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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Febbraio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 21
MOZIONE 2018-00103
(MOZIONE N. 7/2018) "MODIFICA ORGANIZZAZIONE STRUTTURA AMMINISTRATIVA PER ISTITUZIONE 'PROGETTO SPECIALE ENERGY MANAGEMENT E SISTEMA GESTIONE ENERGIA SECONDO ISO 50001' E AVVIO AZIONI" PRESENTATA IN DATA 12 GENNAIO 2018 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA. [Testo coordinato]
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente. Abbiamo, come Gruppo Consiliare del Partito Democratico, salutato
con iniziale entusiasmo la proposta del Consigliere Curatella Cataldo, che ci invitava a
proseguire con maggior sistematicità (l'ha ripetuto anche oggi) l'azione che
l'Amministrazione, non da oggi, lo ha riconosciuto lui stesso, avviò con la redazione del
TAPE, che, nella maggior parte dei casi, si chiama PAES, nel caso specifico della Città
di Torino, si chiama TAPE, che è un acronimo che sta per Turin Action Plan for
Energy. Che cos'era il TAPE? Era, sostanzialmente- partendo dall'inventario delle
emissioni - mettere a sistema le azioni che l'Amministrazione avrebbe dovuto compiere,
in un periodo dato, con un orizzonte temporale del 2020, per ridurre i consumi
energetici, per migliorare le prestazioni energetiche, e anche per ridurre le fonti
inquinanti. Il Consigliere Curatella Cataldo, e noi lo ringraziamo, ci ha invitato a dare
più sistematicità, nell'azione dell'Amministrazione, introducendo un concetto nuovo,
che è quello della certificazione. In particolare, il Consigliere Curatella Cataldo, ci
invita ad acquisire una certificazione, che è la 50001, che, come lui ha spiegato molto
bene, introduce, in tema di pianificazione, la definizione di un piano energetico che
deve essere strutturato anche in funzione di una tipologia di organizzazione. Ed io, per
questo lo ringrazio, perché, suggerisce all'Amministrazione di riorganizzarsi in
funzione di obiettivi, che sono coerenti con quelli che l'Amministrazione ha avuto fino
adesso. Lo standard ISO 50001, che il Consigliere Cataldo Curatella chiede che
l'Amministrazione faccia proprio, comporta la definizione di un piano per migliorare
l'efficienza energetica, e deve stabilire obiettivi e programmi d'azione, un po' come il
TAPE, ma un po' meglio, è vero, prendendo in considerazione le prescrizioni legali e le
informazioni relative ai consumi energetici. Abbiamo fatto, come Gruppo Consiliare del
Partito Democratico, un approfondimento, per capire se, in questo momento, in Italia, ci
sono altri comuni che hanno, si sono spinti fin lì. In effetti, ci sono degli altri comuni,
un po' più piccoli, devo dire, decisamente più piccoli, ma non è una questione di
dimensione, è una questione di praticità, di organizzazione interna. È certo un obiettivo
molto ambizioso, quello che ci suggerisce e suggerisce alla Città di Torino, il
Consigliere Cataldo Curatella, ed è per quello che avremmo, forti di questa ambizione
che, devo ammettere, contraddice un po' l'azione dell'ultimo anno e mezzo, perché
sarebbe bastato continuare il lavoro che si era avviato, proprio scritto, nero su bianco,
sul TAPE. Faccio un esempio su tutti: coerente a questo impianto sarebbe stato
l'esempio di proseguire la sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica della
città. Manca un terzo delle lampade, da sostituire, sono ancora vapori di sodio, una
parte; bastava continuare il lavoro Led, per fare esattamente quello che il Consigliere
Cataldo Curatella ci suggeriva. Così come sarebbe bastata più attenzione, ad esempio,
nell'accompagnare l'estensione della rete di teleriscaldamento; così come sarebbe
bastato, ad esempio, garantire che le pratiche energetiche edilizie si potessero
continuare a presentare all'attenzione di questa Città. Ma oggi, un operatore privato,
non può più presentare pratiche energetiche edilizie alla Città di Torino, beneficiando
dello sconto sugli oneri, che era una premialità riconosciuta dalla Città di Torino, per
garantire il soddisfacimento di questi importanti obiettivi che il Consigliere Cataldo
Curatella oggi ci suggerisce, in modo organico e, assolutamente, sistemico di adottare.
Quindi, noi avremmo con, diciamo, un gesto di fiducia nei confronti di
un'Amministrazione che, fino adesso, non aveva fatto nulla su questi temi, però, in
termini di prospettiva, avremmo voluto dare fiducia a questo afflato emotivo. Però,
però, c'è un punto di questa mozione che noi abbiamo segnalato nella Commissione
Consiliare, abbiamo chiesto al Consigliere Cataldo Curatella, primo firmatario di questa
mozione, di correggerlo: c'è un punto che non ci convince e glielo abbiamo detto.
Abbiamo detto: "Per favore, lo modifichi, se vuole il nostro voto, perché noi
condividiamo l'impianto generale, lo ha fatto il Comune di Charvensod, in Valle
D'Aosta, quindi, perché non può farlo il Comune di Torino, di buttarsi nella
certificazione ISO 50001?". Quindi, Consigliere, noi l'avremmo votato, però avevamo
chiesto di modificare il punto 3 dell'impegnativa. Il punto 3, lo dico per il verbale, cito
testualmente: "Chiede alla Città di Torino di modificare, tutte, le procedure di acquisto
di prodotti e servizi da fornitori interni ed esterni, in modo tale che, a partire da inizio
2020, tali acquisti potranno essere attuati, solo, da fornitori certificati da parte terza, ISO
50001", cioè, il Consigliere Cataldo Curatella chiede che, dal 2020 la Città di Torino
possa comprare beni e servizi solo da aziende certificate 50001. Perché abbiamo chiesto
al Consigliere Curatella di sopprimere questa indicazione, questo obbligo nei confronti
della Città di Torino e, di conseguenza, anche nei confronti delle aziende? Per un
semplice motivo, Consigliere, perché, come le ho già detto in Commissione, io speravo
che si ravvedesse; c'è un problema, che è di duplice natura: il primo, che però vorrei che
non fosse oggetto del dibattito, ma, in qualche modo insinua in noi, nelle nostre teste
ciniche e a volte maliziose, il dubbio che ci sia un interesse privato, e questo mi dispiace
di doverlo dire, perché io gliel'ho detto in Commissione Consiliare, sperando che lei
potesse convincerci, oggi, in qualche modo, con degli emendamenti, del contrario. Lei,
sostanzialmente, sta chiedendo che la Città di Torino si rivolga solo ed esclusivamente
ad aziende con la certificazione 50001. Allora, io vorrei sapere se in quest'Aula c'è
qualcuno che, di mestiere, fa il certificatore ISO 50001? Perché me lo chiedo, e lo
chiedo retoricamente, ma non voglia fare polemica. Perché è evidente che, se c'è
un'Amministrazione che ad oggi, in un anno e mezzo non ha fatto niente rispetto a
quello che avrebbe potuto fare, oggi, con un guizzo e uno slancio emotivo significativo
- che io voglio riconoscere con positività - introduce una certificazione per la Città di
Torino, ben venga, ben venga, però, non possiamo chiedere che la Città di Torino si
rivolga solo ed esclusivamente alle aziende che hanno la certificazione 50001. Perché io
capisco che, nel 2020, immaginiamo tutti quanti che tutte le aziende possano essere
certificate, però, le aziende, a seconda della dimensione, devono pagare un costo,
devono farsi carico di sostenere un costo che, a seconda della dimensione, varia dai
1.500, ai 3.000, ai 4.000, può arrivare anche a 5.000 euro; ma lei lo sa meglio di me, io
non sono del mestiere, quindi non posso dire con certezza quanto costa una
certificazione di un'azienda. Chiedere alla Città di Torino e alla Giunta di rivolgersi
solo ed esclusivamente ad aziende con certificazione ISO 50001, quando ancora la Città
di Torino, questa certificazione, non l'ha fatta propria, beh, guardi, Consigliere Cataldo
Curatella, insinua in me un malizioso sospetto. Allora, io le avevo chiesto, in
Commissione Consiliare, di presentare un emendamento; io le avevo chiesto di togliere
dalla mia testa questo malizioso sospetto. Sono sicuro che lei, adesso, ha il tempo per
farlo, possa modificare questa mozione. Per carità, è un atto di indirizzo, lei non è
nell'esecutivo, non c'è un conflitto di interessi, intendiamoci, anche se la definizione di
conflitto di interessi della Treccani è abbastanza chiara; però, c'è una normativa e lei
non è in una situazione di conflitto di interessi, non fa parte dell'esecutivo, non fa parte
del governo della città, però, abbia pazienza, non può introdurre, in un atto di indirizzo
come questo, l'obbligo della certificazione, lei, che è un certificatore 50001! C'è un
limite a tutto, io dico, c'è un limite a tutto! Avrebbe potuto, e io questo glielo riconosco,
avrebbe potuto far presentare questa mozione ad un suo collega; avrebbe potuto, in
modo ipocrita, come spesso si fa, e io le riconosco, invece, la schiettezza, l'onestà
intellettuale di essere diretto e unico, principale responsabile di questo atto di indirizzo,
però, la prego - è ancora in tempo - stralci da questi cinque punti l'unico che ingenera il
sospetto e che, in qualche modo, introduce anche una discriminazione. Guardate, perché
dire che la Città di Torino potrà comprare solo beni e servizi da chi è certificato, beh,
discrimina tutti coloro i quali e tutte le altre aziende che, nel frattempo, non avranno
potuto godere di una consulenza per ottenere la certificazione. Sul resto della mozione,
stralciato il punto 3, ovviamente, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico sarà
contento di votare a favore.

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