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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 13 Marzo 2018 ore 19,00
Paragrafo n. 4
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-00599
RICHIESTA DI DEROGA AL P.R.G. (ART. 14 D.P.R. 380/2001 E ART. 5, COMMI 9-14, LEGGE 106/2011) PER REALIZZAZIONE MEDIA STRUTTURA DI VENDITA IN CORSO BRUNELLESCHI TRAMITE DELOCALIZZAZIONE DI S.L.P. RESIDUALE PROVENIENTE DA INTERVENTO IN DEROGA DI VIA SANT'AMBROGIO 21. VALUTAZIONE PROGETTO. PARERE NEGATIVO.
Interventi
MONTANARI Guido (Vice Sindaca)
Grazie, Presidente. Buonasera a tutti e a tutte. È abbastanza raro che una Giunta
proponga un parere negativo ad una delibera che è frutto di un processo pianificatore
abbastanza lungo come questo che nasce nel 2015. Questa volta però effettivamente ci
troviamo difronte ad una situazione in cui è stato proposto dalla precedente
Amministrazione, un percorso abbastanza lungo, che adesso riassumerò per brevi capi,
che potrà avere come esito finale la costruzione di una struttura di media vendita di
circa 4.000 metri in una zona verde vicina ad un'area mercatale importante, senza alcun
elemento di mitigazione e neppure elemento di sostenibilità ambientale ed energetica,
esattamente tutti i parametri che noi ci siamo dati come regola, sempre, per autorizzare
eventuali interventi in deroga come questo di cui ci stiamo occupando ed è per questo
che noi appunto proporremo stasera un parere negativo. Ricostruisco molto brevemente
la vicenda, nel luglio del '15, 14 luglio, con una delibera del Consiglio Comunale del 7
settembre avviene l'approvazione in deroga dello spostamento di una superficie
piuttosto significativa di circa 4.000 metri a seguito di un'approvazione di un intervento
in deroga Legge 106/2011, leggo testualmente "contestualmente all'intervento sopra
descritto anche la delocalizzazione di SLP residuale pari a circa 4.000 e passa metri
quadrati non utilizzabile nell'area oggetto del presente intervento per tali capacità
edificatorie non utilizzate in sito infatti è stata presentata in data luglio, eccetera, parere
di massima per l'insediamento su parte dell'area da trasformare per servizi ambito 8.E
Trecate, più precisamente per la porzione prospettata su corso Brunelleschi e compresa
tra via Bardonecchia, eccetera", questa deroga ha anche …, aveva allegato un progetto,
evidentemente, in questo progetto si vede una sorta di scatolone per fare questa struttura
di vendita che occupa totalmente un'area libera che nel tempo i cittadini hanno
chiamato "prato dei conigli", perché per un periodo appunto in quest'area sembra che ci
fossero degli animali allo stato libero che si riproducevano probabilmente, facilmente. Il
secondo atto di questa lunga vicenda è un atto ... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Mi fa piacere suscitare qualche ilarità. Non entro oltre, ma forse si
riproducevano. L'effetto dell'atto notarile invece, del 12 luglio 2011 che cita la legge,
eccetera, fa sì che il Gruppo EFFEEMME Immobiliare acquisti un'area appunto con
questi diritti edificatori che sono stati traslati dall'area precedente e dunque i proponenti
aventi casa nell'attuazione dell'articolo 5, comma 9, lettera B della Legge 106 in
rispetto di quanto previsto dalla deliberazione, eccetera, eccetera, sostanzialmente si
trovano a poter presentare un Permesso di Costruire in deroga, utilizzando appunto i
famosi 4.000 metri di cui ho parlato, quindi la faccio breve, però sostanzialmente il
proponente potrà attivare la delocalizzazione di tale intervento presentando specifica
istanza di Permesso di Costruire in deroga corredata dagli elaborati progettuali richiesti
entro un anno dalla stipula della presente convenzione, soluzione che sarà, mi prendo un
minimo di attenzione, sarà sottoposta all'esame del Consiglio Comunale per
l'approvazione dell'intervento in deroga, quindi l'approvazione dell'intervento è
assodata dalla delibera precedente, con questo atto si dice: "sì, però passate dal
Consiglio Comunale a chiedere se il progetto va bene", nel frattempo le
Amministrazioni prima di noi e noi stessi non abbiamo dato seguito al procedimento e
non l'abbiamo portato in Consiglio, abbiamo attivato in questo periodo una serie di
contatti con la proprietà e con i proponenti, con la Società DIMAR, proprio perché si
potesse in qualche modo evitare di costruire in questo modo, i nostri contatti non hanno
sortito esito, sembra che il proponente voglia continuare su questa strada, quindi
proporre, appunto, questa costruzione e dunque non essendo noi stati attivi in nessun
modo, il proponente è ricorso al TAR, il TAR vista la situazione ci impone con una
sentenza non definitiva del 20 settembre 2017, quindi abbastanza vicina dice: "il
progetto presentato dai ricorrenti dovrà essere esaminato dal Consiglio Comunale,
seguirà l'atto conclusivo del procedimento, ossia il provvedimento di rilascio o di
diniego del Permesso di Costruire", quindi in pratica il TAR ci dice: "decidete,
riunitevi, raccogliete le vostre posizioni, votate per l'approvazione o meno del
progetto", in effetti poi il TAR si spinge ancora un pochino avanti, dice: "che dopo il
parere favorevole già espresso dal Consiglio Comunale in relazione al progetto
collegato ha ingenerato - testuale - il legittimo affidamento ad ottenere una pronuncia
conclusiva espressa sulla realizzabilità del progetto edificatorio, il contenuto
discrezionale della delibera consiliare si presenta qui attenuato in quanto la valutazione
circa la rispondenza all'interesse pubblico della complessiva operazione di
trasferimento e atterraggio della volumetria a destinazione commerciale è già stata
compiuta", cioè ci dice: "la possibilità di spostare la cubatura è stata approvata, non
potete dire che questo non va bene, però dovete decidere se il progetto vi va bene o
meno: "quindi entro il termine dei 15 giorni dalla data di pubblicazione per detto parere,
il competente dirigente comunale adotterà il provvedimento conclusivo ovvero il
rilascio o diniego del Permesso di Costruire". Questa è la situazione nella quale ci
troviamo, possiamo ancora aggiungere che nel frattempo i proponenti hanno ricevuto da
parte degli uffici tecnici un sostanziale assentire al loro progetto, ma ancora che la
Commissione Edilizia, che è incaricata di valutare tecnicamente il progetto,
sembrerebbe che ritenga valido il progetto, ma se leggiamo meglio il dispositivo dice:
"a condizione che venga rielaborato l'impianto planivolumetrico dell'intero lotto in
modo da attestare il fabbricato su via Bardonecchia, realizzando maggiori spazi a verde
permeabile sulla restante parte del terreno del lotto e che venga trattata a verde la
copertura del fabbricato, con particolare attenzione alla mimetizzazione degli impianti
tecnologici", cioè in pratica dice ai proponenti: "guardate, questo progetto non va tanto
bene, ve lo possiamo approvare a condizione che lo modifichiate". E arriviamo alla
delibera odierna, in pratica noi abbiamo esaminato la vicenda da tutti i punti di vista e
abbiamo ritenuto che sia importante dare ai cittadini un segnale forte, per quanto ci
riguarda, che questo tipo di progetto a noi non va bene, oltretutto ricordo che proprio
domani si riunirà il TAR, che valuterà il nostro operato, quindi se noi riusciamo ad
arrivare domani con una delibera che dirà: "abbiamo approvato o meno il progetto",
ritengo che il procedimento nei nostri confronti si potrà sostanzialmente risolvere, se
questo non avviene, il TAR sarà obbligato a nominare un Commissario ad acta che farà
in modo che deciderà lui, insomma, se il progetto andrà bene o non andrà bene e dunque
io credo che per la responsabilità che noi abbiamo difronte ai cittadini e a quest'Aula sia
opportuno esprimerci e quindi votare. Il nostro parere è un parere negativo per le cose
che ho appena detto, perché qua non si tiene conto dell'area, non si tiene conto del
rapporto con i commercianti, non si tiene conto del verde, non si tiene conto di tutte
quelle opere di mitigazione che sarebbero state comunque da tenere in conto e che
invece non sono state presentate né nel primo progetto e né, poi, nelle more del tempo
successivo. A questo punto se noi votiamo contro si ferma l'iter, i proponenti
valuteranno cosa fare, se fermarsi, se proporre un altro progetto e via così, se
proponessero un altro progetto noi potremmo entrarci nel merito e nel frattempo forse
con i proponenti stessi potremmo avviare una serie di iniziative con i commercianti, con
i cittadini, con il luogo per vedere se questo progetto sia in qualche modo mitigabile, il
mio parere è che questo progetto sia sbagliato dall'inizio, purtroppo, che preveda un uso
sbagliato della Legge 106, soprattutto per quanto attiene alla delocalizzazione in
superficie, cosa che non solo noi non abbiamo mai fatto in questo anno, quasi due anni
di Amministrazione, ma non solo, ma abbiamo sempre ridefinito in modo un pochino
riduttivo le stesse superfici assentibili, quindi con un'operazione davvero diversa da
quello che è presente qui dentro, le sette analoghe strutture che noi abbiamo fatto sono
tutte strutture che sono state fatte in aree già edificate, già compromesse,
tendenzialmente degradate e che abbiamo interpretato per cercare di riqualificare sia
l'area, da un punto di vista urbanistico, architettonico e sia da un punto di vista sociale,
grazie, Presidente.

MONTANARI Guido (Vice Sindaca)
Sì, grazie, Presidente. Allora, io accetto sempre molto volentieri gli inviti a lavorare,
sono utili per tutti, non c'è dubbio, noi, bensì, abbiamo 25 provvedimenti di variante e
di PEC in corso nei nostri uffici e abbiamo fatto un milione e mezzo di trasformazioni
della città di Torino, di metri quadri, e quindi, effettivamente, lavoriamo molto, ma
potremmo lavorare anche di più, e mi impegno a farlo, non c'è nessun dubbio. Non
entro nel merito delle osservazioni, quindi, che esista, non esista, il diritto, eccetera,
perché mi sembra che l'Avvocato Sacco abbia già chiarito abbondantemente. Restano
solo due piccole cose da chiarire e cioè, la domanda che era stata fatta, più che
correttamente, dai Consiglieri Ricca e Carretta, su che cosa succederà dopo, giusto?
Siamo sicuri che non avverrà? No, non siamo sicuri. Non siamo per niente sicuri,
perché, purtroppo, questo provvedimento fatto dalla precedente Amministrazione
assegna dei diritti edificatori ai proponenti e ai proprietari, dai quali sarà difficile uscire.
Quello che io ho detto e ripeto, è che noi, in questo periodo che ci separa dalla sentenza
di domani del TAR, alla eventuale, ripeto, eventuale presentazione o progetto, noi
potremmo lavorare esattamente nel senso di mitigare un danno, a meno che qualche
Consigliere voglia, ottenuta la maggioranza, assumersi il rischio di pagare penali salate,
come previste dal Codice, quando si stabilisce un diritto a qualcuno e non lo si rispetta.
Quindi, giustamente, si potrebbe revocare il tutto, ma con penali piuttosto pesanti. Io ho
fatto un calcolo che potrebbe essere qualcosa intorno ai 3 milioni, ma forse è un rischio
di difetto, perché parto soltanto dall'ipotetico prezzo di acquisto dell'area con le
valorizzazioni che sono state fatte con quel provvedimento, intorno ai tre. Poi, se poi a
questo aggiungiamo le varie penali, progettazione, eccetera, eccetera, tempo perso,
eccetera, forse la cifra diventa anche un po' più grossina. In un periodo difficile come
questo, io, sinceramente, non esporrei l'amministrazione a questo tipo di danno,
tuttavia, io credo che le interlocuzioni già avviate e che ulteriormente avvieremo,
consentiranno, io spero, di migliorare molto il progetto, di dialogare con i
commercianti, di far ricadere, per esempio, sull'area gli oneri di urbanizzazione che
vengono da questo provvedimento, che sono intorno a un milione e mezzo, non
pochissimo e che, peraltro, noi non abbiamo neanche messo a Bilancio, per cui
qualcuno, in qualche Commissione, ci ha anche accusato "Ma voi volete portarvi a casa
il milione e mezzo degli oneri", no, non lo abbiamo neanche messo a Bilancio. Quindi,
se sarà possibile, nel corso di questa interlocuzione, migliorare tutti gli aspetti che
legano questo progetto al suo territorio, noi, certamente, li porteremo avanti. Quindi è
questo l'impegno che io posso assumere in questo momento, davanti a quest'Aula e ai
cittadini, come ho già detto, peraltro, in Commissione, quindi, purtroppo, i miracoli non
posso farli. Per quanto riguarda, invece, l'emendamento e chiudo, questo è un
emendamento molto banale, perché, semplicemente, si aggiunge al punto 4 del
dispositivo, viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto
il presente provvedimento non comporta riflessi diretti e indiretti sulla situazione
economico-finanziaria, o sul patrimonio dell'Ente. Detto questo, io, con questo
emendamento, propongo un voto favorevole alla delibera, che valuta negativamente il
progetto.

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