Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Torniamo indietro al punto numero 6 del nostro Ordine del Giorno, avente per oggetto: "Testo unico delle norme regolamentari sulla partecipazione, il Referendum, l'accesso, il procedimento, la documentazione amministrativa, il Difensore Civico. Modifiche", è una Proposta di Iniziativa Consiliare della Capogruppo Giacosa e altri. Ci sono 9 emendamenti, di cui uno della Capogruppo Giacosa, e 8 del Capogruppo Ricca. Lascerei la parola alla Capogruppo Giacosa. Prego, Capogruppo Giacosa. GIACOSA Chiara Grazie Presidente. Siamo, finalmente, arrivati alla discussione in Aula di questa delibera, è già stato detto molto, sia con le Circoscrizioni, sia con i colleghi delle minoranze, sappiamo molto bene che le posizioni tra le maggioranze e le minoranze sono diametralmente opposte. Il mio discorso potrebbe essere, molto, molto breve, leggendo le prime righe della proposta di delibera, che dicono: "La partecipazione del cittadino alla vita democratica, è un principio che discende dalla sovranità popolare e dal diritto di cittadinanza riaffermato dalla normativa europea", potrei chiuderla qua, però mi sono…, è stato molto utile dover discutere questa delibera, per me è stato veramente molto utile anche confrontarmi con le Circoscrizioni, e, quindi, ci tengo a descrivere brevemente quello che è successo. Proprio durante la presentazione in quasi tutte le Circoscrizioni, perché in una, se non ricordo male, è andato lei, Presidente, al mio posto, e anche durante la Conferenza dei Capigruppo, c'è sempre stato il solito leitmotiv, da parte di tutti: "Voi, con questa delibera, volete togliere il potere a noi rappresentanti politici, che già rappresentiamo i cittadini, i loro problemi, le loro istanze, non c'è bisogno di questo ulteriore strumento di partecipazione". Io, come ho detto molte volte, lo ribadisco anche in Aula, a verbale, l'obiettivo di questa maggioranza non è, assolutamente, di togliere il potere a nessuno, ognuno si tenga il proprio potere, noi vogliamo dare più potere ai cittadini. "L'introduzione", questa è, secondo noi, "introduzione ed utilizzo di un ulteriore strumento, per sottolineare la fondamentale importanza della democrazia diretta". Anche qua, si cita la democrazia diretta, pare che tutti siano terrorizzarti dalla democrazia diretta. Peccato che nessuno si ricorda che la democrazia…, cioè, nessuno pensa mai al fatto che la democrazia diretta non si oppone alla democrazia rappresentativa, ma la completa. "La partecipazione non filtrata dal potere, chiamiamolo così, consente di aumentare il senso di consapevolezza dei cittadini, e consente a tutti di concorrere, concretamente, alla gestione della cosa pubblica, perché ci mette di fronte", e lo dico perché è già successo in moltissime occasioni, "ad eventuali, probabili, ipotizzabili, problemi di natura pratica, ribadiamo che l'obiettivo della partecipazione dei cittadini è più importante di questi possibili problemi". Questa delibera, oggi, verrà votata, l'Amministrazione comincerà l'iter per arrivare, al più presto, a testare il funzionamento, di queste interpellanze e poi vedremo. Non so solo, chiedo se è possibile, se posso chiedere al Consigliere Ricca se … lumi sui suoi emendamenti, perché, per me, sono rimasti i primi che ha depositato, se vuole, prima, descriverli lei e poi ne parliamo anche noi, oppure, se posso…, mi dica lei. Si è prenotato, perfetto, allora, sentiamo cosa ha dirci il Consigliere Ricca e poi la maggioranza risponderà, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei, ho iscritto a parlare il…, se potete fare silenzio, se potete fare silenzio, tanto la parola la do io. Consigliera Foglietta, prego. FOGLIETTA Chiara Se non disturbo, Capogruppo Giacosa, intervengo anch'io, okay, benissimo, anche noi, se ce la faccio. Allora, dunque, io ho letto attentamente, sia la proposta deliberativa, a firma della Capogruppo della maggioranza consiliare, sia gli 8 pareri che le Circoscrizioni ci hanno inviato, che tutti i pareri hanno avuto parere negativo. Mi preme fare, Presidente, delle premesse e alcune osservazioni, e poi una breve riflessione sul concetto di partecipazione che ha già ripreso la Capogruppo Giacosa. In realtà, la trasparenza e l'imparzialità dell'Amministrazione, sono già contenuti all'interno dell'Articolo 3 dello Statuto della Città di Torino, quindi, non ci inventiamo, Presidente, nulla di nuovo. Le Circoscrizioni, da sempre, anche dopo il decentramento, hanno al loro interno, promuovono degli strumenti per …, quali le Commissioni di Lavoro Permanenti, le Commissioni di Quartiere, che sono state, recentemente, nel 2016, se non vado errato, se non mi sbaglio, istituite, per creare questo collante tra l'Amministrazione centrale e l'Amministrazione decentrata e il cittadino. Sono già innumerevoli gli strumenti che sono a disposizione di tutti i cittadini, mi viene in mente l'Ufficio Relazione con il Pubblico, dove il cittadino può, autonomamente, recarsi per reclamare dove l'Amministrazione centrale è obbligata a rispondere entro 30 giorni. Le Circoscrizioni hanno, poi, lo strumento delle interpellanze, ex articolo 35 del Regolamento del Decentramento. Mi sono fatta mandare un po' di dati, Presidente, dalle nostre Circoscrizioni, ve ne leggerò alcuni. Dalla Circoscrizione 1 ad esempio, rimangono inevase 15 interpellanze; dalla 4, 6 interpellanze; dalla 5, 7 interpellanze; dalla circoscrizione 7, 7 interpellanze. Queste, non dall'inizio della Giunta Appendino, ma dal 2017. Passiamo, adesso …, passo, adesso all'analisi della Proposta di Delibera di Iniziativa Consiliare, che poi va ad emendare tutto il Regolamento 297, introducendo il grosso Articolo 11bis. Ho tre osservazioni, in particolare, da fare, la prima è sulla modalità di risposta, perché, io non l'ho letto nell'allegato, mi corregga la Capogruppo, prima firmataria, se dico cose sbagliate. Non è prevista l'obbligatorietà della risposta, i tempi di calendarizzazione in cui fornire la risposta non sono tempi certi, Capogruppo Giacosa, mentre, adesso, chi si rivolge all'URP, riceve una risposta entro 30 giorni e poi l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, nella sua imparzialità, può scegliere quali interpellanze verranno discusse, e quali non verranno discusse. Come seconda osservazione, ci sono le modalità previste per la discussione della, o delle, interpellanze, perché, all'interno dell'Articolo 11bis, alcune interpellanze col medesimo oggetto, possono essere raggruppate. Il numero limitato di interpellanze, per anno, che saranno oggetto di discussione in Aula, rischia di configurare l'introduzione dello strumento dell'interpellanza da parte del singolo cittadino, come un'operazione che io definisco: "più di immagine, che di sostanza". La terza, immagino, l'abbiate potuta evincere da alcuni dei pareri della Circoscrizione, in realtà, riguarda più un aspetto procedurale, di metodo, che di forma, cioè, l'iter scelto per l'introduzione del nuovo strumento di partecipazione. Faccio un breve passaggio, perché, chiaramente, il diaframma non mi accompagna più, sugli strumenti nuovi o riadattati della partecipazione … Cosa Presidente? La partecipazione 5 Stelle. Dunque, noi, adesso, abbiamo il tavolo di progettazione civica, in cui non c'è l'Assessore al Decentramento coinvolto. Abbiamo una nuova gestione delle risorse del personale, recentemente, abbiamo deciso …, cioè avete deciso si proporre la centralizzazione dello stralcio dell'erba, di cui, immagino, a breve parleremo. Abbiamo istituito delle Consulte, tra cui la Consulta della Mobilità, che è stata istituita con una delibera di Consiglio, praticamente, un anno fa, era a metà marzo 2017, di cui vado a leggere, adesso, un piccolo stralcio di una riunione del 12 febbraio 2018, che cita: "Il Vicepresidente chiede che venga messo a verbale che il Comune continua a non rispondere alle proposte fatte dalla Consulta, e non rispetta la delibera, secondo cui il Comune debba presentare a inizio anno il piano degli investimenti sulla ciclabilità", questo lo dice la Consulta alla Mobilità, non è che lo dico io. Poi abbiamo la nuova proposta di mozione del Consigliere Iaria, sugli indirizzi in materia di valorizzazione e partecipazione dei comitati nell'attività della Consulta della Città di Torino, abbiamo il portale di DecidiTorino, non me ne voglia Assessora Pisano, in cui, in questo momento, i risultati sono un po', a mio parere, chiaramente, un po' così, e poi ne abbiamo altri, ve ne siete inventati, devo dire molti. Il problema è questo, l'emergenza casa l'ho detto io, Consigliere Iaria, sei disattento. Il problema, per quanto mi riguarda, come Vice Capogruppo del Partito Democratico, che si è partiti dicendo: "Bisogna dare tantissima attenzione alle periferie", rischiamo un attimo, di centralizzare quello che, in realtà, è in mano, e dovrebbe essere in mano alle periferie stesse. Poi, vede, Capogruppo Giacosa, lei ha parlato di democrazia rappresentativa, ma noi siamo qui dentro perché siamo eletti attraverso lo strumento della democrazia rappresentativa, ne conviene con me, ecco. 20 mesi fa noi andavamo in giro, chiedendo agli elettori di scrivere Foglietta, cioè, almeno io lo facevo, lei non credo, andavo in giro a chiedere "Scrivete Foglietta accanto al simbolo del Partito Democratico", questo perché? Perché, così, i miei elettori avrebbero avuto la possibilità di avere, all'interno della Sala Rossa, un rappresentante che potesse chiedere conto sull'operato della Giunta, questo è stato il filo, questa è la democrazia rappresentativa, nessuno sta dicendo che voi non volete che i Consiglieri eletti abbiano più potere, il problema è che il concetto di democrazia rappresentativa è quello, da lì non si sfugge. Quindi, Presidente, dati questi elementi, date le considerazioni che, in questi primi 20 mesi di Giunta Appendino, noi abbiamo, non possiamo che non partecipare alla votazione della proposta di deliberazione della Capogruppo Giacosa. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, prego. RICCA Fabrizio Grazie Presidente, sì, potere al popolo, credo che sia una formazione politica che si presenta e la lascerei fuori da questo. Io credo che possa essere anche una cosa interessante, a meno che non sia scritta male, com'è successo in questo caso. Dare la possibilità ai cittadini di poter interpellare, cioè, di poter dialogare direttamente con la Giunta, perché poi, di questo si tratta, con una vera e propria interpellanza, con un sistema che prevede tre minuti di illustrazione, cinque minuti di risposta, due minuti di replica. È una cosa che si potrebbe tranquillamente fare in maniera diversa, con incontri sul territorio, però poi, ognuno decide di gestire la propria attività politica in maniera diversa. Sono, però, dell'idea che, nel momento in cui si decide di fare un'operazione, diciamo, friendly, verso la cittadinanza, dandogli l'impressione di poter essere quasi come dei Consiglieri Comunali, che possono fare delle interpellanze, e poi ne facciamo discutere quattro al mese, noi facciamo discutere quattro interpellanze al mese. Vuol dire che, nel corso di un anno, verranno discusse 40 interpellanze. Torino a 890.000 abitanti, di cui andiamo ad escludere tutte quelle persone che non hanno diritto di voto, perché sono giovani, perché sono stranieri e passiamo a circa 670.000, spannometricamente, persone che avrebbero la possibilità di poter venire qua e fare un'interpellanza. E io dico, noi, con un bacino di 670.000, circa, persone che, magari, vogliono fare un'interpellanza, gliene faccio fare 40 l'anno. Magari, un'ora prima del Consiglio Comunale, quindi alle 13.00, magari negli orari in cui la gente lavora, diciamo, magari, non so quante persone hanno la possibilità di potersi prendere dei permessi per venire in Consiglio Comunale a fare un'interpellanza, che so, all'Assessore Pisano, o all'Assessore Patti, perché, magari, hanno degli impegni. E allora, io dico, facciamo un processo diverso, vogliamo coinvolgerli, vogliamo renderli più partecipi alla vita amministrativa della Città? Noi abbiamo, e se ne vantano un sacco, le Circoscrizioni, che sono i primi presìdi della politica sul territorio, in quei Consigli dove si discute di tematiche, proprio dove i cittadini hanno la panchina, la luce, la buca, le cose, diciamo, fondamentali e noi cosa facciamo con le Circoscrizioni? Noi le teniamo nascoste, quasi come se non esistessero e diamo la possibilità di fare ai cittadini torinesi 40 interpellanze in un anno, magari, uno che è bravo, ne prepara già cinque subito e di quelle 40 che si possono fare durante l'anno, ne fa già cinque, perché nel Regolamento, ce ne sono cinque. Mi sembra una roba un po' paradossale, perché oggi, quelli che a marzo poi scriveranno un'interpellanza, se hanno fortuna, la vedranno discussa tra aprile-maggio, ma quello che a maggio è un problema e scrivo un'interpellanza, rischia di essere discussa a metà del 2019, secondo me, così non funziona. Quando abbiamo provato, all'interno degli emendamenti, a fare un qualcosa di un pochino più migliorativo, ovvero, dando la possibilità di far lavorare le nostre Circoscrizioni, qualcuno qua dice che: "non fanno niente, o, comunque, fanno poco", qualcuno si lamenta, qualcuno dice che: "non hanno argomenti, perché la Riforma del Decentramento li ha messi in difficoltà", bene, diamogli la possibilità di poter lavorare direttamente alle Circoscrizioni, diamo la possibilità a questi cittadini, non di venire alle 13.00 in Consiglio Comunale a Torino, ma di andare, magari, alle 18.00, quando si riunisce il Consiglio della Circoscrizione, quando, magari, hanno finito di lavorare, a parlare con il primo presidio del territorio, quello che mette a posto la buca, quello che mette a posto la luce, quello che mette a posto la panchina. Anche perché, io vi ricordo che, per grandi temi, ci sono già grandi sistemi, ovvero, le petizioni popolari, dove servono, circa, almeno, 300 firme per potersi presentare, quindi un tema, diciamo, di un certo peso, viene discusso quando si raccolgono 300 firme e allora lì abbiamo i comitati dell'acqua, i comitati del parco, tutti i comitati possibili e immaginabili, vengono, fanno un diritto di tribuna, il Presidente Versaci, tutte le settimane, li ascolta, hanno la possibilità di avere la stampa che prende appunti, magari gli pubblica un articolo il giorno dopo e poi vengono in Commissione, ascoltati dal Consiglio Comunale. Ma io mi chiedo, ma, la persona che ha il problema minimo, perché poi di quello si parla perché, ripeto, se fosse un macrotema, sarebbe un tema che va a interessare molte persone, molte persone, in 300 firme le si raccolgono in una settimana, se il tema è così importante, viene addirittura con due passaggi in Consiglio Comunale, si fa una petizione. Allora, noi, diamo la possibilità a queste persone di potersi confrontare direttamente con l'Amministrazione, tramite la Circoscrizione, facendogli davvero passare quel concetto di Decentramento che, ad oggi, purtroppo, non funziona. Poi mi sono sentito dire che, sì, bisogna lavorare sul Decentramento, che si possono anche fare le interpellanze in Circoscrizione, nelle Circoscrizioni, sapendo che le Circoscrizioni non hanno nessuna intenzione di farle, perché, sennò, non avrebbero dato 8 pareri negativi. Ma se si va a fare la revisione del Regolamento sul Decentramento, ma voi pensate che, uno, le Circoscrizioni cambino idea? Due, che non sarà un colpo di Maggioranza, al momento in cui verrà scritto in un certo modo, a imporre alle Circoscrizioni di fare una roba? Sarà, esattamente, come oggi. Io ho presentato questi 8 emendamenti per fare in modo che queste interpellanze di cittadini possono essere discusse negli 8 Consigli di Circoscrizione, portando il numero delle interpellanze da 40 per 8; 40 per 8, perché sono 8 i Consigli di Circoscrizione con cui si fanno 40, forse anche di più, perché i Consigli di Circoscrizione non devono affrontare le sessioni di Bilancio che impegneranno il Consiglio Comunale e, quindi, potrebbero rallentare, facendo saltare qualche seduta. Io dico, 40 che possono diventare anche 60 se le Circoscrizioni lavorano bene e quindi ottuplicare quelli che sono i numeri di risposta che i cittadini possono ricevere. Questo è molto semplice, basta dire agli Assessori di mandare una risposta scritta al Presidente di Circoscrizione, il Presidente legge, tale e quale, quella risposta e il cittadino è soddisfatto. Poi, io sono convinto, che se voglia incontrare il Sindaco o uno degli Assessori, o viene qui sotto, se ha tempo, magari se faranno degli incontri pubblici, va agli incontri pubblici, se fanno degli incontri semi- pubblici, va agli incontri semi-pubblici, possono scrivere su Facebook, su Twitter, su Instagram, ovunque vogliano o mandargli una mail, dato che le mail sono pubblicate sul sito del Comune. I metodi di contatto ci sono e sono tanti; se noi vogliamo aggiungerne uno in più, creiamo una struttura che possa essere vera, che non sia solamente una mezza marchetta per far vedere che noi avviciniamo i cittadini, perché, con questa delibera, si avvicinano quattro persone al mese, se va bene, perché, magari, di quelle quattro persone è solo una che fa quattro interpellanze e, secondo me, va a ridurre e sminuire il senso nobile che intendo, dato da questa delibera, che servirebbe, appunto, a far ripartire quel processo partecipativo che a questa città, magari, manca un po'. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare il Consigliere Iaria, ne ha facoltà, prego. IARIA Antonino Sarò brevissimo, perché volevo precisare alcune cose riguardo ai due atti da me protocollati, che sono due cose leggermente diverse, anche se collegate. Il primo atto che abbiamo protocollato riguarda l'apertura a tutti i Comitati, per la partecipazione alle Consulte e questo atto deriva proprio da uno studio della funzione del Decentramento e dei Comitati di quartiere, perché abbiamo, come dire, insomma, visto che la posizione, la nascita dei Comitati di quartiere ha portato, in un certo senso, un po' più di partecipazione, abbiamo solo incanalato una possibilità di partecipare alle Consulte dei Comitati spontanei. I Comitati di quartiere hanno, sullo stesso concetto, di essere dei Comitati spontanei, quindi non vedo proprio una visione diversa rispetto ai Comitati di quartiere, rispetto alle nostre proposte. L'altro, invece, l'altro atto che è stato protocollato, è stato una proposta per una Consulta, giusto per specificare. Il concetto che sta alla base, però, dell'interpellanza, è che nasce anche da un'esigenza, innanzitutto, di ampliare ulteriormente la possibilità di interloquire per delega, con Decidi Torino, le abbiamo già dette tutte; ci sono tantissimi modelli per interloquire con la parte politica, se ne aggiunge uno in più. Però, il fatto è che, avere l'interpellanza, diciamo, dei cittadini interpellanti in Consiglio Comunale, porta queste interpellanze ad avere un livello, magari, di qualità più alto, nel senso di una preparazione più ampia, perché il discorso che, penso, tutti i Consiglieri conoscono, quando preparano un'interpellanza, si preparano per poterla fare, quindi, aumenterebbe anche l'interlocuzione, poi, è una scelta, uno più chiamare direttamente il Consigliere preferito del Consiglio Comunale, può fare con l'interpellanza diretta, però porta una certa qualità. Non penso che il Consigliere Magliano, con le sue numerose interpellanze, avrà un calo di richieste di fare le interpellanze; con questa situazione, magari, se ne aggiungeranno altre. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Consigliere Iaria. Ho iscritto a parlare il Consigliere Mensio, prego. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Solo per ricordare che la Consulta per l'Ambiente e il Verde era nelle linee programmatiche del Comune di Torino da questa Amministrazione, per cui, credo che i cittadini, quando ci hanno votato, ci hanno votato anche per fare quello, visto che era esplicitato fin dall'inizio, quindi, tirare fuori adesso che lo abbiamo fatto a seguito, forse non è molto utile. Sul resto, commenterò quando sarà il momento di farlo. VERSACI Fabio (Presidente) Prima il Capogruppo Tresso, prego. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Intervengo anch'io molto brevemente, sono state dette già molte cose, solo per dire che non voterò favorevolmente quest'atto, perché ritengo, effettivamente, che non sia tanto una questione di dotare di ulteriori strumenti, per averne uno in più, come è stato detto da chi mi ha preceduto, ma si tratta, forse, di rendere più efficaci gli strumenti che già, attualmente, ci sono. Io credo fermamente che sia fondamentale la garanzia dei principi democratici, attraverso la possibilità di garantire e rassicurare dal basso la partecipazione e la possibilità di esprimersi, però, abbiamo degli strumenti che sono consolidati e che sono anche democraticamente basati sul fatto che noi rappresentiamo chi ci ha dato il voto. Ci sono dei corpi intermedi, le Circoscrizioni le intendo in questo senso, e, secondo me, è anche corretto, comunque, non dare, un po' in maniera, mi perdoni Capogruppo Giacosa, un po' demagogica, che, comunque, con questo strumento noi ci mettiamo in maniera più efficace a disposizione dei cittadini. 40 interpellanze all'anno vuol dire garantire, credo, mediamente, cinque interpellanze ogni 100.000 cittadini. Per carità, può essere una cosa simbolica, però di fatto ritengo che, anche proprio per dare degli strumenti più efficaci, in termini anche politici, forse, è più corretto. Io, personalmente, non ho mai chiuso la porta a nessuno, e neanche il telefono, a chi mi ha cercato per propormi dei temi e in più, ritengo che sia anche democratico garantire che non sia l'espressione di una comunità urbana, se vogliamo chiamarla, quella che è l'espressione di un singolo, ma il singolo deve sempre, comunque, rapportarsi con altri, per condividere, comunque delle situazioni perché, se avvalliamo questo criterio, che ognuno ha, democraticamente, la scelta di stabilire quello che per lui è corretto, davvero non ne usciamo più. Almeno ci sia uno sforzo, come attualmente gli strumenti già preposti prevedono, di raccogliere una serie di consensi, che non siano espressione quindi di un'unica persona perché, questo principio di democrazia, che deve essere veramente l'espressione del singolo nei confronti delle istituzioni, a me, francamente, sembra un po' fuorviante. Credo che in tutti i processi storici democratici ci sia sempre stata la necessità, invece, di convogliare e convergere sulla possibilità di farsi parte attiva, portatori di interessi su alcuni temi, che, quindi, non sono mai quelli del singolo cittadino che vede la buca davanti a casa sua, o la fioriera spostata, ma ci deve essere, invece, una maggiore partecipazione, proprio anche nella capacità di creare, quindi, quella forma intermedia, per essere, poi, più efficaci nell'essere rappresentati. Quindi, solo per dire che io non sono contrario al principio della partecipazione, ma bisogna essere anche oggettivi e dare degli strumenti efficaci. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Grazie mille. No, io solo per fare due considerazioni. La prima è che io credo che questa iniziativa serva come piccolo tentativo, magari riuscirà, magari no, per riavvicinare le persone a quella che è la politica negli ultimi anni, il tema della distanza tra politica e tra enti, tra istituzioni e cittadini, è un tema drammatico, l'astensionismo è frutto anche di questa problematica. Quindi, io vedo assolutamente di buon occhio questa iniziativa, anzi, io credo che…, mi stupisce che vi siano dei dubbi, a me stupisce davvero tanto che ci sia questa preclusione da parte delle Circoscrizioni e da parte delle Opposizioni, Minoranze, su questo tema, perché non capisco di cosa avete paura, cioè, se non funziona, non c'è problema, se funziona, non c'è problema, cioè, non riesco a capire qual è la paura. E questo è il mio commento sulla delibera, ma, in realtà, il mio intervento era più riferito a quanto diceva la Consigliera Foglietta sulla Consulta della mobilità ciclabile, perché la seguo e ha ragione, nel senso che la Consulta ha mandato una lettera per chiedere, diciamo, cosa, l'intenzione dell'Amministrazione sugli stanziamenti e sul Bilancio 2018, su determinati temi e la programmazione sulla mobilità ciclabile, quindi, sull'applicazione delle bici, anche quella, è conseguenza del Bilancio. Noi siamo in una fase in cui il Bilancio non lo abbiamo ancora chiaro, o meglio, non lo abbiamo ancora visto, non lo abbaino ancora presentato, quindi, è anche difficile rispondere a queste lettere, a queste sollecitazioni. Verrà risposto, sicuramente. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, prego. ARTESIO Eleonora Io penso questo, di questa proposta, che l'artificio della distinzione tra democrazia diretta e democrazia indiretta o rappresentativa, sia un artificio del tutto politico, che viene utilizzato nelle diverse situazioni a seconda dei vantaggi che coloro che lo utilizzano vogliono produrre, perché gli istituti di democrazia diretta, non sono da inventare nella situazione contemporanea. Nella costituzione del nostro Stato, fondato sulla democrazia, gli istituti di democrazia diretta ci sono già e sono gli istituti di iniziativa legislativa, l'istituto della petizione, l'istituto del referendum. Quindi, la contrapposizione di cui stiamo parlando è una sovrastruttura della fase politico- contemporanea, non essendoci, nell'impianto giuridico e formale di uno Stato che consegna la sovranità al popolo, come il nostro, alcuna contrapposizione tra democrazia diretta e democrazia indiretta. Perciò, le iniziative che spingono su questo presunto contrasto, e ritengono necessario ampliare gli istituti per costruire una maggiore complementarietà tra democrazia diretta e democrazia indiretta, sono delle iniziative che rispondono a una logica politica e ricevono, come reazione, altrettanta logica politica, i pareri contrari dei Consigli di Circoscrizione, che vorrei richiamare, non sono sempre da ascrivere ad un'ostilità pregiudiziale, dovuta al fatto di corrispondere a diverse coalizioni di governo, intanto, perché non è la prima volta che nella nostra città si verifica una condizione in cui il governo municipale ha un segno e il governo circoscrizionale ne ha un altro. 1997-2001, governo municipale Centro-Sinistra, governo delle Circoscrizioni, nove, di Centro-Destra, quindi, è del tutto evidente che la dialettica politica richieda anche quello di misurarsi sulle ragioni obiettive delle risposte ricevute dai Consigli di Circoscrizione, più che su una presunta contrapposizione a prescindere. Quindi, valutando questa proposta, che mi risulta, come dire, intenta di un valore e di un'enfasi che non merita, esistendo già gli istituti di democrazia diretta nel nostro ordinamento, vorrei sommessamente sottolineare che, quando si vuole enfatizzare, a fini politici, il tema della democrazia diretta, bisognerebbe appesantirlo un po' di più, cioè, parlare di come la democrazia diretta concorre a costruire processi decisionali, non come aumenta la platea di coloro che chiedono, attraverso le interpellanze, non a caso, gli istituti di democrazia diretta del nostro ordinamento prevedono l'intervento sulla produzione legislativa, o attraverso l'iniziativa, o attraverso il referendum. Ma so già, perché ho cominciato tardivamente a imparare un po' il clima di quest'Aula, dopo quasi due anni, so già che mi sentirò rispondere che non si può sempre chiedere alla perfezione, e che, insomma, quelli che chiedono di aggiungere, o sono portatori del benaltrismo della vecchia politica, o sono quelli che parlano di un di più, perché non vogliono parlare del merito e, quindi, parlerò del merito. Il merito è esattamente questo, che se si vuole lavorare, dal municipio, a costruite, articolando quello che già il nostro ordinamento prevede, delle vere e proprie esperienze di democrazia diretta, non si procede a pizzichi e bocconi, cioè, non si fa una volta un intervento su un aspetto e un'altra volta un intervento su un altro; si fa, come hanno fatto alcune amministrazioni che hanno costruito una propria cultura sul tema della partecipazione dei cittadini alla vita del Comune, una vera e propria riforma dello Statuto, sul tema della partecipazione. Vi ricordo lo Statuto del Comune di Vignola, piccolo il Comune, significativa l'esperienza, poi ripresa dal Comune di Piacenza e dato che sono stimolata da questa sfida ad aumentare gli istituti dei democrazia diretta, vi annuncio il prossimo arrivo, nelle Commissioni Consiliari, di un atto complessivo sugli strumenti partecipativi, proprio a partire da quelle esperienze statutarie e così vedremo se il desiderio di ampliare la partecipazione è così onestamente fondato sulla voglia di rivedere l'insieme delle caratteristiche di funzionamento delle nostre istituzioni, poiché, appunto, mi pare parziale, un po' ingenua, non posso dimenticare l'Assessore Unia, che mi dice: "Mica possiamo rispondere a più di un'interpellanza al giorno che ci arriva dalle Circoscrizioni". Sicuramente, verificherò, nel rapporto dall'entrata in vigore di questa procedura, quante interpellanze riscontreranno risposta, a seconda degli enti di provenienze e accetto l'impegno a muoverci progressivamente su una democrazia diretta che sia partecipazione alla costruzione della decisione, non a quello di presentare domande. Anch'io non parteciperò al voto. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Consigliere Giovara, ne ha facoltà per cinque minuti. GIOVARA Massimo Sì, grazie, Presidente. Io faccio un po' fatica a comprendere, ma è proprio un limite mio, queste reazioni di fronte alle nostre piccole, miseri tentativi di avvicinare i cittadini alla politica attiva. Io credo che sia evidente che in questi ultimi trent'anni i cittadini abbiano perso, progressivamente, interesse alla politica, perché, sennò, non avremmo un livello di astensionismo così alto e penso che, da una parte, si debba fare qualcosa, anche di piccolo, anche di segnale, Collega Tresso, anche dei piccoli segnali, che, magari, poi, ha ragione lei, magari, poi, ingolfano. Una cosa non ho capito, se i cittadini da soli fanno l'interpellanza, sono i singoli, populismo, chissà cosa - populismo l'ho detto io, non l'ha detto lei - se si rivolgono a lei, invece, non sono singoli: questa è una cosa che mi sfugge, ad esempio. Ma, dall'altra parte della questione, facendo da un anno e mezzo quest'attività, e scoprendo che è molto difficile tenere sotto controllo una città di 850.000 abitanti e, seguendo, ad esempio, l'attività, molto intensa del collega Magliano, che ascolta i cittadini, presenta interpellanze in continuazione, che, spesso, da parte di alcuni Assessori sono considerate un grande contributo di conoscenza, non capisco come questo, se fatto dai cittadini, non possa esserlo altrettanto. Poi, se leggiamo anche il documento che viene presentato qui in Consiglio Comunale, si vede che c'è comunque l'istituzione che controlla sull'ammissibilità delle interpellanze, eccetera, eccetera. Questo tipo di interventi non spazzano via la democrazia rappresentativa, non ci deve essere questo timore; ci può essere un timore, sì, che possano togliere potere ai Partiti, cioè, alla partitocrazia, questo è possibile, ma questo non credo che sia un male, perché, io credo, da un anno e mezzo di attività, in questo Consiglio Comunale, che una delle cose che ci ha danneggiato di più entrambi, sia lo schieramento costante e la strumentalizzazione della lotta politica. Se noi riuscissimo ad evitare questo, nel tempo, e stare sui temi e sull'oggetto che ci presentano in cittadini, io credo che risparmieremmo un sacco di tempo e troveremmo un sacco di soluzioni. Grazie, Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Magliano; prego, ne ha facoltà. MAGLIANO Silvio Grazie, Presidente. Ma, mi sento un po' chiamato in causa rispetto all'oggetto e, al di là delle battute, non temo la concorrenza dei cittadini. Questo assolutamente no, anche perché gli avete dato meno tempo di quello che è concesso a un Consigliere per poter stare in Aula. Io, l'unica cosa che vedo, al di là del fatto che penso che questo sia un simbolo, è, di fatto, una delle 100 cose dell'Appendino, questa è la Carica dei 101, è la centunesima, sapendo che, in parte, stiamo dicendo che l'Ufficio Relazioni con il Pubblico un po' non funziona; comunque, dare ai cittadini la possibilità di discutere direttamente con la Giunta, facendolo in Aula, è anche un po' un modo con cui depotenziamo i servizi che noi stiamo dando, dal punto di vista ideale; poi, per carità, ognuno può farlo e io mi rendo conto e, tra l'altro, su questo, ve ne do atto, era sul vostro programma, lo state facendo, non ve lo siete inventati. L'unico aspetto positivo di tutto ciò, infatti, vedo che i veri destinatari di questo atto sono quelli che oggi in Aula non ci sono, tranne una, perché, se ci pensate bene, le interpellanze, i cittadini le rivolgeranno a questi Assessori. Io sono contento che i cittadino possano ascoltare alcune risposte che sono state date ai Consiglieri; forse non sono in Aula per questo motivo, perché, un conto è quando raccontano balle o frottole a un Consigliere Comunale di Opposizione, quando lo faranno ai cittadini, e una, e due , e tre, e poi li manderete a casa e io sarò contento, perché un conto è raccontare quello che non è a un Consigliere Comunale che, poi, mediamente, gli atti li ha già in mano, i cittadini li ha già incontrati, un conto è invece dirlo a un cittadino e pensare che il cittadino ha scritto un'interpellanza senza sapere né leggere e né scrivere, cercando di utilizzare tutta la foga possibile e immaginabile, per cui, questo è l'unico aspetto positivo che vedo, cioè, la possibilità che, a questo punto, il Gruppo di Maggioranza dei 5 Stelle, all'ennesima volta in cui l'Assessore dice che più di così non si può fare, che, ogni tanto, dice, l'Assessore all'Ambente, la situazione è meno disastrosa che in altri posti, che quando si considera… Mi ricordo ancora una discussione con l'Assessore che è qui presente in Aula, si fosse rivolto al cittadino, come si rivolse a me sulla mia interpellanza sulle carte d'identità, io non vedo l'ora che i cittadini vengano trattati in quel modo. Questo darà una grande arma al Gruppo Consiliare di Maggioranza, magari, di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, rispetto all'attuale Giunta, perché non ha attaccato l'Opposizione, ma ha attaccato direttamente i cittadini, quindi i cittadini sono sacri e faremo alcuni cambianti nella stessa. Grazie. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie a lei, ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Lavolta, prego. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente, sarò brevissimo. Pochi giorni dopo il referendum in Gran Bretagna, un italiano illustre commentò con queste parole, disse: "L'errore di Cameron è stato usare la consultazione per fini politici; attenti a non ripeterlo anche in Italia". Sempre questa persona, aggiungeva: "Il Referendum, senza avere informazioni, diventa una distorsione; i costituenti italiani erano stati più accorti, previdero una lunga fase, dall'inizio della campagna referendaria e il voto, che generalmente va da gennaio a giugno". Questa persona era Rodotà e faceva riferimento proprio ad uno degli istituti di democrazia diretta richiamati dalla collega Artesio. Allora, io credo che sarebbe particolarmente utile la proposta che la Consigliera Giacosa sottopone all'attenzione dell'Aula tutta, in una condizione, però, di normalità, cioè, nel momento in cui noi verificassimo e avessimo la certificazione che la democrazia rappresentativa che caratterizza questo nostro territorio, è utile ai cittadini torinesi, è efficace, garantisce le risposte e soddisfa le esigenze dei nostri concittadini. Guardate, basterebbe venire tutte le mattine; a me capita, lascio mia figlia alle 8 a scuola, mi capita molto spesso di essere qui alle 8.05-8.10, basterebbe dare quelle risposte a quei cittadini, che tutte le mattine, sistematicamente, vengono sotto Palazzo Civico e chiedono: lavoro, casa, risposte. Molti dicono: "Ma, la Chiara ci aveva promesso; ma, il Consigliere Iaria si era impegnato" cioè tutti quanti - adesso, ho tirato in mezzo Iaria, viene sempre bene - Allora, basterebbe dedicare un po' di tempo a quei cittadini per dare soddisfazione alle richieste dei torinesi, che non verranno soddisfatte con le risposte e le interpellanze. E poi, lei ha esordito con una lezione di democrazia: ma nel rapporto con le Circoscrizioni, ma qual è la democrazia che lei vede? Non passa giorno e non voglio credere che siano tutte strumentali le prese di posizione dei nostri Presidenti e dei nostri Consiglieri. In alcune Circoscrizioni, alcuni Consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno deciso di abbandonarli i gruppi; ci sarà un motivo per cui, ad esempio, nella Circoscrizione 4, mi pare tre Consiglieri, due Consiglieri hanno deciso di abbandonare; perché, glielo dico io, perché c'ero quella sera, ho sentito la discussione: "Ma perché non ci ascoltano; perché non ci danno le risposte". Allora, a me pare, e io sono preoccupato di questo, che questo sia l'ennesimo - li ha ricordati benissimo la collega Foglietta prima - l'ennesimo artifizio barocco, strumentale, demagogico, populistico, fintamente democratico, per distogliere l'attenzione da che cosa? Da un'incapacità strutturale di questa Amministrazione di offrire delle risposte. Allora, vogliamo continuare a imbonire i nostri cittadini dicendogli che c'è una piattaforma online che si chiama Decidi Torino, un tavolo di progettazione, che promuove l'Assessore di turno, uno strumento che viene inventato dal Consigliere a disposizione. Allora, il cittadino non sa neanche più dove deve partecipare, non ha più capito qual è lo strumento di partecipazione che l'illuminante, rivoluzionaria Amministrazione 5 Stelle propone a loro, perché ne abbiamo almeno cinque e poi abbiamo i soggetti istituzionali, che abbiano noi condiviso di costituire, come le consulte, che ci scrivono e ci dicono: "Non abbiamo rapporti con l'Amministrazione". Cioè, noi abbiamo votato, io credo, all'unanimità la Consulta richiamata prima dalla Consigliera Foglietta, quella Consulta, che è un organo che abbiamo scelto tutti insieme di costituire, scrive, a distanza di poche settimane dalla sua costituzione, dal suo insediamento, che non ha risposte dall'Amministrazione. Ma di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di un grandissimo artifizio, barocco, per carità, continuiamo ad arricchire questa rappresentazione scenica di artifizi, continuiamo a far credere ai nostri cittadini torinesi che il rapporto diretto si consumerà anche grazie a queste nuove interpellanze; continuiamo a far perdere tempo ai nostri uffici, che potrebbero davvero rispondere alle richieste puntuali dei cittadini; continuiamo a credere che la rivoluzione è in atto. In realtà, succede, purtroppo, che le Circoscrizioni non hanno strumenti, perché glieli si sta togliendo sistematicamente, che le Circoscrizioni vengono vessate e così vengono vessate per motivi politici, per motivi politici. Se voi credeste, davvero, nella democrazia diretta, indipendentemente dal fatto che il Presidente di una Circoscrizione è di un altro colore politico, lo supportereste nel mettergli a disposizione risorse e strumenti, per dare le risposte a quei cittadini che sono sempre cittadini torinesi. Il fatto che si rivolgano al Presidente di una Circoscrizione, piuttosto che a un Coordinatore, non lo rende meno cittadino torinese, non lo rende meno importante. Se voi credeste davvero nella democrazia diretta, mettereste a disposizione di quei soggetti istituzionali che sono protagonisti della democrazia rappresentativa, strumenti, risorse e risposte. IMBESI Serena (Vicepresidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) E invece, Presidente, scientemente, si vuole continuate a toglierle quelle risorse, scientemente si vuole continuare ad accentrare. Allora, mi dovete spiegare che differenza c'è tra quel cittadino che si rivolge alla Circoscrizione, e che la risposta della Circoscrizione non può avere, perché voi avete deciso che non può dare una risposta, togliendogli le risorse, e il cittadino che verrà qui, per qualche minuto; si rivolgerà a questi banchi, un Assessore di turno leggerà una risposta scritta da un tecnico, magari, sulla viabilità, da un vigile. Ci avevate detto che i vigili dovevano stare su strada, che dovevano uscire, li dovremmo chiudere negli uffici a rispondere alle vostre interpellanze. Ma per favore! IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie, ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero, che ne ha facoltà per cinque minuti, prego. FERRERO Viviana Grazie, Presidente. Ci sono tanti strumenti e tanti strumenti diversi perché la partecipazione va sicuramente innestata, va spinta e va ampliata. Il partito più grande, è già stato anche detto, è quello dell'astensionismo; ma qual è la cosa migliore, la delega o la partecipazione attiva in prima persona, qual è quella migliore? Magari tutte e due? I tentativi di riallacciare la partecipazione dovevano, e devono, essere molteplici. Sono tentativi anche spannometrici e vanno inseriti, sicuramente, in una modalità in cui far entrare i cittadini nel tempio sacro della politica, farli passeggiare nei corridoi, aprire quella scatoletta di tonno, come dicevamo noi nella nostra campagna elettorale. Quindi, in questo breve intervento, io volevo solo dire che, far partecipare, far entrare in contato con le istituzioni, declinare la partecipazione, non è un cosa facile e certamente è un percorso studiato in tutto il mondo e bisognerà dare ulteriori strumenti, avere anche una visione più generale, nuovi argomenti e nuove modalità, ma, sicuramente, l'interpellanza di un cittadino è un passo di un cammino, un piccolo step. Ascoltare, la politica ascolta e raccorda, ma pone il fulcro qui, in questa sala, di cui non abbiamo solo l'orgoglio di essere stati noi eletti, perché è una cosa che dovrebbero sentire tutti, l'orgoglio di essere parte di questa comunità, perché è solo con l'interesse e la cura del proprio luogo che poi si capisce quale sia l'importanza dell'interesse, della cura di tutta la città e del proprio spazio di appartenenza. Quindi, protagonisti i cittadini in Sala Rossa, protagonisti in prima fila, senza nulla togliere alle Circoscrizioni, ma le Circoscrizioni, e lo sappiamo benissimo, perché, chi di voi è stato in Circoscrizione sa quanto limite abbiano e quanto, invece, un interesse preciso del cittadino, che si pone comunque in gioco, che mette la sua faccia, che viene in Consiglio a dire che cosa pensa e che cosa vorrebbe fare. Secondo me, come dico, non è il passo fondamentale, ma è un primo passo di una ricerca, come dice proprio l'interpellanza, scusate, la delibera, il principio della partecipazione attiva della trasparenza e dell'azione amministrativa, sancisce i quattro diritti fondamentali: il diritto all'accesso; il diritto all'informazione; il diritto alla formazione; il diritto alla partecipazione. Io direi che, con questo atto, noi iniziamo un percorso. Sicuramente non è un percorso che si chiude qui, però è un primo step, di cui io riconosco la fondamentale importanza. Tra l'altro, io non sono firmataria, non so se posso dire che vorrei apporre la firma, perché, solamente per una svista, non c'è la mia firma. Grazie. IMBESI Serena (Vicepresidente) Sì, lo può dire anche in questo momento. Si è iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, ne ha facoltà per cinque minuti. LUBATTI Claudio Grazie Presidente. Io, devo dire la verità, ho fatto una riflessione, se intervenire o meno su questa delibera, perché, ascoltando la presentazione dell'atto nelle sedute precedenti e nelle dichiarazioni dei Consiglieri, ho sempre pensato che il principio che ha spinto la Maggioranza a studiare questo atto, è un principio sano e, quindi, fa bene quel Consigliere di Maggioranza che interviene prima di me e dice: "Questo è un tentativo che noi mettiamo in campo per avvicinare la politica, l'Amministrazione, alla città". Segnalo però due elementi critici dell'iniziativa, che mi fanno poi propendere per la non partecipazione al voto, condividendone, invece, il principio di fondo. La prima: avete fatto una valutazione del bilancio complessivo dell'operazione? Ma un bilancio ragionieristico, eh? Cioè, se noi facciamo 40 cittadini, cioè, noi diamo la possibilità a 40 cittadini, 45, 43, 50, mettiamo così, all'anno, di rispondere, non essendoci nella delibera un vincolo di riposta, quanti sono i cittadini che noi rischiamo di non accontentare, lo dico guadando il Consigliere Carretto, che, giustamente, diceva, "Noi vogliamo, invece, dare un segnale di avvicinamento…", a quanti cittadini daremo la sensazione di essere un'Amministrazione, di essere un Ente lontano, ancora di più di quella che è la sua percezione quotidiana. E' una scommessa. Se avremo 39 richieste, avremo fatto l'en plein; se avremo 42 richieste, avremo fatto un buon servizio, ma se avremo 350 richieste il prossimo anno, quale sarà il bilancio complessivo dell'operazione? Segnalo che, rispetto a un principio, che ho detto essere un principio sano, è un'operazione negativa; da un punto di vista ragionieristico, è un'operazione negativa. Segnalo una seconda cosa: manca un disegno di insieme. Cosa fanno già gli Assessorati che non si possa andare a sovrapporre rispetto al lavoro che viene fatto e viene innescato con questo meccanismo, cioè, come si raccorderanno le operazioni di avvicinamento verso i cittadini dei singoli Assessorati, rispetto a questo, legittimo, del Consiglio Comunale? Vi faccio un esempio banale: se qualcuno di voi va sul sito comune.torino.it/trasporti, troverà cinque metodi di collegamento con l'Assessorato; cinque: il telefono, la mail, un appuntamento, Skype addirittura, perché era un meccanismo che si era messo in piedi e che l'Assessora La Pietra ha, intelligentemente, non voluto cancellare, ma ha lasciato in piedi, perché è un meccanismo che funziona, perché c'è un albero di segnalazioni interno all'Assessorato, perché ci sono uffici che se ne occupano, perché si danno risposte puntuali ai cittadini. Allora, la domanda che io faccio è questa e la critica che sollevo rispetto a questa iniziativa, è questa, cioè, manca un disegno complessivo per raggiungere quell'obbiettivo, perché, altrimenti, il rischio, sapete qual è? È quello di dare una declinazione e una risposta un po' banale, un po' leggera, un po' superficiale a quello che è un legittimo obiettivo di programma, che è quello della partecipazione, che è quello dell'avvicinamento dei cittadini alla politica. Ecco, facendo qualche foto in Aula, dando la possibilità a qualche cittadino che, magari un po' mosso in maniera strumentale verso un Assessorato piuttosto che un altro, come diceva prima il Consigliere Magliano, verrà lanciato sul Consiglio Comunale per dire che a Torino si fa democrazia diretta. Guardate che l'obiettivo è troppo grosso per utilizzare una risposta così debole, cioè, l'obiettivo è davvero condivisibile; io mi sento di condividerlo in pieno l'obiettivo che voi avete nel disegnare questa delibera, il problema è cosa avete scritto nella delibera, il problema è lo strumento che voi mettete nel dare una risposta a quella esigenza politica che avete segnalato. Benissimo la partecipazione, benissimo l'avvicinamento, ma davvero pensate che questa sia una risposta adeguata a quel bisogno di partecipazione che c'è? Questa è la preoccupazione, non tanto il fatto che sia un segno, perché, se è soltanto un segno, una testimonianza, va anche bene guardate, si poteva anche votare, il problema è che si fanno più danni che vantaggi con un'operazione di questo genere. Al di là di una grande operazione mediatica, il rischio è che si facciano più danni che vantaggi. Io non so quanti di voi hanno risposto alla mail, visto che parliamo di partecipazione e visto che parliamo di partecipazione e di collegamento, di vicinanza e di calore ai cittadini, oggi noi avevamo un gruppo di commercianti, di edicolanti, sotto il Palazzo Civico, che venerdì hanno scritto a tutti i Consiglieri Comunali. Lo sapete quante volte hanno chiesto l'appuntamento all'Amministrazione? Quattro. Quattro: due volte all'Assessore Rolando, e due volte dall'Assessore Sacco, nell'ultimo anno. Allora, poi va bene l'interpellanza eh! Va bene l'interpellanza, ma vi rendere conto che quello è un tema di vicinanza e di sensazione di vicinanza a una categoria economica che protesta sotto il Consiglio Comunale, di fronte al Consiglio Comunale, che non viene audita dal Consiglio Comunale, perché è sceso il portavoce della Sindaca e l'Assessore Unia, forse, per dirgli che Sacco, la prossima settimana, li riceverà su uno dei cinque punti che sono stato segnalati. Questo è un tema di partecipazione. IMBESI Serena (Vicepresidente) La invito a concludere. LUBATTI Claudio Grazie, Presidente. Se volte parlare di partecipazione, parliamone a 360 gradi, cioè, proviamo a mettere in campo un disegno. A quel punto, guardate, per quanto riguarda il piccolissimo e modesto contributo che il sottoscritto potrà portare, io posso dire di esserci: ci sono, da questo punto di vita, però, attenzione, invece, a non fare dei danni, illudendo i cittadini, usando strumentalmente un messaggio mediatico, strumentalizzando anche un po' il Consiglio Comunale del fatto che i cittadini potranno partecipare, quando poi il bilancio dell'operazione complessivo con la Giunta, magari presa da altre mille cose, non dà risposte dirette, non dà quella sensazione di partecipazione che, invece, è alla base di questo atto che, se fosse stato scritto con determinate attenzioni e con strumenti un pochino più efficaci, poteva anche essere sostenuto con un voto favorevole. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Versaci. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Presidente. Io parto subito da un ragionamento che, siccome ho sentito parlare di democrazia rappresentativa, diretta, indiretta, eccetera, eccetera, attualmente, in questo momento, se uno va in Circoscrizione, può prendere la parola in Commissione esattamente come un qualsiasi Consigliere di Circoscrizione. Io ho passato cinque anni lì; c'erano alcuni signori, alcune persone che partecipavano attivamente alla vita della Circoscrizione e intervenivano esattamente con le stesse prerogative che aveva il Consigliere di Circoscrizione, e attualmente è ancora così. Quindi, la questione: se domani fanno 300 interpellanze e se domani vanno 500 persone in Circoscrizione e hanno tutti il diritto di intervenire, possono intervenire tutti? Ma se succede, se poi non li facciamo intervenire non siamo democratici. Quindi, questo, sinceramente io non mi soffermerei su queste cose. Poi, sulla questione degli strumenti di democrazia diretta, possiamo stare anche qua a discuterne, le proposte spero che arrivino, e, sinceramente, ben vengano le proposte alternative e altre proposte di ampliazione della partecipazione. Invece, per quanto riguarda, ho sentito parlare del Decentramento delle Circoscrizioni, questa è una riforma del Decentramento che ha fallito, e non è stata…, io ho partecipato attivamente, quando, nello scorso mandato, si è riscritta quella riforma, che è sta fallimentare, poi, quando arriveremo nella discussione di riformare il Decentramento, perché è indispensabile, perché ha, chiaramente, fallito in tutto e per tutto, perché non è assolutamente un posto di partecipazione, basta andare, una sera in una qualsiasi Circoscrizione, a meno che non c'è un argomento che ha una valenza politica importante, che riguarda principalmente un certo numero di cittadini, le Circoscrizioni sono tutte quante vuote, tutte quante. Ma anche quando io partecipavo, ero in Circoscrizione 7, le uniche volte che erano partecipate, era quando si parlava del mercato di libero scambio: tutti gli altri giorni, il vuoto totale. Quindi, bisognerebbe incominciare a ripensare anche a come sono state riformate e, soprattutto, a quello che fanno. Voi guardate un Ordine del Giorno di una Commissione di Circoscrizione, le Circoscrizioni si riuniscono, succedeva anche quando c'ero io, si riunivano per dare uno spazio di due ore a una qualsiasi associazione, si riunivano lì 25 persone per dare uno spazio. Quindi, anche lì è una democrazia diretta, non si riesce a capire. Quindi, io sono ben pronto a discutere della riforma del Decentramento e spero che non capiti, come è capitato nello scorso mandato, che è stato frutto di un accordo che poi è stato fallimentare. Ma lo dico anche ai Presidenti di Circoscrizione. Mi soffermo, un attimo, anche sulla questione istituzionale della cosa, perché alcune Circoscrizioni, poi per fortuna si sono ravvedute con degli emendamenti, si sono permesse di mettere in dubbio quello che è il ruolo istituzionale del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza, perché attualmente... funzionerà esattamente come funziona per le interpellanze dei Consiglieri Comunali, che passano sotto il vaglio del Presidente, che ne stabilisce l'ammissibilità o l'inammissibilità, quindi, non cambierà nulla. Poi, sinceramente, leggere, per rispetto istituzionale: "In altre parole, l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, nella sua imparzialità, si può scegliere le interpellanze con cui fare passerella alla Sindaca e agli Assessori graditi e mettere in difficoltà quelli più autonomi". Questo, sinceramente, io ho avuto modo di parlarne con alcuni Presidenti, l'ho detto, è una cosa irrispettosa, perché, sinceramente, che io non ho Assessori più graditi di altri, e questo non sarà un metodo per fare passerelle a nessuno, anzi (INTERVENTO FUORI MICROFONO) era scritto su una delibera della Circoscrizione 4. Sinceramente, non saremmo qui a fare passerelle a nessuno, anzi, come diceva, giustamente, il Capogruppo Magliano, potrà capitare che qualche cittadino verrà qui, non sarà soddisfatto e dirà che l'Amministrazione sbaglia, che l'Amministrazione non è in grado di dare delle risposte. Quindi, anzi io sono sicuro che non gioverà sicuramente all'Amministrazione questo metodo, ne sono più che convinto. E invece, per quanto riguarda…, ultima cosa, che adesso mi sfugge; no, niente, va bene così, non mi viene in mente. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire la Capogruppo Giacosa, prego. GIACOSA Chiara Grazie, Presidente. Io sono veramente impressionata dall'alto numero di interventi che questa discussione su questa delibera ha generato e sono ancora più emozionata dalla netta differenza degli interventi fatti da me, dalla Maggioranza e da tutte le Minoranze; sono veramente contenta, in questo caso, che sull'argomento della partecipazione dei cittadini si sia così, la si pensi in modo così diverso, scusatemi. Riguardo agli emendamenti del Consigliere Ricca, ne abbiamo parlato in maniera abbastanza approfondita; gli emendamenti che risultano agli atti, il Capogruppo Ricca lo sa benissimo, hanno ricevuto parere tecnico sfavorevole, quindi, lui ci ha lavorato per renderli accettabili; sia la prima versione, che una bozza della seconda versione, avevano una cosa in comune: lo stravolgimento totale della delibera. Come è stato fatto notare diverse volte a noi, stravolgere il documento, un documento presentato da un Consigliere è segno, non è un buon segno, anche segno di maleducazione, è un segno di forza. Insieme anche alla Vicepresidente Imbesi e al Presidente Versaci abbiamo parlato con lei e ci siamo detti che, assolutamente, parliamo dell'impegno delle Circoscrizioni in questo ambito, quando vuole. Se con i suoi emendamenti che, ripeto, inizialmente avevano tutti parere tecnico sfavorevole, lei puntava a stravolgere completamente la delibera, bè, noi non avremmo potuto votare favorevolmente. Detto questo, a me sarebbe piaciuto, come ho già detto anche altre volte, che i detrattori di questa proposta di delibera avessero aspettato e non dico che non siano stati emessi dei giudizi sul merito; sono stati emessi dei giudizi oggi durante la Capigruppo, durante tutti gli incontri con le Circoscrizioni, sono stati emessi dei giudizi sul funzionamento di questo metodo di partecipazione e siamo tutti capaci ad attaccare a prescindere. Ribadisco per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta spero che verrà capito, ma ho come l'impressione che neanche questa volta verrà recepito, questa delibera vuole semplicemente che i cittadini siano più coinvolti dall'Amministrazione. Non vuole, veramente, null'altro. Grazie. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie a lei. Interviene sugli emendamenti? Prego. RICCA Fabrizio Ma, se è un segno di forza essere uno contro 23, mi permetto di dire, oddio, accetto questo attestato di stima, perché vuol dire che il lavoro fatto ha un certo grado di incisività. Semmai, educazione, anticipare verbalmente, due settimane prima, gli emendamenti, anticiparli, una volta fatti, la scorsa settimana, presentarli venerdì, avrei potuti presentarli, questi emendamenti potevo presentarli questa mattina, invece ho deciso, dopo averli anticipati ai proponenti, appunto, su interlocuzioni già avvenute. Se questa è maleducazione, allora vorrei capire qual è l'educazione. Detto questo, Presidente, gli emendamenti non vanno a stravolgere la delibera ma, come ha giustamente detto il Presidente Versaci nel suo intervento, è una proposta di miglioramento, perché 8 per 4, è meglio di 4; 8 per 5, è meglio di 5. È questo che sto dicendo: fare cinque interpellanze per Circoscrizione al mese, secondo me è più partecipativo che farne cinque al mese. La differenza è che dovremmo obbligare la gente a venire all'una, alle 13 del lunedì, qua, anziché poter andare comodamente, magari alle 18, alle 18.30, alle 19, nella Circoscrizione più vicina alla loro abitazione. Poi, è chiaro che l'impatto tra l'aulica Sala Rossa e, magari, il Consiglio della IV Circoscrizione, è diverso ma al cittadino, di arrivare in Sala Rossa o di andare in IV Circoscrizione, non gliene frega niente, il cittadino, se fa un'interpellanza, è perché vuole un risposta, non per sedersi qua, in Consiglio Comunale. Detto questo, io ritengo che si potevano modificare, si potevano formulare meglio; gli uffici mi hanno detto che così non sono stati interpretati nella maniera giusta; tutto è perfettibile e migliorabile. La mia idea era quella di migliorare la delibera, tutto è migliorabile, anche la mia proposta è migliorabile. Io, quello che avrei avuto piacere, è di poter fare più interpellanze ogni mese, dare la possibilità a più cittadini di intervenire ogni mese, non solo 4/5 al mese. Io credo che questo sia un atto marchettaro, discriminatorio verso tutte quelle persone che non potranno discutere le loro interpellanze, perché non stanno nei tempi. Anzi, e se troveremo cinque cittadini che, al momento dell'approvazione di questa cosa, una volta che tutto funzionerà, presenteranno cinque interpellanze a testa per 6 mesi, avremo questo sistema completamente bloccato, senza poter più dare la possibilità a nessun altro di poter intervenire e, quindi, torneremo esattamente indietro. Quindi, mi spiace per gli emendamenti che hanno parere negativo, li ritiro, non è un problema, voterò contro a questa delibera marchettara e discriminatoria, sperando poi, che quando vi ritroverete nella riforma del Decentramento, avrete la possibilità di accogliere tutti i nostri emendamenti. Io, l'ultima volta, ne ho fatti 250.000; ho fatto 250.000 emendamenti nell'ultima proposta di revisione del Decentramento. Siamo riusciti a trovare una sintesi che poi, chiaramente, diciamolo, tutto è perfettibile e anche quella andrà migliorata. Voi presenterete questa roba qua, voglio vedere quante persone diverse riusciranno a discutere le loro interpellanze nei tempi. Detto questo, Presidente, poi questi emendamenti non sono stati, diciamo, non sono stati capiti nella loro funzione di miglioramento della delibera; vedremo poi col bilancio, cosa riuscirò a fare. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. Quindi, intende ritirare gli emendamenti. IMBESI Serena (Vicepresidente) Rimane solo un emendamento da votare, che è quello firmato dalla Capogruppo Giacosa, che recepisce i pareri delle Circoscrizioni, quindi immagino non voglia illustrarlo. Allora, metto in votazione l'emendamento numero 1. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 22, contrari 0, astenuti 0, l'emendamento è approvato. IMBESI Serena (Vicepresidente) Passo alla votazione di delibera di iniziativa consiliare, così come emendata. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 22, contrari 0, astenuti 0, la delibera è approvata. |