Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie Presidente. Cercherò di presentare entrambi, sia la mozione che gli emendamenti. Allora, negli ultimi anni sono state eseguite alcune azioni di efficientamento energetico all'interno del Comune di Torino, azioni spot che hanno, (Progetto Led, Progetto Remapping) portato a dei miglioramenti, ma a cui, spesso, è mancata una sistematicità di azione, mediante una strutturazione organizzativa trasversale a tutto l'ente. Questo è il punto su cui si focalizza questa mozione, implementare sulla Città di Torino e, quindi, nella sua organizzazione amministrativa, un Sistema di Gestione dell'Energia, basato sulla normativa nazionale, internazionale, che è volontaria, la ISO 50001. Cosa chiede questa normativa? Di individuare un rappresentante della Direzione, in collaborazione con una squadra di Energy Management, all'interno di tutta la struttura organizzativa, a definire quali sono le prestazioni energetiche del Comune, la cosiddetta Best Line, definendo anche quali sono gli obiettivi da raggiungere. L'implementazione, per questo Sistema di Gestione Energetico, andrebbe a indicare, come priorità strategica alla Città di Torino, di tutti gli interventi associati agli aspetti energetici. Perché è importante implementare un sistema strutturale, e non un sistema basato sull'intervento puntuale di singoli? Il Dipartimento di Energia degli Stati Uniti ha fatto un'analisi all'interno di tutti gli enti che hanno implementato il Sistema di Gestione Energia basato sulla ISO 50001, individuando che tutti questi enti hanno raggiunto un beneficio anche del 30%. Non solo, la FIRE, la Federazione Italiana sull'Uso Razionale dell'Energia, ha fatto un'analisi, risalente ad aprile 2017, in cui tutti gli enti che sono intervenuti, implementando un Sistema di Gestione Energia, basato su questa ISO 50001, hanno ottenuto dei benefici di tipo economico-finanziario, che sono arrivati anche fino al 45% e benefici, non di tipo economico-finanziario, intorno al 50%. Questo cosa significa, per Torino? 30%, 45%? La Città di Torino ha una bolletta energetica annuale che si aggira intorno ai 60-70 milioni di euro, in spesa corrente, tra energia termica, energia elettrica, tipo l'illuminazione di questa Sala, e l'energia dell'illuminazione pubblica. Un vantaggio del 30% - secondo il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti - o del 45%, che è il valore ottenibile sulla base dei dati forniti dal FIRE, vuol dire, per la Città di Torino, un beneficio, in spesa corrente, quindi, un risparmio economico, in spesa corrente, in Bilancio, intorno ai 20-30 milioni di euro l'anno, a regime, solo implementando un Sistema Gestione Energia. Dobbiamo anche ricordarci - e lo abbiamo approvato a novembre 2017 - che quest'anno dovremmo approvare il prossimo Bilancio triennale, 2018, 2019 e 2020, dove dovremmo attuare un piano di rientro, che dovrà portare a una riduzione di spesa, pari a 80 milioni di euro. Tenendo conto i potenziali 20-30 milioni di euro, che si possono risparmiare, implementando, seriamente, in modo strutturale e sistematico un Sistema Gestione Energia, l'implementazione, secondo la ISO 50001, può coprire un terzo, un quarto dell'intero piano di rientro, senza richiedere tagli a servizi della Città. Stiamo parlando solo di efficientare la città, quindi, rendere la città energeticamente, ambientalmente, compatibile con un abbattimento, quindi, anche della spesa energetica. Oltre ai benefici economici, ci sono, conseguentemente, anche benefici ambientali. Altro aspetto che viene chiesto all'interno di questa mozione, riguarda la fornitura di beni e servizi. Com'è indicato anche dalla stessa normativa, per tutto l'acquisto di prodotti e di servizi, si chiede di andare verso i fornitori, introducendo in tutti i bandi, in tutte le richieste, il rispetto della ISO 50001. Perché? Facendo ridurre i costi di produzione e i costi di servizio, si avrebbe anche una riduzione del costo alla Città, del pagamento di questi beni e servizi e quindi si avrebbe un ulteriore beneficio economico, nel senso: andremmo a pagare meno, cosa che oggi paghiamo un po' di più. A questo scopo, visto che è emerso durante la Commissione, voglio ricordare la delibera ANAC, numero 422 del 12 aprile 2017, in cui si riporta, era stato fatto un ricorso alla città di Trieste, si riporta:"la richiesta del possesso, a pena esclusione, di una registrazione EMAS, oppure di una certificazione secondo la norma ISO 14001, che è il Sistema Gestione Ambiente, o secondo norme di gestione ambientale, basate sulle pertinenti norme europee o internazionali (la ISO 50001 è una norma internazionale, recepita in Europa e recepita in Italia) oppure altre prove relative a misure equivalenti, in materia di gestione ambientale, è da considerarsi criterio di partecipazione". Quindi, la ISO 50001 va nel filone del criterio di partecipazione, quindi, la Città può chiedere ai propri fornitori di beni e servizi, di implementare tale normativa. L'ultimo punto dell'impegnativa riguarda la parte di gestione, dal punto di vista degli altri enti sovracomunali: GSE, ENEA e, in particolare, Città Metropolitana, Regione e Governo, perché, purtroppo, al momento, la Città di Torino, ma come capita in tutti i comuni, è solo coinvolta alla fine, quando è ormai tutto approvato, quando deve attuare. Mi spiego meglio: attualmente è in corso una discussione per il Piano Regionale Energetico. Non mi risulta che nessuno abbia coinvolto la Città di Torino, né politicamente, né dal punto di vista amministrativo. Ho rivolto la domanda anche agli uffici, perché noi come Gruppo, non siamo stati coinvolti da nessuno e mi sembra che neanche la Città, dal punto di vista amministrativo, sia stata coinvolta. Quindi, è importante che, prima di definire, o mentre si stanno definendo le politiche energetiche, nazionali e regionali, la Città di Torino possa intervenire, quantomeno, per concordare e non trovarsi soltanto a doverle attuare. Gli emendamenti sono, per lo più, delle correzioni, a parte una modifica in cui, visto che sembrava esserci qualche dubbio sulle tempistiche, è stato esplicitato in modo chiaro che si richiede, come tempo per l'implementazione, il 2020, sia dal punto di vista interno, sia nelle emissioni verso l'esterno, perché dovendo andare con il piano di rientro, vista la potenzialità di risparmio, il quale è circa un quarto, un terzo dell'intero piano di rientro, è importante procedere in modo spedito. Normalmente, l'implementazione, partendo da un piccolo confine e poi allargandosi, può variare da sei mesi a un anno e mezzo, due anni. Questo è quanto, ringrazio. CURATELLA Cataldo Innanzitutto, respingo al mittente le accuse, velate o meno, di volerci guadagnare, perché, alla fine, è quello che si è detto, numero uno. Due, chiedo a tutti di andarsi a sentire la Commissione, l'audio, perché, in quella Commissione, il Consigliere che ha parlato prima di me, ha chiesto, al punto 3: "Potremmo, perché si eviti ogni cosa, cambiare la frase: "a partire da inizio 2020, e sostituirla con "una volta che la Città di Torino si sarà dotata della certificazione". Se uno si va a leggere il sub emendamento 2, che è tra il plico degli emendamenti, trova esattamente quello che il Consigliere Lavolta ha chiesto a verbale, in Commissione. Quindi, che adesso venga a fare la paternale, mi fa girare un po' i maroni, scusate se perdo… CURATELLA Cataldo Chiedo scusa, perché non c'è bisogno di fare, perché non c'è nessun interesse, personalmente, non ho alcun interesse. Ho letto una delibera dell'ANAC del 2017, che riguarda un'altra ISO, la ISO 14001. Ma la ISO 50001 e la ISO 14001, come la ISO 90001, adesso, magari, non sono obbligatorie, come la 90001, ma lo saranno a breve. L'Amministrazione deve dare l'esempio. È vero che adesso solo piccoli comuni, ma se uno va a vedere le normative, si definisce il confine; si può partire da un piccolo pezzo per via, via, estenderlo. Non è obbligatorio farla tutta subito, su tutta al città. Conviene iniziare, perciò dicevo 6 mesi, un anno e mezzo; poi, le accuse si possono restituire al mittente. Io, a differenza di altri, non ho nulla, sono trasparente. Se ci sono dei problemi, ci sarà il Tribunale, ma non mi sembra di essere indagato per turbativa d'asta. |