Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. La mia interpellanza è datata 13 febbraio, quindi precede la deliberazione adottata dalla Giunta e precede la decisione del Presidente della Commissione IV congiuntamente ai Presidenti di altre Commissioni di convocare le proprie sedute su questo oggetto. Quindi mi permetto di pensare che non fosse un'interpellanza peregrina, ma piuttosto motivata dall'assenza di comunicazioni, almeno di comunicazioni istituzionali e rese in quest'Aula e in Commissione sull'oggetto dell'interpellanza stessa. In particolare vorrei sottolineare che la definizione di project manager non è stata certo un'invenzione della sottoscritta nella stesura dell'interpellanza, ma è esattamente l'immagine che è stata adottata dalla Sindaca nel corso dell'assemblea di luglio in VI Circoscrizione e anche la comunicazione che la stessa Giunta ha espresso nelle volte, poche, in cui si è parlato in occasione dell'adozione della proposta della Giunta sul Regolamento dei campi nomadi di questo oggetto. Quindi adesso apprendiamo, in virtù di quest'interpellanza, che non vi è un project manager, parleremo di un modello organizzativo di indirizzo. Peraltro io sono sempre propensa a superare la figura del capo del deus ex machina attraverso organi collegiali portatori di diverse competenze, mi fa piacere che anche l'Amministrazione sia pervenuta a questa determinazione, così come mi auguro che sentiremo nella Commissione deputata, anche raccontare quali sono le modalità di correlazione e di collaborazione tra le diverse aree interessate. Non ritengo che quest'interpellanza debba conservare ancora una propria vita visto che, appunto, c'è una Commissione deputata a questo tipo di discussione. Mi permetto però soltanto di sottolineare che forse il tema dovrebbe essere anche pubblicamente rappresentato secondo elementi di verità e non secondo elementi di utilità a fine di comunicazione e dovrebbe anche essere raccontato al Consiglio Comunale nelle caratteristiche di difficoltà o viceversa di possibilità. Cito due esempi a questo proposito; abbiamo letto su tutti i giornali titoli secondo i quali la Città di Torino supererà i campi nomadi entro il 2020, non è una determinazione politica della Città di Torino, è un indirizzo dell'Unione Europea e in quanto tale noi siamo qui, non a chiedere che cosa la Città vuole fare, ma come la Città intende rispettare un indirizzo e quindi già la prima questione mi sembra quella di sciogliere, almeno dal punto di vista della comunicazione, il tema secondo elementi di verità. La seconda questione è la seguente: abbiamo letto, sempre sugli organi di comunicazione, di diverse iniziative che sono state assunte, in modo particolare dalle politiche ambientali e riguardanti la questione di igiene, decoro, sgombero di masserizie, sgombero di rifiuti da parte dell'Assessorato Ambiente e abbiamo anche letto, oltre che ascoltato nelle successive audizioni dei Comitati residenti relativamente alla preoccupazione che viene espressa dagli abitanti, non solo sulla qualità ambientale, ma sulle conseguenze della salute relative alla questione dei fumi. Sappiamo peraltro che in questa organizzazione del Progetto Speciale dovranno essere poste particolari attenzioni alle condizioni di salute di tutti, anche dei residenti nei campi e che sono i primi comunque ad essere esposti a questo tipo di possibile inquinamento anche se alcuni sostengono siano loro gli autori dello stesso. In questa direzione, volta a definire la condizione di salute, volta a sfatare delle reciproche colpevolizzazioni tra chi urla all'eccesso di allarme e chi invece si rende colpevole, congiuntamente a terzi esterni sia ai campi e sia al quartiere, del conferimento di rifiuti, sarebbe opportuno che l'azienda Sanitaria Locale potesse essere coinvolta all'interno di questo progetto speciale. Io ricordo solo che con pochi mezzi e con meno comunicazione giornalistica la circoscrizione 6, nel mandato tra il 2001 e il 2004, fece svolgere, congiuntamente all'ARPA un'indagine epidemiologica proprio sullo stato di salute della popolazione, mi domando perché in questo mega progetto di cui sentiamo parlare e di cui appunto riceviamo frammenti, elementi di comunicazione non ci siano anche questi aspetti relativi alla tutela della salute delle persone tutte che in quel contesto territoriale risiedono; ad esempio perché una mia richiesta in questo senso non sia mai stata iscritta agli atti, né delle commissioni, né del consiglio. Quindi mi auguro di aver prodotto, con quest'interpellanza, almeno un avvio di una discussione organica su questa materia e attendo fiduciosamente la riunione delle Commissioni congiunte. |