento è lo stesso che ho fatto in Città Metropolitana,
non è un caso e non ci pentiamo di aver usato sempre la parola candidatura, perché è lì
che vogliamo arrivare, perché usando la parola candidatura cerchiamo di arginare gli
effetti di questo brutto esempio di mediocrazia, con cui è stata gestita la vicenda
olimpica fin qui. L’invito, da parte del mio Capogruppo e dei nostri colleghi, ad
interrompere i tatticismi per dire finalmente sì, un sì convinto, che ci dia delle chance, è
un invito che io reitero, dicendo: per noi è una candidatura, perché è lì che vogliamo
arrivare e, convintamente, chiediamo che ci si possa andare tutti insieme.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, non ci sono altri interventi. Vuole intervenire la Sindaca. Prego, Sindaca.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Credo sia
necessario fare un po’ di chiarezza, perché è bello ed è divertente e forse siamo tutti
felici di dire: “Torino è candidata”. Io non voglio ripetere la discussione che ho fatto in
Consiglio Metropolitano, Consigliere Tresso, dove, in realtà, il Consiglio Metropolitano
si è espresso mercoledì, prima dell’invio della lettera, con un voto, peraltro, così è
avvenuto in Consiglio Metropolitano, ma, a differenza di anni fa, è cambiato proprio il
percorso con cui le città si avviano alla candidatura. Per cui, scrivere in una lettera,
come è stato strumentalizzato dai giornali: “eventuale candidatura”, non significa
indebolirsi, significa seguire esattamente l’iter che è previsto, cioè, il fatto che esista una
fase in cui le città manifestano interesse. Il CONI a sua volta, peraltro, lo sapete, domani
sarà presso il CIO e porterà anche la posizione di Torino, come è giusto che sia, che
cosa accade? Il CONI, ovviamente, fa riferimento al CIO, porta quelle che sono le
posizioni delle singole realtà ed Enti Territoriali e si apre una fase di dialogo, cosa che
una volta non esisteva. La fase di dialogo è una fase in cui gli Enti Locali e le varie
Città, insieme al CONI, che si sono in qualche modo manifestate, valutano insieme al
CIO quali sono le condizioni e quale può essere la forma di candidatura che può essere
portata avanti. Quindi, parlare, oggi, di candidatura, è sbagliato, tecnicamente, che non
significa che politicamente non si avvii un percorso, perché sennò, evidentemente, la
Sindaca, in rappresentanza della Città, e della Città Metropolitana, non avrebbe
manifestato un interesse. Quindi, se vogliamo tutti fare una discussione utile e corretta e
non strumentale, evitiamo di fare il discorso di chi vuole le Olimpiadi, parlando di
candidatura, e chi non le vuole, parlando di manifestazione di interesse, perché è
sbagliato, e non è neanche rispettoso nei confronti del CONI, che è più volte intervenuto
nel sottolineare queste differenza. Quindi, la Città di Torino, la Sindaca, sia per la Città
di Torino, sia per la Città Metropolitana, ha manifestato interesse. C’è un dialogo aperto
con il CONI; domani, peraltro, come è noto, ci sarà un incontro, perché, prima di parlare
ancora di manifestazione di interesse reale, bisogna valutare due aspetti che non
spettano a questa Città, né al Consiglio Comunale, né al Consiglio Metropolitano e cioè,
uno: se il CONI, Paese italiano, avrà la possibilità di avere una deroga, cosa, speriamo si
potrà sapere domani e, due, evidentemente, qual è la posizione anche del Governo, se,
un Governo eventuale, che oggi non c’è, è interessato o non è interessato a candidare il
Paese Italia, rispetto alle Olimpiadi. Ora, io ritengo quindi, che questa forma di
strumentalizzazione, candidatura, manifestazione di intesse, chi la vuole di più, chi la
vuole di meno, non sia neanche un valore aggiunto rispetto alla nostra Città, e comunità.
Io mi sono assunta la responsabilità, nei confronti della Città, di mandare una visura di
interesse; adesso dobbiamo attendere, evidentemente, che cosa accadrà e come si sta
anche muovendo il CONI. Ritengo, peraltro, che non sia possibile oggi dire, e torno al
tema che ho già detto in Consiglio Metropolitano, dove ho già espresso la mia
posizione, anche pubblicamente, ritengo che nessuno oggi qui seduto sia in grado di dire
se la candidatura è corretta o non è corretta, perdonatemi, perché non sappiamo neanche
ancora quali sono le condizioni contrattuali. Noi sappiamo che può essere
un’opportunità, forse sì, sì, e io sono assolutamente d’accordo con quello che ha detto la
Consigliera Artesio, ma quelle valutazione, non si fanno nel momento in cui si manda
una manifestazione d’interesse, quelle valutazioni si fanno quando si inizia una fase di
dialogo che nel 2006 probabilmente non esisteva, perché sono cambiate le regole di
recente. Allora, è chiaro che oggi nessuno di noi è in grado di dire, e io non sono in
grado di dire se la Città di Torino sarà in grado di soddisfare tutte le condizioni
ambientali, economiche, finanziarie. Consigliera Montalbano, so benissimo che siamo
in piano di rientro, lo sappiamo tutti, tanto è vero che una della condizioni, peraltro, che
non ha posto solo la Città, ma tutti gli Enti Locali, giustamente, io condivido, è di non
fare debito, perché non siamo nelle condizioni di farlo, in questo momento. Anche gli
altri Comuni hanno detto questo, e anche gli altri Territori, con cui, giustamente deve
esserci un dibattito, com’è stato in Consiglio Metropolitano, devono valutate quali sono
le condizioni per i propri territori, per dire sì o no. Allora, chi dice oggi sì, è ideologico,
chi dice oggi no, è ideologico. Io credo che un’Amministrazione corretta debba valutare
le carte, e vedere quali sono le condizioni e, alla luce di quelle, fare una discussione
serena, che non può essere fatta oggi. Quindi, io mi sono assunta la responsabilità, in
Consiglio Metropolitano, come ho già detto, e qui, oggi, di manifestare l’interesse, ma
chiedo a tutto il Consiglio Comunale di evitare strumentalizzazioni perché qua, oggi,
ribadisco, nessuno credo sia in grado di dire se la Città di Torino è nelle condizioni,
oppure no, di portare avanti una candidatura e che non conosciamo le condizioni, non
conosciamo se esistono le deroghe e non sappiamo, effettivamente, quali sono gli
elementi di sostenibilità economica, finanziaria, ambientale, e tutto quello di cui
potremmo discutere. Io credo che la discussione parta da domani. La discussione parte
da domani e io sono la prima a mettermi a disposizione del Consiglio Comunale, della
Maggioranza, della Minoranza, questa è una partita che riguarda la Città, per discutere
nel merito di che tipo di Olimpiadi vogliamo e se queste Olimpiadi sono sostenibili,
oppure no. Ma oggi nessuno, qui, ha la risposta; nessuno, qui, ce l’ha; non ce l’hanno i
Consiglieri Comunali, non ce l’hanno i Consiglieri e i Territori, che hanno, giustamente,
manifestato interesse, ma che anche loro, oggettivamente, non sono ancora in grado di
dire a che condizioni e come, e quindi io chiedo al Consiglio Comunale, alle minoranze,
come ha fatto il Centro-Destra, che ringrazio, di assumersi questa responsabilità e
ritirare l’atto, che non significa che la Sindaca non è a disposizione, come sarà, dai
prossimi giorni, per discutere di merito. Ma domani c’è un momento importante, lo
sappiamo, quindi io chiedo questa responsabilità alle Minoranze e ringrazio anche la
Maggioranza, evidentemente, per l’apporto che sta, giustamente, portando in quest’Aula
e che continuerà a portare. Come ha detto la Consigliera Artesio, come anche possono
dire alcuni Consiglieri di Maggioranza, oggi non si può dire sì a una scatola chiusa e
non si può dire neanche no a quella scatola chiusa; bisogna vedere cosa c’è dentro a
quella scatola. Io penso, evidentemente, che le condizioni ci possono essere, per fare
questa discussione, mi auguro che non venga strumentalizzata più da nessuna delle
parti. Mi assumo la responsabilità, io personalmente, di quello che è successo fino ad
oggi, ma chiedo, oggi, di mettere una pietra sopra, ritiriamo l’atto, ritirate l’atto e da
domani iniziamo a discutere in modo aperto di che Olimpiadi vogliamo. Io ci sono,
vengo in Commissione, vengo in Consiglio, mi metto a disposizione insieme
all’Assessorato allo Sport e insieme a tutti i territori della Città Metropolitana, tutti i
Territori della Città Metropolitana. Grazie a tutti.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Allora, giusto per aggiornare, è stato presentato un emendamento da parte
del Capogruppo Lo Russo e Carretta, il vostro emendamento che modifica l’atto, quindi
gli emendamenti presentati dalla Capogruppo Artesio decadono, tranne un ultimo
emendamento, che è il subemendamento, perché, di fatto, il testo della mozione del
Partito Democratico, è cambiato, quindi si discute il subemendamento della
Capogruppo Artesio e poi si vota la mozione, chiaro? Vuole illustrarlo? Tre minuti, che,
di fatto, è un emendamento, non un sub. Prego, Artesio, tre minuti.

ARTESIO Eleonora
Bene, nella discussione che si è svolta fino a questo momento, oltre al fatto di aver
acquisito la necessità di approfondire e confrontare condizioni che io, comunque,
ritengo che, se sviluppate nelle Commissioni dedicate precedentemente avrebbero
consentito, anche oggi, in questo Consiglio, un altro tenore del dibattito, ho però
ascoltato degli argomenti che mi sembrano molto convincenti, cioè, è stato detto che
esiste una questione di valutazione della sostenibilità e delle compatibilità, ma esiste
anche la necessità di rappresentare un’aspettativa, un’attesa, un orgoglio, una volontà
della nostra comunità e in modo particolare ho sentito molto colleghi fare questo tipo di
dichiarazioni, tutta la Città glielo chiede, alla Sindaca, al Comune, al Consiglio
Comunale, quindi dobbiamo fare uno scatto di orgoglio per produrre tutta quella
convergenza di interessi e di volontà che rafforzi la candidatura. È stato detto che
bisogna portare a vincere la Città e, con la Città, far vincere tutti i torinesi. La
candidatura sarà vincente se avrà il supporto di tutta la Città e, quindi, non soltanto di
coloro che si sono espressi, perché capaci di rappresentare valutazioni economiche, di
interessi, di competenze, di professionalità, bisogna prendersi cura della nostra
comunità, anzitutto ascoltandola e andare alla candidatura tutti insieme. Benissimo,
l’emendamento che propongo è esattamente quello del coinvolgimento della comunità.
Quindi, poiché nella tempistica che ci è stata ricordata dalla Sindaca, nella fase,
nell’intervallo tra la manifestazione di interesse e la candidatura, marzo 2019... no,
scusate, gennaio 2019, e poi aprile 2019, in questo tempo noi abbiamo tutta la
possibilità, oltre che fare le valutazioni che ci venivano ricordate, su cui si prendeva un
impegno, anche di condurre la valutazione sul pathos della comunità, rispetto a questa
candidatura, cioè quanto la Città concorra, condivida, sosterrà, si sentirà parte, dal
volontariato civico a tutte le altre manifestazioni di interesse. E, quindi, io propongo,
con questo emendamento che, rispettosamente anche al Regolamento del Consiglio
Comunale e dello Statuto, ci si avvii su un referendum, consultivo o propositivo,
dipende dalla modalità con cui il quesito verrà posto, che può essere indetto, a norma di
Regolamento, in due intervalli: l’uno tra il 15 aprile e il 15 giugno, l’altro tra il 1°
ottobre e il 30 novembre. Direi che il secondo è esattamente proprio, a quanto noi
vorremmo e potremmo fare, per costruire in maniera comprensibile, gli elementi della
candidatura e su questo chiamare la nostra comunità a pronunciarsi perché,
effettivamente, questo percorso sia veramente vissuto da tutta la città. Sono sicura che il
Consiglio converrà.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare il Consigliere Carretta, ne ha facoltà per tre minuti.

CARRETTA Domenico
No, era solo per entrare nel merito della richiesta, quindi, io direi, noi facciamo nostro
questo subemendamento e quindi lo mettiamo, io direi di metterlo subito in votazione,
come testo integrato e quindi di procedere in questo modo. Entrando nel merito del
referendum, credo che, se noi non siamo riusciti a capire la differenza che passa tra
candidatura e manifestazione, forse i cittadini avranno anche più capacità, in una logica
di trasparenza, di illuminarci su quello che è l’iter che, evidentemente, ha fatto tanto
rumore, quando invece era solo una questione di terminologia sbagliata che abbiamo
utilizzato, una questione che ha creato tanto nervosismo all’interno un po’ di questa
Maggioranza, anche della Minoranza. Quindi, forse anche questa indicazione potrebbe
aiutare a rendere anche la questione un po’ meno ingarbugliata di quanto non lo sia già.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Giacosa, tre minuti, prego.

GIACOSA Chiara
Sì, grazie, Presidente. Intervengo per dire che il mio Gruppo non voterà favorevolmente
l’emendamento della Consigliera Artesio, semplicemente perché lo abbiamo detto, non
siamo d’accordo con l’emendamento della Consigliera Artesio, perché ribadiamo con
forza e sottolineiamo l’inutilità di intervenire in questo momento. Questo non è il
momento. Arriveremo tutti insieme, se arriveremo, a discutere in maniera condivisa,
critica, ampia, ne discuteremo a lungo, da questo momento in poi. Su questo
documento, è proprio il documento che non ha senso; il documento in sé non ha senso.
Noi non è che abbiamo chiesto di ritirare la mozione perché vogliamo semplicemente
che sia ritirata la mozione, è un documento che non ha senso e continuo a dire che noi
possiamo anche dire a parole, possiamo anche parlare di cerimonia di chiusura di
Olimpiadi, possiamo parlare di candidatura, ma questo non è il momento della
candidatura. Io spero che da oggi, e qualche organo di stampa è stato così onesto da
dirlo, adesso non è il momento della candidatura, non ci siamo ancora arrivati, è inutile
che continuiate a dire: “La candidatura; la candidatura; Appendino…”, non è il
momento. Per questo motivo, adesso la mozione è unita all’emendamento, il Gruppo
Consiliare del Movimento 5 Stelle voterà contrario. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Rosso.

ROSSO Roberto
Io avevo dei dubbi che ci fosse anche della verità, della giustezza in quello che diceva il
Movimento 5 Stelle, invece, è solo ipocrisia; voi siete profondamente divisi, vi muovete
sulle uova, non avete il coraggio. Almeno quelli che non sono venuti l’altra volta, io lo
dico a differenza di quello che diceva Lo Russo, hanno avuto la dignità e il coraggio di
dire: “Noi siamo contrari, siamo contrari a questa cosa, non veniamo per non mostrare
la nostra contrarietà”, voi, invece, siete degli ipocriti, siete già avanti alla scuola
dell'imbroglio, perché avete il coraggio e l’impudenza di dire due volte cose diverse; se
voi siete a favore di questa cosa, come la Appendino, che poi ha voluto anticipare la
posizione mandando la sua lettera direttamente al CONI, se non siete d’accordo, non c’è
niente di sbagliato a votare una seconda volta, si vota per quello che la Appendino ha
già fatto e si vota per mantenere relazione su tutto l’iter che ci sarà da qui ad aprile del
prossimo anno. Se voi non lo volete, non fateci perdere tempo, non fate perdere tempo
alla Città. Ha ragione Lo Russo, bisogna crescere un po’ di statura qui dentro, non si
può continuare a cercare di far vivere..., voi vivete solo per compensare i vostri imbrogli
e cercare che in qualche modo la vostra coscienza venga fuori. Invece, è difficile
mantenere due coscienze davanti allo stesso risultato. Credo che sarebbe opportuno che
da parte vostra ci fossero delle dichiarazioni in cui questa cose dite che non le volete e
non ci fate perdere tempo per un anno.

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Morano, prego.

MORANO Alberto
Allora, nell’esprimere il voto favorevole alla mozione del Partito Democratico, richiamo
le parole usate dal Sindaco nella manifestazione di interesse: “ Intendo, con la presente,
in qualità di Sindaco della Città di Torino e della sua area metropolitana, avanzare la
richiesta di accedere alla fase di dialogo e in preparazione di un’eventuale candidatura”.
Quindi, il Sindaco ha detto bene, non è una candidatura, ma anche la mozione dice
bene, dice: “una manifestazione di interesse per i giochi olimpici” e quindi è ben chiaro
anche al PD che non siamo in fase di candidatura, al di là delle polemiche politiche.
Però, richiamo l’attenzione ai Consiglieri 5 Stelle e al Sindaco Appendino, di come sarà
debole il suo posizionarsi, domani, al CONI e nei prossimi giorni, avendo il voto
contrario della Maggioranza del Consiglio comunale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Rispondo solo, velocemente, alla Capogruppo Giacosa. Io,
francamente, non vedo tutta questa necessità di ribadire che l’atto è inutile. Che la
Sindaca abbia già espresso, grazie al parere favorevole del Collegio metropolitano, però
senza avere un momento di confronto in termini del Consiglio Comunale e quindi poi
abbia, si sia adoperata, spedendo la lettera in cui, come dice correttamente la mozione,
veniva manifestato l’interesse, ma nel secondo punto dell’impegna si cita proprio il
confrontarsi, il relazionare il Consiglio Comunale di Torino, in ordine all’avanzamento
delle manifestazioni di interesse, con tutta la buona fede che lei e la Sindaca ci hanno
espresso, dicendo che sarà vostra cura mantenerci aggiornati, avere un percorso: però mi
sembra che sia un pochino più robusto votare un atto che questo condivide. In più,
grazie al subemendamento presentato dalla Consigliera Artesio, questo aggiunge anche
un elemento di novità che, comunque, impone anche un percorso che si configura molto
diverso, soprattutto per chi ha fatto della propria politica un cavallo di battaglia, e quello
del confronto e della partecipazione, quindi, proprio, volutamente, marcando il
significato di una democrazia partecipativa, più che rappresentativa. Per cui, mi sembra
davvero che questo sia un segnale di forte debolezza da parte vostra che lo esponete
senza una motivazione che risulta adeguata.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Adesso, siccome i proponenti hanno recepito, recepiscono l’emendamento della
Capogruppo Artesio, pongo in votazione la mozione, così come coordinata. Cosa?
Prego, vuole, intervenire?

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Io provo dispiacere nel fatto che la Minoranza di Centro-sinistra non abbia accolto
l’appello; ringrazio, invece, il Capogruppo Ricca e il capogruppo Napoli, che hanno
colto, credo, lo spirito con cui questa Amministrazione e la Sindaca si è ovviamente
approcciata all’Aula. Ribadisco che la manifestazione di interesse è già stata inviata, è
già nelle mani, ovviamente, del CONI e domani verrà, evidentemente, portata in sede
CIO. Aggiungo, e qui chiudo ovviamente, che mi auguro che da domani, perché tanto
ormai oggi siamo qui a favore tutti, giornali, telecamere, che da domani si possa tornare
a discutere nel merito dell’eventuale candidatura e che significa lavorare su un dossier
in cui, come Città e come area metropolitana, si entri nel merito, ribadisco, di quelli che
sono i principi, peraltro anche indicati dal CIO e quindi: sostenibilità economica,
finanziaria e tutto quello che abbiamo detto. Mi auguro che questa discussione possa
avvenire un modo più sereno, rispetto a quanto avvenuto oggi in quest’Aula.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, pongo in votazione la mozione, col testo coordinato. Prego, Consiglieri, votate.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 36, favorevoli 13, contrari 23, dichiaro la mozione respinta.
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