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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 7 Marzo 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 9
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-00541
ALIENAZIONE IMMOBILI DI PROPRIET? COMUNALE AD ASTA PUBBLICA. APPROVAZIONE.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Allora, proviamo a riassumere la questione relativa alla destinazione del patrimonio
delle IPAB, intanto, c'è un tema che questa Giunta stenta ad affrontare, vale a dire la
consapevolezza di quale sia l'entità del patrimonio IPAB che potrebbe essere ascritto
alla disponibilità dell'Amministrazione comunale, non da sola, attraverso un atto
amministrativo, ma anche attraverso la voce delle associazioni, che, da molti anni, si
occupano della tutela e della promozione di diritti, questa Giunta Comunale, nella
persona di più Assessori, è stata informata del fatto che, a maggior ragione, in virtù
dell'approvazione della legge regionale, occorre che le amministrazioni che intendono
risolvere, esaurita l'attività istituzionale di alcuni IPAB, per chiederne lo scioglimento,
ai fini dell'acquisizione del patrimonio mobiliare e immobiliare, devono farlo nei tempi
previsti dalla nuova legge regionale ed esiste, nel nostro territorio comunale, almeno
una situazione di tre IPAB che continuano la loro attività, peraltro, in modo
vantaggioso, sul piano economico, ma anche in modo utile, non lo nego, sul piano
dell'attività che promuovono, attività, però, non coerenti con lo stretto fine statutario
delle IPAB, che erano state costituite, sulle quali questa Amministrazione avrebbe
potuto avviare il procedimento, che non ha avviato. Questa è una colpa, se volete,
trasversale, nel quadro temporale, ma, visto che altre preoccupazioni e grandi e faticose
responsabilità si lamentano da parte di questa Maggioranza e di questa Giunta, almeno
cercare l'acquisizione di nuove risorse, dovrebbe essere una responsabilità primaria che
si è veramente aggirata, non ho visto arrivare alcuna iniziativa deliberativa, né mi è stato
dato conto di alcuna relazione avviata, relativamente a questa situazione. Quindi, non
state utilizzando le risorse accantonate, per il contrasto alla povertà, in una maniera
insufficiente, come vi hanno rimproverato i Consiglieri del Partito Democratico, ma
nemmeno state cercando di acquisire quelle che potreste acquisire, e questa è tutta
responsabilità. Seconda questione, allora, io comprendo bene la vicenda per il modo con
il quale l'Assessore ha argomentato in Commissione Consiliare, io rispetto…, la
questione è tutta ridotta ad una mera applicazione formale delle disposizioni. Esiste il
vincolo, le risorse vengono introitate con quel vincolo, le colloco laddove il vincolo me
le impone, e questa collocazione andrà in diminuzione delle risorse autonome del
Comune di Torino, su quelle stesse voci. È come si dice, non un saldo zero, ma una
partita di giro, allora, proviamo a fare un ragionamento di merito. Il ragionamento di
merito è il seguente, se noi ci trovassimo di fronte ad una dotazione delle politiche
sociali, ritenuta, attualmente, allo stato delle esigenze, allora, il fatto che il ristoro di
quei servizi e di quelle prestazioni venga ricercato, indifferentemente, sulla collocazione
di risorse terze, derivanti dalle alienazioni, o su risorse interne, derivanti dagli
stanziamenti di Bilancio, potrebbe essere una ragionevole gestione di tipo contabile. Il
problema è che credo che nessuno qui, ma ancor di più, nessuno fuori di qui, ritenga che
la dotazione economica relativa alle politiche sociali, sia, in questa città, adeguata, non
lo ritiene la Sindaca, che in campagna elettorale si esercitava in cartelli sulle code alle
mense dei poveri, non lo ritiene l'Assessore alle politiche sociali, che, ogniqualvolta
vengono avanzate delle proposte in ordine all'ampliamento di servizio, in ultimo la
discussione fatta in quest'Aula sull'emergenza freddo, ci ricorda come le risorse siano,
su queste voci, limitate, non lo ritengono, evidentemente, gli utenti dei servizi sociali
che vengono collocati in diverse liste di attesa, o che non ritengono, poi si potrà
ragionare se fondatamente o meno, che non ritengono di ricevere l'accompagnamento
necessario. Ora, quindi, siamo di fronte al paradosso per il quale un'amministrazione
che dichiara di non avere risorse adeguate per poter fa fronte alle domande reali che
intende assumere, che intende rappresentare, ragiona sulle dotazioni di queste politiche,
come se fossero delle partite di giro; seconda questione, nel momento in cui i
benefattori, come ricordano le colleghe precedenti, hanno destinato le proprie risorse
all'attività pubblica, attraverso lo scioglimento degli enti costituiti per azioni di
beneficenza, ne hanno, evidentemente, programmato l'impiego per attività, ma le
attività non possono essere realizzate in maniera discontinua, hanno una continuità nel
tempo, per cui, anche dal punto di vista contabile, Assessore, il ragionamento della
partita di giro, è un ragionamento che non sta in piedi, perché se nell'anno X,
determinate funzioni possono essere risolte con l'acquisizione di queste risorse fresche,
il loro mantenimento negli anni successivi ricomporterà una dotazione di Bilancio, ecco
perché la eccezionalità di questi fondi, non può che essere aggiuntiva, perché è quel tipo
di volano che consente l'attivazione di iniziative fino a quel momento ritenute
impraticabili, ma che poi, nel tempo, dovranno essere conservate. Quindi, non credo che
noi possiamo, alternativamente, fare un discorso in cui lamentiamo la sofferenza, il
momento successivo, un discorso in cui, sulla base dell'operazione meramente cintabile,
rinunciamo, non solo alla dotazione economica, come volano di sviluppo, ma anche
alla possibilità di proiettarci sulle intenzioni programmatiche, in una modalità più
congrua e più utile, più funzionale alla domanda, di quanto non sia stato fatto fino a
questo momento. Quindi, io, sicuramente, voterò l'emendamento che è stato presentato
dal Partito Democratico, francamente, con il dispiacere di avere immaginato, in passato,
per gli argomenti che abbiamo qui condiviso, di non dover più tornare sul tema, perché
ritenevo, davvero, che questa analisi fosse condivisa da tutto il Consiglio.

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