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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Gennaio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2017-06501
"QUALE FUTURO HA IN MENTE L'ASSESSORE AL COMMERCIO PER I CHIOSCHI EDICOLE?" PRESENTATA IN DATA 19 DICEMBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
6501 Consigliere Magliano:

"Quale futuro ha in mente l'Assessore al Commercio per i chioschi edicole?"

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Prego, Assessore Sacco.

SACCO Alberto
Okay. Buongiorno a tutti. Ringrazio il Consigliere Magliano per aver presentato
un'interpellanza su un argomento che è stato più volte affrontato dai miei uffici, come
ben sa, in questi mesi. Leggerei prima la risposta che hanno dato i tecnici, cioè che ha
dato la dottoressa Vitrotti che è la dirigente del Servizio: "con riferimento
all'interpellanza in oggetto con la quale viene sollevato il tema relativo al futuro delle
rivendite di quotidiani e periodici, ed in particolare delle rivendite collocate all'interno
dei chioschi posizionati sul suolo pubblico, si riferisce che la questione relativa alla
redditività di tale comparto commerciale è oggetto di particolare attenzione, ormai da
diverso tempo, sia da parte dell'associazione di categoria che da parte
dell'Amministrazione. Attenzione resasi necessaria a causa della significativa
diversificazione delle scelte operate dalla clientela in funzione dell'evoluzione
tecnologica che ha reso l'informazione di immediato accesso dirottandola dall'acquisto
del prodotto editoriale cartaceo. Al fine di ampliare l'offerta di prodotti ammessi alla
vendita sono state operate, in accordo con l'associazione di categoria, alcune modifiche
al Regolamento municipale, n. 333 "Regolamento per la disciplina delle attività di
vendita di quotidiani e periodici" al fine di consentire la vendita di prodotti integrativi al
prodotto editoriale. Tali modifiche hanno interessato, in maniera parziale, i locali
commerciali posti sul suolo privato in quanto per tali locali l'imprenditore ha la
possibilità di far coesistere l'attività di rivendita di quotidiani con ulteriori attività
commerciali, anche con l'istituto del coworking. Le citate modifiche hanno coinvolto,
in misura maggiore, i chioschi collocati su area pubblica che, a causa del regime
giuridico riconducibile a quello del posteggio fuori area mercatale, sono assoggettati
alla disciplina normativa della vendita su area pubblica. A tali strutture è stata offerta la
possibilità di vendere prodotti alimentari preincartati, in assenza del requisito
professionale, e la vendita di alcuni prodotti integrativi rispetto al prodotto editoriale.
Inoltre, richiamando la deliberazione citata nell'interpellanza, meccanografico
20146312/016, è stata offerta la possibilità, destinata agli imprenditori in possesso di
titolo abilitante al commercio e al dettaglio non revocato, in aggiunta al titolo per la
vendita di quotidiani e periodici, di poter richiedere l'autorizzazione per la vendita di
prodotti extra alimentari. Tale possibilità è vincolata al possesso di un legittimo titolo
edilizio in precario e dall'effettivo esercizio di vendita per almeno un anno dall'ultimo
quinquennio. La validità temporale di tale autorizzazione era stata fissata, come
giustamente ricorda il Consigliere, al 4 luglio 2017, data nella quale sarebbero entrate in
vigore le regole europee previste dalla cosiddetta Direttiva Bolkestein. Successivamente
tale data è stata, a vario titolo, prorogata sino al 2020. Si segnala, infine che, considerate
le richieste dell'associazione di categoria e il mutato quadro normativo relativo alla
vendita di quotidiani e periodici, è in fase di modifica l'attuale Regolamento municipale
n. 333 che disciplina l'esercizio dell'attività in argomento". Quindi, questa è la risposta
tecnica degli uffici che spiega tutto quello che stiamo facendo, quindi andando a
guardare i singoli punti direi che al punto 1 dell'interpellanza abbiamo già risposto. Sul
punto 2: "quali siano le motivazioni per cui gli edicolanti che più volte hanno chiesto
informazioni " qui, io ho incontrato questi edicolanti, suppongo che siano quelli che mi
aveva anche segnalato il Consigliere Magliano che avevano dei problemi pratici legati
al settore. Gli edicolanti hanno poi chiesto di partecipare agli incontri con le
associazioni di categoria - obiettivamente non abbiamo più fatto incontri con
l'associazione di categoria dopo quello lì del 10 novembre dove bene o male si erano
decisi tutti quanti gli interventi -, adesso difatti c'è scritto: "se e quali siano stati gli
sviluppi dopo l'incontro del 10 novembre"; stiamo elaborando le modifiche al
Regolamento che verranno appunto presentate. Il punto 4: "se e come
l'Amministrazione, pur non potendo interferire nella libera concorrenza, consideri
l'opportunità che i chioschi non in esercizio possano essere sostituiti da attività che
potrebbe nuocere al commercio e all'immagine della Città e quali strumenti intende
l'Amministrazione adottare per tutelare la categoria". Direi che questi due punti vanno
insieme, certamente è un problema molto importante anche perché sappiamo che spesso
anche solo il costo di smontaggio dei chioschi abbandonati in alcune zone è un costo
importante che è a carico del vecchio edicolante. Quindi, dobbiamo assolutamente
trovare un modo per rendere più attrattivi questi chioschi e in qualche modo essere
nuovamente riutilizzati. Certo, anche qua le zone da prendere in considerazione, bisogna
analizzare da zona a zona dov'è situato il chiosco. Una delle idee, come ho già detto più
volte, è quella di aumentare, sempre partendo dal presupposto che si può fare fino ad un
certo punto, aumentare la possibilità per gli edicolanti di vendere prodotti che non siano
giornali e riviste. Questa, a grandi linee, è una delle modifiche principali che vorremmo
introdurre nel Regolamento e per cui le associazioni di categoria hanno dimostrato
favore. Fosse stato per me, dico onestamente, avrei ampliato il più possibile la
possibilità di vendere ulteriori prodotti, quindi per utilizzare questi chioschi; alcuni sono
in posizioni assolutamente strategiche e utili anche commercialmente per potergli dare
la possibilità di vendere altri prodotti e diventare, non so, dei punti di informazione o
vendite di oggetti turistici, insomma vederli anche da un punto di vista diverso da come
sono visti oggi.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Assessore Sacco. Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Ma al di là del fatto che è la prima volta in cui io mi sono
permesso di provare ad avvicinare dei cittadini che avevano un problema, un problema
che gli stava costando una serie di risorse non banali; all'Assessore, facevo questa
riunione in Assessorato e gli uffici, edotti del problema - ignoravo che in quel momento
c'era ancora una finestra aperta, per cui quelle persone potevano chiedere la modifica di
destinazione d'uso, ma questo ormai - sto iniziando ad apprezzare non solo la qualità
della Giunta, anche la qualità degli staff di chi lavora con gli Assessori, perché in quel
momento si poteva dire a quelle persone: "guardate che la delibera è ancora aperta,
potete fare la modifica della destinazione d'uso del vostro chiosco", sapendo, Assessore,
che quel chiosco, come giustamente le ha fatto leggere in Aula la sua dirigente, perde
denaro perché ormai nessuno va più nelle edicole per comprare quotidiani. Buona parte
di quella tipologia di vendita viene fatta in altri modi, in altre modalità, si era concesso
negli altri di poter vendere prima bibite, poi materiale alimentare incartato, cioè si era
detto a chi aveva le edicole: "guardate, provate ad arrivare alla fine del mese vendendo
altre tipologie di prodotti". La cosa che a me preoccupa e spaventa, Presidente, è che
questa famiglia che è titolare di quest'edicola, tra l'altro che è anche in centro,
un'edicola che ha anche un valore da questo punto di vista, non è un'edicola di
periferia, ha scritto più e più volte a lei, Assessore, e non ha mai trovato risposta, non ha
mai trovato... Assessore, o parla con me o parla con la dirigente, faccia lei. Tanto siamo
abituati, però la mia preoccupazione è che questi cittadini ai quali è stato detto: "ma
guardate, parliamo con le Associazioni di categoria"; le Associazioni di categoria, una
di queste si è resa assolutamente disponibile a dire:" troviamo la modalità con la quale
si possa cambiare una destinazione d'uso di queste edicole". Io vorrei, Presidente, visto
che in questo momento, pare, perché io poi rispetto a quello che viene detto da questo
Assessorato non so se poi corrisponde al vero, se è un faremo, se è un farò, se è una
cambiale in bianco, non lo so, pare che si stia cambiando questo Regolamento, ma
Assessore, questo Regolamento lo state cambiando, si andrà nella disponibilità di questi
soggetti di poter vendere, perché il problema è che loro hanno questa struttura della
quale pagano COSAP e IMU, cose di cui mi sono interessato nella scorsa Consiliatura,
avevamo ridotto un po' i coefficienti, perché era un po' assurdo che pagassero entrambi i
tributi. Vorrei capire da lei se questo Regolamento permetterà a queste persone di poter
vendere questa struttura ad altri per farci altro dentro o saranno condannati a fare
edicola sempre e comunque? Perché è già stato permesso ad altri: ce n'è una nella
piazza davanti a Porta Nuova che invece ha completamente cambiato destinazione
d'uso, vende altre cose, però vende altri prodotti. Prodotti che sono di turismo rispetto
alla città, prodotti che sono di altro genere. Però visto che noi abbiamo delle famiglie,
che di fatto vivono come un cappio il fatto di essere legati a quella struttura per la quale
pagano IMU, pagano COSAP, e vorrebbe poterla vendere magari ad un imprenditore
che dice: "ma io ci faccio altro, vendo prodotti tutti griffati Torino", ma gli era stato
concesso ad alcuni, ma poi quella delibera ha perso efficacia. Lei non mi ha risposto
sulla possibilità che questo Regolamento entri in vigore presto, perché io una delle cose
che ho notato in questi soggetti è che non avranno tanto tempo ancora, al di là del fatto
che voglio dire ci rimane male un cittadino che va da un Assessore e lo staff
dell'Assessore non gli dice: "guardate che si può fare, questa delibera scade entro tre
mesi, usate questa procedura", ma quando ci sarà questo Regolamento? Pensa di
portarlo in Commissione in che tempi? Chi lo sta scrivendo? Quali sono le indicazioni?
Perché quello che lei ha detto oggi a verbale è che saranno comunque costretti a fare
edicola più tante altre cose. La mia richiesta era un'altra, cioè se questi chioschi
potrebbero diventare invece luoghi dove vendere altre tipologie merceologiche perché
allora, forse, qualche imprenditore si potrebbe prendere il rischio di investire,
soprattutto in quelle del centro, ad esempio, che potrebbero essere utili come punto
informativo, come vendita di gadget della città, io questo non l'ho compreso dalla sua
risposta. Visto che siamo alla nona mail, ho dovuto fare l'interpellanza; mi piacerebbe
capire nella risposta, se no andiamo in Commissione, tanto ormai abbiamo preso
l'abitudine, per capire cosa intendete fare. Se non lo dite ai cittadini come è andata la
riunione con il Sindacato, in che direzione andate, se almeno ce lo dite in Commissione
Poi, se la fa sorridere io capisco, non sta ridendo questa famiglia che tutti i mesi butta
fuori migliaia di euro e dopo un po' il patrimonio di questa famiglia finisce e avremo
messo altra gente sulla strada senza aver dato una risposta. Per cui io, Presidente, chiedo
che si vada in Commissione quanto prima, perché sono terrorizzato da come è stata
gestita la vicenda, dal primo incontro di luglio scorso ad oggi; se vuole metto anche agli
atti le non risposte dell'Assessorato. Chiaro che uno può dire a questi proprietari di
edicola: "guardate, non possiamo invitarvi tutti, parliamo con le Associazione di
categoria", ma neanche questo gli è stato detto, neanche questo.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Sì, prima di assegnare alla Commissione Consiliare competente, se lei è d'accordo,
Consigliere, è la III Commissione Consiliare, attività produttive; lascio la parola per
un'integrazione dell'Assessore Sacco.

SACCO Alberto (Assessore)
Allora, dunque, a me dispiace, sicuramente, sentire queste cose perché una critica più
che a me - me la prendo tutta la responsabilità -, ma i miei uffici che lavorano con
grande passione...; sapevamo benissimo di tutte queste mail, abbiamo tentato di
spiegare, l'abbiamo spiegato, sapendo che è un problema serio questo delle edicole. La
mia assistente, che mi ha sempre informato, personalmente delle mail, però è importante
ripercorrere. Immediatamente a richiesta dei singoli cittadini c'è stato l'incontro. Dopo
poco c'è stato un primo incontro con le associazioni, c'è stata una prima proposta di
elaborazione e c'è stato un ulteriore incontro. Poi questi cittadini, perché giustamente è
la loro vita, sono in difficoltà, hanno dei problemi, e siamo consapevoli perché, ahimè,
il settore delle edicole - come è stato ben fatto presente nei vari incontri - è un settore
che sta soffrendo molto, ci chiedono di partecipare a questi incontri. Onestamente, qua
ci sono due strade, io cerco di incontrare il più possibile le persone, però ci sono delle
associazioni che sono deputate e sono state, come dire, sono state deputate a prendere
parte a questi incontri. Quindi, non è che da parte dei miei uffici o mia non c'è stata la
volontà di rispondere o c'è stata non cura nel seguire la vicenda, assolutamente, tant'è
che il motivo per cui non è ancora uscito un Regolamento è che, consapevoli dei
problemi, come ho detto prima da parte mia il mandato che ho dato è: cercate il più
possibile di ampliare la possibilità per queste edicole,per chi ha un'edicola di vendere
altro per tutta una serie di situazioni. La risposta degli uffici è stata: "cercheremo, ma
sicuramente quello che si può fare è 51 e 49", quindi una prevalenza all'attività di
vendita di beni di un determinato tipo, che però secondo me - e giustamente lei scuote la
testa - non è sufficiente, questo passaggio in più; sto cercando di trovare con gli uffici
una soluzione, che peraltro è una soluzione..., non è che il problema... Adesso mi pare
che si possa vendere o il 20 o il 30%; però non è un problema delle edicole, della
legislatura da giugno 2016. È un problema, molto risalente nel tempo, che si cerca di
risolvere adesso. Questo è il dato di fatto, poi chiedo scusa se in pochi mesi non sono
ancora riuscito a risolvere questo problema.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Bene, andiamo avanti.
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