Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. In realtà io vorrei approfondire un aspetto specifico di quest'interpellanza predisposta dal collega Magliano che ho sottoscritto, perché credo che ci si debba dare una scadenza e penso che la prossima deliberazione proposta dalla Giunta al Consiglio Comunale di indirizzi in ordine a tariffe possa essere una scadenza ragionevole. Intanto vorrei dire che non ci troveremmo in un'Aula del Consiglio Comunale a discutere di questione specifiche, di questioni tecniche se l'Amministrazione rispondesse nell'interlocuzione richiesta direttamente dai cittadini, perché su questo tema, almeno in data 23 novembre 2016 e ancora in data 23 giugno 2017, rispettivamente lo staff della Sindaca e l'ufficio dell'Assessore Rolando erano stati interpellati perché le persone ragionevolmente comprendono se esistono istruttorie in corso purché venga a loro comunicato. Veniamo quindi alla specificazione della questione che voglio sottolineare, in modo particolare il tema relativo alle intercapedini degli stabili che per caratteristiche architettoniche fin dalla loro costruzione prevedono l'intercapedine. Si tratta quindi, per coloro che vi abitano, di una situazione irrinunciabile e peraltro non dipendente dalla loro volontà se non nel momento dell'acquisto o dell'affitto dell'alloggio in cui abitano. La progressione a cui faceva riferimento il collega Magliano precedentemente è davvero stupefacente, soprattutto se la riportiamo a progressioni di altre tariffe che in modo particolare in questa città hanno animato il dibattito pubblico. Se noi vogliamo ad esempio prendere come riferimento il permesso di sosta e tutte le questioni che si sono avvicendate in questo mese sulla percentuale significativa di aumento della sosta per i residenti nelle zone contrassegnate dalle strisce blu, vediamo che il tributo annuo, ipotizzando una lettura che occupi circa 10 metri quadri, è di 140 euro 10 metri quadri, vale a dire 14 euro a metro quadro. Relativamente ad un'intercapedine media nella fattispecie dei casi che ci sono stati segnalati, il condominio paga 113 euro a metro quadro. Pare del tutto evidente che se in virtù dello stile pedagogico col quale quest'Amministrazione ha voluto spiegare ai conduttori di auto che potrebbero rinunciare all'auto per l'interesse generale della salute, teoricamente un cittadino può dismettere questo tributo verso la città decidendo di vendere la propria auto, risulta difficile che il cittadino posso vendere l'alloggio o l'intercapedine sulla quale l'alloggio è stato costruito. Questa ragionevolezza, è stata adottata da altre amministrazioni comunali, infatti ci sono altre amministrazioni comunali, cito Bologna e se si vuole anche Napoli, che laddove hanno determinato l'articolazione della tariffa COSAP hanno ritenuto, proprio per le caratteristiche ineludibili delle qualità architettoniche dell'edificio abitativo, di escludere gli edifici dal pagamento di questo onere, ma se lo si vuole introdurre bisogna anche costruire una gradualità ragionevole non solo nella crescita che andrebbe paragonata agli indici Istat, ma nel dato di partenza, perché non vorremmo trovarci, di qui alla prossima delibera del Consiglio Comunale, un atteggiamento virtuoso dell'Amministrazione che decide di non incrementare questa tariffa, ma tiene ferma la base di partenza, che come ho cercato di spiegare al Consiglio è decisamente sproporzionata, anche perché se la tariffa è stata definita per coloro che occupano temporaneamente o definitivamente lo spazio pubblico e creano con ciò un danno o perlomeno un sacrificio al resto dei cittadini, se la cosa è comprensibile per l'occupazione a fini di attività commerciale che produce un evidente vantaggio a chi occupa il suolo pubblico e induce un sacrificio a coloro che vedono interdetto ad esempio lo spazio del marciapiede per la collocazione di dehor o altro, il beneficio che i condomini ricevono è quello della luce e dell'aria proveniente dal livello piano strada, ma risulta un po' discutibile che con ciò inducano un sacrificio al resto della collettività. Quindi credo che questa questione, nel suo essere questione apparentemente minore rispetto all'attenzione delle generalità delle politiche pubbliche, sia una di quelle questioni che essendo, come credo di aver spiegato, chiaramente paradossali, inducono ad una sfiducia nella relazione tra la città, l'Amministrazione e coloro che la abitano, facendo ritenere ai più che l'Amministrazione cerchi solo di ricavare le massime entrate dalla propria politica tariffaria piuttosto che introdurre un'equità fiscale. |