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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 5 Febbraio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2018-00190
"MENSA SCOLASTICA" PRESENTATA IN DATA 19 GENNAIO 2018 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. L'Amministrazione Comunale di Torino si sta prestando al nuovo bando della
ristorazione scolastica e tutti ci stiamo avvicinando alla conclusione dell'anno
scolastico, credo che l'Amministrazione Comunale non dovrebbe perdere l'opportunità
di sistemare sul piano teorico quanto avvenuto in questi ultimi anni e quindi che non
debba perdere l'occasione di conoscere le motivazioni e la consistenza dei
comportamenti che sono stati adottati da coloro che hanno deciso unilateralmente di
scindere il contratto con il loro tempo scuola e con il servizio erogato
dall'Amministrazione Comunale. Anche io in modo informale ho avuto modo di
verificare alcune situazioni, probabilmente abbiamo visto le stesse, probabilmente
avendo visto le stesse abbiamo le medesime ragioni di preoccupazione. La
preoccupazione prevalente è quella riferita al fatto che, il tempo della mensa che anche
la sentenza del Tribunale Ordinario definisce essere pienamente tempo scuola, sia
diventato, nel contesto attuale, un momento diverso dagli obiettivi preliminari del tempo
scuola, ovvero, anziché un momento di emancipazione nell'eguaglianza, un momento di
rappresentazione delle diseguaglianze e che queste disuguaglianze, evidentemente
indotte da ragioni diverse, tempi della famiglia o possibilità economiche della famiglia
si riproducano e si manifestino nel tipo di alimenti consumati. Io credo quindi che
questo, il problema di conoscere sia assolutamente un dovere dell'Amministrazione
Comunale e lo dico anche sulla base di una fondatezza formale, perché non è che le
sentenze possano essere applicate da qualcuno quando sono loro favorevoli e poi
disattese quando sono sfavorevoli, in modo particolare se la sentenza del Tribunale
sostiene che il permanere presso la scuola nell'orario della mensa costituisce un diritto
soggettivo perfetto e poi ancora dice: "che se la permanenza è diritto soggettivo
perfetto, quindi la refezione scolastica offerta dal Comune non può diventare
obbligatoria e deve comunque aver luogo il consumo del pasto negli stessi locali della
scuola, questo introduce anche il pasto domestico come una delle variabili organizzative
del tempo scuola". Quindi la legittimità, trasferendo il tema da un comportamento
privato ad un comportamento pubblico di poter conoscere quali siano le tipologie delle
scelte è evidentemente sostenuta dalla stessa sentenza. Perché dico che dobbiamo
conoscere queste tipologie? Per le ovvie ragioni di discriminazione a cui facevo cenno
prima, ma anche per capire proprio perché stiamo ricostruendo un bando per la
refezione scolastica, quali possono essere le preferenze che orientano i genitori a
preparare in proprio il pasto, piuttosto che affidarsi ad un menù, equilibrato
sicuramente, igienico sicuramente, appetibile, forse, predisposto dai nostri uffici
congiuntamente alle ASL e ai servizi nutrizionali. Non dico che ci siano molti casi in
Torino quali quello rilevato dal Comune di Firenze, per cui una mamma premurosa e
così solerte nel rispetto del servizio pubblico da riprodurre in proprio lo stesso menù
della mensa scolastica, ma curandone direttamente la confezione. Certamente però noi
sappiamo di avere di fronte situazioni in cui ci sono pasti predisposti secondo le
preferenze dei bambini e situazioni di pasti frettolosi, non ci sono giudizi morali su
questi comportamenti, ci mancherebbe, non siamo certo qui per questo, non abbiamo
questa titolarità, c'è sicuramente però una possibilità di moral suasion, cioè conoscere
quelle tipologie ci aiuta a capire se siamo di fronte ad un problema di natura economica,
ad un problema di gradimento del cibo, ad un problema di fiducia nei confronti delle
forme con cui il cibo è preparato e distribuito nei nostri servizi, quindi io auspico che
questa ricerca di conoscenza ispiri l'Amministrazione Comunale e quindi possano
esserci le forme più idonee a queste rilevazioni che ritengo saranno molto istruttive. Dal
punto di vista dell'esito dell'interpellanza, io faccio un atto di fiducia nei confronti
dell'Assessora, dato che dovrà passare in Commissione tutta l'operazione della
ristorazione scolastica, immagino anche la presentazione del bando della ristorazione
scolastica, forse non è dovuto amministrativamente, spero lo senta come dovere
politico, in quell'occasione riprendiamo sulla base di una sua informativa le eventuali
nuove idee che possano essere emerse per avviare questo tipo di monitoraggio.

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