Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Ma al di là del fatto che è la prima volta in cui io mi sono permesso di provare ad avvicinare dei cittadini che avevano un problema, un problema che gli stava costando una serie di risorse non banali; all'Assessore, facevo questa riunione in Assessorato e gli uffici, edotti del problema - ignoravo che in quel momento c'era ancora una finestra aperta, per cui quelle persone potevano chiedere la modifica di destinazione d'uso, ma questo ormai - sto iniziando ad apprezzare non solo la qualità della Giunta, anche la qualità degli staff di chi lavora con gli Assessori, perché in quel momento si poteva dire a quelle persone: "guardate che la delibera è ancora aperta, potete fare la modifica della destinazione d'uso del vostro chiosco", sapendo, Assessore, che quel chiosco, come giustamente le ha fatto leggere in Aula la sua dirigente, perde denaro perché ormai nessuno va più nelle edicole per comprare quotidiani. Buona parte di quella tipologia di vendita viene fatta in altri modi, in altre modalità, si era concesso negli altri di poter vendere prima bibite, poi materiale alimentare incartato, cioè si era detto a chi aveva le edicole: "guardate, provate ad arrivare alla fine del mese vendendo altre tipologie di prodotti". La cosa che a me preoccupa e spaventa, Presidente, è che questa famiglia che è titolare di quest'edicola, tra l'altro che è anche in centro, un'edicola che ha anche un valore da questo punto di vista, non è un'edicola di periferia, ha scritto più e più volte a lei, Assessore, e non ha mai trovato risposta, non ha mai trovato... Assessore, o parla con me o parla con la dirigente, faccia lei. Tanto siamo abituati, però la mia preoccupazione è che questi cittadini ai quali è stato detto: "ma guardate, parliamo con le Associazioni di categoria"; le Associazioni di categoria, una di queste si è resa assolutamente disponibile a dire:" troviamo la modalità con la quale si possa cambiare una destinazione d'uso di queste edicole". Io vorrei, Presidente, visto che in questo momento, pare, perché io poi rispetto a quello che viene detto da questo Assessorato non so se poi corrisponde al vero, se è un faremo, se è un farò, se è una cambiale in bianco, non lo so, pare che si stia cambiando questo Regolamento, ma Assessore, questo Regolamento lo state cambiando, si andrà nella disponibilità di questi soggetti di poter vendere, perché il problema è che loro hanno questa struttura della quale pagano COSAP e IMU, cose di cui mi sono interessato nella scorsa Consiliatura, avevamo ridotto un po' i coefficienti, perché era un po' assurdo che pagassero entrambi i tributi. Vorrei capire da lei se questo Regolamento permetterà a queste persone di poter vendere questa struttura ad altri per farci altro dentro o saranno condannati a fare edicola sempre e comunque? Perché è già stato permesso ad altri: ce n'è una nella piazza davanti a Porta Nuova che invece ha completamente cambiato destinazione d'uso, vende altre cose, però vende altri prodotti. Prodotti che sono di turismo rispetto alla città, prodotti che sono di altro genere. Però visto che noi abbiamo delle famiglie, che di fatto vivono come un cappio il fatto di essere legati a quella struttura per la quale pagano IMU, pagano COSAP, e vorrebbe poterla vendere magari ad un imprenditore che dice: "ma io ci faccio altro, vendo prodotti tutti griffati Torino", ma gli era stato concesso ad alcuni, ma poi quella delibera ha perso efficacia. Lei non mi ha risposto sulla possibilità che questo Regolamento entri in vigore presto, perché io una delle cose che ho notato in questi soggetti è che non avranno tanto tempo ancora, al di là del fatto che voglio dire ci rimane male un cittadino che va da un Assessore e lo staff dell'Assessore non gli dice: "guardate che si può fare, questa delibera scade entro tre mesi, usate questa procedura", ma quando ci sarà questo Regolamento? Pensa di portarlo in Commissione in che tempi? Chi lo sta scrivendo? Quali sono le indicazioni? Perché quello che lei ha detto oggi a verbale è che saranno comunque costretti a fare edicola più tante altre cose. La mia richiesta era un'altra, cioè se questi chioschi potrebbero diventare invece luoghi dove vendere altre tipologie merceologiche perché allora, forse, qualche imprenditore si potrebbe prendere il rischio di investire, soprattutto in quelle del centro, ad esempio, che potrebbero essere utili come punto informativo, come vendita di gadget della città, io questo non l'ho compreso dalla sua risposta. Visto che siamo alla nona mail, ho dovuto fare l'interpellanza; mi piacerebbe capire nella risposta, se no andiamo in Commissione, tanto ormai abbiamo preso l'abitudine, per capire cosa intendete fare. Se non lo dite ai cittadini come è andata la riunione con il Sindacato, in che direzione andate, se almeno ce lo dite in Commissione Poi, se la fa sorridere io capisco, non sta ridendo questa famiglia che tutti i mesi butta fuori migliaia di euro e dopo un po' il patrimonio di questa famiglia finisce e avremo messo altra gente sulla strada senza aver dato una risposta. Per cui io, Presidente, chiedo che si vada in Commissione quanto prima, perché sono terrorizzato da come è stata gestita la vicenda, dal primo incontro di luglio scorso ad oggi; se vuole metto anche agli atti le non risposte dell'Assessorato. Chiaro che uno può dire a questi proprietari di edicola: "guardate, non possiamo invitarvi tutti, parliamo con le Associazione di categoria", ma neanche questo gli è stato detto, neanche questo. |