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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Gennaio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 19
INTERPELLANZA 2018-00120
(GENERALE) "QUALE COPERTURA FINANZIARIA PER IL PIANO INDUSTRIALE GTT?" PRESENTATA IN DATA 15 GENNAIO 2018 - PRIMO FIRMATARIO MORANO.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei al punto successivo, che è l'interpellanza generale con il meccanografico
00120, presentata dal Capogruppo Morano ed altri: "Quale copertura finanziaria per il
Piano Industriale di GTT", risponde l'Assessore Rolando, prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Buonasera, allora, con riferimento all'interpellanza generale in oggetto presentata con
atto 2018/00120002 si riferisce quanto segue, risulta preliminare e necessaria la
precisazione di quanto esposto nelle premesse all'interpellanza richiamata, considerare
quanto segue, l'interpellanza in oggetto, articola, sostanzialmente, i propri quesiti con
riferimento al Piano Industriale predisposto dalla società GTT e approvato dal suo
Consiglio di Amministrazione nella seduta del 3 gennaio scorso. Le risposte
dell'Amministrazione ai predetti quesiti non possono che, pertanto, basarsi sui contenuti
del piano, ai quali si rimanda per ogni ritenuto approfondimento. L'Amministrazione
richiede a suo dovere garantire al Consiglio ogni informazione e dato necessario
all'espletamento delle sue funzioni, con modalità, non solo, assolutamente trasparenti,
ma anche nella differenziata assunzione dei ruoli, volti alla più ampia e reale
collaborazione. Quanto precede, ovviamente nel rispetto delle disposizione normative e
dei principi che ne conseguono, in ordine alla netta distinzione in ambito della
partecipazione azionaria, del ruolo dell'azionista, rispetto a quello degli organi di
governo delle società partecipate, un eventuale approccio alle problematiche che
sottendono la svalutazione del rilievo di tale fondamentale presupposto, non può che,
ovviamente, essere condiviso, non solo in quanto non conferme alla normativa, ma
anche poiché suscettibile di costituire fonte di responsabilità di varia natura, a carico
dell'Ente e, quindi, della comunità amministrata. Diversamente da quanto indicato dalle
premesse all'interpellanza, in data 12 gennaio, non si è svolta l'assemblea di FCT, ma
l'assemblea di GTT, durante la quale, la società FCT, controllante di GTT, ha votato la
sua autorizzazione di percorso al Piano, sulla base dell'indirizzo di mandato ricevuto
dalla Sindaca. L'assembla di GTT non ha, attualmente, approvato il bilancio relativo
all'esercizio 2016, poiché il Consiglio di Amministrazione della società non ha allo
stato ancora predisposto detto documento contabile. Per quanto attiene agli aspetti di
competenza del Comune di Torino, si possono oggi escludere incertezze sulla copertura
del fabbisogno, o, allo stato, dubbi sulla sua completa fattibilità e sostenibilità. I
fabbisogni del Piano risultano, oggi, coperti, mentre le effettive modalità, alcune delle
quali previste dal Piano in modo alternativo, potranno essere definitivamente
individuate, in relazione al proprio dire, delle fasi di avanzamento del percorso dal
Piano stesso, che richiede, ovviamente, un monitoraggio costante. Il Piano costituisce
un insieme di assunzioni, previsioni, ed impegni, assunti dall'organo amministrativo
della società sotto sua diretta responsabilità. A quest'ultimo non può che essere
ricondotta la sua attuazione, monitoraggio e periodica rendicontazione dei risultati. Il
socio, FCT, la Città e la Regione, hanno ritenuto sussistenti, sotto specifiche condizioni,
i presupposti per autorizzarne l'attuazione, impegnandosi doverosamente a sostenerla ed
è ora compito della società condurre positivamente il percorso previsto dal Piano,
dimostrando la correttezza e la concretezza delle assunzioni formulate, che costituisce
condizione fondamentale per il sostegno degli enti da ultimi citati. All'inizio di queste
premesse, le risposte ai 15 quesiti sono così articolate, il Piano Industriale GTT
riconosce qualità che origina alla propria base i dati economico-finanziari relativi
all'esercizio 2016, indicando la dinamica relativa alla successiva evoluzione della
gestione, che si riflettono nei dati dei diversi esercizi previsti nel Piano, in essa
analiticamente rappresentati. L'approvazione del Bilancio 2016, da parte
dell'Assemblea GTT, presuppone la sua predisposizione da parte del Consiglio di
Amministrazione, compito che ricade nell'esclusiva competenza di detto organo. La
Città è stata informata 7 giorni fa che lo schema di Bilancio e la sua approvazione da
parte del Consiglio, è iscritto all'ordine del giorno della seduta dello stesso di GTT,
convocata per il 31 gennaio 2016, 2018, scusate. Il risultato di esercizio della società
deriverà dalle appostazioni, valutazioni amministrative contabili, che saranno condotte
dalla società, nell'esercizio di prerogative sue esclusive. La Città ne prenderà atto, non
appena lo schema di Bilancio approvato sarà sottoposto per l'approvazione del socio,
ciò premesso, il Piano indica, per l'esercizio 2016, una perdita di circa 13, 14 milioni,
ma la Città è informata che le valutazioni in corso, in parte derivanti dagli interventi di
sostegno previsti dal Piano, potremmo condurre incidenze diverse su risultati di
esercizio in esso indicati. Le considerazioni di cui al precedente punto, possono essere
ricamate nello stesso modo per quanto attiene al quesito sui risultati dell'esercizio 2017.
L'esistenza di eventuali impatti significativi dei risultati economici di GTT sul Bilancio
della controllante, dipenderà, ovviamente, dalla consistenza del patrimonio netto di
GTT, in coerenza con le disposizioni previste in materia dal Decreto Legislativo
175/2016. Occorre, peraltro, considerare che l'iscrizione della partecipazione nel
bilancio del socio FCT, risponde a principi di particolare prudenza, essendo inferiore
per valore, assai rilevante, all'attuale capitale proprio della società. Non essendo ancora
oggi definito l'importo che risulterà dalla regolazione dei rapporti con l'agenzia, né al
momento in cui essa interverrà, non è possibile dare indicazioni in ordine all'impatto di
essa sui bilanci di GTT. L'assunzione del Piano al riguardo, alle quali si rimanda,
appaiono, peraltro, del tutto ragionevoli e ispirate al principio della prudenza. Il
Comune non potrà, in alcun modo, corrispondergli gli importi relativi alle cosiddette
compensazioni ante 2012 a GTT, se nel caso in cui, come espressamente previsto nei
contratti a loro tempo stipulati, si rendessero disponibili le corrispondenti somme a
titolo trasferibile dalla Regione Piemonte alla Città di Torino. Il Comune non ha
formalizzato alcun formale impegno a rateizzare tali importi, esso, peraltro, intende
doverosamente favorire il percorso di risanamento di GTT, nei limiti della necessaria
compatibilità economico-finanziaria, verificando, via via, la perseguibilità delle
simulazioni previste nel Piano. Ricordo, a questo proposito, non iscritto nella nota, la
IBR, lasciato nel (incomprensibile), che fa tutte le valutazioni al riguardo e conclude,
parere non irrilevante, con un parere di fattibilità. In ogni caso, un'applicazione del
principio di prudenza, sui crediti, saranno eseguite le dovute valutazioni e adeguati gli
accantonamenti nel fondo crediti di doppia esigibilità, in sede di predisposizione del
rendiconto 2017, così come, peraltro, è previsto dalla normativa al riguardo. Il Piano
indica un fabbisogno finanziario di picco pari a 133,7 milioni di euro. L'articolazione di
detto fabbisogno, nella sua dinamica, nell'arco temporale di riferimento, sono
dettagliatamente illustrati nel Piano, al quale si fa, quindi, rinvio. La Città non ha in
alcun modo garantito a GTT la post erogazione dei crediti relativi al 2018, essa intende
sostenere, nei limiti delle proprie compatibilità economico-finanziarie, e a condizione
che si concretizzano tutti gli altri presupposti del Piano, di gestire casse e pagamenti in
modo coerente con le esigenze di risanamento della società. In ogni caso, i crediti per i
canoni di concessione relativi al 2018, verranno appostati nel Bilancio preventivo
2018/2020, in applicazione del principio di competenza finanziaria potenziata e di
prudenza. L'effetto del rinvio di tale entrata, dovrà essere compensata con
corrispondente riduzione di spesa, o altre fonti di entrata, che si troveranno riflesse nel
bilancio preventivo in preparazione. I rapporti con la banche, relativi ad atti attuativi,
costituiscono ambito esclusivo di competenza del management societario, socio FCT e
Città, procederanno ad un corretto monitoraggio delle previsioni recate dal Piano e
verificheranno ogni realizzazione degli adempimenti in esso contemplati,
doverosamente evitando di sostituirsi agli organi competenti nella concreta gestione di
tale attività. Nessun intervento è previsto da parte del Comune a favore di Infra.To, nei
termini indicati. Infra.To e GTT dovranno essere in grado di sostenere economicamente
e finanziariamente le conseguenze degli accordi da essi negoziati. Gli impegni assunti
dalla Città, FCT, sono quelli indicati nell'altro indirizzo della Sindaca, sottoscritto in
data 12 gennaio 2018. Le modalità di copertura saranno valutate via via che il Piano
sarà attuato. La dimensione dell'intervento previsto non è, comunque, tale da porre
problemi di effettiva compatibilità sul Piano economico-finanziario, al socio
controllante. Il Piano contempla tali importi a favore di FCT, con impegni concreti da
onorare. La situazione economica di FCT consente alla società di riscuotere tali importi
una volta che GTT abbia superato la situazione di crisi finanziaria in corso. Secondo le
valutazioni di FCT e la modalità di rimborso del debito verso Canova, sono coerenti con
le esigenze finanziarie di quest'ultima. Sembra utile, in conclusine, osservare che
l'autorizzazione di percorso di FCT, sulla base degli indirizzi della Città, è stata
naturalmente rilasciata con un forte richiamo alla responsabilità degli amministratori
della società, in ordine alla necessità di verificare, tempo per tempo, lo stato di
attuazione del Piano e la perdurante realizzabilità delle assunzioni su cui esse si
fondono, prevenendo le condizioni necessarie a consentire ai predetti enti, un'efficace
monitoraggio delle successive fasi di attuazione. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Assessore Rolando. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
L'interpellanza generale era stata presentata prima che ci venisse consegnata bozza del
Piano Industriale, consegna che è stata effettuata qualche giorno fa. Dalla lettura del
Piano Industriale della lettera di impegno della Regione e delle lettere di buona
intenzione del Comune, però, si possono trarre alcune risposte interessanti che vanno un
po' oltre quello che ci ha detto adesso l'Assessore Rolando. Innanzitutto, emerge nel
Piano, in molte pagine del Piano, non ve le sto a citare tutte, che GTT ed FCT, dovranno
far fronte, nel periodo 2016/2018, a perdite operative stimate, per il 2016, presumo,
ormai definitive, di 13.3, per il 2017 di 28.7 e per il 2018, primo anno di attuazione del
Piano, di ulteriori 16.3 milioni. A questo importo, dovrebbe essere sommata la perdita
di natura straordinaria, nascente dall'accordo con l'agenzia. Il Piano, che è redatto sui
dati 2016, ma che indica, come crediti contestati con l'Agenzia, al 31 dicembre 2017, 80
milioni, prevede, in più parti del Piano, che vi sia un accordo con la Regione, intorno a
25 milioni, che significa che ci saranno, circa, 55 milioni di stralcio di questi crediti e,
stante la mancanza di fondi rischi crediti, nel Bilancio di GTT, questo si tradurrà
necessariamente, in una perdita. Vi è, poi, un'ulteriore perdita di 4.9, derivante
dall'accordo fatto fra GTT, cioè, dall'accordo approvati dal Comune, relativo ai
pagamenti degli interessi, ma non ancora ratificato da GTT, e poi vi sono debiti di 23
milioni e 900.000 euro, relativi alla gestione Metro, ante 2012, che la Regione ha detto,
in nessun modo, dovranno essere richiesti alla Regione. Il Comune dice "Non ci sono le
risorse". La Regione aggiunge, nella sua lettera di impegno, che l'accordo deve essere
tombale, e, quindi, questo porta a dire che anche questo profilo, questa partita, dovrà
essere disciplinata nell'accordo e troverà un riflesso nel Bilancio con, quindi, possibili,
ulteriori 24 milioni di perdita, a cui bisognerà aggiungere la sorte degli altri 8 milioni e
200.000 euro di crediti contestati, inseriti nel bilancio di GTT. Ha detto bene,
Assessore, il Piano Industriale, redatto sulla base dei dati contabili al 31 dicembre 2016,
che fa un po' specie, per un Piano Industriale che partirà nel 2018. Vi sono alcuni
aggiornamenti e aggiustamenti al 31 dicembre 2017, ma questo Piano, questo Bilancio o
dati contabili, non sono i dati approvati, risultanti a bilancio, e ancor meno sono dati
certificati, né la Società Deloitte, nello svolgimento della sua analisi del Piano
Industriale, ha svolto quell'attività che io mi sarei aspettato, di circolarizzazione dei
crediti, perché, capire, in modo certo e indipendente, qual è lo stato dei crediti e dei
debiti della società, penso che sarebbe stato il minimo, se si voleva predisporre un Piano
Industriale serio, che non mettesse a rischio i soldi pubblici che dovranno essere
investiti. In particolare, il fabbisogno finanziario, è collegato a 4 punti, che non sono
molto chiari, nel Piano Industriale. La prima domanda è, il debito verso Infra.To, è
stato, in parte pagato per 3.6 milioni, come, da qualche parte del Piano, sembra capirsi,
ma non abbiano l'evidenza che questo pagamento si avvenuto a fine anno. Canova, qui
il Piano è veramente un po' strano, perché, a pagina 17, si parla di 11 milioni di debiti
verso Canova; a pagina, invece, 44 del Piano, si dice che il debito scaduto è solo +2.4
milioni. Allora, lei capisce, Assessore, che capire se questo debito è stato o non è stato
pagato, cambia l'entità del fabbisogno? "Debiti verso fornitori scaduti da oltre 90
giorni". Anche qui si fa riferimento, da qualche parte del Piano, a un dato al 31
dicembre 2017, salvo, poi, il piano, dedicare 30 pagine all'analisi della situazione dei
debiti verso fornitori, al 31 dicembre 2016. Anche qui, il dubbio è, questi debiti sono 58
milioni, com'è indicato a pagina 5, o sono 39 milioni, com'è indicato a pagina 44 del
Piano, perché cambiano 19 milioni, che, se fossero 58, si sommano al fabbisogno. E poi
ci sono ancora, una partita minore, i debiti finanziari a medio termine, nei confronti
delle banche, perché, anche qui, il Piano non è chiaro. A pagina 16 si parla di 63
milioni, a pagina 39 si parla di 67 milioni, e quindi, mi piacerebbe capire qual è il debito
verso medio-lungo termine. Anche sul fabbisogno finanziario, che lei ha stimato in 133
milioni, ma, dopo le operazioni che lei ha indicato in 133 milioni, come indicato nel
Piano, dopo le operazioni di mitigazione, posti in essere dalla società. In realtà, il Piano,
nelle varie pagine, parla, a volte, di 191, a volte di 192, a volte di 193.7, e questo, senza
aver ancora chiarito qual è la sorte delle voci di cui ho fatto cenno prima, che
potrebbero impattare per ulteriori 39 milioni, sul fabbisogno di Piano. Veniamo al
famigerato aumento di capitale, destinato al sostegno della società. Qui, la lettera di
buone intenzioni, indirizzata dal Sindaco alla società FCT, fa pensare che, in
determinate ipotesi, la società sarebbe impegnata a sostenere il Piano. Il Piano
Industriale, però, dice qualcosa di completamele diverso. Il Piano Industriale, a pagina
54, ma lo ripete, poi, in altre pagine, dice espressamente che il Paino presuppone,
necessariamente, un aumento di capitale di 25 milioni, che potrà essere derogato
nell'importo, al verificarsi di 2 sole ipotesi; primo, che la Regione versi più di 25
milioni, o che il Comune paghi parte dei 24 milioni dovuti per la gestione Metro ante
2012. Ma entrambe queste ipotesi, mi sembra, siano escluse, perché il Comune, lo ha
detto anche lei, non intende versare, perché non sono in Bilancio, quindi, nulla questio,
e la Regione ha detto, chiaramente, che non contribuirà più di un certo importo. Resta,
in ultimo, da chiarire, perché questo non lo ha chiarito, Assessore, che cosa succede dei
rapporti debiti-credito con il Comune di Torino. GTT, a pagina 56 del Piano, propone di
rimborsare 86.4 milioni per canoni parcheggi, in essere, al 31 dicembre 2017, e 5.7
milioni, dovuti a FCT per dividendi, a partire dal 2022. La domanda è, la Città ha
approvato tutto questo? Tutto questo è riflesso nei conto della Città, perchè, se non è
riflesso nei conti della Città, come fa GTT a scrivere che questo accada? E ancora, il
bilancio pluriennale di previsione, cosa dice in ordine ai 17 milioni di canoni parcheggi
che erano dovuti per il 2017, che, invece, vengono spostati dal 2022 in avanti? È stata
fatta la variazione? Perché, sennò, io mi chiedo, su quali argomenti giuridici il Piano
Industriale è fondato, perchè, se manca un documento del Comune che autorizza tutto
questo, sulla base di quali argomenti l'amministrazione di GTT ha approvato questo
Paino Industriale? Per quanto, poi, riguarda, infine, i crediti non contestati di GTT verso
il Comune, pari a circa 37 milioni, il Piano prevede che 24 milioni verranno pagati in 10
rate annuali e questo, mi sembra, è coerente con la delibera presa dalla Città a
settembre, con cui si è deciso di spalmare in 10 anni. Ma per l'eiezione di 13 milioni,
nulla si dice. In sintesi, a me sembra che questo è un Piano Industriale, autorizzato
dall'assemblea di GTT, con voto favorevole di FCT, che ha avuto un sostegno da parte
del Sindaco, con la lettera di indirizzo, sia un poco pasticciato, contenga, perlomeno,
alcune voci di importo significativo che non sono chiare, e, soprattutto, si fondi su un
Bilancio non approvato e su nessuna certezza di quelli che sono i crediti e debiti.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, è iscritto a parlare il capogruppo Lo Russo, prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Io partirei, in quest'analisi della situazione, da una frase che ha detto
l'Assessore nella sua risposta, che riguarda il richiamo al rispetto dei ruoli. Lei,
Assessore, ha esordito leggendo la risposta di interpellanza, sostanzialmente,
richiamando, con orgoglio, il fatto che, ciascuno, qui, ha fatto il suo ruolo. Invece, qui,
il problema politico principale, che è politico ed è amministrativo, è che, a nostro modo
di vedere, qui, diciamo così, le persone, o meglio, i ruoli, non sono in fase di
svolgimento. Mi spiego un pochino meglio, io non ho contezza contabile, così nel
dettaglio, come il collega Morano, però, sono abituato, forse, in maniera semplicistica,
chiedo scusa, a dedurre che le sequenze delle operazioni, abbiano un loro significato. Il
Piano Industriale GTT, che, come ha ribadito oggi, non è stato approvato dalla Città, di
fatto, si basa su dati che, come minimo, sono, in qualche modo, ancora aleatori. Lei,
oggi, ha dato una notizia importante, ha detto che il Consiglio di Amministrazione si
riunirà il 31, se non sbaglio, per approvare il Bilancio 2016, il 31 gennaio 2018. Sorge
spontanea una domanda, che poi, mi rendo conto, ma perché non è stato approvato il
Bilancio del 2016? Se, effettivamente, quanto sostiene il Consigliere Morano, e quanto,
peraltro, ha più volte sostenuto, in più sedi e non solamente in sedi politiche, è vero, ma
allora, c'è da chiedersi come mai non è stato approvato il Bilancio 2016. C'è un tema
grande come una casa. Più volte avete ribadito che la Città, lei ha usato con astuzia il
tema di FCT Holding, come socio, invece che parlare di Città, se non è cambiato lo
statuto di FCT Holding, io credo che FCT Holding ha un comitato di indirizzo, che è
presieduto dalla Sindaca, se non è cambiato e io credo che, i quel comitato di indirizzo,
ci siano, addirittura, degli Assessori comunali, se non è cambiato. Quindi, questo
artificio che, come dire, va bene per una certa parte di persone ma che, diciamo così,
diventa facilmente smascherabile, di far finta che esiste un soggetto terzo, che si chiama
FCT Holding, almeno per decenza, evitiamo, di proporlo in Sala Rossa, perchè, lei non
ha, propriamente, sempre a che fare, come dire, con persone che non hanno contezza
delle questioni, quindi, la pregherei, la prossima volta, di dire, di fare una piccola
postilla, FCT Holding, cioè, noi, perché coincidono i soggetti nell'ambito delle
decisioni. Non mi risulta, forse, neanche tecnicamente, possibile che la Città esprima
una cosa, FCT Holding possa dire il contrario, addirittura, ma non importa, non è questo
il punto. Quello che è, invece, oggettivamente, il punto, credo che sia l'altro, cioè, il
fatto che questo Piano Industriale, e dirò anche qualcosa nel merito di alcune scelte che
sono contenute in questo Piano Industriale, di fatto, lascia perplessi sulla base della
veridicità delle cifre e, soprattutto, sulle incongruenze del medesimo Piano Industriale.
Il Consigliere Morano non lo ha ripetuto puntualmente, oggi, in Sala Rossa, ma lo ha
fatto in Commissione l'altro giorno, lo stesso fabbisogno finanziario, è differente in 3
punti diversi dello stesso Piano. Allora, basta chiarirlo, cioè, io la guardo, Assessore
Rolando, davvero, alle volte, è sufficiente dire le cose con chiarezza. Non rispondere
alle domande non è un sistema per risolvere i problemi, anzi, di norma, è un sistema che
renderli ancora più gravi. Quali sono, invece, i punti, oggettivamene, oscuri, lei, oggi, e
ha, nel tono di voce, soppesando le parole, ribadito, rallentando la lettura, ha ribadito
che la Città non è in alcun modo intenzionata a ripristinare la questione ex ante 2012.
Cioè, tradotto, questo concetto, significa che questi 25 milioni di euro, che nel Piano
sono indicati come aumento di capitale, metterei così, non c'è traccia scritta da nessuna
parte, di come si faccia questo aumento di capitale. Ora, un Piano Industriale che, come
dire, balla per 25 milioni, e non c'è uno straccio di delibera, mozione di indirizzo, atto
approvato, dichiarazione pubblica, dichiarazione privata, verbale di CdA, verbale di
FCT, in cui si affronta questo tema, ci lascia, davvero, di stucco. Noi leggiamo le
dichiarazione di Regione Piemonte, che ha dichiarato, con grande chiarezza, che le
somme erogate a valere sui fondi sbloccati per, diciamo così, evitare il crack finanziario,
sono quelle, non una di più, e abbiamo assistito a tutta la pantomima natalizia del fatto
che era tombale, non era tombale, era tombale sì, mezzo tombale no, mi pare che questo
elemento sia stato chiarito. Quello che, invece, non è stato chiarito, è da dove arrivano
questi 25 milioni, cioè, parliamo di 25 milioni, non è che stiamo parlando di, voglio
dire, 1 milione, che, su un Bilancio di questo tipo, possiamo, anche, eventualmente,
essere, negli arrotondamenti. L'altra questione davvero, e questo è un po' più grave,
questo è un tema politico, voglio dire, non c'è scritto che cosa avete in mente di fare,
dove li recuperiamo questo 25 milioni, non c'è scritto da nessuna parte, io l'ho cercato,
non so se il collega Morano lo ha cercato, tanto quanto me. Mi risulta che lo abbiano
cercato anche in Regione, e non l'hanno trovato, boh, chi li ha visti questi 25 milioni?
C'è la presa d'atto che verranno messi dalla Città, non si capisce quando, e come. Se,
gentilmente, Assessore Rolando, cogliendo questa occasione di un dibattito, come dire,
nel merito, può, nella sua replica finale, rispondere a questa domanda puntuale, questi
25 milioni nel Piano Industriale contenuti, che dovranno essere messi dalla Città, da
dove arriveranno? Saranno soldi che arriveranno da un'alienazione di vendita di azioni
IREN? Saranno…, avete in mente…, basta dirlo, basta dirlo, in maniera tale che si
capisca e la si finisse, anche da parte nostra, di non dormirci di notte, con questo
interrogativo. L'altra cosa, davvero, strana, riguarda questa questione dei canoni dei
parcheggi, perché, oggettivamente, il Bilancio pluriennale votato da questa
Maggioranza, dalla vostra Maggioranza, non fa cenno, minimamente, a questa
questione, nel senso che, ha un impatto rilevante, la dilazione del versamento del canone
dei parcheggi, non è una questione di lana caprina. Qual è l'atto autorizzatorio di questa
cosa? Esiste un principio, che il Bilancio, mi hanno insegnato, poi, magari, nel
frattempo, è cambiato, le chiedo scusa, nel momento in cui viene deliberato, diventa
auto autorizzatorio per tutte le funzioni successive. Allora, delle due, l'una, ma il CdA
di GTT ha approvato un Piano Industriale, lei si è ben guardato, lo ha detto almeno 4
volte, lo ha fatto il CdA di GTT. Sto povero CdA di GTT, come dire, è come la maglia
Bernarda, viene tirata a seconda della convenienza politica, cioè, se serve stretto, lo
tengo stretto, se lo voglio un po' più largo, lo tiro un po' più largo e, con uno slalom
speciale, degno del miglior sciatore di slalom, è riuscito, fondamentalmente, a non
rispondere a questa domanda, che proverò a tradurre in maniera più semplice, chiedo
scusa al collega Morano. Cioè, alla fine, la responsabilità di questi numeri, di chi è,
perché qui, io non ho ancora capito, c'è un documento che è stato approvato dal
Consiglio di Amministrazione uscente di GTT, giusto? Perfetto. Uscente, in carica, sì,
forse questa precisazione, forse, è utile a chi anela rimanerci, ha fatto bene a darla in
Aula. C'è un documento, come dire, fatto dal Consiglio di Amministrazione in carica di
GTT, c'è una dichiarata presa di distanza da parte della Città. Tramite FCT Holding,
tramite la Città stessa, che ben si guarda dal dire che quel documento è stato approvato.
Allora, io, mi chiedo, ma qual è la veridicità? Chi è che certifica questa cose? Non c'è
stato un atto di indirizzo del Consiglio Comunale, perlomeno, io accetto un consiglio,
non mi ricordo di averlo votato, né di averlo discusso, non c'è stato un assestamento al
Bilancio, non c'è stata una delibera di Giunta Comunale, non c'è stato niente, niente,
abbiamo un Piano Industriale che parla di centinaia di milioni di euro, fatto da chi? Dal
Dottor Ceresa? Di chi è la responsabilità, del Dottor Ceresa? E voi dove siete? Lei,
Assessore, che cosa ne pensa? Voti, faccia votate i Consiglieri Comunali. Sennò,
davvero, vale tutto e, onestamente, siccome mi è sembrato, davvero, che la questione
fosse non propriamente secondaria, per l'impatto che ha sulla Città di Torino, che è vero
che questa incertezza sulle somme, proviamo a fare un summary, un'incertezza sulle
somme, che già nel Piano Industriale, divergono nello stesso documento, ma,
soprattutto, non si capisce quali sono le reali coperture finanziarie di somme di una certa
rilevanza, quelle che vengono immaginate, non c'è nessun atto che, sostanzialmente,
dica "Okay fallo", non ce n'è uno. Cioè, io ho un soggetto terzo che dice che la Città
deve dare X milioni di euro, peccato che la Città non ha detto mai, da nessuna parte, che
glieli dà. Fatelo, se tutto fila liscio, pigliatevi la responsabilità, una volta, perché
vorremmo che, se le cose vanno bene, GTT l'ha salvata, l'Amministrazione Appendino,
se le cose vanno male, è colpa del CdA del GTT, che, caso strano. Era già stato messo lì
da chi c'era prima. Siccome sto film dei meriti sono miei, e le colpe sono altre, lo
abbiamo visto in piazza San Carlo, per il povero Dottor Montagnese, lo vediamo ogni
volta in cui questa Giunta scarica sugli uffici, sui responsabili degli uffici, le questioni.
È un pochino antipatico, spero di venir smentito stavolta. Allora, se così fosse, la
pregherei, davvero, di farlo. Nel merito, mi si permetta di fare qualche piccola
considerazione, c'è un tema di fondo, che riguarda il contenimento dei fondi. Allora, va
detto con chiarezza ai torinesi, perché, altrimenti, come dire, passa sotto silenzio.
L'Assessore Lapietra, già nell'ambito del 2017, ha tagliato le linee, senza nessun
confronto di alcun tipo con i territori, con le Circoscrizioni, non ha fatto che tagliarle,
fine della trasmissione. Questo piano, se non erro, produrrà, al 2018, circa 39 milioni di
euro di chilometri, in luogo dei 41,7 stimati, cioè, noi abbiamo da tagliare, circa, 3
milioni di euro di chilometri, 3 milioni di euro di chilometri percorsi. Quando pensate di
discuterlo? Ritiene, l'Assessore Rolando, non con noi, perché noi non contiamo niente,
per la carità, ma nella Giunta Comunale, me lo fate vedere un atto dove voi scrivete che
tagliate quei chilometri lì? Dove li tagliate? Su quali linee? Perché il problema è un
problema non di lana caprina. Apprendiamo dalla fase analitica dell'Assessora Lapietra,
le linee di forza, le linee di adduzione, distanziamo le fermate, noi siano in attesa di
vedere, come dire, con grande attesa, gli elaborati studi dell'Assessora Lapietra. C'è un
problema, però, di fondo, è che questa cosa qua si tradurrà in una carenza rispetto al
tema dei cittadini, che, ovviamente, usano i mezzi pubblici. Ma la chicca delle chicche,
scusate se la dico, e mi accingo a terminare, riguarda la mitica rivendicazione
dell'acquisto di nuovi bus. Allora, fortunatamente per noi, il governo del Paese, dopo
decenni, ha stanziato, per i comuni, soldi importanti per rinnovare la flotta dei bus, e
finalmente, non è merito dell'Amministrazione 5 Stelle di Torino, è capitato in tutta
Italia, è capitato, fortunatamente, anche a Torino. Ma se ce l'avete tanto con i diesel,
non so cosa vi hanno fatto il signore diesel nella vita, davvero, perché avete comprato
una flotta di autobus diesel? Cioè, è surreale questa situazione, siete l'Amministrazione
che ha, in qualche modo, dall'inizio, fatto una guerra ideologica sul diesel, tra l'altro,
non ce ne vogliano i poveri ricercatori ingegneri Powertrain, che è qui, hanno avuto la
sfiga di mettere il loro centro di ricerca mondo sui motori diesel, nel 2005, hanno
festeggiato il decennale del 2015. Gli 800 ingegnerei se ne faranno una ragione e, voglio
dire, purtroppo, il diesel, a noi, non ci piace. A noi non ci piace il diesel privato. Voi
avete una guerra ideologica sulla gente che ha il diesel, a Torino, non esiste, e poi
prendete gli autobus a diesel. Un po' di coerenza… Io capisco che la risposta poteva
essere "Sì, ma se io compravo gli autobus elettrici, ne compravo di meno", è vero, avete
fatto bene a comparare il diesel, tranquilli, noi siamo d'accordo, siamo d'accordo sulla
strategia, perchè, tra avere, per ragioni puramente ideologiche, meno autobus, ma
elettrici, è meglio averne diesel e un po' di più, perchè, alla fine, gli autobus servono.
Però, fateci la cortesia, piantatela lì, con questi blocchi, piantatela lì, cioè è sprovvista di
qualunque fondamento scientifico, quello che state facendo, cioè, è una crociata
ideologica contro i poveri sfigati che hanno avuto la sfiga, dagli anni passati, di
comprarsi una macchina diesel e, da questo punto di vita, GTT arriva e cosa fa? Mi
compra un flotta di autobus diesel, vabbè. Noi siamo davvero, come dire, sui tram,
magari, non so se la gara prevede i bidirezionali, i non bidirezionali, però, varrebbe la
pena, anche da questo punto di vista, magari, farci un pensiero. In sintesi, e concludo,
uno, se, gentilmente, vi assumete, una volta, la responsabilità, voi, ci fate una cortesia,
quindi capiamo e lo capiscono i Revisori dei Conti, non a caso hanno dato parere
contrario al Bilancio assestato, e noi avevano suggerito, visto che, come dire, i numeri
erano gli stessi, antecedentemente, di sospendere l'approvazione del Bilancio
consolidato, e attendere questo tema, perchè, vede, che c'erano i numeri, Assessore
Rolando? Lei se lo ricorda, quando discutevo del Bilancio consolidato e noi
suggerimmo per smontare al tesi di quei cattivoni dei Revisori dei Conti, che erano,
veramente, cattivi, che avevano dato parere contrario, perché mancava la posta da 500
milioni, e, personalmente, mi permisi di dirle "Guardi che, forse, conviene aspettare,
gentilmente, di avere il bilancio di GTT". Non abbiamo contezza, quindi, di chi si è
assunto la responsabilità di quei numeri. Per favore, fatelo, non volete farlo fare ai
Consiglieri Comunali, perchè si ha un problema politico, fatelo, almeno, in Giunta,
fatelo a un'assemblea dei soci. Io mi rendo conto che avete problemi e che se questa
roba qua viene concretizzata e palesata all'esterno, potrebbero crearsi delle piccolissime
prese d'atto che, forse, quello che si era detto, diciamo così, e su cui si era lavorato, non
funziona. Mi verrebbe da riprendere in mano quando il Movimento 5 Stelle girava i
depositi al Gerbido e che andava dai tecnici della manutenzione, centinaia di lavoratori,
che adesso vengono licenziati, licenziati, a spiegare che la privatizzazione di quei
cattivoni del Centro-Sinistra, che, segnalo, forse, avrebbero salvato l'azienda, invece,
andava internalizzata la manutenzione. No, cosa fate? L'esternalizzate e ne lasciate a
casa 250, chapeau. Io mi rendo conto che avete qualche problema a riprendere i voti lì,
li avete presi, contando quelle balle lì, li avete presi, ve ne do atto e mi rendo conto che,
come dire, qui bisogna girare la Città e mi rendo conto che, quando uno va a parlare con
le persone, fa un po' più di fatica, però, va detta con franchezza. Questi 250 lavoratori
che licenzierete e il fatto che ammazzate il settore di manutenzione di GTT, è un
pochino difficile da digerire, assumetevi, per favore, una responsabilità, che sia una. La
responsabilità che vi chiediamo di assumervi, noi, non è nei confronti del Consiglio
Comunale, che non conta nulla, da questo punto di vista, nulla, né la Maggioranza, né la
Minoranza, ma nei confronti di una Città che, oggettivamene, ha, comunque, esigenza
di avere chiarezza, e che questa chiarezza non ha, perché il Piano Industriale, per
definizione, deve avere una sua stabilità, e chiudo, lei, Assessore Rolando, ha detto che
il Piano Industriale lo ha fatto il CdA, leggo, "cui compete l'attuazione, il monitoraggio
e la correzione di rotta", quindi, traduco, non lo dovete cambiare questo CdA, perchè se
il CdA che lo ha approvato, ha approvato il Piano Industriale, e a quel CdA, non perché
non vorremmo mica il giochino che, poi, sa, cambiate il Consiglio di Amministrazione,
arriva uno dopo Ceresa e dice: "No, ma il Piano Industriale lo ha approvato Ceresa", e
voi dite: "No, ma non sapevamo", cioè, tutto così qui funziona. Bene, prendiamo atto
che, secondo lei, il CdA deve attuarlo e monitorarlo, ci attendiamo determinazioni
conseguenti. Ma il Piano Industriale deve avere una sua solidità e una strategicità
prospettica, cosa che questo Piano Industriale, non per causa di chi l'ha redatto, ma per
causa politica, sì, per causa politica, derivante la mancanza di chiarezza su quella che è
la traiettoria politica di GTT, ha approvato a tacconare l'assenza di scelta strategica,
questo è il dato vero. Quindi, noi ci complimentiamo con gli estensori del Piano
Industriale, che, nonostante l'Amministrazione Appendino non abbia sciolto un nodo
politico, uno, anzi, ha scaricato la responsabilità di 250 licenziamenti sugli estensori del
Piano, ci auguriamo, davvero, che, in prospettiva, come dire, vi assumiate voi la
responsabilità politica delle scelte che in questo Piano Industriale toccherà, in qualche
modo, assistere. Come sempre, Assessore, concludo, noi, con la nostra umiltà, siamo
qui, se servono consigli, chiedeteli. Lo so che non ne avete bisogno, che siete i più bravi
del mondo, però, magari, ogni tanto, qualche confronto in più, potrebbe essere anche
utile per evitate errori.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, prego.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente, debbo dire che gli interventi del Consigliere Morano e del
Consigliere Lo Russo sono stati interventi estremamente importanti, direi, molto
capillari, che sono entrati dentro alla problematica, che chi sia d'accordo o non sia
d'accordo, ma estremamente forti e precisi. Permettetemi, però, leggendo le parole
dell'Assessore ai trasporti Lapietra sul Piano di risanamento del GTT, di alcuni giorni
orsono, ho pensato, per un attimo, che fosse imminente l'arrivo degli alieni a Torino.
Dice l'Assessore "Tecnicamente, il Piano Industriale funziona, servirà il rilancio di
GTT, ma resta da capire se sta in piedi in termini economici, finanziari e giuridici, e
quando sarà chiaro, c'è l'impegno, da parte di tutti, per salvare l'azienda". Dunque, il
Comune ha messo in piedi un Piano che funziona, tecnicamente, ma non si sa se sta in
piedi sul piano economico, finanziario e giuridico. Bè, fra i mille modi per mandare alla
malora il trasporto pubblico, devo dire che la Giunta grillina ha scelto, senz'altro, il più
creativo. Ebbene, il salvataggio di GTT, secondo il Comune, dovrebbe passare
attraverso la transazione di vecchi crediti vantati nei confronti della Regione, la Giunta
Regionale si trincera dietro il non possumus, in mancanza di un solido piano finanziario,
la Regione, lo hanno detto i colleghi in precedenza, non può investire in società dai
bilanci incerti, perché questo sarebbe un illecito amministrativo. La realtà è che 25
milioni, poi i 25 milioni, ha ragione Morano, sono 30, 50, 80, 90, poi lo dirò anche
dopo, che mancano al Piano Finanziario e certificato dalla Deloitte, secondo la GTT, ne
mancherebbero soltanto 15, vanno trovati, se si vuole evitare il commissariamento con
le conseguenze che ne derivano. Il braccio di ferro tra Regione e Comune, sa tanto di
gioco delle tre carte, solo che, in questo caso, rischiano di rimetterci i lavoratori del
GTT e gli utenti del trasporto pubblico. È con un senso, permettetemi, di profonda
angoscia, lo dico da amministratore e da cittadino, che guardo il dipanarsi della vicenda
GTT, aprire i giornali e scoprire, ogni giorno, e lo ripeto, lo ha detto prima chi mi ha
preceduto, che ci sono somme ingenti, che vanno e che vengono, crediti vecchi, forse
diventati inesigibili trasmette, permettetemi, per chi ha ministrato per tanti anni, un
senso di sbandamento e di precarietà, ragione per cui dovremmo meditate tutti un po'.
Ma quali altre somme, fin qui taciute, o nascoste, sono ancora in ballo? Ce lo chiediamo
davanti a tutte le somme che vanno e che vengono e alle cifre che vanno e che vengono?
C'è ancora qualcosa di nascosto che dobbiamo, per caso, costruire? Com'è possibile
che, mi chiedo, che GTT e Comune scoprono che hanno gestito la linea Metro dal 2007
al 2012, e per questo servizio avrebbero dovuto ricevere 24 milioni di euro dalla
Regione, mai arrivati? In questi 6 anni di che cosa si sono occupati gli amministratori
GTT e il Comune di Torino? Sono stato sindaco, e per molto tempo i comuni più
piccoli, ma mai, dico mai, sarebbe potuta accadere una cosa simile, perché il Direttore
Generale, funzionari dell'Assessorato al bilancio, di tutto e di più, si sarebbero messi
mani nei capelli di fronte a ritardi amministrativi ingiustificabili e ingiustificati, mi
avrebbero ammazzato, soltanto per trasferire 1 milione, 100.000 euro, 200.000 euro, mi
avrebbero ammazzato in maniera anticipata, dicendomi "Non è possibile". Come mai,
qua, tutto questo è stato possibile in tutti questi anni? Come è stato possibile lasciar
passare tanto tempo senza che nessuno si sia ami accorto di nulla? E gli organi di
controllo, dico, quelli amministrativi, ma anche i collegi dei sindaci, che pure esistono,
e sono pagati con i soldi dei contribuenti, che cosa hanno controllato in questi anni, se
l'azienda di trasporto è stata ridotta sull'orlo del fallimento? Stupirsi di fronte a tanta
ignavia di chi amministra soldi pubblici, che gli elettori disertano le urne e si nutrono di
rancore verso la politica, significa avere la coda di paglia. È impensabile riportare i
cittadini alle urne, se il panorama che la politica offre, è quello che è sotto i nostri occhi.
Chi ha amministrato nel passato, e cioè il Partito Democratico, e chi amministra oggi,
cioè, il Movimento 5 Stelle, non può cavarsela puntando l'indice su chi aveva
amministrato prima di loro, è troppo comodo accusare chi ci ha preceduti. I cittadini
hanno mille ragioni per non andare al voto, ma ne hanno una più prepotente di tutte per
andarci e giudicare i responsabili di tanti disastri e mandarli a casa. Lo dico ai colleghi
del partito Democratico, Renzi ha detto ieri, o l'altro ieri, "I grillini governano male,
pensate cosa è successo a Torino per una partita di calcio". La ritengo una battuta fuori
luogo. Ecco, ha governato male, a Torino, chi c'era prima e forse, certamente, governa
male chi c'è adesso, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, lascio la parola al Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 5 minuti.

TRESSO Francesco
Io sono veramente lapidario, in realtà, mi ero prenotato perché volevo chiedere come
mai non fosse presente a discutere la richiesta di interpellanza la Sindaca, che, invece, è
arrivata tardiva, poi, peraltro, adesso, non sta neanche a sentire gli interventi, però, mi
sembrava che fosse, invece, importante che queste risposte si assumesse la
responsabilità di darle. È già stato detto tutto, e, quindi, non mi ripeto. Sicuramente,
però, la bozza di Piano Industriale ha ribadito la necessità di esuberi, si parla,
comunque, di 400 accompagnati al prepensionamento, ma di altre 200 unità che
dovrebbero essere in esubero. Su questo, vorrei sapere se sono state avviate delle
procedure di trattativa con le forze sindacali, anche perché le stesse, avevano ribadito
che avevano appreso degli esuberi dagli organi di stampa e, nonostante la richiesta di
incontri, non erano ancora state accordate delle procedure per cui fossero stati,
preventivamente, coinvolti.

VERSACI Fabio (Presidente)
C'era il Capogruppo Morano che voleva fare una piccola integrazione di 30 secondi,
prego.

MORANO Alberto
La vicenda dei 24 milioni della gestione Metro, mi chiedo, soprattutto, come sia
possibile che, delibera Città di Torino, 25 settembre 2012, venne approvata una
transazione, relativa gestione metro, anni 2007/2012, tra la Città di Torino, Regione
Piemonte e GTT, questa transazione è stata approvata ed eseguita e vengono fuori,
adesso, altri 24 milioni? Questo è che vorrei capire, come sia possibile, tecnicamente,
perché se no questi accordi non contano nulla. Ma io non sto facendo un'accusa
all'Assessore Rolando, sto solo citando un fatto, c'è un delibera della Città di Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare il Consigliere Malanca, prego.

MALANCA Roberto
Grazie, Presidente. Io mi pongo alcune domande, perché, dopo aver ascoltato tutti gli
interventi, mi pongo alcune domande su che cosa sia successo nella Commissione
Consiliare dei servizi pubblici locali di giovedì, quando GTT ha dato le risposte su
quello che è previsto in questo Piano. Al di là di questo, che sembra che alcuni
Consiglieri non fossero attenti, evidentemente, quello che importa a me è far capire a
chi…, non riesco a concepire, che si prenda un Piano Industriale e lo si tratti alla stregua
di un Bilancio. È evidente che un Piano Industriale, è un Piano Industriale, non è un
Bilancio, non possiamo iscrivere somme su un bilancio, basandosi su un Piano
Industriale di una società partecipata. Il Piano Industriale, per quello che dice Borsa
Italiana, deve avere 3 caratteristiche, la sostenibilità finanziaria, la coerenza e
l'attendibilità, che sono, sostanzialmente, i requisiti che gli advisor dovevano
assoggettare a questo Piano e dovevano dire "Sì, questo Piano è attendibile, è
sostenibile e, soprattutto, è coerente, all'interno non ci sono cifre di non coerenza". Se
lei, caro Consigliere, ha dato un'occhiata ben precisa al Piano Industriale, e mi ha detto
che lo ha fatto in Commissione, e quindi ha visto l'evoluzione e, quindi, diciamo, la
necessità di quei 191 milioni, di cui lei parlava prima, come veniva soddisfatta e come
questo è stato accettato dagli advisor, non può parlare di cifre diverse, in diversi punti,
perché si riferiscono, evidentemente ad argomenti diversi, 191 sono le cifre iniziali, che
poi, grazie a tutti gli apporti, scendono. Quello che è importante, secondo me, da questo
punto di vista, è cercare di capire qual è l'obiettivo di questo Piano e, soprattutto, visto
che è stato certificato, accettato, non soltanto dagli advisor, ma da ben 2
amministrazioni, e anch'io faccio un po' di difficoltà a distinguere alcuni ruoli
all'interno delle amministrazioni, ma, di fatto, è stato accettato da tutti come un Piano
sostenibile e raggiungibile. Oggi, l'Assessore Rolando, ha tenuto a precisare che ci sarà
un monitoraggio attento di questo Piano, proprio perché, essendo, sia sostenibile, che
attendibile, che coerente, deve anche diventare realizzabile. Per diventare realizzabile,
bisogna che venga costantemente monitorato, che avvengano tutte le cose che ci sono
scritte dentro, una dopo l'altra e che quando ci sono degli eventi, come quello che citava
il Capogruppo Lo Russo, cioè, quello dei 250 licenziamenti, questo è uno degli eventi
che la Città di Torino ha chiesto all'azienda di scongiurare, modificando, nel corso
dell'esecuzione del Piano, e in accordo con i sindacati, evidentemente, perché sono le
parti sociali con cui deve parlare l'azienda, di scongiurare questo tipo di ipotesi, perché
si tratta di ipotesi, perchè è un Piano, di nuovo, non è un bilancio, non sono decisioni
scritte da nessuna parte e firmate, è un Piano che dice "Noi ce la faremo". Bene, se
questa Città avesse voluto tirare indietro le mani, era molto, ma molto facile farlo un
anno fa, bastava chiedere l'applicazione della legge Marzano, bastava portare libri in
Tribunale, dicendo "è colpa di quello di prima". Cosa crede, che questa Città non abbia
più il coraggio e la fiducia in questa azienda? È proprio perché noi abbiamo il coraggio
di portare avanti questa azienda, di farla rilanciare, di farla rinascere, che noi stiamo
cercando, disperatamente, e con forza, di sostenere un Piano che è, lo ripeto, coerente,
sostenibile, e, oltre che attendibile, secondo noi, realizzabile. Avete parlato di
moltissime cose, faccio difficoltà a riprenderle tutte, ma, vede, ci sono delle differenze
tra gli attori in gioco, c'è differenza tra quella che è la Regione, e quello che è il
Comune, nei confronti dell'azienda GTT. C'è una differenza sostanziale, che è quella
dei crediti e dei debiti, visto che sono state citate una quantità di cifre impressionanti. Il
Comune non è nella stessa posizione della Regione, nei confronti di GTT, perché, è
vero che il Comune è debitore nei confronti di GTT, ma è anche creditore. La stessa
cosa non si può dire della Regione, che è solo ed esclusivamente, debitrice, nei
confronti di GTT, ancorché non voglia riconoscere determinati crediti, ma, comunque,
sarà una delle cose che dovrà fare. Io mi chiedo, ma da che pulpito, da quale forza
politica avvengono le accuse di aver un Piano che non è sostenibile? Un Piano che è
stato accettato da due Amministrazioni, da una società di advisor, una delle quali è stata,
proprio, espressamente, richiesta dall'Amministrazione sostenuta dalla forza politica
che parla. Non sarà abbandonata a sé stessa, l'azienda, perché se avessero abbandonato
a sé stessa l'azienda, forse, l'azienda avrebbe dovuto cavarsela con le sue forze e
sarebbe stato, tutto sommato, molto difficile, ma, forse, sarebbe andata in crisi lo stesso.
Il problema è che queste forze politiche che hanno governato, hanno contribuito ad
affossare lo stato economico e finanziario, soprattutto, di questa azienda. Se questa
azienda si trova in una tensione finanziaria pazzesca, che ha dovuto far sì che loro non
riuscissero più a pagare bene i fornitori, che ha fatto sì che non riuscissero più ad avere i
ricambi dei mezzi, che ha fatto sì che non riuscissero più a pagare la manutenzione, e
che, quindi, il servizio peggiorasse fino a un livello mai visto in questa città, questo è
dovuto, principalmente, al disallineamento, è dovuto alle richieste di effettuare dei
servizi che, poi, non sono stati pagati, è dovuto alla rigidità nell'abbassare quello che
era il livello di servizio, rispetto alle risorse che, immancabilmente, dalla Regione,
venivano tagliate, in conseguenza dei tagli del Fondo Nazionale Trasporti. Ora, io mi
chiedo, questo Piano, in realtà, non è soltanto un Piano di risanamento, perché,
risanamento, sarebbe il minimo sindacale accettabile. Questo è un Piano di rilancio. I
famosi milioni di chilometri che citava, di nuovo, il Capogruppo, milioni di chilometri
percorsi, non sono un'unità di misura dell'efficienza di un trasporto, sono,
semplicemente, un dato contabile nel momento in cui, sul contratto di servizio, c'è
scritto che viene riconosciuto un tot a chilometro. Ma cosa vuol dire che io faccio X
milioni di chilometri? A noi importa che vengano trasportate le persone, non i
chilometri fatti dai bus, è molto diverso, è molto diverso, mi creda, perché il piano di
ristrutturazione della rete non parlerà di numero di milioni di chilometri, che, tra l'altro,
di nuovo, subiranno un taglio, grazie alla Regione e grazie al Governo, perché il
Governo dà i soldi per gli investimenti, ma poi toglie i fondi al Fondo Nazionale
Trasporti, ogni anno sempre di più. Siamo partiti da un contratto di servizio da 172
milioni di Euro, che è arrivato a 133, 40 milioni di Euro in meno, e si fa lo stesso
servizio. Ora, io mi chiedo, con quale coraggio questa forza politica viene a criticare
un'Amministrazione che lei, sì, ha trovato il coraggio e la fiducia nella nascita di questa
azienda, coraggio e fiducia che, in realtà, non vanno a vantaggio dell'Amministrazione,
ricordiamocelo, vanno a vantaggio della città ed ei suoi cittadini, perché, una revisione
di una rete, in maniera tale da renderla efficiente da evitare quei disallineamenti che si
sono creati negli ultimi 5 anni, quelli a cui faceva riferimento l'Amministratore
Delegato nella Commissione che citavo prima, questi sono i risultati. L'investimento nei
mezzi, abbiamo parlato di mezzi Diesel, ma lei sa bene che gli obiettivi di ricambio
sono immediati, non sono procrastinabili ulteriormente. Già il fatto che ci siano voluti
6/7/8 mesi, per arrivare a un'approvazione, posso dire, corale, tranne, ovviamente, delle
forze che sono in quest'Aula, di minoranza, di approvazione corale di questo Piano
Industriale, ha, ancora ulteriormente peggiorato la qualità del servizio e la manutenzione
di questi mezzi, senza avere un'adeguata copertura economica. Ma gli obiettivi sono,
intanto, togliamo dalla circolazione i mezzi più inquinanti, gli Euro 2, gli Euro 3, questo
è l'obiettivo primario. Siamo in procedura di infrazione della Comunità Europea, per lo
sforamento dei limiti. Dobbiamo eliminare i mezzi più vecchi, perché, se non
eliminiamo i mezzi più vecchi, i costi di manutenzione continueranno a gravare
enormemente. E poi, da ultimo, dobbiamo sostituire, quindi, da subito, il maggior
numero dei mezzi possibili, perché, con il maggior numero dei mezzi possibili, noi
riduciamo i costi di manutenzione, riduciamo le emissioni e mi creda, un Piano che ha
una visibilità di 5 anni, in realtà, non è un Piano di lunghissima durata, visto che,
oltretutto, di questi 5 anni ne è già stato consumato uno. Ma, giusto per dare due cifre,
visto che ne abbiamo date tante in questo Consiglio, in questo Piano si cambierà la
flotta, se ne cambierà quasi la metà della flotta dei bus. Ma i mezzi a gasolio, che oggi
sono il 64% di questa flotta, scenderanno a 52, in questi 5 anni, con questo Piano. I
mezzi a metano saliranno dal 32 al 40%, pur essendo costanti per problemi di
rifornimento. I mezzi completamente elettrici, passeranno dal 4 all'8%. Dall'altra parte,
in altre città, abbiano flotte che oggi sono al 97% di Diesel, non a 63. Il Piano, come
dicevo all'inizio, è un Piano che deve essere approvato per poter partire, ma deve essere
monitorato e deve essere modificato ogni qualvolta cambieranno le condizioni per
poterlo modificare. Come ha detto l'Amministratore Delegato di GTT e i suoi
collaboratori nell'ultima Commissione, il primo obiettivo è consolidare quello che è la
flotta, con mezzi che non abbiano bisogno di manutenzione tutti, tutti i giorni, e il primo
obiettivo è questo, in realtà, è quello che viene colpito dal primo bando. I bandi
successivi avranno caratteristiche diverse, perché potranno agire in un'ottica
leggermente più di respiro, diciamo così. Io ricordo ancora una cosa, il coraggio e la
fiducia non sono soltanto nell'azienda, questo sarà un anno molto duro per l'azienda,
sarà un anno molto duro per i suoi fornitori, sarà un anno molto duro per i suoi
dipendenti. Noi la fiducia la riponiamo nella società, nei dipendenti, nei fornitori e nel
loro senso di attaccamento e di responsabilità, non soltanto all'azienda, ma alla città
stessa e ai suoi cittadini, questo è quello che si va a colpire con questo Piano, non
questioni di lana caprina, come quelle che ho sentito oggi e che richiedono che questo
Piano sia certificato come se fosse un Bilancio Contabile. Questo è un Piano Industriale,
signori, non è un Bilancio Contabile, è una cosa profondamente diversa e anche
profondamente più impattante. Grazie, Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Consigliere Malanca. Non ho altri iscritti, lascerei la parola all'Assessore
Rolando per una replica, prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Sì, sarà una replica, intanto mi scuso, molto breve, anche perché nei 15 punti che sono
stati portati a risposta, a prescindere dalle eventuali nuove informazioni richieste dal
Presidente Morano, in merito al Piano, io rinvierei a quello che ha già detto GTT, in
apposita audizione e, eventualmente, alle informazioni che, una volta avuto i dati,
chiederemo a GTT di verificare. Ricordo anch'io un passaggio del Consigliere Malanca,
che il Piano Industriale che è stato fatto dagli advisor, coordinati, ovviamente, dal
Consiglio, sui debiti, riporta, abbiamo sollevato anche noi il problema, riporta questa,
chiamiamolo sventagliamento dei dati, in funzione delle azioni mirate che avrebbe fatto
il Consiglio, per questo che ci sono delle pagine, non è una spiegazione, la mia, tecnica,
perché bisogna avere i tecnici vicino, ma i debiti vengono smontati, in quel famoso
discorso, che viene chiamato di mitigazione, che ha 3 livelli, ha la mitigazione dei debiti
verso fornitori, ha la mitigazione dovuta al finanziamento degli investimenti, e una terza
mitigazione, dei co-produttori. In quel senso lì c'è una spiegazione, ma la devono dare i
tecnici. Vado, invece, a un punto cruciale, la comfort letter della Città, insieme
all'aggiornamento della stessa, richiesto dopo colloqui con la Regione, esplicita
chiaramente quali sono gli impegni che prende la Città, anche nei confronti delle partite
che sono state richiamate qui, in modo un po' disordinato, perché il problema dei
famosi crediti che ha GTT per la metropolitana, è un tema risalente anni passati, dove
c'è una convenzione con delle obbligazioni specifiche, per cui, non è detto che la tesi
della Regione, o la tesi di GTT siano tesi divergenti, perché c'è un documento, per cui
noi abbiamo ritenuto, come fa tutti gli anni la Città, di richiamare questa posizione,
prevista da una convenzione. Però, se GTT opererà una svalutazione, quando sarà ora,
da qui è stato previsto o l'alternativa dell'aumento di capitale, 2018/2019, con effetto
finanziario 2019, o un'ipotesi alternativa. Su questo tema noi stiamo lavorando con il
Ministero, con i due Ministeri, perché non è pacifico che un aumento di capitale, nella
situazione di GTT, alla luce delle disposizioni dell'Articolo 14 della Madia, sia
percorribile, per cui, quando avremo un parere su questo proposito, che sarà un parere
che arriverà dopo le elezioni, fra 2 o 3 mesi, noi ci comporteremo come segue. Tra
l'altro, anche il dato di 25 milioni, citato da GTT, se uno prende tutta la
documentazione dell'Assemblea e del CDA precedente, perché è agli atti, è disponibile
presso la Città, non è detto che sia 25 milioni, perché sono in atto delle azioni di
contenimento dei costi, e mi riferisco anche di recupero di risorse, che riguarda il costo
del personale per gli anni antecedenti, che potrebbero mitigare questo effetto. Però, le
due lettere, perché sono due le comfort letter della Città, danno, chiaramente, un segnale
di impegno su questo tema. Infine, noi parliamo di autorizzazione, ma non di
approvazione, perché è lo Statuto che dice queste cose qui, di GTT, e di FCT, non
perché qualcuno si tolga dalla mischia, si confonda. Il Consiglio di Amministrazione è
un ente autonomo, con delle responsabilità; l'Assemblea dei Soci è un altro ente
autonome con delle responsabilità; la Città di Torino ha altre responsabilità e non è che
si può pensare che non esistano, non è uno schermo, non è un sistema inventato,
peraltro, in tempi passati, non da questa Amministrazione, per nascondere o confutare
qualcosa, è un sistema trasparente, di governance, viene detto, a cui noi rispondiamo.
Infine, voglio ancora sprecare due parole, prima dei ringraziamenti su un tema che è
stato ripreso oggi dal Capogruppo Lo Russo, sul fatto che il Bilancio Consolidato non
conteneva delle informazioni, che erano già note, allora. Ho già detto in due occasioni,
che, dottrina sulla materia, l'unica dottrina è quella privatistica, impone agli
Amministratori di non consolidare Bilanci su cui pesano indagini per reati di falso in
Bilancio. Lo dice una sentenza della Cassazione e la dottrina in materia, per cui,
astenersi, c'è scritto proprio, astenersi dal fare queste operazioni, per gli
Amministratori, non perché uno non volesse farlo, nel momento in cui noi avremo il
Bilancio della GTT approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'Assemblea, e,
ovviamente, noi ci riferiamo sempre a Consigli di Amministrazioni pro tempore, in
carica, perché nessuno dice che oggi c'è uno e domani non ce ne possa essere uno
diverso, sono le regole di governance che dicono queste cose qui, non le opinioni delle
persone. Se avremo un Bilancio, io sto facendo una verifica, senza accertamenti per
obbligo di legge, rifare il consolidato soltanto a fini interni, per dare un'informativa di
trasparenza di questo dato, non per evitate il problema delle non assunzioni, che
abbiamo già superato, approvando il Bilancio, nonostante il parere non favorevole del
collegio, perché avevamo un obiettivo ben specifico, che era quello di fare le
assunzioni, non per altri motivi. Però noi rifaremo il Bilancio Consolidato e lo daremo
disponibile a tutti. Se riusciremo a farlo, e speriamo che GTT, che ha già preso un
impegno, perché GTT deve chiudere il Bilancio 2016, ma, come ha giustamente
sottolineato qualcuno di voi, deve chiudere anche il 2017, perché il 30 aprile, scadenza
formale del Codice Civile, gli Amministratori dovrebbero approvare il Bilancio 2017,
magari chiederanno la proroga a giugno. Infine, comunque, a prescindere da tutto,
acquisite le informazioni, eventualmente fornite nuove informazioni, ringrazio per la
discussione, che è stata, comunque, positiva, e produttiva, ai fini dei lavori di
quest'Aula.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Assessore Rolando.
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