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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Febbraio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2017-03735
TESTO UNICO DELLE NORME REGOLAMENTARI SULLA PARTECIPAZIONE, IL REFERENDUM, L'ACCESSO, IL PROCEDIMENTO, LA DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA E IL DIFENSORE CIVICO. MODIFICHE.
Interventi
LUBATTI Claudio
Grazie Presidente. Io, devo dire la verità, ho fatto una riflessione, se intervenire o meno
su questa delibera, perché, ascoltando la presentazione dell'atto nelle sedute precedenti
e nelle dichiarazioni dei Consiglieri, ho sempre pensato che il principio che ha spinto la
Maggioranza a studiare questo atto, è un principio sano e, quindi, fa bene quel
Consigliere di Maggioranza che interviene prima di me e dice: "Questo è un tentativo
che noi mettiamo in campo per avvicinare la politica, l'Amministrazione, alla città".
Segnalo però due elementi critici dell'iniziativa, che mi fanno poi propendere per la non
partecipazione al voto, condividendone, invece, il principio di fondo. La prima: avete
fatto una valutazione del bilancio complessivo dell'operazione? Ma un bilancio
ragionieristico, eh? Cioè, se noi facciamo 40 cittadini, cioè, noi diamo la possibilità a 40
cittadini, 45, 43, 50, mettiamo così, all'anno, di rispondere, non essendoci nella delibera
un vincolo di riposta, quanti sono i cittadini che noi rischiamo di non accontentare, lo
dico guadando il Consigliere Carretto, che, giustamente, diceva, "Noi vogliamo, invece,
dare un segnale di avvicinamento…", a quanti cittadini daremo la sensazione di essere
un'Amministrazione, di essere un Ente lontano, ancora di più di quella che è la sua
percezione quotidiana. E' una scommessa. Se avremo 39 richieste, avremo fatto l'en
plein; se avremo 42 richieste, avremo fatto un buon servizio, ma se avremo 350 richieste
il prossimo anno, quale sarà il bilancio complessivo dell'operazione? Segnalo che,
rispetto a un principio, che ho detto essere un principio sano, è un'operazione negativa;
da un punto di vista ragionieristico, è un'operazione negativa. Segnalo una seconda
cosa: manca un disegno di insieme. Cosa fanno già gli Assessorati che non si possa
andare a sovrapporre rispetto al lavoro che viene fatto e viene innescato con questo
meccanismo, cioè, come si raccorderanno le operazioni di avvicinamento verso i
cittadini dei singoli Assessorati, rispetto a questo, legittimo, del Consiglio Comunale?
Vi faccio un esempio banale: se qualcuno di voi va sul sito comune.torino.it/trasporti,
troverà cinque metodi di collegamento con l'Assessorato; cinque: il telefono, la mail, un
appuntamento, Skype addirittura, perché era un meccanismo che si era messo in piedi e
che l'Assessora La Pietra ha, intelligentemente, non voluto cancellare, ma ha lasciato in
piedi, perché è un meccanismo che funziona, perché c'è un albero di segnalazioni
interno all'Assessorato, perché ci sono uffici che se ne occupano, perché si danno
risposte puntuali ai cittadini. Allora, la domanda che io faccio è questa e la critica che
sollevo rispetto a questa iniziativa, è questa, cioè, manca un disegno complessivo per
raggiungere quell'obbiettivo, perché, altrimenti, il rischio, sapete qual è? È quello di
dare una declinazione e una risposta un po' banale, un po' leggera, un po' superficiale a
quello che è un legittimo obiettivo di programma, che è quello della partecipazione, che
è quello dell'avvicinamento dei cittadini alla politica. Ecco, facendo qualche foto in
Aula, dando la possibilità a qualche cittadino che, magari un po' mosso in maniera
strumentale verso un Assessorato piuttosto che un altro, come diceva prima il
Consigliere Magliano, verrà lanciato sul Consiglio Comunale per dire che a Torino si fa
democrazia diretta. Guardate che l'obiettivo è troppo grosso per utilizzare una risposta
così debole, cioè, l'obiettivo è davvero condivisibile; io mi sento di condividerlo in
pieno l'obiettivo che voi avete nel disegnare questa delibera, il problema è cosa avete
scritto nella delibera, il problema è lo strumento che voi mettete nel dare una risposta a
quella esigenza politica che avete segnalato. Benissimo la partecipazione, benissimo
l'avvicinamento, ma davvero pensate che questa sia una risposta adeguata a quel
bisogno di partecipazione che c'è? Questa è la preoccupazione, non tanto il fatto che sia
un segno, perché, se è soltanto un segno, una testimonianza, va anche bene guardate, si
poteva anche votare, il problema è che si fanno più danni che vantaggi con
un'operazione di questo genere. Al di là di una grande operazione mediatica, il rischio è
che si facciano più danni che vantaggi. Io non so quanti di voi hanno risposto alla mail,
visto che parliamo di partecipazione e visto che parliamo di partecipazione e di
collegamento, di vicinanza e di calore ai cittadini, oggi noi avevamo un gruppo di
commercianti, di edicolanti, sotto il Palazzo Civico, che venerdì hanno scritto a tutti i
Consiglieri Comunali. Lo sapete quante volte hanno chiesto l'appuntamento
all'Amministrazione? Quattro. Quattro: due volte all'Assessore Rolando, e due volte
dall'Assessore Sacco, nell'ultimo anno. Allora, poi va bene l'interpellanza eh! Va bene
l'interpellanza, ma vi rendere conto che quello è un tema di vicinanza e di sensazione di
vicinanza a una categoria economica che protesta sotto il Consiglio Comunale, di fronte
al Consiglio Comunale, che non viene audita dal Consiglio Comunale, perché è sceso il
portavoce della Sindaca e l'Assessore Unia, forse, per dirgli che Sacco, la prossima
settimana, li riceverà su uno dei cinque punti che sono stato segnalati. Questo è un tema
di partecipazione.

LUBATTI Claudio
Grazie, Presidente. Se volte parlare di partecipazione, parliamone a 360 gradi, cioè,
proviamo a mettere in campo un disegno. A quel punto, guardate, per quanto riguarda il
piccolissimo e modesto contributo che il sottoscritto potrà portare, io posso dire di
esserci: ci sono, da questo punto di vita, però, attenzione, invece, a non fare dei danni,
illudendo i cittadini, usando strumentalmente un messaggio mediatico,
strumentalizzando anche un po' il Consiglio Comunale del fatto che i cittadini potranno
partecipare, quando poi il bilancio dell'operazione complessivo con la Giunta, magari
presa da altre mille cose, non dà risposte dirette, non dà quella sensazione di
partecipazione che, invece, è alla base di questo atto che, se fosse stato scritto con
determinate attenzioni e con strumenti un pochino più efficaci, poteva anche essere
sostenuto con un voto favorevole.

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