Interventi |
SACCO Alberto Okay. Buongiorno a tutti. Ringrazio il Consigliere Magliano per aver presentato un'interpellanza su un argomento che è stato più volte affrontato dai miei uffici, come ben sa, in questi mesi. Leggerei prima la risposta che hanno dato i tecnici, cioè che ha dato la dottoressa Vitrotti che è la dirigente del Servizio: "con riferimento all'interpellanza in oggetto con la quale viene sollevato il tema relativo al futuro delle rivendite di quotidiani e periodici, ed in particolare delle rivendite collocate all'interno dei chioschi posizionati sul suolo pubblico, si riferisce che la questione relativa alla redditività di tale comparto commerciale è oggetto di particolare attenzione, ormai da diverso tempo, sia da parte dell'associazione di categoria che da parte dell'Amministrazione. Attenzione resasi necessaria a causa della significativa diversificazione delle scelte operate dalla clientela in funzione dell'evoluzione tecnologica che ha reso l'informazione di immediato accesso dirottandola dall'acquisto del prodotto editoriale cartaceo. Al fine di ampliare l'offerta di prodotti ammessi alla vendita sono state operate, in accordo con l'associazione di categoria, alcune modifiche al Regolamento municipale, n. 333 "Regolamento per la disciplina delle attività di vendita di quotidiani e periodici" al fine di consentire la vendita di prodotti integrativi al prodotto editoriale. Tali modifiche hanno interessato, in maniera parziale, i locali commerciali posti sul suolo privato in quanto per tali locali l'imprenditore ha la possibilità di far coesistere l'attività di rivendita di quotidiani con ulteriori attività commerciali, anche con l'istituto del coworking. Le citate modifiche hanno coinvolto, in misura maggiore, i chioschi collocati su area pubblica che, a causa del regime giuridico riconducibile a quello del posteggio fuori area mercatale, sono assoggettati alla disciplina normativa della vendita su area pubblica. A tali strutture è stata offerta la possibilità di vendere prodotti alimentari preincartati, in assenza del requisito professionale, e la vendita di alcuni prodotti integrativi rispetto al prodotto editoriale. Inoltre, richiamando la deliberazione citata nell'interpellanza, meccanografico 20146312/016, è stata offerta la possibilità, destinata agli imprenditori in possesso di titolo abilitante al commercio e al dettaglio non revocato, in aggiunta al titolo per la vendita di quotidiani e periodici, di poter richiedere l'autorizzazione per la vendita di prodotti extra alimentari. Tale possibilità è vincolata al possesso di un legittimo titolo edilizio in precario e dall'effettivo esercizio di vendita per almeno un anno dall'ultimo quinquennio. La validità temporale di tale autorizzazione era stata fissata, come giustamente ricorda il Consigliere, al 4 luglio 2017, data nella quale sarebbero entrate in vigore le regole europee previste dalla cosiddetta Direttiva Bolkestein. Successivamente tale data è stata, a vario titolo, prorogata sino al 2020. Si segnala, infine che, considerate le richieste dell'associazione di categoria e il mutato quadro normativo relativo alla vendita di quotidiani e periodici, è in fase di modifica l'attuale Regolamento municipale n. 333 che disciplina l'esercizio dell'attività in argomento". Quindi, questa è la risposta tecnica degli uffici che spiega tutto quello che stiamo facendo, quindi andando a guardare i singoli punti direi che al punto 1 dell'interpellanza abbiamo già risposto. Sul punto 2: "quali siano le motivazioni per cui gli edicolanti che più volte hanno chiesto informazioni " qui, io ho incontrato questi edicolanti, suppongo che siano quelli che mi aveva anche segnalato il Consigliere Magliano che avevano dei problemi pratici legati al settore. Gli edicolanti hanno poi chiesto di partecipare agli incontri con le associazioni di categoria - obiettivamente non abbiamo più fatto incontri con l'associazione di categoria dopo quello lì del 10 novembre dove bene o male si erano decisi tutti quanti gli interventi -, adesso difatti c'è scritto: "se e quali siano stati gli sviluppi dopo l'incontro del 10 novembre"; stiamo elaborando le modifiche al Regolamento che verranno appunto presentate. Il punto 4: "se e come l'Amministrazione, pur non potendo interferire nella libera concorrenza, consideri l'opportunità che i chioschi non in esercizio possano essere sostituiti da attività che potrebbe nuocere al commercio e all'immagine della Città e quali strumenti intende l'Amministrazione adottare per tutelare la categoria". Direi che questi due punti vanno insieme, certamente è un problema molto importante anche perché sappiamo che spesso anche solo il costo di smontaggio dei chioschi abbandonati in alcune zone è un costo importante che è a carico del vecchio edicolante. Quindi, dobbiamo assolutamente trovare un modo per rendere più attrattivi questi chioschi e in qualche modo essere nuovamente riutilizzati. Certo, anche qua le zone da prendere in considerazione, bisogna analizzare da zona a zona dov'è situato il chiosco. Una delle idee, come ho già detto più volte, è quella di aumentare, sempre partendo dal presupposto che si può fare fino ad un certo punto, aumentare la possibilità per gli edicolanti di vendere prodotti che non siano giornali e riviste. Questa, a grandi linee, è una delle modifiche principali che vorremmo introdurre nel Regolamento e per cui le associazioni di categoria hanno dimostrato favore. Fosse stato per me, dico onestamente, avrei ampliato il più possibile la possibilità di vendere ulteriori prodotti, quindi per utilizzare questi chioschi; alcuni sono in posizioni assolutamente strategiche e utili anche commercialmente per potergli dare la possibilità di vendere altri prodotti e diventare, non so, dei punti di informazione o vendite di oggetti turistici, insomma vederli anche da un punto di vista diverso da come sono visti oggi. SACCO Alberto (Assessore) Allora, dunque, a me dispiace, sicuramente, sentire queste cose perché una critica più che a me - me la prendo tutta la responsabilità -, ma i miei uffici che lavorano con grande passione...; sapevamo benissimo di tutte queste mail, abbiamo tentato di spiegare, l'abbiamo spiegato, sapendo che è un problema serio questo delle edicole. La mia assistente, che mi ha sempre informato, personalmente delle mail, però è importante ripercorrere. Immediatamente a richiesta dei singoli cittadini c'è stato l'incontro. Dopo poco c'è stato un primo incontro con le associazioni, c'è stata una prima proposta di elaborazione e c'è stato un ulteriore incontro. Poi questi cittadini, perché giustamente è la loro vita, sono in difficoltà, hanno dei problemi, e siamo consapevoli perché, ahimè, il settore delle edicole - come è stato ben fatto presente nei vari incontri - è un settore che sta soffrendo molto, ci chiedono di partecipare a questi incontri. Onestamente, qua ci sono due strade, io cerco di incontrare il più possibile le persone, però ci sono delle associazioni che sono deputate e sono state, come dire, sono state deputate a prendere parte a questi incontri. Quindi, non è che da parte dei miei uffici o mia non c'è stata la volontà di rispondere o c'è stata non cura nel seguire la vicenda, assolutamente, tant'è che il motivo per cui non è ancora uscito un Regolamento è che, consapevoli dei problemi, come ho detto prima da parte mia il mandato che ho dato è: cercate il più possibile di ampliare la possibilità per queste edicole,per chi ha un'edicola di vendere altro per tutta una serie di situazioni. La risposta degli uffici è stata: "cercheremo, ma sicuramente quello che si può fare è 51 e 49", quindi una prevalenza all'attività di vendita di beni di un determinato tipo, che però secondo me - e giustamente lei scuote la testa - non è sufficiente, questo passaggio in più; sto cercando di trovare con gli uffici una soluzione, che peraltro è una soluzione..., non è che il problema... Adesso mi pare che si possa vendere o il 20 o il 30%; però non è un problema delle edicole, della legislatura da giugno 2016. È un problema, molto risalente nel tempo, che si cerca di risolvere adesso. Questo è il dato di fatto, poi chiedo scusa se in pochi mesi non sono ancora riuscito a risolvere questo problema. |