Interventi |
ARTESIO Eleonora Io penso questo, di questa proposta, che l'artificio della distinzione tra democrazia diretta e democrazia indiretta o rappresentativa, sia un artificio del tutto politico, che viene utilizzato nelle diverse situazioni a seconda dei vantaggi che coloro che lo utilizzano vogliono produrre, perché gli istituti di democrazia diretta, non sono da inventare nella situazione contemporanea. Nella costituzione del nostro Stato, fondato sulla democrazia, gli istituti di democrazia diretta ci sono già e sono gli istituti di iniziativa legislativa, l'istituto della petizione, l'istituto del referendum. Quindi, la contrapposizione di cui stiamo parlando è una sovrastruttura della fase politico- contemporanea, non essendoci, nell'impianto giuridico e formale di uno Stato che consegna la sovranità al popolo, come il nostro, alcuna contrapposizione tra democrazia diretta e democrazia indiretta. Perciò, le iniziative che spingono su questo presunto contrasto, e ritengono necessario ampliare gli istituti per costruire una maggiore complementarietà tra democrazia diretta e democrazia indiretta, sono delle iniziative che rispondono a una logica politica e ricevono, come reazione, altrettanta logica politica, i pareri contrari dei Consigli di Circoscrizione, che vorrei richiamare, non sono sempre da ascrivere ad un'ostilità pregiudiziale, dovuta al fatto di corrispondere a diverse coalizioni di governo, intanto, perché non è la prima volta che nella nostra città si verifica una condizione in cui il governo municipale ha un segno e il governo circoscrizionale ne ha un altro. 1997-2001, governo municipale Centro-Sinistra, governo delle Circoscrizioni, nove, di Centro-Destra, quindi, è del tutto evidente che la dialettica politica richieda anche quello di misurarsi sulle ragioni obiettive delle risposte ricevute dai Consigli di Circoscrizione, più che su una presunta contrapposizione a prescindere. Quindi, valutando questa proposta, che mi risulta, come dire, intenta di un valore e di un'enfasi che non merita, esistendo già gli istituti di democrazia diretta nel nostro ordinamento, vorrei sommessamente sottolineare che, quando si vuole enfatizzare, a fini politici, il tema della democrazia diretta, bisognerebbe appesantirlo un po' di più, cioè, parlare di come la democrazia diretta concorre a costruire processi decisionali, non come aumenta la platea di coloro che chiedono, attraverso le interpellanze, non a caso, gli istituti di democrazia diretta del nostro ordinamento prevedono l'intervento sulla produzione legislativa, o attraverso l'iniziativa, o attraverso il referendum. Ma so già, perché ho cominciato tardivamente a imparare un po' il clima di quest'Aula, dopo quasi due anni, so già che mi sentirò rispondere che non si può sempre chiedere alla perfezione, e che, insomma, quelli che chiedono di aggiungere, o sono portatori del benaltrismo della vecchia politica, o sono quelli che parlano di un di più, perché non vogliono parlare del merito e, quindi, parlerò del merito. Il merito è esattamente questo, che se si vuole lavorare, dal municipio, a costruite, articolando quello che già il nostro ordinamento prevede, delle vere e proprie esperienze di democrazia diretta, non si procede a pizzichi e bocconi, cioè, non si fa una volta un intervento su un aspetto e un'altra volta un intervento su un altro; si fa, come hanno fatto alcune amministrazioni che hanno costruito una propria cultura sul tema della partecipazione dei cittadini alla vita del Comune, una vera e propria riforma dello Statuto, sul tema della partecipazione. Vi ricordo lo Statuto del Comune di Vignola, piccolo il Comune, significativa l'esperienza, poi ripresa dal Comune di Piacenza e dato che sono stimolata da questa sfida ad aumentare gli istituti dei democrazia diretta, vi annuncio il prossimo arrivo, nelle Commissioni Consiliari, di un atto complessivo sugli strumenti partecipativi, proprio a partire da quelle esperienze statutarie e così vedremo se il desiderio di ampliare la partecipazione è così onestamente fondato sulla voglia di rivedere l'insieme delle caratteristiche di funzionamento delle nostre istituzioni, poiché, appunto, mi pare parziale, un po' ingenua, non posso dimenticare l'Assessore Unia, che mi dice: "Mica possiamo rispondere a più di un'interpellanza al giorno che ci arriva dalle Circoscrizioni". Sicuramente, verificherò, nel rapporto dall'entrata in vigore di questa procedura, quante interpellanze riscontreranno risposta, a seconda degli enti di provenienze e accetto l'impegno a muoverci progressivamente su una democrazia diretta che sia partecipazione alla costruzione della decisione, non a quello di presentare domande. Anch'io non parteciperò al voto. |