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MONTANARI Guido (Vice Sindaca) Grazie, Presidente. Buonasera a tutti e a tutte. È abbastanza raro che una Giunta proponga un parere negativo ad una delibera che è frutto di un processo pianificatore abbastanza lungo come questo che nasce nel 2015. Questa volta però effettivamente ci troviamo difronte ad una situazione in cui è stato proposto dalla precedente Amministrazione, un percorso abbastanza lungo, che adesso riassumerò per brevi capi, che potrà avere come esito finale la costruzione di una struttura di media vendita di circa 4.000 metri in una zona verde vicina ad un'area mercatale importante, senza alcun elemento di mitigazione e neppure elemento di sostenibilità ambientale ed energetica, esattamente tutti i parametri che noi ci siamo dati come regola, sempre, per autorizzare eventuali interventi in deroga come questo di cui ci stiamo occupando ed è per questo che noi appunto proporremo stasera un parere negativo. Ricostruisco molto brevemente la vicenda, nel luglio del '15, 14 luglio, con una delibera del Consiglio Comunale del 7 settembre avviene l'approvazione in deroga dello spostamento di una superficie piuttosto significativa di circa 4.000 metri a seguito di un'approvazione di un intervento in deroga Legge 106/2011, leggo testualmente "contestualmente all'intervento sopra descritto anche la delocalizzazione di SLP residuale pari a circa 4.000 e passa metri quadrati non utilizzabile nell'area oggetto del presente intervento per tali capacità edificatorie non utilizzate in sito infatti è stata presentata in data luglio, eccetera, parere di massima per l'insediamento su parte dell'area da trasformare per servizi ambito 8.E Trecate, più precisamente per la porzione prospettata su corso Brunelleschi e compresa tra via Bardonecchia, eccetera", questa deroga ha anche …, aveva allegato un progetto, evidentemente, in questo progetto si vede una sorta di scatolone per fare questa struttura di vendita che occupa totalmente un'area libera che nel tempo i cittadini hanno chiamato "prato dei conigli", perché per un periodo appunto in quest'area sembra che ci fossero degli animali allo stato libero che si riproducevano probabilmente, facilmente. Il secondo atto di questa lunga vicenda è un atto ... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Mi fa piacere suscitare qualche ilarità. Non entro oltre, ma forse si riproducevano. L'effetto dell'atto notarile invece, del 12 luglio 2011 che cita la legge, eccetera, fa sì che il Gruppo EFFEEMME Immobiliare acquisti un'area appunto con questi diritti edificatori che sono stati traslati dall'area precedente e dunque i proponenti aventi casa nell'attuazione dell'articolo 5, comma 9, lettera B della Legge 106 in rispetto di quanto previsto dalla deliberazione, eccetera, eccetera, sostanzialmente si trovano a poter presentare un Permesso di Costruire in deroga, utilizzando appunto i famosi 4.000 metri di cui ho parlato, quindi la faccio breve, però sostanzialmente il proponente potrà attivare la delocalizzazione di tale intervento presentando specifica istanza di Permesso di Costruire in deroga corredata dagli elaborati progettuali richiesti entro un anno dalla stipula della presente convenzione, soluzione che sarà, mi prendo un minimo di attenzione, sarà sottoposta all'esame del Consiglio Comunale per l'approvazione dell'intervento in deroga, quindi l'approvazione dell'intervento è assodata dalla delibera precedente, con questo atto si dice: "sì, però passate dal Consiglio Comunale a chiedere se il progetto va bene", nel frattempo le Amministrazioni prima di noi e noi stessi non abbiamo dato seguito al procedimento e non l'abbiamo portato in Consiglio, abbiamo attivato in questo periodo una serie di contatti con la proprietà e con i proponenti, con la Società DIMAR, proprio perché si potesse in qualche modo evitare di costruire in questo modo, i nostri contatti non hanno sortito esito, sembra che il proponente voglia continuare su questa strada, quindi proporre, appunto, questa costruzione e dunque non essendo noi stati attivi in nessun modo, il proponente è ricorso al TAR, il TAR vista la situazione ci impone con una sentenza non definitiva del 20 settembre 2017, quindi abbastanza vicina dice: "il progetto presentato dai ricorrenti dovrà essere esaminato dal Consiglio Comunale, seguirà l'atto conclusivo del procedimento, ossia il provvedimento di rilascio o di diniego del Permesso di Costruire", quindi in pratica il TAR ci dice: "decidete, riunitevi, raccogliete le vostre posizioni, votate per l'approvazione o meno del progetto", in effetti poi il TAR si spinge ancora un pochino avanti, dice: "che dopo il parere favorevole già espresso dal Consiglio Comunale in relazione al progetto collegato ha ingenerato - testuale - il legittimo affidamento ad ottenere una pronuncia conclusiva espressa sulla realizzabilità del progetto edificatorio, il contenuto discrezionale della delibera consiliare si presenta qui attenuato in quanto la valutazione circa la rispondenza all'interesse pubblico della complessiva operazione di trasferimento e atterraggio della volumetria a destinazione commerciale è già stata compiuta", cioè ci dice: "la possibilità di spostare la cubatura è stata approvata, non potete dire che questo non va bene, però dovete decidere se il progetto vi va bene o meno: "quindi entro il termine dei 15 giorni dalla data di pubblicazione per detto parere, il competente dirigente comunale adotterà il provvedimento conclusivo ovvero il rilascio o diniego del Permesso di Costruire". Questa è la situazione nella quale ci troviamo, possiamo ancora aggiungere che nel frattempo i proponenti hanno ricevuto da parte degli uffici tecnici un sostanziale assentire al loro progetto, ma ancora che la Commissione Edilizia, che è incaricata di valutare tecnicamente il progetto, sembrerebbe che ritenga valido il progetto, ma se leggiamo meglio il dispositivo dice: "a condizione che venga rielaborato l'impianto planivolumetrico dell'intero lotto in modo da attestare il fabbricato su via Bardonecchia, realizzando maggiori spazi a verde permeabile sulla restante parte del terreno del lotto e che venga trattata a verde la copertura del fabbricato, con particolare attenzione alla mimetizzazione degli impianti tecnologici", cioè in pratica dice ai proponenti: "guardate, questo progetto non va tanto bene, ve lo possiamo approvare a condizione che lo modifichiate". E arriviamo alla delibera odierna, in pratica noi abbiamo esaminato la vicenda da tutti i punti di vista e abbiamo ritenuto che sia importante dare ai cittadini un segnale forte, per quanto ci riguarda, che questo tipo di progetto a noi non va bene, oltretutto ricordo che proprio domani si riunirà il TAR, che valuterà il nostro operato, quindi se noi riusciamo ad arrivare domani con una delibera che dirà: "abbiamo approvato o meno il progetto", ritengo che il procedimento nei nostri confronti si potrà sostanzialmente risolvere, se questo non avviene, il TAR sarà obbligato a nominare un Commissario ad acta che farà in modo che deciderà lui, insomma, se il progetto andrà bene o non andrà bene e dunque io credo che per la responsabilità che noi abbiamo difronte ai cittadini e a quest'Aula sia opportuno esprimerci e quindi votare. Il nostro parere è un parere negativo per le cose che ho appena detto, perché qua non si tiene conto dell'area, non si tiene conto del rapporto con i commercianti, non si tiene conto del verde, non si tiene conto di tutte quelle opere di mitigazione che sarebbero state comunque da tenere in conto e che invece non sono state presentate né nel primo progetto e né, poi, nelle more del tempo successivo. A questo punto se noi votiamo contro si ferma l'iter, i proponenti valuteranno cosa fare, se fermarsi, se proporre un altro progetto e via così, se proponessero un altro progetto noi potremmo entrarci nel merito e nel frattempo forse con i proponenti stessi potremmo avviare una serie di iniziative con i commercianti, con i cittadini, con il luogo per vedere se questo progetto sia in qualche modo mitigabile, il mio parere è che questo progetto sia sbagliato dall'inizio, purtroppo, che preveda un uso sbagliato della Legge 106, soprattutto per quanto attiene alla delocalizzazione in superficie, cosa che non solo noi non abbiamo mai fatto in questo anno, quasi due anni di Amministrazione, ma non solo, ma abbiamo sempre ridefinito in modo un pochino riduttivo le stesse superfici assentibili, quindi con un'operazione davvero diversa da quello che è presente qui dentro, le sette analoghe strutture che noi abbiamo fatto sono tutte strutture che sono state fatte in aree già edificate, già compromesse, tendenzialmente degradate e che abbiamo interpretato per cercare di riqualificare sia l'area, da un punto di vista urbanistico, architettonico e sia da un punto di vista sociale, grazie, Presidente. MONTANARI Guido (Vice Sindaca) Sì, grazie, Presidente. Allora, io accetto sempre molto volentieri gli inviti a lavorare, sono utili per tutti, non c'è dubbio, noi, bensì, abbiamo 25 provvedimenti di variante e di PEC in corso nei nostri uffici e abbiamo fatto un milione e mezzo di trasformazioni della città di Torino, di metri quadri, e quindi, effettivamente, lavoriamo molto, ma potremmo lavorare anche di più, e mi impegno a farlo, non c'è nessun dubbio. Non entro nel merito delle osservazioni, quindi, che esista, non esista, il diritto, eccetera, perché mi sembra che l'Avvocato Sacco abbia già chiarito abbondantemente. Restano solo due piccole cose da chiarire e cioè, la domanda che era stata fatta, più che correttamente, dai Consiglieri Ricca e Carretta, su che cosa succederà dopo, giusto? Siamo sicuri che non avverrà? No, non siamo sicuri. Non siamo per niente sicuri, perché, purtroppo, questo provvedimento fatto dalla precedente Amministrazione assegna dei diritti edificatori ai proponenti e ai proprietari, dai quali sarà difficile uscire. Quello che io ho detto e ripeto, è che noi, in questo periodo che ci separa dalla sentenza di domani del TAR, alla eventuale, ripeto, eventuale presentazione o progetto, noi potremmo lavorare esattamente nel senso di mitigare un danno, a meno che qualche Consigliere voglia, ottenuta la maggioranza, assumersi il rischio di pagare penali salate, come previste dal Codice, quando si stabilisce un diritto a qualcuno e non lo si rispetta. Quindi, giustamente, si potrebbe revocare il tutto, ma con penali piuttosto pesanti. Io ho fatto un calcolo che potrebbe essere qualcosa intorno ai 3 milioni, ma forse è un rischio di difetto, perché parto soltanto dall'ipotetico prezzo di acquisto dell'area con le valorizzazioni che sono state fatte con quel provvedimento, intorno ai tre. Poi, se poi a questo aggiungiamo le varie penali, progettazione, eccetera, eccetera, tempo perso, eccetera, forse la cifra diventa anche un po' più grossina. In un periodo difficile come questo, io, sinceramente, non esporrei l'amministrazione a questo tipo di danno, tuttavia, io credo che le interlocuzioni già avviate e che ulteriormente avvieremo, consentiranno, io spero, di migliorare molto il progetto, di dialogare con i commercianti, di far ricadere, per esempio, sull'area gli oneri di urbanizzazione che vengono da questo provvedimento, che sono intorno a un milione e mezzo, non pochissimo e che, peraltro, noi non abbiamo neanche messo a Bilancio, per cui qualcuno, in qualche Commissione, ci ha anche accusato "Ma voi volete portarvi a casa il milione e mezzo degli oneri", no, non lo abbiamo neanche messo a Bilancio. Quindi, se sarà possibile, nel corso di questa interlocuzione, migliorare tutti gli aspetti che legano questo progetto al suo territorio, noi, certamente, li porteremo avanti. Quindi è questo l'impegno che io posso assumere in questo momento, davanti a quest'Aula e ai cittadini, come ho già detto, peraltro, in Commissione, quindi, purtroppo, i miracoli non posso farli. Per quanto riguarda, invece, l'emendamento e chiudo, questo è un emendamento molto banale, perché, semplicemente, si aggiunge al punto 4 del dispositivo, viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente provvedimento non comporta riflessi diretti e indiretti sulla situazione economico-finanziaria, o sul patrimonio dell'Ente. Detto questo, io, con questo emendamento, propongo un voto favorevole alla delibera, che valuta negativamente il progetto. |