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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Febbraio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 21
MOZIONE 2018-00103
(MOZIONE N. 7/2018) "MODIFICA ORGANIZZAZIONE STRUTTURA AMMINISTRATIVA PER ISTITUZIONE 'PROGETTO SPECIALE ENERGY MANAGEMENT E SISTEMA GESTIONE ENERGIA SECONDO ISO 50001' E AVVIO AZIONI" PRESENTATA IN DATA 12 GENNAIO 2018 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA. [Testo coordinato]
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie Presidente. Cercherò di presentare entrambi, sia la mozione che gli
emendamenti. Allora, negli ultimi anni sono state eseguite alcune azioni di
efficientamento energetico all'interno del Comune di Torino, azioni spot che hanno,
(Progetto Led, Progetto Remapping) portato a dei miglioramenti, ma a cui, spesso, è
mancata una sistematicità di azione, mediante una strutturazione organizzativa
trasversale a tutto l'ente. Questo è il punto su cui si focalizza questa mozione,
implementare sulla Città di Torino e, quindi, nella sua organizzazione amministrativa,
un Sistema di Gestione dell'Energia, basato sulla normativa nazionale, internazionale,
che è volontaria, la ISO 50001. Cosa chiede questa normativa? Di individuare un
rappresentante della Direzione, in collaborazione con una squadra di Energy
Management, all'interno di tutta la struttura organizzativa, a definire quali sono le
prestazioni energetiche del Comune, la cosiddetta Best Line, definendo anche quali
sono gli obiettivi da raggiungere. L'implementazione, per questo Sistema di Gestione
Energetico, andrebbe a indicare, come priorità strategica alla Città di Torino, di tutti gli
interventi associati agli aspetti energetici. Perché è importante implementare un sistema
strutturale, e non un sistema basato sull'intervento puntuale di singoli? Il Dipartimento
di Energia degli Stati Uniti ha fatto un'analisi all'interno di tutti gli enti che hanno
implementato il Sistema di Gestione Energia basato sulla ISO 50001, individuando che
tutti questi enti hanno raggiunto un beneficio anche del 30%. Non solo, la FIRE, la
Federazione Italiana sull'Uso Razionale dell'Energia, ha fatto un'analisi, risalente ad
aprile 2017, in cui tutti gli enti che sono intervenuti, implementando un Sistema di
Gestione Energia, basato su questa ISO 50001, hanno ottenuto dei benefici di tipo
economico-finanziario, che sono arrivati anche fino al 45% e benefici, non di tipo
economico-finanziario, intorno al 50%. Questo cosa significa, per Torino? 30%, 45%?
La Città di Torino ha una bolletta energetica annuale che si aggira intorno ai 60-70
milioni di euro, in spesa corrente, tra energia termica, energia elettrica, tipo
l'illuminazione di questa Sala, e l'energia dell'illuminazione pubblica. Un vantaggio del
30% - secondo il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti - o del 45%, che è il valore
ottenibile sulla base dei dati forniti dal FIRE, vuol dire, per la Città di Torino, un
beneficio, in spesa corrente, quindi, un risparmio economico, in spesa corrente, in
Bilancio, intorno ai 20-30 milioni di euro l'anno, a regime, solo implementando un
Sistema Gestione Energia. Dobbiamo anche ricordarci - e lo abbiamo approvato a
novembre 2017 - che quest'anno dovremmo approvare il prossimo Bilancio triennale,
2018, 2019 e 2020, dove dovremmo attuare un piano di rientro, che dovrà portare a una
riduzione di spesa, pari a 80 milioni di euro. Tenendo conto i potenziali 20-30 milioni di
euro, che si possono risparmiare, implementando, seriamente, in modo strutturale e
sistematico un Sistema Gestione Energia, l'implementazione, secondo la ISO 50001,
può coprire un terzo, un quarto dell'intero piano di rientro, senza richiedere tagli a
servizi della Città. Stiamo parlando solo di efficientare la città, quindi, rendere la città
energeticamente, ambientalmente, compatibile con un abbattimento, quindi, anche della
spesa energetica. Oltre ai benefici economici, ci sono, conseguentemente, anche
benefici ambientali. Altro aspetto che viene chiesto all'interno di questa mozione,
riguarda la fornitura di beni e servizi. Com'è indicato anche dalla stessa normativa, per
tutto l'acquisto di prodotti e di servizi, si chiede di andare verso i fornitori, introducendo
in tutti i bandi, in tutte le richieste, il rispetto della ISO 50001. Perché? Facendo ridurre
i costi di produzione e i costi di servizio, si avrebbe anche una riduzione del costo alla
Città, del pagamento di questi beni e servizi e quindi si avrebbe un ulteriore beneficio
economico, nel senso: andremmo a pagare meno, cosa che oggi paghiamo un po' di più.
A questo scopo, visto che è emerso durante la Commissione, voglio ricordare la delibera
ANAC, numero 422 del 12 aprile 2017, in cui si riporta, era stato fatto un ricorso alla
città di Trieste, si riporta:"la richiesta del possesso, a pena esclusione, di una
registrazione EMAS, oppure di una certificazione secondo la norma ISO 14001, che è il
Sistema Gestione Ambiente, o secondo norme di gestione ambientale, basate sulle
pertinenti norme europee o internazionali (la ISO 50001 è una norma internazionale,
recepita in Europa e recepita in Italia) oppure altre prove relative a misure equivalenti,
in materia di gestione ambientale, è da considerarsi criterio di partecipazione". Quindi,
la ISO 50001 va nel filone del criterio di partecipazione, quindi, la Città può chiedere ai
propri fornitori di beni e servizi, di implementare tale normativa. L'ultimo punto
dell'impegnativa riguarda la parte di gestione, dal punto di vista degli altri enti
sovracomunali: GSE, ENEA e, in particolare, Città Metropolitana, Regione e Governo,
perché, purtroppo, al momento, la Città di Torino, ma come capita in tutti i comuni, è
solo coinvolta alla fine, quando è ormai tutto approvato, quando deve attuare. Mi spiego
meglio: attualmente è in corso una discussione per il Piano Regionale Energetico. Non
mi risulta che nessuno abbia coinvolto la Città di Torino, né politicamente, né dal punto
di vista amministrativo. Ho rivolto la domanda anche agli uffici, perché noi come
Gruppo, non siamo stati coinvolti da nessuno e mi sembra che neanche la Città, dal
punto di vista amministrativo, sia stata coinvolta. Quindi, è importante che, prima di
definire, o mentre si stanno definendo le politiche energetiche, nazionali e regionali, la
Città di Torino possa intervenire, quantomeno, per concordare e non trovarsi soltanto a
doverle attuare. Gli emendamenti sono, per lo più, delle correzioni, a parte una modifica
in cui, visto che sembrava esserci qualche dubbio sulle tempistiche, è stato esplicitato in
modo chiaro che si richiede, come tempo per l'implementazione, il 2020, sia dal punto
di vista interno, sia nelle emissioni verso l'esterno, perché dovendo andare con il piano
di rientro, vista la potenzialità di risparmio, il quale è circa un quarto, un terzo
dell'intero piano di rientro, è importante procedere in modo spedito. Normalmente,
l'implementazione, partendo da un piccolo confine e poi allargandosi, può variare da sei
mesi a un anno e mezzo, due anni. Questo è quanto, ringrazio.

CURATELLA Cataldo
Innanzitutto, respingo al mittente le accuse, velate o meno, di volerci guadagnare,
perché, alla fine, è quello che si è detto, numero uno. Due, chiedo a tutti di andarsi a
sentire la Commissione, l'audio, perché, in quella Commissione, il Consigliere che ha
parlato prima di me, ha chiesto, al punto 3: "Potremmo, perché si eviti ogni cosa,
cambiare la frase: "a partire da inizio 2020, e sostituirla con "una volta che la Città di
Torino si sarà dotata della certificazione". Se uno si va a leggere il sub emendamento 2,
che è tra il plico degli emendamenti, trova esattamente quello che il Consigliere Lavolta
ha chiesto a verbale, in Commissione. Quindi, che adesso venga a fare la paternale, mi
fa girare un po' i maroni, scusate se perdo…

CURATELLA Cataldo
Chiedo scusa, perché non c'è bisogno di fare, perché non c'è nessun interesse,
personalmente, non ho alcun interesse. Ho letto una delibera dell'ANAC del 2017, che
riguarda un'altra ISO, la ISO 14001. Ma la ISO 50001 e la ISO 14001, come la ISO
90001, adesso, magari, non sono obbligatorie, come la 90001, ma lo saranno a breve.
L'Amministrazione deve dare l'esempio. È vero che adesso solo piccoli comuni, ma se
uno va a vedere le normative, si definisce il confine; si può partire da un piccolo pezzo
per via, via, estenderlo. Non è obbligatorio farla tutta subito, su tutta al città. Conviene
iniziare, perciò dicevo 6 mesi, un anno e mezzo; poi, le accuse si possono restituire al
mittente. Io, a differenza di altri, non ho nulla, sono trasparente. Se ci sono dei
problemi, ci sarà il Tribunale, ma non mi sembra di essere indagato per turbativa d'asta.

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