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LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) 6501 Consigliere Magliano: "Quale futuro ha in mente l'Assessore al Commercio per i chioschi edicole?" LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Prego, Assessore Sacco. SACCO Alberto Okay. Buongiorno a tutti. Ringrazio il Consigliere Magliano per aver presentato un'interpellanza su un argomento che è stato più volte affrontato dai miei uffici, come ben sa, in questi mesi. Leggerei prima la risposta che hanno dato i tecnici, cioè che ha dato la dottoressa Vitrotti che è la dirigente del Servizio: "con riferimento all'interpellanza in oggetto con la quale viene sollevato il tema relativo al futuro delle rivendite di quotidiani e periodici, ed in particolare delle rivendite collocate all'interno dei chioschi posizionati sul suolo pubblico, si riferisce che la questione relativa alla redditività di tale comparto commerciale è oggetto di particolare attenzione, ormai da diverso tempo, sia da parte dell'associazione di categoria che da parte dell'Amministrazione. Attenzione resasi necessaria a causa della significativa diversificazione delle scelte operate dalla clientela in funzione dell'evoluzione tecnologica che ha reso l'informazione di immediato accesso dirottandola dall'acquisto del prodotto editoriale cartaceo. Al fine di ampliare l'offerta di prodotti ammessi alla vendita sono state operate, in accordo con l'associazione di categoria, alcune modifiche al Regolamento municipale, n. 333 "Regolamento per la disciplina delle attività di vendita di quotidiani e periodici" al fine di consentire la vendita di prodotti integrativi al prodotto editoriale. Tali modifiche hanno interessato, in maniera parziale, i locali commerciali posti sul suolo privato in quanto per tali locali l'imprenditore ha la possibilità di far coesistere l'attività di rivendita di quotidiani con ulteriori attività commerciali, anche con l'istituto del coworking. Le citate modifiche hanno coinvolto, in misura maggiore, i chioschi collocati su area pubblica che, a causa del regime giuridico riconducibile a quello del posteggio fuori area mercatale, sono assoggettati alla disciplina normativa della vendita su area pubblica. A tali strutture è stata offerta la possibilità di vendere prodotti alimentari preincartati, in assenza del requisito professionale, e la vendita di alcuni prodotti integrativi rispetto al prodotto editoriale. Inoltre, richiamando la deliberazione citata nell'interpellanza, meccanografico 20146312/016, è stata offerta la possibilità, destinata agli imprenditori in possesso di titolo abilitante al commercio e al dettaglio non revocato, in aggiunta al titolo per la vendita di quotidiani e periodici, di poter richiedere l'autorizzazione per la vendita di prodotti extra alimentari. Tale possibilità è vincolata al possesso di un legittimo titolo edilizio in precario e dall'effettivo esercizio di vendita per almeno un anno dall'ultimo quinquennio. La validità temporale di tale autorizzazione era stata fissata, come giustamente ricorda il Consigliere, al 4 luglio 2017, data nella quale sarebbero entrate in vigore le regole europee previste dalla cosiddetta Direttiva Bolkestein. Successivamente tale data è stata, a vario titolo, prorogata sino al 2020. Si segnala, infine che, considerate le richieste dell'associazione di categoria e il mutato quadro normativo relativo alla vendita di quotidiani e periodici, è in fase di modifica l'attuale Regolamento municipale n. 333 che disciplina l'esercizio dell'attività in argomento". Quindi, questa è la risposta tecnica degli uffici che spiega tutto quello che stiamo facendo, quindi andando a guardare i singoli punti direi che al punto 1 dell'interpellanza abbiamo già risposto. Sul punto 2: "quali siano le motivazioni per cui gli edicolanti che più volte hanno chiesto informazioni " qui, io ho incontrato questi edicolanti, suppongo che siano quelli che mi aveva anche segnalato il Consigliere Magliano che avevano dei problemi pratici legati al settore. Gli edicolanti hanno poi chiesto di partecipare agli incontri con le associazioni di categoria - obiettivamente non abbiamo più fatto incontri con l'associazione di categoria dopo quello lì del 10 novembre dove bene o male si erano decisi tutti quanti gli interventi -, adesso difatti c'è scritto: "se e quali siano stati gli sviluppi dopo l'incontro del 10 novembre"; stiamo elaborando le modifiche al Regolamento che verranno appunto presentate. Il punto 4: "se e come l'Amministrazione, pur non potendo interferire nella libera concorrenza, consideri l'opportunità che i chioschi non in esercizio possano essere sostituiti da attività che potrebbe nuocere al commercio e all'immagine della Città e quali strumenti intende l'Amministrazione adottare per tutelare la categoria". Direi che questi due punti vanno insieme, certamente è un problema molto importante anche perché sappiamo che spesso anche solo il costo di smontaggio dei chioschi abbandonati in alcune zone è un costo importante che è a carico del vecchio edicolante. Quindi, dobbiamo assolutamente trovare un modo per rendere più attrattivi questi chioschi e in qualche modo essere nuovamente riutilizzati. Certo, anche qua le zone da prendere in considerazione, bisogna analizzare da zona a zona dov'è situato il chiosco. Una delle idee, come ho già detto più volte, è quella di aumentare, sempre partendo dal presupposto che si può fare fino ad un certo punto, aumentare la possibilità per gli edicolanti di vendere prodotti che non siano giornali e riviste. Questa, a grandi linee, è una delle modifiche principali che vorremmo introdurre nel Regolamento e per cui le associazioni di categoria hanno dimostrato favore. Fosse stato per me, dico onestamente, avrei ampliato il più possibile la possibilità di vendere ulteriori prodotti, quindi per utilizzare questi chioschi; alcuni sono in posizioni assolutamente strategiche e utili anche commercialmente per potergli dare la possibilità di vendere altri prodotti e diventare, non so, dei punti di informazione o vendite di oggetti turistici, insomma vederli anche da un punto di vista diverso da come sono visti oggi. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Assessore Sacco. Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Ma al di là del fatto che è la prima volta in cui io mi sono permesso di provare ad avvicinare dei cittadini che avevano un problema, un problema che gli stava costando una serie di risorse non banali; all'Assessore, facevo questa riunione in Assessorato e gli uffici, edotti del problema - ignoravo che in quel momento c'era ancora una finestra aperta, per cui quelle persone potevano chiedere la modifica di destinazione d'uso, ma questo ormai - sto iniziando ad apprezzare non solo la qualità della Giunta, anche la qualità degli staff di chi lavora con gli Assessori, perché in quel momento si poteva dire a quelle persone: "guardate che la delibera è ancora aperta, potete fare la modifica della destinazione d'uso del vostro chiosco", sapendo, Assessore, che quel chiosco, come giustamente le ha fatto leggere in Aula la sua dirigente, perde denaro perché ormai nessuno va più nelle edicole per comprare quotidiani. Buona parte di quella tipologia di vendita viene fatta in altri modi, in altre modalità, si era concesso negli altri di poter vendere prima bibite, poi materiale alimentare incartato, cioè si era detto a chi aveva le edicole: "guardate, provate ad arrivare alla fine del mese vendendo altre tipologie di prodotti". La cosa che a me preoccupa e spaventa, Presidente, è che questa famiglia che è titolare di quest'edicola, tra l'altro che è anche in centro, un'edicola che ha anche un valore da questo punto di vista, non è un'edicola di periferia, ha scritto più e più volte a lei, Assessore, e non ha mai trovato risposta, non ha mai trovato... Assessore, o parla con me o parla con la dirigente, faccia lei. Tanto siamo abituati, però la mia preoccupazione è che questi cittadini ai quali è stato detto: "ma guardate, parliamo con le Associazioni di categoria"; le Associazioni di categoria, una di queste si è resa assolutamente disponibile a dire:" troviamo la modalità con la quale si possa cambiare una destinazione d'uso di queste edicole". Io vorrei, Presidente, visto che in questo momento, pare, perché io poi rispetto a quello che viene detto da questo Assessorato non so se poi corrisponde al vero, se è un faremo, se è un farò, se è una cambiale in bianco, non lo so, pare che si stia cambiando questo Regolamento, ma Assessore, questo Regolamento lo state cambiando, si andrà nella disponibilità di questi soggetti di poter vendere, perché il problema è che loro hanno questa struttura della quale pagano COSAP e IMU, cose di cui mi sono interessato nella scorsa Consiliatura, avevamo ridotto un po' i coefficienti, perché era un po' assurdo che pagassero entrambi i tributi. Vorrei capire da lei se questo Regolamento permetterà a queste persone di poter vendere questa struttura ad altri per farci altro dentro o saranno condannati a fare edicola sempre e comunque? Perché è già stato permesso ad altri: ce n'è una nella piazza davanti a Porta Nuova che invece ha completamente cambiato destinazione d'uso, vende altre cose, però vende altri prodotti. Prodotti che sono di turismo rispetto alla città, prodotti che sono di altro genere. Però visto che noi abbiamo delle famiglie, che di fatto vivono come un cappio il fatto di essere legati a quella struttura per la quale pagano IMU, pagano COSAP, e vorrebbe poterla vendere magari ad un imprenditore che dice: "ma io ci faccio altro, vendo prodotti tutti griffati Torino", ma gli era stato concesso ad alcuni, ma poi quella delibera ha perso efficacia. Lei non mi ha risposto sulla possibilità che questo Regolamento entri in vigore presto, perché io una delle cose che ho notato in questi soggetti è che non avranno tanto tempo ancora, al di là del fatto che voglio dire ci rimane male un cittadino che va da un Assessore e lo staff dell'Assessore non gli dice: "guardate che si può fare, questa delibera scade entro tre mesi, usate questa procedura", ma quando ci sarà questo Regolamento? Pensa di portarlo in Commissione in che tempi? Chi lo sta scrivendo? Quali sono le indicazioni? Perché quello che lei ha detto oggi a verbale è che saranno comunque costretti a fare edicola più tante altre cose. La mia richiesta era un'altra, cioè se questi chioschi potrebbero diventare invece luoghi dove vendere altre tipologie merceologiche perché allora, forse, qualche imprenditore si potrebbe prendere il rischio di investire, soprattutto in quelle del centro, ad esempio, che potrebbero essere utili come punto informativo, come vendita di gadget della città, io questo non l'ho compreso dalla sua risposta. Visto che siamo alla nona mail, ho dovuto fare l'interpellanza; mi piacerebbe capire nella risposta, se no andiamo in Commissione, tanto ormai abbiamo preso l'abitudine, per capire cosa intendete fare. Se non lo dite ai cittadini come è andata la riunione con il Sindacato, in che direzione andate, se almeno ce lo dite in Commissione Poi, se la fa sorridere io capisco, non sta ridendo questa famiglia che tutti i mesi butta fuori migliaia di euro e dopo un po' il patrimonio di questa famiglia finisce e avremo messo altra gente sulla strada senza aver dato una risposta. Per cui io, Presidente, chiedo che si vada in Commissione quanto prima, perché sono terrorizzato da come è stata gestita la vicenda, dal primo incontro di luglio scorso ad oggi; se vuole metto anche agli atti le non risposte dell'Assessorato. Chiaro che uno può dire a questi proprietari di edicola: "guardate, non possiamo invitarvi tutti, parliamo con le Associazione di categoria", ma neanche questo gli è stato detto, neanche questo. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Sì, prima di assegnare alla Commissione Consiliare competente, se lei è d'accordo, Consigliere, è la III Commissione Consiliare, attività produttive; lascio la parola per un'integrazione dell'Assessore Sacco. SACCO Alberto (Assessore) Allora, dunque, a me dispiace, sicuramente, sentire queste cose perché una critica più che a me - me la prendo tutta la responsabilità -, ma i miei uffici che lavorano con grande passione...; sapevamo benissimo di tutte queste mail, abbiamo tentato di spiegare, l'abbiamo spiegato, sapendo che è un problema serio questo delle edicole. La mia assistente, che mi ha sempre informato, personalmente delle mail, però è importante ripercorrere. Immediatamente a richiesta dei singoli cittadini c'è stato l'incontro. Dopo poco c'è stato un primo incontro con le associazioni, c'è stata una prima proposta di elaborazione e c'è stato un ulteriore incontro. Poi questi cittadini, perché giustamente è la loro vita, sono in difficoltà, hanno dei problemi, e siamo consapevoli perché, ahimè, il settore delle edicole - come è stato ben fatto presente nei vari incontri - è un settore che sta soffrendo molto, ci chiedono di partecipare a questi incontri. Onestamente, qua ci sono due strade, io cerco di incontrare il più possibile le persone, però ci sono delle associazioni che sono deputate e sono state, come dire, sono state deputate a prendere parte a questi incontri. Quindi, non è che da parte dei miei uffici o mia non c'è stata la volontà di rispondere o c'è stata non cura nel seguire la vicenda, assolutamente, tant'è che il motivo per cui non è ancora uscito un Regolamento è che, consapevoli dei problemi, come ho detto prima da parte mia il mandato che ho dato è: cercate il più possibile di ampliare la possibilità per queste edicole,per chi ha un'edicola di vendere altro per tutta una serie di situazioni. La risposta degli uffici è stata: "cercheremo, ma sicuramente quello che si può fare è 51 e 49", quindi una prevalenza all'attività di vendita di beni di un determinato tipo, che però secondo me - e giustamente lei scuote la testa - non è sufficiente, questo passaggio in più; sto cercando di trovare con gli uffici una soluzione, che peraltro è una soluzione..., non è che il problema... Adesso mi pare che si possa vendere o il 20 o il 30%; però non è un problema delle edicole, della legislatura da giugno 2016. È un problema, molto risalente nel tempo, che si cerca di risolvere adesso. Questo è il dato di fatto, poi chiedo scusa se in pochi mesi non sono ancora riuscito a risolvere questo problema. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Bene, andiamo avanti. |