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SCHELLINO Sonia (Assessora) Per quanto riguarda il primo punto, il numero di persone che nella città hanno i requisiti per presentare domanda e la cifra che lo Stato metterà a disposizione. Il numero potenziale dei cittadini che potrebbero beneficiare della nuova misura REI è stato stimato, a livello nazionale, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, mentre manca una stima puntuale rispetto alle diverse realtà territoriali. Tenuto conto dei redditi posseduti e di altre prestazioni economiche di ammontare superiore al REI, esclusa l'indennità di accompagnamento, i nuclei beneficiari potenziali del REI, in sede di prima applicazione, sono stati stimati, a livello nazionale, in circa 500.000 di cui 420.000 con minori a carico. Le persone potenzialmente coperte dal REI sono complessivamente quasi 1,8 milioni, sempre a livello nazionale naturalmente, di cui 700.000 minori. Una quantificazione del potenziale numero dei nuclei familiari beneficiari della nuova misura nazionale in assenza dei dati puntuali forniti da INPS può essere ad oggi solo desunta in modo molto approssimativo e senza alcuna pretesa di esattezza attraverso alcune indicazioni ricavabili da altre misure di sostegno al reddito o mediante analisi effettuate sulla popolazione generale. La complessità della stima, oltre all'indisponibilità di dati aggiornati, è anche dovuta alla varietà dei criteri di accesso che affiancano i criteri economici. La stima deve considerare due periodi di applicazione del REI, il primo da dicembre 2017 a giugno 2018 che prevede una popolazione target di accesso ancora di tipo categoriale e quindi nuclei con almeno un figlio minorenne, nuclei con un figlio con disabilità, anche se maggiorenne, nuclei con una donna in stato di gravidanza, nuclei con una persona di 55 anni o più in condizione di disoccupazione a seguito di licenziamento, eccetera, ad un secondo periodo che si aggiungerà, parte dal 1° luglio al 31 dicembre 2018 e poi anche negli anni a seguire per quello che si conosce attualmente, l'evolversi della normativa, in questo secondo periodo che parte, appunto, dal 1° luglio, verranno meno, come previsto dalla Legge di Bilancio, i limiti di tipo categoriale ad oggi previsti, quindi, dovrebbe diventare sempre più una misura universale. Un'ipotesi molto generale di stima, può essere effettuata basandosi su dati relativi alle due principali misure nazionali di contrasto alla povertà attivate negli ultimi anni, ossia la nuova carta acquisti, il SIA Sostegno Inclusione Attiva. Seppur in modo molto approssimativo, e senza alcuna pretesa di scientificità, in assenza di dati ufficiali forniti da INPS o dal Ministero, si può tentare di stimare, rispetto alla realtà torinese, un range di nuclei potenzialmente eleggibili al REI, che oscilla tra gli 11.000, nella prima fase di applicazione del REI e 19/20.000 nuclei in fase di completa applicazione. Come già emerso nel corso dall'attuazione delle altre precedenti misure nazionali, occorre considerare il take-up, ossia il rapporto tra il numero potenziale dei beneficiari di una misura e quella che effettivamente presenta domanda alla misura stessa. Nella letteratura internazionale viene evidenziato che per le misure di reddito, parliamo dal 40, all'80% degli aventi diritto. Passo al secondo punto, velocemente, la quantificazione numerica del beneficiario del REI sul bilancio dl Comune di Torino. Fino a oggi, le misure promosse a livello nazionale hanno avuto caratteristiche di sperimentalità, o di provvisorietà, con criteri mutevoli e non definiti nel lungo termine, pensiamo, ad esempio, all'ultima sperimentazione, che è quella del SIA. La prevista stabilizzazione dei criteri del REI, dal luglio prossimo, promette, invece, di operare scelte locali in un'ottica di armonizzazione tra le misure nazionali e quelle cittadine. In tale direzione, la città si sta avvalendo, nell'ambito della convezione attivata mediante le risorse, di cui al PON Inclusione, SIA, dell'apporto del Dipartimento Cultura, Politica e Società, dell'Università di Torino, che sta procedendo a una analisi dei dati, al fine di stimare, con esattezza, le componenti oggetto di tale interpellanza e fornire dati specifici, utili per orientare le scelte politiche della città. Tali dati elaborati non sono ancora disponibili dagli uffici, in attesa si possono evidenziare alcuni scenari variabili, a seconda delle scelte che verranno operate a livello politico, che sono, appunto, un po' il tema a cui faceva riferimento la Consigliera Grippo, per quanto riguarda l'evoluzione del reddito, dell'integrazione al reddito. Il primo dato a disposizione e in generale, è il contenimento della spesa complessiva operata dalla Città nell'ambito dei propri interventi di assistenza economica a seguito di introduzione del SIA. Nel 2017, la spesa complessiva della Città, nell'ambito degli interventi di assistenza economica, è stata pari a euro 7.043.000, cifra sensibilmente inferiore alle spese effettuate nell'anno 2016, pari a 7.227.000. Se si considera che nel trend di spesa degli ultimi cinque anni, la Città ha incrementato, ogni anno, di circa 400.000 euro la propria spesa complessiva di assistenza economica, crescita non verificasti nel 2017, si può stimare, per il 2017, che vi sia stata una riduzione di spesa imputabile al SIA, di quasi 600.000 euro. Tale dato stimato dovrà essere soggetto a puntuale verifica, grazie alle elaborazioni che verranno fornite dal lavoro dell'Università, a cui facevo riferimento. L'impatto che la misura nazionale REI potrà avere sulla spesa della Città in ambito di assistenza economica, sarà legato alle scelte che verranno operate a livello locale, anche in relazione alle indicazioni previste dalla normativa nazionale, con particolare riferimento a quanto prescritto dal Decreto Legislativo 147 del '17, relativo ai trattamenti assistenziali erogati dai comuni. In particolare, saranno da operare alcune scelte, con riferimento ad alcune fasce di popolazione oggi beneficiarie di sostegno economico da parte della città, ma non eligibili a REI, oppure oggi beneficiari di integrazione al reddito, con le misure di assistenza economica, quale l'integrazione alla pensione, per esempio, non previste dalla misura nazionale., o, ancora, rispetto a tipologie di sostegno, come l'insieme dei contributi rivolti all'abitare, previsti nella regolamentazione cittadina, e non presenti nella misura nazionale. Confermo, quindi, che questi temi e il lavoro che faremo su questi argomenti, saranno, naturalmente, oggetto di incontri con la IV Commissione, perché è giusto e opportuno che venga condiviso il percorso che si vuole proporre alla città nel lavoro, appunto, di evoluzione di questa importante e consolidata norma, che è l'assistenza economica ai nostri cittadini. |