Interventi |
SCHELLINO Sonia (Assessora) Cerco di essere sintetica perché tanto ci sarà un approfondimento in Commissione. Dico solo alcune cose su alcuni punti: il tema che credo sia quello più importante, tra quelli che avete toccato, è il tema della capienza dei posti a bassa soglia. Per anni ci siamo sentiti dire che Pellerina era troppo grande; ce lo siamo sentiti dire - anche agli Assessori prima di me - che era indecente, che era brutta, che le persone non dovevano andare lì, che si dovevano trovare soluzioni alternative. Allora, gradualmente - come ho già detto nell'intervento della settimana scorsa - abbiamo provato a superare Pellerina, ma rendendoci conto che è un luogo a bassa soglia, che consente alle persone..., che sia un luogo salvavita è assolutamente fondamentale. Quest'anno non lo abbiamo chiuso, ma lo abbiamo abbassato a 60 posti. Tutti i posti non sono stati persi, sono stati spostati, con l'iniziativa che conoscete dalla quale abbiamo ampiamente parlato, con un protocollo di collaborazione con ASL, Città della Salute, eccetera. Quindi i posti sono esattamente uguali, solo che invece di avere i 150 posti a Pellerina, i posti sottratti a Pellerina sono posti più dignitosi, posti che si prendono più in carico le persone, posti che invogliano ad entrarci. Il giorno in cui troveremo un luogo - io spero che accadrà - più confortevole, più protetto, meno marginale nella città, dove si possa però sempre garantire questa funzione salvavita, faremo lo spostamento di Pellerina, non prima. Ampliare di nuovo Pellerina vorrebbe dire, semplicemente, che tutto quello che è stato criticato: perché è brutta, perché è grande, perché non ci vogliono andare, sarebbe sconfessare una linea di programma che non riteniamo di fare. Faccio presente che negli anni passati, Pellerina, a volta era mezza vuota; quest'anno essendo più piccola (abbiamo controllato i dati l'anno scorso, li ho monitorati sistematicamente) c'erano delle giornate in cui c'erano 80 posti liberi a Pellerina, molte di queste giornate. Quest'anno ci sono sempre in media una decina di posti. È chiaro che dovremmo avere più posti con le caratteristiche di Pellerina dal punto di vista dell'accessibilità: quindi il libero accesso, la possibilità di avere anche un minimo di vuoto, perché se arrivano dei gruppi, improvvisamente, li possiamo sistemare, eccetera. Teniamo presente che esiste anche la Protezione Civile e che tutti gli anni, sul Piano inverno, viene stanziata una somma per far fronte alla messa a punto, in brevissimo tempo - con l'aiuto della Protezione Civile - di luoghi: un anno è stato fatto all'interno di Porta Nuova; in altre occasioni è stato fatto in altri posti, in luoghi dove far andare le persone che - eventualmente in momenti di particolare freddo - si dovessero collocare. Non la faccio lunga, l'approfondiamo in un'altra sede. Faccio, invece, un altro punto sul tema del vocabolario utilizzato: la parola spazzini. Io non ero presente all'intervista del Comandante, quindi non mi metto né ad accusare, né a difendere persone, quando non ho sentito direttamente. Vi è solo però un dubbio, all'intervista mia, quella che è uscita molto male, dove sembro una deficiente, sprovveduta, che non sa che cosa fanno gli altri; erano presenti quattro persone che quando hanno letto l'intervista mi hanno detto: "Ma eri tu questa?". Allora, al di là del rapporto mio col giornalista, al quale ho fatto presente che ha fatto una restituzione non esattamente, diciamo, coerente a quello che era stato detto - non voglio qui fare polemica nei confronti di un giornalista, che tra l'altro stimo anche - però sono cose che succedono. Vi invito, vi esorto, quando leggete i giornali a tener presente che i titoli a volte vengono fatti (audio disturbato) per attirare l'attenzione, per vendere; ci sono mille ragioni per cui si fanno dei titoli, ad effetto, utilizzando anche dei termini così, insomma, che catturano l'attenzione. Quindi, mentre nel mio caso, a volte vi dico che non mi rileggo in quello che..., magari perché non sono capace a spiegarmi, per carità, io poi le colpe me le prendo sempre tranquillamente, prima di dire quella persona ha detto quella cosa bisogna averla sentita con le proprie orecchie. Al tema se vi sia o meno pericolo all'interno dei dormitori, beh, francamente che ci sia tutto questo pericolo li monitoriamo con attenzione; quali tipi di pericolo ci possono essere? Questo soprattutto a Pellerina che essendo a bassa soglia le persone dormono, all'interno di Pellerina, in container di due posti. Può esserci qualche piccolo furto, ma questo può avvenire anche in altri dormitori, può accadere che tra di loro, a volte c'è stato qualche furto, questo è successo. Vengono monitorati questi spazi, vengono tenuti in ordine, vengono tenuti puliti e viene anche fatto un minimo di attenzione in ragione per cui nella maggior parte dei posti si chiedono i documenti alle persone per sapere chi è entrato, chi ha passato la notte lì. Un reale pericolo, insomma il Bronx non c'è, ecco! All'interno dei dormitori, ci sono i classici piccoli pericoli che ci sono in qualsiasi luogo in condivisione. Anche quando si dorme in un rifugio di montagna, tendenzialmente, uno si tiene addosso i valori perché non sa con chi dorme, fatte le debite proporzioni, naturalmente. Il ruolo dei servizi è quello di accompagnare le persone. (Audio disturbato) sono attente a stare, in particolare, vicino alle persone - che correttamente la Consigliera Tisi ha definito gli irriducibili -, quelli che puoi aiutare soltanto in strada, quelli ai quali puoi chiedere di spostare un attimo le loro cose per pulire, ma che poi resteranno lì, ma perché sono persone che in nessuno modo si possono portare via. Queste persone che sono conosciute dai Servizi, sono aiutate dai Servizi, sono monitorate anche dal punto di vista della salute: quando c'è qualcuno che sta male o che ha l'influenza c'è qualcuno che si preoccupa di portargli la tachipirina, per esempio. Quello che è importante è che contano le persone. Stiamo facendo un sacco di discussioni sulla parola sbagliata: come è uscita l'immagine dell'Assessore piuttosto che del Comandante. Quello che ci interessa è di poter aiutare delle persone fragili, ci interessa di poter fare dei programmi che limitino il numero di persone che vivono in strada. I nostri cittadini, tendenzialmente, non dovrebbero vivere in strada, quando accade - e sono gli irriducibili - cerchiamo di seguirli lì. In tutti gli altri casi proviamo con tutte le nostre forze, con tutti i nostri mezzi della società civile, del volontariato, della Caritas, a stare vicino alle persone e a provare a riportarle ad una vita normale, dignitosa, con una casa o degli spazi condivisi; se sono abbastanza anziani piuttosto in una casa di riposo. Se non ci sono alternative, a volte non vogliono, a volte non accettano - in vita mia ne ho conosciute di persone che non si sono assolutamente adeguate perché non vogliono - ma non credo siano moltissimi quelli che assolutamente non vogliono. Ci sono tante persone che sono (audio disturbato) ....la vita non è stata generosa con loro; il nostro obiettivo deve essere quello di aiutare le persone, non farci polemica l'un l'altro. Io accetto tutte le critiche, anche la polemica, mi va bene tutto, preoccupiamoci però soprattutto di stare vicino alle persone che hanno più bisogno perché se stanno in strada, se sono alcolizzati, tossicodipendenti o cose di questo genere ci sarà una ragione e quindi sono i loro problemi che dobbiamo cercare di provare a risolvere e non... La pulizia delle strade è ovvio che ci deve essere. Il proprietario del negozio deve poter spazzare davanti al negozio. Bilanciamo le due cose, ma l'importante è che siamo focalizzati sui bisogni delle persone e cerchiamo di aiutarli, il resto viene da sé e poi approfondiremo in Consiglio. |