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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Febbraio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2017-03735
TESTO UNICO DELLE NORME REGOLAMENTARI SULLA PARTECIPAZIONE, IL REFERENDUM, L'ACCESSO, IL PROCEDIMENTO, LA DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA E IL DIFENSORE CIVICO. MODIFICHE.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Torniamo indietro al punto numero 6 del nostro Ordine del Giorno, avente per oggetto:
"Testo unico delle norme regolamentari sulla partecipazione, il Referendum, l'accesso,
il procedimento, la documentazione amministrativa, il Difensore Civico. Modifiche", è
una Proposta di Iniziativa Consiliare della Capogruppo Giacosa e altri. Ci sono 9
emendamenti, di cui uno della Capogruppo Giacosa, e 8 del Capogruppo Ricca.
Lascerei la parola alla Capogruppo Giacosa. Prego, Capogruppo Giacosa.

GIACOSA Chiara
Grazie Presidente. Siamo, finalmente, arrivati alla discussione in Aula di questa
delibera, è già stato detto molto, sia con le Circoscrizioni, sia con i colleghi delle
minoranze, sappiamo molto bene che le posizioni tra le maggioranze e le minoranze
sono diametralmente opposte. Il mio discorso potrebbe essere, molto, molto breve,
leggendo le prime righe della proposta di delibera, che dicono: "La partecipazione del
cittadino alla vita democratica, è un principio che discende dalla sovranità popolare e
dal diritto di cittadinanza riaffermato dalla normativa europea", potrei chiuderla qua,
però mi sono…, è stato molto utile dover discutere questa delibera, per me è stato
veramente molto utile anche confrontarmi con le Circoscrizioni, e, quindi, ci tengo a
descrivere brevemente quello che è successo. Proprio durante la presentazione in quasi
tutte le Circoscrizioni, perché in una, se non ricordo male, è andato lei, Presidente, al
mio posto, e anche durante la Conferenza dei Capigruppo, c'è sempre stato il solito
leitmotiv, da parte di tutti: "Voi, con questa delibera, volete togliere il potere a noi
rappresentanti politici, che già rappresentiamo i cittadini, i loro problemi, le loro istanze,
non c'è bisogno di questo ulteriore strumento di partecipazione". Io, come ho detto
molte volte, lo ribadisco anche in Aula, a verbale, l'obiettivo di questa maggioranza non
è, assolutamente, di togliere il potere a nessuno, ognuno si tenga il proprio potere, noi
vogliamo dare più potere ai cittadini. "L'introduzione", questa è, secondo noi,
"introduzione ed utilizzo di un ulteriore strumento, per sottolineare la fondamentale
importanza della democrazia diretta". Anche qua, si cita la democrazia diretta, pare che
tutti siano terrorizzarti dalla democrazia diretta. Peccato che nessuno si ricorda che la
democrazia…, cioè, nessuno pensa mai al fatto che la democrazia diretta non si oppone
alla democrazia rappresentativa, ma la completa. "La partecipazione non filtrata dal
potere, chiamiamolo così, consente di aumentare il senso di consapevolezza dei
cittadini, e consente a tutti di concorrere, concretamente, alla gestione della cosa
pubblica, perché ci mette di fronte", e lo dico perché è già successo in moltissime
occasioni, "ad eventuali, probabili, ipotizzabili, problemi di natura pratica, ribadiamo
che l'obiettivo della partecipazione dei cittadini è più importante di questi possibili
problemi". Questa delibera, oggi, verrà votata, l'Amministrazione comincerà l'iter per
arrivare, al più presto, a testare il funzionamento, di queste interpellanze e poi vedremo.
Non so solo, chiedo se è possibile, se posso chiedere al Consigliere Ricca se … lumi sui
suoi emendamenti, perché, per me, sono rimasti i primi che ha depositato, se vuole,
prima, descriverli lei e poi ne parliamo anche noi, oppure, se posso…, mi dica lei. Si è
prenotato, perfetto, allora, sentiamo cosa ha dirci il Consigliere Ricca e poi la
maggioranza risponderà, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei, ho iscritto a parlare il…, se potete fare silenzio, se potete fare silenzio,
tanto la parola la do io. Consigliera Foglietta, prego.

FOGLIETTA Chiara
Se non disturbo, Capogruppo Giacosa, intervengo anch'io, okay, benissimo, anche noi,
se ce la faccio. Allora, dunque, io ho letto attentamente, sia la proposta deliberativa, a
firma della Capogruppo della maggioranza consiliare, sia gli 8 pareri che le
Circoscrizioni ci hanno inviato, che tutti i pareri hanno avuto parere negativo. Mi preme
fare, Presidente, delle premesse e alcune osservazioni, e poi una breve riflessione sul
concetto di partecipazione che ha già ripreso la Capogruppo Giacosa. In realtà, la
trasparenza e l'imparzialità dell'Amministrazione, sono già contenuti all'interno
dell'Articolo 3 dello Statuto della Città di Torino, quindi, non ci inventiamo, Presidente,
nulla di nuovo. Le Circoscrizioni, da sempre, anche dopo il decentramento, hanno al
loro interno, promuovono degli strumenti per …, quali le Commissioni di Lavoro
Permanenti, le Commissioni di Quartiere, che sono state, recentemente, nel 2016, se non
vado errato, se non mi sbaglio, istituite, per creare questo collante tra l'Amministrazione
centrale e l'Amministrazione decentrata e il cittadino. Sono già innumerevoli gli
strumenti che sono a disposizione di tutti i cittadini, mi viene in mente l'Ufficio
Relazione con il Pubblico, dove il cittadino può, autonomamente, recarsi per reclamare
dove l'Amministrazione centrale è obbligata a rispondere entro 30 giorni. Le
Circoscrizioni hanno, poi, lo strumento delle interpellanze, ex articolo 35 del
Regolamento del Decentramento. Mi sono fatta mandare un po' di dati, Presidente, dalle
nostre Circoscrizioni, ve ne leggerò alcuni. Dalla Circoscrizione 1 ad esempio,
rimangono inevase 15 interpellanze; dalla 4, 6 interpellanze; dalla 5, 7 interpellanze;
dalla circoscrizione 7, 7 interpellanze. Queste, non dall'inizio della Giunta Appendino,
ma dal 2017. Passiamo, adesso …, passo, adesso all'analisi della Proposta di Delibera di
Iniziativa Consiliare, che poi va ad emendare tutto il Regolamento 297, introducendo il
grosso Articolo 11bis. Ho tre osservazioni, in particolare, da fare, la prima è sulla
modalità di risposta, perché, io non l'ho letto nell'allegato, mi corregga la Capogruppo,
prima firmataria, se dico cose sbagliate. Non è prevista l'obbligatorietà della risposta, i
tempi di calendarizzazione in cui fornire la risposta non sono tempi certi, Capogruppo
Giacosa, mentre, adesso, chi si rivolge all'URP, riceve una risposta entro 30 giorni e poi
l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, nella sua imparzialità, può scegliere
quali interpellanze verranno discusse, e quali non verranno discusse. Come seconda
osservazione, ci sono le modalità previste per la discussione della, o delle, interpellanze,
perché, all'interno dell'Articolo 11bis, alcune interpellanze col medesimo oggetto,
possono essere raggruppate. Il numero limitato di interpellanze, per anno, che saranno
oggetto di discussione in Aula, rischia di configurare l'introduzione dello strumento
dell'interpellanza da parte del singolo cittadino, come un'operazione che io definisco:
"più di immagine, che di sostanza". La terza, immagino, l'abbiate potuta evincere da
alcuni dei pareri della Circoscrizione, in realtà, riguarda più un aspetto procedurale, di
metodo, che di forma, cioè, l'iter scelto per l'introduzione del nuovo strumento di
partecipazione. Faccio un breve passaggio, perché, chiaramente, il diaframma non mi
accompagna più, sugli strumenti nuovi o riadattati della partecipazione … Cosa
Presidente? La partecipazione 5 Stelle. Dunque, noi, adesso, abbiamo il tavolo di
progettazione civica, in cui non c'è l'Assessore al Decentramento coinvolto. Abbiamo
una nuova gestione delle risorse del personale, recentemente, abbiamo deciso …, cioè
avete deciso si proporre la centralizzazione dello stralcio dell'erba, di cui, immagino, a
breve parleremo. Abbiamo istituito delle Consulte, tra cui la Consulta della Mobilità,
che è stata istituita con una delibera di Consiglio, praticamente, un anno fa, era a metà
marzo 2017, di cui vado a leggere, adesso, un piccolo stralcio di una riunione del 12
febbraio 2018, che cita: "Il Vicepresidente chiede che venga messo a verbale che il
Comune continua a non rispondere alle proposte fatte dalla Consulta, e non rispetta la
delibera, secondo cui il Comune debba presentare a inizio anno il piano degli
investimenti sulla ciclabilità", questo lo dice la Consulta alla Mobilità, non è che lo dico
io. Poi abbiamo la nuova proposta di mozione del Consigliere Iaria, sugli indirizzi in
materia di valorizzazione e partecipazione dei comitati nell'attività della Consulta della
Città di Torino, abbiamo il portale di DecidiTorino, non me ne voglia Assessora Pisano,
in cui, in questo momento, i risultati sono un po', a mio parere, chiaramente, un po'
così, e poi ne abbiamo altri, ve ne siete inventati, devo dire molti. Il problema è questo,
l'emergenza casa l'ho detto io, Consigliere Iaria, sei disattento. Il problema, per quanto
mi riguarda, come Vice Capogruppo del Partito Democratico, che si è partiti dicendo:
"Bisogna dare tantissima attenzione alle periferie", rischiamo un attimo, di centralizzare
quello che, in realtà, è in mano, e dovrebbe essere in mano alle periferie stesse. Poi,
vede, Capogruppo Giacosa, lei ha parlato di democrazia rappresentativa, ma noi siamo
qui dentro perché siamo eletti attraverso lo strumento della democrazia rappresentativa,
ne conviene con me, ecco. 20 mesi fa noi andavamo in giro, chiedendo agli elettori di
scrivere Foglietta, cioè, almeno io lo facevo, lei non credo, andavo in giro a chiedere
"Scrivete Foglietta accanto al simbolo del Partito Democratico", questo perché? Perché,
così, i miei elettori avrebbero avuto la possibilità di avere, all'interno della Sala Rossa,
un rappresentante che potesse chiedere conto sull'operato della Giunta, questo è stato il
filo, questa è la democrazia rappresentativa, nessuno sta dicendo che voi non volete che
i Consiglieri eletti abbiano più potere, il problema è che il concetto di democrazia
rappresentativa è quello, da lì non si sfugge. Quindi, Presidente, dati questi elementi,
date le considerazioni che, in questi primi 20 mesi di Giunta Appendino, noi abbiamo,
non possiamo che non partecipare alla votazione della proposta di deliberazione della
Capogruppo Giacosa.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, prego.

RICCA Fabrizio
Grazie Presidente, sì, potere al popolo, credo che sia una formazione politica che si
presenta e la lascerei fuori da questo. Io credo che possa essere anche una cosa
interessante, a meno che non sia scritta male, com'è successo in questo caso. Dare la
possibilità ai cittadini di poter interpellare, cioè, di poter dialogare direttamente con la
Giunta, perché poi, di questo si tratta, con una vera e propria interpellanza, con un
sistema che prevede tre minuti di illustrazione, cinque minuti di risposta, due minuti di
replica. È una cosa che si potrebbe tranquillamente fare in maniera diversa, con incontri
sul territorio, però poi, ognuno decide di gestire la propria attività politica in maniera
diversa. Sono, però, dell'idea che, nel momento in cui si decide di fare un'operazione,
diciamo, friendly, verso la cittadinanza, dandogli l'impressione di poter essere quasi
come dei Consiglieri Comunali, che possono fare delle interpellanze, e poi ne facciamo
discutere quattro al mese, noi facciamo discutere quattro interpellanze al mese. Vuol
dire che, nel corso di un anno, verranno discusse 40 interpellanze. Torino a 890.000
abitanti, di cui andiamo ad escludere tutte quelle persone che non hanno diritto di voto,
perché sono giovani, perché sono stranieri e passiamo a circa 670.000,
spannometricamente, persone che avrebbero la possibilità di poter venire qua e fare
un'interpellanza. E io dico, noi, con un bacino di 670.000, circa, persone che, magari,
vogliono fare un'interpellanza, gliene faccio fare 40 l'anno. Magari, un'ora prima del
Consiglio Comunale, quindi alle 13.00, magari negli orari in cui la gente lavora,
diciamo, magari, non so quante persone hanno la possibilità di potersi prendere dei
permessi per venire in Consiglio Comunale a fare un'interpellanza, che so,
all'Assessore Pisano, o all'Assessore Patti, perché, magari, hanno degli impegni. E
allora, io dico, facciamo un processo diverso, vogliamo coinvolgerli, vogliamo renderli
più partecipi alla vita amministrativa della Città? Noi abbiamo, e se ne vantano un
sacco, le Circoscrizioni, che sono i primi presìdi della politica sul territorio, in quei
Consigli dove si discute di tematiche, proprio dove i cittadini hanno la panchina, la luce,
la buca, le cose, diciamo, fondamentali e noi cosa facciamo con le Circoscrizioni? Noi
le teniamo nascoste, quasi come se non esistessero e diamo la possibilità di fare ai
cittadini torinesi 40 interpellanze in un anno, magari, uno che è bravo, ne prepara già
cinque subito e di quelle 40 che si possono fare durante l'anno, ne fa già cinque, perché
nel Regolamento, ce ne sono cinque. Mi sembra una roba un po' paradossale, perché
oggi, quelli che a marzo poi scriveranno un'interpellanza, se hanno fortuna, la vedranno
discussa tra aprile-maggio, ma quello che a maggio è un problema e scrivo
un'interpellanza, rischia di essere discussa a metà del 2019, secondo me, così non
funziona. Quando abbiamo provato, all'interno degli emendamenti, a fare un qualcosa
di un pochino più migliorativo, ovvero, dando la possibilità di far lavorare le nostre
Circoscrizioni, qualcuno qua dice che: "non fanno niente, o, comunque, fanno poco",
qualcuno si lamenta, qualcuno dice che: "non hanno argomenti, perché la Riforma del
Decentramento li ha messi in difficoltà", bene, diamogli la possibilità di poter lavorare
direttamente alle Circoscrizioni, diamo la possibilità a questi cittadini, non di venire alle
13.00 in Consiglio Comunale a Torino, ma di andare, magari, alle 18.00, quando si
riunisce il Consiglio della Circoscrizione, quando, magari, hanno finito di lavorare, a
parlare con il primo presidio del territorio, quello che mette a posto la buca, quello che
mette a posto la luce, quello che mette a posto la panchina. Anche perché, io vi ricordo
che, per grandi temi, ci sono già grandi sistemi, ovvero, le petizioni popolari, dove
servono, circa, almeno, 300 firme per potersi presentare, quindi un tema, diciamo, di un
certo peso, viene discusso quando si raccolgono 300 firme e allora lì abbiamo i comitati
dell'acqua, i comitati del parco, tutti i comitati possibili e immaginabili, vengono, fanno
un diritto di tribuna, il Presidente Versaci, tutte le settimane, li ascolta, hanno la
possibilità di avere la stampa che prende appunti, magari gli pubblica un articolo il
giorno dopo e poi vengono in Commissione, ascoltati dal Consiglio Comunale. Ma io
mi chiedo, ma, la persona che ha il problema minimo, perché poi di quello si parla
perché, ripeto, se fosse un macrotema, sarebbe un tema che va a interessare molte
persone, molte persone, in 300 firme le si raccolgono in una settimana, se il tema è così
importante, viene addirittura con due passaggi in Consiglio Comunale, si fa una
petizione. Allora, noi, diamo la possibilità a queste persone di potersi confrontare
direttamente con l'Amministrazione, tramite la Circoscrizione, facendogli davvero
passare quel concetto di Decentramento che, ad oggi, purtroppo, non funziona. Poi mi
sono sentito dire che, sì, bisogna lavorare sul Decentramento, che si possono anche fare
le interpellanze in Circoscrizione, nelle Circoscrizioni, sapendo che le Circoscrizioni
non hanno nessuna intenzione di farle, perché, sennò, non avrebbero dato 8 pareri
negativi. Ma se si va a fare la revisione del Regolamento sul Decentramento, ma voi
pensate che, uno, le Circoscrizioni cambino idea? Due, che non sarà un colpo di
Maggioranza, al momento in cui verrà scritto in un certo modo, a imporre alle
Circoscrizioni di fare una roba? Sarà, esattamente, come oggi. Io ho presentato questi 8
emendamenti per fare in modo che queste interpellanze di cittadini possono essere
discusse negli 8 Consigli di Circoscrizione, portando il numero delle interpellanze da 40
per 8; 40 per 8, perché sono 8 i Consigli di Circoscrizione con cui si fanno 40, forse
anche di più, perché i Consigli di Circoscrizione non devono affrontare le sessioni di
Bilancio che impegneranno il Consiglio Comunale e, quindi, potrebbero rallentare,
facendo saltare qualche seduta. Io dico, 40 che possono diventare anche 60 se le
Circoscrizioni lavorano bene e quindi ottuplicare quelli che sono i numeri di risposta
che i cittadini possono ricevere. Questo è molto semplice, basta dire agli Assessori di
mandare una risposta scritta al Presidente di Circoscrizione, il Presidente legge, tale e
quale, quella risposta e il cittadino è soddisfatto. Poi, io sono convinto, che se voglia
incontrare il Sindaco o uno degli Assessori, o viene qui sotto, se ha tempo, magari se
faranno degli incontri pubblici, va agli incontri pubblici, se fanno degli incontri semi-
pubblici, va agli incontri semi-pubblici, possono scrivere su Facebook, su Twitter, su
Instagram, ovunque vogliano o mandargli una mail, dato che le mail sono pubblicate sul
sito del Comune. I metodi di contatto ci sono e sono tanti; se noi vogliamo aggiungerne
uno in più, creiamo una struttura che possa essere vera, che non sia solamente una
mezza marchetta per far vedere che noi avviciniamo i cittadini, perché, con questa
delibera, si avvicinano quattro persone al mese, se va bene, perché, magari, di quelle
quattro persone è solo una che fa quattro interpellanze e, secondo me, va a ridurre e
sminuire il senso nobile che intendo, dato da questa delibera, che servirebbe, appunto, a
far ripartire quel processo partecipativo che a questa città, magari, manca un po'.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare il Consigliere Iaria, ne ha facoltà, prego.

IARIA Antonino
Sarò brevissimo, perché volevo precisare alcune cose riguardo ai due atti da me
protocollati, che sono due cose leggermente diverse, anche se collegate. Il primo atto
che abbiamo protocollato riguarda l'apertura a tutti i Comitati, per la partecipazione alle
Consulte e questo atto deriva proprio da uno studio della funzione del Decentramento e
dei Comitati di quartiere, perché abbiamo, come dire, insomma, visto che la posizione,
la nascita dei Comitati di quartiere ha portato, in un certo senso, un po' più di
partecipazione, abbiamo solo incanalato una possibilità di partecipare alle Consulte dei
Comitati spontanei. I Comitati di quartiere hanno, sullo stesso concetto, di essere dei
Comitati spontanei, quindi non vedo proprio una visione diversa rispetto ai Comitati di
quartiere, rispetto alle nostre proposte. L'altro, invece, l'altro atto che è stato
protocollato, è stato una proposta per una Consulta, giusto per specificare. Il concetto
che sta alla base, però, dell'interpellanza, è che nasce anche da un'esigenza,
innanzitutto, di ampliare ulteriormente la possibilità di interloquire per delega, con
Decidi Torino, le abbiamo già dette tutte; ci sono tantissimi modelli per interloquire con
la parte politica, se ne aggiunge uno in più. Però, il fatto è che, avere l'interpellanza,
diciamo, dei cittadini interpellanti in Consiglio Comunale, porta queste interpellanze ad
avere un livello, magari, di qualità più alto, nel senso di una preparazione più ampia,
perché il discorso che, penso, tutti i Consiglieri conoscono, quando preparano
un'interpellanza, si preparano per poterla fare, quindi, aumenterebbe anche
l'interlocuzione, poi, è una scelta, uno più chiamare direttamente il Consigliere preferito
del Consiglio Comunale, può fare con l'interpellanza diretta, però porta una certa
qualità. Non penso che il Consigliere Magliano, con le sue numerose interpellanze, avrà
un calo di richieste di fare le interpellanze; con questa situazione, magari, se ne
aggiungeranno altre.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Consigliere Iaria. Ho iscritto a parlare il Consigliere Mensio, prego.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Solo per ricordare che la Consulta per l'Ambiente e il Verde era
nelle linee programmatiche del Comune di Torino da questa Amministrazione, per cui,
credo che i cittadini, quando ci hanno votato, ci hanno votato anche per fare quello,
visto che era esplicitato fin dall'inizio, quindi, tirare fuori adesso che lo abbiamo fatto a
seguito, forse non è molto utile. Sul resto, commenterò quando sarà il momento di farlo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prima il Capogruppo Tresso, prego.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Intervengo anch'io molto brevemente, sono state dette già molte
cose, solo per dire che non voterò favorevolmente quest'atto, perché ritengo,
effettivamente, che non sia tanto una questione di dotare di ulteriori strumenti, per
averne uno in più, come è stato detto da chi mi ha preceduto, ma si tratta, forse, di
rendere più efficaci gli strumenti che già, attualmente, ci sono. Io credo fermamente che
sia fondamentale la garanzia dei principi democratici, attraverso la possibilità di
garantire e rassicurare dal basso la partecipazione e la possibilità di esprimersi, però,
abbiamo degli strumenti che sono consolidati e che sono anche democraticamente basati
sul fatto che noi rappresentiamo chi ci ha dato il voto. Ci sono dei corpi intermedi, le
Circoscrizioni le intendo in questo senso, e, secondo me, è anche corretto, comunque,
non dare, un po' in maniera, mi perdoni Capogruppo Giacosa, un po' demagogica, che,
comunque, con questo strumento noi ci mettiamo in maniera più efficace a disposizione
dei cittadini. 40 interpellanze all'anno vuol dire garantire, credo, mediamente, cinque
interpellanze ogni 100.000 cittadini. Per carità, può essere una cosa simbolica, però di
fatto ritengo che, anche proprio per dare degli strumenti più efficaci, in termini anche
politici, forse, è più corretto. Io, personalmente, non ho mai chiuso la porta a nessuno, e
neanche il telefono, a chi mi ha cercato per propormi dei temi e in più, ritengo che sia
anche democratico garantire che non sia l'espressione di una comunità urbana, se
vogliamo chiamarla, quella che è l'espressione di un singolo, ma il singolo deve
sempre, comunque, rapportarsi con altri, per condividere, comunque delle situazioni
perché, se avvalliamo questo criterio, che ognuno ha, democraticamente, la scelta di
stabilire quello che per lui è corretto, davvero non ne usciamo più. Almeno ci sia uno
sforzo, come attualmente gli strumenti già preposti prevedono, di raccogliere una serie
di consensi, che non siano espressione quindi di un'unica persona perché, questo
principio di democrazia, che deve essere veramente l'espressione del singolo nei
confronti delle istituzioni, a me, francamente, sembra un po' fuorviante. Credo che in
tutti i processi storici democratici ci sia sempre stata la necessità, invece, di convogliare
e convergere sulla possibilità di farsi parte attiva, portatori di interessi su alcuni temi,
che, quindi, non sono mai quelli del singolo cittadino che vede la buca davanti a casa
sua, o la fioriera spostata, ma ci deve essere, invece, una maggiore partecipazione,
proprio anche nella capacità di creare, quindi, quella forma intermedia, per essere, poi,
più efficaci nell'essere rappresentati. Quindi, solo per dire che io non sono contrario al
principio della partecipazione, ma bisogna essere anche oggettivi e dare degli strumenti
efficaci.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Grazie mille. No, io solo per fare due considerazioni. La prima è che io credo che questa
iniziativa serva come piccolo tentativo, magari riuscirà, magari no, per riavvicinare le
persone a quella che è la politica negli ultimi anni, il tema della distanza tra politica e tra
enti, tra istituzioni e cittadini, è un tema drammatico, l'astensionismo è frutto anche di
questa problematica. Quindi, io vedo assolutamente di buon occhio questa iniziativa,
anzi, io credo che…, mi stupisce che vi siano dei dubbi, a me stupisce davvero tanto che
ci sia questa preclusione da parte delle Circoscrizioni e da parte delle Opposizioni,
Minoranze, su questo tema, perché non capisco di cosa avete paura, cioè, se non
funziona, non c'è problema, se funziona, non c'è problema, cioè, non riesco a capire
qual è la paura. E questo è il mio commento sulla delibera, ma, in realtà, il mio
intervento era più riferito a quanto diceva la Consigliera Foglietta sulla Consulta della
mobilità ciclabile, perché la seguo e ha ragione, nel senso che la Consulta ha mandato
una lettera per chiedere, diciamo, cosa, l'intenzione dell'Amministrazione sugli
stanziamenti e sul Bilancio 2018, su determinati temi e la programmazione sulla
mobilità ciclabile, quindi, sull'applicazione delle bici, anche quella, è conseguenza del
Bilancio. Noi siamo in una fase in cui il Bilancio non lo abbiamo ancora chiaro, o
meglio, non lo abbiamo ancora visto, non lo abbaino ancora presentato, quindi, è anche
difficile rispondere a queste lettere, a queste sollecitazioni. Verrà risposto, sicuramente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Io penso questo, di questa proposta, che l'artificio della distinzione tra democrazia
diretta e democrazia indiretta o rappresentativa, sia un artificio del tutto politico, che
viene utilizzato nelle diverse situazioni a seconda dei vantaggi che coloro che lo
utilizzano vogliono produrre, perché gli istituti di democrazia diretta, non sono da
inventare nella situazione contemporanea. Nella costituzione del nostro Stato, fondato
sulla democrazia, gli istituti di democrazia diretta ci sono già e sono gli istituti di
iniziativa legislativa, l'istituto della petizione, l'istituto del referendum. Quindi, la
contrapposizione di cui stiamo parlando è una sovrastruttura della fase politico-
contemporanea, non essendoci, nell'impianto giuridico e formale di uno Stato che
consegna la sovranità al popolo, come il nostro, alcuna contrapposizione tra democrazia
diretta e democrazia indiretta. Perciò, le iniziative che spingono su questo presunto
contrasto, e ritengono necessario ampliare gli istituti per costruire una maggiore
complementarietà tra democrazia diretta e democrazia indiretta, sono delle iniziative
che rispondono a una logica politica e ricevono, come reazione, altrettanta logica
politica, i pareri contrari dei Consigli di Circoscrizione, che vorrei richiamare, non sono
sempre da ascrivere ad un'ostilità pregiudiziale, dovuta al fatto di corrispondere a
diverse coalizioni di governo, intanto, perché non è la prima volta che nella nostra città
si verifica una condizione in cui il governo municipale ha un segno e il governo
circoscrizionale ne ha un altro. 1997-2001, governo municipale Centro-Sinistra,
governo delle Circoscrizioni, nove, di Centro-Destra, quindi, è del tutto evidente che la
dialettica politica richieda anche quello di misurarsi sulle ragioni obiettive delle risposte
ricevute dai Consigli di Circoscrizione, più che su una presunta contrapposizione a
prescindere. Quindi, valutando questa proposta, che mi risulta, come dire, intenta di un
valore e di un'enfasi che non merita, esistendo già gli istituti di democrazia diretta nel
nostro ordinamento, vorrei sommessamente sottolineare che, quando si vuole
enfatizzare, a fini politici, il tema della democrazia diretta, bisognerebbe appesantirlo un
po' di più, cioè, parlare di come la democrazia diretta concorre a costruire processi
decisionali, non come aumenta la platea di coloro che chiedono, attraverso le
interpellanze, non a caso, gli istituti di democrazia diretta del nostro ordinamento
prevedono l'intervento sulla produzione legislativa, o attraverso l'iniziativa, o attraverso
il referendum. Ma so già, perché ho cominciato tardivamente a imparare un po' il clima
di quest'Aula, dopo quasi due anni, so già che mi sentirò rispondere che non si può
sempre chiedere alla perfezione, e che, insomma, quelli che chiedono di aggiungere, o
sono portatori del benaltrismo della vecchia politica, o sono quelli che parlano di un di
più, perché non vogliono parlare del merito e, quindi, parlerò del merito. Il merito è
esattamente questo, che se si vuole lavorare, dal municipio, a costruite, articolando
quello che già il nostro ordinamento prevede, delle vere e proprie esperienze di
democrazia diretta, non si procede a pizzichi e bocconi, cioè, non si fa una volta un
intervento su un aspetto e un'altra volta un intervento su un altro; si fa, come hanno
fatto alcune amministrazioni che hanno costruito una propria cultura sul tema della
partecipazione dei cittadini alla vita del Comune, una vera e propria riforma dello
Statuto, sul tema della partecipazione. Vi ricordo lo Statuto del Comune di Vignola,
piccolo il Comune, significativa l'esperienza, poi ripresa dal Comune di Piacenza e dato
che sono stimolata da questa sfida ad aumentare gli istituti dei democrazia diretta, vi
annuncio il prossimo arrivo, nelle Commissioni Consiliari, di un atto complessivo sugli
strumenti partecipativi, proprio a partire da quelle esperienze statutarie e così vedremo
se il desiderio di ampliare la partecipazione è così onestamente fondato sulla voglia di
rivedere l'insieme delle caratteristiche di funzionamento delle nostre istituzioni, poiché,
appunto, mi pare parziale, un po' ingenua, non posso dimenticare l'Assessore Unia, che
mi dice: "Mica possiamo rispondere a più di un'interpellanza al giorno che ci arriva
dalle Circoscrizioni". Sicuramente, verificherò, nel rapporto dall'entrata in vigore di
questa procedura, quante interpellanze riscontreranno risposta, a seconda degli enti di
provenienze e accetto l'impegno a muoverci progressivamente su una democrazia
diretta che sia partecipazione alla costruzione della decisione, non a quello di presentare
domande. Anch'io non parteciperò al voto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Consigliere Giovara, ne ha facoltà per cinque minuti.

GIOVARA Massimo
Sì, grazie, Presidente. Io faccio un po' fatica a comprendere, ma è proprio un limite mio,
queste reazioni di fronte alle nostre piccole, miseri tentativi di avvicinare i cittadini alla
politica attiva. Io credo che sia evidente che in questi ultimi trent'anni i cittadini
abbiano perso, progressivamente, interesse alla politica, perché, sennò, non avremmo un
livello di astensionismo così alto e penso che, da una parte, si debba fare qualcosa,
anche di piccolo, anche di segnale, Collega Tresso, anche dei piccoli segnali, che,
magari, poi, ha ragione lei, magari, poi, ingolfano. Una cosa non ho capito, se i cittadini
da soli fanno l'interpellanza, sono i singoli, populismo, chissà cosa - populismo l'ho
detto io, non l'ha detto lei - se si rivolgono a lei, invece, non sono singoli: questa è una
cosa che mi sfugge, ad esempio. Ma, dall'altra parte della questione, facendo da un anno
e mezzo quest'attività, e scoprendo che è molto difficile tenere sotto controllo una città
di 850.000 abitanti e, seguendo, ad esempio, l'attività, molto intensa del collega
Magliano, che ascolta i cittadini, presenta interpellanze in continuazione, che, spesso, da
parte di alcuni Assessori sono considerate un grande contributo di conoscenza, non
capisco come questo, se fatto dai cittadini, non possa esserlo altrettanto. Poi, se
leggiamo anche il documento che viene presentato qui in Consiglio Comunale, si vede
che c'è comunque l'istituzione che controlla sull'ammissibilità delle interpellanze,
eccetera, eccetera. Questo tipo di interventi non spazzano via la democrazia
rappresentativa, non ci deve essere questo timore; ci può essere un timore, sì, che
possano togliere potere ai Partiti, cioè, alla partitocrazia, questo è possibile, ma questo
non credo che sia un male, perché, io credo, da un anno e mezzo di attività, in questo
Consiglio Comunale, che una delle cose che ci ha danneggiato di più entrambi, sia lo
schieramento costante e la strumentalizzazione della lotta politica. Se noi riuscissimo ad
evitare questo, nel tempo, e stare sui temi e sull'oggetto che ci presentano in cittadini, io
credo che risparmieremmo un sacco di tempo e troveremmo un sacco di soluzioni.
Grazie, Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Magliano; prego, ne ha facoltà.

MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente. Ma, mi sento un po' chiamato in causa rispetto all'oggetto e, al di là
delle battute, non temo la concorrenza dei cittadini. Questo assolutamente no, anche
perché gli avete dato meno tempo di quello che è concesso a un Consigliere per poter
stare in Aula. Io, l'unica cosa che vedo, al di là del fatto che penso che questo sia un
simbolo, è, di fatto, una delle 100 cose dell'Appendino, questa è la Carica dei 101, è la
centunesima, sapendo che, in parte, stiamo dicendo che l'Ufficio Relazioni con il
Pubblico un po' non funziona; comunque, dare ai cittadini la possibilità di discutere
direttamente con la Giunta, facendolo in Aula, è anche un po' un modo con cui
depotenziamo i servizi che noi stiamo dando, dal punto di vista ideale; poi, per carità,
ognuno può farlo e io mi rendo conto e, tra l'altro, su questo, ve ne do atto, era sul
vostro programma, lo state facendo, non ve lo siete inventati. L'unico aspetto positivo
di tutto ciò, infatti, vedo che i veri destinatari di questo atto sono quelli che oggi in Aula
non ci sono, tranne una, perché, se ci pensate bene, le interpellanze, i cittadini le
rivolgeranno a questi Assessori. Io sono contento che i cittadino possano ascoltare
alcune risposte che sono state date ai Consiglieri; forse non sono in Aula per questo
motivo, perché, un conto è quando raccontano balle o frottole a un Consigliere
Comunale di Opposizione, quando lo faranno ai cittadini, e una, e due , e tre, e poi li
manderete a casa e io sarò contento, perché un conto è raccontare quello che non è a un
Consigliere Comunale che, poi, mediamente, gli atti li ha già in mano, i cittadini li ha
già incontrati, un conto è invece dirlo a un cittadino e pensare che il cittadino ha scritto
un'interpellanza senza sapere né leggere e né scrivere, cercando di utilizzare tutta la
foga possibile e immaginabile, per cui, questo è l'unico aspetto positivo che vedo, cioè,
la possibilità che, a questo punto, il Gruppo di Maggioranza dei 5 Stelle, all'ennesima
volta in cui l'Assessore dice che più di così non si può fare, che, ogni tanto, dice,
l'Assessore all'Ambente, la situazione è meno disastrosa che in altri posti, che quando
si considera… Mi ricordo ancora una discussione con l'Assessore che è qui presente in
Aula, si fosse rivolto al cittadino, come si rivolse a me sulla mia interpellanza sulle carte
d'identità, io non vedo l'ora che i cittadini vengano trattati in quel modo. Questo darà
una grande arma al Gruppo Consiliare di Maggioranza, magari, di togliersi qualche
sassolino dalla scarpa, rispetto all'attuale Giunta, perché non ha attaccato
l'Opposizione, ma ha attaccato direttamente i cittadini, quindi i cittadini sono sacri e
faremo alcuni cambianti nella stessa. Grazie.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie a lei, ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Lavolta, prego.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie, Presidente, sarò brevissimo. Pochi giorni dopo il referendum in Gran Bretagna,
un italiano illustre commentò con queste parole, disse: "L'errore di Cameron è stato
usare la consultazione per fini politici; attenti a non ripeterlo anche in Italia". Sempre
questa persona, aggiungeva: "Il Referendum, senza avere informazioni, diventa una
distorsione; i costituenti italiani erano stati più accorti, previdero una lunga fase,
dall'inizio della campagna referendaria e il voto, che generalmente va da gennaio a
giugno". Questa persona era Rodotà e faceva riferimento proprio ad uno degli istituti di
democrazia diretta richiamati dalla collega Artesio. Allora, io credo che sarebbe
particolarmente utile la proposta che la Consigliera Giacosa sottopone all'attenzione
dell'Aula tutta, in una condizione, però, di normalità, cioè, nel momento in cui noi
verificassimo e avessimo la certificazione che la democrazia rappresentativa che
caratterizza questo nostro territorio, è utile ai cittadini torinesi, è efficace, garantisce le
risposte e soddisfa le esigenze dei nostri concittadini. Guardate, basterebbe venire tutte
le mattine; a me capita, lascio mia figlia alle 8 a scuola, mi capita molto spesso di essere
qui alle 8.05-8.10, basterebbe dare quelle risposte a quei cittadini, che tutte le mattine,
sistematicamente, vengono sotto Palazzo Civico e chiedono: lavoro, casa, risposte.
Molti dicono: "Ma, la Chiara ci aveva promesso; ma, il Consigliere Iaria si era
impegnato" cioè tutti quanti - adesso, ho tirato in mezzo Iaria, viene sempre bene -
Allora, basterebbe dedicare un po' di tempo a quei cittadini per dare soddisfazione alle
richieste dei torinesi, che non verranno soddisfatte con le risposte e le interpellanze. E
poi, lei ha esordito con una lezione di democrazia: ma nel rapporto con le
Circoscrizioni, ma qual è la democrazia che lei vede? Non passa giorno e non voglio
credere che siano tutte strumentali le prese di posizione dei nostri Presidenti e dei nostri
Consiglieri. In alcune Circoscrizioni, alcuni Consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno
deciso di abbandonarli i gruppi; ci sarà un motivo per cui, ad esempio, nella
Circoscrizione 4, mi pare tre Consiglieri, due Consiglieri hanno deciso di abbandonare;
perché, glielo dico io, perché c'ero quella sera, ho sentito la discussione: "Ma perché
non ci ascoltano; perché non ci danno le risposte". Allora, a me pare, e io sono
preoccupato di questo, che questo sia l'ennesimo - li ha ricordati benissimo la collega
Foglietta prima - l'ennesimo artifizio barocco, strumentale, demagogico, populistico,
fintamente democratico, per distogliere l'attenzione da che cosa? Da un'incapacità
strutturale di questa Amministrazione di offrire delle risposte. Allora, vogliamo
continuare a imbonire i nostri cittadini dicendogli che c'è una piattaforma online che si
chiama Decidi Torino, un tavolo di progettazione, che promuove l'Assessore di turno,
uno strumento che viene inventato dal Consigliere a disposizione. Allora, il cittadino
non sa neanche più dove deve partecipare, non ha più capito qual è lo strumento di
partecipazione che l'illuminante, rivoluzionaria Amministrazione 5 Stelle propone a
loro, perché ne abbiamo almeno cinque e poi abbiamo i soggetti istituzionali, che
abbiano noi condiviso di costituire, come le consulte, che ci scrivono e ci dicono: "Non
abbiamo rapporti con l'Amministrazione". Cioè, noi abbiamo votato, io credo,
all'unanimità la Consulta richiamata prima dalla Consigliera Foglietta, quella Consulta,
che è un organo che abbiamo scelto tutti insieme di costituire, scrive, a distanza di
poche settimane dalla sua costituzione, dal suo insediamento, che non ha risposte
dall'Amministrazione. Ma di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di un
grandissimo artifizio, barocco, per carità, continuiamo ad arricchire questa
rappresentazione scenica di artifizi, continuiamo a far credere ai nostri cittadini torinesi
che il rapporto diretto si consumerà anche grazie a queste nuove interpellanze;
continuiamo a far perdere tempo ai nostri uffici, che potrebbero davvero rispondere alle
richieste puntuali dei cittadini; continuiamo a credere che la rivoluzione è in atto. In
realtà, succede, purtroppo, che le Circoscrizioni non hanno strumenti, perché glieli si sta
togliendo sistematicamente, che le Circoscrizioni vengono vessate e così vengono
vessate per motivi politici, per motivi politici. Se voi credeste, davvero, nella
democrazia diretta, indipendentemente dal fatto che il Presidente di una Circoscrizione è
di un altro colore politico, lo supportereste nel mettergli a disposizione risorse e
strumenti, per dare le risposte a quei cittadini che sono sempre cittadini torinesi. Il fatto
che si rivolgano al Presidente di una Circoscrizione, piuttosto che a un Coordinatore,
non lo rende meno cittadino torinese, non lo rende meno importante. Se voi credeste
davvero nella democrazia diretta, mettereste a disposizione di quei soggetti istituzionali
che sono protagonisti della democrazia rappresentativa, strumenti, risorse e risposte.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
E invece, Presidente, scientemente, si vuole continuate a toglierle quelle risorse,
scientemente si vuole continuare ad accentrare. Allora, mi dovete spiegare che
differenza c'è tra quel cittadino che si rivolge alla Circoscrizione, e che la risposta della
Circoscrizione non può avere, perché voi avete deciso che non può dare una risposta,
togliendogli le risorse, e il cittadino che verrà qui, per qualche minuto; si rivolgerà a
questi banchi, un Assessore di turno leggerà una risposta scritta da un tecnico, magari,
sulla viabilità, da un vigile. Ci avevate detto che i vigili dovevano stare su strada, che
dovevano uscire, li dovremmo chiudere negli uffici a rispondere alle vostre
interpellanze. Ma per favore!

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie, ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero, che ne ha facoltà per cinque
minuti, prego.

FERRERO Viviana
Grazie, Presidente. Ci sono tanti strumenti e tanti strumenti diversi perché la
partecipazione va sicuramente innestata, va spinta e va ampliata. Il partito più grande, è
già stato anche detto, è quello dell'astensionismo; ma qual è la cosa migliore, la delega
o la partecipazione attiva in prima persona, qual è quella migliore? Magari tutte e due? I
tentativi di riallacciare la partecipazione dovevano, e devono, essere molteplici. Sono
tentativi anche spannometrici e vanno inseriti, sicuramente, in una modalità in cui far
entrare i cittadini nel tempio sacro della politica, farli passeggiare nei corridoi, aprire
quella scatoletta di tonno, come dicevamo noi nella nostra campagna elettorale. Quindi,
in questo breve intervento, io volevo solo dire che, far partecipare, far entrare in contato
con le istituzioni, declinare la partecipazione, non è un cosa facile e certamente è un
percorso studiato in tutto il mondo e bisognerà dare ulteriori strumenti, avere anche una
visione più generale, nuovi argomenti e nuove modalità, ma, sicuramente,
l'interpellanza di un cittadino è un passo di un cammino, un piccolo step. Ascoltare, la
politica ascolta e raccorda, ma pone il fulcro qui, in questa sala, di cui non abbiamo solo
l'orgoglio di essere stati noi eletti, perché è una cosa che dovrebbero sentire tutti,
l'orgoglio di essere parte di questa comunità, perché è solo con l'interesse e la cura del
proprio luogo che poi si capisce quale sia l'importanza dell'interesse, della cura di tutta
la città e del proprio spazio di appartenenza. Quindi, protagonisti i cittadini in Sala
Rossa, protagonisti in prima fila, senza nulla togliere alle Circoscrizioni, ma le
Circoscrizioni, e lo sappiamo benissimo, perché, chi di voi è stato in Circoscrizione sa
quanto limite abbiano e quanto, invece, un interesse preciso del cittadino, che si pone
comunque in gioco, che mette la sua faccia, che viene in Consiglio a dire che cosa pensa
e che cosa vorrebbe fare. Secondo me, come dico, non è il passo fondamentale, ma è un
primo passo di una ricerca, come dice proprio l'interpellanza, scusate, la delibera, il
principio della partecipazione attiva della trasparenza e dell'azione amministrativa,
sancisce i quattro diritti fondamentali: il diritto all'accesso; il diritto all'informazione; il
diritto alla formazione; il diritto alla partecipazione. Io direi che, con questo atto, noi
iniziamo un percorso. Sicuramente non è un percorso che si chiude qui, però è un primo
step, di cui io riconosco la fondamentale importanza. Tra l'altro, io non sono firmataria,
non so se posso dire che vorrei apporre la firma, perché, solamente per una svista, non
c'è la mia firma. Grazie.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Sì, lo può dire anche in questo momento. Si è iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, ne
ha facoltà per cinque minuti.

LUBATTI Claudio
Grazie Presidente. Io, devo dire la verità, ho fatto una riflessione, se intervenire o meno
su questa delibera, perché, ascoltando la presentazione dell'atto nelle sedute precedenti
e nelle dichiarazioni dei Consiglieri, ho sempre pensato che il principio che ha spinto la
Maggioranza a studiare questo atto, è un principio sano e, quindi, fa bene quel
Consigliere di Maggioranza che interviene prima di me e dice: "Questo è un tentativo
che noi mettiamo in campo per avvicinare la politica, l'Amministrazione, alla città".
Segnalo però due elementi critici dell'iniziativa, che mi fanno poi propendere per la non
partecipazione al voto, condividendone, invece, il principio di fondo. La prima: avete
fatto una valutazione del bilancio complessivo dell'operazione? Ma un bilancio
ragionieristico, eh? Cioè, se noi facciamo 40 cittadini, cioè, noi diamo la possibilità a 40
cittadini, 45, 43, 50, mettiamo così, all'anno, di rispondere, non essendoci nella delibera
un vincolo di riposta, quanti sono i cittadini che noi rischiamo di non accontentare, lo
dico guadando il Consigliere Carretto, che, giustamente, diceva, "Noi vogliamo, invece,
dare un segnale di avvicinamento…", a quanti cittadini daremo la sensazione di essere
un'Amministrazione, di essere un Ente lontano, ancora di più di quella che è la sua
percezione quotidiana. E' una scommessa. Se avremo 39 richieste, avremo fatto l'en
plein; se avremo 42 richieste, avremo fatto un buon servizio, ma se avremo 350 richieste
il prossimo anno, quale sarà il bilancio complessivo dell'operazione? Segnalo che,
rispetto a un principio, che ho detto essere un principio sano, è un'operazione negativa;
da un punto di vista ragionieristico, è un'operazione negativa. Segnalo una seconda
cosa: manca un disegno di insieme. Cosa fanno già gli Assessorati che non si possa
andare a sovrapporre rispetto al lavoro che viene fatto e viene innescato con questo
meccanismo, cioè, come si raccorderanno le operazioni di avvicinamento verso i
cittadini dei singoli Assessorati, rispetto a questo, legittimo, del Consiglio Comunale?
Vi faccio un esempio banale: se qualcuno di voi va sul sito comune.torino.it/trasporti,
troverà cinque metodi di collegamento con l'Assessorato; cinque: il telefono, la mail, un
appuntamento, Skype addirittura, perché era un meccanismo che si era messo in piedi e
che l'Assessora La Pietra ha, intelligentemente, non voluto cancellare, ma ha lasciato in
piedi, perché è un meccanismo che funziona, perché c'è un albero di segnalazioni
interno all'Assessorato, perché ci sono uffici che se ne occupano, perché si danno
risposte puntuali ai cittadini. Allora, la domanda che io faccio è questa e la critica che
sollevo rispetto a questa iniziativa, è questa, cioè, manca un disegno complessivo per
raggiungere quell'obbiettivo, perché, altrimenti, il rischio, sapete qual è? È quello di
dare una declinazione e una risposta un po' banale, un po' leggera, un po' superficiale a
quello che è un legittimo obiettivo di programma, che è quello della partecipazione, che
è quello dell'avvicinamento dei cittadini alla politica. Ecco, facendo qualche foto in
Aula, dando la possibilità a qualche cittadino che, magari un po' mosso in maniera
strumentale verso un Assessorato piuttosto che un altro, come diceva prima il
Consigliere Magliano, verrà lanciato sul Consiglio Comunale per dire che a Torino si fa
democrazia diretta. Guardate che l'obiettivo è troppo grosso per utilizzare una risposta
così debole, cioè, l'obiettivo è davvero condivisibile; io mi sento di condividerlo in
pieno l'obiettivo che voi avete nel disegnare questa delibera, il problema è cosa avete
scritto nella delibera, il problema è lo strumento che voi mettete nel dare una risposta a
quella esigenza politica che avete segnalato. Benissimo la partecipazione, benissimo
l'avvicinamento, ma davvero pensate che questa sia una risposta adeguata a quel
bisogno di partecipazione che c'è? Questa è la preoccupazione, non tanto il fatto che sia
un segno, perché, se è soltanto un segno, una testimonianza, va anche bene guardate, si
poteva anche votare, il problema è che si fanno più danni che vantaggi con
un'operazione di questo genere. Al di là di una grande operazione mediatica, il rischio è
che si facciano più danni che vantaggi. Io non so quanti di voi hanno risposto alla mail,
visto che parliamo di partecipazione e visto che parliamo di partecipazione e di
collegamento, di vicinanza e di calore ai cittadini, oggi noi avevamo un gruppo di
commercianti, di edicolanti, sotto il Palazzo Civico, che venerdì hanno scritto a tutti i
Consiglieri Comunali. Lo sapete quante volte hanno chiesto l'appuntamento
all'Amministrazione? Quattro. Quattro: due volte all'Assessore Rolando, e due volte
dall'Assessore Sacco, nell'ultimo anno. Allora, poi va bene l'interpellanza eh! Va bene
l'interpellanza, ma vi rendere conto che quello è un tema di vicinanza e di sensazione di
vicinanza a una categoria economica che protesta sotto il Consiglio Comunale, di fronte
al Consiglio Comunale, che non viene audita dal Consiglio Comunale, perché è sceso il
portavoce della Sindaca e l'Assessore Unia, forse, per dirgli che Sacco, la prossima
settimana, li riceverà su uno dei cinque punti che sono stato segnalati. Questo è un tema
di partecipazione.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
La invito a concludere.

LUBATTI Claudio
Grazie, Presidente. Se volte parlare di partecipazione, parliamone a 360 gradi, cioè,
proviamo a mettere in campo un disegno. A quel punto, guardate, per quanto riguarda il
piccolissimo e modesto contributo che il sottoscritto potrà portare, io posso dire di
esserci: ci sono, da questo punto di vita, però, attenzione, invece, a non fare dei danni,
illudendo i cittadini, usando strumentalmente un messaggio mediatico,
strumentalizzando anche un po' il Consiglio Comunale del fatto che i cittadini potranno
partecipare, quando poi il bilancio dell'operazione complessivo con la Giunta, magari
presa da altre mille cose, non dà risposte dirette, non dà quella sensazione di
partecipazione che, invece, è alla base di questo atto che, se fosse stato scritto con
determinate attenzioni e con strumenti un pochino più efficaci, poteva anche essere
sostenuto con un voto favorevole.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Versaci.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Presidente. Io parto subito da un ragionamento che, siccome ho sentito parlare
di democrazia rappresentativa, diretta, indiretta, eccetera, eccetera, attualmente, in
questo momento, se uno va in Circoscrizione, può prendere la parola in Commissione
esattamente come un qualsiasi Consigliere di Circoscrizione. Io ho passato cinque anni
lì; c'erano alcuni signori, alcune persone che partecipavano attivamente alla vita della
Circoscrizione e intervenivano esattamente con le stesse prerogative che aveva il
Consigliere di Circoscrizione, e attualmente è ancora così. Quindi, la questione: se
domani fanno 300 interpellanze e se domani vanno 500 persone in Circoscrizione e
hanno tutti il diritto di intervenire, possono intervenire tutti? Ma se succede, se poi non
li facciamo intervenire non siamo democratici. Quindi, questo, sinceramente io non mi
soffermerei su queste cose. Poi, sulla questione degli strumenti di democrazia diretta,
possiamo stare anche qua a discuterne, le proposte spero che arrivino, e, sinceramente,
ben vengano le proposte alternative e altre proposte di ampliazione della partecipazione.
Invece, per quanto riguarda, ho sentito parlare del Decentramento delle Circoscrizioni,
questa è una riforma del Decentramento che ha fallito, e non è stata…, io ho partecipato
attivamente, quando, nello scorso mandato, si è riscritta quella riforma, che è sta
fallimentare, poi, quando arriveremo nella discussione di riformare il Decentramento,
perché è indispensabile, perché ha, chiaramente, fallito in tutto e per tutto, perché non è
assolutamente un posto di partecipazione, basta andare, una sera in una qualsiasi
Circoscrizione, a meno che non c'è un argomento che ha una valenza politica
importante, che riguarda principalmente un certo numero di cittadini, le Circoscrizioni
sono tutte quante vuote, tutte quante. Ma anche quando io partecipavo, ero in
Circoscrizione 7, le uniche volte che erano partecipate, era quando si parlava del
mercato di libero scambio: tutti gli altri giorni, il vuoto totale. Quindi, bisognerebbe
incominciare a ripensare anche a come sono state riformate e, soprattutto, a quello che
fanno. Voi guardate un Ordine del Giorno di una Commissione di Circoscrizione, le
Circoscrizioni si riuniscono, succedeva anche quando c'ero io, si riunivano per dare uno
spazio di due ore a una qualsiasi associazione, si riunivano lì 25 persone per dare uno
spazio. Quindi, anche lì è una democrazia diretta, non si riesce a capire. Quindi, io sono
ben pronto a discutere della riforma del Decentramento e spero che non capiti, come è
capitato nello scorso mandato, che è stato frutto di un accordo che poi è stato
fallimentare. Ma lo dico anche ai Presidenti di Circoscrizione. Mi soffermo, un attimo,
anche sulla questione istituzionale della cosa, perché alcune Circoscrizioni, poi per
fortuna si sono ravvedute con degli emendamenti, si sono permesse di mettere in dubbio
quello che è il ruolo istituzionale del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di
Presidenza, perché attualmente... funzionerà esattamente come funziona per le
interpellanze dei Consiglieri Comunali, che passano sotto il vaglio del Presidente, che
ne stabilisce l'ammissibilità o l'inammissibilità, quindi, non cambierà nulla. Poi,
sinceramente, leggere, per rispetto istituzionale: "In altre parole, l'Ufficio di Presidenza
del Consiglio Comunale, nella sua imparzialità, si può scegliere le interpellanze con cui
fare passerella alla Sindaca e agli Assessori graditi e mettere in difficoltà quelli più
autonomi". Questo, sinceramente, io ho avuto modo di parlarne con alcuni Presidenti,
l'ho detto, è una cosa irrispettosa, perché, sinceramente, che io non ho Assessori più
graditi di altri, e questo non sarà un metodo per fare passerelle a nessuno, anzi
(INTERVENTO FUORI MICROFONO) era scritto su una delibera della Circoscrizione
4. Sinceramente, non saremmo qui a fare passerelle a nessuno, anzi, come diceva,
giustamente, il Capogruppo Magliano, potrà capitare che qualche cittadino verrà qui,
non sarà soddisfatto e dirà che l'Amministrazione sbaglia, che l'Amministrazione non è
in grado di dare delle risposte. Quindi, anzi io sono sicuro che non gioverà sicuramente
all'Amministrazione questo metodo, ne sono più che convinto. E invece, per quanto
riguarda…, ultima cosa, che adesso mi sfugge; no, niente, va bene così, non mi viene in
mente.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire la Capogruppo Giacosa, prego.

GIACOSA Chiara
Grazie, Presidente. Io sono veramente impressionata dall'alto numero di interventi che
questa discussione su questa delibera ha generato e sono ancora più emozionata dalla
netta differenza degli interventi fatti da me, dalla Maggioranza e da tutte le Minoranze;
sono veramente contenta, in questo caso, che sull'argomento della partecipazione dei
cittadini si sia così, la si pensi in modo così diverso, scusatemi. Riguardo agli
emendamenti del Consigliere Ricca, ne abbiamo parlato in maniera abbastanza
approfondita; gli emendamenti che risultano agli atti, il Capogruppo Ricca lo sa
benissimo, hanno ricevuto parere tecnico sfavorevole, quindi, lui ci ha lavorato per
renderli accettabili; sia la prima versione, che una bozza della seconda versione,
avevano una cosa in comune: lo stravolgimento totale della delibera. Come è stato fatto
notare diverse volte a noi, stravolgere il documento, un documento presentato da un
Consigliere è segno, non è un buon segno, anche segno di maleducazione, è un segno di
forza. Insieme anche alla Vicepresidente Imbesi e al Presidente Versaci abbiamo parlato
con lei e ci siamo detti che, assolutamente, parliamo dell'impegno delle Circoscrizioni
in questo ambito, quando vuole. Se con i suoi emendamenti che, ripeto, inizialmente
avevano tutti parere tecnico sfavorevole, lei puntava a stravolgere completamente la
delibera, bè, noi non avremmo potuto votare favorevolmente. Detto questo, a me
sarebbe piaciuto, come ho già detto anche altre volte, che i detrattori di questa proposta
di delibera avessero aspettato e non dico che non siano stati emessi dei giudizi sul
merito; sono stati emessi dei giudizi oggi durante la Capigruppo, durante tutti gli
incontri con le Circoscrizioni, sono stati emessi dei giudizi sul funzionamento di questo
metodo di partecipazione e siamo tutti capaci ad attaccare a prescindere. Ribadisco per
l'ennesima volta, e per l'ennesima volta spero che verrà capito, ma ho come
l'impressione che neanche questa volta verrà recepito, questa delibera vuole
semplicemente che i cittadini siano più coinvolti dall'Amministrazione. Non vuole,
veramente, null'altro. Grazie.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie a lei. Interviene sugli emendamenti? Prego.

RICCA Fabrizio
Ma, se è un segno di forza essere uno contro 23, mi permetto di dire, oddio, accetto
questo attestato di stima, perché vuol dire che il lavoro fatto ha un certo grado di
incisività. Semmai, educazione, anticipare verbalmente, due settimane prima, gli
emendamenti, anticiparli, una volta fatti, la scorsa settimana, presentarli venerdì, avrei
potuti presentarli, questi emendamenti potevo presentarli questa mattina, invece ho
deciso, dopo averli anticipati ai proponenti, appunto, su interlocuzioni già avvenute. Se
questa è maleducazione, allora vorrei capire qual è l'educazione. Detto questo,
Presidente, gli emendamenti non vanno a stravolgere la delibera ma, come ha
giustamente detto il Presidente Versaci nel suo intervento, è una proposta di
miglioramento, perché 8 per 4, è meglio di 4; 8 per 5, è meglio di 5. È questo che sto
dicendo: fare cinque interpellanze per Circoscrizione al mese, secondo me è più
partecipativo che farne cinque al mese. La differenza è che dovremmo obbligare la
gente a venire all'una, alle 13 del lunedì, qua, anziché poter andare comodamente,
magari alle 18, alle 18.30, alle 19, nella Circoscrizione più vicina alla loro abitazione.
Poi, è chiaro che l'impatto tra l'aulica Sala Rossa e, magari, il Consiglio della IV
Circoscrizione, è diverso ma al cittadino, di arrivare in Sala Rossa o di andare in IV
Circoscrizione, non gliene frega niente, il cittadino, se fa un'interpellanza, è perché
vuole un risposta, non per sedersi qua, in Consiglio Comunale. Detto questo, io ritengo
che si potevano modificare, si potevano formulare meglio; gli uffici mi hanno detto che
così non sono stati interpretati nella maniera giusta; tutto è perfettibile e migliorabile.
La mia idea era quella di migliorare la delibera, tutto è migliorabile, anche la mia
proposta è migliorabile. Io, quello che avrei avuto piacere, è di poter fare più
interpellanze ogni mese, dare la possibilità a più cittadini di intervenire ogni mese, non
solo 4/5 al mese. Io credo che questo sia un atto marchettaro, discriminatorio verso tutte
quelle persone che non potranno discutere le loro interpellanze, perché non stanno nei
tempi. Anzi, e se troveremo cinque cittadini che, al momento dell'approvazione di
questa cosa, una volta che tutto funzionerà, presenteranno cinque interpellanze a testa
per 6 mesi, avremo questo sistema completamente bloccato, senza poter più dare la
possibilità a nessun altro di poter intervenire e, quindi, torneremo esattamente indietro.
Quindi, mi spiace per gli emendamenti che hanno parere negativo, li ritiro, non è un
problema, voterò contro a questa delibera marchettara e discriminatoria, sperando poi,
che quando vi ritroverete nella riforma del Decentramento, avrete la possibilità di
accogliere tutti i nostri emendamenti. Io, l'ultima volta, ne ho fatti 250.000; ho fatto
250.000 emendamenti nell'ultima proposta di revisione del Decentramento. Siamo
riusciti a trovare una sintesi che poi, chiaramente, diciamolo, tutto è perfettibile e anche
quella andrà migliorata. Voi presenterete questa roba qua, voglio vedere quante persone
diverse riusciranno a discutere le loro interpellanze nei tempi. Detto questo, Presidente,
poi questi emendamenti non sono stati, diciamo, non sono stati capiti nella loro funzione
di miglioramento della delibera; vedremo poi col bilancio, cosa riuscirò a fare.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie. Quindi, intende ritirare gli emendamenti.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Rimane solo un emendamento da votare, che è quello firmato dalla Capogruppo
Giacosa, che recepisce i pareri delle Circoscrizioni, quindi immagino non voglia
illustrarlo. Allora, metto in votazione l'emendamento numero 1. Prego, Consiglieri,
votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 22, contrari 0, astenuti 0, l'emendamento è approvato.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Passo alla votazione di delibera di iniziativa consiliare, così come emendata. Prego,
Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 22, contrari 0, astenuti 0, la delibera è approvata.
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